Treviso, come altre città del Veneto (Venezia, Padova, Verona, Feltre, Castelfranco, Belluno..), è definita "Urbs picta", ovvero "la città dipinta".
Questo lo deve alle numerose facciate di edifici pubblici, palazzi nobili, case di famiglie in vista e sottoportici che furono decorati ad affresco, e in alcuni casi a graffito, dal Trecento al Cinquecento.
Sono stati contati più di 600 edifici affrescati dal XIII al XXI secolo.
Nel centro storico della città se ne trovano 477.
L'uomo in ogni parte del mondo ha decorato la sua abitazione sin dall'antichità per ragioni estetiche, per motivi di distinzione, ma anche per manifestare i suoi ideali religiosi, politici e culturali.Nel Duecento, con l'istituzione del Libero Comune (1164 con diploma di Federico Barbarossa che permetteva anche di erigere mura difensive e case con portici), Treviso avvia un rinnovamento edilizio: le case fino a quell'epoca costruite in legno, vengono realizzate da quel momento in laterizio.
Questo materiale però doveva essere ricoperto di intonaco per poter essere protetto meglio.
E su questo strato protettivo vennero realizzate decorazione ad affresco.
L'affresco, tecnica che vede l'applicazione di colore su intonaci ancora freschi, era diffusa già in epoca romana.Veniva prima steso sul muro un "rinzaffo", ovvero uno strato di intonaco grezzo costituito da calce e sabbia a grana grossa, poi steso un "arriccio", uno strato d'intonaco più fine.
Successivamente con del carboncino veniva fatto l'abbozzo del disegno entro riquadri, e poi una "sinopia", ovvero un disegno definitivo a punta di pennello mediante terra rossa.
Oppure con la tecnica dello "spolvero" si faceva passare la polvere di carboncino sull'intonaco fresco attraverso un foglio di carta bucherellato lungo i contorni del disegno preparatorio.
Veniva poi steso l' "intonachino", un terzo strato sottile d'intonaco dove veniva ripetuto il disegno e poi steso il colore.
Nel Rinascimento invece il disegno preparatorio veniva fatto su cartoni e il contorno del disegno impresso su l'intonaco fresco mediante la pressione con stili.
Il nero era un colore ricavato da radici di vite carbonizzate, il colore bianco, detto Sangiovanni, si otteneva dalla calce spenta carbonizzata.
A Treviso le case vennero decorate con questa tecnica per ragioni economiche.
L'affresco infatti è una decorazione che si basa su materiali poco costosi: la calce e terre naturali, argille, pietre finemente pestate che diventavano pigmenti.
Nel medioevo (dalla seconda metà del XIII secolo) era molto diffusa la tecnica di tradizione veneziana detta "regalzier" (di derivazione nordica od orientale e già documentata in epoca romana): si coprivano i paramenti esterni degli edifici con un sottilissimo strato di intonaco di calce sul quale veniva disegnata a stilo e tinteggiata una finta cortina.
Dal XIV secolo a questa classica decorazione ad ammattonato rosso con fughe bianche vennero affiancate decorazioni bicrome con i finti laterizi disposti a losanghe.
Le case sembravano coperte da una "tappezzeria", simile ai tessuti che venivano realizzati a Venezia e poi venduti anche nei mercati di Treviso.
Tra il XIV e il XV secolo vennero poi associate al "regalzier" decorazioni floreali, zoomorfe, antropomorfe, geometriche o riproducenti finte lastre marmoree.
decorazione a finte lastre marmoree (portico dell'ex Convento di S.Parisio e S.Cristina) |
Queste fasce a volte riproducevano modanature architettoniche od ornati a bassorilievo con girali e racemi monocromi.
Non mancavano naturalmente elementi araldici, soprattutto su edifici pubblici e porte della città: Palazzo Comunale, Loggia dei Cavalieri, Porta S.Tommaso, Porta dei Quaranta.
Porta S.Tommaso (facciata verso la città un tempo dipinta a marmorino) |
resti della decorazione a finta tappezzeria su una parete del passaggio pedonale all'interno di Porta S.Tommaso (XVI sec.) |
iscrizione e teschio su una parete del passaggio pedonale all'interno di Porta S.Tommaso (XVI sec.) |
Porta dei Quaranta (facciata rivolta verso la città con tracce di decorazione pittorica: fascia con racemi e fiori - XVI sec.) |
Porta dei Quaranta: decorazione interna con finto zoccolo e finte mensole (XVI sec.) |
particolare della decorazione interna della Porta dei Quaranta (XVI sec.) |
Loggia dei Cavalieri |
decorazione delle murature esterne della Loggia dei Cavalieri: coppie di cavalieri al galoppo (XIV sec.) |
interno della Loggia dei Cavalieri |
decorazione della muratura interna della Loggia dei Cavalieri: scene di vita cortese (XIII sec.) |
i tre registri affrescati con episodi della "Storia di Otinel" (pittore veneto - XIV sec. - da Palazzo Collalto (Via Diaz) - Pinacoteca dei Musei Civici nell'ex Convento di S.Caterina d'Alessandria) |
Tra i soggetti religiosi troviamo molte Madonne e circa una trentina di raffigurazioni di S.Bernardino da Siena, il frate francescano che passò per Treviso nel 1423, e del suo simbolo, un'ostia iscritta in un sole a dodici raggi e con le lettere JHS (Jesus Hominum Salvator).
Grandi apparati scenografici vennero realizzati tra il XIV e XVI secolo da artisti come Tiziano Vicellio, Ludovico Fiumicelli, Giovanni Antonio de' Sacchis detto il Pordenone o Ludovico Toeput detto il Pozzoserrato.
Di seguito riporterò qualche immagine di palazzi, case, portici o edifici pubblici che abbiamo fotografato durante la nostra visita.Partendo da Piazza dei Signori, cuore storico della città, bisogna immaginare il Palazzo della Ragione o Palazzo dei Trecento (costruito agli inizi del 1200), un tempo ricoperto da affreschi.
Naturalmente sono una piccola parte di tutti quelli che si possono trovare nel centro storico di Treviso, ma già rendono l'idea della quantità, varietà e qualità degli affreschi di questa città.
Torre Civica, Palazzo del Comune e Palazzo dei Trecento |
Palazzo dei Trecento |
modellino di Palazzo dei Trecento e sue decorazioni (Pinacoteca dei Musei Civici nell'ex Convento di S.Caterina d'Alessandria) |
a sinistra: portico del Palazzo dei Trecento |
sottoportico del Palazzo dei Trecento |
decorazione a tappezzeria on animali fantastici (XIII sec.) di un sottarco dei sottoportici del Palazzo dei Trecento |
Portico dei Soffioni tra il Palazzo dei Trecento con portico (a sinistra) e il Palazzo del Comune (a destra) |
Portico dei Soffioni |
soffitto in travature lignee e decorazione a dischi con animali fantastici e figure con draghi (XIII sec.) di un sottarco del Portico dei Soffioni |
lacerti di affresco sulla facciata del Monte di Pietà |
Spostandosi sulla Roggia, uno dei canali che attraversano il centro storico della città, su una casa del XV secolo di Via Roggia si può vedere il paramento di carattere gotico giallo e rosso, che ricopriva la facciata, la cappa del camino con mazzetti di cardi e una fascia del sottotetto con fregi e finte tappezzerie.
a sinistra: casa decorata ad affresco di Via Roggia |
Un'altra casa dipinta si trova in Via Roggia 28: su un intonaco rosso spiccano due stemmi (uno è quello di S.Bernardino, l'altro è uno stemma araldico).
E' conosciuta come la casa del boia di Treviso per due alabarde dipinte ai lati della facciata.
Casa di Via Roggia 28 |
Su Via Canova si trova un edificio del XV secolo: la tardo-gotica Casa da Noal.
Casa da Noal |
Sulla sinistra della facciata, caratterizzata da due bifore con arco polilobato e due monofore polilobate con terrazzino, si trova il portale trilobato.
bifore polilobate e monofore polilobate con terrazzino della facciata della Casa de Noal |
portale trilobato di Casa de Noal |
portico di Casa de Noal |
La parte ricostruita è priva di intonaco.
E' sede dal 1938 dei Musei Civici (lapidario).
La decorazione della facciata principalmente rosso, giallo e verde (riscoperta solo nel 1934 sotto uno strato di calce), è a finta tappezzeria a rombi lobati con al centro un fiore gotico.
Nel sottotetto si può ammirare una fascia con nastro composto da foglie a forma di spirale.
bifora con decorazione a tappezzeria e fascia con nastro spiriforme |
monofora con terrazzino e decorazione a tappezzeria e fascia con nastro spiriforme |
Sotto i davanzali furono realizzate finte specchiature marmoree.
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L'adiacente edificio è Casa Robegan.
Era la casa nobiliare del notaio Costantino Robegan.
Casa Robegan |
affreschi allegorici di Casa Robegan (D.Capriolo - 1528) |
affreschi allegorici di Casa Robegan (D.Capriolo - 1528) |
affreschi allegorici di Casa Robegan (D.Capriolo - 1528) |
"TEMPORE PENURIAE BELLI CRUDELISSIMI PESTILENTIAE ACERBISSIMAE".
iscrizione e data sotto il poggiolo di Casa Robegan |
All'angolo di Piazza Duomo sorge Casa Dal Corno risalente al XV secolo.
Due facciate dell'edificio sono dipinte.
Casa Dal Corno |
Presenta bifore trilobate all'interno di cornici dentellate in laterizio modanato.
Il rosso e il giallo sono dominanti nella decorazione della facciata.
Sotto il portico ad archi a sesto acuto si trova ancora un paramento "a tappezzeria" a finti mattoni rossi e bianchi che formano losanghe
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All'angolo tra Via Barberia e Vicolo S.Gregorio si trova Ca' dei Ricchi, un palazzo nobile del '400 in stile gotico, rimaneggiato nel 1500, appartenuto alla famiglia Azzoni Avogadro.
facciata principale della Ca' dei Ricchi |
Per un certo periodo ospitò il Collegio dei Nobili e poi il Municipio.La facciata principale è a due piani.
Oggi l'edificio è utilizzato per mostre di arte moderna, eventi culturali, proiezioni di film, concerti jazz.
Al pian terreno presenta un portico costituito da sei archi gotici.
Al primo piano si trova una trifora con balaustra a pilastrini e due bifore.
Mostre, colonnine e capitelli sono realizzati in pietra d'Istria.
Elementi in terracotta a forma di conchiglia decorano la cornice di gronda.
Gli affreschi della facciata richiamano le tappezzerie di velluto rosso veneziane di epoca rinascimentale: cespi di foglie disposte a giglio.
decorazione a tappezzeria veneziana della Ca' dei Ricchi |
Gli affreschi ricoprono anche i soffitti e i portici.
fregio con figure fantastiche sopra agli archi del portico della Ca' dei Ricchi |
decorazione del portico della Ca' dei Ricchi con finte cornici architettoniche e fregio |
Anche la curva degli archi è decorata con un fregio a motivi fitomorfi.
I pennacchi degli archi sono decorati con putti.
decorazione del fregio con figure fantastiche, fregio della curva degli archi e pennacchi degli archi con putti |
All'angolo tra Via Manin e Via Castelmenardo si trova la Casa dei Pennacchi, così detta perché creduta erroneamente la dimora dei due fratelli pittori Pier Maria e Girolamo.
Casa dei Pennacchi |
Sulla facciata erano anche raffigurate figure allegoriche e una scena in cui vi era re Salomone.
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In Vicolo Pescheria si trova il portico dell'ex Convento di S.Parisio e S.Cristina.
portico dell'ex Convento di S.Parisio e S.Cristina |
portico dell'ex Convento di S.Parisio e S.Cristina |
portico dell'ex Convento di S.Parisio e S.Cristina |
S.Parisio (Francesco Beccaruzzi - XV sec.) |
emblema dell'Ordine Camaldolese (Francesco Beccaruzzi - XV sec.) |
simbolo di una corporazione: incudine e martello (XV sec.) |
particolare delle decorazioni del portico con finta decorazione architettonica (XV sec.) |
Gli affreschi vennero realizzati nel 1506 da Francesco Beccaruzzi.
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Affaccia sul Cagnan Grande nei pressi dell'Isola della Pescheria la cosiddetta Casa Coghetto ex pertinenza del Convento di S.Parisio e S.Cristina.
ex Convento di S.Parisio e S.Cristina / Casa Coghetto |
Casa Coghetto |
simbolo di S.Bernardino / decorazione ad arco lobato e melograno |
Procedendo verso la parte destra della facciata si notano altre finte tappezzerie bicrome con fiori gotici stilizzati o a rombi lobati (XV secolo).
decorazioni a finte tappezzerie di Casa Coghetto (XVI sec.) |
Dall'altro lato dell'Isola della Pescheria si trova la Casa dei Carraresi, la cui facciata principale si trova su Via Palestro.
Via Palestro: Casa dei Carraresi (a destra) e casa affrescata (a sinistra) |
Casa dei Carraresi |
Questo edificio prende il nome da uno dei tre stemmi della famiglia dei Da Carrara (un carro con quattro ruote) che si trovavano dipinti in facciata.La facciata, che al primo piano presenta una bifora centrale affiancata da due trifore con colonnine in pietra per lato, oggi si presenta con mattoni a vista, ma nel Trecento era sicuramente interamente intonacata e dipinta.
Nacque come casa privata (di qualche personaggio della corte ma non dei Carraresi), ma divenne poi l'Osteria della Croce, che soprattutto accoglieva i mercanti provenienti dalla Germania.
Oggi è sede espositiva ed auditorium.
Casa dei Carraresi: bifora e trifore (primo piano) e finestre quadrate e oculi (secondo piano) / in alto a destra tra le finestre quadrate resti dello stemma dei Carraresi |
a sinistra: Casa affrescata di Via Palestro |
Casa affrescata di Via Palestro |
a destra: decorazione a finti mattoni a losanghe della Casa affrescata di Via Palestro |
Casa Zanchetta |
Casa Zanchetta: fregio con delfini e racemi e cavallo impennato |
Casa Zanchetta: fregio con delfini |
Nella fascia sotto le finestre corre un fregio con decorazioni con girali e racemi entro riquadri.
L'adiacente Casa Spineda-Agostini di Via Nicolò 11/13, fu costruita nel XIV secolo.
Più recentemente appartenne, come dice la lapide, al vescovo Domenico Agostini.
decorazione pittorica della casa appartenuta al vescovo Agostini (Via Nicolò 13) |
Anch'essa presenta delle decorazioni pittoriche a partiture geometriche nella parte alta della facciata, con cornici con fiorellini.
Anche le finestre dagli archi acuti sono inquadrate da cornici nelle quali sono stati dipinti girali e racemi.
Sono presenti anche stemmi dei Cattanei da Spineda.
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Sul lato opposto della strada (al N° 18/20 di Via Nicolò), si trova Casa Dall'Oro, affrescata nel 1525 da Girolamo da Treviso il Giovane.
E' scritto sulla facciata in numeri romani, in parte sull'immagine di un re e in parte al riquadro in cui è raffigurato un uomo pensante.
Casa Dall'Oro |
particolare della decorazione con Re, data (MD= 1500) e scritta "MENSIS" (= mese) |
Lo stemma in facciata (due spade bianche su uno scudo azzurro con due stelle) è invece della famiglia Dall'Oro o della famiglia Bellausa, successivi proprietari dell'edificio.
stemma della famiglia Dall'Oro o della famiglia Bellausa |
fregio superiore: Uccisione di Abele |
fregio inferiore: scena di paesaggio |
fregio con Putti della Casa Dall'Oro |
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Anche su Piazza S.Maria Maggiore e in Via Carlo Alberto si possono trovare case affrescate.
Casa con monofore ad angolo tra Piazza S.Maria Maggiore e Via Carlo Alberto |
Casa Ravagnini |
Una casa del XV secolo dalla facciata affrescata si trova al N° 43/47 di Via Carlo Alberto.
casa in Via Carlo Alberto 43/47 |
Si conservano invece sotto le finestre del primo piano una fascia a grottesche con Puttini e bucrani bianchi su fondo rosso, e sotto le finestre dell'ultimo piano una fascia con divinità marine in bianco su fondo giallo.
Nei sette riquadri tra le finestre dell'ultimo piano sono stati dipinti Putti che giocano o danzano.
particolare degli affreschi della casa in Via Carlo Alberto 43/47 |
Spostandoci sotto ai Portici di Calmaggiore, la Callis Maior, il Cardo Maximus romano, tra le vetrine dei moderni negozi, troviamo più di 15 affreschi devozionali gotici e rinascimentali.
Portico di Calmaggiore |
CALMAGGIORE 29: Madonna in trono col Bambino tra S.Giovanni Battista e S.Sebastiano (inizi XVI sec. - ambito veneto) |
CALMAGGIORE 27 in alto: emblema di S.Bernardino con scritta IHS (Jesus Hominum Salvator) XV sec./ in basso: Madonna col Bambino tra i Santi Antonio e Francesco (XV sec.) |
CALMAGGIORE 3: Santo Francesco riceve le stimmate (XV sec.) |
CALMAGGIORE 3: Madonna in trono col Bambino tra Santi Girolamo e Giovanni Battista (XV sec.) |
sottarchi del portico dipinti |
sottarchi del portico dipinti e Madonna col Bambino |
Madonna col Bambino |
In Calmaggiore 5/7 si trova un palazzetto del XV secolo in stile gotico veneziano di tre piani su due archi a tutto sesto.
CALMAGGIORE 5/7: palazzetto con decorazione pittorica del XX secolo |
La decorazione a finta tappezzeria con riquadri bicromi e la decorazione sottotetto a racemi che caratterizza la facciata è stata realizzata nel XX secolo.
Anche le fasce sopra il primo piano risalgono al XX secolo.
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L'edificio a quattro piani del XV secolo in Calmaggiore 41 presenta sotto le finestre del secondo piano nobile una decorazione composta da un'aquila ad ali spiegate con Putti e vasi con girali chiusi in riquadri.
CALMAGGIORE 41: edificio decorato da un'aquila e Putti |
Sotto il portico di un edificio in laterizio del XVI secolo in Via XX Settembre 25, si trovano due affreschi: una Madonna in trono col Bambino tra i Santi Rocco e Pietro e un S.Francesco che riceve la stimmate.
palazzo di Via XX Settembre 25 |
Madonna in trono col Bambino tra Santi Rocco e Pietro (XVI sec.) |
S.Francesco riceve le stimmate (XVI sec.) |
All'interno della Galleria della Strada Romana, nel cortile dove si trova la famosa Fontana delle Tette, si trova la facciata di un edificio a tre piani del XV secolo: Palazzo Zignoli il cui ingresso principale si trova nella facciata su Calmaggiore (anch'essa riccamente affrescata ma di cui non posseggo foto).
facciata del cortile di Palazzo Zignoli |
Tra le finestre del primo piano corrono altre fasce orizzontali, tra le quali una con figure grottesche, motivi fitomorfi e paesaggi.
La parte centrale della facciata presenta, sotto lo stemma di S.Bernardino in pietra, un affresco in cui è raffigurato un Putto con cartiglio.
fascia sottotetto con finti marmi /Putto con cartiglio / stemma di S.Bernardino |
In Via Martiri della Libertà 60/62 sorge un palazzetto di origini gotiche, poi rimaneggiato, che presenta nella parte alta della facciata una decorazione ad affresco a finti mattoni, traccia di mormorino bianco, una fascia decorata con foglie ed alcuni archetti decorati.
decorazione gotica del palazzetto gotico in Via Martiri della Libertà 60/62 |
Anche alcune facciate di edifici antichi si affacciano su Cagnan Grande.
Dal Ponte della Malvasia si può vedere un palazzetto XIV/XV secolo (con ingresso su Via Trevisi), che è stato decorato nel tempo con fasce in stile gotico a trafori (XIV secolo), nella parte alta con decorazioni in marmorino bianco (XVI secolo), finta tappezzeria a losanghe (XV secolo).
facciata sul Cagnan Grande di un Palazzetto del XIV/XV secolo un tempo affrescato |
particolare della facciata di un Palazzetto del XIV/XV secolo(da Ponte della Malvasia) |
Anche affacciandosi da Ponte S.Francesco si notano case dipinte.
facciate di palazzetti affrescati prospicienti il Cagnan Grande presso Ponte S.Francesco |
palazzetto sul Cagnan Grande presso Ponte S.Francesco con decorazione a finti mattoni a losanghe e a finti archi |
palazzetti sul Cagnan con decorazioni "a regalzier" |
Affaccia poco più oltre sul Cagnan e anche su Via S.Parisio 10/14 un edificio trecentesco che ha subito vari rifacimenti.
Si potevano trovare decorazione a marmorino bianco, "a regalzier" a finti mattoni e finta tappezzeria.
edificio trecentesco sul Cagnan |
Guardando dall'altra parte di Ponte S.Francesco si vede Palazzo Rinaldi un palazzetto a quattro piani del XV secolo.
Palazzo Rinaldi |
Al piano terra presenta un portico a cinque archi ogivali.
decorazioni a festoni con Putti acrobati del portico di Palazzo Rinaldi |
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Spostandosi invece nei pressi del Ponte Buranelli, s'incontra all'angolo tra Via Campana e il corso Buranelli (che qui prende il nome di Cagnan delle Beccherie), un edificio del XIV o XV secolo a tre piani, con barbacani e una decorazione a finta tappezzeria con finti mattoni bicromi disposti a losanghe. Finti mattoni bicromi formano una finta ghiera intorno agli archi del portico.
edificio affrescato all'angolo tra Via Campana (Ponte Buranelli) e il canale |
facciata con decorazioni a finta tappezzeria a losanghe e ghiere a finti mattoni degli archi del portico |
Dall'altra parte del Ponte Buranelli, su Vicolo Buranelli, vi è un edificio del XVI secolo a tre piani, con portico con archi tondi che si affaccia sul Canale dei Buranelli.
Casa sul Canale Buranelli |
Gli archi delle finestre e della bifora del primo piano sono inquadrati da finte cornici dipinte.
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Di fronte a questo edificio, sull'altra sponda del canale, sorge un'altra casa del XV secolo.
edificio sul Canale dei Buranelli |
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In Piazza S.Vito vi è un edificio costruito tra il XIX e il XX secolo che nella parte alta della facciata presenta una fascia con vasi, racemi, foglie d'acanto, girali, cornucopie con frutta e fiori.
edificio di Piazza S.Vito con decorazione del XX secolo |
Palazzo Catena (a destra) e Casa Bressanin (a sinistra) in Via Manzoni 8/12 costituiscono un unico edificio con portico a sei archi a tutto sesto.
Palazzo Catena e Casa Bressanin |
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L'Istituto delle Canossiane in Via Manzoni 15 conserva nel portico ad archi tondi una decorazione del XV secolo a finta tappezzeria, formata da una griglia di palmette quadrifide.
decorazione a finta tappezzeria dell'Istituto delle Canossiane |
Il portico a tre archi su pilastri in bugnato dell'ottocentesca Casa Mainer che sorge in Via Sant'Agostino 3, presenta una decorazione a riquadri a finti marmi, incorniciati da festoni con fiori e pigne formate da foglie, realizzata nel XIX secolo da Giovanni Battista Canal.
a sinistra: Casa Mainer |
portico dell'edificio in Via Sant'Agostino 3 |
decorazione del portico con specchiature a finti marmi |
decorazione del portico con specchiature a finti marmi |
Al N° 46/48 di Via Sant'Agostino si trova Casa Antoniutti, costruita nel XVI secolo.
Casa Antoniutti |
Tra i modiglioni del poggiolo della quadrifora centrale sono raffigurate quattro scene con protagonista Ercole.
Gli intradossi degli archi del portico sono decorati con rosoni.
Sotto al portico si trova l'affresco di Madonna col Bambino e S.Giovannino (XVI secolo).
...e proprio di fronte a questa casa (Via Sant'Agostino 77/81) ci è sfuggito Palazzo Rossi, un edificio del XVI secolo affrescato da Ludovico Fiumicelli con scene di divinità, figure mitologiche, stemmi, Putti con animali fantastici, due Telamoni...
Altri frammenti di affreschi staccati da case o chiese li abbiamo trovati nella sala dedicata a Treviso Urbs Picta, posta al primo piano nella Pinacoteca dei Musei Civici dell'ex Convento di S.Caterina d'Alessandria.
Apparizione miracolosa di Cristo Passo (da una casa in Via Martiri della Libertà - XIV sec. - Pinacoteca dei Musei Civici dell'ex Convento di S.Caterina d'Alessandria) |
S.Cristoforo e Santo (da una casa in Via Martiri della Libertà - XIV sec. - Pinacoteca dei Musei Civici dell'ex Convento di S.Caterina d'Alessandria) |
S.Caterina d'Alessandria e Madonna in trono che allatta (da Casa Tovaglia in Piazza S.Francesco - XIV sec. - Pinacoteca dei Musei Civici dell'ex Convento di S.Caterina d'Alessandria) |
Allegoria della Temperanza e Santi (da una casa demolita di Via Municipio - pittore trevigiano - XIV sec. - Pinacoteca dei Musei Civici dell'ex Convento di S.Caterina d'Alessandria) |
Scena di udienza reale (da una casa demolita di Via Municipio - XIV sec. - pittore trevigiano - Pinacoteca dei Musei Civici dell'ex Convento di S.Caterina d'Alessandria) |
CONCLUSIONI
A Treviso basta alzare gli occhi e scoprire testimonianze di storia medievale, rinascimentale e più vicina ai nostri giorni: un "museo a cielo aperto".
Per ben otto secoli in modo ininterrotto gli abitanti di Treviso hanno continuato a dipingere le facciate delle loro case, creando a volte dei palinsesti di intonaco con decorazioni.
Purtroppo i bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno distrutto buona parte del patrimonio artistico della città e molti affreschi murali sono andati persi (vennero colpiti l' 81% degli edifici della città).
Durante la nostra visita di Treviso, pur non focalizzandoci solo su queste opere pittoriche, abbiamo fotografato quelle incontrate lungo il nostro cammino, ed ho pensato di riproporvele, ma consiglio chi volesse compiere una visita più attenta, e avere una guida più esperta e dettagliata, di scaricare la APP gratuita IZI TRAVEL che offre tre itinerari a Treviso su questo argomento, o consultare la guida interrattiva che troverete nel link:
https://trevisourbspicta.fbsr.it/#
Il mio come vedrete è solo un assaggio di quello che di bello potrete scoprire in questa città.
4 commenti:
Davvero molto interessante e le vostre informazioni molto utili! Grazie
Grazie Mariella! Felice di esserti stata utile.
Estremamente interessante. Grazie
Grazie per il commento!
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