Treviso, lambita dal fiume
Botteniga e attraversata da tre dei suoi rami, è considerata una città d'acque...una piccola Venezia della terraferma, che con questa illustre città lagunare condivide le affascinanti atmosfere dei palazzi che si specchiano nelle acque dei suoi canali.
Il Botteniga, così chiamato perché presso Treviso passa attraverso "botti", chiaviche con volte in mattoni regolate da chiuse, è un fiume di risorgiva che nasce a pochi chilometri da Treviso.
Grazie al lavoro d'ingegneria idraulica realizzato nel Cinquecento dall'ingegnere idraulico e militare Giovanni Giocondo da Verona, detto Fra' Giocondo, commissionato all'architetto, insieme al sistema di fortificazioni, dal Consiglio dei Dieci, il fiume ha contribuito alla difesa delle mura della città.
La cinta muraria, con impianto poligonale e lunga circa 4 km, fu costruita nel 1509 in vista della guerra della Repubblica di Venezia contro la Lega di Cambrai (coalizione antiveneziana tra Massimiliano d'Asburgo, Luigi XII di Francia, papa Giulio II e Fernando d'Aragona). Successivamente (1513) i lavori furono diretti da Bartolomeo d'Aviano, comandante generale delle milizie venete.
Sono mura munite di torrioni circolari con casematte e di tre porte monumentali: Porta S.Tommaso, Porta Santi Quaranta e Porta Altinia.
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Porta S.Tommaso |
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Porta Santi Quaranta |
Le acque del Botteniga, arrivate al tratto settentrionale della cinta muraria di Treviso, presso il
Ponte de Pria (
"Ponte di Pietra", cioè in mattoni, in contrapposizione forse di una passerella in legno), dove fra' Giacomo aveva fatto costruire delle chiuse, in parte lambiscono il lato orientale delle mura, in parte si ramificano in più canali.
Un tempo la cinta muraria era lambita anche sul lato occidentale, oggi invece il canale è stato interrato.
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canale lungo le mura cinquecentesche |
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canale lungo le mura cinquecentesche |
I quattro rami che attraversano il nucleo urbano sono: ad Est il
Cagnan Grande o della Pescheria,al centro il
Cagnan Medio o
Canale dei Buranelli, a Ovest il
Cagnan della Roggia o
Siletto, e il
Canale delle Convertite (quasi del tutto interrato).
Il termine locale "Cagnani" indicava nei tempi antichi i canali interni della città.
Il più grande dei canali che attraversano Treviso è il
Cagnan Grande (o
Grando).
Dopo essere entrato entro le mura, il canale costeggia l'isolato di
Palazzo Rinaldi dove si trovano ancora
due ruote di mulini appartenute prima ai nobili veneziani Tron e poi ai conti Rinaldi.
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ruota di mulino presso Palazzo Rinaldi |
Nel XIX secolo a Treviso si contavano 61 mulini: le acque incanalate del Botteniga, soprattutto quelle del Cagnan Grande, azionavano le ruote dei numerosi mulini che macinavano il grano, servivano alla conciatura delle pelli, facevano funzionare i filatoi della seta, servivano per produrre la carta, per follare la lana, per pilare il riso. Nessun mulino è più oggi in funzione, ma alcuni rimangono come esempi di archeologia industriale.
Il corso d'acqua passa poi sotto
Ponte S.Francesco.
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Ponte S.Francesco |
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tratto del Cagnan Grande dopo il Ponte S.Francesco |
Percorrendo la riva si trova un'altra ruota di
mulino.
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tratto del Cagnan Grande dopo il Ponte S.Francesco |
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mulino ad acqua sul Cagnan Grande |
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mulino ad acqua sul Cagnan Grande |
Poi il
Cagnan Grande passa sotto il
Ponte della Pescheria.
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passaggio del Gagnan Grande sotto sotto le arcate del Ponte della Pescheria
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Ponte della Pescheria e ponte in ghisa ottocentesco dell'Isola della Pescheria |
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ponte dell'Isola della Pescheria |
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ponte dell'Isola della Pescheria |
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decorazione del ponte dell'Isola della Pescheria |
Tramite un ponte ottocentesco in ghisa, decorato con statuette di pesci, si può salire sull'
Isola della Pescheria, un isolotto fluviale a forma di ellisse.
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Isola della Pescheria |
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struttura del mercato ittico sull'Isola della Pescheria |
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decorazione a forma di pesce sull'Isola della Pescheria |
Quest'isola fu creata per ospitare il mercato del pesce, trasferendolo dalla
Piazza del Monte di Pietà, dove si era tenuto per secoli.
Ancor oggi il mercato ittico si tiene sull'isola ogni mattina da martedì a sabato.I banchi con copertura e la pavimentazione sono stati realizzati nel 2002.
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banchi del mercato ittico |
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banchi del mercato ittico |
La
Pescheria fu realizzata dall'ingegnere Francesco Bomben durante la dominazione austriaca (1856), portando un certo quantitativo di terra e riunendo in una sola isola i tre isolotti naturali già esistenti.
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Cagnan Grande e Isola della Pescheria (a destra della foto) |
Sul tratto del
Cagnan Grande che circonda la
Pescheria si specchiano antichi edifici residenziali,alcuni decorati con affreschi "a tappezzeria" e "a fasce marcapiano", tra questi la cosiddetta
Ca' dei Carraresi e l'adiacente
Ca' dei Brittoni.
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facciata sul canale della Ca' dei Carraresi con arcate |
La duecentesca
Ca' dei Carraresi viene così chiamata non perché residenza della famiglia dei Carraresi, ma bensì perché è stato ritrovato uno stemma di questa famiglia murato nella cortina della facciata su
Via Palestro.
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facciata di Ca' dei Carraresi su Via Palestro |
Nel 1375 questo edificio, chiamato "Osteria alla Croce", era un luogo di sosta per viandanti, mercanti e viaggiatori, provenienti dalla Germania attraverso il Cadore e dall'Austria e dall'Ungheria passando per il Friuli. Oggi la Ca' dei Carraresi ospita mostre ed eventi.
All'altezza dell
'Isola della Pescheria una statua di
Sirenetta si erge dalle acque del
Cagnan Grande, realizzata dall'artista Luigi Simionato.
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Sirenetta (Luigi Simionato) |
Costeggia sull'altra riva il
Cagnan Grande l'ex
Convento delle Monache Camaldolesi di S.Cristina e S.Parisio.
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a sinistra: ex Convento delle monache Camaldolesi di S.Cristina e S.Parisio / a destra: Isola della Pescheria |
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ex Convento delle monache Camaldolesi di S.Cristina e S.Parisio |
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portico e decorazione "a tappezzeria" dell' ex Convento delle monache Camaldolesi di S.Cristina e S.Parisio |
Dopo il restauro dell'architetto Toni Follina, il chiostro del convento divenuto Piazza S.Parisio, ospita oggi il mercato ortofrutticolo.
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ingresso della Piazza S.Parisio |
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Piazza S.Parisio |
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struttura ad arcate su colonne del chiostro dell' ex Convento delle monache Camaldolesi di S.Cristina e S.Parisio |
L'
Isola della Pescheria è collegata con l'altra sponda da un ponte in ferro.
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ponte in ferro dell'Isola della Pescheria |
Poco più oltre si può vedere un altro
mulino dotato di paratie, inglobato in un palazzo sotto il quale passa il
cagnan.
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mulino |
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mulino |
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mulino e paratie |
Dopo il
Ponte S.Leonardo il
Cagnan Grande prosegue il suo corso e passa sotto le arcate del
Ponte Sant'Agata.
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Cagnan Grande tra il Ponte S.Leonardo e il Ponte Sant'Agata |
Sul muro di un edificio ad angolo posto sul ponte si trova la lapide che ricorda dove arrivò l'alluvione del Piave del 1512.
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Ponte Sant'Agata |
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lapide che ricorda l'alluvione del Piave (1512) |
Dopo essere passato sotto il moderno
Ponte di Via Bergamo, il
Cagnan Grande si divide in due rami superando un'isoletta, per poi passare sotto ponticelli in muratura.
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ultimo tratto del Cagnan Grande |
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ponticelli in muratura |
Sotto gli archi medievali di
Via dello Squero che costeggia l'ultimo
tratto del Cagnan Grande si riparavano e costruivano le imbarcazioni
fluviali.
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Via dello Squero |
Infine il
Cagnan Grande passa sotto
Ponte Dante.
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ponticello in muratura sotto il quale passa il Cagnan Grande (visto da Ponte Dante) |
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Ponte Dante |
Questo ponte venne chiamato per secoli "Ponte dell'Impossibile" per le difficoltà di erigerlo in un punto in cui l'instabilità del suolo si sommava alla velocità della corrente, e di conseguenza si erano verificati numerosi crolli.
L'attuale ponte risale al 1865 e venne realizzato dall'ingegnere Gaspare Petrovich per il seicentesimo anniversario della nascita di Dante Alighieri.
Nel IX canto del Paradiso della
Divina Commedia, Dante incontra l'anima di Cunizza da Romano, sorella del tiranno Ezzelino,
che inveisce contro la corruzione degli abitanti della Marca trevigiana, e si leggono i seguenti versi:
"Dove Sile e Cagnan s'accompagnano".
E' infatti proprio dopo il
Ponte di Dante che il
Cagnan Grande s'immette nel fiume Sile.
Per questo il 15 maggio 1865 venne eretta sul ponte una
stele rettangolare , in marmo di Carrara, con decorazione neoclassica a ghirlande di fiori e frutta e un medaglione iscritto in una stella a sei punte, in cui è raffigurato il profilo di Dante Alighieri, coronato d'alloro.
E' opera dell'artista Luigi Borro.
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stele dedicata a Dante Alighieri posta su Ponte Dante |
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Il
Cagnan Medio è meglio noto come
Canale dei Buranelli, così chiamato per i commercianti dell'isola di Burano che avevano a Treviso le loro abitazioni e magazzini lungo le rive di questo canale.
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Canale dei Buranelli |
Questo canale durante il suo percorso prende anche il nome di
Cagnan delle Beccherie perché passa vicino all'antico mercato dei macellai (beccai erano appunto chiamati i macellai), e
Cagnan dell'Ospedale perché passa vicino all'
Ospedale di S.Maria dei Battuti.
Dopo aver costeggiato la riva occidentale dell'isola di
Palazzo Rinaldi, passa sotto un primo ponte e poi si allarga piegando ad Est.
Qui, fino al periodo della seconda guerra mondiale, le "
lavandère" venivano a lavare i panni per i signori di Treviso.
In questo tratto del canale si trova anche la
casa di Giovanni Comisso dove il poeta trascorse i suoi ultimi anni di vita: Eugenio Montale dettò la lapide che qui lo ricorda ("L'AMOR VITAE DI GIOVANNI COMMISSO TROVÒ TRA QUESTE MURA PER LUNGHI ANNI SEMPRE RINNOVATI MOTIVI DI ESALTAZIONE E DI PACE"), e Mario Martinelli nel 2000 realizzò un "graffito plastico" realizzato con rete metallica che lo raffigura.
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casa di Giovanni Comisso sul Canale dei Buranelli (sinistra della foto) |
Poco oltre si trova una
passerella pedonale e il
Ponte dei Buranelli.
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Canale dei Buranelli visto dal Ponte dei Buranelli |
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passerella pedonale sul Canale dei Buranelli |
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passerella pedonale sul Canale dei Buranelli |
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Ponte dei Buranelli e magazzino dei Buranelli |
E' qui che si trovavano i cinquecenteschi
magazzini e la dimora dei commercianti provenienti da Burano.
L'edificio è costeggiato da un
sottoportico dei Buranelli, acciottolato e dalle atmosfere che riportano ai tempi passati.
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sottoportico Buranelli |
Lo scorcio, con i palazzi porticati che si riflettono nell'acqua, merita i numerosi scatti fotografici che i turisti (e anche noi) gli riservano.
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Canale dei Buranelli by night |
Dopo, il canale passa sotto le quattro arcate di un basso edificio in laterizi.
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casa-ponte sotto la quale il Canale dei Buranelli prosegue il suo corso |
In questo tratto il
Canale dei Buranelli prende il nome di
Canale delle Beccherie
perché passa vicino agli edifici che circondano la piazza in cui un
tempo si teneva il mercato dove si vendevano le carni (i "beccai" erano i
macellai).
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Canale delle Beccherie |
Pochi passi, e si arriva al
Ponte della Malvasia dove, affacciandosi dal parapetto, si notano alcuni "
lamponi", i lavatoi sospesi da catenelle.
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Canale dei Buranelli con i "lamponi" (visto dal Ponte della Malvasia) |
Da uno di questi lavatoi, un'esile figurina si sta tuffando: è la "
Tuffatrice", la statua in bronzo realizzata da Romano Costi.
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Tuffatrice (Romano Costi) |
Poi le acque proseguono il loro corso passando sotto l'ex
Ospedale di S.Leonardo (ed è per questo che qui viene chiamato
Cagnan dell'Ospedale), divenuto oggi sede universitaria.
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Piazza dell'Università con pavimentazione a mosaico che simula il moto delle onde del mare |
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ex Ospedale S.Leonardo /sede dell'Università |
Infine il canale sfocia nel fiume Sile all'altezza del
Ponte dell'Università, un ponte pedonale in legno d'acero, con sagoma rialzata al centro come i ponti veneziani e decorato con quattro obelischi, progettato da Paolo Portoghesi nel 2006.
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Ponte dell'Università (Paolo Portoghesi - 2006) |
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Ponte dell'Università (Paolo Pergolesi - 2006) |
Fino a metà Ottocento, davanti alla facciata meridionale dell'ex Ospedale S.Leonardo, vi erano gli approdi delle imbarcazioni che risalivano il Sile.
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Il
Cagnan della Roggia o
Siletto è lungo solo 1.117 km.
Dopo essere entrato nelle mura cittadine passa sotto
Ponte S.Cristoforo (
Piazza Silvio Trentin).
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Ponte S.Cristoforo (Piazza Silvio Trentin) |
Il
Cagnan della Roggia costeggia poi l'omonima
Via Roggia, sulla cui sponda s'affacciano case trecentesche.
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Cagnan della Roggia |
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Cagnan della Roggia e Ponte S.Cristoforo |
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passerella sul Cagnan della Roggia |
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Cagnan della Roggia by night |
Sulla riva opposta, collegato da una passerella, si trovano
Palazzo Caotorta e
Palazzo Bomben (sedi della Fondazione Benetton Studi Ricerche).
Nell'aristocratico
Palazzo Bomben, di origini trecentesche, vi risiedettero anche i da Carrara.
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portale d'ingresso di Palazzo Bomben su Via Cornarotta |
Poi il
Cagnan della Roggia scompare sotto l'ex
Convento di Santa Maria Nova e dopo un breve tratto che percorre sotto l'
ex Tribunale austriaco riaffiora e prosegue il suo corso verso l'ex
Convento delle Cappuccine.
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chiostro dell'ex Convento di S.Maria Nova |
E' qui che il canale prende il nome di
Siletto.
Il
Canale della Reggia passa poi sotto il
Ponte dei Mussolini (in dialetto significa "moscerini") vicino
Piazza Duomo.
Passando sotto altri ponti (tra i quali il
Ponte delle Scorzerie dove si lavoravano le pelli) ed edifici, il
Siletto sfocia poco dopo nel
Sile, presso
Via Ludovico Fiumicelli.
I tre rami del Botteniga si riversano quindi a Sud della città nel fiume Sile, il fiume di risorgiva più lungo d'Europa (94km), che con il suo corso verso il mare ha sempre collegato Treviso a Venezia. Le merci venivano caricate su imbarcazioni dette "burci" che venivano trainate con funi metalliche (chiamate "reste") da buoi e cavalli che percorrevano le rive del fiume.
CURIOSITÀ: Presso
Ponte S.Martino si costruì nel 1886 la prima centrale idroelettrica d'Italia.
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il Sile tra Ponte dell'Università e Ponte Dante / scultura in bronzo: Pace in volo libero (Alfiero Nena - 2006) |
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banchina sul Sile |
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il tratto del corso del Sile che passa vicino alla villa ottocentesca detta "Castello Romano" |
CONCLUSIONI
Treviso è una città che vive in simbiosi con le acque convogliate nei canali che attraversano e cingono la città.
La sua vita economica e produttiva è stata legata allo scorrere lento di queste acque e la vita quotidiana degli abitanti di Treviso è stata influenzata dalla presenza e dalla disponibilità dell'acqua.
Oggi i canali, sulle cui rive crescono romantici salici piangenti, offrono scorci affascinanti al visitatore.
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