Prosegue la nostra visita all'interno di Palazzo Davanzati.
Siamo giunti al secondo piano della residenza trecentesca e, ripercorrendo lo stesso schema del piano precedente, si accede alla Sala Madornale.
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Sala Madornale |
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Sala Madornale |
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Sala Madornale
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Sulla parete a destra dell'ingresso sono esposti tre pannelli realizzati dal Maestro di Serumido raffiguranti le
Storie di Perseo e Andromeda (tratti dalle
Metamorfosi di Ovidio e appartenuti al cardinale Carlo de' Medici fratello di Cosimo II):
Perseo libera Andromeda,
Il Sacrificio a Giove per la liberazione di Andromeda e
Le nozze di Perseo e Andromeda disturbate da Fineo. Le tre tavole erano forse inserite in una
boiserie.
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Perseo libera Andromeda (Maestro di Serumido - 1515/1520)
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Il Sacrificio a Giove per la liberazione di Andromeda (Maestro di Serumido - 1515/1520) |
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Le nozze di Perseo e Andromeda disturbate da Fineo (Maestro di Serumido - 1515/1520) |
Lungo la parete adiacente si trovano: una credenza (Arte francese del XVI secolo) sulla quale sono in esposizione alcune crespine di Montelupo, una nicchia al cui interno sono state poste due teste di fanciullo in bronzo realizzate nel XV secolo, le tavole della Predica e Martirio di S.Pietro Martire e l'Adorazione dei Re Magi del Maestro di Maraddi, un cassone (d'Arte francese del XVI secolo).
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credenza (Arte francese - XVI sec.) / crespine (Montelupo - XVI sec.)
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Predica e Martirio di S.Pietro Martire e Adorazione dei Re Magi (Maestro di Maraddi) / cassone (Arte francese - XVI sec.)
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Al centro della parete in cui si aprono cinque finestre si trova appesa una Madonna col Bambino, opera di Jacopo di Cione.
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Madonna col Bambino (Jacopo di Cione - XIV sec.)
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Lungo la parete adiacente è posta una
credenza realizzata da una bottega toscana (XVI e XIX secolo) nella quale sono esposti
manufatti in ceramica provenienti da manifatture dell'Italia centrosettentrionale.
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credenza (bottega toscana - XVI e XIX secolo) |
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manufatti di ceramica (Italia centrosettentrionale - XVII/XVIII sec.) |
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manufatti di ceramica (Italia centrosettentrionale - XVII/XVIII sec.)
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Poggiato sopra la credenza vi è un busto di monaca in terracotta dipinta (scultore fiorentino del XVI secolo), affiancato da un Cristo in Croce (opera del XV secolo attribuita a Jacopo del Sellano) e da un altarolo in legno con raffigurazione dell'Incoronazione della Vergine (bottega bolognese del 1390/1410). Appeso ai ganci della parete, ai quali anticamente venivano appesi i tendaggi per decorare e preservare dal freddo l'ambiente, si trova un arazzo con fregio a grottesche realizzato nell'Arazzeria Medicea (1711/1717).
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arazzo (Arazzeria Medicea - 1711/1717) / busto di monaca (scultore fiorentino del XVI secolo) / Cristo in Croce (attr. Jacopo del Sellano - XV sec.)/ altarolo con Incoronazione della Vergine (bottega bolognese - 1390/1410) |
Sulla parete in cui si apre l'accesso all'ambiente successivo sono posti un S.Giovanni Battista in legno intagliato e dorato (bottega lombardo-piemontese del XV secolo) e una tavola con l'Adorazione del Bambino (pittore fiorentino del XV secolo).
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in alto a sinistra: S.Giovanni Battista (bottega lombardo-piemontese - XV sec.)
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Adorazione del Bambino (pittore fiorentino - XV sec.)
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Il centro della sala è occupato da un tavolo in legno di noce intagliato sul quale poggia un cofano in legno intagliato e pirografato.
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tavolo (bottega fiorentina - XVI e XX sec.) / cofano (bottega veneta - XVI sec.)
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Completano l'arredamento della sala poltrone del XVI secolo, seggioloni del XVII secolo, una cassapanca del XVII secolo e una sedia con terminali a palmette del XVI secolo.
Si visita quindi l'ambiente successivo, la Sala da Giorno.
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Sala da Giorno
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Sala da Giorno
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A questa sala non è stato dato un nome perché manca della decorazione parietale che probabilmente decorava le sue pareti, al posto della quale vi sono alcuni graffiti, iscrizioni e disegni che furono realizzati durante i periodi nei quali la residenza fu affittata (all'Ufficio del Catasto nel XV secolo e al Magistrato delle Decime Granducale nel XVI secolo). Altri graffiti sono stati trovati nel cortile, nei ballatoi del secondo e terzo piano e in altri ambienti.
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graffito nella Sala da Giorno
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graffito del ballatoio del secondo piano
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graffito del ballatoio del secondo piano |
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graffito del ballatoio del secondo piano |
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graffito del ballatoio del terzo piano |
In una credenza del XX secolo posta lungo la parete d'accesso alla sala dalla Sala Madornale si trovano esposte alcune maioliche di origine campana.
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credenza (XX sec.) / maioliche campane (XVII/XVIII sec.)
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Sulla parte alta della parete sono esposti due arazzi di Manifattura fiamminga raffiguranti le Storie di David e Betsabea: l'Incontro di David con Betsabea e Betsabea riceve l'invito e incontra re David.
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dall'alto: Incontro di David con Betsabea / Betsabea riceve l'invito e incontra re David (Manifattura fiamminga - XVI sec.)
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Altri due arazzi del ciclo sono posti sulle altre pareti della sala: Innamoramento di re David per Betsabea, le Nozze di David e Betsabea e il Rimprovero di Nathan ai due amanti.
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in alto: Innamoramento di re David per Betsabea (Manifattura fiamminga - XVI sec.) / in basso: collezione di cassettine (XIII/XVI sec.)
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Nozze di David e Betsabea / Rimprovero di Nathan ai due amanti (Manifattura fiamminga - XVI sec.)
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Queste strisce di arazzi sono quattro dei sei che componevano il ciclo e che probabilmente costituivano un baldacchino o cielo da letto nel Palazzo de' Medici di Via Larga.
Su un tavolo posto lungo la parete destra si trova una collezione di cassettine con esemplari dal XIII al XVI secolo.
Sulla stessa parete troviamo anche un arazzo con raffigurazione dell'Allegoria della Fortezza e Trionfi e una cassapanca con schienale alto.
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cassapanca con schienale alto (Manifattura toscana - XVI sec.) / arazzo con Allegoria della Fortezza e Trionfi (Arazzeria Medicea - 1654)
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Sulla parete sinistra si trovano due nicchie con sportelli in cui sono riposte alcune ceramiche dell'Italia centro meridionale, una credenza contenente maioliche, un cassone, un dipinto cuspidato raffigurante Cristo benedicente e una tavola con la Cattura di Gesù Cristo opera della bottega di Botticelli (XVI secolo).
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nicchia con maioliche / cassone (Manifattura veneta - XVI sec.) / Cristo benedicente (Mariotto di Nardi - 1390/1410) |
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nicchia con maioliche
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credenza (Manifattura toscana - XVI sec.) / interno: maioliche (XVI sec.) / sopra: mattonella con suonatore di flauto (Italia centrale - 1635) / brocche da farmacia (XVII/XVIII sec.)
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Cattura di Cristo (Bottega di Botticelli - XVI sec.)
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Anche questa sala è dotata di
Agiamento.
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Agiamento della Sala da Giorno
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Si passa quindi a visitare l'ambiente successivo, lo Studiolo.
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passaggio per accedere allo Studiolo
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Lo Studiolo è arredato in stile rinascimentale e presenta in un angolo un camino.
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Studiolo
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Studiolo
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Sono raccolte in questa stanza opere di Giovanni di Ser Giovanni detto lo Scheggia (fratello di Masaccio).
Al centro della stanza si trova un desco da parto dipinto su ambo i lati dallo Scheggia : da un lato è raffigurato il Gioco del Civettino e dall'altro lato Putti che giocano. Il desco da parto veniva usato come vassoio per portare cibo alla puerpera e per celebrare le nascite.
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desco da parto: Putti che giocano (Scheggia - 1450 ca.)
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desco da parto: Gioco del Civettino (Scheggia - 1450 ca.)
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Dello stesso artista sono i cosiddetti Trionfi, quattro pannelli ricurvi posti sulle pareti della sala, ispirati al poemetto incompiuto del Petrarca.
Questi pannelli, provenienti da Guardaroba medicea, raffigurano il Trionfo dell'Amore, il Trionfo della Morte, il Trionfo della Fama e il Trionfo dell'Eternità.
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Trionfo della Morte (Scheggia - 1450 ca.)
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Trionfo dell'Amore (Scheggia - 1450 ca.)
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Trionfo dell'Eternità (Scheggia - 1450 ca.)
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I pannelli sono stati menzionati come scudi da parata e poi come sportelli per angoliere. Poi nel XIX secolo furono accoppiati per realizzare due cofani dai fianchi ricurvi, ma probabilmente facevano parte della decorazione di una
boiserie.
E' qui esposta anche una tavola dello Scheggia raffigurante gli Eroi prescelti dalla Fama, che forse faceva parte della stessa boiserie insieme agli altri pannelli facenti parte di questo ciclo.
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Eroi prescelti dalla Fama (Scheggia - XV sec.)
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Questo pannello era stato trafugato dai nazisti e destinato al
Museo di Linz dedicato al Fuhrer e poi recuperato nel 1955.
Appese alle pareti dello Studiolo vi sono anche altre due opere dello Scheggia la Fortezza e un fronte di cassone raffigurante Storie di Susanna.
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Fortezza (Scheggia - 1450/1460)
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Storie di Susanna (Scheggia - 1450)
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In una nicchia ricavata in una parete dello Studiolo adiacente al ballatoio è conservato il bronzetto raffigurante una Venere e Cupido, opera della Bottega di Tiziano Aspetti. Accanto alla nicchia si trova un cassone del XV secolo sopra al quale è appesa una miniatura su pergamena con Scene amorose del XVI secolo.
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a sinistra: nicchia con Venere e Cupido (Bottega di Tiziano Aspetti - XVI sec.) / a muro: miniatura con Scene amorose (bottega fiorentina -- XVI sec.) |
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Lungo la parete adiacente è posto un lettuccio che poteva essere anche usato come cassone, o come in questo caso poteva essere stato un seggio per autorità civili o alti dignitari.
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lettuccio (Bottega tosco-umbra - XV, XVI e XIX sec.)
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lungo la parete accanto al camino si trova una cornice intagliata e dorata che racchiude S.Domenico e S.Gerolamo in adorazione della Croce con il Padre Eterno, opera quattrocentesca della Bottega del Sellaio.
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S.Domenico e S.Gerolamo in adorazione della Croce con il Padre Eterno (Bottega del Sellaio) / cornice (Bottega toscana - XV/XVI sec.)
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Come al primo piano, da un corridoio che si diparte dal ballatoio si può raggiungere la camera da letto del secondo piano.
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Corridoio con decorazione geometrica parietale che conduce alla Camera della Castellana di Vergy
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Questa camera viene chiamata
Camera della Castellana di Vergy per il racconto narrato nella decorazione parietale dell'ambiente.
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Camera della Castellana di Vergy
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Questa era la camera nuziale di Paolo Davizzi e Lisa degli Alberti.
Il ciclo figurato che decora la parte alta delle pareti di questa camera è tratto dalla "Chastellaine de Vergy", un racconto scritto da un autore del Nord della Francia nel XIII secolo. Il racconto cavalleresco francese della "Castellana di Vergy" era diventato nei racconti toscani in volgare la "Dama del Verziere" (la località della Borgogna Vergy--->Vergiù /Verzù---> "verziere" o giardino), così menzionata anche nella terza giornata del "Decameron" di Boccaccio.
La storia dipinta lungo le pareti tra il 1350 e il 1359 è quella che narra l'amore tra la Castellana e il cavaliere Guglielmo:
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da sinistra: Incontri amorosi segreti nel verziere tra la Castellana (nipote del duca) e il cavaliere Guglielmo
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da sinistra: Intromissione della duchessa di Borgogna nella vita di Guglielmo / Colloquio amoroso della duchessa con Guglielmo
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da sinistra: Partenza del duca di Borgogna per la caccia / Invito della duchessa a Guglielmo nel suo castello
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da sinistra: Partita a scacchi tra la duchessa e Guglielmo nella camera da letto / Dichiarazione d'amore della duchessa a Guglielmo
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da sinistra: Rifiuto di Guglielmo di tradire il suo signore e minacce di vendetta da parte della duchessa / Incontro di Guglielmo con la Castellana di Vergy e racconto dell'avventura con la duchessa / Ritorno del duca dalla caccia e accuse della duchessa a Guglielmo per avere tentato di sedurla
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da sinistra: Richiesta di giustizia della duchessa al duca che vuole verificare le accuse / Guglielmo convocato dal duca respinge le accuse e dichiara di essere fedele ad un amore segreto / Tormento di Guglielmo che deve scegliere tra l'esilio e tradire il suo segreto
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da sinistra: Proposta di Guglielmo al duca di assistere in segreto ai suoi incontri amorosi / Incontro di Guglielmo e della Castellana di Vergy alla presenza del duca / Rivelazione del duca alla duchessa del nome della dama amata da Guglielmo / Preparativi della duchessa per la vendetta
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da sinistra: Festa alla corte di Borgogna la Castellana di Vergy si sente tradita da Guglielmo per alcune battute della duchessa sulla sua cagnolina (complice degli incontri tra i due giovani amanti) / La Castellana di Vergy, sentendosi tradita, si uccide / Guglielmo, vista l'amata morta, si uccide / Costernazione del duca e dei dignitari
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da sinistra: Uccisione della duchessa da parte del duca |
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Nella nicchia ricavata nella parete è stata affrescata una Crocifissione.
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Crocifissione (Scuola fiorentina - XIV sec.)
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Vicino al
letto a "tribuna" realizzato nel XVI secolo si trovano un
forziere trecentesco decorato con i gigli di Francia, uno
specchio con cornice in legno, un
inginocchiatoio del XVII secolo, due
sedie da balia e un
tavolino ottagonale intarsiato sul quale poggiano due
scatole da lavoro del XVI secolo..
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forziere (Bottega senese - XIV sec.) / specchio con cornice in noce (Bottega fiorentina - XVI sec.)
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letto a tribuna" (Bottega d'Italia centrale - XVI sec.) con coperta a filet (Manifattura italiana - XIX sec.)
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camino con stemmi intagliati delle famiglie Davizzi e Alberti
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inginocchiatoio (Bottega toscana - XVII sec.) / sedie da balia (Artigianato toscano - XVI sec.) / tavolino ottagonale (Artigianato toscano - XVI sec.) / scatole da lavoro (Manifattura fiorentina - XVI sec.)
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Sulla parete è appeso un dipinto raffigurante una Madonna col Bambino del XV secolo.
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Madonna col Bambino (pittore fiorentino - XV sec.)
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In una nicchia ricavata nel muro si trova una Madonna del Parto con Angeli e donatori, opera di Rossellino di Jacopo Franchi, proveniente dalla Farmacia del Convento di S.Marco.
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Madonna del Parto con Angeli e donatori (Rossellino di Jacopo Franchi - 1410/1420) / cofanetti (Manifattura padovana o ferrarese - XV/XVI sec.) |
Sotto questa tavola è posto un cassone con Scene del Giudizio di Paride (Bottega fiorentina - XV secolo), sul quale poggiano cinque cofanetti in legno dorato e decorato di Manifattura padovana o ferrarese (XV/XVI secolo).
Anche questa camera era dotata di un Agiamento, con pareti tendenti al nero decorate a finto vaio e allestito oggi con una bagnarola in zinco e da un semicupio (vasca con spalliera) del XIX secolo.
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Agiatoio con bagnarola e semicupio (XIX sec.)
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Agiatoio
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Ritornati sul ballatoio del secondo piano si può accedere tramite una ripida scala in legno al terzo piano del palazzo, in cui si visitano solo la Cucina e la camera da letto, la cosiddetta Camera dell'Impannate.
La Cucina occupa il posto delle Sale da giorno dei piani sottostanti, ed era posta all'ultimo piano sia per evitare che gli odori e i fumi disturbassero gli ambienti del palazzo, sia per poter limitare i danni in caso d'incendio.
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Cucina |
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Cucina
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Un grande
camino con oggetti per cucinare e bollire l'acqua occupa gran parte di una parete.
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camino della Cucina con utensili per cucinare (paiolo, girapolenta, alari, spiedo con reggispiedo, spiedi, mantice) |
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girarrosto automatico a muro (Artigianato veneto - XVIII/XIX sec.)
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nella nicchia dell'acquaio: utensili per cucinare (mestolo, colino, stampo, posate, tegame, cavatappi, bilancina, boccali, bottiglione) / calderone (Artigianato toscano - XVIII sec.) / lucerne pensili (Artigianato Italia centrale - XIX sec.)
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Lungo le pareti si trovano gli strumenti utili in cucina: un
abburatto per separare la crusca dalla farina, uno
spremiagrumi, un
colino per il latte e un
catino, una
brocca, un
orcio, una
granata (scopa di saggina).
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tavolo da lavoro (XVII sec.) / spremiagrumi (XVIII sec.) / colino per il latte e catino (Artigianato italiano - XIX sec.) / brocca (Artigianato toscano - XVII sec.) / orcio
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abburatto (Artigianato italiano - XX sec.) / granata (produzione fiorentina - XVII sec.)
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Accanto ad una credenzina sono esposti un mortaio e un pestello con arme dei Medici.
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credenzina (Artigianato Italia settentrionale - XV, XVIII e XIX sec.) / mortaio e pestello con arme dei Medici (Artigianato toscano - XVII sec.)
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In un angolo della
Cucina si trovano esposti: un
cassone, un
forchettone, una
zangola per la fabbricazione del burro, una
stadera, due
torciere.
Oltre alla preparazione dei cibi la Cucina era il luogo in cui si svolgevano quelle attività domestiche come il filare o tessere per confezionare la biancheria della casa e gli abiti.
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telaio (Manifattura italiana - XVI sec.) / orditoio (Artigianato toscano - XVII sec.) / sedia nana (Artigianato italiano - XVII sec.)
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oggetti per il cucito: tombolo, serie di rocchetti, ferri da stiro, scatola da cucito, arcolaio per matasse, fuselli, arcolaio da tavolo
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Anche sulle pareti della Cucina si possono notare dei graffiti. Quelli più interessanti sono due date storiche: il 26 aprile 1478, che corrisponde al giorno dell'assassinio di Giuliano de' Medici nella Chiesa di S.Maria del Fiore durante la Congiura dei Pazzi, e il 5 luglio 1503 che ricorda l'arrivo del cardinale Francesco Soderini a Firenze.
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graffito sulla parete della Cucina: " 26 aprile fu morto Giuliano de' Medici Santa Maria del Fiore"
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Usciti sul ballatoio e percorso il corridoio di accesso all'ala della casa-torre, si può visitare l'ultimo ambiente del palazzo, la cosiddetta Camera delle Impannate.
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Corridoio d'accesso alla Camera delle Impannate
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La Camera dell'Impannate è così chiamata per ricordare l'uso delle tele cerate per proteggere le finestre di questo palazzo e dei palazzi medievali fiorentini.
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Camera dell'Impannate |
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Camera dell'Impannate
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La decorazione alle pareti rimanda ad un tendaggio che si conclude nella parte alta con un fregio nel quale sono raffigurati alberi, fiori, uccelli e fontane incorniciati da colonnine.
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decorazione parietale della Camera dell'Impannate
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decorazione parietale della Camera dell'Impannate |
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particolare della decorazione parietale della Camera dell'Impannate |
Sul bordo della finta tappezzeria e sul camino sono raffigurati gli stemmi delle famiglie Capponi, Albizzi e Strozzi, imparentate o in affari con la famiglia dei Davizzi.
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camino con gli stemmi delle famiglie Strozzi, Davizzi e Capponi
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Su un cassone del tipo "da monaca" su cui compaiono stemmi della famiglia Ridolfi da Ponte e insegne araldiche è appeso uno specchio con cornice cinquecentesco.
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cassone "da monaca" (Bottega toscana - XV sec.) / specchio (XVI sec.)
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Segue una scultura in terracotta dipinta raffigurante S.Caterina da Siena.
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S.Caterina da Siena (Ambito senese - XV/XVI sec.)
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Davanti al
camino angolare è posta una
culla dipinta e una coppia di
sedie nane.
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culla (XVIII sec.) / sedie nane (XVII sec.)
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Nella nicchia adiacente al camino è posto un manichino femminile da processione in legno del XVI secolo.
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manichino femminile da processione (Bottega senese - XVI sec.)
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Nella nicchia vicino al letto è posta una terracotta dipinta raffigurante Sant'Onofrio.
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Sant'Onofrio (Ambito di Jacopo Sansovino - 1505/1510)
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Sul
letto in noce intagliato, coperto da una
coperta ricamata in seta del XVIII secolo, si trova un
poggiaschiena da letto in cuoio del XVII secolo. Accanto al letto vi è un
inginocchiatoio del XVII secolo sul quale poggiano oggetti per le necessità della notte (lucerna, spegnitoio da lucerna, campanello, un candeliere).
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inginocchiatoio (Bottega italiana - XVII sec.) / letto (Artigianato toscano - XVI, XVII e XX sec.) / coperta (Manifattura siciliana - XVIII sec.) / poggiaschiena (Bottega toscana - XVII, XIX sec.)
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Sulla parete opposta vi sono collocati un cassone intarsiato, un inginocchiatoio sopra al quale, in una nicchia, è stato posto uno stucco dipinto raffigurante la Madonna col Bambino e cherubini della Bottega di Benedetto da Maiano.
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cassone intarsiato (Artigianato italiano - XV, XX sec.) / inginocchiatoio (Artigianato italiano - XVII, XIX e XX sec.)
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Madonna col Bambino e cherubini (Bottega di Benedetto da Maiano - XV sec.) |
Sempre sulla stessa parete ha trovato posto un'altra
Madonna col Bambino.
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Madonna col Bambino
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L'
Agiamento di questa camera presenta una decorazione a motivi di vaio.
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ingresso all'Agiamento della Camera dell'Impannate
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ATTENZIONE: A causa dell'emergenza COVID-19 orari e modalità di visita potrebbero subire variazioni. Vi consiglio di consultare il sito:
www.bargellomusei.beniculturali.it/musei/4/davanzati/ Orario: mercoledì/giovedì/venerdì 14.00/18.30 sabato/domenica/lunedì 13.45/18.30
CHIUSO il martedì e alcune domeniche (guardare il sito)
Costo: 6€
CONCLUSIONI Come non essere affascinati da questo esempio di architettura residenziale fiorentina del Trecento! E' un vero viaggio nel momento di passaggio tra la casa-torre medievale e il palazzo rinascimentale. Dopo aver visitato questo palazzo, scendendo in strada, si riesce quasi ad immaginare le case che sorgevano lungo Via Porta Rossa, abitate da agiate famiglie fiorentine, e si ha quasi l'illusione di vedere sbucare sulla via qualche ricco mercante.
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