Suvereto è un borgo medievale della Maremma settentrionale, in provincia di Livorno.
E' classificato tra i
Borghi più Belli d'Italia.
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dolci colline intorno a Suvereto |
Posto nell'entroterra, circondato da coltivazioni di ulivi e viti, questo borgo dalle case di pietra di colore vivo, deve il suo nome alla presenza di piante da sughero, che in latino era detto "
suber" e da queste parti viene chiamato "
suvero".
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via Magenta |
Varcando una delle due porte delle sue mura si entra in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato...o quasi.
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case in pietra a Suvereto |
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case e monumenti di Suvereto |
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stretta via di Suvereto |
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via di Suvereto |
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angolo di strada |
Ogni angolo di casa, ogni vicolo dal nome di un'attività remota o bizzarro, ogni via lastricata dal nome proprio di persona (c'è anche una strada chiamata
via Raffaella!), offrono uno scorcio per scattare una foto.
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via dei Difficili (un tempo una strada ripida e non scalinata) |
Noi siamo stati a visitare Suvereto in un giorno di settembre in cui la confusione gioiosa dei bambini animava tutto il borgo: si svolgeva infatti la manifestazione
IL BORGO DEI RAGAZZI, con laboratori creativi e ludici lungo le vie e le strade, organizzato dal
Comune e dal
Consiglio Comunale dei Ragazzi.
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Suvereto in festa |
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Suvereto in festa |
Le origini di Suvereto sono antecedenti all'anno mille, e il primo insediamento abitativo sorse intorno alla
pieve di S.Giusto Vescovo.
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Pieve di S.Giusto Vescovo |
La chiesa, dedicata a S.Giusto vescovo di Volterra, esule africano che giunse nella zona nel VI secolo, si trova oggi appena fuori dell'ingresso al borgo.
La chiesa venne eretta su una struttura paleocristiana ed ebbe la funzione di cattedrale durante il passaggio della sede vescovile da Populonia a Massa Marittima.
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campanile della Pieve di S.Giusto Vescovo |
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abside della Pieve di S.Giusto Vescovo |
La
facciata è a campana,con rosone quadrilobato e decorata con bande nere e bianche sopra il timpano.
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bifora del campanile della Pieve di S.Giusto Vescovo |
Il campanile a base rettangolare, ha una bifora con arco a tutto sesto, e una monofora.
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monofora del campanile della Pieve di S.Giusto Vescovo |
Ha un
portale romanico con due stipi laterali sormontati da due mensole: una con decorazioni vegetali e protome umana, l'altra con motivi geometrici.
L'architrave è ornata con una figura centrale dalla cui bocca esce un tralcio di vite.
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portale della Pieve di S.Giusto Vescovo |
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architrave e mensole del portale |
Sui capitelli delle due colonne laterali vi sono due leoni che tengono tra gli artigli due busti umani.
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leoni sui capitelli del portale |
L'interno è a pianta a croce latina con navata e abside uniche, e transetto.
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navata della Pieve di S.Giusto Vescovo |
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altare della Pieve di S.Giusto Vescovo |
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navata della Pieve di S.Giusto Vescovo (verso l'ingresso) |
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altare del transetto |
Il
fonte battesimale , ottagonale, tardomedievale (XII secolo), in pietra scolpita, è posto in un vano decorato con mosaico (XX secolo), ricavato sotto il campanile.
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mosaico intorno al fonte battesimale (XX secolo) |
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fonte battesimale (XII secolo) |
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organo a canne (XVIII secolo) |
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ex chiesa di S.Michele Arcangelo |
Accanto alla pieve fu costruita nel 1881 la
chiesa di S.Michele Arcangelo, sopra il vecchio cimitero.
La chiesa fu abbandonata dopo poco, e vi è oggi ospitato il
Museo di Arte Sacra.
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Sul punto più alto del colle sorse nel XII secolo la
Rocca della famiglia Aldobrandini, che estendeva il suo feudo sino in questa zona.
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Rocca |
Sono stati trovati delle buche di palo del IX secolo del primo insediamento (di una torre in legno e capanne).
Su queste sorse nel 1164 la torre degli Aldobrandeschi e annesse ad essa le abitazioni, poste in maniera concentrica.
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palazzo della Rocca |
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torre della Rocca |
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torre della Rocca |
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entrata alla rocca |
Nel 1237 il borgo aderì alla
Lega Ghibellina e entrò così nell'orbita dell'influenza della Repubblica di Siena, che fortificò l'abitato e costruì a nord una rocca.
Era l'anno 1308, come si legge sull'epigrafe dell'arco d'ingresso al palazzo, un arco a tutto sesto.
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arco d'ingresso |
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epigrafe sull'arco |
Intorno alla rocca si costruì un recinto trapezoidale con due porte.
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ingresso nelle mura della rocca |
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interno della rocca |
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resti del palazzo della rocca |
All'interno della rocca risiedeva la guarnigione formata nel XIV secolo da un castellano e da sei sergenti.
Nel 1600 la rocca venne abbandonata.
Nel XIX secolo l'edificio a tre piani addossato alla torre fu adibito ad abitazione.
Nel 1950 la rocca venne nuovamente abbandonata.
Un buon restauro poi l'ha resa fruibile alle visite e ne ha valorizzato il sito.
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Alla fine del XII secolo Suvereto divenne un libero comune e nel XIII secolo si costruì il
Palazzo Comunale, dopo la concessione della "
Charta Libertatis" concessa da Ildebrando VIII Aldobrandeschi.
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Palazzo Comunale |
Suvereto fu il primo libero comune della Maremma settentrionale.
I magistrati del popolo dovevano qui giudicare sulle controversie dei membri della comunità.
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Palazzo Comunale |
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parte posteriore del Palazzo Comunale e Torre dell'Orologio |
Il Palazzo Comunale, di tipica architettura civica medievale, è sormontato dall'antica
Torre dell'Orologio, un tempo chiamata "
della campana" perché al posto dell'attuale orologio vi era una campana, il cui suono richiamava l'
Assemblea degli Anziani e fungeva da punto di vedetta.
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Torre dell'Orologio |
Una ripida scalinata porta all'ingresso del palazzo e alla
Loggia dei Giudici, un loggiato aperto sorretto da colonne, dove si emettevano e si pubblicavano le decisioni e le condanne.
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scala esterna del Palazzo Comunale |
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scala esterna del Palazzo Comunale |
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Loggia dei Giudici |
Accanto al Palazzo Comunale, che ancora oggi mantiene le stesse funzioni dopo tanti secoli, un arco porta verso la parte più alta di uno dei due colli su cui poggia Suvereto e dove si erge la Rocca.
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arco accanto al Palazzo Comunale |
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arco visto dalla parte della Rocca |
Nel primo piano del palazzo sono stati trovati i resti della cinta muraria del XII
secolo che delimitava la parte nobile dell'abitato (Rocca).
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Sempre del XII secolo sono la chiesa, il convento e il
chiostro di S.Francesco.
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Chiostro di S.Francesco |
Sorgono sull'altro colle di Suvereto e furono costruiti dall'Ordine dei frati minori.
Il complesso monastico fu poi soppresso in epoca napoleonica (XIX secolo) dalla sorella di Napoleone Elisa Bonaparte Baciocchi, Principessa di Piombino e di Lucca.
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Chiostro di S.Francesco |
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Chiostro di S.Francesco |
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Chiostro di S.Francesco |
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chiostro di S.Francesco |
La chiesa è divenuta oggi una
Casa Vacanze e il convento abitazioni private.
Rimane a testimoniare questo luogo religioso il chiostro a pianta quadrata con cinque archi su pilastri su ogni lato.
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abitazioni dentro il chiostro di S.Francesco |
Al centro del chiostro un tempo vi era una cisterna ora scomparsa.
Nel convento si conservavano le borse dalle quali si estraevano i nomi di chi avrebbe amministrato la comunità.
Nel 1313 la salma dell'Imperatore del Sacro Romano Impero Arrigo VII di Lussemburgo fu esposta al fuoco per evitare che si decomponesse durante il suo trasferimento da Buonconvento a Pisa.
Finì per rimanere a Suvereto due anni mentre si finiva il suo sepolcro.
Accanto al chiostro di S.Francesco sorge la
chiesa del SS Crocifisso, costruita ne XVI secolo.
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chiesa del SS Crocifisso e ingresso al chiostro di S.Francesco |
La facciata della chiesa è a campana.
Era la sede della Compagnia del SS Crocifisso e conserva nel suo interno ad aula unica, la S.Croce in legno del 1420 patrona di Suvereto.
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navata della chiesa del SS Crocifisso |
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Nel 1399 Suvereto entrò a far parte della Signoria di Piombino, ed essendo una zona di confine tra Pisa e Firenze, subì assedi e saccheggi, come quello di Baldaccio di Anghiari.
Da questo momento in poi la città andò sempre più verso un abbandono a causa del calo demografico dovuto alle condizioni d'insalubrità del territorio.
Questo ha fatto sì che il borgo si fermasse apparentemente a quell'epoca.
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chiesa della Madonna di Sopra la Porta |
Nel 1772 si costruì su un primo edificio del 1480 la
chiesa della Madonna di Sopra la Porta, dopo un episodio avvenuto nel 1767: durante una grande alluvione le acque piovane non riuscivano a defluire, ma miracolosamente le porte della città si aprirono verso l'interno sfidando le forze delle acque.
Le acque erano salite infatti sino a lambire il bordo del quadro del XII secolo che raffigurava la
Madonna col Bambino posto nella cappella sopra la porta.
La chiesa presenta sul
portale una lunetta lavorata in rilievo col
Redentore Benedicente attorniato da cherubini, opera di Andrea Guardi del XV secolo.
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lunetta con Redentore Benedicente della chiesa della Madonna di Sopra la Porta |
Come ringraziamento alla Vergine fu costruito un santuario con altare in gesso, marmo e legno.
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Vergine con Bambino |
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altare della chiesa della Madonna di Sopra la Porta |
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affreschi dell'abside |
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affreschi del soffitto |
Le pareti interne presentano affreschi del 1858 con immagini mariane.
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Come ho già detto Suvereto passò in periodo napoleonico sotto il principato di Elisa Bonaparte Baciocchi e nel 1815 entrò a far parte del Granducato di Toscana dei Lorena.
E' questo un momento di ripresa per le attività agricole e per il paese.
L'antica cinta muraria aveva due ingressi.
Una di queste
porte d'accesso (vicino alla
chiesa di S.Giusto Vescovo) venne sostituita da un arco merlato, mentre l'altra diametralmente opposta (alla fine di Via Magenta), venne modificata.
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porta merlata da dentro il borgo |
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porta merlata da fuori il borgo |
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porta alla fine di Via Magenta vista da dentro il borgo |
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porta di Via Magenta vista da fuori le mura |
RISTORANTE OSTERIA DA I'CIOCIO
www.osteriadisuvereto.it
Piazza dei Giudici 1
0565 829947
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dehors dell'Osteria da I'Ciocio |
GIUDIZIO
Posto proprio di fronte al Palazzo Comunale, questo locale è stato ricavato in un antico frantoio.
Dispone nei mesi estivi di un
dehors sulla piazza e di una "bottega" di prodotti del territorio da gustare in loco o acquistare nel locale sottostante.
Gli interni hanno pareti con pietra a vista, sono arredati con gusto, con tavoli di legno, sedie in ferro battuto e bella
mise en place.
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una sala del ristorante |
La cucina dal menù vario, è quella della tradizione, a volte rivisitata.
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Foie gras di Chianina, uva caramellata e cavolo cappuccio |
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Pan di lepre e crostini con tartufo bianco |
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cinghiale stufato ai mirtilli con polenta di ceci |
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filetto di Chianina con funghi porcini in crosta di pasta fine |
I piatti son presentati con ricercatezza, e il servizio cerca di essere attento anche quando si capita, come è accaduto a noi, in giornate caratterizzate dalla confusione dovuta a manifestazioni che interessano l'intero borgo.
Un posticino piacevole e un'offerta gastronomica convincente.
CONCLUSIONI
Siamo capitati a Suvereto durante una giornata nella quale regnava l'allegra confusione dei bambini che imprimeva al borgo un'immagine alterata e sicuramente più vivace del normale.
Palloncini, laboratori di pittura e trucco, giochi e animazione non hanno potuto fare esprimere a pieno a Suvereto il fascino delle sue atmosfere medievali.
In ogni caso non gli si può negare la sua attenzione nel valorizzare con restauri i suoi monumenti e la cura del loro mantenimento.
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