martedì 20 gennaio 2015

Suvereto, un borgo medievale della Maremma


Suvereto è un borgo medievale della Maremma settentrionale, in provincia di Livorno.
E' classificato tra i Borghi più Belli d'Italia.

dolci colline intorno a Suvereto
Posto nell'entroterra, circondato da coltivazioni di ulivi e viti, questo borgo dalle case di pietra di colore vivo, deve il suo nome  alla presenza di piante da sughero, che in latino era detto "suber" e da queste parti viene chiamato "suvero".

via Magenta
Varcando una delle due porte delle sue mura si entra in un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato...o quasi.

case in pietra a Suvereto
case e monumenti di Suvereto
stretta via di Suvereto


via di Suvereto
angolo di strada
Ogni angolo di casa, ogni vicolo dal nome di un'attività remota o bizzarro, ogni via lastricata dal nome proprio di persona (c'è anche una strada chiamata via Raffaella!), offrono uno scorcio per scattare una foto.



via dei Difficili (un tempo una strada ripida e non scalinata)

Noi siamo stati a visitare Suvereto in un giorno di settembre in cui la confusione gioiosa dei bambini animava tutto il borgo: si svolgeva infatti la manifestazione IL BORGO DEI RAGAZZI, con laboratori creativi e ludici lungo le vie e le strade, organizzato dal Comune e dal Consiglio Comunale dei Ragazzi.

Suvereto in festa
Suvereto in festa

Le origini di Suvereto sono antecedenti all'anno mille, e il primo insediamento abitativo sorse intorno alla pieve di S.Giusto Vescovo.

Pieve di S.Giusto Vescovo
La chiesa, dedicata a S.Giusto vescovo di Volterra, esule africano che giunse nella zona nel VI secolo, si trova oggi appena fuori dell'ingresso al borgo.
La chiesa venne eretta su una struttura paleocristiana ed ebbe la funzione di cattedrale durante il passaggio della sede vescovile da Populonia a Massa Marittima.

campanile della Pieve di S.Giusto Vescovo
abside della Pieve di S.Giusto Vescovo
La facciata è a campana,con rosone quadrilobato e decorata con bande nere e bianche sopra il timpano.

bifora del campanile della Pieve di S.Giusto Vescovo
Il campanile a base rettangolare, ha una bifora con arco a tutto sesto, e una monofora.
monofora del campanile della Pieve di S.Giusto Vescovo
Ha un portale romanico con due stipi laterali sormontati da due mensole: una con decorazioni vegetali e protome umana, l'altra con motivi geometrici.
L'architrave è ornata con una figura centrale dalla cui bocca esce un tralcio di vite.

portale della Pieve di S.Giusto Vescovo
architrave e mensole del portale
Sui capitelli delle due colonne laterali vi sono due leoni che tengono tra gli artigli due busti umani.

leoni sui capitelli del portale
L'interno è a pianta a croce latina con navata e abside uniche, e transetto.

navata della Pieve di S.Giusto Vescovo
altare della Pieve di S.Giusto Vescovo
navata della Pieve di S.Giusto Vescovo (verso l'ingresso)
altare del transetto
Il fonte battesimale , ottagonale, tardomedievale (XII secolo), in pietra scolpita,  è posto in un vano decorato con mosaico (XX secolo), ricavato sotto il campanile.

mosaico intorno al fonte battesimale (XX secolo)
fonte battesimale (XII secolo)
organo a canne (XVIII secolo)







          

ex chiesa di S.Michele Arcangelo















Accanto alla pieve fu costruita nel 1881 la chiesa di S.Michele Arcangelo, sopra il vecchio cimitero.
La chiesa fu abbandonata dopo poco, e vi è oggi ospitato il Museo di Arte Sacra.


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Sul punto più alto del colle sorse nel XII secolo la Rocca della famiglia Aldobrandini, che estendeva il suo feudo sino in questa zona.

Rocca
Sono stati trovati delle buche di palo del IX secolo del primo insediamento (di una torre in legno e capanne).
Su queste sorse nel 1164 la torre degli Aldobrandeschi e annesse ad essa le abitazioni, poste in maniera concentrica.

palazzo della Rocca
torre della Rocca
torre della Rocca


entrata alla rocca
Nel 1237 il borgo aderì alla Lega Ghibellina e entrò così nell'orbita dell'influenza della Repubblica di Siena, che fortificò l'abitato e costruì a nord una rocca.
Era l'anno 1308, come si legge sull'epigrafe dell'arco d'ingresso al palazzo, un arco a tutto sesto.

arco d'ingresso
epigrafe sull'arco
Intorno alla rocca si costruì un recinto trapezoidale con due porte.

ingresso nelle mura della rocca
interno della rocca


resti del palazzo della rocca
All'interno della rocca risiedeva la guarnigione formata nel XIV secolo da un castellano e da sei sergenti.

Nel 1600 la rocca venne abbandonata.
Nel XIX secolo l'edificio a tre piani addossato alla torre fu adibito ad abitazione.
Nel 1950 la rocca venne nuovamente abbandonata.
Un buon restauro poi l'ha resa fruibile alle visite e ne ha valorizzato il sito.
 
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Alla fine del XII secolo Suvereto divenne un libero comune e nel XIII secolo si costruì il Palazzo Comunale, dopo la concessione della "Charta Libertatis" concessa da Ildebrando VIII Aldobrandeschi.

Palazzo Comunale
Suvereto fu il primo libero comune della Maremma settentrionale.
I magistrati del popolo dovevano qui giudicare sulle controversie dei membri della comunità.

Palazzo Comunale
parte posteriore del Palazzo Comunale e Torre dell'Orologio
 Il Palazzo Comunale, di tipica architettura civica medievale, è sormontato dall'antica Torre dell'Orologio, un tempo chiamata "della campana" perché al posto dell'attuale orologio vi era una campana, il cui suono  richiamava l'Assemblea degli Anziani e fungeva da punto di vedetta.

Torre dell'Orologio
Una ripida scalinata porta all'ingresso del palazzo e alla Loggia dei Giudici, un loggiato aperto sorretto da colonne, dove si emettevano e si pubblicavano le decisioni e le condanne.

scala esterna del Palazzo Comunale
scala esterna del Palazzo Comunale


Loggia dei Giudici
Accanto al Palazzo Comunale, che ancora oggi mantiene le stesse funzioni dopo tanti secoli, un arco porta verso la parte più alta di uno dei due colli su cui poggia Suvereto e dove si erge la Rocca.

arco accanto al Palazzo Comunale
arco visto dalla parte della Rocca
Nel primo piano del palazzo sono stati trovati i resti della cinta muraria del XII secolo che delimitava la parte nobile dell'abitato (Rocca).
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Sempre del XII secolo sono la chiesa, il convento e il chiostro di S.Francesco.

Chiostro di S.Francesco
Sorgono sull'altro colle di Suvereto e furono costruiti dall'Ordine dei frati minori.
Il complesso monastico fu poi soppresso in epoca napoleonica (XIX secolo) dalla sorella di Napoleone Elisa Bonaparte Baciocchi, Principessa di Piombino e di Lucca.

Chiostro di S.Francesco
Chiostro di S.Francesco
Chiostro di S.Francesco


chiostro di S.Francesco
La chiesa è divenuta oggi una Casa Vacanze e il convento abitazioni private.
Rimane a testimoniare questo luogo religioso il chiostro a pianta quadrata con cinque archi su pilastri su ogni lato.

abitazioni dentro il chiostro di S.Francesco
Al centro del chiostro un tempo vi era una cisterna ora scomparsa.
Nel convento si conservavano le borse dalle quali si estraevano i nomi di chi avrebbe amministrato la comunità.

Nel 1313 la salma dell'Imperatore del Sacro Romano Impero Arrigo VII di Lussemburgo fu esposta al fuoco per evitare che si decomponesse durante il suo trasferimento da Buonconvento a Pisa.
Finì per rimanere a Suvereto due anni mentre si finiva il suo sepolcro.

Accanto al chiostro di S.Francesco sorge la chiesa del SS Crocifisso, costruita ne XVI secolo.

chiesa del SS Crocifisso e ingresso al chiostro di S.Francesco
La facciata della chiesa è a campana.
Era la sede della Compagnia del SS Crocifisso e conserva nel suo interno ad aula unica, la S.Croce in legno del 1420 patrona di Suvereto.

navata della chiesa del SS Crocifisso
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Nel 1399 Suvereto entrò a far parte della Signoria di Piombino, ed essendo una zona di confine tra Pisa e Firenze, subì assedi e saccheggi, come quello di Baldaccio di Anghiari.

Da questo momento in poi la città andò sempre più verso un abbandono a causa del calo demografico dovuto alle condizioni d'insalubrità del territorio.
Questo ha fatto sì che il borgo si fermasse apparentemente a quell'epoca.

chiesa della Madonna di Sopra la Porta





Nel 1772 si costruì su un primo edificio del 1480 la chiesa della Madonna di Sopra la Porta, dopo un episodio avvenuto nel 1767: durante una grande alluvione le acque piovane non riuscivano a defluire, ma miracolosamente le porte della città si aprirono verso l'interno sfidando le forze delle acque.



Le acque erano salite infatti sino a lambire il bordo del quadro del XII secolo che raffigurava la Madonna col Bambino posto nella cappella sopra la porta.




La chiesa presenta sul portale una lunetta lavorata in rilievo col Redentore Benedicente attorniato da cherubini, opera di Andrea Guardi del XV secolo.

lunetta con Redentore Benedicente della chiesa della Madonna di Sopra la Porta
Come ringraziamento alla Vergine fu costruito un santuario con altare in gesso, marmo e legno.

Vergine con Bambino
altare della chiesa della Madonna di Sopra la Porta
affreschi dell'abside
affreschi del soffitto
Le pareti interne presentano affreschi del 1858 con immagini mariane.

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Come ho già detto Suvereto passò in periodo napoleonico sotto il principato di Elisa Bonaparte Baciocchi e nel 1815 entrò a far parte del Granducato di Toscana dei Lorena.

E' questo un momento di ripresa per le attività agricole e per il paese.

L'antica cinta muraria aveva due ingressi.
Una di queste porte d'accesso (vicino alla chiesa di S.Giusto Vescovo) venne sostituita da un arco merlato, mentre l'altra diametralmente opposta (alla fine di Via Magenta), venne modificata.

porta merlata da dentro il borgo
porta merlata da fuori il borgo
porta alla fine di Via Magenta vista da dentro il borgo
porta di Via Magenta vista da fuori le mura


RISTORANTE                               OSTERIA DA I'CIOCIO
                                                      www.osteriadisuvereto.it
                                                      Piazza dei Giudici 1
                                                      0565 829947

dehors dell'Osteria da I'Ciocio
GIUDIZIO
Posto proprio di fronte al Palazzo Comunale, questo locale è stato ricavato in un antico frantoio.
Dispone nei mesi estivi di un dehors sulla piazza e di una "bottega" di prodotti del territorio da gustare in loco o acquistare nel locale sottostante.

Gli interni hanno pareti con pietra a vista, sono arredati con gusto, con tavoli di legno, sedie in ferro battuto e bella mise en place.

una sala del ristorante
 La cucina dal menù vario, è quella della tradizione, a volte rivisitata.

Foie gras di Chianina, uva caramellata e cavolo cappuccio
Pan di lepre e crostini con tartufo bianco
cinghiale stufato ai mirtilli con polenta di ceci
filetto di Chianina con funghi porcini in crosta di pasta fine
I piatti son presentati con ricercatezza, e il servizio cerca di essere attento anche quando si capita, come è accaduto a noi, in giornate caratterizzate dalla confusione dovuta a manifestazioni che interessano l'intero borgo.
 
Un posticino piacevole e un'offerta gastronomica convincente.


CONCLUSIONI
Siamo capitati a Suvereto durante una giornata nella quale regnava l'allegra confusione dei bambini che imprimeva al borgo un'immagine alterata e sicuramente più vivace del normale.
Palloncini, laboratori di pittura e trucco, giochi e animazione non hanno potuto fare esprimere a pieno a Suvereto il fascino delle sue atmosfere medievali.
In ogni caso non gli si può negare la sua attenzione nel valorizzare con restauri i suoi monumenti e la cura del loro mantenimento.

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