SITO TURISTICO www.comune.volterra.pi.it
www.volterratur.it
UFFICIO TURISTICO Piazza dei Priori, 20
Volterra è una bella cittadina in provincia di Pisa ricca di testimonianze storiche ed artistiche.
La sua storia ha inizio tremila anni fa.
Il primo insediamento cittadino posto su un'altura e circondato da mura fu l'etrusca Velathri (VIII secolo a.C.).
La ricca città etrusca faceva parte delle dodici Lucomonie della nazione etrusca ed era un'importante base strategica.
Nel cuore di Volterra, al centro di una ben curata area verde, sono venuti alla luce e resi visibitabili i resti dell'Acropoli etrusca, il quartiere dove si svolgevano le attività religiose nel VI secolo a.C. (luoghi di culto, abitazioni per i sacerdoti e magazzini).
zona dell'Acropoli etrusca |
Acropoli etrusca |
Acropoli etrusca |
ricostruzione dei Templi e della cisterna dell'Acropoli |
2 novembre/15 marzo 10.00/16.00 (escluso sabato, domenica e festivi)
Costo: 3,50€
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Le mura etrusche, lunghe sette chilometri, furono costruite nel IV secolo a.C. e in esse si trovavano anche pascoli e campi coltivati per poter far fronte a lunghi assedi.
Lungo il loro perimetro si aprivano alcune porte di cui due si sono conservate sino ai tempi nostri: la Porta Diana che collegava la città etrusca con la sua necropoli, e la Porta all'Arco, inglobata nelle mura del XIII secolo che in questa zona meridionale della città ricalcavano le più antiche mura etrusche.
Porta all'Arco (vista da fuori le mura) |
Porta all'Arco (vista da dentro le mura) |
Gli stipiti della porta, che prende il nome dal suo arco in pietra di copertura, sono blocchi di pietra arenaria del IV secolo a.C.
I conci dell'arco sono di pietra calcarea mentre le tre teste poste nella parte esterna della porta sono in selagite; arco e teste sono opera del III/II secolo a.C.
Cosa le tre teste vogliono rappresentare non si ha certezza, forse sono la Triade che proteggeva Volterra analoga a quella romana di Giove, Giunone e Minerva, oppure Giove e i Dioscuri.
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A Volterra, uno dei musei pubblici più antichi in Europa (1761), il Museo Etrusco Guarnacci, offre l'occasione di scoprire e conoscere l'antico popolo degli Etruschi, la loro cultura, gli usi e i costumi, e soprattutto il loro artigianato comprendente urne funerarie in alabastro riccamente scolpito.
Sono oltre 600 le urne in terracotta, tufo e alabastro del III/I secolo a.C. esposte nel museo.
Vi è anche una ricca collezione di ceramica, di numismatica, oreficeria, scultura, armi, idoli, utensili, amuleti...
raccolta di urne funerarie del Museo Etrusco Guarnacci |
Palazzo Desideri Tangassi |
statua dell'abate Mario Guarnacci |
Il museo espone il patrimonio archeologico acquisito come veniva catalogato un tempo, separando i materiali per classi d'oggetti (per esempio le urne funerarie secondo il tema del bassorilievo della cassa), messo in mostra in antiche teche, ma che è stato affiancato in tempi più recenti da un'esposizione più didascalica (percorso cronologico).
teche "vecchio stile" del museo |
raccolta tematica: vasi |
Vi sono urne cinerarie con ciotola come coperchio e urne con cassa riccamente scolpita da bassorilievi tematici: demoni, animali fantastici, cortei a cavallo, in carrozza...altre ancora raffigurano sul coperchio le sembianze del defunto, semisdraiato sul letto in occasione del banchetto.
vasi/urne coperte da pietre |
tomba a ziro con coperchio a ciotola racchiusa da pietre |
ricostruzione di tomba |
tomba etrusca con corredo |
bassorilievi di casse funerarie con demoni |
cassa funeraria con animali |
urna funeraria con animali fantastici |
urna funeraria con corteo per l'aldilà |
urna funeraria con carri verso l'aldilà |
vaso con guerrieri |
punte di lance |
Un'importante testimonianza della scrittura etrusca ci viene offerta dal monumento funerario di Avile Tites, la tomba del principe guerriero costituita da una stele che ne riporta il nome e lo ritrae con spada, lancia e scudo.
La lastra di calcare squadrata risale al 360/340 a.C.
E' esposto anche parte del corredo funerario del principe guerriero.
corredo funerario del principe guerriero |
monumento funerario di Avile Tites (IV sec.a.C.) |
una sala con pavimento con mosaico romano |
Al primo piano, in un'ambientazione suggestiva fatta di nicchie, pavimenti in vetro che metto in evidenza pavimenti in mosaico romano d'età imperiale, e luce soffusa, sono messe in mostra urne con bassorilievi di argomento mitologico, alcune con scene tratte dall'Odissea.
urna: Ulisse e le Sirene |
urna in alabastro: Achille uccide Troilo |
urna in alabastro: Centauri con donne in groppa |
urna in alabastro: Il defunto appare alla moglie |
urna: Caccia al cinghiale Calidonio |
urna: Centauromachia e morte di Anfiarao |
urna: Telefo nel campo greco |
urna: Rapimento di Elena |
Il loro sguardo impressiona e cattura, un vero capolavoro.
Coperchio degli Sposi |
particolare del Coperchio degli Sposi |
particolare del Coperchio degli Sposi |
l'Ombra della Sera |
particolare dell'Ombra della Sera |
Evoca l'ombra proiettata sul terreno al tramonto di una figura umana.
Il suo stile la rende simile a sculture contemporanee.
Una sala è dedicata alla Volterra romana.
mosaico policromo del I/II secolo d.C. |
corona funeraria |
orecchini a cerchio |
vaso in vetro |
collezione di vasi e boccette in vetro |
L'artigianato artistico qui esposto appartiene al periodo ellenistico, l'ultimo periodo della storia etrusca che prelude all'integrazione nello stato romano (IV/I secolo a.C.).
ricostruzione di una bottega per la lavorazione delle urne in alabastro |
ricostruzione di una tomba etrusca |
resti di epoche antiche sotto il palazzo del museo |
Orario: 16 marzo/1 novembre 9.00/19.00
2 novembre/15 marzo 10.00/16.30
Costo: 8€
autoguida 3€
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Velathri fu l'ultima città degli Etruschi a riconoscere la supremazia di Roma: nel 298 a.C. Volterra fu sconfitta ad opera del console Barbato e il nome della città diviene Volaterrae.
Nel 260 a.C. entra a far parte della Confederazione italica e con la Lex Julia de Civitate nel 90 a.C. ottiene la cittadinanza romana.
Durante le guerre civili Volterra si schierò dalla parte di Mario, e nel 82/80 a.C. sostenne un assedio contro Silla, al quale però dovette arrendersi e subirne la perdita dei diritti acquisiti come città romana.
Fu più tardi Cicerone, dopo l'abdicazione di Silla, ad aiutare la città a riaverli: divenne un municipio della VII regione romana, l'Etruria.
Di epoca romana sono venuti alla luce, circa sessant'anni fa, il Teatro Romano e le Terme, posti appena al di fuori delle mura medievali, nella cosiddetta zona di Vallebuona.
zona archeologica di Vallebuona |
Teatro Romano |
cavea del Teatro Romano |
Il suo ingresso dava sul Foro (dove oggi sorge la chiesa di S.Michele).
Le mura costruite in epoca medievale hanno sfruttato le gradinate del teatro come fondamenta e hanno inglobato l'area d'accesso alla struttura romana.
Sopra la media cavea correva una galleria (crypta) attraverso la quale si poteva accedere alle gradinate tramite undici porte.
cavea e criptoportico |
parte del criptoportico |
Ai piedi della gradinata della cavea si trovava l'orchestra, una zona pavimentata in marmo.
cavea e orchestra |
Essendo crollato, si sono alzati gli elementi trovati in sito.
frons scaenae |
colonne con capitello corinzio del frons scaenae |
Teatro Romano |
E' anche visibile un mosaico pavimentale con "nodi di Salomone".
porticato con absidi dietro il frons scaenae |
Terme e pavimento a mosaico all'interno del porticato biabsidato |
Orario: 16 marzo/1 novembre 10.30/17.30
2 novembre/15 marzo 10.00/16.00 tranne sabato, domenica e festivi
Costo: 3,50€
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Nel V secolo d.C. Volterra era divenuta sede vescovile.
Assoggettata degli Eruli e dai Goti divenne presidio bizantino, mentre durante il regno longobardo sede del gastaldo.
Nel IX/XI secolo la città vide il sorgere del governo episcopale dei Vescovi-Conti.
Era lo stesso imperatore a dare il potere temporale ai Vescovi.
Il dispotismo del vescovo e governatore Galgano Pannocchieschi fece alla fine insorgere il popolo, che lo massacrò davanti al Duomo.
Diminuita l'influenza dei vescovi sulla città, crebbe il libero Comune e venne costruito il Palazzo dei Priori, il suo simbolo e la sua sede.
Il cuore della città medievale è costituito dalla bella Piazza dei Priori.
Il Pratus Episcopatus era il sito dove i vescovi esercitavano il loro potere.
Piazza dei Priori (con il mercato del sabato mattina) |
Piazza dei Priori |
Oggi è la sede del Sindaco e del Consiglio Comunale.
Palazzo dei Priori |
facciata del Palazzo dei Priori |
leone con le insegne di Firenze |
Anche i due leoni che sorreggono le insegne dei Fiorentini posti sui pilastri agli angoli del palazzo sono la testimonianza della dominazione fiorentina.
Tra le finestre a bifora del primo piano è murata la misura dell'antico comune: la "canna volterrana"; tra le finestre del terzo piano è posto invece l'orologio.
"canna volterrana"murata tra le finestre |
Merli a semicerchio coronano il palazzo.
torre campanaria del Palazzo dei Priori |
stemmi dell'atrio del Palazzo dei Priori |
stemmi e lapidi nell'atrio del Palazzo dei Priori |
volte a crociera decorate dell'atrio |
ceramica robbiana |
stemma ligneo |
Sul pianerottolo del primo piano vi è affrescata una Crocifissione di Pier Francesco Fiorentino (XV secolo).
Crocifissione - Pier Francesco Fiorentino |
sala del Maggior Consiglio nel Palazzo dei Priori |
sala del Maggior Consiglio |
sala del Consiglio |
stemma di Volterra: il grifone rosso che sottomette il drago verde in campo bianco (parete di fondo) |
Annunciazione - Orcagna |
Nozze di Cana -Donato Mascagni |
Giobbe - Mascagni |
Natività di Maria - Gian Domenico Ferretti |
Adorazione dei Magi - Ignazio Hugford |
sinopie dell'Annunciazione - Orcagna |
sala della Giunta |
Intorno alla sala si trovano postergali lignei intagliati del XV secolo.
postergali lignei |
Attualmente è allestita parte della mostra dedicata a Rosso Fiorentino Rosso vivo dislocata in vari siti della città (fino al 31 dicembre 2015).
mostra Rosso Fiorentino |
sala espositiva del terzo piano del Palazzo dei Priori |
ricostruzione del Palazzo dei Priori |
campana della torre |
Si sale poi sino alla sommità della torre campanaria (attenzione a non salirvi quando la campana suona i rintocchi! guardare il cartello posto prima della salita).
Da qui si può ammirare un bel panorama sulla città e sulle valli che la circondano.
panorama dalla torre campanaria del Palazzo dei Priori |
Orario: 16 marzo/1 novembre tutti i giorni 10.30/17.30
2 novembre/15 marzo sabato, domenica festivi 10.00/17.00
Costo: 3,50€
biglietto cumulativo Sala del Consiglio, Sala della Giunta, torre e terzo piano
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Sempre nella Piazza dei Priori, proprio difronte al Palazzo dei Priori, si trova il Palazzo Pretorio, la sede del Capitano del Popolo e del Podestà (oggi di uffici pubblici).
Palazzo Pretorio e Torre del Porcellino |
Torre del Porcellino (peccato per le antenne sul tetto!) |
Sembra che vi abbia lavorato in parte anche Antonio da San Gallo il Vecchio.
Ancor oggi è sede della Curia Vescovile.
Trova spazio in questo palazzo il Museo Diocesano d'Arte Sacra.
(chiuso per restauro)
Palazzo Vescovile (a destra) |
ingresso al Duomo (dal transetto) in Piazza dei Priori |
Palazzo Incontri |
Palazzo del Monte Pio (a destra) |
angolo tra Palazzo Pretorio e Palazzo del Monte Pio |
Se su Piazza dei Priori s'affacciano tutti quei palazzi che hanno visto la vita civile di Volterra, su Piazza S.Giovanni si trovano gli edifici religiosi più importanti di Volterra: la Cattedrale e il Battistero.
La Cattedrale di S.Maria Assunta con facciata attribuita a Nicola Pisano è stata terminata nel 1254.
Cattedrale di S.Maria Assunta |
Il portale marmoreo duecentesco, con lunetta a mosaico, contiene elementi decorativi di riuso d'epoca romana.
Piazza S.Giovanni con Battistero, Campanile e facciata della Cattedrale |
navata centrale della cattedrale |
navata centrale (verso l'ingresso della cattedrale) |
archi che dividono le navate |
navata laterale sinistra |
Tra motivi ornamentali e geometrici si trovano la colomba (simbolo dello Spirito Santo), busti di Santi di Volterra e una Madonna Assunta con i Santi Vittore e Ottaviano.
soffitto ligneo della navata centrale con Colomba dello Spirito Santo e busti di Santi volterrani |
soffitto del transetto: Madonna Assunta e Santi Vittore e Ottaviano |
I postergali in legno del coro con archetti a sesto acuto trilobati sono trecenteschi.
La volta con la figura del Padre Eterno è opera di Niccolò Cercignani.
altare maggiore |
Padre eterno nella volta del coro |
colonnina tortile con angelo portacandelabro |
Cappella di S.Paolo |
Madonna del Barbialla o dei Chierici - Francesco del Valdambrino |
cappella con il sarcofago di Sant'Ottaviano |
angelo portacandelabro di Andrea da Fiesole |
Deposizione (XIII secolo) |
Cappella del Sacramento |
In fondo al transetto vi è la Cappella del Sacramento ricca di stucchi e con altare attribuito al Vasari.
La tela d'altare raffigura la Resurrezione di Lazzaro ed è opera di Santi di Tito.
Monumento sepolcrale di Mario Maffei |
Nella navata destra vi sono tre altari: nel primo altare dall'ingresso nella basilica si trova la tela Volterra offerta alla protezione dei Santi Patroni Giusto e Clemente di Pieter de Witte da Bruges (XVI secolo), nel secondo altare la Natività della Vergine di Francesco Curradi (XVII secolo), nel terzo altare la Presentazione di Maria di Giovanni Battista Naldini (XVI secolo).
Volterra offerta alla protezione dei Santi Patroni Giusto e Clemente - Pieter Witte daBruges |
Natività della Vergine - Francesco Curradi |
Presentazione di Maria - Giovanni Battista Naldini |
Segue l'Oratorio dell'Addolorata con due tabernacoli laterali dove sono conservati i gruppi in terracotta policroma del XVI secolo di Giovanni della Robbia: il Presepio (a sinistra), con dietro l'affresco della Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli (XV secolo) e l'Epifania (a destra), protetti da una cancellata in ferro battuto seicentesca.
Oratorio dell'Addolorata |
particolare del Presepio - Giovanni della Robbia |
Cappella del Santissimo Nome di Gesù |
Martirio di S.Sebastiano - Francesco di Leonardo Cungi |
Annunciazione - Mariotto Albertinelli e fra Bartolomeo della Porta |
Immacolata Concezione - "Pomarancio" |
pulpito con bassorilievo del Sacrificio di Isacco |
pulpito |
leone della base del pulpito |
bassorilievo dell'Ultima Cena del pulpito |
Uscendo dalla chiesa, difronte si trova il Battistero di San Giovanni.
Sembra sia stato costruito su un tempio pagano nel XIII secolo, mentre a cupola è del XV secolo.
Battistero di S.Giovanni |
Il portale termina con un voltone a pieno sesto.
Le colonnine, i pilastri e gli stipiti terminano con capitelli compositi.
Sull'architrave sono scolpite 13 testine: Gesù, la Vergine e gli undici Apostoli (manca Giuda).
facciata del Battistero |
Nel suo interno presenta un altare del XVII secolo sormontato da un arco decorato da Mino da Fiesole (XV secolo).
fonte battesimale del XVIII secolo con dietro arco decorato da Mino da Fiesole e antico fonte battesimale |
Quello più antico in marmo bianco, attribuito al "Sansovino", è ottogonale ed è scolpito con le scene del Battesimo di Gesù, la Fede, la Giustizia, la Carità, la Speranza.
interno del Battistero con allestimento museale |
Orario: 10.00/18.00
Costo: GRATIS
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A partire dal duecento si costruirono le case-torri a causa delle dispute per il potere che si vennero a verificare tra le famiglie della città.
Queste costruzioni avevano funzione difensiva, ma erano anche ostentazione del proprio prestigio sociale.
Alcune presentano una piccola finestra al di sotto di quella normale: erano le finestre per i bambini, munite a volte di grate di sicurezza, per permettere ai fanciulli di guardare cosa succedeva sulla strada senza paura di cadere.
Tra via Ricciarelli, via Roma e via Buonparenti si trova la casa-torre Buonparenti, con bifore e monofore, originariamente divisa in quattro piani e munita di balconi, ora scomparsi.
E' unita al fortalizio dell'Angelario da un altissimo arco.
Sono evidenti al piano terra gli antichi ingressi per le botteghe.
case-torre Buonparenti e Buonaguidi |
arco tra la casa-torre Buonparenti e il fortalizio dell'Angelario |
arco della casa-torre Buonparenti con torre campanaria della Cattedrale |
In via Buomparenti si trova la casa-torre Berardi, con facciata a bugne e finestre per i bambini.
In via Turozza si trova invece la casa-torre Baldinotti, con arcate al piano terra dove coni testimoniano la presenza di cardini di porte per botteghe.
casa-torre Baldinotti |
Le porte al piano terreno e gli accessi ai piani superiori sono molto stretti.
Divenuta in seguito della famiglia Guarnacci, venne aggiunto alla torre il palazzo seicentesco che affaccia su via di Sotto.
casa-torre Toscano |
stretta porta d'ingresso |
stretto accesso al primo piano |
Nel XIII secolo venne costruita una seconda cinta muraria, perché, essendo diminuita la popolazione, quella etrusca era troppo ampia da gestire.
mura medievali |
Porta a Selci (dall'esterno mura) |
Per la costruzione del torrione e dell'ampliamento della Fortezza Vecchia fu in parte interrata la porta più antica quivi posta e l'attuale porta risale quindi al XVI secolo.
Porta a selci (dall'interno mura) |
Da essa si poteva uscire dalla città diretti verso i territori senesi.
Porta Marcoli (dall'esterno mura) |
Porca Marcoli (dall'interno delle mura) |
La Porta Marcoli (XIV secolo) era una porta che veniva usata soprattutto dagli agricoltori e da chi si dirigeva verso il monastero di S.Andrea.
La Porta di Docciola, costruita nel XIII secolo, era rivolta verso la vallata circostante.
La Porta Fiorentina, a ridosso della zona archeologica romana, conduceva come dice il nome verso Firenze.
Porta S.Felice (dall'esterno mura) |
Durantel'assedio del 1530 crollò la torre che la sovrastava e che conteneva le munizioni.
A fianco della porta si trova il Bastione mediceo.
Porta S.Felice (dall'interno mura) |
portale della Porta S.Felice |
La Porta S.Francesco vicina all'omonima chiesa.
Da essa partiva una strada che conduceva a Pisa.
Porta S.Francesco (dall'esterno mura) |
Porta S.Francesco (dall'interno mura) |
Ultima porta da menzionare è la Porta S.Felice, ad un solo arco.
Cappella S.Felice e Porta S.Felice (dall'interno mura) |
Porta S.Felice (dall'esterno mura) |
All'interno sul tabernacolo si trova la cosiddetta Madonna dei Gabellieri l'immagine della Vergine che in origine si trovava accanto alla porta dove era il posto di guardia per la riscossione delle gabelle.
Madonna dei Gabellieri |
Nella zona sottostante la porta si trovano le fonti rinascimentali, e accanto è visibile un arco romano.
arco romano e fonti rinascimentali |
fonti rinascimentali |
La città intanto diveniva sempre più succube della politica espansionistica di Firenze.
Nel 1340 si ha il passaggio da Comune a Signoria, e fu la famiglia Belforti, nella figura di Ottaviano, ad assumerne il governo.
Quando però un suo membro, Bocchino Belforti, cercò di vendere la città a Siena, il popolo lo giustiziò e la famiglia fu cacciata.
Fortezza Medicea |
Fortezza Medicea |
Questo è il settore est della fortezza, che prende il nome di Rocca Vecchia.
Rocca Vecchia e ingresso al carcere |
Torre ellittica vicino a Porta a Selci |
Era il 1472 e l'episodio viene ricordato come il Sacco di Volterra.
Il Savonarola non diede l'assoluzione a Lorenzo il Magnifico in punto di morte anche perché il de' Medici in questa occasione non prestò fede alla parola data di non mettere a sacco la città.
Mastio e Rocca Nuova (visti dal Parco Archeologico E.Fiumi) |
La Rocca Nuova era composta oltre che dal Mastio, una torre cilindrica isolata, da una cortina muraria a pianta quadrata con quattro torri circolari agli angoli.
La Rocca Vecchia e la Rocca Nuova furono unite da una doppia cortina, sulla quale correva un camminamento con beccatelli sporgenti verso l'esterno dove si potevano lanciare pietre contro il nemico.
Da qui nel 1530 furono messe in fuga le truppe imperiali guidate da Fabrizio Maramaldo che avevano posto l'assedio contro la roccaforte fiorentina.
La fortezza era anche un carcere politico. vi furono imprigionati gli oppositori dei Medici e poi i patrioti del Risorgimento italiano,
Tutt'oggi funge da prigione e non si può quindi visitare, ma se si entra nel ben tenuto Parco Archeologico E.Fiumi, si può avere una pittoresca visuale esterna.
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Numerosi sono i palazzi sorti in epoca rinascimentale a Volterra.
Tra questi Palazzo Inghirami fatto costruire dall'Amiraglio Jacopo Inghirami (XVII secolo) dove fu girato il film di Luchino Visconti "Vaghe Stelle dell'Orsa" (1965); il già citato Palazzo Maffei (1527), prima sede del Museo Etrusco; il Palazzo Incontri-Viti (purtroppo chiuso per lutto al nostro passaggio/ orario 10.00/13.00 14.30/18.30), una delle più belle residenze private italiane, attribuito all'Ammannati, ricco di collezioni e di opere d'arte dal 1400 al 1900.
scalone di Palazzo Viti |
ingresso di Palazzo Viti |
foto di un interno di Palazzo Viti |
Merita infine una visita Palazzo Minucci-Solaini, costruito su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio (XV/XVI secolo).
Palazzo Minucci/Pinacoteca Civica |
cortile di Palazzo Minuci-Solaini |
giardino di Palazzo Minucci-Solaini |
La Pinacoteca Civica raccoglie (in tredici sale dislocate su due piani), opere proprietà del Municipio, di chiese, enti pubblici e privati, tutte di epoca compresa tra il XIV secolo e il XVII secolo.
Attualmente è una delle sedi della mostra Rosso Fiorentino Rosso Vivo e conserva il capolavoro di Giovanni Battista di Jacopo detto il Rosso Fiorentino: la Deposizione (1521).
Deposizione - Rosso Fiorentino |
Questa opera è conosciuta in tutto il mondo per la drammaticità, l'arditezza formale e la potenza dei suoi colori.
CURIOSITA': Pasolini prese spunto da quest'opera per il suo film "Ricotta", mentre Gabriele d'Annunzio ne ha scritto una pagina nel suo "Forse che si forse che no".
Altre opere di questo museo degne di nota sono: l'Annunciazione di Luca Signorelli, il Polittico con Madonna con Bambino e Santi su fondo in oro di Taddeo di Bartolo, la Madonna della Rosa di Taddeo di Bartolo, Cristo in Gloria e Santi del Ghirlandaio, la Madonna detta dal collo lungo di Ignoto Fiorentino (XV secolo), la Deposizione di Pieter de Witte, le statue in legno policromo della Vergine e Angelo Annunziante di Francesco di Valdombrino, la predella di Benvenuto di Giovanni raffigurante scene della Vita della Madonna.
Annunciazione - Signorelli |
Madonna detta dal collo lungo - Stefano di Antonio Vanni |
Polittico - Taddeo di Bartolo |
Cristo in gloria e Santi - Ghirlandaio |
Madonna della Rosa - Taddeo di Bartolo |
Deposizione - Pieter de Witte |
Vergine e Angelo Annunziante- Francesco di Valdambrino |
particolare della Vita della Madonna - Benvenuto di Giovanni |
cappella del Palazzo Minucci-Solaini |
Nel Palazzo si trova al primo piano una cappella settecentesca con una Madonna con Bambino di G.D.Ferretti (XVIII secolo).
Orario: 5 novembre/8 marzo 10.00/16.30
10 marzo/4 novembre 9.00/19.00
Costo: 8€
Dal cortile si accede all'Ecomuseo dell'Alabastro.
E' un museo che espone l'artigianato prodotto con questa pietra dall'epoca etrusca ai giorni nostri, in una struttura tra il moderno e l'antico.
E' riprodotta nel museo una bottega dell'alabastro volterrana.
urna funeraria etrusca in alabastro |
urna cineraria con coperchio in alabastro |
vasi in alabastro |
orologi in alabastro |
busto femminile in alabastro |
bottega artigianale dell'alabastro |
Orario: 10 marzo/4 novembre 9.00/19.00
5 novembre/8 marzo 10.00/16.30
Costo. 8€
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Non si può parlare di Volterra senza parlare dell'alabastro, un solfato di calcio idrato, un alabastro gessoso, scavato nelle prossimità della città.
Gli etruschi lo utilizzavano soprattutto per produrre urne cinerarie (visitate il Museo Etrusco Guarnacci), poi, dopo un periodo buio in epoca medievale e rinascimentale, si riprese la lavorazione nel XVI secolo.
Tra settecento e ottocento si aprì una vera scuola per l'apprendimento di quest'arte e si diffusero in tutto il mondo i manufatti di Volterra.
Ancor oggi l'alabastro riveste un ruolo primario nella vita cittadina.
I principali tipi d'alabastro sono:
- scaglione, dalla candida bellezza e trasparenza
- agata, di colore giallo in varie tonalità, raro e pregiato perché essendo duro è
di difficile lavorazione
- bardiglio, con varie tonalità e venature (nocciola, grigio e arancio)
- cenerino, raro e di color grigio-cenere
- gabbro, dai toni scuri, dal rosso al nero, al marrone.
negozio di souvenir d'alabastro |
negozio di manufatti artistici di alabastro |
bottega per la lavorazione dell'alabastro |
bottega per la lavorazione dell'alabastro |
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Durante l'epoca del Granducato di Toscana dei Lorena si ebbe un incremento economico dovuto all'estrazione del rame, dell'allume, del sale e dell'alabastro.
Dopo l'annessione del Granducato toscano alla Francia, Volterra divenne sottoprefettura napoleonica.
Nel 1860 fu annessa all'Italia Unita.
Questo excursus storico era necessario per comprendere l'evoluzione della città anche in senso urbanistico.
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Per finire la descrizione di Volterra, ecco alcune chiese presenti in città.
La chiesa di S.Michele Arcangelo si trova nella piazza omonima dove sorge anche la casa-torre Toscano.
campanile della chiesa di S.Michele Arcangelo |
navata della chiesa di S.Michele Arcangelo |
Madonna con Bambino - Giovanni della Robbia |
L'interno in stile neoclassico, ristrutturato nel XIX secolo, conserva una Madonna con Bambino in terracotta smaltata di Giovanni della Robbia, posta in un tabernacolo marmoreo del XIII secolo.
Una tavola di Nicolò Circignani di Pomarance (detto il Pomarancio) raffigura un Angelo Custode.
Altre opere presenti sono la Madonna del Riscatto di Cenni di Francesco e la Sacra Famiglia del Maratta.
Angelo Custode - Pomarancio |
Sacra Famiglia - Carlo Maratta |
Era originario di Volterra il successore di San Pietro, Lino de Mauri, martirizzato nel 78 d.C. e divenuto Santo.
A lui è dedicata la chiesa di S.Lino, che venne fatta costruire dal beato Raffaello Maffei nel luogo dove la nobile famiglia del secondo pontefice aveva la casa.
navata della chiesa di S.Lino |
Le dodici lunette sotto la volta raffiguranti le Storie di Cristo sono di Cosimo Daddi.
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Vicina alla chiesa di S.Lino si trova la chiesa di S.Francesco, proprio vicino alla porta omonima.
facciata della chiesa di S.Francesco |
La facciata terminante a capanna è originale.
Nella lunetta del portale vi è un moderno altorilievo raffigurante Volterra affidata alla protezione della Vergine di C.Lavezzi.
lunetta con altorilievo del portale della chiesa di S.Francesco |
navata della chiesa di S.Francesco |
altare maggiore della chiesa di S.Francesco |
Madonna di San Sebastiano |
Natività - G.Balducci |
Tra le tele degli altari laterali vi sono: la Concezione (G.B.Naldini XVI secolo). la Natività (G.Balducci XVI secolo), la Crocifissione (C.Daddi XVII secolo), l'Adorazione dei Pastori (G.Balducci XVI secolo).
Nella chiesa sono stati sepolti alcuni Volterrani illustri.
Sul lato destro della chiesa, prima del presbiterio, si trova la Cappella della Croce di Giorno ,che faceva parte di un complesso di edifici oggi scomparsi.
Vi era infatti anche una Cappella della Croce di Notte, ed erano luoghi di ritrovo della Compagnia della Croce.
La cappella è proprietà dei Conti Guidi.
crociere della cappella |
La cappella è in stile gotico ed è divisa in due crociere.
Fu eretta nel 1315 dalla famiglia Tedicinghi e poi passò a quella dei Guidi che si occupò di farla affrescare nel 1410.
Tutti gli affreschi sono opera di Cenni di Francesco da Firenze.
Il ciclo pittorico, tratto dalla Leggenda Aurea di Iacopo da Varazze.
L'abside è tripartita.
Qui gli affreschi rappresentano "La fuga in Egitto", "Il Santo Sepolcro", "La morte della Vergine", "L'Annunciazione" e "La Circoncisione".
abside |
Annunciazione (abside) |
Circoncisione (abside) |
Crocifissione - V.Tamagni |
Santi (sottarco) |
S.Francesco (pilastro sinistro) |
S.Giovanni Battista (pilastro destro) |
Strage degli Innocenti |
Natività (lunetta) |
La parete sinistra dell'altare e tutti gli altri dipinti sulle pareti sono ispirati alla Leggenda della Vera Croce.
Eccone alcuni.
La Battaglia sul Danubio |
S.Elena trasporta la Santa Croce |
La Decapitazione di Cosroe |
S.Elena riconosce la Santa Croce con la prova dei miracoli |
Evangelisti - Jacopo da Firenze |
Per poter visitare tutte le bellezze artistiche di Volterra in un giorno, non si può dedicare molto tempo seduti ad un tavolo per degustare le sue specialità gastronomiche, ma si può in ogni caso optare per qualcosa di veloce ma che nello stesso tempo soddisfi la curiosità culinaria.
Ecco due indirizzi da noi visitati.
CIBO DA STRADA LA SOSTA DEL PRIORE
Vicolo delle Prigioni 2
GIUDIZIO
La sosta del Priore |
Per l'ottima qualità/prezzo dei suoi panini che puoi comporre personalmente, scegliendo tra freschi ingredienti locali: lardo di Colonnata, pecorino toscano caldo accompagnato da miele, verdure grigliate, salumi toscani affettati al momento, lampredotto, polpa di cinghiale...
e conditi con salsine speciali.
A due passi da Piazza dei Priori, un panino che soddisfa pienamente il palato, preparato con attenzione e senza fretta, che lascia la voglia di assaggiarne un altro.
Vale proprio una "sosta"!
interno del negozio |
ENOTECA ENOTECA SCALI
Via Guarnacci 3
www.enotecascali.com
GIUDIZIO
E' questa una bella e fornita enoteca posta proprio difronte alla chiesa di S.Michele.
Enoteca Scali |
Enoteca Scali |
Noi abbiamo assaggiato un ottimo panpepato accompagnato da un bicchiere di vino.
Enoteca Scali |
sala degustazione dell'Enoteca Scali |
CONCLUSIONI
Non saprei cosa aggiungere per esortarvi a visitare questa bella città toscana, ricca d'arte e di storia.
Per chi visita Volterra in questo periodo, segnalo ancora la mostra di Rosso Fiorentino Rosso Vivo dislocata, come ho già sottolineato, in più sedi.
Per questo nei musei e siti archeologici della città viene proposta la VOLTERRA CARD, un biglietto cumulativo comprendente i siti: Pinacoteca Civica, Ecomuseo dell'Alabastro, Museo Etrusco Guarnacci, Palazzo dei Priori, Teatro Romano, Battistero di San Giovanni, Acropoli (anche se non è sede museale).
La CARD è valida 72 ore ed è molto vantaggiosa (14€).
23 maggio 2014/31 dicembre 2015
www.rossofiorentinovolterra.it
1 commento:
bellissimo articolo. ci ritorno di sicuro. anna roma
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