Come è noto gli antichi Romani erano abili costruttori, e non a caso, gli edifici da loro costruiti sono serviti, nei secoli successivi al tramonto dell'Impero Romano e alla caduta del regno dei Goti, oltre che come cava di materiali da riutilizzare, anche come solide fondamenta per innalzare nuove costruzioni.
Anche il Palatino ha subito la stessa sorte.
Fortunatamente (così si sono potuti conservare) sotto la dominazione degli esarchi bizantini di Ravenna e del papato, alcuni edifici pubblici del cuore dell'antica Roma furono tramutati in chiese cristiane:
- la Chiesa di San Sebastiano al Palatino sull'Elagabalium,
- la Chiesa di San Bonaventura al Palatino su una cisterna romana,
- la Chiesa di San Teodoro al Palatino sugli Horrea Agrippiana,
- la Basilica di Santa Anastasia al Palatino su un'insula.
CHIESA DI SAN SEBASTIANO
La chiesa sorse nel X secolo sul luogo del martirio di S.Sebastiano, avvenuto nel III secolo d.C. sotto Diocleziano.
L'Imperatore Elagabalo aveva costruito nell'angolo nordorientale del Palatino l'Elagabalium, un tempio dedicato al Sol Invictus.
chiesa di S.Sebastiano e basamento del Tempio di Elagabalo |
Per questo la chiesa venne anche chiamata chiesa di Santa Maria in Pallara.
giardino della chiesa di S.Sebastiano |
giardino della chiesa di S.Sebastiano |
Nel XIII secolo inizia il progressivo abbandono.
La chiesa fu ricostruita nel 1624 da Urbano VIII, avendo Taddeo Barberini, nipote del Papa, acquistato la vigna chiamata poi Vigna Barberini sulla quale sorge la chiesa.
facciata della chiesa di S.Sebastiano |
Ha un portale a doppio timpano con serafino.
E' decorata con le api simbolo dei Barberini e lo stemma di Urbano VIII.
facciata della chiesa di S.Sebastiano |
altare della chiesa di S.Sebastiano |
colonne in breccia corallina dell'altare |
Rimangono quelli dell'abside.
affresco del catino absidale |
Al di sotto si trova l'Agnello Mistico verso il quale vanno dodici pecore (gli Apostoli).
registro inferiore con angeli e Sante |
registro inferiore con angeli e Sante |
La pala d'altare Martirio di S.Sebastiano di Andrea Camassei è stata spostata sulla parete sinistra per permettere di vedere gli affreschi absidali.
Nella chiesa vi sono alcuni affreschi seicenteschi eseguiti da Bernardino Gagliardi: S.Sebastiano (lunetta dell'altare maggiore), Dio Padre con Angeli (cupola), Fede, Carità, Costanza e Contrizione (nei pinnacoli).
affreschi seicenteschi della chiesa di S.Sebastiano |
lunetta con S.Sebastiano |
cupola con Dio Padre con angeli |
ingresso del complesso religioso di S.Sebastiano |
(telefonare ai numeri posti sotto il campanello e un frate della chiesa di S.Bonaventura vi verrà ad aprire)
CHIESA DI S.BONAVENTURA AL PALATINO
Sul lato meridionale della Vigna Barberini, non distante dalla chiesa di S.Sebastiano, si trovano il convento e la chiesa di S.Bonaventura.
chiesa e convento di S.Bonaventura |
L'acqua doveva alimentare le Terme Severiane.
chiesa di S.Bonaventura al Palatino e resti di cisterne romane |
E' invece sepolto nella chiesa il beato Bonaventura da Barcellona che contribuì alla costruzione della chiesa.
La chiesa veniva chiamata anche chiesa di S.Bonaventura alla Polveriera, per la vicinanza di una fabbrica di polveri da sparo.
Fu fatta erigere dal Cardinal Francesco Barberini nel 1675.
I Torlonia la restaurarono nel 1839/1840.
facciata della chiesa di S.Bonaventura |
In alto vi è una lunetta che rappresenta S.Leonardo tra gli angeli.
lunetta con S.Leonardo tra gli angeli |
Del 1839 è la copertura a botte con dipinti finti cassettoni.
navata della chiesa di S.Bonaventura |
altare maggiore con Immacolata Concezione - F.Micheli |
Sul primo altare a destra si trova una Crocifissione di Beneschi.
Di Beneschi sono anche un'Annunciazione e un S.Michele.
Sul secondo altare a destra vi è un S.Pasquale di Calandrucci.
Nella cappella a destra dell'altare vi è un S.Antonio da Padova dipinto da Fra Pietro da Copenaghen.
Nella cappella a sinistra dell'altare Fra Pietro da Copenaghen ha invece dipinto un S.Francesco d'Assisi.
Annunciazione - Beneschi |
copia della Madonna del bell'Amore - Conca |
giardino del convento di S.Bonaventura |
giardino del convento di S.Bonaventura |
una veduta dalla loggetta del convento |
Acune sue opere sono state in mostra in Italia e altre fanno parte di collezioni private europee, brasiliane e statunitensi.
Una sua opera si trova nella Collezione d'Arte Contemporanea dei Musei Vaticani.
Lungo il muro della strada che conduce alla chiesa vi sono edicole chiuse da grate che custodiscono una Via Crucis con gruppi in terracotta dipinta, volute da S.Leonardo da Porto Maurizio.
Via Crucis sulla strada che conduce alla chiesa di S.Bonaventura |
un'edicola della Via Crucis |
CHIESA DI S.TEODORO AL PALATINO
Nel VI secolo si utilizzò per costruire la chiesa di S.Teodoro al Palatino un tempio circolare già esistente, dedicato a Romolo (o a Giove Statore).
La chiesa sorge alle pendici del Palatino, vicina al Lupercale, la grotta dove la leggenda narra siano stati allattati dalla lupa Romolo e Remo.
Qui sorgevano anche gli Horrea Agrippiana, magazzini per la conservazione dei cereali e del grano, usati in seguito dai Cristiani per l'assistenza ai bisognosi (Diaconia).
pendici del Palatino presso la chiesa di S.Teodoro |
ara romana nel cortile della chiesa di S.Teodoro |
Lupa Capitolina - Musei Capitolini |
La chiesa venne ricostruita dalle fondamenta da Papa Nicola V nel 1450, che affidò i lavori a Leon Battista Alberti.
Del 1454 è la realizzazione della cupola, con coste e vela di tipo fiorentino (primo esempio a Roma).
Il disegno è di Bernardo Rossellino.
facciata della chiesa di S.Teodoro |
L'architetto è l'ideatore del piazzale circolare raccordato con due scale alla chiesa.
cortile con scale della chiesa di S.Teodoro |
interno della chiesa di S.Teodoro |
cupola di copertura della chiesa di S.Teodoro |
iconostasi della chiesa di S.Teodoro |
S.Crescentino - G.Ghezzi |
Santa Giacinta e il beato Ranieri dal Borgo adorano il Sacro Cuore - Francesco Manno |
mosaico dell'abside della chiesa di S.Teodoro |
Orario: 9.30/12.30 sabato CHIUSO
BASILICA DI SANTA ANASTASIA AL PALATINO
La basilica sorge alle pendici occidentali del colle Palatino, sotto il palazzo di Augusto tra Via dei Cerchi e Via di S.Teodoro, in uno spazio compreso tra due strade romane.
La chiesa fu eretta nel IV secolo sopra i ruderi di un edificio del II/III secolo d.C.
Furono utilizzati alcuni ambienti del primo piano di un'insula con botteghe al livello stradale.
Al primo piano si trovava una sala destinata alla riunione per il culto.
Nei sotterranei della chiesa si trovano strutture che vanno dall'età repubblicana a V secolo d.C.
In passato gli studiosi avevano supposto che la chiesa sorgesse sul Lupercale o su un ninfeo, avendo trovato una cavità ricoperta da conchiglie.
La basilica di Santa Anastasia è la prima chiesa eretta nel cuore dell'antica Roma.
Nel VII secolo era la terza chiesa più importante a Roma dopo il Laterano e la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Era il luogo di culto ufficiale della corte imperiale.
Inizialmente era dedicata al culto dell'Anastasi (ossia Resurrezione).
Poi fu dedicata ad Anastasia, forse una parente dell'Imperatore Costantino (la sorella).
Prese poi il nome da Santa Anastasia di Sirmio, la Santa arsa viva in Illiria al tempo delle persecuzioni di Diocleziano (304 d.C.).
Dove sorge la chiesa, si dice ci fosse la casa di Publio, marito di Santa Anastasia.
Alla morte del marito Santa Anastasia era andata insieme a S.Crisogono ad Aquileia e dopo il martirio del Santo subì anch'essa la stessa sorte nel giorno del 25 dicembre.
Per questa ragione i Papi celebravano in questa basilica la Messa dell'Aurora di Natale.
Si dice che il primo cardinale della basilica fu S.Girolamo.
Il Santo portò in questa chiesa il frammento del Velo della Vergine, il manto di S.Giuseppe e una Reliquia della Santa Croce.
Urbano VIII trasferì le reliquie in S.Pietro che oggi sono ritornate in questa chiese e custodite in una sala al primo piano.
La chiesa fu più volte restaurata.
Sisto IV la fece riedificare nel 1478.
La chiesa appare esternamente barocca e internamente settecentesca.
Nel 1636 Urbano VIII volle restaurala.
campanili e facciata della basilica di Santa Anastasia |
L'interno a tre navate ha un soffitto a cassettoni con tela del Martirio di Santa Anastasia di Michelangelo Cerruti.
Nel soffitto del transetto è rappresentato l'Agnus Dei attorniato dagli Evangelisti.
Nel catino absidale si trova l'affresco Gloria in Cielo di Santa Anastasia di L.Baldi.
Sempre dello stesso artista sono una Natività posta al centro dell'abside, una Madonna del Rosario nel transetto e le Storie dei Santi Carlo Borromeo e Filippo Neri.
Sotto l'altare si trova una statua di S.Anastasia giacente sulla pira del martirio, opera d'ispirazione berniniana di F. Aprile, terminata da E.Ferrata.
Nella cappella battesimale vi è un San Giovanni Battista nel deserto di Pier Francesco Mola.
Nella chiesa sono anche custoditi un San Turibio di F.Trevisani e un S.Giorgio e S.Publio di Etienne Parrocel.
Nella cappella di S.Girolamo si trova un ciborio del XII.
In questa cappella si svolge l'Adorazione Eucarestia Perpetua: la chiesa è aperta per la preghiera 24/24.
NO FOTO nell'interno
CONCLUSIONI
La visita al Palatino non sarebbe completa se non si visitassero le chiese sorte sui resti delle antichità che si sono conservate anche per il loro riutilizzo come luoghi di culto cristiano.
Anche sul Palatino però alcune chiese sono scomparse come la Chiesa di Santa Lucia in Septisolio che sorgeva ai piedi del Palatino, tra il Circo Massimo e il Septizonio costruito da Settimio Severo, e che fu soppressa da Sisto V nel 1587, o l'Oratorio di S.Cesareo in Palatio, sorto nel IV secolo sul Palatino all'interno del Palazzo Imperiale, scomparso già dal XVI secolo e confuso con la Chiesa di S.Cesareo de Appia che ne perpetuò il nome come titolo cardinalizio.
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