I Fori Imperiali, uno dei siti archeologici più importanti e visitati della nostra capitale, sono l'insieme dei cinque complessi monumentali costruiti in età imperiale, in continuità con il Foro Romano di età regio-repubblicana.
Furono costruiti con le ricchezze che erano state accumulate nelle guerre espansionistiche di Roma.
Avevano un carattere celebrativo e autorappresentativo dei committenti.
Erano quindi spazi di rappresentanza.
I Fori erano piazze monumentali di forma quadrangolare, chiuse, porticate e con esedre.
Il lato di fondo poi aveva un tempio con la divinità protettrice dell'imperatore che lo aveva fatto costruire.
La piazza aveva nel centro la statua dell'imperatore a cavallo o su quadriga, e iscrizioni che attestavano il nome dell'imperatore.
Ricco era l'apparato scultoreo e decorativo di marmi colorati e stucchi.
Nei Fori vi erano delle basiliche civili dove venivano espletate le pratiche giuridico-amministrative.
Erano anche presenti biblioteche con gallerie di statue.
I Fori furono eretti in 150 anni, e in ordine cronologico sono:
- il FORO DI CESARE (46 a.C.)
- il FORO DI AUGUSTO (2 a.C.)
- il FORO DELLA PACE (75 d.C.)
- il FORO DI NERVA o TRANSITORIO (97 d.C.)
- il FORO DI TRAIANO (112/113 d.C.)
I Fori (tranne il Foro della Pace) furono in uso sino all'età tardo antica (IV/V secolo), e gli spazi pubblici furono utilizzati sino all'età carolingia (IX/X secolo).
Poi i Fori vennero occupati da abitazioni.
Nel XI secolo vi fu una rapida crescita del livello del terreno, acausa dell'impaludamento e dall'accumulo di materiali, con conseguente abbandono e degrado dell'area.
Nel XVI secolo il cardinale Michele Bonelli attuò una bonifica e una nuova urbanizzazione del sito, creando il cosiddetto Quartiere Alessandrino.
I primi scavi del sito furono effettuati nel 1812/1814 dal Governatorato napoleonico nell'area dove sorgeva la Basilica Ulpia (Foro di Traiano).
Furono seguiti nel 1929/1932 dagli sterri e dalle demolizioni degli edifici medievali e rinascimentali, che erano stati costruiti su quelli romani, quando si volle costruire la Via dell'Impero (oggi Via dei Fori Imperiali).
Ma i veri scavi archeologici, che portarono alla luce un'area dei Fori di 15.000 mq, si effettuarono solo nel 1994.
FORO DI NERVA (o TRANSITORIO)
Il quarto Foro Imperiale in ordine cronologico costruito a Roma fu il Foro di Nerva.
Domiziano |
In realtà fu iniziato e completato da Tito Flavio Domiziano, ma venne inaugurato dopo l'assassinio dell'imperatore (86 d.C.) dal suo successore Marcus Coccelus Nerva nel 97 d.C..
statua di Nerva lungo Via dei Fori Imperiali |
iscrizione dell'Argiletum nel Foro Romano |
Protetto dagli altri Fori, il Foro di Nerva si conservò dopo la caduta dell'Impero Romano.
pianta del Foro di Nerva |
Non vi era un vero e proprio portico per mancanza di spazio, ma vi era un colonnato corinzio lungo il perimetro della piazza.
ricostruzione del Foro di Nerva |
colonnato con trabeazione aggettante |
Tra queste nel Museo dei Fori Imperiali (Mercati di Traiano) è conservato un personaggio femminile, posizionato sull'attico degli pseudo-portici, identificato con "Provincia" sottomesssa, ad indicare la pace e l'unificazione tra Oriente e Occidente sotto l'Impero Romano.
ricomposizione dell'attico del Foro di Nerva con "Provincia" |
Sul fondo della piazza si trovava il Tempio di Minerva, la divinità venerata dall'imperatore Domiziano.
Il Tempio aveva sei colonne in stile corinzio sulla fronte.
Sull'architrave e sul fregio era incisa l'iscrizione dedicatoria.
Sui fianchi del Tempio il fregio in marmo bianco era decorato con bucrani e strumenti sacrificali.
Alle spalle del Tempio vi era un'esedra a forma di ferro di cavallo (Porticus Absidata), preceduta da un colonnato.
lato di fondo del Foro di Nerva con podio del Tempio di Minerva |
resti del podio del Tempio di Minerva |
Del Foro di Nerva oggi rimangono pochi resti: il nucleo informe del Tempio di Minerva, distrutto nel 1606 da Papa Paolo V per costruire con i suoi materiali la Fontana dell'Acqua Paola sul Gianicolo, sotto il quale passa un tratto della Cloaca Maxima, e due colonne del lato meridionale, le cosiddette "Colonnacce" (per il loro stato di rudere), le uniche superstiti del colonnato corinzio, con un tratto del muro di fondo verso Via Cavour.
le "Colonnacce" del Foro di Nerva |
fregio e capitello delle "Colonnacce" del Foro di Nerva |
Minerva raffigurata sulle"Colonnacce" del Foro di Nerva |
architrave e fregio delle"Colonnacce" del Foro di Nerva |
E' descritto il Mito di Aracne, la fanciulla che osò sfidare Minerva nell'arte della tessitura e fu per questo trasformata in ragno.
Nel IX secolo vennero costruite nella piazza del Foro una capanna e due case elevate a due piani; una di queste case aveva un porticato di quattro archi che affacciava sulla strada.
ricostruzione delle case costruite nel IX secolo nel Foro di Nerva |
case medievali nel Foro di Nerva |
portico della casa aristocratica del IX secolo |
CONCLUSIONI
Del Foro di Nerva oggi sono visibile solo gli estremi settori orientale e occidentale, mentre la parte centrale si trova ancora sepolta sotto Via dei Fori Imperiali.
Nonostante ciò, le cosiddette "Colonnacce" lo hanno reso celebre e, passeggiando lungo la via che costeggia i Fori Imperiali è naturale fermarsi ad osservare questa pur piccola porzione del suo colonnato.
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