mercoledì 11 novembre 2015

"Roma ferrigna e turrita" (seconda parte)


Questo è un post che continua la descrizione delle torri medievali ancora individuabili nella Roma moderna.

Nel post "Roma ferrigna e turrita" (parte prima) oltre ad una breve introduzione all'argomento, ho iniziato a percorrere un itinerario con il naso all'insù nelle strade e nei vicoli della città, alla ricerca della testimonianza medievale che le torri ben rappresentano.

Riprendo l'ipotetico itinerario nel medioevo "turrito" di Roma da dove avevo interrotto nel precedente post: dal Teatro di Marcello.

Proprio attaccati al Teatro di Marcello, e vicini alla Casina dei Vallati,  si trovano i resti di una torre medievale (Via del Portico d'Ottavia).

Casina dei Vallati e resti di torre medievale
resti di torre medievale
La torre in schegge di marmo e pozzolana faceva forse parte delle prime fortificazioni del Teatro di Marcello (XI/XII secolo).
Intorno ad esse venne poi costriuto il complesso dei Vallati, nobili mercanti.

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Addossata invece al propileo del Portico D'Ottavia, che si trova difronte, si erge la Torre dei Fornicata o Soricata o Grassi (Via Sant'Angelo in Pescheria).

Torre dei Fornicata
Prende il nome dalla famglia che nel XIV secolo l'acquistò dagli Orsini.

Renzo Perticappa, un grossista di pesce, l'acquistò nel XV secolo.
Poi la piccola casa-torre passò all'Ospedale della Consolazione.

Torre dei Fornicata (facciata principale)
Frammenti di architravi romane costituiscono l'inquadramento della porta principale, sormontata da una piattabanda in mattoni interi.
Sulla stessa facciata, si trovano elementi di tre finestre che furono poi murate.

Torre dei Fornicata (lato posteriore)
Un arco rampante posto sul lato posteriore della torre reggeva una scala.
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Non molto distante si trova, nascosta dall'intonaco moderno che l'uniforma all'edificio adiacente, la Torre Stroncaria (Via della Tribuna di Campitelli 9A).

Torre Stroncaria
Se sino a poco tempo fa si poteva vedere una parte di cortina "stilata" dell'edificio medievale, oggi i recenti lavori di restauro l'hanno totalmente coperta!

Nella parte alta è ancora visibile una finestra (oggi murata) inquadrata da cornici antiche di riutilizzo.

finestra murata con cornici antiche
La famiglia dei Vallati era proprietaria della torre nel XIV secolo.

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Sempre nel rione Sant'Angelo, davanti alla bella Fontana delle Tartarughe, si trova la Torre di Palazzo Mattei (Piazza Mattei).

Torre di Palazzo Mattei e Fontana delle Tartarughe
La torre, oggi intonacata, nel medioevo faceva parte del Castrum Aureum, una residenza fortificata, sorta intorno all'anno mille sui resti della Crypta Balbi.

Probabilmente questa torre, posta su una leggera salita della strada, aveva preso il nome di "Torris Salitula".

Torre del Palazzo Mattei
La torre appartenne nel XIV secolo al senatore Angelo Malabranca e poi, passata ai Mattei Paganica, fu inglobata nel loro palazzo.
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Sempre nel Ghetto, in epoca medievale sul cosiddetto "Monte dei Cenci", vi era una zona fortificata che apparteneva alla famiglia Cenci.

Palazzo Cenci
Erano tre le torri medievali del XII secolo che ne facevano parte.

Una Torre di Palazzo Cenci (Piazza S.Tommaso) si può ancora vedere con la cortina in tufelli e una finestra murata con cornice in marmo.
Appare mozzata ed un lato è rastremato.

Torre di Palazzo Cenci
Un'altra torre è posta all'angolo del palazzo tra Piazza S.Tommaso e il vicolo che porta a Via Beatrice Cenci.
Anch'essa è in tufelli e conserva frammenti marmorei.

La terza torre è stata intonacata ed esternamente al palazzo non è visibile.
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Non molto distante, nel rione Regola, si trova un gruppo di case medievali  conosciute come "case di S.Paolo", nascoste dietro il palazzo del Ministero di Grazia e Giustizia...un piccolo angolo medievale romano.

"case di S.Paolo"
Il gruppo è formato da sette edifici, restaurati e modificati quando si pensò di utilizzarli come uffici del Ministero.

una delle case medievali
Tra essi s'individua un edificio di altezza maggiore e con portico più alto di quello delle altre case: è una torre (Via santa Maria in Monticelli).

torre delle "case di S.Paolo"
La torre del XIII secolo nella parte inferiore presenta una cortina in laterizio, mentre la parte superiore è stata costruita in tufelli.
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Sull'Isola Tiberina, alla fine del Ponte Fabricio, si trova la Torre dei Caetani o Torre della "Pulzella", per la piccola scultura raffigurante un volto femminile di epoca imperiale inserito nel muro.

Torre dei Caetani e Ponte Fabricio
testa di marmo nella muratura della Torre dei Caetani
Nella torre vi soggiornarono Papa Vittore III e Matide di Canossa quando il papa cercò di entrare a Roma, occupata dall'antipapa Clemente III.
Anche Papa Urbano II trovò in questa torre rifugio prima di potersi insediare in Vaticano.

Torre dei Caetani 
La torre in laterizio del X secolo, dall'ambita posizione strategica, faceva parte sino al XII della fortificazione dei Pierleoni posta sull'isola.
Divenne una residenza intorno al 1300 quando passò alla famiglia dei Caetani, che però dovette abbandonarla prima del 1522 per le continue innodazioni del Tevere.

Torre dei Caetani con bifora trilobata
Quando nel 1638  venne venduta a Marcantonio Palma, la torre venne trasformata in convento dei frati Minori francescani della Chiesa di S.Bartolomeo all'Isola, che qui assistevano i malati.
Nel XVIII secolo, al pianterreno della torre, si insediò la confraternita dei "Sacconi Rossi", che si occupava di dare sepoltura a chi annegava nel Tevere. 

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Attraversato Ponte Cestio ci si trova nel rione Trastevere, dove le torri medioevali non mancano.

Una di queste è la Torre dei Tolomei (Via Arco dei Tolomei).

Torre dei Tolomei e Arco dei Tolomei
E' una piccola torre in laterizio scapitozzata, che faceva parte un tempo del complesso dei Tolomei, famiglia di origine senese.

Prima del 1358 sia l'arco (restaurato nel 1928) che la torre erano dell'antica famiglia romana dei Bondii.

CURIOSITA': una disposizione del 1250 imponeva la misura degli archi, che dovevano consentire almeno il passaggio di una donna con in testa un recipiente grande e uno piccolo.
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Di fronte alla Basilica di Santa Cecilia si trova la Torre di Fieramosca (P.za Santa Cecilia).

Torre di Fieramosca
La casa-torre prende il nome da Ettore Fieramosca, nobile di Capua che si rese protagonista della Disfida di Barletta, e che qui soggiornò nel 1504 prima di partire per la Spagna con Prospero Colonna, per accompagnarvi Cesare Borgia prigioniero.

La torre risale al XIII secolo.

Torre di Fieramosca (lato Piazza dei Mercanti)
Al pianterreno presenta colonne di spoglio con capitelli ionici e archi in laterizio: probabilmente vi era in origine un porticato che venne poi tamponato.

Torre di Fieramosca (lato Piazza S.Cecilia)
Nella parte superiore vi è un loggiato è decorato da archetti ogivali ciechi che poggiano su mensole marmoree (beccatelli).

Proprietaria della casa-torre fu la confraternita l'Ordine degli Umiliati che viveva del ricavato delle arti tessili.

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Altra torre posta a Trastevere nei pressi dell'Isola Tiberina, a pochi passi da Ponte Garibaldi, è la Torre degli Anguillara, meglio nota come Casa di Dante (P.za Sonnino).

Torre degli Anguillara e palazzetto rinascimentale (lato verso il Tevere)
Viene erroneamente chiamata "Casa di Dante" perchè al suo interno si tengono studi e letture di Dante.
Dante però non dimorò mai a Roma.

La torre in laterizio del XIII secolo, a pianta quadrangolare, apparteneva alla famiglia degli Anguillara, imparentata con gli Orsini.

Torre degli Anguillara
Alla torre nel XV secolo venne addossato un palazzzetto rinascimentale.
Il portale è del XV secolo.

Torre degli Anguillara e palazzetto rinascimentale (lato Viale Trastevere)
La merlatura invece è un'opera dei restauri del 1898/1902, come anche il lato che affaccia su Via degli Stefaneschi, le finestre (tra cui una bifora proveniente da una casa demolita del Ghetto) su Viale Trastevere e lo stemma di Everso II.
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Sempre a Trastevere in una delle sue vie più caratteristiche si trova la Torre dei Frascari (Via del Moro 50).

Torre dei Frascari
L'edificio medievale in laterizio presenta la tecnica costruttiva della stilatura: l'incisione fatta sulla malta con uno stilo, per correggere sbavature e come ornamento.
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Ancora a Trastevere, si trova la Torre di Piazza della Scala (Piazza della Scala 56/57).

Torre di Piazza della Scala
Oggi la torre appare settecentesca, ma presenta elemti medievali sul fianco occidentale (anelli in pietra e mensole).

lato occidentale della Torre di Piazza della Scala
Probabilmente la casa-torre faceva parte di un complesso appartenuto nel medioevo alla potente famiglia Stefaneschi.
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In questo rione si trova anche la Torre degli Alberteschi (Piazza in Piscinula).

Torre degli Alberteschi
Si trova accanto al campanile della Chiesa di S.Benedetto in Piscinula.
La torre a base quadrata, oggi intonacata, forse faceva parte delle torri che la famiglia di origine normanna degli Alberteschi possedeva nei pressi del cosiddetto Ponte Rotto.
Una di queste torri fu demolita per costruire i muraglioni del Tevere.
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Attraversato nuovamente il Tevere e dirigendosi verso l'antica zona di Campo Marzio, troviamo nell'Area Sacra di Torre Argentina la cosiddetta Torre del Papito (Largo di Torre Argentina).

Torre del Papito e Area Sacra di Largo Argentina
Apro una parentesi...
...non è questa torre a dare il nome all'area, visto che la vera Torre Argentina si trova inglobata nel Palazzetto del Burcardo (Via del Sudario 44).

Palazzetto del Burcardo
Fu il cerimoniere pontificio Giovanni Burkhardt di Strasburgo (città chiamata in latino Argentoratum per le cave d'argento presenti in quel territorio), a modificare nel XV secolo le sembianze della torre, che prese il nome di "Argentina"...
chiudo parantesi.

La Torre del Papito o Torre del Papetto, che poggia sui resti di tempi repubblicani, prende il nome o dalla famiglia Papareschi o dall'antipapa Anacleto II Pierleoni, avversario del Papa Innocenzo II Papareschi, che oltre ad essere salito al soglio pontificio in giovane età, era anche piccolo di statura.

Torre del Papito
Torre del Papito
La torre, costruita dai Paparaschi, passò poi ai Boccamazzi e poi a Cesarini.

Torre del Papito e portichetto adiacente
Gli edifici che si addossavano alla torre su due lati furono demoliti nel 1940.
Il piccolo portico adiacente alla torre si trovava prima inglobato in un edificio posto sopra all'area dei templi repubblicani, e fu quindi posizionato nel sito attuale quando furono messe in luce le rovine.
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A Campo de' Fiori sorge la Torre Arpacata o Arpacasa (Piazza del Biscione).

Torre Arpacata
La duecentesca torre faceva parte delle proprietà che la famiglia degli Orsini aveva nella zona.
Nel 1450 il cardinal Francesco Condulmer fece erigere il primo palazzo in cui
la torre fu inglobata.
Dopo essere stata ornata di statue dal cardinal Pietro Regino, il palazzo ritornò nelle mani degli Orsini.
Nel 1494 fu posto un orologio sulla torre.
Il palazzo, dopo essere passato nel Seicento a Pio di Savoia da Carpi, nell'Ottocento passò al banchiere Righetti.

La torre sorse sui resti del Teatro di Pompeo, nel punto della cavea dove si trovava il Tempio di Venere Vincitrice.
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Spostandosi verso Piazza Navona si trova la Tor Millina (Via di S.Maria dell'Anima).

Tor Millina
La torre quattrocentesca a quattro piani fu eretta dalla famiglia baronale dei Millini, sui resti dello Stadio di Domiziano.
Sulla sua cima si può leggerea caratteri in terracotta il nome "Millina".

ballatoio aggettante con merli e scritta "MILLINA" della Torre Millina
Il ballatoio aggettante è sorretto da una doppia serie di archetti ed è coronato da merli ghibellini e da una copertura a tetto.

graffiti monocromi sul Palazzo e Torre Millina
graffiti monocromi sul Palazzo e Torre Millina
stemma di Sisto IV sulla Torre Millina
La torre e il palazzo furono decorati esternamente con graffiti monocromi nel 1491 in occasione delle nozze tra Mario Millini e Ginevra Cybo.
I soggetti delle pitture erano nudi femminili, divinità e cavalli marini, mascheroni, bucrani, cornucopie e lo stemma policromo di Sisto IV.
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Non molto distante sorge Tor Sanguigna (Piazza di Tor Sanguigna/Via Zanardelli).

Tor Sanguigna
Fu innalzata nel trecento dalla famiglia ghibellina dei Sanguigni che aveva la sua roccaforte sui resti del lato nord dello Stadio di Domiziano.

La parte bassa della torre è in tufelli alternati a mattoni, mentre la parte alta è composta da soli tufelli.
Su un angolo della torre si trova murata una piccola scultura.
Le finestre hanno mensole in marmo o peperino.
Anche questa torre era decorata da graffiti, oggi scomparsi.

Tor Sanguigna
Gli anelli che si vedono sulla sua cima servivano a fissare le macchine da difesa.

Nel XVIII secolo la torre passò alla famiglia dei Conti.
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Davanti alla Chiesa di S.Antonio dei Portoghesi si trova la cosiddetta Torre della Scimmia (Via dei Portoghesi).

Torre della Scimmia
E' una torre fortificata costruita nel Quattrocento dalla famiglia baronale dei Frangipane.

Prende il nome da un fatto che accadde nel medioevo.

Si racconta che la famiglia aveva una scimmia come animale domestico e che questa un giorno prese il figlio piccolo dei Frangipane e scappando dalla finestra s'arrampicò sino in cima alla torre.
Il padre invocò l'aiuto della Vergine alla quale promise di tenere sempre accesa una lampada qualora il figlio si fosse salvato.
Il bambino uscì incolume dall'accaduto e per questo per alcuni secoli rimase sempre viva la fiamma di una lampada ad olio posta sulla cima della torre davanti all'immagine della Vergine.

Ancor oggi arde sulla torre una lampada elettrica.

Torre della Scimmia
La torre ora ha forme quattrocentesche, in laterizio con angoli in tufelli, inglobata nel palazzo che nel XVI/XVII secolo era della famiglia Scapucci.
Le finestre hanno mostre marmoree.
La cornice marcapiano è in travertino.
Il parapetto in laterizio è sostenuto da archetti che poggiano su beccatelli di travertino.


CONCLUSIONI
Siamo abituati a pensare a Roma antica o a Roma barocca, pensando quasi che il periodo medievale non abbia lasciato testimonianza di sé nella città eterna.
Invece case, palazzi e soprattutto torri medievali rimangono nascosti tra edifici di altre epoche, che le hanno precedute o seguite.
Basta porre un po' d'attenzione e saltano all'occhio quasi prepotentemente, quasi a voler ancora cercare di imporre rispetto verso quelle famiglie che le hanno costruite per difesa e per prestigio.
Una Roma medievale tutta da scoprire!


3 commenti:

Andrea ha detto...

Complimenti per il sito e per le fotografie.
Andrea

Raffaella ha detto...

Grazie Andrea!

Anonimo ha detto...

sono stupito da tanta storia che non conoscevo.

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