sabato 2 aprile 2016

Roma: il bunker e i rifugi antiaerei di Villa Torlonia


Villa Torlonia, oltre a conservare i ricordi della splendida residenza sulla Via Nomentana, appartenuta ad una delle più ricche famiglie aristocratiche romane, oggi riserva la possibilità di visitare luoghi un po' insoliti, che hanno caratterizzato un periodo buio della nostra storia: il bunker e i rifugi antiaerei fatti costruire da Benito Mussolini, durante la sua permanenza alla villa.

I due rifugi e il bunker furono costruiti tra il 1940 e il 1943 per proteggere la famiglia Mussolini, residente nel Casino Nobile della villa, dagli eventuali  bombardamenti aerei degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il Principe Giovanni Torlonia jr aveva infatti invitato Benito Mussolini a risiedere alla villa, affittandogli il Casino Nobile per il simbolico costo di 1 lira.
Il Principe spostò la sua residenza invece nella Casina delle Civette, la costruzione eclettica e dall'aspetto fiabesco, sempre all'interno del parco della villa.

La famiglia Mussolini (composta da Benito e dalla moglie Rachele e dai loro cinque figli Edda, Vittorio, Bruno, Romano e Annamaria), abitò tra le mura del Casino Nobile dal 1929 al 1943.

famiglia Mussolini
Con l'entrata in guerra dell'Italia, sorse la necessità anche per la famiglia del Duce di trovare un rifugio idoneo nella villa per proteggersi dai raid aerei annunciati dalle sirene.
 
A metà del 1940 quindi si pensò di adattare a questo scopo le vecchie cantine sotterranee dei Torlonia, che correvano nel parco al di sotto del cosiddetto Laghetto del Fucino (ricostruzione in miniatura del lago del Fucino prosciugato e bonificato grazie alla famiglia Torlonia).

L'entrata delle cantine si trova vicino al Teatro della villa.

ingresso al rifugio-cantina vicino al Teatro
Un lungo corridoio in discesa conduce al rifugio cantina, un piccolo ambiente chiuso da due doppie porte blindate antigas e antisoffio.

corridoio d'ingresso al rifugio
ingresso al rifugio
























interno del rifugio cantina
interno del rifugio cantina
























porta antigas e antisoffio
porta antigas e antisoffio



uscita verso il Campo dei Tornei
Il rifugio era munito di un sistema antigas a manovella, con filtraggio e rigenerazione dell'aria: assicurava l'ossigeno a 15 persone per 3/6 ore. 

sistema di depurazione dell'aria a manovella
filtro per l'aria


sistema di depurazione dell'aria
sistema di regolazione della pressione interna del rifugio
L'illuminazione oggi da rete elettrica, all'epoca era a batteria.
Nel rifugio vi erano anche un gabinetto di decenza (sembra che il wc sia originale dell'epoca!), un pronto soccorso e un telefono.

gabinetto di decenza nel rifugio cantina
telefono nel rifugio cantina






















Una piccola nicchia con scrittoio fungeva da studiolo, e vi era anche una rete con materasso.

studiolo nel rifugio cantina
Il rifugio cantina era dotato di una seconda uscita di sicurezza verso il Campo dei Tornei della villa.

uscita del rifugio cantina verso il Campo dei Tornei
Una scaletta in metallo a pioli risaliva in un pozzetto originario delle cantine, protetto esternamente in superficie da una piramide in cemento.

piramide a protezione del pozzo/uscita di sicurezza del rifugio cantina
scala a pioli nel pozzo/uscita di sicurezza del rifugio cantina
Ma questo primo rifugio fu abbandonato dopo circa sei mesi per la sua scomodità e inadeguatezza: la famiglia Mussolini infatti, doveva correre di notte al suonare delle sirene antiaeree nel parco al buio, ed inoltre il terreno tufaceo, in caso dello scoppio di una bomba, avrebbe ceduto e il rifugio sarebbe divenuto una vera trappola.
Inoltre il sovrastante Laghetto del Fucino, anche se camuffato con fango e foglie, poteva essere un obiettivo facilmente individuabile dai piloti.
Era per questi motivi che, come si racconta, Benito Mussolini non amasse entrare nel rifugio, e rimaneva al suo ingresso.

Sorse così l'esigenza di costruire un secondo rifugio più facilmente accessibile e sicuro.

Nel 1941 il locale centrale del seminterrato del Casino Nobile, adibito a servizi (cucina e stufa a carbone), venne rinforzato con cemento armato dallo spessore di 120cm.
E' questo il cosiddetto rifugio del Casino Nobile, anch'esso oggi visitabile.

rifugio del Casino Nobile
Il rifugio era dotato di sistema di depurazione e ricambio dell'aria, più sofisticato di quello del rifugio cantina.
Se ne possono ancora notare i condotti.

sistema d'impianto per la depurazione dell'aria del rifugio del Casino Nobile
filtro dell'impianto di depurazione dell'aria
maschera antigas
 Venne poi chiuso con una doppia porta blindata antigas della Società Anonima Bergomi di Milano.

porta blindata del rifugio del Casino Nobile
Ma, dopo i bombardamenti su Milano, Genova e Torino, la reale preoccupazione di un possibile bombardamento su Roma crebbe, e Mussolini volle poter contare su una protezione più sicura per la sua famiglia.

Venne quindi avviato tra il 1942 e il 1943 il progetto e la realizzazione da parte dei vigili del fuoco di Roma di un vero e proprio bunker, nel piazzale laterale al Casino Nobile, verso la Tribuna con Fontana.

zona in superficie di Villa Torlonia dove si trova il bunker
Benito Mussolini fece costruire più di un bunker per lui o la sua famiglia.
Tre bunker furono costruiti a Roma: quello di Villa Torlonia, quello ritrovato ultimamente con accesso tramite botola sotto lo studio che il Duce aveva a Piazza Venezia, e uno all'Eur, costruito per gli alti funzionari che sovrintendevano alla realizzazione dell'Esposizione Universale, di fatto mai avvenuta.

I costi e i tempi di realizzazione del bunker di Villa Torlonia furono dilatati rispetto alle previsioni: il preventivo di 240 mila lire raddoppiò, e si spesero 260 mila euro attuali per non vedere neanche il termine dei lavori.

Difatti i tre mesi creduti necessari per l'ultimazione del bunker, si allungarono per le difficoltà incontrate nello scavo: il tipo di terreno di scarsa consistenza richiese delle fondamenta ad una profondità doppia del previsto (a 6,5m).

ingresso al bunker
Le due gallerie del bunker, a sezione circolare, s'intersecavano formando una croce, ed erano ricoperte da uno strato alto 4m di cemento armato.

area di snodo del bunker
zona tecnica del bunker
zona tecnica del bunker
Il bunker rimase incompiuto: le porte blindate non furono mai fissate, mancava la copertura esterna del pozzo per l'uscita di sicurezza, il sistema di areazione ancora mancava, e nei muri si poteva vedere ancora la struttura a maglie del cemento armato.

predisposizione per l'alloggiamento di porte blindate mai fissate
Oggi le gallerie sono state restaurate, ma rimane dietro un vetro un esempio dello stato in cui i muri sono stati trovati.

muro in cemento armato del bunker rimasto in mostra
Al bunker si poteva accedere direttamente dai sotterranei del Casino Nobile.
Due erano le uscite di sicurezza: una posta lungo il muro della Tribuna con Fontana (oggi divenuta l'accesso per la visita del bunker), l'altra posta in un pozzo non distante dal palazzo.

uscita di sicurezza del bunker/ingresso attuale
pozzo/uscita di sicurezza del bunker
Mussolini, come riportò anche in un suo scritto, aveva avuto il presentimento che non avrebbe potuto utilizzare questo bunker: il 25 luglio 1943 il Duce venne infatti deposto e arrestato.

All'interno del percorso di visita una radio dell'epoca annuncia:
"Attenzione, Attenzione Sua Maestà il Re e Imperatore ha accettato le dimissioni dalla carica di Capo del Governo, Primo Ministro e Segretario di Stato presentate da Sua Eccellenza il Cavaliere Benito Mussolini e ha nominato a Capo del Governo, Primo Ministro e Segretario di Stato Sua Eccellenza il Cavaliere e Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio".

radio del periodo bellico
Quello che doveva essere il bunker con il più alto grado di resistenza per la protezione di una singola personalità in Italia, non venne quindi mai ultimato.

In realtà era stato proposto e fermato in extremis da Winston Churchill , un piano inglese, la "Operation Dux", che prevedeva il bombardamento simultaneo della residenza del Duce a Villa Torlonia e del suo ufficio a Palazzo Venezia.


Il bunker fu utilizzato come rifugio dagli abitanti del quartiere per il resto della guerra.
Il 4 giugno del 1944 Villa Torlonia fu occupata dalle truppe anglo-americane.

Il bunker, dopo essere stato a lungo ricoperto, fu aperto alle visite una prima volta nel 2006.
Riscontrando che vi erano al suo interno emissioni di gas radon, venne richiuso.
Solo dopo essere stato messo in sicurezza è stato riaperto nel 2014.

Tra il bunker e il rifugio del Casino Nobile, è stato trovato un colombario con sepolture del II secolo e tre sarcofagi con arredi funebri e scheletri di un uomo, una donna e un bambino, messi nell'anomala posizione prona.

tombe romane del II sec.d.C. trovate vicino al bunker e al rifugio del Casino Nobile

http://www.sotterraneidiroma.it/focus/bunker-mussolini
Orario: solo visite guidate con orari prefissati (guardare sul sito)
Durata visita: 1 ora
Costo:             7€
Il punto di ritrovo della visita guidata è all'interno dell'ingresso su Via Nomentana.

CONCLUSIONI
Sono molti e diversi i motivi per i quali si può scegliere di visitare questi luoghi celati sotto il parco di Villa Torlonia: per curiosità, per interesse per la storia italiana e mondiale, per toccare con mano i luoghi di colui che è stato un personaggio di potere, o come viaggio della memoria, ma sempre nella speranza che certi errori e orrori non accadano più.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffaella: GRAZIE per questo tuo blog!! E' una risorsa straordinaria di ricerca sulla citta' eterna. Stai creando un archivio di inestimabile valore ed uno strumento di conoscenza che, in futuro, verra' sicuramente riconosciuto da amministrazione ed enti competenti.
Continua ad aggiungere materiale visivo e narrativo a questa fonte di cultura e storia.

Raffaella ha detto...

Grazie Anonimo lettore.
Le belle parole del tuo commento mi hanno fatto molto piacere.
Mi hanno dato una carica in più per continuare a scrivere sul mio blog la bellezza e la forza dell'arte.

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