Come annunciato da tempo, dopo molti anni di restauro (trent'anni!), ha riaperto al pubblico la
Chiesa di Santa Maria Antiqua, all'interno del
Foro Romano.
Con molto piacere sono tornata a visitarla nella sua nuova veste accompagnata dalla molto curata e davvero interessante mostra "
Santa Maria Antiqua. Tra Roma e Bisanzio" (presente fino all'11 settembre 2016).
Grazie alla tecnologia digitale dell'allestimento di questa mostra, si possono comprendere meglio le stratificazioni pittoriche (circa 250mq) delle pareti della chiesa, che si sono sovrapposte in più fasi durante il periodo che va dal suo insediamento all'interno delle strutture antiche del
Foro nel VI secolo, sino al momento del suo abbandono nel IX secolo, a causa del terremoto dell'847.
La
Basilica di Sana Maria Antiqua è il più antico monumento cristiano del
Foro Romano e la sua importanza risiede anche nell'essere con le sue decorazioni una testimonianza dell'arte greco-bizantina altomedievale, che con l'iconoclastia del 726 d.C. (dottrina all'interno della Chiesa Orientale contro il culto delle icone sacre), venne invece distrutta ampiamente in Oriente.
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area del Foro Romano alle pendici del Palatino dove sorge Santa Maria Antiqua |
Santa Maria Antiqua sorse alle pendici nordoccidentali del
Palatino, negli ambienti dell'ampliamento della
Domus Tiberiana verso il
Foro, voluti da Caligola e rifatti da Domiziano, come collegamento tra il
Foro e i
Palazzo imperiale.
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complesso domizianeo con Santa Maria Antiqua visto dalla terrazza del Palatino |
Le costruzioni attuate da Caligola andarono distrutte negli incendi del 64 e dell'80 d.C.
Di queste rimane una vasca rettangolare rivestita in marmo nell'
Atrio, alla quale si accedeva tramite due scalette, e di cui oggi è stato ricostruito il perimetro.
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perimetro della vasca rettangolare realizzata da Caligola tracciato nel pavimento dell'Atrio |
Domiziano cambiò l'orientamento dell'area costruendo un complesso costituito da quattro vani comunicanti.
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pianta del complesso domizianeo: (1) Rampa imperiale - (2) Quadriportico/Santa Maria Antiqua - (3) Aula Occidentale - (4) Portico sul lato settentrionale - (5) Oratorio dei Quaranta Martiri |
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ricostruzione di come potesse essere il complesso di Domiziano |
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ricostruzione di come appare oggi il complesso di Domiziano |
- la grande
Aula Occidentale, chiusa su due lati da un portico, con nicchie nelle
pareti, che forse contenevano statue (identificato come il
Tempio del Divo
Augusto)
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ricostruzione di come potesse essere l'Aula Occidentale |
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Aula Occidentale del complesso di Domiziano |
- l'
Aula Orientale, un'aula più piccola ad est del complesso con pareti scandite
da nicchie (identificato come
Biblioteca ad Minervam di età domizianea, sulle
cui pareti erano esposti i diplomi militari)
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Aula Orientale (in rosso) |
- un
quadriportico voltato che correva intorno ad un cortile con
impluvium, e
accessibile dall'attuale
atrio
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ricostruzione di come potesse essere il quadriportico con impluvio centrale |
- tre vani a sud del
quadriportico (il vano di sinistra reca ancora la decorazione
a riquadrature rosse e tondi di età adrianea).
Ad est del complesso domizianeo, una
Rampa conduceva al
palazzo orientale sul
Palatino (riaperta da poco dopo un restauro e di cui ho parlato nel post "
Nuovi percorsi di visita nel Foro Romano" - dicembre 2015)
.
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in rosso la Rampa per accedere al palazzo imperiale sul Palatino |
Santa Maria Antiqua occupa l'
Atrio e il
Peristilio costruiti da Domiziano nel 81/96 d.C.
L
'Atrio divenne il
vestibolo della chiesa, il
cortile del Peristilio divenne la
navata della chiesa, mentre i
portici del Peristilio furono trasformati in
nartece e navatelle.
Dei
tre ambienti a sud del quadriportico, quello centrale divenne il
presbiterio mentre gli altri due divennero due cappelle
(Cappella di Teodoto e
Cappella dei Santi Medici).
Ma andiamo con ordine....
Si accede alla chiesa attraversando l
'Aula Orientale domizianea, che come ho detto fu trasformata nel
vestibolo di
Santa Maria Antiqua.
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Aula Orientale del complesso domizianeo/ Vestibolo di Santa Maria Antiqua |
Dopo il terremoto dell'847 la chiesa venne sepolta dai crolli delle strutture del
Palatino, mentre il vestibolo continuò ad assolvere le sua funzione religiosa per due secoli, in quanto in esso vi si insediò una comunità di monaci latini che lo trasformarono nella
Chiesa di S.Antonio.
Troviamo nel vestibolo decorazioni a carattere votivo.
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parete orientale del vestibolo di Santa Maria Antiqua |
Nella nicchia centrale della
parete orientale del vestiboli si ritrova un ciclo della
Vita di S.Antonio (X secolo).
Nel pilastro centrale è raffigurato
S.Antonio nel deserto della Tebaide.
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nicchia centrale della parete orientale del vestibolo |
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nicchia centrale della parete orientale del vestibolo: "Scene della vita di S.Antonio" (X sec.)
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Sempre sulla stessa parete, nella nicchia a sinistra di quella centrale è raffigurata la
Vergine in piedi col Bambino in braccio tra un donatore e una donatrice (VIII secolo).
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nicchia sinistra della parete orientale del vestibolo |
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nicchia sinistra della parete orientale del vestibolo: "Vergine in piedi col Bambino in braccio tra un donatore e una donatrice" (VIII sec.) |
In un
clipeo sulla destra di quest'ultima immagine è rappresentata la figura a mezzo busto di vescovo (X/XI secolo).
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parete orientale del vestibolo: clipeo con busto di vescovo (X/XI sec.)
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iscrizione che ricorda il monaco Leone come donatore di una decorazione pittorica |
A sinistra della nicchia destra della parete orientale del vestibolo vi è un'iscrizione che ricorda il monaco Leone donatore di un ciclo pittorico andato perduto (X/XI secolo).
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nicchia destra della parete orientale del vestibolo |
Nella nicchia sono invece rappresentate
tre figure di Santi (IX secolo).
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nicchia destra della parete orientale de vestibolo: tre figure di Santi (IX sec.) |
All'estrema destra della parete orientale del vestibolo in alto si trovano raffigurati
Cristo tra i Santi medici Abbaciro e Giovanni (X secolo), e in basso
S.Abbaciro con in mano gli strumenti da chirurgo (VIII secolo).
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estrema destra della parete orientale del vestibolo: Cristo tra i Santi medici Abbaciro e Giovanni (X sec.) |
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estrema destra della parete orientale del vestibolo: S.Abbaciro ( VIII sec.) |
Sono esposti lungo questa parete anche elementi architettonici e decorativi della chiesa.
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resti architettonici e decorativi di Santa Maria Antiqua: arco di ciborio (VIII sec.), pluteo con maglie annodate e motivi zoomorfi (IX sec.), stipite con tralcio (VIII sec.), cornice con matasse di nastri viminei (VIII/IX sec.) |
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resti decorativi di Santa Maria Antiqua |
Spostandosi sulla
parete occidentale dell'atrio (parete opposta), una riproduzione fotografica riporta i pannelli degli affreschi che decoravano questo spazio (VIII/IX secolo), staccati e conservati oggi lungo la Rampa.
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parete occidentale del vestibolo di Santa Maria Antiqua |
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parete occidentale del vestibolo di Santa Maria Antiqua |
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parete occidentale del vestibolo di Santa Maria Antiqua: Maria Regina in trono con Bambino, papa Silvestro I, due Santi militari, un Santo vescovo, un altro Santo militare e papa Adriano I (VIII sec.) |
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parete occidentale del vestibolo di Santa Maria Antiqua: due Santi vescovi (IX sec.) - Cristo in trono tra due angeli e donatore inginocchiato (X/XI sec.) - S.Zosimo e Santa Maria Egiziaca (X/XI sec.)
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Nella
parete nord del vestibolo, a fianco dell'apertura che dà accesso al vestibolo, si trovano due nicchiette: in una sono raffigurate
S.Agnese e S.Cecilia (IX secolo) e nell'altra
tre Santi in abito militare (IX secolo).
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parete nord del vestibolo di Santa Maria Antiqua |
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nicchietta parete nord del vestibolo: tre Santi in abito militare (IX sec.) |
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nicchietta parete nord del vestibolo: S.Agnese e S.Cecilia (IX sec.) |
L'area del vestibolo fu occupata in epoca tarda da numerose sepolture.
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parete d'ingresso alla chiesa dell'Atrio domizianeo |
Si entra quindi nell'antica chiesa tramite una grande apertura centrale della parete nord dell'
Atrio domizianeo, che introduceva nel quadriportico del complesso.
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interno di Santa Maria Antiqua |
La chiesa è divisa in tre navate da quattro pilastri rettangolari di mattoni e da quattro colonne di granito grigio con capitelli marmorei.
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colonne della navata destra |
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capitelli in marmo delle colonne della navata destra |
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capitello marmoreo |
Sulle colonne vi sono ancora i resti di pitture in stucco che le ricoprivano in epoca cristiana.
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colonna della navata sinistra con frammenti di pittura |
Sulle pareti del pilastro a destra del presbiterio (pilastro sud-ovest) sono dipinte alcune icone fatte dipingere da differenti donatori: la
Vergine in trono col Bambino tra angeli (in alto),
Santa Solomone e i Maccabei (in basso) e
Santa Barbara (a destra),
Cristo tra due Santi guerrieri (parete rivolta verso il presbiterio).
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pilastro a destra del presbiterio con icone |
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Vergine in trono col Bambino tra angeli (VII sec.d.C.) |
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Santa Solomone e i Maccabei (VII sec.d.C.) |
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Santa Barbara (VII sec.d.C.) |
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Cristo tra due Santi guerrieri (VII sec.d.C.)
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Sul pilastro a sinistra del presbiterio (pilastro sud-est) vi è un dipinto murale che raffigurata un'
Annunciazione (VII secolo).
Sovrapposta ad essa ve ne era un'altra, eseguita nell'VIII secolo, oggi staccata e in mostra sul pilastro difronte, a sinistra dell'ingresso della chiesa (pilastro nord-est).
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Annunciazione (VIII sec.d.C.) |
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pilastro a sinistra del presbiterio: Annunciazione (VII sec.d.C.) |
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Annunciazione sul pilastro a sinistra del presbiterio (VII sec.d.C.) |
Sempre sul pilastro sud-est, sulla parete rivolta verso il presbiterio, una pittura murale del VII secolo rappresenta il
Cristo tra la Vergine e Giovanni Battista e un donatore (Deesis).
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pilastro alla sinistra del presbiterio: Cristo tra la Vergine e Giovanni Battista e un donatore (Deesis) |
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Sull'angolo nord-ovest della recinzione murale del
basso coro, che occupava la navata centrale della chiesa, è visibile un frammento della decorazione pittorica dell'VIII secolo con
Scena di battaglia del Vecchio Testamento.
Lastroni in granito grigio formavano il pavimento.
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recinzione del basso coro con resti del pavimento originale |
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Scena di battaglia del Vecchio Testamento (VIII sec.d.C.) |
Sul lato opposto della recinzione del
basso coro, sulla parete sud vicino al presbiterio, è raffigurata invece
Giuditta con la testa di Oloferne alle mura di Betulia (VIII secolo d.C.).
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Giuditta con la testa di Oloferne alle mura di Betulia (VIII sec. d.C.) |
E' in mostra nella navata centrale un frammento di affresco staccato e trasferito su tela, proveniente forse dalla chiesa, raffigurante
S.Agata.
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S.Agata (VII/VIII sec.d.C.) |
All'epoca di papa Giovanni VII sul muro sinistro della recinzione del basso coro, fu posto un
ambone in marmo.
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posizione nella navata dell'ambone di Giovanni VII |
La piattaforma spezzata dell'ambone fu riutilizzata sul pavimento della navata centrale.
La piattaforma, un prisma ottagono di marmo con otto scavi per i perni di fissaggio di otto pilastrini, aveva due scritte, una in latino e l'altra in greco, con identica traduzione "
Giovanni servo di Santa Maria".
Tra i pilastrini vi erano le specchiature dei parapetti.
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piattaforma dell'ambone con iscrizione in latino |
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ipotesi ricostruttiva dell'ambone |
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ipotesi ricostruttiva dell'ambone |
Qui si può ancora vedere un frammento della pavimentazione in opus spicatum del complesso domizianeo.
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pavimentazione in opus spicatum del complesso domizianeo |
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Entrando nella chiesa colpisce subito l'icona della
Madonna col Bambino, o
Madonna del Conforto, appesa davanti al presbiterio.
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presbiterio con l'icona della Madonna del Conforto |
Questa immagine sacra del VI secolo (considerata la più antica a Roma), di tipo
odigitria (cioè con la Vergine che regge Gesù Bambino sul braccio destro e lo indica col braccio sinistro), faceva già parte della chiesa.
Dopo il terremoto del 847 venne spostata nella
Chiesa di Santa Maria Nova (più nota come
Chiesa di Santa Francesca Romana), chiesa sempre costruita all'interno del
Foro Romano, vicino al
Tempio di Venere e Roma.
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Madonna del Conforto |
L'icona scomparve tra il 1100 e il 1952, per essere poi ritrovata da un restauratore all'interno della chiesa.
Oggi è tornata in prestito al suo luogo di origine dopo ben 12 secoli con una processione lungo la
Via Sacra del
Foro.
Fanno anche parte dei prestiti concessi per allestire la mostra in corso i ritratti scolpiti di alcuni regnanti coevi alla fondazione di
Santa Maria Antiqua, posti nello spazio della chiesa che costituiva il
nartece.
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ritratto femminile (del tipo Ariadne-Amalasunta - V/VI sec.d.C. - dall'area del Laterano) |
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ritratto femminile (forse Ariadne - V/VI sec.d.C. - forse da Roma) |
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ritratto femminile (del tipo Ariadne-Amalasunta - V/VI sec.d.C. - dalla Chiesa di Santa Maria ai Monti) |
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ritratto femminile (forse di Galla Placidia - V sec. d.C. - da Roma) |
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frammento di ritratto maschile (VI sec.d.C. - dal Palatino) |
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medaglione di Teodorico (V sec.d.C. - copia dell'originale) |
Anche i quattro mosaici superstiti della decorazione dell'
Oratorio di papa Giovanni VII dell'antica
Basilica di S.Pietro, un ciclo risalente all'VIII secolo d.C. con episodi del
Nuovo Testamento, sono qui esposti temporaneamente nella navata destra della chiesa.
Altri frammenti della decorazione a mosaico della parete orientale dell'
Oratorio sono conservati a Mosca, a Firenze e nelle
Grotte Vaticane.
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mosaici dell'Oratorio di Giovanni VII dell'antica S.Pietro |
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Vergine col Bambino, Giuseppe e un angelo dall'Adorazione dei Magi (VIII sec.d.C. - oggi a Roma nella Sacrestia di Santa Maria in Cosmedin) |
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Busto di Cristo dall'ingresso a Gerusalemme (VIII sec. d.C. - oggi a Roma nelle Grotte Vaticane) |
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Vergine della Natività (VIII sec.d.C. - oggi a Orte nel Museo Diocesano) |
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Lavanda del Bambino (VIII sec.d.C. - oggi nelle Grotte Vaticane) |
Fu infatti papa Giovanni VII, figlio di un custode dei palazzi imperiali, che trasferì dal
Laterano sul
Palatino l'Episcopio e fece di
Santa Maria Antiqua la cappella palatina.
Proseguendo la visita della chiesa, nell'angolo nord-ovest della
navata destra, si trova una
cappella dedicata alla Vergine col Bambino, che si trova raffigurata in una nicchia della parete nord.
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cappella dedicata alla Vergine col Bambino |
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Vergine col Bambino nella nicchia della parete nord della cappella |
Sulla stessa parete, in basso vi sono frammenti di pitture dell'VIII secolo:
Daniele nella fossa dei leoni e la
mezza figura inferiore di Giovanni VII.
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Daniele nella fossa dei leoni e mezza figura inferiore di Giovanni VII
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Sulla
parete della navata destra sono dipinte scene prese dal Nuovo Testamento:
Storie della Vergine e di Cristo, tra le quali sono riconoscibili una
Natività e il
Viaggio dei Magi (VIII secolo - età papa Paolo I).
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parete navata destra: Scene della Vergine e di Cristo |
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parete navata destra: Natività (VIII sec.d.C.) |
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parete navata destra: Viaggio dei Magi (VIII sec.d.C.) |
Nella nicchia della stessa parete si trova dipinta la
Vergine in trono col Bambino in una mandorla, tra Sant'Anna con Maria bambina, e Santa Elisabetta con Giovanni Battista (VIII secolo - età di papa Paolo I)
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Vergine in trono col Bambino in una mandorla, tra Sant'Anna con Maria bambina, Santa Elisabetta con Giovanni Battista (VIII sec.d.C. - età di papa Paolo I) |
Lungo la navata destra sono sistemati tre sarcofagi:
- un
Sarcofago con Vittorie alate che sorreggono un clipeo con ritratto di una defunta (III secolo d.C.), con coperchio ricavato da un fronte di sarcofago strigilato con
tabula ansata al centro e due geni funerari
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Sarcofago con Vittorie alate che sorreggono un clipeo con ritratto di una defunta (III sec. d.C. - da sotto il pavimento di Santa Maria Antiqua) |
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coperchio ricavato da un fronte di sarcofago strigilato con tabula ansata al centro e due geni funerari (III sec.d.C. - dall'edicola di Giuturna nel Foro) |
- un
Sarcofago infantile con Vittorie alate che sorreggono una corona d'alloro (III secolo d.C.)
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Sarcofago infantile con Vittorie alate che sorreggono una corona d'alloro (III sec. d.C. - da sotto il pavimento di Santa Maria Antiqua) |
- il
Sarcofago strigilato di Clodia Secunda con coperchio non pertinente (III secolo d.C.), dedicato da L.Celio Florentino, centurione della decima coorte urbana, alla moglie morta a venticinque anni
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Sarcofago strigilato di Clodia Secunda (III sec. d.C. - da sotto il pavimento di Santa Maria Antiqua) |
Al termine della navata destra sono sistemati i resti dell'
Oratorio di Giovanni VII posto nel primo tratto della più esterna delle due navate settentrionali dell'antica
Basilica di S.Pietro in
Vaticano.
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iscrizione su una decorazione marmorea dell'Oratorio di Giovanni VII dell'antica Basilica di S.Pietro |
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decorazione marmorea dell'Oratorio di Giovanni VII dell'antica Basilica di S.Pietro |
Arrivati alla fine della navata destra, si accede ad uno dei tre ambienti che facevano parte del quadriportico del complesso domizianeo, con funzione di servizio, che venne trasformato poi in
diaconicon, il locale tipico bizantino adiacente al presbiterio in cui si conservavano i libri, i vasi e gli arredi sacri della chiesa.
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Cappella dei Santi Medici |
Quest'ambiente prende oggi il nome di
Cappella dei Santi Medici dalle pitture dell'epoca di papa Giovanni VII qui raffigurate: una
Teoria di Santi Anargyroi, guaritori che non si facevano pagare per le loro prestazioni, ritratti uno affianco all'altro con i loro astucci per gli strumenti chirurgici, e identificati da iscrizioni.
Nella parte bassa della parete è raffigurato un
velario.
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Teoria di Santi Medici e velario |
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particolare della Teoria di Santi Medici |
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tecnologia digitale: decorazione della parete d'ingresso alla cappella |
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tecnologia digitale: individualizzazione di Santo e sua iscrizione |
Sulla
parete di fondo sono rappresentati in una nicchia:
S.Cosma, S.Abbaciro, S.Stefano, S.Procopio e S.Damiano.
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parete di fondo della cappella con Teoria di Santi Medici |
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particolare della parete di fondo della cappella con Teoria di Santi Medici |
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tecnologia digitale sulla parete di fondo della cappella che evidenzia la Teoria di Santi Medici |
Probabilmente in questa cappella si praticava l'antico rito di derivazione pagana dell'
incubatio: i malati rimanevano sdraiati di fronte alla nicchia con la raffigurazione dei santi medici, accendendo candele e contemplando la loro immagine, sperando di vederli apparire nei loro sogni.
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Dalla
Cappella dei Santi Medici si può accedere al
presbiterio, ricavato dall'ambiente centrale di fondo del quadriportico domizianeo.
La volta del presbiterio era ricoperta con mosaico a tessere in pasta vitrea prevalentemente blu (IV secolo), come si deduce dal materiale rinvenuto negli scavi.
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tessere di mosaico in pasta vitrea |
Sulla
parete ovest del presbiterio, dall'alto verso il basso, si possono notare:
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parete ovest del presbiterio |
- un intonaco per il mosaico e il fondo di preparazione per i marmi policromi dell'
opus sectile del IV secolo ormai perduti
in situ (negli ambienti adiacenti la
Rampa imperiale sono esposti frammenti di
opus sectile dell'edificio domizianeo non ancora cristianizzato: decorazioni figurate, zoomorfe e vegetali).
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parete ovest del presbiterio: intonaco per il mosaico e fondo di preparazione per i marmi policromi dell'opus sectile |
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frammenti di opus sectile |
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testa di giovane uomo in opus sectile (IV sec.d.C.) |
- la
Vita di Cristo dipinta in due strisce orizzontali
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Adorazione dei Magi (in alto) e Gesù che porta la croce (in basso)
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-
busti degli Apostoli entro clipei
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parete ovest del presbiterio: busti degli Apostoli entro clipei |
-
velari.
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parete ovest del presbiterio: velari |
Queste decorazioni dell'VIII secolo si sono sovrapposte a strati pittorici precedenti ad eccezione della rappresentazione di
S.Anna con Maria bambina.
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S.Anna con Maria bambina (VII sec.d.C.) |
La
parete est del presbiterio segue lo stesso schema decorativo della parete ovest.
Sulla destra dell'originale parete di fondo del presbiterio (prima che venisse ricavata l'abside) si trova la cosiddetta
Parete palinsesto, dove si sovrappongono sei strati pittorici di epoche diverse (IV/VIII secolo)
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Parete palinsesto |
Sul terzo strato pittorico, il più antico leggibile della parete (prima metà del VI secolo), appare
Maria Regina del Cielo in trono col Bambino, considerato anche il primo dipinto cristiano nel quale la Vergine è vestita come un'imperatrice (come l'imperatrice Teodora nella
Chiesa di S.Vitale a Ravenna).
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Maria Regina del Cielo in trono col Bambino (prima metà del VI sec.d.C.) |
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ricostruzione con tecnica digitale dell'affresco |
Del quarto strato pittorico (VI secolo) rimangono frammenti di un'
Annunciazione.
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Annunciazione (VI sec. d.C.) |
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ricostruzione con tecnica digitale dell'affresco |
Dipinti dopo il 649 (sesto strato pittorico) sono invece
S.Basilio e
S.Giovanni Crisostomo.
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S.Basilio e S.Giovanni Crisostomo (dopo il 649 d.C.)
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ricostruzione con tecnica digitale dell'affresco |
Tra il 705 e il 707 (ultimo strato pittorico) furono dipinti
S.Gregorio Nazianzeno e
S.Basilio.
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S.Gregorio Nazianzeno e S.Basilio (705/707 d.C.) |
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ricostruzione con tecnica digitale dell'affresco |
L'
abside fu ricavata nello spessore del muro romano in una fase successiva rispetto all'originale aspetto della chiesa.
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ricostruzione dell'ultima decorazione pittorica dell'abside |
Difficile da leggere la decorazione dell'abside, composta da più strati pittorici.
Il
Cristo tra i serafini e papa Paolo I introdotto dalla Vergine, appartiene all'ultima stratificazione pittorica.
Un velario a cerchi annodati decora l'emiciclo.
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decorazione dell'abside |
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particolare della decorazione dell'abside |
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ricostruzione della decorazione pittorica della parte alta dell'abside nell'VIII secolo |
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ricostruzione della decorazione pittorica della parte bassa dell'abside nell'VIII secolo |
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Dal presbiterio, salendo tre gradini, si poteva accedere alla
Schola Cantorum.
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Schola Cantorum (vista dala navata centrale) |
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Schola Cantorum (vista dalla navata sinistra) |
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Schola Cantorum (vista dal presbiterio) |
Rimangono ancora due riquadri della decorazione pittorica voluta da papa Giovanni VII, quelli di
Davide e Golia e
Ezechia morente.
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pitture della Schola Cantorum (VIII sec.d.C.) |
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Schola Cantorum: Davide e Golia (VIII sec.d.C.) |
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Schola Cantorum: Ezechia morente (VIII sec.d.C.) |
Il pavimento della
Schola Cantorum è in
opus alexandrinum, e risale alla fondazione della chiesa.
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pavimento in opus alexandrinum della Schola Cantorum |
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Si continua la visita passando da presbiterio nella cosiddetta
Cappella del Primicerius Teodoto, dal dignitario della corte papale che commissionò le pitture decorative della cappella durante il pontificato di papa Zaccaria (VIII secolo).
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Cappella del Primicerius Teodoto |
Quest'ambiente era il terzo vano del fondo del quadriportico domizianeo ed era rivestito nella seconda metà del IV secolo d.C. da una decorazione marmorea in
opus sectile.
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ricostruzione digitale della decorazione in opus sectile dell'ambiente del complesso domizianeo nel IV secolo d.C. |
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costruzione digitale della decorazione in opus sectile dell'ambiente del complesso domizianeo nel IV secolo d.C. |
Nella parte alta della parete della cappella verso la navata sinistra, si notano ancora le finte architetture su fondo bianco appartenenti al complesso domizianeo del I secolo d.C.
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finte architetture su fondo bianco (I sec.d.C.) |
La parte inferiore della decorazione venne rimossa tra il 741e il 752 (età di papa Zaccaria) per lasciare il posto alle nuove decorazioni ad affresco della cappella funeraria voluta e fondata dal dignitario di corte per sé e per la sua famiglia.
Le pitture sono dedicate a due
Santi martiri di origine orientale, il piccolo Quirico (di soli tre anni) e sua madre Giulitta, martirizzati a Tarso sotto l'imperatore Diocleziano, forse nel 304 d.C.
Le scene illustrate sulle pareti mostrano S.Quirico fustigato, trafitto di chiodi, mutilato della lingua per non parlare, in carcere e infine gettato sopra la pietra dove morì.
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Martirio di S.Quirico e Giulitta: S.Quirico fustigato (a sinistra), S.Quirico parla con la lingua tagliata (al centro), e S.Quirico e S.Giulitta in carcere (a destra) |
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Martirio di S.Quirico e Giulitta: S.Quirico e il supplizio dei chiodi (a sinistra) e S.Quirico gettato su una pietra del tribunale (a destra) |
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Martirio di S.Quirico e Giulitta: S.Quirico condotto al tribunale dai soldati |
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Martirio di S.Quirico e Giulitta: Santa Giulitta davanti al presule Alessandro |
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Martirio di S.Quirico e Giulitta: Supplizio di S.Quirico e Santa Giulitta in una padella bollente |
Nella parete di fondo della cappella il committente Teodoto è ritratto con il nimbo quadrato dei viventi
mentre offre alla Vergine il modellino del suo progetto, ed è
identificato da un'iscrizione.
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ricostruzione digitale della Madonna col Bambino in trono con papa Zaccaria, S.Pietro, Santa Giulitta, S.Paolo, S.Quirico e Teodoto |
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parete di fondo della cappella: Madonna col Bambino in trono con papa Zaccaria, S.Pietro, Santa Giulitta, S.Paolo, S.Quirico e Teodoto |
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da sinistra: Papa Zaccaria, Santa Giuditta e S.Pietro |
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da sinistra: Madonna in trono col Bambino, S.Paolo, S.Quirico e Teodoto |
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particolare della parete di fondo : S.Quirico e Teodoto con il modellino della cappella |
Ai lati degli ingressi alla cappella sono affrescati: la
Presentazione di Teodoto e della sua famiglia alla Madonna e
Teodoto implora la protezione di S.Quirico e S.Giulitta.
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ricostruzione digitale della Presentazione di Teodoto e della sua famiglia alla Madonna (a destra) |
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Teodoto implora la protezione di S.Quirico e S.Giulitta |
Dall'altro lato dell'ingresso verso la navata sinistra della chiesa sono dipinte quattro figure di
Santi: un uomo e tre donne.
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Santi e velario
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Entro una nicchia nell'alto della parete di fondo, vi è un
Cristo in croce vestito con il colubium, tra la Vergine, S.Giovanni, Longino e un soldato romano.
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nicchia della parete di fondo della cappella con Crocifissione |
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Cristo in croce vestito con il colubium, tra la Vergine, S.Giovanni, Longino e un soldato romano |
La rappresentazione della
Crocifissione rispecchia il modello di origine siro-palestinese dell'icona conservata nel
Monastero di S.Caterina sul Monte Sinai (VIII secolo).
Anche in questa cappella la parte inferiore delle pareti è dipinta con un velario.
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Si accede quindi nella
navata sinistra della chiesa, la cui parete fu decorata nell'VIII secolo durante il papato di Paolo I.
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navata sinistra |
Sopra una decorazione pittorica raffigurante un velario, è rappresentata una
Teoria di Santi al centro della quale si trova Cristo benedicente con in mano il Vangelo e seduto sopra un trono.
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parete navata sinistra: Teoria d Santi e Scene del Vecchio Testamento |
Alla sinistra di Cristo trovano posto nove
santi e dottori della chiesa greca: Giovanni Crisostomo, Gregorio Nazianzeno, Basilio, Pietro Alessandrino, Cirillo, Epifanio, Atanasio, Nicolao, Erasmo.
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Cristo benedicente in trono tra santi e dottori della chiesa greca e della chiesa latina |
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santi e dottori della chiesa greca |
Alla destra di Cristo vi sono invece undici
santi e dottori della chiesa latina: Clemente, Silvestro, Leone, Alessandro, Valentino, Abundio, Eutimio, Sabba, Sergio, Gregorio Magno, Bacco.
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santi e dottori della chiesa latina |
Al di sopra di questa rappresentazione sono raffigurate, in riquadri distribuiti in due file orizzontali,
Scene del Vecchio Testamento.
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parete navata sinistra: Scene del Vecchio Testamento |
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Scene del Vecchio Testamento: Banchetto del faraone |
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Scene del Vecchio Testamento: Giuseppe arrestato e messo in carcere |
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Scene del Vecchio Testamento: Giuseppe venduto a Putifarre e Giuseppe e la moglie di Putifarre |
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Scene del Vecchio Testamento: Giuseppe calato nella cisterna |
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Scene del Vecchio Testamento: Giuseppe racconta il suo sogno al padre e ai fratelli |
Lungo la parete si trova un altare con pozzetto per reliquie.
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altare con pozzetto per reliquie |
Trovano posto lungo la navata sinistra due sarcofagi del II/III secolo d.C., ritrovati sotto il pavimento della chiesa, che vennero reimpiegati e che sono ritenuti le sepolture appartenute a membri del clero e della società civile dell'epoca (VIII/IX secolo).
Il sarcofago detto
Sarcofago di Santa Maria Antiqua è ritenuto uno tra i primi ad avere una decorazione con scene bibliche.
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sarcofago a vasca con storie di Giona (detto Sarcofago di Santa Maria Antiqua - III sec.d.C. - trovato sotto il pavimento della chiesa) |
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sarcofago con maschere dionisiache ed eroti che sostengono ghirlande (II sec.d.C. - trovato sotto il pavimento della chiesa) |
Nella zona della navata sinistra più vicina all'ingresso della chiesa si trova un passaggio che immette nella
Rampa imperiale.
Sulle spesse pareti del passaggio sono affrescate la
Discesa di Cristo al Limbo (Anastasis) e la
Vergine col Bambino tra Pietro che introduce il donatore e Paolo.
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Vergine col Bambino tra Pietro che introduce il donatore e Paolo (età di Giovanni VII)
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Discesa di Cristo al Limbo (Anastasis) - (VIII sec.d.C. - età di Giovanni VII)
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Nei locali attigui alla
Rampa imperiale sono esposti i materiali rinvenuti negli scavi di
Santa Maria Antiqua.
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frammenti di affresco |
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frammenti della decorazione di Santa Maria Antiqua trovati durante lo scavo |
Vi si trova anche la ricostruzione dai frammenti ritrovati di una
polycandela orientale usata per illuminare la chiesa.
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ricostruzione di una polycandela orientale |
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frammenti dei sistemi d'illuminazione della chiesa |
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frammenti dei sistemi d'illuminazione della chiesa |
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Dopo il terremoto del 846
Santa Maria Antiqua fu abbandonata a causa dei parziali crolli di parti architettoniche del sovrastante
palazzo imperiale sul
Palatino.
Fu papa Leone IV a decidere di chiuderla trasportando il culto in una nuova chiesa che prese il nome di
Santa Maria Nova.
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Chiesa di Santa Maria Nova (o meglio nota come Santa Francesca Romana) |
La chiesa rimase nascosta sotto le macerie per 1000 anni.
Al di sopra dell'antica chiesa venne costruita nel 1617 la
Chiesa di Santa Maria Liberatrice .
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la Chiesa di Santa Maria Liberatrice costruita nel Foro Romano |
Il 24 maggio 1702 nell'orto retrostante
Santa Maria Liberatrice un capomastro che aveva preso in affitto il campo per cavarne mattoni, portò alla luce il presbiterio di una chiesa, ma non potendosi restaurare fu rinterrato.
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acquarello (F.Valesio) che rappresenta il ritrovamento dell'abside di Santa Maria Antiqua (1702) |
L'8 gennaio 1900 Giacomo Boni, durante i lavori di demolizione di
Santa Maria Liberatrice, scopre al di sotto della chiesa barocca l'
Oratorio dei Quaranta Martiri, e il 22 marzo dello stesso anno viene alla luce la parete absidale con l'
Adorazione della Croce.
La cosiddetta
Parete del palinsesto si scopre il 5 agosto e il 20 dicembre finalmente appare nella cappella di Teodoto la scritta "SANCTAE DEI GENETRICIS SEMPERQUE VIRGO MARIA QUI APPELLATUR ANTIQUA", che attesta il titolo della chiesa.
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planivolumetria degli scavi di Boni (A.Ptrignani) |
Era così ricomparsa, dopo secoli d'oblio, quella che verrà chiamata per i suoi affreschi la "Sistina medievale".
http://archeoroma.beniculturali.it/santa-maria-antiqua/
Orari: marzo/agosto 8.30/18.45
2 giugno 14.00/18.45
1/11 settembre 8.30/18.30
Costo: 12€ biglietto combinato Colosseo+ Foro +
Palatino
GRATIS la prima domenica del mese
CONCLUSIONI
Questo nuovo sito del
Foro Romano, reso da poco fruibile al pubblico dopo lunghi restauri, sarà una sorpresa per tutti coloro che non lo conoscono, e che resteranno a bocca aperta per la bellezza e la complessità dei suoi dipinti.
La mostra in corso è davvero notevole, moderna e di semplice comprensione coadiuvata dalle nuove tecnologie d'allestimento, che fanno risaltare ancor più la sua importanza artistica.
Un vero gioiello da ammirare!
6 commenti:
Grazie. Eccellente lavoro hai fatto.
Grazie!
BRAVISSIMA
GRAZIE!
La tua è la migliore descrizione realizzata in ambito digitale del complesso. Grazie per il tuo impegno.
Alberto
Grazie Alberto per il tuo apprezzamente. Commenti come questi danno la carica per fare sempre meglio!
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