Non molti sanno che a Roma, a poca distanza da Palazzo Farnese e da Campo dei Fiori, si trova la cappella gentilizia della famiglia Spada, che aveva la sua residenza a pochi metri da qui, nel bellissimo palazzo che da loro prende il nome, oggi sede della Galleria Spada, e conosciuto al grande pubblico per la Galleria Prospettica del Borromini (palazzo al quale ho dedicato tre dei miei post).
E proprio al Borromini, fino a pochi anni fa, si attribuiva la paternità di questa particolare ed elegante cappella, posta sul fianco destro della navata della Chiesa di S.Girolamo della Carità.
In questa chiesa barocca, posta su Via di Monserrato, visse trentatré anni S.Filippo Neri fondando qui il suo oratorio, e vi risiedettero anche Sant'Ignazio di Loyola e S.Carlo Borromeo.
facciata della Chiesa di S.Girolamo della Carità |
Suo fratello Paolo, esattore delle imposte, lasciò alla sua morte una somma per costruirla, ma furono due dei suoi figli, il Cardinale Bernardino e l'oratoriano Virgilio, a portare a termine il progetto e la realizzazione della cappella.
navata della Chiesa di S.Girolamo della Carità |
Virgilio Spada raccolse idee e spunti da vari artisti (Cosimo Fanzago, Pietro da Cortona, Giulio Buratti), e chiese a Francesco Borromini di realizzare un disegno per il paliotto dell'altare e per il pavimento della cappella, che vennero però eseguiti in maniera diversa.
La Cappella Spada risultò quindi un'opera con vari richiami artistici, che in ogni caso non si possono attribuire totalmente al Borromini, come si è per lungo tempo pensato.
I lavori per la realizzazione si protrassero dal 1634 al 1660.
Dalla forma rettangolare, la cappella si caratterizza per il gioco dei suoi marmi policromi e per le sue forme armoniose.
Si evidenzia l'assenza di membrature architettoniche (quindi non vi sono né colonne, né paraste), tipiche dello stile dell'epoca.
decorazione in marmo ad intarsio delle pareti |
Questa decorazione parietale assomiglia ad un arazzo o ad un tessuto damascato, e fu realizzata da Giovanni Battista Scala, detto il Napoletano, Giovanni Maria della Monaca e Giovanni Somazzi.
Il pavimento è in bardiglio grigio, mentre i gradini dell'altare sono in pietrasanta, con fiori recisi in marmo giallo antico.
Nella volte a botte sono affrescate la colomba dello Spirito Santo, le figure di Fede e Carità, e girali d'acanto in monocromo.
volta della cappella |
icona della Madonna col Bambino (XV sec.) |
paliotto dell'altare della cappella |
uno dei due sgabelli con drappo e testo in latino |
In uno dei due testi si menzionano Jacobello Antonio e Federico Spada che ospitarono S.Francesco nella loro casa a Gubbio dopo che il Santo, al quale la famiglia Spada era molto devota, era stato spogliato e malmenato da ladroni, e gli donarono una nuova tunica.I due ritratti in rilievo in marmo bianco su fondo giallo della parete di fondo, raffigurano S.Francesco e S.Bonaventura, e sono opera di Paolo Naldini.
S.Francesco e S.Bonaventura (Paolo Naldini) |
Sulle due pareti laterali vi sono le due statue in marmo bianco, realizzate su divanetti in marmo giallo con schienale in marmo nero e cuscini e sedute in alabastro.
statua di Giovanni Spada (Cosimo Fancelli) |
statua di Bernardino Lorenzo Spada (Ercole Ferrata) |
Nei clipei della parete destra, partendo da sinistra, sono raffigurati Mutio e suo nipote Antonello Spada (opera di Ercole Ferrata), Ghino di Mengo Spada (di Giuseppe Peroni), e Pietro di Cecco e Serrone di Pietro Spada (di Paolo Naldini).
Mutio e Antonello Spada (Ercole Ferrata) - Ghino di Mengo Spada (Giuseppe Perone) - Pietro di Cecco e Serrone di Petro Spada (Paolo Nandini) |
Amadore I e Aleramo Spada (Paolo Naldini ) - Amadore II Spada (Francesco Baratta) - Amadore e Mengo Spada (Antonio Raggi) |
angeli con tovaglia eucaristica (Antonio Giorgetti) |
angeli con tovaglia eucaristica (Antonio Giorgetti) |
particolare di un angelo |
Quest'opera è stata realizzata da Antonio Giorgetti, allievo del Bernini.
angelo con ali di legno |
Orario: solo la domenica 10.00/13.00
CONCLUSIONI
Nonostante il grande impegno per la realizzazione della cappella, Virgilio Spada preferì essere sepolto altrove, e le uniche due sepolture qui presenti sono quelle di Orazio Spada, fondatore della cappella, e di suo figlio Gregorio.
La cappella rappresenta un po' un unicum nel repertorio artistico dell'epoca, capace di trasmettere un senso di raccoglimento intorno ai propri famigliari, ma allo stesso tempo un mausoleo nel quale si evince la voglia di elevarsi rispetto ai canoni dello stile delle altre cappelle gentilizie delle famiglie nobili romane, delle quali la famiglia Spada avrebbe voluto far parte.
Una sosta quasi obbligata alla scoperta di questa importante famiglia.
2 commenti:
Ciao,
grazie mille per l'analisi dettagliata. Mi permetterà di studiare quest'opera molto meglio!
Grazie a te per aver apprezzato il mio post. Sono felice che ti possa essere utile.
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