domenica 4 giugno 2017

Parigi: il Palais Garnier


Il Palais Garnier, uno dei teatri lirici più grandi al mondo.
E' un teatro pubblico francese, ed è meglio noto come Opéra Garnier o Opéra de Paris.
Insieme all'Opéra Bastille fa parte dell'Opéra National de Paris, fondata da Luigi XIV nel 1669.

L'edificio si trova nel IX arrondissement, nella Parigi realizzata sotto la visione del Barone Haussmann alla fine del XIX secolo.

Opéra Garnier
Questo Tempio della Musica prende il nome dall'architetto Charles Garnier che con il suo progetto vinse il concorso per la costruzione del nuovo Teatro dell'Opera, al quale avevano partecipato altri 170 candidati, tra i quali anche Eugène Viollet-le-Duc (architetto preferito dell'imperatrice Eugènie).


Egli firmò il progetto presentato al concorso con il motto in italiano:
"Bramo assai, spero poco".

Il nuovo teatro era stato voluto per motivi di sicurezza dall'imperatore Napoleone III.

Nel gennaio 1858 l'imperatore infatti, mentre si stava recando in carrozza ad assistere al Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini nell'edificio in Rue Le Peletier che dal 1821 ospitava la Salle d'Opéra, era miracolosamente scampato all'attentato messo in atto verso di lui e la sua corte dall'anarchico italiano Felice Orsini.

Per poter creare lo spazio necessario alla costruzione del teatro venne demolita un'area edificata di 12.000 mq.

La posa della prima pietra avvenne nel 1862.
Ben presto i lavori di scavo delle fondamenta dell'edificio portarono alla luce delle infiltrazioni d'acqua che richiesero l'utilizzo di pompe a vapore e la costruzione di un serbatoio per convogliarvi l'acqua, che ancor oggi è possibile utilizzare in caso d'incendio.

Questo portò alla leggenda di un lago sotterraneo, abitato dal fantasma protagonista del racconto scritto da Gaston Leroux "Il Fantasma dell'Opera"(1910), ispirato da un incidente avvenuto nel teatro che provocò un morto.

Furono utilizzate travi in acciaio e ferro (inedite in quell'epoca), per sorreggere una costruzione che avrebbe misurato 172m di lunghezza, 101m di larghezza e sarebbe stata alta 79m.
Era il più grande teatro del mondo all'epoca e rimase tale fino al 1970.

Dopo varie interruzioni, i lavori della costruzione del palazzo vennero ripresi e condotti più velocemente dopo che un incendio nel 1873 distrusse la Salle Le Peletier.

Non ancora ultimato, l'edificio fu utilizzato durante la Comune di Parigi come magazzino e prigione militare

La costruzione del teatro durò circa quindici anni: l'inaugurazione avvenne il 5 gennaio 1875, durate la Terza Repubblica.
Si racconta che Charles Garnier non venne invitato alla serata d'inaugurazione e che dovette pagare il biglietto per assistere all'evento (120 franchi, l'equivalente oggi di 1200€).Napoleone III morì invece in esilio in Inghilterra nel 1873 senza poter vedere finito il teatro da lui voluto.

L'edificio è caratterizzato da uno stile eclettico, un neobarocco con influssi rinascimentali e michelangioleschi, che fu denominato "Secondo Impero" e dallo stesso Garnier stile "Napoleone III".
Questo stile divenne quello preferito dalla borghesia del XIX secolo fino al 1920.

Furono impiegati diversi materiali per la costruzione e la decorazione dell'edificio: la bionda pietra d'Euville (sia per gli esterni che per gli interni), colonne, fregi, statue, marmi colorati, stucchi, coperture in oro, mosaici e velluti.
Lavorarono alla decorazione mosaicisti, quattordici pittori e settantatré scultori.

La facciata sud, preceduta da un scalinata, costituisce la facciata principale dell'edificio.

facciata sud dell'Opéra Garnier
Questa facciata è a due ordini: sette arcate al pianterreno e un loggia su colonne binate nell'ordine superiore.

arcate del pian tereno della facciata sud
loggia della facciata sud del Palais Garnier
Questa facciata è decorata al pianterreno da gruppi scultorei e statue: la Poesia lirica (François Joufroy), la Musica strumentale (Eugène Guillaume), la Danza (Jean-Baptiste Carpeaux), il Dramma lirico (Jean-Joseph Perraud), l'Idilio (Eugène-Antoine Aizelin), la Cantata (Henri Chapu), il Canto (Paul Dubois) e la Drammaturgia (Alexandre Falguière).

pianterreno della facciata sud del Palais Garnier
la Drammaturgia (Alexandre Falguière)
Musica strumentale (Eugène Guillaime)
Dramma lirico (Jean-Joseph Perraud)
Nei quattro medaglioni che sovrastano le statue centrali, sono stati ritratti Johann Sebastian Bach, Domenico Cimarosa, Joseph Haydn e Giovanni Battista Pergolesi e sono opera di Charles Gumery.

medaglioni di musicisti (in primo piano quello di J.S.Bach) sopra le statue centrali del pian terreno
I busti dei compositori che decorano la loggia furono realizzati da Louis-Félix Chabaud e rappresentano: Auber, Beethoven, Meyerbeer, Mozart, Spontini, Quinault, Rossini e Halévy.

loggia con i busti di compositori
busti dei compositori sulla logia
busto di Mozart
Sul vertice del timpano che corona la facciata si trova il gruppo Apollo, Poesia e Musica di Aimé Millet.
E' alto 7,5m e sostiene il parafulmine.

Apollo, Poesia e Musica (Aimé Millet)
Ai lati del timpano vi sono due statue di Pegasus realizzate da Eugène-Louis Lequesne.

Alle estremità della facciata vi sono i due gruppi scultorei in bronzo dorato realizzati da Charles Gumery: Armonia e Poesia.

gruppi scultorei do Palais Garnier: Armonia (sinistra - C.Gumery), Apollo, Poesia e Musica (centro - Aimé Millet) e Poesia (destra - C.Gumery)
Poesia (C.Gumery)
Armonia (C.Gumery)
La facciata nord è invece preceduta da una corte e corrisponde al frontone della scena.

L'ingresso della facciata ovest è caratterizzato da una serie di colonne in marmo verde, due delle quali sormontate da un'aquila imperiale in bronzo.

facciata ovest dell'Opéra Garnier
colonna sormontata da un'aquila imperiale
aquila imperiale sopra una colonna della facciata ovest
Davanti all'ingresso di questa facciata vi è una doppia rampa perché l'imperatore potesse accedere all'Opéra in sicurezza con la sua carrozza.

rampa del Padiglione dell'Imperatore con candelabra e lampioni
Questo padiglione sarebbe dovuto essere infatti l'ingresso riservato esclusivamente a Napoleone III e alla sua famiglia.
Divenne invece l'accesso dei Capi di Stato francesi.

padiglione dell'imperatore
La rampa è illuminata da 22 lampioni con grifoni e le iniziali N (per Napoléon) ed E (per Eugénie).

E' qui stato posto un monumento con un busto in bronzo dorato che rappresenta Charles Garnier.
Ai piedi del busto son raffigurati la Fama e lo Studio.
L'opera è di Gabriel-Jules Thomas.
 
Alla base del monumento è affissa una pianta del Palais Garnier.

monumento con busto di Charles Garnier e pianta del Palais Garnier
particolare del monumento a Charles Garnier

La facciata est è anch'essa preceduta da colonne, più piccole e di forma piramidale, composte di marmi colorati.

colonne piramidali della facciata est
L'entrata a a sei arcate della rotonda poteva accogliere calessi e carrozze, per facilitare l'accesso riservato agli abbonati.
Oggi la rotonda accoglie il ristorante dell'Opéra.

L'Opéra Restaurant

Le cupole del teatro sono ricoperte in rame ossidato, dal caratteristico colore verdastro, mentre il resto dell'edificio è coperto di zinco.

tetti del Palais Ganier
Otto colonne rostrali con prue di navi reggilampada e capitelli corinzi  circondano le facciate del teatro: quattro sul lato del padiglione dell'imperatore e quattro sul lato del padiglione degli abbonati.

colonne rostrali con prue di navi reggilampada e lampioni del Palais Garnier
colonna rostrale con prua di nave reggilampada
Sui lati est e ovest del teatro si trovano statue in bronzo di Cariatidi nude che sorreggono lampioni: rappresentano la stella del mattino (quella con una stella tra i capelli) e la stella della sera (quella con uno spicchio di luna tra i capelli).
Sono opera di Louis-Félix Chabaud.

Cariatidi reggilampada e colonna rostrale
particolare di una Cariatide reggilampada

L'ingresso per la visita degli interni dell'Opèra Garnier avviene dal lato est del palazzo, dove si trovano la biglietteria e le casse automatiche.
Consiglio di acquistare le audioguide, molto esaustive ed interessanti!

Il primo ambiente che s'incontra è la cosiddetta Rotonde des Abonnés (la Rotonda degli Abbonati), un atrio circolare munito di panche dove gli abbonati del teatro potevano aspettare le loro carrozze.

Rotonde des Abonnés
Il vestibolo ha un pavimento con mosaici in marmo e 16 colonne scanalate in marmo rosso di Sampans con capitelli in marmo italiano.
E' posto proprio sotto la sala degli spettacoli.

vasi di Sévres nelle nicchie delle pareti della Rotonde des Abonnés
Sul bianco soffitto, decorato con arabeschi, si può leggere: « J L Charles Garnier, architecte, 1861-1875 ».

soffitto della Rotonde des Abonnés
particolari del soffitto della Rotonde des Abonnés
lettere arabe sul soffitto della Rotonde des Abonnés con nome dell'architetto del palazzo

Da qui s'accede al Bassin de la Pythie.

Bassin de la Pythie
Bassin de la Pythie
Un soffitto molto decorato, sotto la grande scala, dà l'impressione di entrare in una grotta.

soffitto del Bassin de la Pythie
soffitto del Bassin de la Pythie
Qui si trova la statua della "Pytonesse" ("strega") o Pythie ("Pizia"), nella mitologia greca sacerdotessa di Apollo a Delfi, che entrava in trance per fare gli oracoli.
Era considerata la patrona degli artisti.

Pythie (Adèle D'Affry)
L'opera in bronzo è dello scultore "Marcello", pseudonimo della scultrice svizzera Adèle D'Affry, Duchessa di Castiglione-Colonna.
 
accesso al Grand Escalier
Si sale ora per una delle due rampe simmetriche del Grand Escalier, il grande scalone alto 30m, con marmi dai tenui colori, corrimano in ottone e onice, dorature, mosaici e dipinti.

Grand Escalier
Grand Escalier
Grand Escalier
I gradini della scala sono in marmo banco italiano di Seravezza.
La balaustra in onice ha la base in marmo verde di Svezia e 128 colonnine di marmo rosso antico.

balaustra in onice e marmo verde e rosso antico
Alla base dello scalone si trova la rappresentazione di una salamandra, emblema di Francesco I, unico animale che può passare indenne nel fuoco.
Essa nasconde i tubi del gas nei quali oggi passa l'elettricità.

particolare della balaustra con salamandra
Alla base dello scalone vi sono due statue-candelabro in bronzo che raffigurano figure femminili che reggono le luci un tempo a gas, poi elettriche.
Sono opera di Albert-Ernest Carrier Belleuse detto Carrier-Belleuse.
Le basi delle statue sono composte da nove tipi diversi di marmo.

statua-candelabro (Carrier-Belleuse)
statua-candelabro (Carrier-Belleuse)
Lo scalone porta prima all'anfiteatro, al parterre, all'orchestra e poi conduce ai balconi, ai saloni, ai foyers, e ai palchi della sala.

balconi della Grand Escalier
I balconi che affacciano sulla Grand Escalier servivano agli spettatori per vedere chi stava arrivando a teatro e per essere visti.
I balconi del primo piano sporgono nella gabbia delle scale e sono in marmo, mentre quelli del secondo e del terzo piano sono in bronzo.

balcone che affaccia sulla Grand Escalier
balconi che affacciano sulla Grand Escalier
balconi in marmo visti da sotto
balconi in ferro
Al primo piano appare una porta affiancata da due cariatidi: a sinistra con la spada la Tragedia, a destra la Commedia con l'arpa d'oro in mano.
Sono statue in bronzo e marmo giallo e verde.

porta con Cariatidi
Cariatidi: Tragedia e Commedia
Sull'architrave due bambini reggono uno scudo con le armi di Parigi.

Bambini e stemma di Parigi visti di spalle (Jules Thomas)
La porta conduce all'orchestra, all'anfiteatro e ai posti più economici della sala dello spettacolo (le cosiddette "baignoires").

Le trenta colonne monolitiche che circondano la gabbia dello scalone sono in marmo.

Il soffitto della Grand Escalier è diviso in quattro archi decorati con composizioni allegoriche dipinte su tela da Alexandre-Auguste Isidore Pils.

soffitto della Grand Escalier
dipinti del soffitto della Grand Escalier con rappresentazioni allegoriche (Alexandre-Auguste Isidore Pils)
Lotta tra la conoscenza e l'ignoranza
Il fascino della Musica
La città di Parigi riceve il progetto della nuova Opèra
Apollo su un carro trainato da cavalli di fuoco
Alla sommità dello scalone si trova una parete ad arco sulla quale si aprono numerose porte: sono le entrate ai palchi, ricchi di velluti, stucchi e dorature.

porte dei palchi
l'interno di un palco
Ogni palco può ospitare quattro/sei spettatori.
Le porte dei palchi sono in mogano ed hanno un oblò in vetro fumè decorato con palmette e gigli.
Il palco N°5 è conosciuto perché frequentato dal "Fantasma dell'Opera".

palco N°5
Quando non vi sono prove di spettacoli in sala (noi purtroppo non siamo potuti entrare infatti!), si può accedere all'interno della Sala del Teatro, costruita secondo la tradizione dei teatri all'italiana, a forma di ferro di cavallo, con quattro ordini di palchi.

Sala del Teatro
La sala è tutta colorata in oro e rosso per esaltare il colorito delle signore.
Misura 32m di profondità, 31m di larghezza e 20m di altezza.
In totale, con una platea rialzata per metà, ha una capienza di 2051 posti.
Il palcoscenico di 1.900 mq può ospitare fino a 450 artisti.

palchi della Sala del Teatro
Il soffitto è stato dipinto da Marc Chagall nel 1964.
Il nuovo soffitto ha sostituito quello precedente che era stato dipinto con le Muse e le ore del giorno e della notte da Jules Eugène Lenepveu, il pittore preferito di Napoleone III.

progetto definitivo del soffitto realizzato da Jules Lenepveu (1875)
particolare del progetto di Jules Lenepveu
Il nuovo soffitto è costituito da pannelli collocati a 60cm da quello precedente.

Nel dipinto di Chagall sono state raffigurate su una superficie di 220 mq le scene delle opere di 14 compositori: la Carmen di Bizet (in rosso), La Traviata di Verdi (in giallo), il Fidelio di Beethoven (in blu e verde), l'Orfeo ed Euridice di Gluck (in verde), Boris Godounov di Moussorgski (in blu), il Flauto Magico di Mozart (in celeste chiaro), Tristano e Isotta di Wagner (in verde), Romeo e Giulietta di Berlioz (in verde), Rameau (in bianco), Pelleas e Melisanda di Debussy (in blu), Dafne e Cloe di Ravel (in rosso), il Lago dei Cigni di Tchaikovsky e Giselle di Adam (in giallo dorato), l'Uccello di Fuoco di Stravinsky (in rosso, verde e blu).

soffitto della Sala del Teatro (Marc Chagall)
particolare del soffitto della Sala del Teatro (Marc Chagall)
Non mancano le raffigurazioni di violinisti vicino a capre, case sbilenche, innamorati che volano e Bella, la moglie dell'artista.
Vi è anche un ritratto di Marc Chagall, dipinto però dai suoi allievi.

ritratto di Marc Chagall nel soffitto della Sala dell'Opéra
L'artista bielorusso non ha voluto nessun compenso, come segno di gratitudine verso la città che lo aveva accolto.

Al centro del soffitto pende un lampadario di cristallo e bronzo del peso di 8 tonnellate, con 340 luci.

lampadario della Sala del Teatro
Il 20 maggio 1896 uno dei contrappesi che sostengono il lampadario cadde e uccise una spettatrice della quarta balconata, seduta al posto N°13. In Francia questo è un numero nefasto!
L'accaduto ispirò una celebre scena del romanzo "Il Fantasma dell'Opera" di Gaston Leroux.
Il palco imperiale si trova alla sinistra della scena ed è affiancato da due Cariatidi in marmi di differenti colori.

Vi erano in sala anche dei posti dai quali non si poteva vedere la scena, ma servivano per farsi vedere.

Fino agli anni 30 lo spettacolo non veniva rappresentato al buio: si andava a teatro soprattutto  per farsi vedere e chiacchierare!

All'inizio il parterre, frequentato dal ceto povero, era senza poltrone, e scoppiavano spesso risse: le poltrone furono messe per arginarle!
Ma così facendo coloro che pagavano poco avevano posti comodi come gli altri spettatori. Per questo, coloro che qui prima assistevano allo spettacolo in piedi, furono spostati nel cosiddetto "poulailler" (la nostra "piccionaia"), così chiamato perché ricoperto da una rete come i pollai, per non far gettare nulla nei palchi sottostanti.

L'Avant-Foyer, il luogo dove passeggiavano gli spettatori prima dello spettacolo e durante l'intervallo, ha una ricca decorazione.

Avant-Foyer
Avant-Foyer
Soprattutto nel cosiddetto Foyer des Mosaiques, posto tra la la Grand Escalier e il Grand Foyer, è la decorazione a mosaico a fare da padrona: la volta a botte è coperta da un mosaico a colori cangianti su sfondo dorato.
I mosaici vennero eseguiti da artisti veneziani fatti venire da Garnier dall'Italia.

Avant-Foyer (Foyer des mosaiques)
Nel mosaico sono rappresentati: Diana e Endimione, Orfeo e Euridice, l'Aurora e Cefalo, Psiche e Mercurio.

soffitto a mosaico dell'Avant-Foyer (Salon des bijoux)
Sulle due estremità del soffitto dell'Avant-Foyer sono rappresentate pietre preziose: ametiste, rubini, zaffiri e topazi.
Per questo che queste parti dell'Avant-Foyer sono chiamate anche Salons des bijoux.

Anche il pavimento è a mosaico.

pavimento a mosaico dell'Avant-Foyer
pavimento a mosaico dell'Avant-Foyer
pavimento a mosaico dell'Avant-Foyer
pavimento a mosaico dell'Avant-Foyer
Sui piedritti posti sulle estremità dell'Avant-Foyer si trovano quattro medaglioni in smalto e bronzo che rappresentano gli strumenti musicali della Francia, dell'Italia, dell'Egitto e della Grecia.

medaglione con sistro (strumento musicale dell'Egitto)
medaglione con corno (strumento musicale della Francia)
medaglione con lira (strumento musicale della Grecia)
medaglione con arpa (strumento musicale dell'Italia)
Ornano l'Avant-Foyer alcuni busti di cantanti e ballerine.

Le figure alate poste sopra gli archi rappresentano tutti i corpi dei mestieri che hanno partecipato alla costruzione dell'Opéra.
Ognuna tiene tra le mani un differente attrezzo del mestiere.

figure alate con medaglioni dell'Avant-Foyer
figure alate con medaglioni dell'Avant-Foyer
busto di Guimard (ballerina)
busto di Alboni (cantante)


busto di Cupis De Camargo (ballerina)

L'ambiente più sfarzoso del teatro è i Grand Foyer.

Grand Foyer
E' lungo 54m, largo 13m e alto 18m.
Le dimensioni di questa grande sala sono accentuate da cinque grandi porte-finestre e da specchi forniti da Saint-Gobain alti anche 7m.
 
porte-finestre del Grand Foyer
Charles Garnier s'ispirò alle gallerie dei castelli del Rinascimento francese del XVI secolo e dell'epoca di Luigi XIV come Chateau de Fontainebleau, la Galerie d'Apollon del Louvre e le Galerie des Glaces di Versailles.


Tre grandi aperture verso l'Avant-Foyer permettono l'accesso al salone a cinque campate.

L'ambiente è circondato da venti doppie colonne che sorreggono una trabeazione.

Le venti statue sulle colonne rappresentano le qualità che devono avere artisti lirici e danzatori: l'Immaginazione (Bourgeois), l'Esperienza (Bruyer), la Tradizione (Cambos), la Fantasia (Chambard), la Passione (Début), la Forza (Eude), il Pensiero (Franceschi), la Prudenza (Frison), la Moderazione (Gauthier), l'Eleganza (Iselin), la Volontà (Janson), la Grazia (Loison), la Scienza (Marcelin), la Fede (Oliva), la Dignità (Sanzel), la Bellezza (Soitoux), la Saggezza (Talluet), la Filosofia (Tournois), l'Indipendenza (Varnier), la Modestia (Vilain).

colonne con statue del Grand Foyer
statue delle qualità che devono avere gli artisti
le qualità che devono avere gli artisti
Si ha la sensazione di vedere oro ovunque, mentre è solo un effetto ottico: tutto è dipinto in color oro, ma solo dove riflette la luce è applicato vero oro.
Questa tecnica economica di doratura Ganier l'aveva appresa in Italia.

dorature del Grand Foyer
Il soffitto di 500mq fu dipinto da Paul Baudry per dieci anni, e comprende 30 dipinti sui temi della storia della musica.

volta del Grand Foyer
Nel centro della volta, in un ovale è rappresentata la Tragedia.
Al centro in un rettangolo è raffigurata la Melodia e l'Armonia.
Nell'altro ovale è raffigurata la Commedia.

volta del Grand Foyer: la Melodia e l'Armonia
volta del Grand Foyer: la Tragedia
volta del Grand Foyer: la Commedia
Ai lati della volta sono rappresentate altre scene della Storia della Musica.
Verso l'interno del palazzo è raffigurata la Musica nella mitologia.

Omero circondato dai poeti e dagli scultori che ha ispirato, gli eroi che ha immortalato e i primitivi che ha civilizzato
Apollo nel Parnaso con le Grazie, le Muse e i semi-dei della musica moderna
Apollo e Marsia (Apollo suonava l'arpa e Marsia il flauto)
Il Giudizio di Paride (Paride era un abile suonatore di flauto)
Orfeo e le Menadi
Orfeo ed Euridice
Giove e i Coribanti

Sul lato della volta rivolto verso la terrazza, sono rappresentate scene della Musica nella Bibbia.

I pastori nella Bibbia (il ragazzo suona il flauto di Pan)
Battaglia dell'Antico Testamento (i soldati suonano le trombe)
Il Sogno di S.Cecilia (patrona dei musicisti)
Saul e Davide
Salomè
Le scene dipinte nella volta del Grand Foyer sono intervallate dalle raffigurazioni su fondo oro di otto delle nove Muse, divinità che incarnano ognuna un'attività creativa (manca Polimnia, la Musa della Pantomima).


Musa della Storia (Clio)


Musa dell'astronomia e della geometria (Urania)
Musa della Musica (Euterpe)


Musa della Poesia epica (Calliope)

Musa del Canto corale e Poesia amorosa (Erato)
Musa della Danza (Tersicore)
Musa della Commedia (Talia)
Musa della Tragedia (Melpomene)























Negli ovali sulle porte sono raffigurati Bambini con strumenti musicali che personificano la Musica tra i popoli diversi.
Eccone alcuni con l'immancabile rappresentazione della lira...

Musica tra i popoli diversi
Musica tra i popoli diversi
Musica tra i popoli diversi
Musica tra i popoli diversi
Musica tra i popoli diversi
Le estremità del Grand Foyer sono occupate da due piccoli saloni con timpani e soffitti dipinti da Félix-Joseph Barrias e Jules-Elie Delaunay.

L'immortalità (Jules-Elie Delaunay)
Orfeo ed Euridice (Jules-Elie Delaunay)
Anfione costruisce una città (Jules-Elie Delaunay)
Il Parnaso (Jules-Elie Delaunay)
Gli dei dell'Olimpo intorno al carro con Apollo (Félix-Joseph Barrias)
La Musica campestre (Félix-Joseph Barrias)
La Musica amorosa (Félix-Joseph Barrias)
La Musica drammatica (Félix-Joseph Barrias)
In questi due piccoli saloni vi sono due camini in marmi colorati e cariatidi dorate.

uno dei due camini del Grand Foyer
l'altro camino del Grand Foyer

Cariatide
Cariatide


Cariatide
Cariatide


vaso decorativo di un camino

vaso decorativo dell'altro camino

La lira (come in molti altri luoghi all'esterno e all'interno dell'edificio), ricorre ovunque come decorazione nel Grand Foyer: sui capitelli, sulle griglie del riscaldamento, sulle maniglie delle porte.

Apollo (dipinto sopra uno dei due camini del Grand Foyer)
Apollo (dipinto sopra uno dei due camini del Grand Foyer)
Sopra i due camini del Grand Foyer è rappresentato Apollo con la lira fabbricata da Hermes.
Apollo allevava infatti il bestiame ed Hermes glielo rubò.
Zeus, padre di Apollo ordinò a Hermes di restituirglielo, ma Hermes che aveva costruito con il carapace di una tartaruga la prima lira,gli diede in cambio lo strumento da lui inventato.
Apollo così incominciò sconsolato a suonare la lira.
Per questo Apollo e lira vennero rappresentati nelle decorazioni di tutto il palazzo nel quale si suona la "musica lirica".

Nel Grand Foyer si trovano due grandi orologi: uno segna l'ora, e l'altro il mese, il giorno e l'anno.

orologio dei mesi, giorni e anni
Poteva succedere che gli uomini riuniti in questa sala dopo lo spettacolo concludessero accordi d'affari e che avessero bisogno dell'ora precisa e del giorno.

Uno degli orologi è piazzato sopra ad uno dei due camini, che non è funzionante, ma in esso passano i tubi del riscaldamento.
Il camino aveva solo funzione decorativa.

Una copia del busto di Charles Garnier realizzata da Jean-Baptiste Carpeaux è posta davanti ad una porta-finestra della loggia-terrazza.

copia del busto di Charles Garnier (Jean-Baptiste Carpeaux)
Nelle due enormi chiavi di volta delle arcate che chiudono le estremità della galleria si possono individuare delle teste argentate con le fattezze di Charles Garnier nel Mercurio (dio del commercio, messaggero degli dei ma anche protettore dei ladri e inventore della lira) raffigurato a destra, e a sinistra della moglie (Louise) dell'architetto nelle vesti di Anfitrite.

Anfitrite/Louise Garnier
Mercurio/Charles Garnier
I tendaggi di seta dorati originali confezionati a Lione andarono perduti durante un incendio nel 1928 e furono ripristinati nel 2004.

tendaggi dorati
Il pavimento è in parquet con disegni geometrici.

pavimento in legno del Grand Foyer
Il Grand Foyer prospetta sulla facciata principale del teatro, e la sua loggia d'ispirazione rinascimentale, con grandi medaglioni in mosaico che rappresentano maschere antiche sul soffitto, affaccia verso il Louvre.
Avenue de l'Opéra è l'unico viale a Parigi che per decreto non ha alberi o luci a neon: così volle Garnier per non mascherare o offuscare il suo capolavoro.

uscita sulla terrazza dal Grand Fayer
parapetto della terrazza del Palais Garnier
Louvre visto dalla terrazza del Palais Garnier
Solo gli uomini erano autorizzati a recarsi nei foyers, ma nel 1875 la regina Isabella di Spagna volle visitarli, e da allora anche le donne poterono recarvisi.

Sia dal Grand Foyer che dall'Avant-Foyer si può accedere al Salon du Soleil e al Salon de la Lune, piccoli ambienti di passaggio verso due lunghe gallerie.

I due piccoli ambienti furono dipinte da Philippe Marie Chaperone e da Auguste Alfred Rubé.
Le pareti sono coperte da specchi.

Il Salon de la Lune è decorato con i toni freddi dell'argento con rappresentazioni di uccelli notturni, gufi e pipistrelli.

specchio del Salon de la Lune che riflette all'infinito le immagini
passaggio verso l'Avant-Foyer dal Salon de la Lune
uccelli notturni e pipistrelli nel soffitto del Salon de la Lune
lampadario del Salon de la Lune
Il Salon du Soleil è decorato invece con i toni caldi dell'oro e vi sono raffigurati un drago e una salamandra.

Salon du Soleil
pavimento a mosaico del Salon du Soleil
soffitto del Salon du Soleil

Dal lato del Salon du Soleil parte la Galerie du Glacier, una lunga galleria decorata con busti di compositori, cantanti e ballerine, e con arazzi che rappresentano i mesi dell'anno.

Gennaio
Febbraio


Marzo

Aprile
Maggio


Giugno

Luglio
Agosto


Settembre

Ottobre
Novembre


Dicembre

Percorsa la galleria si giunge al Salon du Glacier, una sala fresca e luminosa a pianta circolare, per la distribuzione di bevande e dolci.

Salon du Glacier (purtroppo l'ingresso era interdetto!)
Questa sala fu terminata dopo l'apertura del teatro, e i suoi decori seguono la moda della Belle Epoque.

Il soffitto dipinto da Georges Jules Victor Clairin raffigura una danza di baccanti e fauni (1889).

soffitto del Salon du Glacier (Georges Jules Victor Clairin)
particolare del soffitto del Salon du Glacier (Georges Jules Victor Clairin)
particolare del soffitto del Salon du Glacier (Georges Jules Victor Clairin)
particolare del soffitto del Salon du Glacier (Georges Jules Victor Clairin)
Alle pareti vi sono otto arazzi di Gobelins (1873) eseguiti su cartoni di A.J. Mazerolle che raffigurano bevande (thè, caffè, aranciata e champagne), cibi (pasticceria, gelati, frutta), la pesca e la caccia.

La Pesca (Gobelins)
Champagne (Gobelins)
Vino Gobelins)
La Caccia (Gobelins)
Accanto all'ingresso della sala vi sono i busti della ballerina Maria Taglioni (di Laure Martin-Coutan) e del maestro d'orchestra François Hebeneck (di François Captier).

busto della ballerina Maria Taglioni (di Laure Martin-Coutan)
Le collezioni della Biblioteca-Museo dell'Opéra sono esposte in una galleria che occupa tutta la lunghezza del teatro, nel Padiglione dell'imperatore.

collezione di dipinti del Museo dell'Opéra
Sono qui conservate le memorie di tre secoli di storia del teatro: disegni, foto, dipinti.

Danza campestre (riduzione del pannello per il Foyer de la Dance - Gustave Boulanger)
Danza bacchica (riduzione del pannello per il Foyer de la Dance - Gustave Boulanger)
Danza amorosa (riduzione del pannello per il Foyer de la Dance - Gustave Boulanger)
Estate (bozzetto per l'arazzo della Galierie du Glacier - Eugène Thirion)
Autunno (bozzetto per l'arazzo della Galierie du Glacier - Eugène Thirion)
In questo spazio erano stati inizialmente previsti i fumoirs dell'imperatore e del pubblico, ma alla fine venne adibito a biblioteca.

Biblioteca dell'Opéra
Biblioteca dell'Opéra
Nelle vetrine della Biblioteca vi sono i modellini di alcune scenografie, in tre dimensioni (una sorta di teatrino dei burattini), realizzate in cartone découpé, dipinte ad acquerello, in scala 3:100.

modellini di scenografie
modellini di scenografie
modellino del Faust
Scesi al livello del parterre, nella Galerie de l'Orchestre un contributo audiovisivo permette di approfondire la storia del teatro.

Sono anche qui esposti costumi di scena di opere e balletti che hanno fatto la storia degli spettacoli rappresentati in questo grande teatro.












Oltrepassato il cosiddetto Vestibolo di controllo, dove appunto vengono controllati i biglietti degli spettatori, la visita del Palais Garnier si conclude nel Grand Vestibule, un ambiente con volta a botte ribassata che occupa l'intera lunghezza della facciata principale del teatro, e dove si trova la biglietteria dei non abbonati.

Vestibolo di controllo
 Le tre arcate centrali del Grand Vestibule conducono alla Grand Escalier.

accesso alla Grand Escalier
Grand Vestibule
In questo atrio d'ingresso si trovano quattro sculture in marmo bianco di quattro compositori del XVII e XVIII secolo, uno francese, uno italiano, uno inglese e uno tedesco, in posizione seduta.

scalinata tra il Grand Vestibule e il Vestibule de controlle
Sono Rameau, Lulli, Gluck e Haendel.

Rameau
Lulli
Gluck
Haendel
Il Palais Garnier è la tredicesima sala d'opera costruita a Parigi.

Dalla costruzione dell'Opéra Bastille, l'Opéra Garnier è divenuta un luogo deputato soprattutto alla rappresentazione di balletti.
La Scuola di Danza dell'Opéra con i suoi 300 anni di storia, è la più antica del mondo occidentale, ed è il luogo di nascita della danza accademica classica mondale.


L'Opèra era un luogo sociale molto importante, dove gli uomini aristocratici e i personaggi mondani vi si recavano tre volte alla settimana: il lunedì con le mogli, il mercoledì con le figlie da maritare alle quali davano il loro braccio sinistro, il venerdì con le amanti.

Era d'obbligo indossare abiti da sera.
Le signore non potevano mostrare le caviglie.

Intorno al teatro si trovavano le banche nelle quali le signore potevano ritirare dalle casseforti i loro gioielli da indossare durate le serate di spettacolo, e gioiellerie dove farseli regalare.

CURIOSITÀ: sul tetto del Palais Garnier nel 1982 sono stati posti quattro alveari, il cui miele viene venduto nella boutique del teatro.

www.operadeparis.fr

Orario: 10.00/16.30
IMPORTANTE: consiglio di consultare il sito per possibili prove in sala che ne interdicono la visita, e per eventuali chiusure straordinarie
Costo: 11€ (12€ con esposizioni temporanee)
           audioguida 5€  durata 1h  anche in italiano
           visite guidate in francese e in inglese

CONCLUSIONI
Il Palais Garnier è una delle poche costruzioni nella storia dell'architettura a portare il nome del suo creatore.
E' allo stesso tempo un importate sito artistico, storico e culturale.
Prendetevi quindi tutto il tempo necessario per scoprire un luogo magico, ricco di aneddoti e curiosità.
Salendo la Grand Escalier immaginate di rivivere una grand soirée in un elegante abito indossato con l'intenzione di catturare l'attenzione su di voi, passeggiate osservando anche voi l'aspetto degli altri spettatori e godetevi lo stesso lusso e sfarzo dei foyers, apprezzati dalle mesdames e messieurs del XIX secolo.
Visitare questo tempio della musica è davvero come catapultarsi in un'altra epoca...e magari ci si può imbattere anche in strane presenze!

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