sabato 17 giugno 2017

Ferrara: il Palazzo Ducale e il Camerino delle Duchesse


Il Palazzo Ducale di Ferrara, oggi Palazzo Municipale, era l'antica residenza degli Estensi ed è stato testimone quindi delle loro vicende e del loro governo.

Fu eretto dai signori di Ferrara a partire dal XIII secolo e rimase residenza della famiglia fino a XVI secolo, quando a causa della Devoluzione della Chiesa gli Estensi lasciarono la città per trasferirsi nel loro ducato di Modena.
Dopodiché il palazzo fu diviso in diverse proprietà per poi passare nel XIX secolo al Municipio.

La residenza estense fu ampliata dal marchese Nicolò III nel XIV secolo, ma il suo aspetto definitivo lo ebbe sotto il duca Ercole I.


Il palazzo si articolava intorno ad un Cortile e al cosiddetto Giardino delle Duchesse, un giardino con loggiati, oggi scomparso.

La facciata prospiciente la Cattedrale non è originale: il suo aspetto si deve infatti ad un rifacimento in stile gotico trecentesco, attuato tra il 1924 e il 1928.

facciata del Palazzo Ducale prospiciente la Cattedrale
rifacimento gotico della facciata
La parte della facciata più vicina al Castello Estense, su Corso Martiri della Libertà fu invece rimaneggiata dagli architetti Angelo e Francesco Santini nel 1738.

facciata del Palazzo Ducale su Corso Martiri della Libertà
Anche la Torre della Vittoria, che termina il prospetto, è stata rifatta nell'abito dei lavori di restauro del secolo scorso dall'ingegnere Carlo Savoluzzi.

Torre della Vittoria
L'originale torre, chiamata un tempo Torre di Rigobello, cadde infatti durante il terremoto del 1570.

iscrizione in onore degli eroi di guerra sulla Torre della Vittoria
La torre è dedicata ai caduti della prima guerra mondiale.
All'interno è custodita la statua in bronzo dorato di Arrigo Minerbi che rappresenta la Vittoria del Piave.

Vittoria del Piave (Arrigo Manerbi)
L'ingresso principale di questa facciata del palazzo è posto davanti a quello della Cattedrale.
E' chiamato Volto del Cavallo.

Volto del Cavallo
Ai lati dell'ingresso vi sono le statue del duca Borso d'Este in trono su un faldistorio, con in mano lo scettro nell'atto di amministrare la giustizia, e del marchese Niccolò III a cavallo.
Queste statue sono le copie (di Giacomo Zilocchi 1927) delle originali (XV secolo), distrutte dai giacobini francesi il 19 ottobre 1796.

Volto del Cavallo con statue di Borso I e Nicolò III
La statua di Borso d'Este, posta sopra una colonna, fu realizzata nel 1454 da Nicolò Baroncelli e inizialmente collocata davanti al Palazzo della Ragione; nel 1472 fu poi spostata nella posizione attuale.

statua di Borso I d'Este
La colonna su cui poggia la statua, fatta da pietra bianca d'Istria e marmo rosa di Verona, è detta anche "colonna ebraica" in quanto, dopo che l'incendio del 1716 aveva distrutto l'originale, fu ricomposta in gran parte con lapidi provenienti da antichi cimiteri ebraici.

"colonna ebraica"

La statua di Niccolò III (padre di Borso), fatta costruire da Leonello d'Este, è invece posta su un archetto, simile ad un arco di trionfo romano, realizzato su un disegno attribuito a Leon Battista Alberti.

archetto del monumento equestre di Niccolò III
Lo scultore Antonio di Cristoforo era l'autore della figura del marchese (terminata da Domenico di Paris), Nicolò Baroncelli fece il cavallo, mentre le parti in marmo furono lavorate da Bartolomeo di Francesco.

statua equestre di Niccolò III d'Este

Nel lato nord dell'edificio si trova la cosiddetta Via Coperta, l'antico passaggio sostenuto da sei arcate che collegava il Palazzo Ducale al Castello Estense.

Via Coperta

Oltrepassato il Volto del Cavallo si accede al Cortile del palazzo, divenuto oggi Piazza Municipale.

Cortile del Palazzo Ducale (Piazza Municipale)
L'architetto Pietro di Benvenuto dagli Ordini è colui che realizzò nel 1481 lo Scalone, con copertura a volta e con una cupola sul pianerottolo intermedio, sorrette da colonne scanalate e grandi archi.

Scalone del Palazzo Ducale
volte dello Scalone
colonne scanalate dello Scalone
interno della cupola dello Scalone
Sulla stessa facciata dello Scalone si notano al piano nobile del palazzo estense le otto finestre trilobate in pietra del XV secolo, e una meridiana ottocentesca.

facciata del Palazzo Ducale con finestre trilobate
finestre trilobate vicino allo Scalone del palazzo
meridiana
Accanto allo Scalone si trova il portale della Cappella di Corte (oggi Sala Estense, utilizzata per spettacoli e conferenze), fatta costruire per la duchessa Eleonora d'Aragona dal marito Ercole I d'Este nel XV secolo.

interno della ex Cappella di Corte
Il portale monumentale è composto da materiali provenienti da diversi siti.
Le statuette di S.Giorgio e S.Maurelio, patroni di Ferrara, sono state qui posizionate nel 1835.

portale monumentale dell'ex Cappella di Corte
portale monumentale con le statue di S.Giorgio e S.Maurelio
Anche la cappella, dedicata alla Vergine Maria, è opera di Pietro di Benvenuto dagli Ordini.

Sulle altre due facciate del cortile si aprono altrettanti ingressi: il Volto del Cavalletto (lato sud) e il Volto della Colombina che dà accesso a Via Garibaldi, con loggiato rinascimentale rimaneggiato da Giacomo Duprà nell'Ottocento.

lato sud del Cortile con Volto del Cavalletto
loggiato del Volto della Colombina
Cortile di Corte visto da sotto il loggiato del Volto della Colombina
Volto della Colombina
Volto della Colombina e Corso Garibaldi

Entrando nell'edificio si possono visitare alcune sale di passaggio verso quello che è il gioiello dell'antico Palazzo Ducale.

La grande sala d'ingresso viene oggi chiamata Sala delle Lapidi per le iscrizioni dedicate agli eroi della patria, dal Risorgimento al nazifascismo, affisse alle pareti.

Sala delle Lapidi
Delimitano il soffitto ligneo a cassettoni della sala affreschi del XVI secolo staccati in un altro palazzo.
In essi sono raffigurati figure mitologiche e stemmi.

Sala delle Lapidi
affreschi della Sala delle Lapidi

Da questa sala si può accedere alla Sala del Consiglio Comunale e alla Sala Dorata, con un soffitto ligneo a cassettoni decorato in stucco a foglie d'oro (che però non ci hanno permesso di visitare).

La Sala del Plebiscito deve invece il suo nome al referendum che qui si svolse nel 1860, che decise l'annessione dell'Emilia al Regno d'Italia.
Lungo la sommità delle pareti della sala corre una fascia monocromatica cinquecentesca.

Sala del Plebiscito
Ludovico Ariosto, in una sala del palazzo chiamata Sala Grande, fatta costruire da Ercole I d'Este (oggi scomparsa), aveva fatto sistemare il primo teatro stabile in Italia, dove rappresentare le sue opere (un incendio lo distrusse nel 1532).

Altra sala (da noi non visitata) è la Sala degli Arazzi, dove oggi si celebrano i matrimoni, decorata con arazzi fiamminghi.

Nella Sala dell'Albo Pretorio si trova una bifora trecentesca del Palazzo di Corte risalente all'epoca di Nicolò II (1375).
Faceva parte del prospetto che si affacciava su un cortile.

bifora trecentesca della Sala dell'Albo Pretorio
Quando si decise il rifacimento del prospetto del palazzo sulla Cattedrale, ci si ispirò a questa bifora (1924/1928).


Dietro a questa sala si trova in fine quello che viene considerato il gioiello dell'arte rinascimentale del palazzo: il Camerino delle Duchesse.

(date le dimensioni del camerino non è purtroppo possibile fare una foto d'insieme)

Viene così chiamato questo piccolo spazio perché fu probabilmente realizzato per le duchesse Eleonora e Lucrezia d'Este, figlie di Ercole II.
Era il luogo, intimo e appartato, dove le duchesse si abbigliavano e si acconciavano.
Si affacciava sulla pubblica via.

Per le sue dimensioni era facile da riscaldare.

I pannelli lignei che rivestono le pareti furono dipinti e dorati tra il 1555 e il 1560 dalla bottega dei Filippi.

Su uno zoccolo con elementi geometrici e piccole figure monocrome s'innalzano lesene dorate ornate con riquadri di vetri colorati simili a marmi.

lesene tra pannelli con grottesche e figure allegoriche e mitologiche
Tra le lesene si trovano tavole decorate a grottesche su fondo oro, e figure allegoriche e mitologiche che evocano le virtù della famiglia estense.

grottesche con figure allegoriche e mitologiche
grottesche con figure allegoriche e mitologiche
decorazioni dei pannelli
decorazioni dei pannelli


decorazioni dei pannelli
decorazioni dei pannelli
decorazioni dei pannelli
decorazioni dei pannelli
Si riconoscono l'Abbondanza con la cornucopia, Minerva, e Apollo sopra la finestra.

Minerva
Abbondanza
Apollo
Sul soffitto è stata raffigurata Aurora sul carro del Sole.

soffitto: Aurora sul carro del Sole
Uno specchio dorato è decorato con telamoni e colonne, forse le copie settecentesche delle originali che lo decoravano.

specchio con colonnine e telamoni
Nel '700 questo camerino divenne l'ufficio del Giudice de Savi.


http://www.artecultura.fe.it/1617/palazzo-ducale-estense
Orario: nei giorni di funzionamento del Municipio
            lunedì/venerdì     9.00/18.00
Camerino delle Duchesse:
            lunedì, mercoledì e venerdì    9.00/13.00
            martedì e giovedì                  9.00/18.00
Via Coperta:
            lunedì/venerdì                       9.00/14.30
Costo: GRATIS


CONCLUSIONI
Non abbiamo potuto visitare tutte le sale del Palazzo Ducale perché sono adibite ad uffici municipali, ma anche il solo Camerino delle Duchesse merita di compiere una visita in questo antico palazzo.
Nonostante siano passati secoli, il camerino si è conservato nella sua interezza e mostra la testimonianza della raffinatezza dell'arte del Rinascimento ferrarese.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

spiegazione esauriente e ottime fotografie

Raffaella ha detto...

Grazie per il commento!

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