domenica 20 agosto 2017

Ferrara: gli affreschi del Monastero di Sant'Antonio in Polesine


In una zona un po' appartata di Ferrara, nel quartiere sud-orientale della città, vicino alle mura, sorge il complesso del Monastero di Sant'Antonio in Polesine, il cui ingresso è segnato da un arco in muratura sormontato da un timpano e dalla statua in cotto di Sant'Antonio Abate.

ingresso al Monastero di S.Antonio in Polesine
S.Antonio abate
Un cancello poi immette al sagrato della chiesa, caratterizzato da un pozzo bianco quattrocentesco e da una pianta di ciliegio giapponese: nel 2011 l'esemplare che qui si trova ha sostituito quello di circa cinquant'anni che per decenni ha costituito il soggetto preferito dei turisti fotografi che visitavano il monastero in primavera.

giardino/sagrato della chiesa
ciliegio giapponese
pozzo quattrocentesco del sagrato della chiesa
Il monastero delle monache benedettine fu fondato nel XIII secolo dalla Beata Beatrice d'Este, figlia del marchese Azzo VII d'Este detto Novello e di Giovanna d Puglia.

Beatrice nacque nel 1226 in un castello dei Colli Euganei (allora territorio estense).
Con la sua fedele damigella Meltrude da Padova, iniziò la sua vita monastica nel Convento di S.Stefano della Rotta di Focomorto, un convento non più esistente di una frazione di Ferrara dove la famiglia d'Este aveva una villa estiva.
Qui Beatrice prese i voti nel 1254.

All'epoca, il luogo dove poi Beatrice e le consorelle si trasferirono, era un'isola che si era formata alla confluenza dei due rami del Po: il Primaro e il Volano.
Il toponimo "in Polesine" infatti  non si riferisce alla zona del Polesine circoscritta tra Adige a nord e Po a sud, ma al fatto che era circondata dal Po.

Qui, già prima dell'anno Mille, vi era sorto un monastero di eremitani di Sant'Agostino.

Nel 1257 il padre di Beatrice acquistò questi terreni e gli edifici dei monaci, e furono avviati lavori di ristrutturazione e ampliamento, che proseguirono anche dopo la morte della Santa.
Forse i lavori furono seguiti da un architetto di Ferrara, il Maestro Tigrino.

La Beata Beatrice d'Este morì nel 1262, quando aveva solo 36 anni.
Inizialmente il suo corpo fu sepolto nella nuda terra, ma solo dopo pochi giorni fu riesumato per custodirlo in un luogo più confacente al pellegrinaggio dei devoti, una cappella adiacente al chiostro.
Il corpo della Beata ogni anno veniva lavato e l'acqua conservata e offerta per le sue proprietà guaritrici.
Il suo corpo rimase incorrotto per ben 250 anni.
Poi i suoi resti vennero conservati in un'urna di ferro.
Dalla lastra di marmo che protegge il sepolcro ogni anno, tra novembre e marzo, trasuda inspiegabilmente del liquido (5/7 litri all'anno), chiamato "le lacrime di Beatrice".

Nel 1264 con i materiali provenienti dalla demolizione del Convento di S.Stefano della Rotta di Focomorto, venne iniziata la costruzione della chiesa ad unica navata, che venne consacrata solo nel 1413.
La facciata della chiesa con pronao era la stessa che oggi noi vediamo.


pianta del Monastero di Sant'Antonio in Polesine
Fu questo il primo monastero femminile di Ferrara.
Qui presero i voti le fanciulle più nobili della città (tra le quali Margherita, sorella di Borso d'Este), e per la sua importanza ospitò i Pontefici Giovanni XXII, Pio II ed Eugenio IV .
Visitarono il convento S.Carlo Borromeo e Papa Pio IX (1857).

Nel 1473 la chiesa venne divisa in due parti per dar modo alle monache di osservare la clausura.

La chiesa è preceduta da un nartece, sulle cui pareti sono affisse delle lapidi funerarie, qui spostate dal pavimento della chiesa nel 1934.

facciata della chiesa con nartece
Tra queste vi è quella di Cristoforo Messisburgo, celebre cuoco del XIV secolo che lavorò per la corte di Alfonso I d'Este e di Ercole II d'Este.

ingresso alla chiesa pubblica
La chiesa esterna alla metà del XVII secolo fu trasformata in stile barocco.
Conserva al suo interno un soffitto affrescato da Francesco Ferrari che raffigura il Padre Eterno, la Madonna col Bambino in gloria e i Santi Antonio e Benedetto (1661) e una pala d'altare che rappresenta la SS. Trinità in gloria e i santi Benedetto, Antonio Abate e la Beata Beatrice d'Este di Antonio Randa (allievo di Guido Reni).
Suonando al portone alla destra dell'ingresso della chiesa pubblica nei consentiti orari di visita, verrete accolti da una monaca che vi farà da guida negli ambienti del convento permessi al pubblico.
Si percorre quindi una delle gallerie chiuse del chiostro, con loggiati di varie epoche, chiusi da vetri.

chiostro
Al piano superiore dell'ala nord, la loggetta ha le colonnine che si avvolgono a spirale a sorreggere l'architrave.
Intorno a chiostro furono eretti il Refettorio e la Sala Capitolare, e si poteva accedere ad un secondo chiostro.

La chiesa interna, riservata alle monache, è chiamata anche Coro delle Monache.

Coro delle Monache
L'aula accoglie su due lati stalli in noce quattrocenteschi.

stalli del coro
La lastra al centro del pavimento custodisce le spoglie di Gurone d'Este, figlio naturale del marchese di Ferrara Niccolò III d'Este e della sua amante Filippa della Tavola, abate commendatore dell'Abbazia di Nonantola, benefattore del convento, morto nel 1567.

La pala d'altare che rappresenta la Flagellazione è opera di Nicolò Roselli (XVI secolo), ed è incorniciata da un'ancona coeva lignea scolpita e dorata. 

Flagellazione (XVI sec. - Nicolò Roselli)
Nella sala si affacciano tre cappelle corrispondenti alle tre absidi del presbiterio.

Cappelle del Coro delle Monache
Le cappelle sono divise da due pilastri decorati con le immagini di due Santi, e sono sormontate da archi acuti.

Santo
Santo






















Sono state decorate con uno splendido ciclo di affreschi dipinti in differenti epoche, iconograficamente molto interessanti.

Gli affreschi di scuola giottesca bolognese-riminese della cappella sinistra illustrano le Storie dell'Infanzia di Gesù e la Vita della Vergine (1315/1320):

Parete sinistra:

parete sinistra della Cappella sinistra
Sono rappresentate:

- l'Annunciazione 
 
Annunciazione
-  la Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta

Visitazione
- la Natività con la Vergine adagiata in una mandorla, alla maniera
  bizantina

Natività
- l'Adorazione dei Re Magi

Adorazione dei Re Magi
- Presentazione al Tempio

Presentazione al Tempio

Parete destra:



- la Fuga in Egitto: il Bambino sulle spalle di S.Giuseppe allunga le braccia
  verso la Vergine

Fuga in Egitto
 - la Strage degli Innocenti

Strage degli Innocenti
- la Disputa di Gesù coi Dottori del Tempio

in basso a destra: Disputa di Gesù coi Dottori del Tempio
- il Transito della Vergine con Cristo in una mandorla che accoglie l'anima
 della madre

Transito della Vergine
- la Crocifissione

Crocifissione
- Madonna assunta in cielo con l'aggiunta posteriore del riquadro con S.Paolo
  eremita

Madonna assunta in cielo / S.Paolo eremita
Nella parte bassa della parete, sulle ante della porta in legno, è rappresentato S.Carlo Borromeo in preghiera, in ricordo della sua visita al monastero.

S.Carlo Borromeo
Sulla volta è raffigurato un cielo stellato.

volta stellata
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La cappella centrale ha una volta costolonata dipinta a grottesche dalla bottega dei Filippi (XVI secolo).

volta a grottesche
Dalla volta pende un Crocifisso ligneo quattrocentesco, attribuibile alla scuola di Cosmè Tura.

Le pareti laterali sono state affrescate in epoca rinascimentale.
In alto sono rappresentati finti tendaggi a ventaglio (XIV secolo) e in basso riquadri con Storie di Cristo, della Vergine e di Santi (XV secolo).


Parete sinistra:

parete sinistra della Cappella centrale
- la Madonna allatta il Bambino circondata dai Santi

Madonna che allatta il Bambino con Santi
particolare: Madonna e Santi Sebastiano, Antonio abate e Margherita di Antiochia
particolare: Madonna con l'Arcangelo Michele, San Francesco d'Assisi e Sant'Agata
particolare: la Madonna che allatta il Bambino

Parete destra:

parete destra della Cappella centrale
- il Martirio di Santo Stefano e Madonna con Santi

Martirio di S.Stefano e Madonna con Santi
 - l'Incoronazione della Vergine

Incoronazione della Vergine
- la Madonna col Bambino e Sant'Anna

Madonna col Bambino e Sant'Anna
- Madonna col Bambino

Madonna col Bambino
- S.Giovanni Battista

S.Giovanni Battista
La parete frontale è stata decorata con un'Annunciazione da Domenico Panetti (XV secolo).

parete di fondo della Cappella centrale
Annunciazione
Annunciazione





















_____

La cappella di destra presenta un soffitto dipinto come un cielo stellato (XIV secolo).

volta stellata
Le pareti sono state affrescate con scene della Passione di Cristo da due diversi maestri: un maestro di scuola umbra seguace di Giotto e un maestro di scuola bolognese trecentesca.

Parete sinistra :

- l'Orazione nell'Orto di Getsemani

Orazione nell'Orto di Getsemani
- il Bacio di Giuda

Bacio di Giuda
- Cristo deriso

Cristo deriso
-la Decollazione di S.Giovanni Battista

Decollazione di S.Giovanni Battista
- il Ballo di Salomè

Ballo di Salomè
- la Discesa di Gesù al limbo: Gesù prende Adamo per un polso e lo porta verso
  la salvezza

Discesa di Gesù al limbo
Parete destra:

- Gesù sale sulla croce: rara rappresentazione della volontà di Cristo di
  sacrificarsi salendo i pioli della scala
 
Gesù sale sulla croce
- la Crocifissione

Crocifissione
- la Deposizione dalla croce

Deposizione dalla croce
- la Deposizione nel sepolcro

Deposizione nel sepolcro
Una scala quattrocentesca addossata alla parete destra permise di collegare il Dormitorio delle monache con il Coro, ma coprì in parte gli affreschi (S.Antonio Abate e le Pie donne).

Intorno alla finestra della cappella alcune figure di Santi.

S.Giovanni Battista
S.Giovanni Evangelista






















Nel 1796 arrivarono a Ferrara le truppe francesi che espropriarono i beni ecclesiastici e sospesero i monasteri: la chiesa fu chiusa e il convento adibito a reclusorio per le religiose provenienti anche da altri monasteri.
Nel 1910 un'ala del monastero, riservata un tempo alle novizie, fu trasformata in caserma.
Il monastero ritornò in attività nel 1924.


Orari: lunedì/venerdì  9.30/11.30  15.15/17.00
          sabato             9.30/11.30  15.15/16.30
Costo: OFFERTA LIBERA

canti gregoriani:   alle 7.30     sabato, domenica, festivi alle 10.30
vespri con canti gregoriani:                        tutti i giorni alle 17.00
preghiera dell'Ora Nona cantata con cetra: tutti i giorni alle 15.00

CONCLUSIONI
Anche se siamo arrivati al convento sul finire dell'orario di visita, abbiamo potuto ammirare l'interessante ciclo di affreschi del Coro delle Monache, che per secoli ha resistito a guerre, saccheggi e terremoti.
La particolare espressione giottesca degli occhi allungati dei personaggi che animano le scene e la singolarità della narrazione di alcuni riquadri (Cristo che sale volontariamente sulla croce, il ritratto della Vergine col Bambino e Sant'Anna che sembra una foto di famiglia, la tenerezza del Bambino che tende le braccia verso la Madonna), costituiscono un unicum.
Una visita ad un convento di clausura costituisce anche l'occasione di respirare quell'atmosfera di pace e di serenità che questi luoghi spirituali sanno infondere, anche a chi tanto religioso non è!


8 commenti:

Unknown ha detto...

bellissimo,complimenti per le foto

Raffaella ha detto...

Grazie!

Unknown ha detto...

l'affresco di Cristo che sale da solo sulla croce..è ritenuto Apocrifo ?

Raffaella ha detto...

Questa rara rappresentazione della Passione di Cristo non viene menzionata nei cosiddetti Vangeli ufficiali...sembra esserlo invece in testi devozionali francescani del XIII secolo.
La stessa iconografia si ritrova nel "Cristo sale sulla Croce" di Baronzio (1325 circa - Galleria dell'Accademia - Venezia) e nel frammento del Dossale di Badia Ardenga "Salita sulla croce" di Guido da Siena (1280 circa - Museum Catharijneconvent - Utrecht)

BERNARDO ha detto...

bravissima Raffaella, con immenso piacere ho letto le tue informazioni e visto le tue fotografie: è stato quasi rivedere con una giuda esperta un posto eccezionale! Grazie del tuo prezioso aiuto. Con tanta riconoscenza ed anche con altrettanto affetto

Anonimo ha detto...

Desidero anche io complimentarmi, perché il tuo lavoro, oltre che ben spiegato, consente di ammirare quasi nel dettaglio, tanti affreschi e particolari, che durante la visita guidata non si ha il tempo di osservare. Brava e grazie mille!

Raffaella ha detto...

Grazie mille per il bei commenti! Mi gratifica molto poter essere d'aiuto nel far ricordare e focalizzare di più le opere che si è andati a visitare. Anch'io scrivendo questi post mi accorgo di approfondire argomenti che altrimenti avrei solo toccato, ed accorgermi di particolari che mi erano sfuggiti o non mi erano stati fatti notare.

maria rosa dominici ha detto...

la magnificenza,l'emozione,lo stupore,lo Spirito fra quelle mura-preghiera che ho sentito entrare in me fino a condividerle,il Dono che ho avuto mi ha fatto esprime l'entusiasmo di si tanta bellezza da far superare la bellezza della Cappella degli Scrovegni,grata,tornero@ <3

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