Nel Comune di Codigoro, in provincia di Ferrara, sorge l'
Abbazia di Pomposa,
un antico monastero benedettino che nel medioevo fu uno dei centri di cultura e spiritualità più importanti al mondo, ed esercitò il potere religioso e civile su vasti territori.
L'abbazia sorse intorno al VI/VII secolo come cenobio, nell'
Isola Pomposia, territorio delimitato a nord dal Po di Goro, a sud dal Po di Volano e dal mare a est.
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antico ponte d'accesso all'abbazia |
A quel tempo l'area, pur essendo isolata a causa della vicinanza delle valli della zona deltizia del Po, era salubre e boscosa, tanto da facilitare l'insediamento e l'espansione della comunità benedettina.
L'abbazia era posta lungo la
Via Romea, che unisce Ravenna a Venezia, l'antica
Via Popilia (o
Via del Sale), percorsa dai pellegrini che dall'Europa orientale si recavano a Roma.
La prosperità del monastero durò fino a quando le mutazioni ambientali provocarono l'impaludamento dei luoghi, rendendoli inospitali (soprattutto dopo l'inondazione del Po del 1152).
I monaci si ridussero dai 100 del XI secolo ai 20 nel 1306.
Nel XVI secolo i monaci si trasferirono parzialmente nel
Monastero di S.Benedetto a Ferrara, fatto costruire per loro da Ercole I.
Nel 1663 Papa Innocenzo X soppresse il monastero e i monaci abbandonarono definitivamente il luogo nel 1671.
Il complesso monastico venne messo in vendita nel 1802.
Acquistato dal cav. Alessandro Guiccioli di Ravenna, il complesso monastico è adibito a magazzino agricolo.
Venne infine espropriato e sottoposto a restauro tra il 1920 e il 1930.
Tra gli illustri personaggi che visitarono l'abbazia vi fu anche Dante Alighieri, che vi passò agli inizi del Trecento durante un suo viaggio a Venezia come ambasciatore dei Da Polenta. Nel XXI Canto del Paradiso della Divina Commedia, Dante fa riferimento al monastero di Pomposa facendo dire a San Pier Damiani di aver vissuto nel monastero per tre anni quando era retto dall'abate Guido degli Strambiati, e nel V Canto del Purgatorio cita il campanile della chiesa abbaziale.
“
Render solea quel chiostro a questi cieli
fertilemente; e ora è fatto vano,
sì che tosto convien che si riveli.
In quel loco fu' io Pietro Damiano,
e Pietro Peccator fu' ne la casa
di Nostra Donna in sul lito adriano.”
(Dante Alighieri - Divina Commedia - Canto XXI - Paradiso)
San Pier Damiani si fermò difatti all'abbazia per istruire i monaci, proprio quando a capo del monastero vi era l'abate Guido degli Strambiati, nobile di Ravenna divenuto poi Santo, che seppe portare questo centro monastico ai suoi più alti livelli (1008/1046).
Nello stesso periodo fu anche qui monaco Guido d'Arezzo, inventore della scrittura musicale sulle sette note.
La
Biblioteca dell'abbazia era molto ricca, una delle più vaste della sua epoca, ma è andata purtroppo dispersa.
E' andata distrutta anche una parte degli edifici del complesso monastico: la torre o
Camera dell'Abate, un secondo chiostro dedicato a S.Guido e la
Chiesetta di S.Michele.
Rimangono però elementi di grandissimo pregio architettonico e artistico.
La
chiesa del VII/VIII, dedicata a S.Maria, era a pianta basilicale, con tre navate divise da due file di colonne in stile ravennate-bizantino.
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navata centrale della basilica |
Gli elaborati capitelli di spoglio delle colonne, sono diversi ma posti in maniera simmetrica: i più raffinati (compositi di tipo teodosiano) sono stati collocati vicino all'abside.
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colonne e capitelli di spoglio della basilica |
Aveva un'abside poligonale all'esterno e semicircolare all'interno, e un nartece con doppia bifora e tre archi che venne aggiunto tra il 970 e il 980.
Il pavimento a mosaico con intarsi in marmo è stato fatto durante diverse epoche (VI/XII secolo) e in diversi stili.
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pavimento a disegni geometrici |
In prossimità delle scale della cripta vi è il mosaico più antico di provenienza ravennate.
Presenta un disegno a cerchi che s'intersecano formando ellissoidi con all'interno foglie d'acanto stilizzate.
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pavimento a mosaico vicino alle scale della cripta |
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particolare del panello musivo |
Il pavimento della navata centrale è diviso in tre pannelli: i due
agli estremi hanno un mosaico musivo a temi figurativi, mentre quello centrale è in
opus sectile.
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pavimento a mosaico della navata centrale |
Il settore centrale è costituito da un cerchio centrale e da quattro cerchi più piccoli tangenti ad esso.
Il cerchio centrale è diviso i quattro radiati decorati con differenti motivi settili.
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settore centrale del pavimento |
Il pannello centrale è racchiuso in una cornice con raffigurazioni di tre coppie di animali affrontati (aquile, cervi, fenici).
Il rettangolo centrale racchiude un nastro che racchiude a sua volta altri animali (lepre, drago, leone, uccelli, avvoltoi).
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rettangolo centrale del pavimento |
Al di fuori del rettangolo è disegnato poi un elefante.
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mosaico con figure di animali |
La zona del pavimento vicino all'ingresso della basilica presenta un litostroto a cerchi simili a quello più antico (XII secolo).
Il cerchio centrale è diviso in otto sezioni, mentre quelli laterali in sei.
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pavimento del XII secolo |
Questa porzione di pavimento è quel che resta di un nuovo mosaico che doveva inquadrare quello più antico.
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litostroto vicino all'ingresso della basilica |
Durante l'abbaziato di Guido la chiesa venne ampliata sacrificando il nartece, che divenne le due nuove campate della chiesa ((980/1010), che passarono da sette a nove.
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navata centrale della basilica con zona d'ampliamento |
Nelle controfacciate delle navate laterali si possono notare ancora le bifore tamponate e lacerti di affresco con
Profeti del narcete originale, che sono divenute parti integranti dell'interno della basilica.
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controfacciata navata laterale: bifora e affreschi del nartece originale |
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controfacciata navata laterale: bifora e affreschi del nartece originale |
Tra il 1010 e il 1026 venne aggiunto l'
atrio a tre arcate, opera del
magister Mazulo.
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facciata dell'atrio e della basilica |
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arcate dell'atrio |
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portale della basilica inserito in un arco del nartece originale |
L'atrio è decorato con ornamenti in cotto e bassorilievi raffiguranti un'aquila, un leone e un pavone sulla facciata.
Tra gli archi vi sono due croci in cotto decorate con racemi e al centro una mano di Dio benedicente e un
Agnus Dei.
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decorazioni in cotto dell'atrio |
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bassorilievi con pavone, aquila e leone |
Le due finestre circolari hanno una grata in pietra scolpita con figure fitomorfe e animali.
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finestra circolare dell'atrio con grata con animali che mangiano i frutti dell'albero della vita |
Sull'arcata centrale dell'atrio si trova una croce di reimpiego in pietra bianca.
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croce di reimpiego in pietra bianca |
Sono inserite nella muratura una lapide che ricorda i lavori compiuti dell'abate Giovanni di Vidor nel 1150, un busto romano di spoglio, e bacili maiolicati.
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lapide di Giovanni di Vidor e busto romano (II sec.d.C.) |
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bacili maiolicati |
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bacili maiolicati |
La facciata a campana della chiesa ha due monofore che illuminano la navata centrale.
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facciata della chiesa, atrio e campanile |
La cripta al di sotto del presbiterio sopraelevato, venne inserita tra i 1008 e il 1046.
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cripta sotto l'altare |
Tra il 1063 e il 1150 vennero aggiunte le absidiole della navate laterali (una delle due è scomparsa durante le successive modificazioni del monastero).
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absidiola della navata laterale sinistra |
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affresco dell'absidiola della navata sinistra |
L'affresco del catino absidale della navata centrale, opera di Vitale da Bologna (1351), rappresenta
Cristo in gloria circondato da angeli, dalla Vergine, da Santi (tra i quali S.Guido)
e Andrea (il committente).
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catino absidale: Cristo in gloria circondato da angeli, dalla Vergine e da Santi (Vittore da Bologna - 1351) |
Al di sotto di questa raffigurazione sono rappresentati gli
Evangelisti, i
Dottori della Chiesa, S.Martino, il Battista e il ciclo delle
Storie di Sant'Eustachio.
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abside: Evangelisti con i rispettivi simboli |
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abside: Dottori della Chiesa |
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abside: Storie di Sant'Eustachio (martirio di Sant'Eustachio in un bue di bronzo arroventato) |
Nel sottarco dell'abside sono rappresentati in dieci tondi i
Profeti.
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sottarco dell'abside: i Profeti |
Al centro dell'arco un angelo reca un cartiglio con la scritta "
Beati oculi qui vident quae vos videtis" ("Beati gli occhi che vedono le cose che vedete").
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sottarco dell'abside: Profeti e angelo con cartiglio |
Le pareti della navata centrale e la controfacciata sono coperte da affreschi realizzati dalla scuola bolognese trecentesca di Andrea de' Bruni (1370).
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affreschi lungo la navata centrale (Andrea de' Bruni -1370) |
Gli affreschi della navata centrale sono suddivisi in tre registri.
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suddivisione in tre registri degli affreschi della navata centrale |
Nella
fascia superiore sono illustrate
Storie dell'Antico Testamento:
- nella parete meridionale della navata centrale:
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Adamo ed Eva / Storie di Caino e Abele |
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Arca di Noè / Abramo riceve gli angeli |
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L'ospitalità di Abramo |
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Isacco, Esaù e Giacobbe |
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Il sogno di Giacobbe |
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Il sogno di Giuseppe e l'invidia dei fratelli / Giuseppe venduto ai mercanti e il pianto di Giacobbe |
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Giuseppe accusa Beniamino / Giacobbe benedice i figli |
- nella parete settentrionale della navata centrale:
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Due scene non identificabili |
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Esodo degli Ebrei |
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Mosè riceve le Tavole della Legge / Il trasporto dell'Arca Santa |
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a destra: Davide e Golia |
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Daniele nella fossa dei leoni / Elia sul carro del fuoco |
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Battaglia dei Maccabei (affresco staccato oggi nel Museo Pomposiano) |
Nella fascia mediana vi sono rappresentate Storie della Vergine e del Nuovo Testamento:
- nella parete meridionale della navata centrale
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Annunciazione e Visitazione |
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Natività |
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Adorazione dei Magi |
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Strage degli Innocenti |
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Presentazione al Tempio |
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Battesimo di Cristo |
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Le Nozze di Cana |
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Resurrezione della figlia del sinagogo |
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Resurrezione del figlio della vedova di Naim |
- nella parete settentrionale della navata centrale:
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Resurrezione di Lazzaro |
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Entrata in Gerusalemme |
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Ultima Cena |
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Orazione nell'orto / Cattura di Cristo |
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Crocifissione |
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Deposizione nel sepolcro |
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Angelo che appare alle pie donne / Noli me tangere |
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Incredulità di S.Tommaso |
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Ascensione / Pentecoste |
Nella
fascia inferiore, nei pinnacoli tra un arco e l'altro, sono raffigurate
Scene e Allegorie dell'Apocalisse di Giovanni:
- nella parete meridionale della navata centrale:
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S.Giovanni in estasi a Patmos / apparizione di figura simile a Cristo con spada che esce dalla bocca |
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I sette candelabri / Figura sul trono con libro in mano chiuso da sette sigilli e 24 anziani coronati |
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a sinistra: Agnello immolato con sette corna e sette occhi, circondato dai simboli degli Evangelisti |
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I quattro cavalieri dell'Apocalisse |
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Schiera di angeli che cercano di fermare l'impeto dei cavalieri |
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Alle anime immolate a causa della parola di Dio viene data una veste bianca |
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Flagelli che uccisero un terzo dell'umanità: tre cavalieri con teste di leone e cavalli con code di serpenti |
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S.Giovanni prende dall'angelo il libro aperto e lo divora / S.Giovanni misura il santuario di Dio a Babilonia |
- nella parete settentrionale della navata centrale:
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Città di Babilonia / idra sul punto di aggredire la Chiesa |
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Battaglia degli angeli contro il demonio e Arcangelo Michele |
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Altri angeli combattono contro il demonio |
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Bestia che sorge dal mare con sette teste e dieci corna, simile ad una pantera e con zampe d'orso / Bestia con corna d'agnello (simbolo del paganesimo) / Angelo con Vangelo |
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Angelo annuncia la caduta di Babilonia |
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Figura simile a Cristo con una falce in mano / Angelo che gli dice di mietere la terra / donna con coppa d'oro seduta su una bestia con sette teste |
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Cavallo bianco cavalcato da uomo che si chiamava "Fedele e Verace" combatte con una spada in bocca ed è seguito dagli eserciti del cielo |
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Un angelo dice agli uccelli di radunarsi al banchetto divino |
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Angelo con catena in mano che afferra il dragone (Satana) e lo incatena per mille anni |
Sulla controfacciata è raffigurato il
Giudizio Universale.
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controfacciata: Giudizio Universale |
In alto è raffigurato
Cristo benedicente.
Sotto in una mandorla il
Cristo giudice tra angeli musicanti e Apostoli.
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Cristo Giudice con angeli musicanti e Apostoli |
In basso a sinistra vi sono i
dannati, mentre a destra
i beati, i Patriarchi con le anime del Limbo, S.Benedetto e l'abate Aimerico che commissionò l'affresco.
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I dannati |
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I dannati e Lucifero |
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I beati e i Patriarchi con le anime del Limbo |
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I Patriarchi e S.Benedetto con Aimerico (il committente) |
I muri che chiudono le navate laterali dando luogo ad una sequenza di cappelle laterali irregolari, furono costruiti tra il 1736 e il 1802 per dare stabilità alla basilica e contrastare la massa dell'adiacente campanile.
Alcuni muri sono decorati con affreschi a riquadri con elementi geometrici e figure di Santi.
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sequenza di muri divisori delle cappelle laterali della basilica |
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cappella laterale |
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decorazione a riquadri con figure geometriche e Santi di una cappella |
Nella basilica dal 2000 si trova custodito un
reliquiario con la tibia di S.Guido, l'abate che tanto si prodigò per l'Abbazia di Pomposa e che dopo la sua morte divenne Santo.
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reliquiario di S.Guido |
S.Guido morì nel 1046 mentre si stava recando nell'attuale città di Fidenza dove l'imperatore Enrico III aveva convocato un sinodo di vescovi e abati.
Il suo corpo fu portato a Parma per poi ricondurlo a Pomposa dai monaci che lo avevano accompagnato nel viaggio; ma il verificarsi di miracoli in presenza della salma indussero Enrico III a trasferirlo prima nella Chiesa di S,Zeno a Verona e poi nella Chiesa di S.Giovanni a Spira in Germania.
La chiesa venne distrutta nel 1689 e i resti del Santo trasferiti nel Duomo.
Una volta che la chiesa fu ricostruita, furono lì riportati, ma nel 1794 i soldati francesi saccheggiarono la chiesa e dispersero le reliquie di S.Guido, che vennero solo parzialmente recuperate.
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reliquario con la tibia di S.Guido |
Il reliquario è incorniciato da 12 cristalli e da 12 spire di ametista come riferimento alla Gerusalemme celeste.
I fiori a stella fanno riferimento invece alla stella di Pomposa, stemma dell'abbazia.
Addossata alla prima colonna sinistra della navata centrale si trova un'acquasantiera con quattro telamoni (XII secolo).
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acquasantiera (XII sec.) |
Il
campanile, posto sulla sinistra dell'atrio della chiesa, fu costruito nel 1063.
Come afferma una lapide murata nel campanile stesso, fu opera dell'architetto Deusdedit, quando era papa Alessandro II, re Enrico e abate Mainardo.
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campanile e atrio |
E' alto 48m ed è diviso in nove moduli separati da cornici, con finestre sempre più numerose e più larghe man mano che si sale.
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campanile con finestre sempre più larghe e numerose dal basso all'alto |
Ha un basamento a forma tronco-piramidale a gradoni e una copertura a cuspide in cotto.
Il paramento è a mattoncini rossi e gialli.
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basamento a gradoni del campanile |
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cuspide in cotto del campanile |
E' decorato con tralci in cotto, lesene, fasce a dente di sega, archetti pensili, formelle fittili con animali o motivi floreali.
Sono incastonati nella muratura bacili provenienti dai paesi del
Mediterraneo: 18 sono antichi e decorati con pesci, alberi, fiori,
uccelli.
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decorazioni del campanile |
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decorazioni del campanile |
Sul fianco destro della chiesa si trovava il
chiostro.
Oggi rimane solamente il muretto perimetrale, i pilastri agli angoli e un pozzo.
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chiostro |
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uno dei pilastri angolari del chiostro |
Sul lato est e sud del chiostro si trovano gli edifici del convento.
L'ambiente più vicino alla chiesa è l
'Aula capitolare.
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esterno dell'Aula capitolare |
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Aula capitolare |
La sala fu affrescata nel XIV secolo dal Maestro del Capitolo.
Al centro della parete di fronte all'ingresso si trova dipinta una
Crocifissione.
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Crocifissione |
A destra dell'affresco, in nicchie architettoniche a forma di bifora sono raffigurati
S.Paolo e
S.Guido, mentre a sinistra
S.Pietro e
S.Benedetto.
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S.Benedetto e S.Pietro |
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S.Paolo e S.Guido |
Sulle altre pareti sono invece rappresentati a monocromo alcuni
Profeti.
Sulla parete sinistra:
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Zaccaria e Giovanni Battista |
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Ezechiele e Daniele |
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Sofonia e Amos |
Sulla parete destra:
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Gioele e Abacuc |
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Geremia e Isaia |
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Mosè e Davide |
La porta è archiacuta e le due bifore hanno conci in cotto lavorato e dipinto.
Il soffitto a cassettoni ha mensole d'appoggio lavorate e travetti con disegni geometrici e fogliacei.
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aperture sul chiostro |
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porta e bifore dell'Aula capitolare |
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decorazione in cotto della porta dell'Aula capitolare |
Accanto all'
Aula capitolare, nell'angolo su-ovest del chiostro, un'apertura ad arco introduce al
Museo Pomposiano, allestito al primo piano dell'edificio, dove vi era il
dormitorio dei monaci.
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Dormitorio / Museo Pomposiano |
L'attuale unico ambiente, era un tempo suddiviso in piccole celle, ognuna con una finestra.
La copertura è a capriate, un tempo dipinte.
Nel museo sono esposti materiali di scavo e di restauro del complesso abbaziale: stucchi, maioliche, affreschi staccati, iscrizioni, marmi (VI/XIX secolo).
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affresco a riquadri geometrici e con Santo (staccato dalla navata laterale della basilica) |
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Battaglia dei Maccabei (affresco staccato dalla parete settentrionale della navata centrale - registro con Scene del Vecchio Testamento) |
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Vergine col Bambino in trono con due angeli in una cornice a tarsie geometriche (era posta sopra la porta d'ingresso del muro esterno della basilica) |
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bassorilievo con animali fantastici |
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frammento di fregio con grifo |
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capitelli |
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capitello riutilizzato come acquasantiera (VI sec.) |
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ceramiche (XIV/XVI sec.) |
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oggetti in vetro (XIV/XVI sec.) |
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elementi architettonici/decorativi |
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Allegorie di America, Europa, Africa e Asia (statue in terracotta dipinte in bianco provenienti da Villa dei Guiccioli - XIX sec.) |
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elementi decorativi |
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pluteo in stucco (recinto presbiterale - VII/VIII sec.) |
Attraverso una scala si poteva accedere alla basilica.
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scala nella basilica di accesso al dormitorio |
Sul lato orientale del chiostro si trova la cosiddetta
Sala delle Stilate.
La destinazione d'uso di quest'ambiente è incerta: forse era un parlatorio o forse un magazzino.
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Sala delle Stilate |
Presenta pilastri lignei di sostegno del solaio.
Probabilmente tamponature tra i pilastri servivano a suddividere l'ambiente.
Sul lato meridionale del chiostro si trovano la
cucina, il
refettorio e
refettorio piccolo.
Il
Refettorio presenta finestre ad arco acuto e a doppia strombatura.
La copertura è a capriate lignee.
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Refettorio |
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Refettorio |
Sono qui ancora presenti alcuni affreschi.
Sulla parete est:
Ultima Cena (Giuda ha l'aureola nera), Cristo in trono con la Vergine, S.Giovanni Battista e i Santi Benedetto e Guido (
Deesis) il
Miracolo di S.Guido (l'abate trasforma l'acqua in vino alla presenza dell'arcivescovo di Ravenna Gebeardo).
Questi affreschi furono probabilmente opera della scuola di Pietro da Rimini (1318/1328).
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Ultima Cena |
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Cristo in trono con la Vergine, S.Giovanni Battista e i Santi Benedetto e Guido |
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Miracolo di S.Guido |
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particolare dell'affresco Miracolo di S.Guido |
Sulla parete nord vi è l'affresco
Orazione nell'orto e la sinopia dell'affresco della parete di fondo.
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Orazione nell'orto |
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particolare dell'affresco Orazione nell'orto |
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particolare dell'affresco Orazione nell'orto |
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sinopia del Miracolo di S.Guido |
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sinopia dell'Ultima Cena |
Sulla parete sud affreschi di
Scene quotidiane del convento.
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Scene quotidiane al convento |
Sulla parete ovest un doppio ordine di
quadretti scanditi da colonnine tortili, e nella parte alta della parete un timpano con rosone.
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affresco a riquadri e timpano con rosone (parete ovest) |
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particolare dell'affresco |
Si possono anche notare sovrapposizioni di affreschi di periodi diversi, dovuti anche all'ampliamento del refettorio nel 1318.
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sovrapposizioni di affreschi |
A ovest il chiostro era chiuso da un edificio che fungeva da
portineria, un porticato e di fronte alla chiesa dal
Palazzo della Ragione, tutt'ora esistente.
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Palazzo della Ragione |
L'edificio a pianta rettangolare, costruito sotto l'abbaziato di Guido degli Strambiati (1008/1049), era il luogo in cui l'abate amministrava la giustizia.
Il palazzo presenta un doppio loggiato.
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doppio loggiato del Palazzo della Ragione |
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doppio loggiato del Palazzo della Ragione |
Il loggiato inferiore è costituito da una doppia serie di otto arcatelle a tutto sesto poste ai lati di un arco centrale.
I pilastrini sono in laterizio e le colonne hanno capitelli bizantini.
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loggiato inferiore con arco d'ingresso |
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colonne con capitelli bizantini e pilatri in laterizio del loggiato inferiore |
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loggiato inferiore e ingresso al complesso monastico |
Il loggiato superiore, costituito da 25 arcatelle a tutto sesto intervallate da un pilastro in mattoni ogni 4 colonnine moderne, fu chiuso tamponando le arcatelle nel 1396, e al loro posto vennero aperte cinque nuove finestre.
L'attuale aspetto si deve ai lavori effettuati dalla
Sovrintendenza tra il 1925 e il 1931.
La decorazione con bacili fu sostituita con buche pontaie.
www.abbaziadipomposa.altervista.org
Orario chiesa: aperta tutti i giorni 9.00/19.00
Costo: GRATIS
Orario complesso abbaziale: martedì/domenica 9.00/19.00
Costo: 5€
festivi e domenica 3€
GRATIS la prima domenica del mese
Durante la bella stagione si può anche salire sul campanile.
CONCLUSIONI
L'
Abbazia di Pomposa è un vero gioiello dell'arte romanica.
Incredibilmente questo luogo religioso ha saputo conservare, anche dopo più di mille anni dalla sua fondazione, la quiete e la serenità che si respirano nei luoghi di meditazione e di preghiera.
Pur non trovandosi più su un'isola, ha mantenuto "l'isolamento" dal mondo.
E come non poter rimanere attoniti davanti agli affreschi della sua chiesa, che ancora raccontano la bellezza dell'arte del Quattrocento?!
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