lunedì 7 gennaio 2019

Napoli: Complesso Monumentale di S.Chiara (il Chiostro Grande, la Biblioteca e il Presepe)


Se si è a Napoli per visitare i suoi monumenti e le sue chiese non si può non visitare la Basilica di S.Chiara e il complesso monastico annesso, ricco d'importanti architetture e di preziose opere d'arte.

ingresso al Complesso monastico di S.Chiara
E' possibile visitare all'interno del sito, oltre la Basilica, il Chiostro Grande, il Museo dell'Opera, l'Area Archeologica, la Biblioteca, un Presepe napoletano.
Volendo poi approfondire la conoscenza del sito e dei resti dell'opera di Giotto in questi luoghi, si può partecipare ad una visita speciale all'interno dei locali del monastero abitualmente chiusi al pubblico perché aree soggette alla clausura delle monache.
Il Chiostro Grande o Chiostro delle Clarisse (così chiamato anche se oggi è ad uso dei frati minori), è famoso per la sua decorazione maiolicata.

Chiostro Grande del Complesso monastico di S.Chiara
Questo chiostro è così chiamato per non confonderlo con gli altri tre chiostri del doppio monastero.

pianta del Chiostro Grande e degli ambienti conventuali che lo circondano
Nonostante i bombardamenti aerei del 4 agosto 1943, che distrussero quasi completamente la Basilica di S.Chiara, il chiostro mantiene la sua struttura trecentesca e la sua barocca decorazione settecentesca.

Chiostro Grande di S.Chiara
Il chiostro come lo si vede oggi fu realizzato da Domenico Antonio Vaccaro tra il 1739 e il 1742, per volere della badessa Ippolita di Carmignano, con i fondi del convento e con l'aiuto della regina Maria Amalia di Sassonia, moglie di Carlo di Borbone.

Si tratta di un chiostro rettangolare (82,3 X 78,3m), costituito da un porticato e da due viali che s'incrociano formando quattro settori: due sistemati a giardino all'italiana con siepi e fontane, e due coltivati.

chiostro diviso in settori da pilastri maiolicati
chiostro diviso in settori da pilastri maiolicati
incrocio dei viali con pilastri maiolicati del chiostro
giardino all'interno del chiostro
aiuole all'interno del chiostro
giardino all'interno del chiostro
giardino all'interno del chiostro
La struttura trecentesca è costituita da 66 archi a sesto acuto poggianti su 72 pilastrini ottagonali.
Il porticato che corre lungo il chiostro è coperto da volte a crociera.

struttura trecentesca dell'ambulacro Nord
ambulacro Est del chiostro
Le pareti e le volte del porticato del chiostro sono affrescate.
La decorazione pittorica delle pareti si divide in tre zone.
ripartizione su più fasce della decorazione pittorica dell'ambulacro
La parte bassa presenta un sedile continuo di piperno e un basamento affrescato con volute e girali (perso e ripristinato in sede di restauro)

Una fascia intermedia costituita da grandi riquadri che corrispondono in dimensioni alle campate del portico.
Sul lato meridionale dove si aprono lungo il portico una serie di monofore gotiche, gli affreschi sono suddivisi in due sequenze.

Gli affreschi di autori ignoti sono stati realizzati dal XIV secolo (Madonna col Bambino tra i Santi Giacomo e Andrea), al XVII secolo (figure di Santi, Virtù e Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento).
Una parte del lato Nord del chiostro non è affrescata perché gli affreschi, i più vicini alla basilica, andarono distrutti duranti i bombardamenti del 1943.

Madonna col Bambino e i Santi Giacomo e Andrea (XIV sec.)
in alto: Il Silenzio (affresco posto tra il refettorio e il dormitorio)
La Sincerità (in alto) / S.Francesco incontra il lupo di Gubbio (in basso)
Abramo
Angelo Custode (in alto) / S.Barbara (in basso)
Imitazione (in alto) / S.Orsola (in basso)
La Prudenza (in alto) / S.Girolamo (in basso)
La Giustizia (in alto) / S.Onofrio (in basso)
La Penitenza (in alto) / S.Maria Maddalena (in basso)
Giuditta uccide Oloferne
Giuditta mostra dalle mura la testa di Oloferne
Il Giudizio di Re Salomone
Mosè salvato dalle acque
In corrispondenza del cimitero delle Clarisse si trova un affresco che illustra la morte di una monaca.

affresco del porticato: Morte di una monaca
Nella parte cuspidata delle pareti vi sono una serie di lunette.
Nella parte più alta della parete corre poi una cornice di nuovo a girali e a volute.
La stessa decorazione a girali e volute si ripete anche nelle volte del porticato.

volte decorate dell'ambulacro
decorazione a girali e volute delle volte del porticato
Sopra il portico vi sono terrazze su cui si affacciavano i quattro dormitori delle monache, poi trasformate tra la fine del XVI e l'inizio del XVII in 117 celle, in doppia fila con corridoio centrale.
Sopra questi dormitori vi era una terrazza dalla quale le monache potevano ammirare il panorama sul golfo di Napoli.

celle delle clarisse al di sopra dell'ambulacro del chiostro
terrazza panoramica del monastero
Le terrazze erano delimitate da balaustre con colonnine interrotte da pannelli con raffigurazioni a tema religioso o stemma nobiliare delle clarissa a cui la cella apparteneva (i frammenti delle balaustre sono conservati nel Museo dell'Opera adiacente al chiostro).

balaustra delle terrazze delle celle delle Clarisse (Museo dell'Opera)
in alto stemma e in basso frammento con Annunciazione di balaustra delle terrazze delle celle delle Clarisse (Museo dell'Opera)
stemmi delle balaustre delle terrazze delle celle delle Clarisse (Museo dell'Opera)
All'interno del giardino destinato ad agrumeto, i vialetti sono affiancati da pilastrini ottagonali coperti di stucco bianco che sorreggono un pergolato.

pilastri del chiostro che sorreggono il pergolato
Un tempo, vicino a questi pilastri vi erano stati posti 142 vasi in maiolica con imitazioni delle venature del marmo: se ne sono conservati solo due esemplari, esposti nel Museo dell'Opera.

uno dei vasi che decoravano il chiostro
I pilastri e i muretti con sedute che dividono l'area interna del chiostro (un po' rialzata rispetto al porticato), sono ricoperti da "riggiole" maiolicate realizzate da Donato e Giuseppe Massa, artisti di una delle due famiglie più importanti proprietarie di fabbriche di maioliche.

pilastri e muretti con sedute rivestiti di "riggiole"
pilastri e muretti con sedute rivestiti di "riggiole"
pilastri e muretti con sedute rivestiti di "riggiole"
Il termine "riggiola" può derivare dal temine latino "rubeola" (= rossiccio, dal colore della terracotta) o dal termine spagnolo "rajola": fu infatti Alfonso il Magnanimo, primo re della dinastia aragonese, a portare a Napoli l'arte della ceramica di cultura araba dalla Spagna (1450).
Per le "riggiole", mattonelle di cotto rivestite con smalti che contengono stagno e decorate a mano con colori minerali (tipiche di Sorrento e Amalfi), vengono utilizzati soprattutto i colori tipici della tradizione napoletana: i gialli (ricavati dall'ossido di ferro), i verdi (dall'ossido di rame o di cromo) e gli azzurri sfumati (dall'ossido di cobalto) per il fondo.
cromatismo basico delle "riggiole"
I temi proposti sono paesaggi marini, scene mitologiche, scene campestri, balli, feste e le allegorie dei quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco).

rappresentazione di paesaggio con "riggiole"
rappresentazione di paesaggio con "riggiole"
rappresentazione di paesaggio con "riggiole
rappresentazione di paesaggio con "riggiole"
rappresentazione di paesaggio con "riggiole"
rappresentazione di paesaggio con "riggiole"
rappresentazione di paesaggio con "riggiole"
decorazione di una seduta: Trionfo dell'Aria (carro trainato da pavoni con un puttino e Aria)
decorazione di una seduta: Trionfo dell'Acqua
decorazione di una seduta: Trionfo del Fuoco
Un unico schienale raffigura un momento relativo alla vita del monastero: una clarissa è intenta a cibare i gatti del chiostro.

raffigurazione di una clarissa intenta a cibare i gatti del chiostro
Le maioliche dei pilastri invece sono decorate con tralci di vite e festoni con frutta, fiori e foglie.

pilastri maiolicati del chiostro
pilastri maiolicati si confondono tra gli alberi del chiostro
Le due fontane del chiostro con vasche di epoca romana e fondo rivestito di maioliche, a motivi geometrici una e l'altra con elementi di ambiente marino, sono decorate con quattro leoni in pietra del XIV secolo.
Originariamente sui leoni poggiavano quattro Cariatidi.

fontana con leoni del chiostro
Un'altra fontana in stucco e timpano spezzato in pietra era decorata a rocaille: con conchiglie, lapilli e frammenti di vetro di colore verde.

fontana del chiostro con timpano spezzato
Al centro di questa fontana mistilinea con pilastri sormontati da pinnacoli in maiolica verde, erano posti due delfini smaltati.
Le decorazioni della fontana sono in parte visibili nel Museo dell'Opera.

delfino smaltato di una fontana del chiostro
pinnacolo smaltato di una fontana del chiostro
Era stato costruito nel giardino, sul lato sud del chiostro, un edificio per razionalizzare i servizi del monastero (lavatoio, officine, serbatoio dell'acqua, stalla per la mula, ecc.), che aveva le sembianze di una cittadella fortificata.
Questa costruzione fu demolita nel perido postbellico.

foto storica della costruzione adibita ai servizi all'interno del Chiostro Grande
Di questa costruzione rimangono alcuni pilastri che delimitano una zona che dal portico si allunga verso il giardino, con due vasche e sedili in pietra lungo il perimetro.

resti della cittadella fortificata
resti della cittadella fortificata
vasca di fontana e sedili in pietra
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Sul lato settentrionale del chiostro si aprono i locali che ospitano la Biblioteca Provinciale Francescana.

Biblioteca Provinciale Francescana
I locali dalla Biblioteca erano originariamente occupati dal Cimitero delle Clarisse, forse della Sala capitolare e dalla Scala Santa.

Sono qui conservati 50.000 volumi soprattutto di storia e cultura francescana.
Si custodiscono 40 codici che vanno dal '500 al '600.
Sono pochi i libri dell'archivio del convento scampati all'incendio del 1943.






Tra gli scaffali delle librerie si possono vedere anche una settecentesca Crocifissione di Gennaro Pierro e un affresco staccato con Santi e devoti trecentesco.

Crocifissione (Gennaro Pierro - 1769/1773)
affresco con Santi e devoti (XIV sec.)
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Sempre in un locale del lato Nord del chiostro è allestito un Presepe napoletano.

presepe napoletano del Complesso Monumentale di S.Chiara
Questo presepe presenta una Natività in un tempio romano diroccato, inserita in uno spaccato della società napoletana del XVIII secolo.


http://www.monasterodisantachiara.it
Orario: lunedì/sabato   9.30/17.30
            domenica        10.00/14.30
Costo: 6€


CONCLUSIONI 
Come non definire questo chiostro "spettacolare"!
Un'oasi di pace, come tutti i chiostri dovrebbero essere, ma con un tocco di mondanità, per quelle monache che, per la scelta della clausura, erano distanti dalla vita che pulsava fuori dalle mura del monastero.
Tutte le scene  raccontate sulle maioliche di questo chiostro (tranne una), hanno infatti come tema il mondo laico.
Fortunatamente la guerra non ha distrutto questo capolavoro dell'arte applicata napoletana che nel XVII secolo aveva raggiunto livelli di realizzazione molto alti, e che ancor oggi ci stupisce per la sua bellezza.

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