Proprio nel centro storico di Treviso, vicino a
Piazza dei Signori, si trova un complesso architettonico monumentale nato dalla costruzione di edifici assistenziali, religiosi e laici, addossati e sovrapposti gli uni agli altri.
E infatti composto dal
Monte di Pietà (convertito dal 1822 in
Cassa di Risparmio) e da tre luoghi di culto: la
Chiesa di S.Vito, la
Cappella di S.Maria ad Carceres e la
Chiesa di S.Lucia.
L'edificio più antico del complesso è la
Chiesa di S.Vito.
Nacque come Xenodochio (così chiamato nel medioevo un ospizio per forestieri e pellegrini) con annesso un oratorio dedicata a S.Vito (se ne attesta la presenza sin da 981).
Questo ricovero per pellegrini venne successivamente inglobato nella costruzione di una chiesa romanica dotata di portico d'accesso e campanile (costruito sopra l'oratorio).
Nel XIII secolo questa chiesa venne poi ampliata e allungata.
Nei primi decenni del Trecento a ridosso delle absidi della chiesa venne costruito un piccolo
carcere, che andò distrutto a causa di un incendio nel 1354.
Il podestà Lorenzo Celsi nel 1355 fece costruire al posto dell'edificio carcerario andato distrutto la Cappella di S.Maria ad Carceres (detta anche "Chiesa de la Preson") e venne realizzato un nuovo carcere negli edifici posti di fronte alla cappella, che divenne quindi ad uso dei carcerati.
Quando poi alla fine del Trecento si decise di costruire un nuovo
Palazzo Pubblico, la cappella venne inglobata in questo nuovo edificio posto appunto a ridosso delle absidi della
Chiesa di S.Vito.
La sala per le riunioni del Consiglio della comunità era posta al primo piano dell'edificio.
|
facciata con ingresso alla Chiesa di S.Lucia al piano inferiore e l'ex Palazzo Pubblico (poi Monte di Pietà) ai piani superiore |
Al piano inferiore, in unico ambiente diviso in tre navate, prese posto invece la Chiesa di S.Lucia, consacrata il 13 dicembre 1389, che oltre ad essere il giorno in cui si festeggia la Santa siracusana alla quale la chiesa venne dedicata, era il giorno in cui il governo della Serenissima s'insediò a Treviso.
Nel 1498 i locali del Comune posti sopra la
Chiesa di S.Lucia furono ceduti al
Monte di Pietà.
Il
Monte di Pietà di Treviso, un'istituzione laico-religiosa nata per contrastare l'usura praticata a quell'epoca dagli Ebrei, fu fondato nel 1496 (uno dei primi in Italia) per volere del vescovo Nicolò Franco.
|
ex Monte di Pietà (a destra della foto ala settecentesca porticata) |
|
facciata del corpo originale dell'ex Monte di Pietà |
|
facciata dell'ex Monte di Pietà: Cristo Passo |
|
portale lunettato dell'ex Monte di Pietà |
|
facciata dell'ex Monte di Pietà: stemma del podestà Marco Zeno (il primo podestà che guidòTreviso dopo la riconquista della città da parte dei Veneziani) |
|
facciata dell'ex Monte di Pietà: stemma antico del Comune |
|
Piazza del Monte di Pietà: cippo con raffigura Cristo Passo che indicava il punto dove avvenivano le esecuzioni capitali |
Nel 1561 il
Monte di Pietà operò un ampliamento dei suoi locali sopra la
Chiesa di S.Vito (in cambio di una ristrutturazione della chiesa), erigendo due piani anche sul porticato dell'edificio religioso.
Venne innalzato anche il campanile per poter essere visibile.
La Chiesa di S.Vito assunse quindi nel Cinquecento l'aspetto attuale tardo-rinascimentale.
|
facciata della Chiesa di S.Vito |
Esternamente la chiesa, con le finestre dei due piani sopraelevati dal
Monte di Pietà, sembra più un palazzo che un edificio religioso.
L'alto portico è scandito da arcate a tutto sesto.
Fu adibito anche ad uso commerciale.
|
portico della Chiesa di S.Vito |
|
portico della Chiesa di S.Vito |
L'interno è diviso in tre navate di uguale altezza da colonne doriche che sostengono arcate a tutto sesto di diversa ampiezza.
|
navata centrale della Chiesa di S.Vito |
|
navata laterale destra |
Nella volta ribassata della navata centrale si trova dipinta in un ovale l'
Incoronazione della Vergine, opera di Antonio Zanchi (XVII secolo).
|
volta della navata centrale |
|
Incoronazione della Vergine (Antonio Zanchi - XVII sec.) |
Il presbiterio è rialzato e circondato da una
balaustra in marmo chiusa da un cancello in ferro.
|
presbiterio e altare maggiore |
|
cancello di ferro che chiude la balaustra |
L'altare maggiore di gusto barocco è sormontato da una pala in cui è rappresentato
S.Vito con S.Modesto, Santa Crescenza e la Vergine, opera di Marco Vecellio, discepolo e nipote di Tiziano.
|
S.Vito con S.Modesto, Santa Crescenza e la Vergine (Marco Vecellio) |
Sul pilastro a sinistra dell'altare è murato un
tabernacolo del 1363 di arte veneziana gotica, nei cui clipei sono scolpiti
busti di Santi, di S.Vito e di due donatori inginocchiati.
|
tabernacolo (1363) |
|
particolare del tabernacolo: S.Vito e due committenti |
Della primitiva chiesa romanica rimane la
Cappella del Redentore posta nell'antica abside destra.
|
abside destra della primitiva chiesa romanica: Cappella del Redentore |
|
Cappella del Redentore |
La cappella è decorata con affreschi, attribuiti a Ognibene da Treviso, che raffigurano
Cristo circondato dagli Apostoli e al centro della volta l'
Agnello pasquale.
|
Cristo tra gli Apostoli e Agnello pasquale (Ognibene da Treviso - prima metà del XIII sec.) |
|
Apostoli e Agnello pasquale |
|
Apostoli e Agnello pasquale |
Sull'
Altare del Crocifisso, a sinistra dell'altare maggiore, è posto un
Crocifisso opera lignea del XVII secolo di Francesco Terilli detto il Rossetto.
|
Altare del Crocifisso |
|
Crocifisso (Francesco Terilli detto il Rossetto - inizio XVII sec.) |
In controfacciata si trova la
cantoria con organo realizzato da Domenico Malvestio.
|
controfacciata con cantoria e organo (Domenico Malvestio) |
La
Chiesa di S.Vito fu sede di alcune Scuole d'arte: dei fabbri, dei bombardieri, dei calderieri, dei portatori di vino e dei beccai (macellai).
_____
Tramite la Cappella del Redentore si può accedere all'attigua Chiesa di S.Lucia.
|
passaggio tra la Chiesa di S.Vito e la Chiesa di S.Lucia |
Per la scarsità di luce e il basso soffitto, l'interno della chiesa al primo momento può sembrare una cripta.
|
navata centrale della Chiesa di S.Lucia |
La trecentesca chiesa, addossata alle absidi della
Chiesa di S.Vito, è divisa da sei basse colonne in pietra con capitelli a foglia in tre navate irregolari a quattro campate ognuna.
La navata centrale è più stretta e con arcate più acute.
Il pavimento che nel 1986 ha sostituito l'originale in cotto, è costituito da rombi di marmo di Verona e di marmo bianco Perlino di Asiago, con fasce in marmo rosa di Asiago.
Le campate sono coperte da volte a crociera affrescate: sei furono affrescate nel XIV secolo con
Storie di Santi, Tetramorfo e Dottori della Chiesa, due affrescate nel XV secolo con
orifiamma e cielo stellato e altre quattro vennero decorate con motivi pseudo gotici nel XX secolo da Mario Botter.
|
intreccio di volte a crociera |
|
volta con motivi a orifiamma e cielo stellato |
|
orifiamma e cielo stellato |
|
Tetramorfo |
|
Dottori della Chiesa |
Nella
navata laterale destra, vicino all'ingresso, si trova la
Cappella del Crocifisso.
|
navata laterale destra |
|
Cappella del Crocifisso |
La decorazione pittorica della cappella venne riportata alla luce nel 1926 dietro un muro su cui poggiava un altare barocco che durante i restauri di Mario Botter era stato eliminato.
L'artista che realizzò il ciclo di affreschi si rifece allo stile di Altichiero da Zevio, di Avanzo Veronose e del Maestro della Cappella Forzaté della
Chiesa di S.Nicolò a Padova.
Il ciclo è in parte mutilo per la costruzione dell'altare barocco di cui sopra.
La decorazione (suddivisa in riquadri asimmetrici a causa della presenza delle lesene decorative poste sulla superficie esterna dell'abside della Chiesa di S.Vito su cui la cappella si appoggia), rappresenta un
Ciclo della Passione di Cristo: l'
Orazione nell'Orto, l'
Ultima Cena, la
Veronica, il
Rinnegamento di S.Pietro, Giuda impiccato.
I riquadri sono separati da cornici in cui sono raffigurate in trafori lobati
testine di Santi.
|
in alto: Orazione nell'Orto / in basso: Santi |
|
Rinnegamento di S.Pietro |
|
Giuda impiccato |
Nel riquadro centrale è dipinta una
Crocifissione.
|
a sinistra: Veronica / a destra: Crocifissione |
Sulla volta a botte è dipinta una
Maiestas Domini: entro un'iride circolare sorretta da quattro Angeli è raffigurato Dio Padre.
|
Maiestas Domini |
Ai piedi della
Crocifissione è stato posto un affresco staccato che rappresenta la
Madonna del Pavejo.
L'affresco raffigura il Bambino Gesù che si sporge nel tentativo di prendere
una farfalla non più presente nella rappresentazione:"pavejo", dal francese "
papillon", nel dialetto locale significa "farfalla" e simboleggia
l'anima.
|
Madonna del Pavejo / Angeli reggicortina (Tommaso da Modena) |
L'opera è avvolta nel mistero: ancora non sono stati individuati gli artisti che nel tempo misero mano all'affresco.
Probabilmente l'antica immagine sacra, posta nella Chiesa di S.Maria ad Carceres (oggi divenuta la Sacrestia delle due attigue chiese), era venerata dai prigionieri.
Gli
Angeli reggicortina che inquadrano l'affresco sono un'opera attribuita a Tommaso da Modena.
|
Angeli reggicortina (Tommaso da Modena) |
Durante i restauri furono trovati anche frammenti di affreschi precedenti: alla destra della porta che conduce in Sacrestia, è stato posto un lacerto di affresco staccato con l'immagine di un
Santo vescovo con committenti.
|
Santo vescovo con committenti |
A sinistra della cappella, tra la prima e la seconda campata, si trova raffigurato
S.Cristoforo (XIV secolo).
|
S.Cristoforo (XIV sec.) |
Proseguendo lungo la navata destra si trova un'altra immagine della
Madonna col Bambino affrescata sul muro esterno dell'abside della
Chiesa di S.Vito.
L'opera faceva probabilmente parte della decorazione esterna di questa chiesa e risale all'epoca di Tommaso da Modena.
|
lacerti di affreschi dell'abside esterna della Chiesa di S.Vito: Madonna col Bambino |
Dopo la porta che permette di entrare nella
Chiesa di S.Vito, nell'ultima campata di questa navata si trova la porta della
Sacrestia sormontata da un bassorilievo che rappresenta la
Trinità e un'
Annunciazione, chiuse in una forma trilobata (XV secolo).
|
porta per la Sacrestia |
|
Trinità e Annunciazione (XV sec.) |
L'
altare maggiore, dedicato a S.Lucia, possiede un dossale del XIV secolo in pietra d'Istria raffigurante
S.Lucia.
|
presbiterio |
|
altare maggiore |
|
S.Lucia (XIV sec.) |
L'altare è circondato da una
balaustra in pietra d'Istria del XV secolo realizzata da artisti di ambito veneziano.
|
balaustra del presbiterio |
|
balaustra del presbiterio |
|
balaustra del presbiterio |
La balaustra era posta originariamente nella
Cappella di Sant'Antonio abate (prima campata dall'ingresso della navata laterale sinistra)
E' decorata con forme ad arco lobato e sculture di
mezzibusti di Santi, tra i quali è riconoscibile S.Lucia.
|
balaustra con figura di Santo |
|
balaustra con figura di Santo |
|
balaustra: S.Lucia |
|
balaustra con figura di Santo |
|
balaustra con figura di Santo |
|
balaustra con figura di Santo |
A destra dell'altare maggiore si trova un altorilievo raffigurante un'altra
Madonna del Pavejo, traduzione scultorea tardo-gotica della Madonna affrescata incontrata nella
Cappella del Crocifisso.
|
Madonna del Pavejo (attr. Filippo Calendario - XV sec.) |
L'opera è attribuita a Filippo Calendario e fu donata dal podestà Lorenzo Celsi alla
Chiesa di S.Maria ad Carceres.
A sinistra dell'altare maggiore si trova invece un bassorilievo murato in cui sono raffigurati i
Santi Cristoforo e Giacomo Maggiore sormontati da una Crocifissione (1437).
|
Santi Cristoforo e Giacomo Maggiore e Crocifissione (1437) |
Le volte delle tre campate terminali delle navate e la parete dietro l'altare maggiore sono decorate con affreschi trecenteschi che illustrano episodi della
Vita di S.Giacomo Maggiore e di S.Cristoforo.
L'artista che realizzò gli affreschi era di formazione veneziana ed influenzato dalla pittura di Giotto e di Altichiero da Zevio.
|
volta della campata terminale della navata laterale destra |
|
volta dell'ultima campata della navata centrale e parete dietro l'altare maggiore |
|
volta della campata terminale della navata laterale sinistra: Storie di S.Cristoforo |
|
particolare della volta dell'ultima campata della navata sinistra |
|
particolare della volta dell'ultima campata della navata sinistra |
|
particolare della volta dell'ultima campata della navata sinistra |
|
particolare della volta dell'ultima campata della navata sinistra
|
Continuando nella navata laterale sinistra le due successive campate presentano finestre, una raffigurazione di
S.Lucia e un
Crocifisso.
|
navata laterale sinistra |
|
navata laterale sinistra |
|
S.Lucia |
|
Crocifisso |
Nella prima campata vicino all'ingresso della navata laterale sinistra si trova la
Cappella di Sant'Antonio abate.
Sulle pareti e sulla volta sono affrescati episodi della
Vita di Sant'Antonio abate (XIV secolo).
|
affreschi della volta della Cappella di S.Antonio abate |
|
particolare della volta della Cappella di S.Antonio abate |
|
particolare della volta della Cappella di S.Antonio abate |
|
particolare della volta della Cappella di S.Antonio abate |
|
particolare della volta della Cappella di S.Antonio abate |
Nella controfacciata, a destra dell'ingresso, si trova un altro affresco staccato con la raffigurazione di
S.Cristoforo e di un
Santo (XIV/XV secolo).
|
prime tre campate della chiesa con porta d'ingresso nella controfacciata |
|
S.Cristoforo / Santo (XIV/XV sec.) |
L'ingresso della
Chiesa di S.Lucia si trova tra il porticato della
Chiesa di S.Vito e il voltone che conduce alla
Piazzetta del Monte di Pietà.
|
facciata d'ingresso della Chiesa di S.Lucia |
La facciata presenta un
portale ad arco ogivale tra due paraste con architrave in pietra, incorniciata da mattoni.
Il portale è affiancato da due monofore trilobate in pietra incorniate da mattoni.
|
portale della Chiesa di S.Lucia |
Sula
Piazzetta del Monte di Pietà prospettano le cinque monofore gotiche del lato orientale della chiesa.
|
due delle monofore del lato orientale della Chiesa di S.Lucia |
La
Chiesa di S.Lucia fu sede di alcune Scuole delle Arti: "zuppari" (giubbai), "strazzaroli", "pelizzari" e "aromatari" (droghieri).
http://www.santaluciatreviso.it
Orario: 8.00/12.00
CONCLUSIONI
La
Chiesa di S.Vito e la
Chiesa di S.Lucia sono legate da una inestricabile storia comune, rivolta all'assistenza sociale e all'aggregazione civile.
Il complesso monumentale ha avuto nella città un ruolo importante di natura politica e religiosa.
Oggi le opere d'arte qui custodite meritano certamente un'attenta visita.
Nessun commento:
Posta un commento