domenica 17 maggio 2020

Treviso: il complesso monumentale delle Chiese di S.Vito e di S.Lucia


Proprio nel centro storico di Treviso, vicino a Piazza dei Signori, si trova un complesso architettonico monumentale nato dalla costruzione di edifici assistenziali, religiosi e laici, addossati e sovrapposti gli uni agli altri.
E infatti composto dal Monte di Pietà (convertito dal 1822 in Cassa di Risparmio) e da tre luoghi di culto: la Chiesa di S.Vito, la Cappella di S.Maria ad Carceres e la Chiesa di S.Lucia.

L'edificio più antico del complesso è la Chiesa di S.Vito.
Nacque come Xenodochio (così chiamato nel medioevo un ospizio per forestieri e pellegrini) con annesso un oratorio dedicata a S.Vito (se ne attesta la presenza sin da 981).
Questo ricovero per pellegrini venne successivamente inglobato nella costruzione di una chiesa romanica dotata di portico d'accesso e campanile (costruito sopra l'oratorio).
Nel XIII secolo questa chiesa venne poi ampliata e allungata.
Nei primi decenni del Trecento a ridosso delle absidi della chiesa venne costruito un piccolo carcere, che andò distrutto a causa di un incendio nel 1354.
Il podestà Lorenzo Celsi nel 1355 fece costruire al posto dell'edificio carcerario andato distrutto la Cappella di S.Maria ad Carceres (detta anche "Chiesa de la Preson") e venne realizzato un nuovo carcere negli edifici posti di fronte alla cappella, che divenne quindi ad uso dei carcerati.
Quando poi alla fine del Trecento si decise di costruire un nuovo Palazzo Pubblico, la cappella venne inglobata in questo nuovo edificio posto appunto a ridosso delle absidi della Chiesa di S.Vito.
La sala per le riunioni del Consiglio della comunità era posta al primo piano dell'edificio.

facciata con ingresso alla Chiesa di S.Lucia al piano inferiore e l'ex Palazzo Pubblico (poi Monte di Pietà) ai piani superiore
Al piano inferiore, in unico ambiente diviso in tre navate, prese posto invece la Chiesa di S.Lucia, consacrata il 13 dicembre 1389, che oltre ad essere il giorno in cui si festeggia la Santa siracusana alla quale la chiesa venne dedicata, era il giorno in cui il governo della Serenissima s'insediò a Treviso.
Nel 1498 i locali del Comune posti sopra la Chiesa di S.Lucia furono ceduti al Monte di Pietà.
Il Monte di Pietà di Treviso, un'istituzione laico-religiosa nata per contrastare l'usura praticata a quell'epoca dagli Ebrei, fu fondato nel 1496 (uno dei primi in Italia) per volere del vescovo Nicolò Franco.

ex Monte di Pietà (a destra della foto ala settecentesca porticata)
facciata del corpo originale dell'ex Monte di Pietà
facciata dell'ex Monte di Pietà: Cristo Passo
portale lunettato dell'ex Monte di Pietà
facciata dell'ex Monte di Pietà: stemma del podestà Marco Zeno (il primo podestà che guidòTreviso dopo  la riconquista della città da parte dei Veneziani)
facciata dell'ex Monte di Pietà: stemma antico del Comune 
Piazza del Monte di Pietà: cippo con raffigura Cristo Passo che indicava il punto dove avvenivano le esecuzioni capitali
Nel 1561 il Monte di Pietà operò un ampliamento dei suoi locali sopra la Chiesa di S.Vito (in cambio di una ristrutturazione della chiesa), erigendo due piani anche sul porticato dell'edificio religioso.
Venne innalzato anche il campanile per poter essere visibile.
La Chiesa di S.Vito assunse quindi nel Cinquecento l'aspetto attuale tardo-rinascimentale. 
facciata della Chiesa di S.Vito
Esternamente la chiesa, con le finestre dei due piani sopraelevati dal Monte di Pietà, sembra più un palazzo che un edificio religioso.
L'alto portico è scandito da arcate a tutto sesto.
Fu adibito anche ad uso commerciale.

portico della Chiesa di S.Vito
portico della Chiesa di S.Vito
L'interno è diviso in tre navate di uguale altezza da colonne doriche che sostengono arcate a tutto sesto di diversa ampiezza.

navata centrale della Chiesa di S.Vito
navata laterale destra
Nella volta ribassata della navata centrale si trova dipinta in un ovale l'Incoronazione della Vergine, opera di Antonio Zanchi (XVII secolo).

volta della navata centrale
Incoronazione della Vergine (Antonio Zanchi - XVII sec.)
Il presbiterio è rialzato e circondato da una balaustra in marmo chiusa da un cancello in ferro.

presbiterio e altare maggiore
cancello di ferro che chiude la balaustra
L'altare maggiore di gusto barocco è sormontato da una pala in cui è rappresentato S.Vito con S.Modesto, Santa Crescenza e la Vergine, opera di Marco Vecellio, discepolo e nipote di Tiziano.

S.Vito con S.Modesto, Santa Crescenza e la Vergine (Marco Vecellio)
Sul pilastro a sinistra dell'altare è murato un tabernacolo del 1363 di arte veneziana gotica, nei cui clipei sono scolpiti busti di Santi, di S.Vito e di due donatori inginocchiati.

tabernacolo (1363)
particolare del tabernacolo: S.Vito e due committenti
Della primitiva chiesa romanica rimane la Cappella del Redentore posta nell'antica abside destra.

abside destra della primitiva chiesa romanica: Cappella del Redentore
Cappella del Redentore
La cappella è decorata con affreschi, attribuiti a Ognibene da Treviso, che raffigurano Cristo circondato dagli Apostoli e al centro della volta l'Agnello pasquale.

Cristo tra gli Apostoli e Agnello pasquale (Ognibene da Treviso - prima metà del XIII sec.)
Apostoli e Agnello pasquale
Apostoli e Agnello pasquale
Sull'Altare del Crocifisso, a sinistra dell'altare maggiore, è posto un Crocifisso opera lignea del XVII secolo di Francesco Terilli detto il Rossetto.


Altare del Crocifisso
Crocifisso (Francesco Terilli detto il Rossetto - inizio XVII sec.)
In controfacciata si trova la cantoria con organo realizzato da Domenico Malvestio.

controfacciata con cantoria e organo (Domenico Malvestio)
La Chiesa di S.Vito fu sede di alcune Scuole d'arte: dei fabbri, dei bombardieri, dei calderieri, dei portatori di vino e dei beccai (macellai).

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Tramite la Cappella del Redentore si può accedere all'attigua Chiesa di S.Lucia.
passaggio tra la Chiesa di S.Vito e la Chiesa di S.Lucia
Per la scarsità di luce e il basso soffitto, l'interno della chiesa al primo momento può sembrare una cripta.

navata centrale della Chiesa di S.Lucia
La trecentesca chiesa, addossata alle absidi della Chiesa di S.Vito, è divisa da sei basse colonne in pietra con capitelli a foglia in tre navate irregolari a quattro campate ognuna.
La navata centrale è più stretta e con arcate più acute.

Il pavimento che nel 1986 ha sostituito l'originale in cotto, è costituito da rombi di marmo di Verona e di marmo bianco Perlino di Asiago, con fasce in marmo rosa di Asiago.

Le campate sono coperte da volte a crociera affrescate: sei furono affrescate nel XIV secolo con Storie di Santi, Tetramorfo e Dottori della Chiesa, due affrescate nel XV secolo con orifiamma e cielo stellato e altre quattro vennero decorate con motivi pseudo gotici nel XX secolo da Mario Botter.

intreccio di volte a crociera
volta con motivi a orifiamma e cielo stellato
orifiamma e cielo stellato
Tetramorfo
Dottori della Chiesa
Nella navata laterale destra, vicino all'ingresso, si trova la Cappella del Crocifisso.

navata laterale destra
Cappella del Crocifisso
La decorazione pittorica della cappella venne riportata alla luce nel 1926 dietro un muro su cui poggiava un altare barocco che durante i restauri di Mario Botter era stato eliminato.
L'artista che realizzò il ciclo di affreschi si rifece allo stile di Altichiero da Zevio, di Avanzo Veronose e del Maestro della Cappella Forzaté della Chiesa di S.Nicolò a Padova.

Il ciclo è in parte mutilo per la costruzione dell'altare barocco di cui sopra.

La decorazione (suddivisa in riquadri asimmetrici a causa della presenza delle lesene decorative poste sulla superficie esterna dell'abside della Chiesa di S.Vito su cui la cappella si appoggia), rappresenta  un Ciclo della Passione di Cristo: l'Orazione nell'Orto, l'Ultima Cena, la Veronica, il Rinnegamento di S.Pietro, Giuda impiccato.
I riquadri sono separati da cornici in cui sono raffigurate in trafori lobati testine di Santi.

in alto: Orazione nell'Orto / in basso: Santi
Rinnegamento di S.Pietro
Giuda impiccato
Nel riquadro centrale è dipinta una Crocifissione.

a sinistra: Veronica / a destra: Crocifissione
Sulla volta a botte è dipinta una Maiestas Domini: entro un'iride circolare sorretta da quattro Angeli è raffigurato Dio Padre.

Maiestas Domini
Ai piedi della Crocifissione è stato posto un affresco staccato che rappresenta la Madonna del Pavejo.
L'affresco raffigura il Bambino Gesù che si sporge nel tentativo di prendere una farfalla non più presente nella rappresentazione:"pavejo", dal francese "papillon", nel dialetto locale significa "farfalla" e simboleggia l'anima.
Madonna del Pavejo / Angeli reggicortina (Tommaso da Modena)
L'opera è avvolta nel mistero: ancora non sono stati individuati gli artisti che nel tempo misero mano all'affresco.
Probabilmente l'antica immagine sacra, posta nella Chiesa di S.Maria ad Carceres (oggi divenuta la Sacrestia delle due attigue chiese), era venerata dai prigionieri.
Gli Angeli reggicortina che inquadrano l'affresco sono un'opera attribuita a Tommaso da Modena.

Angeli reggicortina (Tommaso da Modena)
Durante i restauri furono trovati anche frammenti di affreschi precedenti: alla destra della porta che conduce  in Sacrestia, è stato posto un lacerto di affresco staccato con l'immagine di un Santo vescovo con committenti.

Santo vescovo con committenti
A sinistra della cappella, tra la prima e la seconda campata, si trova raffigurato S.Cristoforo (XIV secolo).

S.Cristoforo (XIV sec.)
Proseguendo lungo la navata destra si trova un'altra immagine della Madonna col Bambino affrescata sul muro esterno dell'abside della Chiesa di S.Vito.
L'opera faceva probabilmente parte della decorazione esterna di questa chiesa e risale all'epoca di Tommaso da Modena.

lacerti di affreschi dell'abside esterna della Chiesa di S.Vito: Madonna col Bambino
Dopo la porta che permette di entrare nella Chiesa di S.Vito, nell'ultima campata di questa navata si trova la porta della Sacrestia sormontata da un bassorilievo che rappresenta la Trinità e un'Annunciazione, chiuse in una forma trilobata (XV secolo).

porta per la Sacrestia
Trinità e Annunciazione (XV sec.)
L'altare maggiore, dedicato a S.Lucia, possiede un dossale del XIV secolo in pietra d'Istria raffigurante S.Lucia.

presbiterio
altare maggiore
S.Lucia (XIV sec.)
L'altare è circondato da una balaustra in pietra d'Istria del XV secolo realizzata da artisti di ambito veneziano.

balaustra del presbiterio
balaustra del presbiterio
balaustra del presbiterio
La balaustra era posta originariamente nella Cappella di Sant'Antonio abate (prima campata dall'ingresso della navata laterale sinistra) 
E' decorata con forme ad arco lobato e sculture di mezzibusti di Santi, tra i quali è riconoscibile S.Lucia.

balaustra con figura di Santo
balaustra con figura di Santo
balaustra: S.Lucia
balaustra con figura di Santo
balaustra con figura di Santo
balaustra con figura di Santo
A destra dell'altare maggiore si trova un altorilievo raffigurante un'altra Madonna del Pavejo, traduzione scultorea tardo-gotica della Madonna affrescata incontrata nella Cappella del Crocifisso.

Madonna del Pavejo (attr. Filippo Calendario - XV sec.)
L'opera è attribuita a Filippo Calendario e fu donata dal podestà Lorenzo Celsi alla Chiesa di S.Maria ad Carceres.

A sinistra dell'altare maggiore si trova invece un bassorilievo murato in cui sono raffigurati i Santi Cristoforo e Giacomo Maggiore sormontati da una Crocifissione (1437).

Santi Cristoforo e Giacomo Maggiore e Crocifissione (1437)
Le volte delle tre campate terminali delle navate e la parete dietro l'altare maggiore sono decorate con affreschi trecenteschi che illustrano episodi della Vita di S.Giacomo Maggiore e di S.Cristoforo.
L'artista che realizzò gli affreschi era di formazione veneziana ed influenzato dalla pittura di Giotto e di Altichiero da Zevio.

volta della campata terminale della navata laterale destra
volta dell'ultima campata della navata centrale e parete dietro l'altare maggiore
volta della campata terminale della navata laterale sinistra: Storie di S.Cristoforo
particolare della volta dell'ultima campata della navata sinistra
particolare della volta dell'ultima campata della navata sinistra
particolare della volta dell'ultima campata della navata sinistra
particolare della volta dell'ultima campata della navata sinistra
Continuando nella navata laterale sinistra le due successive campate presentano finestre, una raffigurazione di S.Lucia e un Crocifisso.

navata laterale sinistra
navata laterale sinistra
S.Lucia
Crocifisso
Nella prima campata vicino all'ingresso della navata laterale sinistra si trova la Cappella di Sant'Antonio abate.
Sulle pareti e sulla volta sono affrescati episodi della Vita di Sant'Antonio abate (XIV secolo).

affreschi della volta della Cappella di S.Antonio abate
particolare della volta della Cappella di S.Antonio abate
particolare della volta della Cappella di S.Antonio abate
particolare della volta della Cappella di S.Antonio abate
particolare della volta della Cappella di S.Antonio abate
Nella controfacciata, a destra dell'ingresso, si trova un altro affresco staccato con la raffigurazione di S.Cristoforo e di un Santo (XIV/XV secolo).

prime tre campate della chiesa con porta d'ingresso nella controfacciata
S.Cristoforo / Santo (XIV/XV sec.)
L'ingresso della Chiesa di S.Lucia si trova tra il porticato della Chiesa di S.Vito e il voltone che conduce alla Piazzetta del Monte di Pietà.

facciata d'ingresso della Chiesa di S.Lucia
La facciata presenta un portale ad arco ogivale tra due paraste con architrave in pietra, incorniciata da mattoni.
Il portale è affiancato da due monofore trilobate in pietra incorniate da mattoni.

portale della Chiesa di S.Lucia
Sula Piazzetta del Monte di Pietà prospettano le cinque monofore gotiche del lato orientale della chiesa.

due delle monofore del lato orientale della Chiesa di S.Lucia
La Chiesa di S.Lucia fu sede di alcune Scuole delle Arti: "zuppari" (giubbai), "strazzaroli", "pelizzari" e "aromatari" (droghieri).


http://www.santaluciatreviso.it
Orario: 8.00/12.00

CONCLUSIONI
La Chiesa di S.Vito e la Chiesa di S.Lucia sono legate da una inestricabile storia comune, rivolta all'assistenza sociale e all'aggregazione civile.
Il complesso monumentale ha avuto nella città un ruolo importante di natura politica e religiosa.
Oggi le opere d'arte qui custodite meritano certamente un'attenta visita.




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