lunedì 11 maggio 2020

La Chiesa di S.Francesco, il Pantheon delle famiglie illustri di Treviso


In un tranquilla area di Treviso posta oltre il Cagnan Grande, vicina alle antiche mura della città, sorge la semplice ma imponente  Chiesa di S.Francesco.

Nel 1216 giunsero in città alcuni frati minori mandati dallo stesso S.Francesco, i quali qui (all'epoca fuori dalle mura cittadine), costruirono una cappella dedicata alla Vergine Maria (corrispondente alla cappella dell'attuale chiesa dedicata a S.Rita) e il loro convento.
Ottennero di poter costruire la loro chiesa con annesso il convento grazie alla somma messa a disposizione dal Comune e alle donazioni di alcune famiglie illustri di Treviso, che volevano essere qui sepolte (i loro sepolcri sono oggi scomparsi).
Tra gli illustri personaggi che qui trovarono riposo ci fu Gerardo III da Camino che fu sepolto in una splendida arca andata perduta durante il periodo napoleonico.
Egli aveva finanziato la costruzione del convento, si dice per espiare la colpa di essere coinvolto nell'uccisione di fra' Giacomo Casali, vescovo di Feltre (1298).
La costruzione della chiesa, forse su disegno del francescano Benvenuto delle Celle, iniziò nel 1231 e i lavori terminarono nel 1270.
E' un edificio che mostra elementi romanici e anche gotici.

La facciata è a capanna, divisa in tre settori verticali da lesene.

facciata della Chiesa di S.Francesco
La facciata presenta un rosone, tre oculi e due finestroni laterali.
Nella lunetta sopra al portale un affresco bizantiggiante raffigura la Vergine con Bambino benedicente con S.Francesco, Sant'Ambrogio e gli Arcangeli Michele e Gabriele, opera del XIII secolo.
Il cornicione è coronato da archetti ciechi pensili.

archetti pensili del cornicione
Queste decorazioni si ritrovano anche sui fianchi della chiesa.
La chiesa originariamente era esternamente affrescata: rimangono pochi lacerti.

archetti intrecciati che decorano esternamente l'abside
segni dell'intonaco che ricopriva i muri esterni della chiesa
Sul fianco meridionale della chiesa si apre un portale con lunetta nella quale è raffigurato S.Francesco che riceve le stigmate con Fra' Leone.

fianco meridionale della chiesa
portale del fianco meridionale della chiesa
S.Francesco riceve le stigmate con Fra' Leone
Nel giardino con ulivi posto davanti al fianco meridionale della chiesa vi è una statua in bronzo che raffigura S.Francesco che invola la colomba della pace, opera contemporanea di Roberto Cremesini.

S.Francesco che invola la colomba della pace (Roberto Cremesini)
Il campanile, alto 39m e dotato di tre campane, venne costruito nel 1294,  e venne ricostruito nel 1408.
Quando questo nel 1816 divenne pericolante, venne abbattuto lasciando solo la base.
Venne poi rialzato nel 1937/1942.

fianco meridionale della chiesa con campanile
campanile della Chiesa di S.Francesco
La chiesa (51 X 27m) realizzata in laterizio, ha una pianta a croce latina a navata unica con copertura lignea a carena di nave che sostituì quella del 1300 a capriate.
Il soffitto attuale, trapuntato di stelle dipinte, fu ricostruito come l'originale nel 1927.

navata della chiesa
Al di sotto della linea del soffitto corre una decorazione a motivi geometrici.
Il pavimento in cotto ha sostituito quello acciottolato, che aveva a sua volta preso il posto di quello antico smantellato.

navata (verso la controfacciata)
Tra il XIV e il XVI secolo vennero aggiunte sul fianco destro della navata cinque cappelle coperte da volte a crociera, la cui unione ha formato una navatella laterale a cinque campate.
Gli attuali altari furono realizzati negli anni '30 da Alberto Alpago Novello.

Partendo dall'ingresso principale le prime due cappelle sono cappelle penitenziali.

Sul primo pilastro si trova posizionata in una nicchia la statua lignea di S.Sebastiano (XV secolo), proveniente da una chiesa sul Piave, distrutta durante i bombardamenti della prima guerra mondiale.
La nicchia è affrescata con la raffigurazione di un Coro di cherubini, due Angeli, Cosma e Damiano (XVI secolo), mentre tra un arcata e l'altra delle cappelle è raffigurata (ormai parzialmente) la Madonna in trono col Bambino, due Angeli, S.Giovanni Battista e S.Francesco (XIV secolo).
Per i Santi Cosma e Damiano raffigurati, questo veniva considerato l'altare dei barbieri e dei chirurghi, di cui questi due Santi erano i protettori.

pilastro con nicchia contenente la statua lignea di S.Sebastiano (XV sec.) / affreschi: Coro di cherubini, due Angeli, Cosma e Damiano (XVI sec.)
Madonna in trono col Bambino, due Angeli, S.Giovanni Battista e S.Francesco (XIV sec.)
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La terza cappella era dedicata a S.Rita.

Cappella dedicata a S.Rita
Sul sottarco di fondo della cappella rimane parte dell'affresco che raffigurava la Madonna, S.Cristoforo e S.Francesco.

Madonna, S.Cristoforo e S.Francesco.
Nella chiave di volta sul soffitto è rappresentata la Vergine Incoronata.

chiave di volta della crociera: Vergine Incoronata
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Segue l'atrio dell'ingresso laterale della chiesa, ricavato in una delle cappelle.
Sul pilastro destro si trova un affresco che raffigura il Crocifisso.
L'iscrizione sottostante ricorda in maniera frammentaria l'episodio in cui l'Inquisizione (il cui tribunale aveva sede nel convento dal XIV secolo) intervenne nei confronti di un oste ebreo, multandolo per aver servito di venerdì (il 13 settembre 1453) un piatto di carne ad un cristiano.

Crocifisso
Sono anche qui poste la lapide e la tomba di Francesca Petrarca, figlia naturale di Francesco Petrarca, prima sepolta nel cimitero che si trovava lungo il fianco meridionale della chiesa.
Quando il cimitero fu eliminato (1882), venne portata all'interno della chiesa la sua lapide, mentre le ossa rimasero in deposito al museo civico, prima di essere poi qui tumulate (1932).

lastra tombale di Francesca Petrarca (1384)
Francesca Petrarca, nata in Provenza durante il periodo in cui il padre era impegnato alla corte papale di Avignone, aveva sposato Francescuolo da Brossano, funzionario dei Da Carrara.
Quando si trovavano a Treviso lei morì di parto (1384).
lapide della tomba di Francesca Petrarca (1384)
traduzione della lapide
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L'altare della quinta cappella è dedicato a Sant'Antonio da Padova.

altare di Sant'Antonio da Padova
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Nel transetto destro, accanto all'organo, si trovano affrescate sulla parete le Storie di Sant'Antonio da Padova: la Pace tra i Padovani, la Mula prostrata davanti all'Eucarestia, l'Avaro con lo scrigno contenente il suo cuore.
Gli affreschi vennero fatti realizzare dalla Scuola dei Tedeschi nel 1498.

transetto destro visto dalla quinta cappella
Storie di Sant'Antonio da Padova (1498)
Mula prostrata davanti all'Eucarestia
Avaro con lo scrigno contenente il suo cuore
Pace tra i Padovani
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La navata è coronata da cinque cappelle absidali: in origine erano solo tre, le altre due vennero realizzate successivamente.

cappelle absidali
La prima cappella absidale a partire da destra è la Cappella del Santo o Cappella dei Tedeschi, dedicata alla SS.Trinità.
L'altare è dedicato a S.Giuseppe.

Cappella del Santo
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La seconda cappella (a destra della cappella centrale), è la Cappella Coletti, con altare dedicato al SS.Sacramento.

Cappella Coletti
Sulla parete destra si trova affrescato un Crocifisso tra due Angeli con Maria addolorata, S.Giacomo, S.Benedetto, S.Giovanni Apostolo, S.Bartolomeo, S.Francesco e S.Cristoforo.

Crocifisso tra due Angeli con Maria addolorata, S.Giacomo, S.Benedetto, S.Giovanni Apostolo, S.Bartolomeo, S.Francesco e S.Cristoforo (artista veneto - fine 1300)
Sulla parete sinistra sono affrescati in due distinti riquadri incorniciati da motivi geometrici  Sant'Antonio abate e S.Lorenzo.

Sant'Antonio abate / S.Lorenzo (1400)
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La cappella centrale presenta un'abside poligonale con finestre gotiche.
Il Crocifisso ligneo è del XVIII secolo.

abside della cappella centrale con Crocifisso ligneo (XVIII sec.)
Gli affreschi della cappella furono realizzati da allievi di Tommaso da Verona.

affreschi della Cappella centrale (allievi di Tommaso da Verona)
 Nelle quattro vele della volta sono raffigurati gli Evangelisti in cattedra.

Evangelisti in cattedra
Nella volta a quattro spicchi sono affrescati la Vergine col Bambino, S.Francesco che riceve le stigmate, Cristo raffigurato come cherubino alato, Adamo.

Vergine col Bambino
Cristo raffigurato come cherubino alato
S.Francesco che riceve le stigmate
Adamo
Sulla parete destra sono rappresentati la Madonna, S.Francesco e S.Nicolò.

Madonna, S.Francesco e S.Nicolò (1570)
Sulla parete sinistra è stato posto un sepolcro in stile lombardesco con stemma del conte Alvise Sugana.

Sepolcro di Alvise Sugana (1523)
L'altare, realizzato con marmo della Verna, il luogo dove S.Francesco ricevette le stigmate nel 1224, venne donato da Firenze nel 1928.
Pesa 37 quintali.

altare maggiore
Sul pilastro sinistro della cappella si trova il bassorilievo di Tomasia di Limbraga (1360), benefattrice della chiesa.

bassorilievo di Tomasia di Limbraga (1360)
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A sinistra della cappella centrale si trova la Cappella Giacomelli dedicata a S.Giovanni Battista, con l'altare dell'Immacolata.

Cappella Giacomelli
Sulla parete destra si trova la Vergine in trono col Bambino, S.Lorenzo, S.Giovanni Battista, S.Ludovico d'Angiò, S.Giacomo Apostolo, Sant'Antonio abate, S.Caterina d'Alessandria e S.Cristoforo, opera di Tommaso da Verona e allievi che realizzarono i tre Santi a sinistra in un secondo tempo.

Vergine in trono col Bambino, S.Lorenzo, S.Giovanni Battista, S.Ludovico d'Angiò, S.Giacomo Apostolo, Sant'Antonio abate, S.Caterina d'Alessandria e S.Cristoforo (Tommaso da Verona e allievi - 1354)
Sulla parete sinistra è affrescato S.Giovanni Battista.

S.Giovanni Battista (1300)
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Sul pilastro che divide la quarta e la quinta cappella absidale si trova un altro affresco che raffigura S.Cristoforo (fine 1300).
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La quinta cappella absidale, fatta costruire dalla famiglia Rinaldi, è la Cappella di S.Giovanni Apostolo con altare dedicato a S.Francesco.

Cappella di S.Giovanni Apostolo
Cappella di S.Giovanni Apostolo
Gli affreschi furono eseguiti da allievi di Tommaso da Modena.
Sulla parete destra sono raffigurati in due riquadri con cornici a motivi geometrici la Madonna in trono tra Sant'Antonio abate, S.Francesco, S.Bonaventura e S.Cristoforo e S.Ilario.

Madonna in trono tra Sant'Antonio abate, S.Francesco, S.Bonaventura e S.Cristoforo (allievi di Tommaso da Verona - 1351)
 S.Ilario (allievi di Tommaso da Verona - 1351)
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Continuando la visita ci si trova nel transetto sinistro.

transetto sinistro
Sulla parete di fondo si trova il sarcofago di Pietro Alighieri, il primogenito di Dante Alighieri e Gemma Donati.

Sarcofago di Pietro Alighieri (Zilberto De Sanctis - 1364)
Pietro Alighieri fu magistrato, commentatore dell'opera del padre e poeta.
Esiliato con il padre e i fratelli da Firenze (1315), dimorò a Ravenna (1321), studiò a Bologna (1322) e lavorò a Verona e Vicenza.
Fu amico di Francesco Petrarca.
iscrizione sul sarcofago
Pietro Alighieri morì a Treviso nel 1364 durante una sua visita, e fu sepolto nella Chiesa di S.Margherita degli Eremitani.
In epoca napoleonica le sue ossa vennero disperse, mentre il suo monumento sepolcrale, opera di Zilberto De Sanctis (1364), fu qui trasferito nel 1935.

giacente di Pietro Alighieri e Virtù che reggono le tendine del baldacchino (Zilberto De Sanctis - 1364)
L'affresco di scuola senese (XIV secolo), che sovrasta il sarcofago, è la testimonianza di come la parete fosse dipinta prima della realizzazione della prima e dell'ultima cappella absidale.
Sono qui raffigurati la Madonna in trono col Bambino, Angeli musicanti, S.Francesco e S.Giovanni Battista.

Madonna in trono col Bambino, Angeli musicanti / S.Francesco (scuola senese - 1300)
Sulla parete di fondo del transetto si aprono anche due porte: l'ingresso cinquecentesco conduce alla Sacrestia, mentre quello romanico permette di accedere al chiostro.

porta cinquecentesca (per la Sacrestia)
porta romanica (per il chiostro)
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Ritornando nella navata, e percorrendo il muro settentrionale della chiesa, si potrà vedere un affresco con una grande raffigurazione romano-bizantina di S.Cristoforo, di cui rimane solo la parte superiore.

muro settentrionale della navata
S.Cristoforo (XIII sec.)
La tradizione voleva che l'immagine fosse così grande da potersi vedere anche da chi l'osservava da lontano: chi la guardava per quel giorno non veniva colpito da malattie o incidenti improvvisi.
S.Cristoforo (XIII sec.)
CURIOSITÀ: S.Cristoforo, protettore dei viandanti, è raffigurato 5 volte all'interno della chiesa.
Probabilmente questa chiesa era meta di pellegrini.

Più oltre si trova l'immagine di S.Chiara racchiusa in una nicchia e sormontata dalla raffigurazione danneggiata di S.Francesco che riceve le stigmate (fine 1200).

nicchia con S.Chiara / S.Francesco che riceve le stigmate (fine 1200)
Infine vicino all'ingresso principale si trova rappresentato sulla parete il Martirio di S.Erasmo per svisceramento con argano.

Martirio di S.Erasmo per svisceramento con argano (fine 1200)

Nel 1797 la chiesa fu occupata dai Francesi e i frati furono espulsi.
Nel 1806 il Regno d'Italia soppresse il convento distruggendo due chiostri.
Durante questi periodi la chiesa fu destinata ad usi militari (caserma, ospedale militare, deposito), divenne una stalla, poi lo spazio interno fu diviso dagli Austriaci in tre piani ed usato come magazzino.
Dopo un doveroso restauro fu riaperta al culto nel 1928.
Oggi è divenuta proprietà del Comune.


Orari: inverno    7.00/12.30      15.00/18.30
           estate       7.00/12.30      16.00/18.30


CONCLUSIONI
La Chiesa di S.Francesco a Treviso è un luogo di culto che è stato spogliato di molte delle sue opere.
Si possono ancora ammirare alle Gallerie dell'Accademia a Venezia due opere che decoravano la chiesa: La Sacra Conversazione (opera di Alvise Vivarini - 1480) e L'Incontro dei Santi Gioacchino e Anna con S.Luigi IX e S.Libera (opera di Vittore Carpaccio).
Sicuramente la chiesa con tutte le sue numerose sepolture sarà apparsa più decorata di opere d'arte, ma così "spoglia" trasmette un senso di raccoglimento e pace.
E' curioso che i figli di due eccelse personalità della nostra letteratura abbiano trovato insieme in questa chiesa la loro ultima presenza su questa terra.


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