"NOI TROVAMMO TREVIGI, NEL CAMMINO,Fazio degli Uberti (Dittamondo - libro III cap.94/96)
CHE DI CHIARE FONTANE TUTTA RIDE
E DEL PIACER D'AMOR, CHE QUIVI E' FINO".
targa con parole tratte dal "Dittamondo" di Fazio degli Uberti posta vicino alla Fontana delle Tette |
All'interno delle mura di Treviso, "città d'acque", ci sono oggi 33 fontane.
Le due fontane forse più caratteristiche sono la Fontana delle Tette e la Fontana dei Tre Visi.
Fontana delle Tette |
Vicolo Podestà con ingresso alla Galleria della Strada Romana (a destra) |
cortile di Palazzo Zignoli con la Fontana delle Tette |
La fontana in pietra d'Istria è formata da una vasca a forma di conchiglia e da un busto nudo di donna che regge con le mani il seno dai cui capezzoli zampilla acqua.
Fontana delle Tette |
targa che descrive la Fontana delle Tette |
La fontana originale era alimentata dalle acque del Cagnan sollevate alle chiuse del Ponte di Pria mediante una "roda mata".Danneggiata all'inizio dell'Ottocento dai soldati napoleonici che la presero a fucilate perché rappresentava il potere del podestà veneziano, la fontana venne rimossa e dispersa.
Ma da quella fontana sino al 1797 (anno in cui cadde il dominio della Serenissima), sgorgava da una mammella vino bianco e dall'altra vino rosso, offerti gratuitamente per tre giorni, ogni volta che veniva eletto un nuovo podestà.
Fu l'abate Luigi Bailo a ritrovarla nel XIX secolo ed a inserirla nel Museo di Casa da Noal.
Il busto originale della fontana si trova oggi custodito in una teca sotto il portico di Palazzo dei Trecento.
originale scultura della Fontana delle Tette (sotto il portico del Palazzo dei Trecento) |
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La Fontana dei Tre Visi, posta in Via Bailo davanti al Municipio (Ca' Sugana), richiama la possibile origine etimologica fantasiosa della parola "Treviso".
Fontana dei Tre Visi |
Si racconta che il fondatore di Treviso fosse stato un un nobile profugo della guerra di Troia, che avrebbe costruito il primo nucleo abitativo dove si trovava una torre confinaria di Padova, coronata da una scultura di fanciulla con tre teste e "tre visi".Oltre a nascere da questa leggenda, il nome della città di Treviso potrebbe derivare dal:
- celtico "TARVOS" = toro
- gallico "TREV" = villaggio di legno
- latino "TER VISUS" = tre colline (Piazza dei Signori, Piazza Duomo e Sant'Andrea), sulle quali si andarono formando i primi nuclei della romana Tarvisium.
E' una fontana trifronte, ovvero è composta da tre visi d'uomo posti su un solo torso.
L'erma di cui è composta è la copia ottocentesca di quella perduta, un tempo posta sulla scalinata del Palazzo dei Trecento.
Fontana dei Tre Visi |
L'acqua sgorga dalle bocche di quattro teste leonine (simbolo della forza dell'elemento liquido).
Fontana dei Tre Visi |
CONCLUSIONI
In una città conosciuta da scrittori e artisti per i suoi suggestivi panorami, in cui le case e gli alberi si specchiano nei suoi corsi d'acqua, non potevano mancare fontane alimentate da queste acque, che sapessero raccontare la storia di Treviso attraverso aneddoti e leggende.
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