martedì 11 maggio 2021

Firenze: la Colonna della Giustizia

Non sempre visitando una nuova città ci si sofferma ad osservare nel dettaglio i monumenti che ornano le piazze, e spesso s'ignora la storia e gli artisti che hanno lavorato al progetto e alla realizzazione di queste opere. Si passa frettolosamente accanto a colonne od obelischi posti da secoli in quei luoghi, arrivati da molto lontano dove appartenevano ad antecedenti monumenti, eretti con grande fatica adottando le più innovative tecniche del tempo, e rielaborati con nuove opere per dare loro un significato e una vita nuova.

E questo il caso della Colonna della Giustizia posta a Firenze in Piazza Santa Trinità

Colonna della Giustizia

Colui che volle quest'opera fu il Granduca Cosimo I de' Medici che voleva celebrare, con l'innalzamento di tre colonne poste in tre piazze cittadine, la nuova età dell'oro istaurata grazie alle virtù del buon governo mediceo.

Inizialmente il Granduca avrebbe voluto porre sulla colonna una statua che lo raffigurasse, ma presto pensò che fosse sconveniente per ragioni politiche un tale ostentamento in previsione delle nozze tra il figlio Francesco e Giovanna d'Austria.

Ognuna delle tre colonne avrebbe portato sulla sommità una statua di una Virtù etica associata al principato mediceo: la Pace (posta sulla colonna in Piazza S.Marco), la Religione (posta in Piazza S.Felice) e la Giustizia che doveva sormontare la colonna in Piazza Santa Trinità.

Di queste tre colonne solo la Colonna della Giustizia fu portata a compimento: la colonna di breccia medicea cavata a Seravezza innalzata in Piazza S.Felice (eretta nel 1572 vicino a Palazzo Pitti, all'inserzione di Via Maggio con Via Romana e Via Sant'Agostino), rimase priva di basamento, di capitello e di statua, mentre la colonna che doveva abbellire Piazza S.Marco si ruppe ancor prima di essere eretta.
Colonna di Piazza S.Felice (Palazzo Pitti alle spalle della colonna)

La Colonna della Giustizia fu innalzata all'incrocio di più assi stradali: Via Larga dei Legnaioli (l'attuale Via Tornabuoni), lo sbocco sulla piazza di Borgo dei Santi Apostoli, e il proseguimento di Via Maggio (Oltrarno) dopo che si attraversava il nuovo Ponte della Trinità (quello più antico era stato distrutto qualche anno prima da un'alluvione). 

Colonna della Giustizia vista da Via Tornabuoni

Colonna della Giustizia vista dal Ponte della Trinità

Colonna della Giustizia e inizio di Borgo Santi Apostoli

Venne scelto questo luogo perché secondo la tradizione Cosimo I si trovava proprio qui quando apprese la notizia della vittoria a Marciano contro le truppe francesi di Enrico II guidate da Filippo Strozzi (1554).

La colonna di granito grigio orientale di cui si compone la Colonna della Giustizia venne donata da Papa Pio IV a Francesco de' Medici durante la sua visita a Roma nel 1561.

I Medici avevano infatti appoggiato l'ascesa al soglio pontificio del cardinale milanese Giovanni Angelo Medici (imparentato alla lontana con i Medici di Firenze e zio di S.Carlo Borromeo), che divenne papa nel 1559 col nome di Pio IV.

L'antica colonna d'epoca romana giaceva a Roma nelle Terme di Caracalla (chiamate nel Cinquecento Antonine): per alcuni autori era posizionata nella natatio, per altri nel frigidarium.

Il diametro del fusto era di 1,34m, era lungo 11,17m e pesava circa 57 tonnellate.

Il trasporto a Firenze della colonna iniziò nel maggio 1562 e il viaggio durò quindici mesi. Sovrintesero al suo trasporto Giorgio Vasari, Nanni di Baccio Bigio e Bartolomeo Ammannati.

Cosimo I commissionò al provveditore dell'arsenale di Pisa la costruzione di un'imbarcazione capace di trasportare la lunga colonna.

Trainata per mezzo di argani piantati nel terreno ed azionati da uomini e cavalli, la colonna venne fatta avanzare su rulli di legno dalle Terme di Caracalla al Tevere, sino all'approdo della Marmorata ai piedi dell'Aventino. La colonna percorreva ogni giorno circa 120 m e per questo arrivò al porto fluviale alla fine di agosto. Ma il barcone mediceo arrivò solo tre mesi dopo e il caricamento della colonna venne terminato a fine dicembre. Il barcone salpò il 6 gennaio 1563 e arrivato alla foce del Tevere a Ostia venne rimorchiato da una galera ducale arrivando a febbraio a Civitavecchia, dove l'aspettava un'altra galera. Durante la navigazione il convoglio dovette affrontare anche due imbarcazioni turche. Un mese dopo il carico arrivò a Livorno e iniziò a risalire il corso dell'Arno sino a Ponte Signa (a valle di Firenze), perché per la ridotta portata del fiume non poteva continuare oltre. Qui la colonna, sotto la direzione dell'Ammannati, fu sbarcata il 1 maggio e a fine luglio continuò il suo percorso via terra verso Firenze dove giunse il 21 settembre a Porta S.Frediano

Passando il fiume sul Ponte della Carraia la colonna giunse finalmente a Piazza Santa Trinità il 27 settembre.
La colonna rimase abbandonata sulla piazza per due anni e venne poi innalzata in due ore il 2 luglio 1565, alla vigilia delle nozze magnifiche e trionfali di Francesco de' Medici e Giovanna d'Austria celebrate in S.Maria del Fiore il 18 dicembre 1565.

Per questo motivo venne realizzato un capitello corinzio in provvisorio in legno (che verrà sostituito poi da un capitello dorico in marmo) dipinto come la base ad imitazione del bronzo, e posta sopra questo una statua della Giustizia in terracotta, modellata dall'Ammannati.

Su una delle facce del basamento fu posta anche un'epigrafe esaltante la vittoria della guerra senese contro i Francesi e la scritta "COSMUS MED MAGN DUX ETRURIAE" e la data 1570.

basamento della Colonna della Giustizia

Intorno al 1570 la Colonna della Giustizia venne ad assumere l'aspetto definitivo, ma dieci anni più tardi venne aggiunto il sedile che troviamo intorno al basamento e il lastricato marmoreo che lo circonda.

Il capitello corinzio ligneo venne sostituito da un capitello dorico in marmo nel 1581 il cui fregio era costituito da teste d'arieti inghirlandate (l'Ariete era il segno zodiacale di Francesco de' Medici nel frattempo succeduto al padre sul trono granducale).

Venne poi incaricato Francesco del Tadda di realizzare, insieme al figlio Romolo, la statua in porfido della Giustizia su modello dell'Ammannati.

Giustizia (Francesco e Romolo del Tadda - dis. Bartolomeo Ammannati -1581)

Dopo undici anni di lavoro la statua, composta da 5 o 6 pezzi, venne posizionata sulla colonna nel 1581. A questa venne aggiunto poi un mantello in bronzo perché le spalle apparivano sproporzionate rispetto al corpo.

C'è un curioso aneddoto che circola riguardo la statua della Giustizia.

Si racconta che, qualche tempo dopo l'istallazione della statua sulla colonna, i gioiellieri del Ponte Vecchio denunciarono il furto di alcune pietre preziose. Vennero accusati dei ragazzi che giocavano sul ponte, e non avendo raccolto prove per incriminarli, furono solo diffidati dal sostare nei pressi del ponte. Qualche anno dopo, durante la pulitura della statua, venne scoperto un nido di gazza al cui interno si trovò la refurtiva rubata dalla gazza "ladra"!

CURIOSITA': la Colonna della Giustizia venne ritratta in uno degli ovali degli affreschi che decorano le lunette del primo Cortile di Palazzo Vecchio, anche qui a simboleggiare le virtù del buon governo mediceo.  

Colonna della Giustizia (primo Cortile di Palazzo Vecchio)


CONCLUSIONE                                                                                                                          Ogni piccolo o grande monumento di una città nasconde una particolare storia legata ai motivi o agli artefici della sua costruzione. Conoscerla vuol dire aggiungere un tassello in più alla conoscenza della storia di quella città, è come aggiungere una piccola tessera in un grande puzzle.

 

 

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