Questo post parlerà di due fontane di Firenze che hanno in comune un particolare: un mascherone.
Percorrendo le vie del quartiere Oltrarno di Firenze sarà facile imbattersi in una bella fontana di gusto tardo manierista: la Fontana dello Sprone.
Fontana dello Sprone (1608 ca.) |
Questa fontana prende il nome dal fatto di essere posta sullo "sprone", ovvero sulla cantonata formata da due strade che s'intersecano formando un angolo acuto, in questo caso Via dello Sprone e Borgo S.Jacopo. Il palazzo al quale la fontana è addossata è quindi di forma trapezoidale.
sprone con la Fontana dello Sprone |
Si pensa che la fontana sia stata realizzata intorno al 1608 per il corteo nuziale di Cosimo II de' Medici e dell'arciduchessa Maria Maddalena d'Austria (il matrimonio avvenne nell'autunno di quell'anno).
stemma mediceo tra la Fontana dello Sprone e la loggia aggettante del palazzo |
Fatta realizzare dai Medici come lo stemma mediceo posto sopra il crocicchio testimonia, la fontana era di pubblico utilizzo, per animali e uomini.
Si attribuisce questa fontana a Bernardo Buontalenti (che morì nel giugno 1608 e che abitava nelle vicinanze), ma altri studiosi pensano che l'opera si debba ad altri artisti: a Ludovico Cardi detto il Cigoli (1608) o a Francesco Generini (1639).
La fontana in marmo è composta da un mascherone grottesco dal quale esce l'acqua che si riversa nella vasca sottostante a forma di conchiglia e con grandi volute nel bordo. L'acqua trasbordando dalla vasca forma una cascatella raccolta dalla vasca in pietra posta a terra.
Fontana dello Sprone (1608 ca.) |
La fontana fu restaurata nell'Ottocento da Giuseppe del Rosso.
Fontana dello Sprone by night |
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La Fontana dello Sprone sembra aver fatto da modello a un'altra fontana fiorentina, la Fontana del Mascherone.
Fontana del Mascherone |
La Fontana del Mascherone prende infatti il nome dalla maschera grottesca dalla quale zampillava l'acqua, che ricorda appunto il mascherone della Fontana dello Sprone.
La possiamo trovare nel quartiere S.Croce, dietro le Gallerie degli Uffizi e non lontana da Palazzo Vecchio, addossata al pilastro d'angolo della Loggia del Grano, tra Via de' Castellani e Via de' Neri.
Loggia del Grano |
La Loggia del Grano venne commissionata dal Granduca Cosimo II nel 1619 : il suo busto (forse opera di Chiarissimo Fancelli) con l'iscrizione EGENORUM PATRI si trova al centro delle arcate che affacciano su Via de' Neri. Venne realizzata da Giulio Parigi dove già nel 1359 si trovavano un deposito di cereali e il mercato delle granaglie (Palco del Grano). Sul fondo del loggiato, composto da otto colonne e quattro pilastri, erano stati posti alcuni elementi provenienti dall'antico edificio.
Dalla fine Seicento l'edificio cambiò funzione d'uso: divenne una tipografia, la sede della redazione di un giornale, un teatro, poi un caffè concerto, un cinema, e infine più recentemente ha ospitato un mercatino, un ristorante, una bancarella di libri.
Anche questa fontana in marmo è composta da una vasca in cui si gettava l'acqua erogata dal mascherone, e da una vasca a terra in pietra in cui cadeva l'acqua che strabordava dalla vasca in marmo.
Alcuni studiosi hanno attribuito la fontana, come il busto di Cosimo II, opera di Chiarissimo Fancelli, mentre altri pensano che sia stata realizzata nel 1764 per volere della Reggenza Lorenese.
CONCLUSIONI Credo che ogni piccolo dettaglio di una città che non si conosce desti curiosità nei visitatori più attenti. Alloggiando nell'Oltrarno durante i nostri viaggi a Firenze, ci è capitato di passare per caso davanti alla Fontana dello Sprone, e uscendo dalle Gallerie degli Uffizi di notare la fontana all'angolo della Loggia del Grano. Non avevamo il tempo di soffermarci su queste opere, non essendo tra i must da visitare in una breve visita di questa città ricca di capolavori d'arte. Ma il mio fotografo "personale", abituato a fotografare tutto ciò che passa davanti alla sua macchina fotografica ("non si sa mai, poi potrebbe essere importante!"), ha immortalato anche queste due fontane, pregevoli opere di gusto manierista collegate da particolari comuni...mai farsi fuggire niente, si ha sempre tempo di documentarsi a casa e scoprire un altro tassello dell'arte.
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