mercoledì 22 maggio 2013

Il castello di Maisons-Laffitte


A Maisons-Laffitte, nell'Ile-de-France a 17 km a nord-ovest di Parigi , si trova uno dei capolavori dell'arte classica francese del XVII secolo: il castello progettato da François Mansart che si è meglio conservato.


René de Longueil






René de Longueil, un ricco alto magistrato del Parlamento di Parigi, appartenente alla "nobiltà di toga", la cui famiglia era proprietaria a Maisons di un maniero dal 1450, decise di erigere un castello degno del suo rango dando l'incarico a François Mansart.

François Mansart



François Mansart era l'architetto più in voga dell'epoca.
A lui si devono il progetto del castello di Balleroy (in Normandia), di un'ala del castello di Blois (nella Loira), e del Palazzo di Lussemburgo a Parigi.
Noi in modo pratico lo ricordiamo per aver inventato la "mansarda", una copertura che prende origine dal suo nome.







I lavori di erezione del castello durarono dal 1640 al 1649.
Nel frattempo Longuiel era divenuto sovraintendente delle finanze.
Il castello s'inaugurò nel 1651 con una grande festa, alla presenza del tredicenne re Luigi XIV e della reggente Anna d'Austria.

L'invidioso Mazzarino sollevò però Longuiel dalla sua carica.
Divenne però nel 1658 marchese e poté in quanto nobile recintare la sua proprietà.
Tra i suoi ospiti al castello ci fu anche il suo amico Voltaire, che qui s'ammalò di vaiolo.
Quando fu guarito però la sua camera andò a fuoco per un surriscaldamento, danneggiando così parte del castello.


Conte d'Artois - Carlo X

Nel 1777 il castello viene acquistato dal conte d'Artois, l'appena ventenne fratello di Luigi XVI.
Il conte inizia a ristrutturare in stile neoclassico il castello tramite l'architetto Bellanger, ma per problemi finanziari i lavori non arriveranno mai a termine.
Nelle sue scuderie vivevano 30 cavalli.
Fece costruire anche la prima pista per corse di cavalli nel parco.
Le due griglie in ferro battuto che chiudevano i cancelli della tenuta furono tolte dal Direttorio e sono al Louvre all'entrata della galleria d'Apollo e del Padiglione dell'Orologio.
Dopo la presa della Bastiglia parte per un esilio volontario, per poi tornare in Francia nel 1814 per divenire re col nome di Carlo X.
E' poi obbligato a a ripartire per l'esilio nel 1830.






Durante la Rivoluzione al castello vengono messi i sigilli e il mobilio disperso.
Nel 1791 viene venduto al cittadino Lanchère, allevatore di cavalli molto ricco, che userà soltanto le scuderie.

Maresciallo Lannes


Nel 1804 il castello viene acquistato dal Maresciallo Lannes, duca di Montebello, uno dei principali amici e compagni di Napoleone.
Egli fece ridecorare e ammobiliò di nuovo il castello.
Napoleone fece visita al castello diverse volte.
Alle vittorie dell'amico Lannes dedicò i viali del parco della dimora, e fece piantare nel giardino alberi posizionati come lo schieramento francese e nemico nella battaglia di Montebello.
Inoltre trovò posto nella tenuta anche un allevamento di pecore merinos.
Dopo la morte del maresciallo avvenuta vicino a Vienna per la ferita riportata ad una gamba in battaglia, il castello rimase alla vedova.





Jacques Laffitte

Nel 1818 il castello viene nuovamente venduto al facoltoso banchiere Jacques Laffitte, governatore della Banca di Francia, che demolisce le scuderie e lottizza il parco.
Ciò porterà la città a diventare una "città composta da case di campagna", simile alle "città giardino" inglesi.
I lotti furono venduti a borghesi parigini del mondo degli affari e dello spettacolo.
Gli acquirenti dei lotti avevano l'obbligo di non circondare le loro residenze con alti muri, in modo da preservare l'aspetto del parco.
Per problemi finanziari il castello deve essere ancora venduto.


villa di Maisons-Laffitte
villa di Maisons-Laffitte

Dopo essere appartenuto a Thomas de Colmar e al pittore russo Tilman Grommè, lo Stato lo acquista nel 1905.

giardini del castello

Questa è la storia del passaggio da un proprietario all'altro di questo castello, ma veniamo alla sua descrizione vera e propria.

facciata del castello

Esternamente il castello di pianta rettangolare elevata su tre piani, mostra una simmetria ed un equilibrio nelle forme.
La facciata presenta due piccole ali e tre ordini di pilastri: dorici, ionici e corinzi.
I tetti sono in ardesia.


E' il primo castello "aperto", ovvero ha un vestibolo centrale con scale a giro.
L'influenza architettonica è classica, ma non mancano colpi d'occhio barocchi: illusioni ottiche quali i trompe d'oeil.

modellino del castello

Al piano terra si trovano l'Appartamento di René Longueil (sulla sinistra), il vestibolo d'onore (al centro) e l'Appartamento del Conte d'Artois (sulla destra).

Nell'Appartamento di Longueil si trova il Salone dei Prigionieri ("Salon des captifs"), chiamato così per il decoro del suo camino monumentale dedicato a Luigi XIII, dove un medaglione che rappresenta il re è sostenuto da due prigionieri, simbolo delle nuove province conquistate dopo la guerra dei 30 anni.
Al di sotto un bassorilievo illustra il trionfo di Luigi XIII rappresentato come un imperatore romano.
Nella sala sono presenti le tele Di H.Robert "Paesaggio con cascata" e di Volaire "Baia di Napoli con Vesuvio".

Salone dei prigionieri

"Baia di Napoli e Vesuvio" - Volaire
"Paesaggio con cascata" - Robert
Salone dei Prigionieri
Vestibolo






Il Vestibolo era destinato ad accogliere gli ospiti.
E' ornato da colonne doriche cilindriche e leggermente affusolate.
Negli angoli della sala vi sono 4 aquile ad ali spiegate, che sono presenti nelle insegne della casata di Longueil in quanto hanno un "lungo occhio".








colonne doriche
prospettiva nel Vestibolo























aquila ad ali spiegate
In quattro lunette vi sono bassorilievi rappresentanti i quattro elementi sotto forma di dei: Cibele, Nettuno, Giunone e Giove.

statua di Giunone
statua di Cibele























La scala che qui si trova è a gabbia quadrata con 4 rampe sospese.
Sono ornate da pilastri ionici.
La cupola è munita di lanternone.
Sulla cornice ci sono quattro gruppi di putti che rappresentano la musica e il canto, le scienze e le arti plastiche, la pace e l'arte militare, l'amore e le nozze.

tromba delle scale
putti sulla cornice delle scale (musica e canto)
putti sulla cornice delle scale (amore e nozze)
Sala da pranzo




L'Appartamento del Conte d'Artois comprende la Sala da Pranzo in stile neoclassico, con riferimenti all'antichità e alla mitologia.
La ornano colonne e pilastri corinzi.
Sul camino è raffigurata la scena di un sacrificio a Bacco, delle ghirlande, delle teste di leone, un'aquila e due baccanti.
Nelle nicchie si trovano raffigurati i frutti della terra: Cerere rappresenta il grano, Pomone i frutti, Erigone l'uva.
Il soffitto a cassettoni porta decorazioni in stucco.



decorazioni in stucco della sala da pranzo

Al primo piano si trova l'Appartamento del Re o Appartamento all'italiana per il soffitto con volta a botte ritmato da cupole invece che da travi.
Fa parte di questi spazi la Grande Galleria con tribuna per i musicisti.
Era la sala per le festa e dei concerti.
Alle pareti ci sono arazzi dei Gobelins del XVIII secolo rappresentanti la "Caccia di Massimiliano" e boiserie.

Grande Galleria

tribuna per i musicisti nella Grande Galleria

La sala è aperta sul fondo con una grande arcata sull'anticamera o Salone di Ercole dove vi è un camino monumentale del XVII secolo con cariatidi che portano frutta e un medaglione di Luigi XIV.

camino della Sala d'Ercole

La Camera del Re ha un soffitto a cupole embricate e un parquet originale a comparti.
L'alcova con un letto reale di parata, è delimitata da due pilastri.


Camera del Re
letto reale nella Camera del Re

Lo Studio degli specchi era un piccolo locale circolare destinato al re, con specchi separati da pilastri ionici che riflettano la luce di una sola finestra.
La cupola è decorata e il parquet è a mosaico in intarsi in legno,d'osso e stagno, a motivi floreali.
Si trova il monogramma RM di René de Longueil e della moglie Madeleine Boulenc de Crévecoeur, sposata quando lei aveva16 anni, e che morì a soli 26.

parquet intarsiato nello studio degli specchi
cupola dello studio degli specchi

boiserie dello studio degli specchi

pavimento dello studio degli specchi

monogramma di Renè e Madaleine

L'Appartamento di Lannes è il rimaneggiamento dell'Appartamento della Regina.
La Camera di Lannes è una stanza d'angolo in stile Impero.
Un tavolo da gioco in stile Restaurazione in radica di olmo, è decorato con i segni dello zodiaco.

Camera di Lannes

Una piccola camera in stile XIX secolo mostra oggetti e ricordi di Laffitte.

Nel sottosuolo si trovano le cucine nelle quali si trova una mostra permanente sulla storia delle corse ippiche e il mondo del cavallo nella vita del XVII secolo.
Sono presenti 300 oggetti, documenti e foto della storia della vocazione ippica di questa città.
Maisons-Laffitte è anche infatti conosciuta come la "città del cavallo".

cucine
cucine
mostra espositiva
ricordi delle corse ippiche

www.maisonslaffitte.net
Orario: metà maggio/metà settembre 10.00/12.30  14.00/18.00
             metà settembre/metà maggio 10.00/12.30  14.00/17.00
martedì chiuso
Costo 7,50€
durata della visita 1 ora circa


CONCLUSIONI
Un gioiello non molto conosciuto nel paesaggio dell'architettura francese, Maisons-Laffitte dona l'opportunità di conoscere da vicino l'opera principale di uno degli architetti più noti della storia dell'arte della Francia.
Data anche la vicinanza a Saint-Germain-en-Laye e ad altri siti intorno a Parigi degni di nota, consiglio di visitare questo elegante castello.




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