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UFFICIO TURISTICO Via Martino V 18/20
Punto informativo Piazzale della Pace
(sotto le mura del castello)
Genazzano è un comune della provincia di Roma, posto al confine tra le province di Roma e di Frosinone: dista dalla Capitale circa 45km.
Il borgo, la cui misura in larghezza non supera mai gli 80m, sorge su uno stretto sperone di tufo vulcanico, ed è circondato da castagni e uliveti.
scorcio di Genazzano |
Sembra che il toponimo del borgo derivi appunto dalla gens Genucia (famiglia romana di origini plebee).
Altre ipotesi sull'origine del nome sono che derivi:
- da "ginnasio", alludendo ai giochi ginnici che si svolgevano nelle ville romane imperiali qui presenti
- dalle numerose piante di "ginestre" che crescono nel circondario
- da "gen nova", la popolazione che durante il medioevo andò a vivere nel borgo
- dal tempio "Jani-Fanum" dedicato al dio bifronte Giano che doveva essere qui collocato
Il borgo sembra essersi sviluppato intorno alla chiesa di S.Maria e alla chiesa dei SS Stefano e Lorenzo (divenuta poi la chiesa di S.Croce) nel X secolo.
Divenne poi il feudo storico dei Colonna, che potevano qui controllare il passaggio tra Roma e Napoli.
Nel 1151 infatti il Papa Eugenio III cedette il feudo ai Colonna che lo mantennero fino al XIX secolo, cioè fino all'abolizione dei privilegi feudali.
L'ingresso al borgo nella parte bassa, all'estremità meridionale, avviene tramite la Porta Romana, che costituiva l'accesso a Genazzano per chi proveniva da Roma.
Porta Romana |
Il portale a bugnato del XVI secolo è costituito da un arco a tutto sesto sormontato dallo stemma in cotto rosso di Genazzano.
stemma della città |
portale a bugnato |
A sinistra della porta si trova un baluardo circolare.
A destra invece si trova un torrione poligonale che racchiudeva l'antico cimitero dell'adiacente chiesa di S.Croce,del X secolo.
Oggi è un Sacrario dei Caduti, con ossario al centro della navata della chiesa, ma fu la cappella dell'ospedale.
chiesa di S.Croce |
Al suo interno vi sono quattro cicli di affreschi del XIII, XV e XVI secolo raffiguranti martiri e santi.
La chiesa è aperta solo in alcune ricorrenze.
Ma al borgo di Genazzano fino al XIII secolo si accedeva per una porta più antica, la Porta di S.Biagio.
torre ed edicola di Porta S.Biagio |
Vicino alla porta vi erano le carceri con beccatelli trecenteschi.
La seconda porta è sormontata da un'edicola con Madonna di Loreto con Bambino del '600.
Porta S.Biagio |
Le strette viuzze e i vicoli si snodano all'interno del borgo aprendosi in piazzette e slarghi.
chiesa di S.Paolo |
La chiesa fu costruita nel XIII secolo, ma oggi non ha più l'aspetto in stile romanico: solo il campanile, una torre quadrata a quattro ordini di celle trilobate, decorato con bacini, lo ricorda.
campanile romanico |
ingresso alla chiesa di S.Paolo |
La chiesa infatti fu ristrutturata nel XVIII secolo.
La facciata della chiesa ha lesene binate che reggono un fastigio.
L'interno non lo abbiamo potuto visitare in quanto, al nostro passaggio, la chiesa era chiusa.
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Continuando a salire lungo le strade del borgo si arriva al Santuario della Madre del Buon Consiglio, dove anticamente si trovava la chiesa di S.Maria del Buon Consiglio, costruita nel X secolo e trasformata in cimitero (sotto il pavimento).
Santuario della Madre del Buon Consiglio |
Si costruì una nuova chiesa.
A metà del '400 Petruccia da Jengo, una vedova e terziaria agostiniana, offrì tutti i suoi beni per ingrandire e ristrutturare la chiesa, ma i soldi finirono e la vedova veniva derisa dalla popolazione.
ritratto e targa commemorativa di Petruccia |
Ma Petruccia era convinta di poter portare a termine i lavori con l'aiuto della Madonna...la tradizione narra che durante il vespro del 25 aprile 1467 apparve su una parete della chiesa un'immagine della Vergine, che incominciò a fare miracoli (se ne contarono 161 in circa tre mesi).
Questo portò un gran numero di pellegrini a Genazzano e con le offerte di questi si terminò la chiesa.
L'immagine della Madonna si staccò da una chiesa di Scutari in Albania all'arrivo dei Mussulmani.
La tradizione racconta che l'immagine fu portata in volo da angeli, e seguita da due pellegrini.
Madonna del Buon Consiglio |
L'immagine miracolosa della Madonna con Bambino viene conservata in un tempietto in rame dorato nella navata di sinistra, sotto una tribuna di marmo donata da Antonio Colonna, sorretta da colonne tortili di basalto, provenienti dalla villa imperiale degli Antonini, ed è opera di Andrea Bregno.
E' protetta da una cancellata in ferro battuto.
grata di ferro |
altare della Madonna del Buon Consiglio |
altare della Madonna del Buon Consiglio |
La chiesa poi venne riedificata e ampliata dall'architetto Domenico d'Ottavio (seguace del Maderno) tra il 1621 e il 1629.
facciata del Santuario della Madonna del Buon Consiglio |
Nel timpano del portale vi è raffigurata in bassorilievo la storia dell'arrivo dell'immagine sacra.
Nella lunetta del portale e nel timpano della facciata vi sono scene dei miracoli dell'icona.
lunetta del portale |
timpano della facciata |
portale quattrocentesco del Santuario della Madonna del Buon Consiglio |
navate della chiesa |
stucchi dorati delle volte |
affreschi delle finestre |
pulpito in marmi policromi |
affresco di Cristo Crocifisso |
In una nicchia vicina si trova la spada che lo colpì e che si contrasse anche dopo essere stata riforgiata.
Sulla controfacciata in alto è raffigurata l'Incoronazione di Maria Assunta in cielo, mentre il resto della controfacciata è stato affrescato da Prospero Piatti che ha rappresetato la Venuta della Madonna.
controfacciata |
Partenza dell'Icona da Scutari - Prospero Piatti |
L'opera, attribuita al Bernini o alla sua scuola, proviene dalla chiesa di S.Maria in Posterula a Roma e fu donata dai Padri Agostiniani Irlandesi nel 1954.
balaustra berniniana |
balaustra berniniana |
Il coro è del XVIII secolo
altare maggiore |
Fonte battesimale e Madonna |
Madonna in marmo |
fonte battesimale |
Salendo ancora nel borgo s'incontra il Palazzo Apolloni del XIV/XV secolo.
Palazzo Apolloni |
Palazzo Apolloni |
Il palazzo, in stile gotico aragonese, si dice sia stato il luogo di nascita di Oddone (o Ottone) Colonna, divenuto Papa col nome di Martino V.
Ma il palazzo richiama quello stile che nel Regno di Napoli di Alfonso d'Aragona era in voga venti anni dopo la morte di Martino V.
Si pensa dunque che in realtà fu la dimora di un nobile cortigiano.
Fu anche la sede dell'Uditorato, il tribunale del Barone.
Nel 1434 fu occupato da Fortebraccio, nel 1461 vi soggiornò papa Pio II.
Fu anche dimora del Valentino quando i Borgia erano in possesso anche del castello (1500/1503).
Poi Giulio II lo restituì ai Colonna.
particolare del portale di Palazzo Apolloni |
bifora di Palazzo Apolloni |
bifora di Palazzo Apolloni |
Il palazzo consta di tre piani più uno interrato ad uso cantina.
Vi sono bifore e monofore trilobate con colonnine tortili.
La facciata è decorata a graffiti.
Chi fu Papa Martino V?
Nacque a Genazzano nel 1368.
Suo padre Agapito apparteneva al ramo cadetto della famiglia Colonna.
Oddone studiò all'Università di Perugia e divenne Cardinale diacono della Chiesa di S.Giorgio al Velabro a Roma nel 1405.
Fu eletto papa dal Concilio di Costanza nel 1417 nel giorno di S.Martino, il santo da cui prese il nome.
Fu eletto unanimemente dopo tre giorni di conclave.
Fu il Papa che pose fine allo Scisma d'Occidente: dopo quarantanni (1378/1417) la Chiesa tornava a Roma con un unico Papa (prima di Martino V contemporaneamente vi erano stati tre papi: Giovanni XXIII, Benedetto XIII e Gregorio XII).
Dopo un lungo viaggio entrò in Roma nel 1420.
Martino V riorganizzò lo Stato Pontificio e riassestò le finanze, ristabilì il prestigio e l'autorità papale e ricostruì le chiese che versavano in rovina.
Morì a Roma nel 1431.
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Vicina a Palazzo Apolloni si trova la casa natale di Cesare Caroselli, pittore nato a Genazzano nel 1847.
casa natale di Cesare Caroselli |
Suoi sono gli affreschi nell'abside della basilica di S.Giovanni in Laterano e quelli in stile romanico della chiesa di S.Maria in Cosmedin.
Morì a Roma nel 1927.
Nacquero a Genazzano anche i pittori Scipione Vannutelli (1834/1894) che dipinse in stile accademico quadri storici e di genere, e Dante Ricci.
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Si giunge quindi alla chiesa di S.Nicola del XIII secolo.
chiesa di S.Nicola |
Martino V la elesse a collegiata e l'ampliò in forme tardo-gotiche.
ingresso alla chiesa di S.Nicola |
Mantiene un pavimento cosmatesco e un soffitto ligneo policromo.
Era chiusa al nostro passaggio.
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Siamo arrivati alla sommità dello sperone roccioso, dove si trova il castello Colonna.
castello Colonna (accesso dal borgo) |
Nel XIII secolo Pietro Colonna racchiuse la fortezza con mura e la dotò di due torri diagonali di difesa e di due fossati.
castello Colonna |
Tra il 1500 e il 1503 il castello appartenne ai Borgia.
Nel cinquecento fu soprelevato il portico interno del cortile.
loggia del castello ed entrata posteriore |
Nel XVII secolo si costruì il terzo livello del portico e si smantellarono le opere militari.
portico del cortile interno con fontana ottagonale |
interno del portico |
fontana ottagonale |
pozzo del cortile e affaccio sul fossato/giardino |
Il castello restaurato ospita oggi in 20 sale il Centro Internazionale d'Arte Contemporanea.
portale sul ponte |
ponte di collegamento castello/parco |
ponte castello/parco |
Nella piazza sotto il ponte si può vedere il castello in tutta la sua possenza.
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Ripercorrendo il nostro tragitto in senso inverso, in via Brancaleone al N°34 si può notare la casa di Giovanni de Corlonibus detto Brancaleone.
Il portale a tuttosesto in travertino e cornice con draghi ad ali aperte era sormontato dallo scudo araldico della famiglia, che venne asportato.
Giovanni Brancaleone, che combatté a fianco di Prospero e Fabrizio Colonna in molte battaglie, è noto per essere stato tra i 13 italiani che parteciparono alla famosa Disfida di Barletta.
Nel 1503 infatti, durante la guerra ispano-francese alla quale parteciparono anche i Colonna, il capitano francese Charles De Torgues, in una cantina aveva accusato i cavalieri Italiani capitanati da Ettore Fieramosca di codardia.
Vinsero gli Italiani e per questo i Colonna donarono a Brancaleone una tenuta vicino Paliano.
Brancaleone è sepolto nella chiesa di S.Pantaleo a Roma.
Per ricordare questo valoroso cavaliere lo stemma di Genazzano presenta 13 triangoli (quanti erano i cavalieri), contenuti dal motto "L'Abbattimento".
Inoltre tra l'ultima settimana di maggio e la prima di giugno si disputa il Palio di Brancaleone con la rievocazione storica della Disfida di Barletta con corteo storico in costume rinascimentale.
Marcantonio Colonna |
E' ricordato come condottiero legato a Genazzano anche Marcantonio Colonna, capitano generale della flotta pontificia di Pio V e della flotta alleata cristiana, che sconfisse i Turchi di Alì Pascià nella battaglia di Lepanto del 1571.
Fu lui a voler abbattere Porta S.Biagio per unire il borgo vecchio al borgo nuovo, e intraprese dei lavori nel castello.
Prospero Colonna |
Altro condottiero di casa Colonna fu Prospero Colonna, comandante generale delle truppe spagnole di Carlo V in Italia contro i Francesi.
Nacque a Genazzano e fu anche cardinale .
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Appena fuori da Porta Romana, nella sottostante valletta solcata da un ruscello, si trova un altro monumento molto interessante di Genazzano, il cosiddetto Ninfeo Bramante.
Ninfeo Bramante |
Si è pensato che la costruzione, simile alle terme antiche come quelle di Diocleziano, fosse i cosiddetti "bagni di Antonino Pio".
Nel XX secolo si pensò invece che fosse opera del Bramante o della sua scuola, per l'uso delle serliane (oculi che prendono il nome dall'architetto Serlio) e per i conchiglioni che decorano le absidi.
Per la somiglianza con la Loggia di Raffaello di Villa Madama si pensò che potesse esserne stato l'esempio.
serliane del ninfeo |
Si pensa che furono Prospero (capitano d'armi) e suo fratello Giovanni (cardinale) gli ideatori.
Il ninfeo è di ordine tuscanico (ordine usato per le costruzioni extraurbane e militari).
Destinato inizialmente ad essere un padiglione estivo, come il frigidarium delle terme romane o come la basilica di Massenzio, era un luogo per incontrarsi, passeggiare e studiare.
Venne concepito per rappresentazioni teatrali (vasi sono stati murati nella parte alta del complesso per migliorare l'acustica) e per feste pubbliche.
E' costituito da un loggiato a tre campate un tempo voltato dove tre serliane separano un podio absidato, affiancato da due ambienti quadrati laterali.
Ninfeo Bramante |
nicchie e decorazioni del ninfeo |
ambiente laterale del ninfeo |
vasca dell'ambiente ottagonale |
nicchia dell'ambiente ottagonale |
Ai piedi del ninfeo, collegato da una scala ora interrata, si poteva creare un lago artificiale
Il ninfeo non fu mai portato a termine.
Il pilastro nord cedette con il terremoto del 1703, insieme alle volte.
Dal XVI al XVIII secolo fu usato come rimessa per il bestiame vaccino.
pilastro nord semi crollato |
volte crollate |
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La descrizione della mia passeggiata in questo borgo antico termina con il ricordare che la prima domenica di luglio si svolge ogni anno dal 1883 (anno in cui il cardinale Vincenzo Vannutelli istituì una processione religiosa), una famosa INFIORATA, un tappeto policromo composto da fiori.
Nell'edizione del 2012 Genazzano ha raggiunto il record mondiale coprendo con petali di fiori ben 1642,57 m².
Un altro evento in programma ogni anno a metà settembre, e al quale quest'anno abbiamo partecipato, è la manifestazione CANTINE APERTE.
Per tre giorni lungo le vie e i vicoli di Genazzano si possono fare degustazioni di vini e prodotti tipici genazzanesi, e le cantine, scavate nel tufo, divengono le cucine improvvisate di punti di ristoro a menù fisso.
L'atmosfera festosa viene poi vivacizzata da gruppi musicali itineranti, mostre e presentazioni di libri.
CONCLUSIONI
Questo borgo che ha dato i natali a personaggi noti riesce, con il suo fascino discreto, a richiamare l'attenzione sul suo passato, con i suoi avvenimenti miracolosi e con i suoi monumenti un po' misteriosi.
Lungo le vie di Genazzano si respira "quella sana aria di una volta", soprattutto durante feste e manifestazioni che cercano di valorizzare questo piccolo borgo.
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