A Roma, nel pittoresco quartiere di
Trastevere, vicino a
Porta Settimiana, si trova Villa Chigi detta
Villa Farnesina, una villa suburbana rinascimentale costruita sull'argine del Tevere.
La villa, circondata da un giardino all'italiana, fu fatta costruire nei primi anni del '500 dal ricco banchiere senese Agostino Chigi, vero intenditore d'arte.
Il nome di "Villa Farnesina" si deve invece al cardinale Alessandro Farnese il giovane, che acquistò la residenza nel 1580, alla morte del nipote Odoardo che l'aveva ricevuta in eredità.
Dall'altra parte del Tevere si trova
Palazzo Farnese, e venne progettato da Michelangelo un passaggio sul Tevere per collegare le due residenze, che però non fu mai realizzato.
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giardino della villa |
Ma torniamo ad Agostino Chigi, che affidò il progetto della costruzione della sua seconda casa a Roma e la realizzazione di alcune delle sue decorazioni a
Baldassarre Peruzzi, e chiamò ad affrescarla i migliori artisti dell'epoca:
Raffaello (con gli artisti della sua bottega compreso
Giulio Romano),
Sebastiano del Piombo, e Giovanni Antonio Bazzi detto
il Sodoma.
Il 22 aprile 1506, data che si pensava coincidesse con quella della fondazione di Roma, fu posata la prima pietra della villa.
La palazzina è costituita da un corpo centrale, con al pian terreno una loggia a cinque arcate (oggi chiuse da vetri), che fungeva un tempo da ingresso principale, e da due ali laterali.
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originario ingresso alla villa |
Oggi si entra nella villa dall'ingresso nord, che un tempo invece serviva per accedere al "giardino segreto".
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ingresso nord della villa (oggi ingresso principale) |
Originariamente l'esterno della villa era ricoperto da una decorazione monocroma costituita da telamoni e da elementi vegetali, opera del Peruzzi.
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fregio delle facciate della villa |
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decorazioni del cornicione |
Sulle pareti esterne si trova un duplice ordine di lesene doriche e un cornicione con putti che reggono festoni con frutti.
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facciata principale della Villa Farnesina |
La palazzina fu strutturata con un
Piano Interrato, in cui erano poste le
cucine e le
dispense, e cinque livelli sopra la terra:
- il
Piano Terreno con locali di rappresentanza: la
Loggia di Amore e Psiche, la
Sala di Galatea, la
Stanza del Fregio e la
Stanza da Pranzo (scomparsa nel 1860 suddivisa nell'attuale atrio e stanze adiacenti)
- un
mezzanino per le
stanze della servitù
- il
Primo Piano dove trovavano posto e
Camere da letto,
studioli e il
Salone delle Prospettive
- un
secondo mezzanino
- un
belvedere.
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soffitto dell'atrio dell'ingresso nord della villa |
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atrio della villa |
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particolare delle decorazioni dell'atrio |
Nel percorso di visita, dopo aver attraversato l'
atrio della villa con volta decorata con figure a soggetto mitologico, la prima sala che si visita è la
Sala o Loggia di Galatea, dall'affresco di Raffaello qui presente.
Un tempo, quando le sue arcate erano ancora aperte era chiamata
"Loggia del giardino".
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Loggia di Galatea |
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Loggia di Galatea |
La
volta di questa sala è opera di
Baldassarre Peruzzi, anche se vi parteciparono mani di diversi artisti per realizzarla.
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volta della Loggia di Galatea |
La figurazione della volta è di soggetto mitologico, astronomico e
astrologico: i miti classici simboleggiano costellazioni, pianeti e
segni zodiacali, che alludono all'oroscopo di Agostino Chigi (nato il 29 novembre 1466 alle ore 21.30).
Al centro della volta in un ottagono regolare si trovava raffigurato lo
stemma di Agostino Chigi (poi sostituito da quello del Ripalta)
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stemma Ripalta sostituito allo stemma Chigi nella volta della Loggia di Galatea |
A fianco dello stemma, in uno dei due ottagoni allungati, è raffigurato Perseo che uccide la Medusa, dal cui sangue nacque Pegaso che, prese le sembianze della Fama alata, annuncia qui la gloria ad Agostino Chigi.
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ottagono della volta: Perseo uccide la Medusa e la Fama annuncia la gloria di Agostino Chigi |
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ottagono della volta: il mito di Callisto |
Nell'altro ottagono allungato è invece rappresentato il mito di
Callisto: la ninfa trasformata dalla gelosia di Giunone in un'orsa, ed
elevata da Giove nella costellazione dell'Orsa Maggiore, corre su di un
carro trainato da due tori nel cielo stellato, a simboleggiare che la
fortuna dipende dagli astri.
I putti tra le nuvole simboleggiano i venti.
Attorno agli ottagoni centrali della volta, vi sono altri dieci esagoni alternati a dieci vele, che si raddoppiano negli angoli, che raffigurano segni zodiacali e pianeti:
- nell'esagono "
Europa rapita da Giove" (Giove innamorato di Europa si cela
sotto le sembianze di un toro) - l
'Ariete e il
Toro
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"Europa rapita da Giove" |
- nella vela di sinistra un dio fluviale simboleggia la
costellazione di
Eridano: mito di Fetonte nel quale il figlio del Sole cadde
nel fiume Eridano per la folgore lanciata da Giove
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vela (a sinistra): costellazione di Euridano |
- nell'esagono "
Leda abbraccia il cigno" con i
Gemelli (i due gemelli Dioscuri
nacquero dall'amore di Leda, regina di Sparta, e Giove, celato sotto forma di
cigno).
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"Leda abbraccia il cigno" |
- nella vela di sinistra la
costellazione dell'Auriga, rappresentata nel disco
che tiene un giovane posato sulle nuvole
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vela: costellazione dell'Auriga (a sinistra) |
- nell'esagono "
Lotta con l'idra di Lerna" - il
Cancro (il cancro, istigato da
Giunone, morse Ercole mentre lottava con il mostro)
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"Lotta con l'idra di Lerna" |
- nelle due vele seguenti la
costellazione di Argo e la
costellazione del Cane
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vele d'angolo con costellazione di Argo (a destra) e costellazione del Cane (a sinistra) |
- nell'esagono "
Lotta con il leone Nemeo" - il
Leone.
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"Lotta con il leone Nemeo" |
-nelle due vele seguenti in una le
costellazioni della Serpe e del Corvo (su
uno scudo retto da una figura femminile è rappresentato un albero,
simbolo del Paradiso, con un corvo sulla chioma e un serpente avvolto sul
tronco),(costellazioni del segno del Leone) e sull'altra la costellazione del
Cratere
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vele d'angolo: le costellazioni della Serpe e del Corvo (a destra) e la costellazione del cratere |
- nell'esagono "
Diana cacciatrice" (Diana rappresenta l'aspetto terreno della
Luna, con Erigone che con il padre ucciso Icario e il cane Maira costitu
iscono
la costellazione del Cane Minore) - la
Vergine (Luna in Vergine)
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"Diana cacciatrice" |
- nella vela "
Bacco e Arianna" Arianna è raffigurata con la corona dono
per le nozze, che richiama la
costellazione della Corona Boreale
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vela di "Bacco e Arianna": costellazione della Corona Boreale (a sinistra dell'esagono con "Diana cacciatrice") |
- nell'esagono "
Mercurio con Marte armato" con la
Bilancia e lo
Scorpione
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"Mercurio con Marte armato" |
- nella vela un vecchio sacerdote inginocchiato davanti ad un altare
rappresenta la
costellazione dell'Ara
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vela della costellazione dell'Ara (vela centrale) |
- nell'esagono "
Apollo e il Centauro" - il
Sagittario
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"Apollo e il Centauro" |
- nella vela a sinistra la
costellazione della Lira rappresentata da Orfeo,
(rappresentato con un violino, nell'uso cinquecentesco)
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vela della costellazione della Lira (a destra) |
- nell'esagono con "
Anadiomene" (posta su una conchiglia e circondata da
colombe, a lei sacre) - il
Capricorno (Venere in Capricorno)
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"Anadiomene" (Venere in Capricorno) |
- le due vele che seguono raffigurano le
costellazioni della Freccia e del
Delfino
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vele d'angolo: la costellazione della Freccia e la costellazione del Delfino |
- nell'esagono "
Ratto di Ganimede" - l'
Acquario
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"Ratto di Ganimede" |
- nelle vele seguenti, in una Nemesi è rappresenta la
costellazione del
Cigno (Giove innamorato della donna prese le forme di un cigno),
nell'altra un cavallo rappresenta la
costellazione di Pegaso
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vele d'angolo: costellazione del Cigno e costellazione di Pegaso |
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- nell'esagono "
Venere e Amore" (che si trasformarono in pesci per sfuggire a
Tifone, raffigurati insieme a Saturno, pianeta del segno dei Pesci - i
Pesci
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"Venere e Amore" |
- nella vela a sinistra è raffigurata la
costellazione del Triangolo
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vela (a destra) con la costellazione del Triangolo |
Sebastiano del Piombo dipinse invece le nove
lunette con scene mitologiche tratte dalle
Metamorfosi di Ovidio, gli
amorini alati che le separano, e il
Polifemo.
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"Scilla taglia i capelli a Niso" (lunetta centrale) |
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"Caduta di Fetonte" (a sinistra) e "Borea rapisce Orizia" (a destra) |
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"Tereo insegue Filomena e Procne" (a sinistra) e "Aglauro e Erse" |
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"Dedalo e Icaro" (a sinistra) e "Giunone" (a destra) |
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"Zefiro e Flora" (a sinistra) e "Ritratto di giovane" (a destra) |
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"Polifemo" |
Polifemo viene ritratto mentre guarda il mare sul quale si è allontanata Galatea per raggiungere Aci.
Erroneamente si diceva che originariamente la figura del gigante fosse nuda, ma che venne poi aggiunta la veste azzurra per volere di Agostino Chigi, per le rimostranze pudiche di gentildonna.
Anche il "
Ritratto di giovane" monocromo della decima lunetta è stato attribuito a Baldassarre Peruzzi, anche se in passato si raccontava che fosse stato Michelangelo a realizzarlo: venuto alla villa per far visita a Sebastiano del Piombo, volle dare un esempio di studio anatomico al rivale Raffaello.
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"Ritratto di giovane" |
I riquadri delle pareti lasciati incompiuti, furono fatti decorare dai Farnese con paesaggi nel XVII secolo, e sono da attribuire a Gaspard Dughet o a Giovan Francesco Grimaldi.
L'affresco del
Trionfo di Galatea che dà il nome alla loggia, fu eseguito da
Raffaello tra 1l 1511 e il 1512.
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Trionfo di Galatea |
Una delle Nereidi, la bella Galatea dalla pelle bianca come il latte, scortata da Nereidi, amorini e tritoni, fugge su una conchiglia trainata da delfini da Polifemo innamorato di lei, verso il suo bel Aci.
Polifemo scaglia un masso in mare che colpisce Aci uccidendolo.
Galatea allora trasforma il sangue di Aci in una sorgente, e Aci diviene una divinità fluviale.
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particolare del Trionfo di Galatea |
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La visita prosegue nell'attigua
Loggia di Psiche, l'ingresso originario alla villa.
Nella loggia si svolgevano anche feste e rappresentazioni teatrali.
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Loggia di Amore e Psiche |
I disegni della decorazione sono di
Raffaello, ma l'esecuzione è dovuta ai suoi allievi :
Giulio Romano,
Francesco Penni e
Raffaellin del Colle.
I festoni di fiori e frutta e forse anche gli animali furono dipinti da
Giovanni da Udine.
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Loggia di Amore e Psiche |
La
volta della loggia appare trasformata dalle decorazioni in un padiglione a pergola, con un'incannucciata rivestita da festoni di fiori e frutta, che crea una compenetrazione dell'architettura con il giardino.
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arcate sul giardino della Loggia di Amore e Psiche |
Per celebrare le imminenti nozze di Agostino Chigi con Francesca Ordearchi, la loggia venne affrescata con la favola di
Amore e Psiche, narrata da una dama anziana a Lucio, il protagonista dell'
Asino d'Oro di Apuleio.
Sulla volta vengono illustrate le peripezie celesti di Psiche.
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finte nicchie sulle pareti della Loggia di Amore e Psiche |
Sulle pareti invece, al posto delle finte nicchie, avrebbero dovuto prendere posto arazzi con scene delle peripezie terrestri di Psiche, disegnati sempre da Raffaello, ma mai eseguiti.
Psiche era talmente bella da suscitare la gelosia di Venere, che ordinò al figlio Eros di farla innamorare di un uomo deforme.
Amore però se ne innamorò e la condusse in un castello incantato, celando la sua identità a Psiche.
Una notte, mentre Amore era caduto addormentato, Psiche volle scoprire l'identità del suo sposo, ma una goccia di olio bollente della lucerna cadde sul dio, svegliandolo e facendolo scappare.
Disperata Psiche per raggiungere il suo amato dovette superare numerose prove, aiutata dagli dei, finché Giove fece cessarel'ira di Venere, e Amore si poté ricongiungere a Psiche.
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volta della Loggia di Amore e Psiche |
Al centro della volta, separati dallo stemma Chigi, due finti arazzi descrivono la scena finale del "
Convivio degli Dei" dove Psiche viene accolta dalle divinità, e le "
Nozze di Amore e Psiche".
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Convivio degli Dei |
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Nozze di Amore e Psiche |
Le avventure di Psiche sono narrate nei
pennacchi:
- Venere indica ad Amore la bellissima rivale (che sarebbe stata ritratta nel
sottostante arazzo). Questa Psiche, diversa dalle altre, è stata attribuita a
Raffaellino del Colle.
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Venere mostra Psiche ad Amore |
- Amore indica alle Tre Grazie di guardare sulla Terra (l'arazzo sottostante
avrebbe rappresentato Psiche ammirata dagli uomini). Attribuito a Giulio
Romano.
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Amore e le Tre Grazie |
- Venere si lagna del culto dedicato a Psiche presso Cerere e Giunone. Attribuito
a Giovanni da Udine.
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Venere, Cerere e Giunone |
- Venere sul cocchio tirato da colombe va da Giove per chiedere l'aiuto per
realizzare la sua vendetta.
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Venere sul cocchio |
- Venere e Giove. Attribuito a Giovan Francesco Penni.
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Venere e Giove |
- Mercurio scende sulla Terra per proclamare il bando di Venere: "sette baci a
chi le farà ritrovare Psiche".
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Mercurio |
- Psiche decide d'implorare il perdono degli dei: qui, dopo essere scesa
nell'Averno per ottenere da Proserpina l'acqua della beltà, è portata in cielo da
tre amorini reggendo l'ampolla magica. Attribuito a Giulio Romano.
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Venere portata sull'Olimpo |
- Psiche si trova al cospetto di Venere.
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Psiche davanti a Venere |
- Giove bacia Amore per suggellare la promessa di porre fine alle peripezie di
Psiche. Attribuito a Giulio Romano.
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Giove bacia Amore |
- Mercurio conduce Psiche all'Olimpo, perdonata da Venere. Attribuito a Giovan
Francesco Penni.
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Mercurio e Psiche |
Nelle
vele sono invece dipinti gli amorini con gli attributi degli dei: il fulmine di Giove, il tridente di Nettuno, il bidente di Plutone, la faretra di Apollo, il caduceo e il petaso di Mercurio, il tirso di Bacco, la siringa di Pan, lo scudo e l'elmo di Perseo e Teseo (semidei), la clava di Ercole, le tenaglie e il martello di Vulcano.
Le fiere sacre agli dei sono mansuete.
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Amorino con il caduceo e il petaso di Mercurio (a sinistra) e Amorino con la faretra di Apollo (a destra) |
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Amorino con il tirso di Bacco (a sinistra) e Amorino con la siringa di Pan (a destra) |
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Amorino con il fulmine di Giove (a sinistra) e Amorino con il tridente di Nettuno (a destra) |
Si racconta che Raffaello non riuscisse a portare a termine il suo
lavoro perché sentiva la mancanza della sua donna, e che per questo
Agostino Chigi l'avesse fatta trasferire nella villa per accelerare le
decorazioni.
Questa donna si pensa fosse la famosa Fornarina, che Raffaello ritrasse nelle sembianze di Psiche.
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"La Fornarina" - Raffaello (Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini - Roma) |
Non lontano dalla
Villa Farnesina, appena all'interno di
Porta Settimiana, vi è una casa (oggi occupata da un ristorante), che conserva una finestra cinquecentesca, che si dice fosse stata la casa della celebre amante di Raffaello, dove il padre di lei aveva un forno (da qui il soprannome della donna).
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casa della Fornarina |
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finestra della casa della Fornarina |
Alcuni invece pensano che Raffaello per "Psiche" (così come per la "Galatea" e per la "Dama col Liocorno" conservata alla Galleria Borghese di Roma) si sia ispirato ad Imperia, la cortigiana colta e bella, amante anche di Agostino Chigi.
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"Dama col liocorno" - Raffaello (Galleria Borghese - Roma) |
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Sempre al piano terra si può accedere tramite la
Loggia di Amore e Psiche alla
Sala del Fregio, dal fregio che corre lungo le pareti.
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Sala del Fregio |
Forse la stanza era lo studio privato di Agostino Chigi, o forse veniva usata come sala d'aspetto.
La sala fu affrescata da
Baldassarre Peruzzi con un fregio che illustra le dodici fatiche di Ercole e altre imprese dell'eroe (parete a destra dell'ingresso), e alcuni episodi mitologici presi dalle
Metamorfosi di Ovidio.
Questi temi sono un'allusione allegorica delle virtù di Agostino Chigi.
Sul lato nord si susseguono le scene di dieci delle fatiche di Ercole:
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da sinistra: Ercole e i Centauri, Ercole e il leone di Nemea |
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da sinistra: Ercole e gli Uccelli Stinfalidi, Ercole e Echidna, Ercole e Cerbero |
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da sinistra: Ercole e Diomede, Ercole e l'Idra di Lerna |
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da sinistra: Ercole e il Toro di Creta, Ercole e Anteo, Ercole e Gerione |
Sul lato est sono illustrate altre due fatiche di Ercole e alcuni episodi mitologici:
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da sinistra: Ercole sostituisce Atlante, Ercole e il cinghiale di Erimanto |
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da sinistra: il Ratto di Europa, Danae sul letto accoglie Giove sotto forma di pioggia dorata |
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al centro: Giunone e Semele, Semele folgorata da Giove |
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da sinistra: Diana e Atteone trasformato in cervo, Mida con orecchie asinine, la Gara tra Apollo e Pan |
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da sinistra: la Gara tra Apollo e Pan, Tantalo chino sull'acqua, il Suplizio di Mida, Nettuno e Anfitrite col figlio |
Sulla parete sud corrono episodi fantastici ambientati in mare.
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fregio parete sud |
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fregio parete sud |
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fregio parete sud |
Nella parete ovest continuano gli episodi mitologici:
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da sinistra: Ninfa e Satiri, Bacco e Baccanti, Apollo scortica Marsia |
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da sinistra: Apollo scortica Marsia, Atalanta, Meleagro e il cinghiale Calidonio |
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da sinistra: contesa tra Maleagro e gli zii, le Parche e la madre di Meleagro |
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a sinistra: Meleagro morente |
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il mito di Orfeo: Orfeo incanta gli animali, si volta a guardare Euridice, Plutone riporta Euridice nell'Averno, le donne Tracie uccidono Orfeo |
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Ritornati nell'
atrio si accede, tramite uno scalone con volta a botte decorata con stucchi, al
Salone delle Prospettive.
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Salone delle Prospettive |
Questo salone, che prende il nome dalle vedute prospettiche di scorci urbani e di paesi, poste dietro finti colonnati che simulano un loggiato, è opera di
Baldassarre Peruzzi e aiuti.
E' uno dei primi esempi di prospettiva in pittura.
Sulla parete dell'ingresso al salone (
parete ovest), tra le colonne si vede la raffigurazione di un paese laziale.
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parete ovest |
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paesaggio laziale |
Tra le nicchie sono dipinti Mercurio e Cerere (sotto la quale vi è l'iscrizione di Agostino Chigi).
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Mercurio |
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Cerere |
Nel
fregio, posto nella parte alta della parete, sono raffigurati il
Mito di Alcione,
Deucallone e Pirra, il
Mito di Dafne.
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Mito di Alcione: Alcione vede Ceice morto nel mare |
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Deudallone e Pirra |
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Mito di Dafne |
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Sulla parete di fronte (
parete est) tra le colonne è raffigurato un paesaggio romano: un tratto di mura in primo piano con dietro il complesso di
S.Spirito in Sassia, a sinistra
Monte Mario con
Villa Mellini (oggi
Osservatorio Astronomico).
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parete est |
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mura e complesso di S.Spirito in Sassia |
Le divinità nelle nicchie sono Apollo e Venere.
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Venere |
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Apollo |
Sul
fregio sono rappresentati:
Morfeo e Alcione, il
carro dell'Aurora e Procri, il
carro del Sole.
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Morfeo va da Alcione |
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il carro dell'Aurora e Procri |
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il carro del Sole |
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Nella
parete nord s'intravede tra le colonne un paesaggio urbano, in cui si identificano la Torre delle Milizie, e resti di acquedotti.
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parte della parete nord |
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paesaggio urbano con acquedotto |
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paesaggio urbano con Torre delle Milizie |
Vi si trova anche un camino con la rappresentazione della Fucina di Vulcano.
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camino del Salone delle Prospettive |
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Fucina di Vulcano sul camino del Salone delle Prospettive |
Le divinità nelle nicchie sono Diana, Minerva e Giunone.
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Diana |
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Minerva |
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Giunone |
Il fregio rappresenta: il
Mito di Venere e Amore, il
Trionfo di Bacco, il
Mito di Pelope ed Enomao, il
Parnaso e il
Mito di Venere.
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Venere e Adone |
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Trionfo di Bacco |
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la gara di Pelope ed Enomao |
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il Parnaso |
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il Trionfo di Venere |
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Nella
parete sud, quella tra le finestre, tra i pilastri sono affrescate (partendo da destra) la vicina
Porta Settimiana con la
casa della Fornarina (la già citata amante di Raffaello), la campagna romana, il
Teatro di Marcello, e ancora campagna romana.
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parte della parete sud |
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finestre del salone |
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veduta col Teatro di Marcello |
Le divinità rappresentate nelle nicchie sopra alle finestre sono Saturno, Giove, Nettuno e Marte.
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Saturno |
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Giove |
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Nettuno |
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Marte |
Nel
fregio sono rappesentati: la
Toeletta di Venere,
Apollo intreccia una corona, il
Mito di Arione, il
Mito di Pan e Siringa.
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Toeletta di Venere |
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Apollo intreccia una corona |
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il Mito di Arione |
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il Mito di Pan e Siringa |
Nelle strombature delle finestre sono raffigurate le figure allegoriche delle Arti.
Ai lati delle finte colonne vi sono invece figure allegoriche monocromatiche che simulano statue.
Durante il
Sacco di Roma del 1527, la villa fu occupata dei Lanzichenecchi.
Del loro passaggio rimangono
graffiti venuti alla luce durante i restauri delle pareti di questo salone:
"A.D.1528. Perché io scrivente non dovrei ridere - i Lanzichenecchi hanno fatto correre il Papa"
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graffito dei Lanzichenecchi (parete est) |
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graffito dei Lanzichenecchi |
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graffito dei Lanzichenecchi |
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graffito dei Lanzichenecchi |
In questo salone si tenne il 28 agosto 1519 il banchetto di nozze di Agostino Ghigi e di Francesca Ordeaschi.
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Dorotea (probabile ritratto di Francesca Ordeaschi) - Sebastiano del Piombo (Gemaldegalerie di Berlino) |
Agostino Chigi, dopo essere stato sposato con Margherita Saracini (che morì senza avergli dato figli), aver frequentato la cortigiana Imperia e corteggiato Margherita Gonzaga (figlia naturale del marchese di Mantova), sposò infatti Francesca Ordeaschi dopo anni di convivenza, ed ebbe da lei cinque figli.
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L'ultima sala che si visita nella
Villa Farnesina è la
Stanza delle Nozze di Alessandro e Rossane.
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Stanza delle Nozze di Alessandro e Rossane |
Era questa la stanza da letto di Agostino Chigi e della moglie.
Egli affidò la sua decorazione a Giovanni Antonio Bazzi detto il
Sodoma.
Il pittore ha rappresentato il ciclo delle nozze tra Alessandro Magno con la bella principessa Rossane su due pareti della camera.
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Nozze di Alessandro e Rossane |
La stanza prende il nome dall'affresco principale
Le Nozze di Alessandro e Rossane, che occupa la parete di fronte alle finestre.
In
questo affresco è rappresentato l'adempimento nuziale: Rossane attende
il suo sposo sul bordo di un prezioso letto a baldacchino, mentre
Alessandro le porge la corona.
I due compagni di Alessandro, Efestone e Imeneo, assistono alle nozze e recano la simbolica fiaccola.
La scena è invasa da amorini che giocano e scherzano.
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particolare delle Nozze di Alessandro e Rossane |
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particolare delle Nozze di Alessandro e Rossane | | |
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particolare delle Nozze di Alessandro e Rossane |
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particolare delle Nozze di Alessandro e Rossane |
Sulla parete di destra in alto è dipinto l'episodio
Alessandro onora la famiglia di Dario in cui Alessandro Magno è magnanimo verso la madre e le figlie del suo nemico sconfitto, dopo la battaglia di Isso.
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parete di fronte all'ingresso con la Fucina di Vulcano e Alessandro onora la famiglia di Dario |
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particolare dell'affresco Alessandro onora la famiglia di Dario |
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particolare dell'affresco Alessandro onora la famiglia di Dario |
Nella parte bassa di questa parete, ai lati del camino, Sodoma ha dipinto la
Fucina di Vulcano.
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Vulcano |
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putti nella fucina di Vulcano |
La parete d'ingresso è occupata invece dalla
Doma del Cavallo Bucefalo.
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Doma del Cavallo Bucefalo |
A questa parete doveva essere appoggiato il letto di Agostino Chigi, ed è per questo che solo le parti laterali dell'affresco sembrano essere state eseguite dal Sodoma: la parte centrale è forse stata realizzata quando forse il letto fu tolto, quando la villa venne acquistata dai Farnese.
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particolare dell'affresco Doma del Cavallo Bucefalo |
Sulla sinistra dell'affresco sono riconoscibili l'edificio della
Basilica di Massenzio del
Foro Romano e la lupa con Romolo e Remo.
Nella parete delle finestre è dipinta una scena di
Battaglia, tra Alessandro e i Persiani.
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parete tra le finestre della Stanza di Alessandro e Rossane |
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Battaglia tra Alessandro e i Persiani |
Il soffitto a cassettoni della stanza è cinquecentesco ed il disegno è opera di
Baldassarre Peruzzi.
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soffitto della Stanza di Alessandro e Rossane |
E' decorato con grottesche e con dodici scene monocrome con temi mitologici tratti dalle Metamorfosi di Ovidio.
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scena mitologica del soffitto |
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grottesche del soffitto |
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A
Raffaello si attribuisce anche il progetto delle
scuderie monumentali, demolite nel 1808, nella cui loggia che affacciava sul fiume si tenevano fastosi banchetti: si racconta che le suppellettili d'oro e d'argento usate in tali occasioni fossero, per ostentare il prestigio economico della famiglia, buttate nel Tevere, ma poi riprese dai servitori della villa raccogliendo le reti che precedentemente erano state calate nelle acque.
Dopo essere stata di proprietà dei Farnese, la villa cadde in uno stato di abbandono.
Fu ceduta occasionalmente a personaggi illustri quali Richelieu, Cristina di Svezia e agli ambasciatori di Luigi XIV.
Nel 1735 con l'eredità di Elisabetta Farnese la villa passò a Carlo IV re delle Due Sicilie.
Nel 1864 Francesco II di Napoli la concesse in enfiteusi all'ambasciatore di Spagna a Napoli Bermudez de Castro.
Nel 1927 la villa fu acquistata dallo Stato italiano, e ospitò l'
Accademia d'Italia.
Dal 1944 la villa è proprietà dell
'Accademia dei Lincei.
Furono trovati sotto il giardino della villa i resti archeologici della cosiddetta
Casa della Farnesina, la
domus di epoca augustea di Marco Vipsanio Agrippa e Giulia Maggiore, figlia di Augusto.
Gli affreschi del II/III stile di questa
domus sono esposti al
Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo alle Terme.
www.villafarnesina.it
Orario: lunedì/sabato 9.00/14.00
chiusa le domeniche e i festivi
seconda domenica del mese 9.00/17.00
Costo: 6€
visita guidata 2€
visita giardini 2€ (dopo la visita guidata)
seconda domenica del mese con visita guidata e musica 12€
CONCLUSIONI
Questo post può risultare un po' noioso a chi non vuole approfondire le tematiche dei singoli affreschi, e coglierne la bellezza nei minimi particolari.
Questa sorta di "ripasso e approfondimento visuale" è dedicato a chi come me reputa che bisognerebbe passare più tempo davanti alle singole opere d'arte affrescate, ma vuoi per ragioni di tempo o per l'impossibilità di rimanere troppo col naso all'insù in posizione molto scomoda non ha potuto farlo.
Il tempo non è mai troppo per soffermarsi e stupirsi per tali bellezze!!!
Villa Farnesina...una vera "delizia", non solo per Agostino Chigi!
4 commenti:
Molto bello, una visita dettagliata e minuziosa, che fa capire meglio la villa di Agostino Chigi il Magnifico
Grazie Alessandro, mi fa piacere che il mio post ti sia piaciuto!
GRAZIE MILLE DI AVER CONDIVISO CON NOI LE TUE SPLENDIDE IMMAGINI E SPIEGAZIONI.
DAVVERO MOLTO UTILE E INTERESSANTE.
GRAZIE RAFFAELLA!!
Grazie a voi per aver letto il mio post!
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