Subiaco è un borgo medievale della Valle dell'Aniene, in provincia di Roma.
Fu prima terra degli Equi, poi arrivarono i Romani che in questa valle fondarono nel 299 delle colonie, le
Tribus Anienis.
I Romani sfruttarono l'abbondanza d'acqua di questo territorio per costruire quattro acquedotti: l'
Aqua Marcia, l'
Aqua Claudia, l'
Anio Vetus e l'
Anio Novo.
L'acqua del fiume Aniene venne anche utilizzata per formare, mediante tre dighe (crollate nel medioevo), tre laghi artificiali (detti
"simbruina stagna"), intorno ai quali venne costruita nel 56 d.C. la
Villa di Nerone.
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resti della Villa di Nerone sulla Via Sublacense |
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resti della Villa di Nerone |
Proprio dal latino "
sublaquem" (= "sotto il lago") deriva il nome del borgo di Subiaco.
I tre laghi artificiali scomparvero durante una piena del 1305, mentre rimangono le fondamenta del
Pons Marmoreus, il ponte-diga di marmo che collegava le due sponde del fiume e sbarrava l'acqua del fiume.
Ponte S.Mauro, il ponte ad una sola arcata fatto costruire da Papa Gregorio XVI nel 1842 al posto di quello romano, fu minato e fatto brillare dai Tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Venne poi ricostruito dopo la guerra.
Vicino al ponte si trova la
Rotonda di S.Mauro, una costruzione circolare che ha sostituito quella originale.
La cappella ricordava la fedeltà di S.Mauro, discepolo di S.Benedetto, che esortato dal Santo di Norcia corse a salvare S.Placido dall'annegamento, camminando sull'acqua del lago senza a sua volta annegarvi.
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Rotonda di S.Mauro vicino al Ponte S.Mauro |
Il ponte è posto nelle vicinanze dei resti di uno dei nuclei, posti su livelli diversi, della villa neroniana.
Per raggiungere questa residenza estiva, Nerone fece costruire la
Via Sublacense e sulla strada che ne ricalca il tracciato, si affacciano parte dei ruderi della villa, costruita in un'area di 70 ettari, lungo una superficie di due chilometri, progettata
probabilmente da Celere e Severo.
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resti della Villa di Nerone |
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resti della Villa di Nerone |
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resti della Villa di Nerone |
Nerone, come racconta Tacito nei suoi
Annales, abbandonò questa residenza dopo che la caduta di un fulmine sulla mensa durante un banchetto venne interprertata come un segno dell'imminente fine del suo regno,
La villa venne restaurata da Traiano e
rimase proprietà imperiale fino al III secolo d.C..
L'imperatore amava soggiornarvi durante i mesi estivi, partecipando a battute di caccia, facendo bagni freddi nel fiume, come gli erano stati ordinati dal suo medico o pescando, come si racconta, con una rete d'oro.
E per immergersi nella stessa natura amata da questo imperatore consiglio di raggiungere, con una non troppo lunga passeggiata dai ruderi della villa (circa700m), il cosiddetto
Laghetto di S.Benedetto, che si pensa sia l'unico sopravissuto dei tre laghi fatti creare da Nerone.
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Laghetto di S.Benedetto |
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Laghetto di S.Benedetto |
Nella rigogliosa vegetazione di una stretta gola, una cascata forma un
piccolo specchio d'acqua che, con i raggi del sole, assume colori
cangianti.
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vegetazione lungo il corso dell'Aniene |
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vegetazione lungo il corso dell'Aniene |
Fu ritrovato tra i resti della villa neroniana (località S.Clemente), il cosiddetto
Efebo di Subiaco (replica di età imperiale di un bronzo ellenistico del IV secolo a.C.), esposto al
Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo di Roma insieme ad una
Testa di fanciulla dormiente, forse facente parte dello stesso gruppo scultoreo rappresentante la
Strage dei Niobidi.
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Efebo di Subiaco (dalla Villa di Nerone a Subiaco - Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo) |
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Testa di ragazza dormiente (dalla Villa di Nerone a Subiaco - Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo) |
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Sopra ad un altro nucleo della villa, che costituiva forse le terme private dell'imperatore, S.Benedetto da Norcia nel V secolo, dopo aver passato non lontano da qui tre anni in eremitaggio (nel
Sacro Speco, al quale ho dedicato un post a parte), costruì il più antico monastero benedettino al mondo, il
Monastero di S.Clemente.
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Monastero di S.Benedetto e Sacro Speco |
S.Benedetto costruì a Subiaco tredici piccoli monasteri, per dodici monaci e un abate, ma a seguito delle razzie e degli incendi appiccati dai Saraceni nel IX secolo, ne sopravvisse solo uno, quello di
S.Silvestro (il
Protocenobio della Congregazione Sublacense dell'Ordine Benedettino), che più tardi prese il nome di
Monastero di S.Scolastica (al quale ho dedicato un post a parte).
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Monastero di S.Scolastica |
Durante i secoli successivi l'abbazia benedettina, grazie alle donazioni papali, s'ngrandì e aumentò di prestigio e potere, arrivando tra l'XI e il XII secolo al suo massimo splendore.
E' nel 1465 che viene istallata negli ambienti del Monastero di
S.Scolastica la prima tipografia in Italia da Corrado Sweynheym e
Arnolfo Pannartz, venuti da Magonza.
Il feudo era molto ambito dalle famiglie feudatarie, e le lotte che ne derivarono per il possesso, insieme al mal governo di alcuni abati, portarono come conseguenza il suo declino.
Nel XV secolo Papa Callisto III pensò quindi di trasformare l'abbazia in
Commenda e l'affidò a Juan de Torquemada.
L'abate risiedette per un po' di tempo in un palazzo del borgo che da lui prese il nome di
Palazzo Torquemada, dove venne composto il primo statuto della città e dei Castelli abbaziali (1456), che rimase in vigore fino alla Rivoluzione francese.
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Palazzo Torquemada con affresco di S.Benedetto, il Salvatore e S.Francesco d'Assisi posto nell'arco gotico del muro |
Il palazzo si trova vicino alla
Piazzetta Pietra Sprecata, dove confluiscono le strade del paese.
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Piazzetta Pietra Sprecata |
Su uno dei due archi gotici della piazzetta (ricostruita dopo la seconda guerra mondiale), si trova un affresco che rappresenta
S.Francesco e S.Benedetto ai lati del Salvatore (XIV secolo), mentre su un pilastro accanto all'altro arco vi è l'edicola che custodisce l'affresco della venerata
Madonna della Pietà (XVIII secolo).
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edicola della Madonna della Pietà |
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S.Francesco e S.Benedetto ai lati del Salvatore (XIV secolo) |
Juan de Torquemada si trasferì poi nella
Rocca abbaziale fatta costruire dall'abate di
Santa Scolastica Giovanni V nell'XI secolo, e da lui fatta restaurare.
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Rocca abbaziale (o Rocca dei Borgia) |
Avendo una funzione difensiva, la rocca era munita di fortificazioni, di una possente torre d'avvistamento, di carceri e naturalmente di una cappella che venne dedicata a S.Tommaso apostolo.
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Rocca abbaziale (o Rocca dei Borgia) e Fontana Barberini |
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Rocca abbaziale (o Rocca dei Borgia) |
Nel 1461 soggiornò nella rocca Papa Pio II in vista ai monasteri benedettini.
Nel 1476 divenne abate commendatario di Subiaco Rodrigo Borgia, il futuro Papa Alessandro VI.
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portone d'ingresso alla Rocca abbaziale |
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ingresso agli appartamenti della Rocca abbaziale |
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ingresso agli appartamenti della Rocca abbaziale e Torre dei Borgia |
Nella torre quadrangolare fatta da lui costruire nella rocca abbaziale medievale, che dalla sua famiglia prese poi il nome di
Rocca dei Borgia, nacquero i suoi due celebri figli Cesare e Lucrezia, avuti dall'amante Vannozza Cattanei.
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Torre dei Borgia |
Lo stemma dei Borgia, un toro al pascolo, è affisso su tre dei lati della torre.
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Torre dei Borgia |
La torre fu progettata dall'architetto Baccio Pontelli, che la collegò al resto della rocca attraverso uno stretto corridoio munito di trabocchetto.
Quando Rodrigo Borgia fu eletto papa, la
Commenda passò a Giovanni Colonna, che lo aveva aiutato in conclave a salire al soglio pontificio.
La
Commenda rimase affidata alla famiglia Colonna per ben 116 anni, anche se il Papa Giulio II cercò di toglierla a Pompeo per il suo comportamento scorretto.
A Pompeo Colonna seguì il nipote Scipione.
Durante gli scontri tra la famiglia Colonna e le truppe papali la rocca fu prima danneggiata, e demolita nel 1556 dalle truppe di Paolo IV.
Fu Francesco Colonna a restaurare la rocca e a costruire il cosiddetto
Appartamento Colonna-Macchi, al primo piano.
In corrispondenza della torre si trova la
Sala dei Banchetti, con affreschi alle pareti del XVI secolo: all'interno di un pergolato si svolgono due scene militari romane, di cui una celebra il trionfo di Marcantonio Colonna reduce dalla vittoria a Lepanto.
Lo stemma dei Colonna è posto al centro della sala.
Nelle sedici lunette sono rappresentate ville, scene romane e gli stemmi della famiglia.
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soffitto della Sala dei Banchetti |
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scena militare romana affrescata nella Sala dei Banchetti |
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scena militare romana affrescata nella Sala dei Banchetti |
Accanto alla
Sala dei Banchetti si trova la
Sala dello Zodiaco, sala che prende il nome dai dodici segni zodiacali dipinti sul soffitto insieme a disegni a grottesche.
Per sei volte è rappresentato lo stemma dei Colonna.
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volta della Sala dello Zodiaco |
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stemma dei Colonna nella volta della Sala dello Zodiaco |
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particolare della volta della Sala dello Zodiaco |
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segni zodiacali nella volta della Sala dello Zodiaco |
Una seconda sala riprende sulla volta gli stemmi Colonna e i disegni a grottesche.
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la seconda sala con volta con disegni a grottesche |
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particolari della seconda sala con disegni a grottesche |
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particolari della seconda sala con disegni a grottesche |
Nel 1633 il papa Urbano VIII Barberini affida ai componenti della sua famiglia la
Commenda, che rimarrà nelle loro mani per 105 anni.
Nel 1753 la rocca perde d'interesse in quanto papa Benedetto XIV tolse ai commendatari il potere temporale di giurisdizione.
Cessata la funzione militare, la rocca venne restaurata ed abbellita dal cardinale Giannangelo Braschi, ovvero il futuro papa Pio VI, tramite l'architetto Pietro Camprese.
Sono di questo periodo il portale, l'androne per le carrozze e il grande orologio posto sul lato occidentale delle mura.
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portale d'ingresso della Rocca abbaziale con stemma di Pio VI |
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orologio pubblico sulle mura della Rocca abbaziale |
Gli appartamenti vennero ridecorati e la rocca dimezzata adornata di preziosi arredamenti, di cui però non rimane più nulla dopo l'occupazione francese.
Gli
Appartamenti Braschi sono posti al secondo piano, raggiungibile con uno scalone.
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scalone interno della Rocca abbaziale |
Sono costituiti da sette camere, poste una dietro l'altra, e affrescate nel '700 dagli Zuccari e da Liborio Coccetti.
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infilata delle stanze dell'Appartamento Braschi |
La
prima camera è decorata con fregi in stile pompeiano sulla volta e sulle pareti con vedute dei castelli di Subiaco, Affile, Agosta, Ponza, Marano Equo, il
Monastero di S.Scolastica e
Monastero di S.Benedetto con il Sacro Speco.
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Subiaco - prima camera dell'Appartamento Braschi |
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Marano - prima camera dell'Appartamento Braschi |
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Agosta - prima camera dell'Appartamento Braschi |
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Monastero di S.Scolastica - prima camera dell'Appartamento Braschi |
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Monastero di S.Benedetto - prima camera dell'Appartamento Braschi |
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Ponza - prima camera dell'Appartamento Braschi |
Caratterizzano la
seconda camera le quattro porte con grottesche e stemmi in legno dorato.
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seconda camera dell'Appartamento Braschi |
Anche qui le pareti sono decorate con affreschi di vedute: Gerano, Trevi, Cerreto, Jenne, la
Chiesa di S.Lorenzo e il
Convento di S.Francesco.
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Chiesa di S.Lorenzo - seconda camera dell'Appartamento Braschi |
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Chiesa di S.Francesco - seconda camera dell'Appartamento Braschi |
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Cerreto - seconda camera dell'Appartamento Braschi |
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Trevi - seconda camera dell'Appartamento Braschi |
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Gerano - seconda camera dell'Appartamento Braschi |
Questo piccolo ambiente ha un soffitto dipinto a cassettoni con lo stemma di Pio IX (che lo fece restaurare), e un camino con la scritta "PIUS SEXTUS PONT.MAX.ANNO III".
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seconda camera dell'Appartamento Braschi |
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camino nella seconda camera dell'Appartamento Braschi |
Da questa camera, tramite una finestrella, il cardinal Braschi poteva assistere alla messa che si teneva nella sottostante
Cappella di S.Tommaso.
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Cappella di S.Tommaso vista dalla finestrella della seconda camera dell'Appartamento Braschi |
Segue la
terza camera con vedute raffigurate sulle pareti: Roiate e Civitella, Camerata, Rocca S.Stefano, Cervara e la Maddalena, Canterano al chiaro di luna, Rocca Canterano e Rocca di Mezzo sotto la neve.
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Roiate e Civitella - terza camera dell'Appartamento Braschi |
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Rocca S.Stefano - terza camera dell'Appartamento Braschi |
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Cervara e la Maddalena - terza camera dell'Appartamento Braschi |
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Camerata - terza camera dell'Appartamento Braschi |
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Cantarano sotto la luna - terza camera dell'Appartamento Braschi |
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Rocca di Canterano e Rocca di Mezzo sotto la neve - terza camera dell'Appartamento Braschi |
Il
Convento dei Frati Cappuccini e la
Chiesa di Santa Maria della Valle a Subiaco sono raffigurati sulle porte.
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Convento dei frati Cappuccini di Subiaco - terza camera dell'Appartamento Braschi |
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Chiesa di Santa Maria della Valle di Subiaco - terza camera dell'Appartamento Braschi |
Sulla volta il giglio, l'aquila coronata, la tiara papale e le chiavi sono sorrette da sei putti, mentre due angeli sorreggono l'effige di Pio IX.
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volta della terza camera |
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effige di Pio IX sulla volta della terza camera |
Queste prime tre sale dell'
Appartamento Braschi sono note anche come
Sale della Commenda.
La
quarta camera ha la volta affrescata con la raffigurazione delle
Virtù della Carità, Fede, Speranza e Religione.
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volta della quarta camera dell'Appartamento Braschi |
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volta della quarta camera dell'Appartamento Braschi |
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volta della quarta camera dell'Appartamento Braschi |
Nei quattro angoli invece sono affrescati i
Quattro Continenti: Africa, Asia, Europa e America.
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Asia - volta della quarta camera dell'Appartamento Braschi |
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Africa - volta della quarta camera dell'Appartamento Braschi |
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Europa - volta della quarta camera dell'Appartamento Braschi |
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America - volta della quarta camera dell'Appartamento Braschi |
Le pareti hanno disegni a grottesca e, nella arte bassa, riquadri romboidali con angioletti.
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pareti affrescate della quarta camera |
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decorazione delle pareti della quarta camera |
Anche in questa camera le porte in legno sono decorate a grottesche .
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decorazione a grottesche delle porte |
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decorazione a grottesche delle porte |
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decorazione a grottesche delle porte |
La quinta sala dell'
Appartamento Braschi è chiamata la
Sala del Trono, in quanto vi era collocato, lungo la parete difronte al camino, il trono con baldacchino dell'abate commendatario.
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Sala del Trono nell'Appartamento Braschi |
Dei fastosi arredi rimangono solo gli affreschi della volta che raffigurano il
Trionfo di Pio VI e la
Fede, la Giustizia, la Pace, la Fortezza, la Prudenza, la Sapienza e la Purezza.
Sotto il cornicione sono raffigurate invece scene dell'
Antico Testamento.
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volta della Sala del Trono dell'Appartamento Braschi |
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particolare del Trionfo di Pio VI nella volta della Sala del Trono dell'Appartamento Braschi |
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particolare della volta della Sala del Trono dell'Appartamento Braschi |
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particolare della volta della Sala del Trono dell'Appartamento Braschi |
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particolare della volta della Sala del Trono dell'Appartamento Braschi |
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particolare della volta della Sala del Trono dell'Appartamento Braschi |
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particolare della volta della Sala del Trono dell'Appartamento Braschi |
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particolare della volta della Sala del Trono dell'Appartamento Braschi |
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affresco sopra la finestra della Sala del Trono dell'Appartamento Braschi |
Segue la
sesta camera, un tempo adibita a
Biblioteca del cardinale.
Gli affreschi sulla volta rappresentano gli stemmi di Pio VI e Pio IX insieme a leoni, aquile, putti, un baccanale e la cornucopia.
Vi è anche conservato un camino.
L'ultima camera dell'
Appartamento Braschi è divisa in due spazi, è la
Sala dell'Alcova.
Sulla volta del primo ambiente sono affrescati motivi mitologi e sacri e il
Trionfo di Pio VI.
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una delle volte della Sala dell'Alcova |
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Trionfo di Pio VI in una volta della Sala dell'Alcova |
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particolari della volta |
Gli affreschi che circondano la finestra rapppresentano invece
Gesù che cammina sulle acque,
Gesù che conferisce il primato a Pietro e
Pietro che resuscita un morto.
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affreschi intorno alla finestra della Sala dell'Alcova |
Anche le pareti conservano alcuni affreschi .
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affresco della parete della Sala dell'Alcova |
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affresco della parete della Sala dell'Alcova |
Nella volta del secondo spazio, dove si trovava il letto, sono raffigurati la
Crocifissione di San Pietro, il
Conferimento del primato a Pietro, la
Gloria di Dio e dei Santi con due
medaglioni, il
Discorso della montagna, il
Martirio di Sant’Andrea
apostolo,
San Gregorio Magno che serve il pranzo ai poveri e
San Pio V
che prega la Madonna durante la battaglia di Lepanto.
Nella sala erano state anche ricavate le
toilette.
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volta del secondo spazio della Sala dell'Alcova |
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San Gregorio Magno che serve il pranzo ai poveri - volta del secondo spazio della Sala dell'Alcova |
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San Pio V
che prega la Madonna durante la battaglia di Lepanto - volta del secondo spazio della Sala dell'Alcova |
L'ultimo cardinale commendatario fu il cardinal Luigi dei Conti Macchi, che fece restaurare alcune sale.
Nella volta di una camera sono rappresentati tre putti che recano una scritta in latino col nome del cardinale.
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soffitto di una sala dove tre putti portano una scritta col nome del cardinal Luigi Macchi |
Il soffitto di un'altra sala è decorato con sei stemmi colorati del cardinal Macchi.
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stemmi del cardinal Macchi sul soffitto di una sala |
Nella
Rocca abbaziale vi era anche una
cappella dedicata a S.Tommaso apostolo.
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Cappella di S.Tommaso apostolo |
La cappella ottagonale è decorata in stile neoclassico-barocco.
Un ciborio in marmo giallo tempestato da lapislazzuli è posto su un altare in marmi policromi.
Più in alto, una cornice dorata a raggera custodiva l'immagine della
Madonna del Buon Consiglio.
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cupola della Cappella di S.Tommaso apostolo |
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decorazioni della Cappella di S.Tommaso apostolo |
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Cappella di S.Tommaso vista esternamente |
La
Commenda venne soppressa da Benedetto XV nel 1915.
Visite guidate gratuite permettono di visitare la Rocca.
Orario: sabato e domenica 10.00/20.00
Costo: GRATIS
Nelle cucine e nelle dispense della
Rocca abbaziale trova spazio il
Museo delle Attività Cartarie e della Stampa.
Orario: sabato e domenica 10.00/20.00
Costo: 3€
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Simbolo di Subiaco è il medievale
Ponte di S.Francesco.
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Ponte di S.Francesco |
Il ponte scavalca il fiume Aniene alle pendici del borgo.
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Ponte di S.Francesco |
Fu costruito nel1356 dall'abate Ademaro per celebrare la vitoria dell'esercito abbaziale contro i Tiburtini.
Fu costruito con il riscatto pagato da Tivoli per il rilascio dei prigionieri.
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Ponte di S.Francesco |
Il ponte, ad una sola arcata "a schiena d'asino" lunga 37m e alta 20m, è stato costruito in blocchi di cardellino, una pietra del luogo.
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torre del Ponte di S.Francesco |
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torre del Ponte di S.Francesco |
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torre del Ponte di S.Francesco |
E' sormontato da una torre quadrata che ne controllava il passaggio.
La torre, posta ad un capo del ponte, era vicina alla
Via Sublacense.
Il ponte, ristrutturato nel XVIII secolo, prende il nome dal vicino
Convento di S.Francesco, il convento più antico della zona di Subiaco.
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Convento di S.Francesco |
Nel 1223 S.Francesco d'Assisi, in occasione del suo soggiorno a Subiaco, per visitare il
Sacro Speco con il cardinal Ugolino (futuro Papa Gregorio IX), ricevette in dono dall'abate Giovanni VI un oratorio fuori dal paese, sulla sponda destra del fiume: l'
Oratorio di S.Pietro nel Deserto.
Qui S.Francesco fece costruire un ospizio per i suoi frati.
Da allora, il convento romanico-gotico costruito nel 1327, è sempre stato occupato dagli ordini francescani.
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Chiesa e Convento di S.Francesco |
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scorcio di Subiaco dal Convento di S.Francesco |
La facciata realizzata in pietra locale è romanica.
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facciata della Chiesa del Convento di S.Francesco |
L'interno è a navata unica.
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navata della Chiesa di S.Francesco |
Sul lato sinistro della navata tre cappelle furono aggiunte nel XVI secolo.
La prima è dedicata alla
Madonna delle Grazie, la seconda al
Crocifisso (crocifisso in legno di Fra Stefano da Piazza Armerina - XVII secolo), e la terza alla
Natività (tela sull'altare di Bernardino Betti da Perugia, allievo del Pinturicchio).
La terza cappella custodisce sulle pareti
affreschi del Sodoma che narrano la vita della Vergine.
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cappella della Natività |
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affreschi della vita della Vergine (il Sodoma) nella cappella della Natività |
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volta della cappella della Natività |
Sul lato destro della navata invece ci sono altari lignei con colonne barocche.
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lato destro della navata della Chiesa di S.Francesco |
Sul
primo altare vi è la pala dello
Sposalizio della Vergine, attribuita a Giulio Romano (XVI secolo).
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Sposalizio della Vergine - Giulio Romano (XVI secolo). |
Sul
secondo altare, dedicato a S.Antonio da Padova, vi è
l'Immacolata Concezione con i Santi Benedetto e Antonio da Padova, pittura di ignoto pittore della scuola romana di tardo Seicento.
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Immacolata Concezione con i Santi Benedetto e Antonio da Padova - pitture ignoto (XVII secolo) |
Sul
terzo altare vi è la pala di
S.Francesco che riceve le stimmate, un tempo attribuita a Sebastiano del Piombo, ma oggi riconosciuta quale copia di un'opera dello Pseudo Bramantino.
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S.Francesco riceve le stimmate - copia dell'opera dello Pseudo Bramantino (XVI secolo)
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Antoniazzo Romano è l'autore del
trittico posto sull'altare maggiore (1467).
Rappresenta al centro la
Madonna con Bambino e ai lati
S.Francesco d'Assisi e
S.Antonio da Padova.
Posto sulla parte superiore del trittico vi è un altro trittico con
Dio Padre e due angeli, aggiunto nel Seicento
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Trittico con Madonna col Bambino e Santi Francesco d'Assisi e Antonio da Padova - Antoniazzo Romano (XVIII secolo) |
Nel presbiterio vi è la tela di Giuseppe Ranucci il
Perdono di Assisi.
La chiesa ha un soffitto a capriate.
Il coro in legno intagliato è del 1500.
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ingresso a chiostro del Convento di S.Francesco |
Uscendo, sulla sinistra della chiesa, vi è l'ingresso al
chiostro romanico (purtroppo da noi trovato chiuso!), con affreschi di Ludovico Grillotti (XIX secolo), che raffigurano scene della vita di S.Francesco e del suo ordine.
Orari: per visitare la chiesa citofonare alle suore
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Poco distante dal
Convento di S.Francesco si trova la
Porta Civitate Triumphalis.
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Arco Trionfale |
L'arco trionfale costruito per riconoscenza della cittadinanza nei confronti di Papa Pio VI, che era stato abate commendatario di Subiaco e benefattore della città.
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stemma di Pio VI sull'Arco Trionfale |
Fu costruito nel 1789 in pietra locale su progetto di Pietro Camporese.
Sull'arco neoclassico si può vedere lo stemma di Pio VI.
Ha una sola arcata a tutto sesto e colonne ioniche.
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Nella piazza cenrale della città sorge la
Basilica di Sant'Andrea apostolo, costruita nel XVI secolo al posto della
Chiesa di Sant'Abbondio eretta prima dell'anno mille.
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Basilica di Sant'Andrea |
Anche la nuova chiesa fu abbattuta per volere di Pio IX e ricostruita più grande nel 1789.
Venne in fine parzialmente ricostruita dopo la seconda guerra mondiale perché danneggiata dai bombardamenti.
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Basilica di Sant'Andrea |
Nella facciata, sopra i tre portali d'accesso alla chiesa, si trova la
loggia delle benedizioni, dalla quale tre papi benedissero la popolazione (Pio VI, Gregorio XVI e Pio IX).
In alto si trova lo stemma di Pio VI e due campanili.
Non descriverò molto gli interni, ricchi di elementi neoclassici-barocchi e neoclassici-moderni, perché non abbiamo potuto visitare questa chiesa (al nostro passaggio era chiusa), a croce latina, che custodisce opere di Sebastiano Conca, Dolci, Nocchi e ha altari costruiti con i marmi provenienti dalla
Villa di Traiano ad Arcinazzo.
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Altra chiesa importante di Subiaco sotto il profilo devozionale è la
Chiesa di Santa Maria della Valle.
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Chiesa di Santa Maria della Valle |
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La chiesa custodisce infatti l'immagine della
Madonna Assunta in Cielo del XIV secolo, dipinta su legno, portata il 14 agosto lungo le strade di Subiaco nella processione della "
Inchinata".
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Madonna Assunta in Cielo (XIV secolo) |
La chiesa in stile neoclassico, che sorge alle pendici della
Rocca abbaziale, fu costruita tra il 1798 e il 1851.
Fu ristrutturata dopo il terremoto del 1915 e dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.
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Madonna con Bambino |
La facciata del 1870 è divisa in due piani: la parte bassa è in stile ionico, mentre la parte alta della facciata presenta quattro colonne di tipo toscano.
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facciata della Chiesa di Santa Maria della Valle |
La chiesa è a croce greca e presenta una cupola.
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navata della Chiesa Santa Maria della Valle |
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altare maggiore della Chiesa di Santa Maria della Valle |
In una cappellina decorata da Franceschino Giustiniani, è custodita la statua in legno della
Vergine del Soccorso in stile "bizzantineggiante" (XI/XII secolo).
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Vergine del Soccorso (XI/XII secolo) |
CONCLUSIONI
Per questo borgo medievale, non lontano da Roma, sono passati o hanno vissuto personaggi illustri di famiglie nobili romane e spagnole, futuri papi e molti Santi, che per la loro presenza e per la fondazione di moti monasteri, hanno dato al territorio intorno a Subiaco l'appellativo di "Valle Santa".
Sono molti i siti che meritano di essere visitati, sia per la loro spiritualità che per le loro bellezze artistiche e testimonianze storiche, circondati da una natura lussureggiante.
11 commenti:
Che dire, hai perfettamente ragione Raffaella! Ho avuto modo di visitare Subiaco accompagnata dai ragazzi dell'associazione Ethea che estiscono la Rocca Abbaziale i quali ci hanno regalato una splendida giornata grazie alla loro bravura. Il borgo è ricco di storia e innumerrevoli sono stati i personaggi illustri che vi hanno legato il loro nome. Sicuramente un posto da visitare.
He disfrutado enormemente el relato de su viaje y la detallada descripción de los tesoros de Subiaco. Mil gracias.
Sono felice di esserle stata utile!
ciao Raffaella, volevo chiederti l'autorizzazione a pubblicare la tua foto "a questa camera, tramite una finestrella, il cardinal Braschi poteva assistere alla messa che si teneva nella sottostante Cappella di S.Tommaso" a corredo di un articolo che apparirà su una rivista online e che si occupa di PIO VI e Subiaco.
Autorizzazione accordata...vorrei però che fosse citata la fonte.
Poi ricordati di mandarmi il link dell'articolo!
Buone feste
certo...
grazie mille
e buone feste..appena sarà pubblicato l'articolo..a giorni..ti invio qui il link. grazie ancora. Bruno..e buone feste.
Bellissimo racconto della Visita di Subiaco. Complimenti per le bellissime foto e per il racconto essenziale e preciso. Subiaco è il mio paese natale , per
lavoro sono anni che sono venuto via anche se ci torno spesso , il tuo blog lo fa apparire nella sua bellezza. L'ho gustato foto per foto.
Grazie Antonio per aver apprezzato questo post...spero sempre di trasmettere il bello dei luoghi che visito e sono contenta quando questo accade...soprattutto mi fa piacere ricevere questo riscontro da chi quei luoghi li conosce bene!
Ciao Raffaella buon giorno e buon anno. Il link dell'articolo in cui è stata inserita la tua immagine che hai autorizzato a pubblicare è:
http://pkp.unirc.it/ojs/index.php/archistor/article/view/271/228
Grazie ancora.
bruno
Grazie Bruno per la segnalazione e complimenti per l'articolo molto interessante!
Buon anno anche a te
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