Riprendo la descrizione della mia passeggiata nella città marittima e commerciale romana di Ostia, dal punto dal quale si era interrotta la mia narrazione nel precedente post, ovvero dal
Teatro.
Ecco i luoghi principali visitati in questo post:
Quattro Tempietti Repubblicani - Mitreo delle Sette Sfere - Domus di Apuleius - Tempio Collegiale - Caseggiato di Temistocle - Sede degli Augustali - Fullonica - Tempio della Bona Dea - Mitreo di Felicissimo - Terme del Nuotatore - Domus dei Capitelli di Stucco - Caseggiato dei Lottatori - Domus del Pozzo e Caseggiato del Pozzo - Caseggiato con Sala Colonnata - Molino - Domus del Protiro - Terme del Filosofo - Domus della Fortuna Annonaria - Caseggiato del Sole e Mitreo dei Serpenti -Insula dell'Invidioso e Terme dell'Invidioso - Tempietto Repubblicano - Aula del Gruppo di Marte e Venere - Grandi Horrea.
Procedendo sul
Decumano Massimo, sulla destra, accanto a uno dei due ninfei che incorniciano l'ingresso del
Teatro, dietro ai resti di
tabernae si vede uno spiazzo.
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cortile e podio dei Quattro Tempietti Repubblicani |
Sulla destra dello spiazzo erboso si trova il
Ninfeo dei Quattro Tempietti Repubblicani, costruito in età adrianea.
Intorno ad una camera quadrata si trovavano tre nicchie semicircolari.
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Ninfeo dei Quattro Tempietti Repubblicani |
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Ninfeo dei Quattro Tempietti Repubblicani |
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nicchia di fondo del Ninfeo dei Quattro Tempietti Repubblicani |
A destra del
ninfeo si trova il
Sacello di Giove.
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Sacello di Giove |
Sul fondo dello spiazzo invece, su un unico podio tufaceo, s'intravedono i resti dei
Quattro Tempietti Repubblicani, dedicati a divinità olimpiche (nel tempio più orientale si è trovato un altare con dedica a Venere).
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cella del tempio più orientale dei Quattro Tempietti Repubblicani |
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ara dedicata a Venere del più orientale dei Quattro Tempietti Repubblicani |
Si accedeva ai quattro templi di uguali dimensioni tramite tre scale frontali e due laterali.
Al centro davanti al podio vi era una fontana decorata con marmi.
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podio e scale d'accesso ai Quattro Tempietti Repubblicani |
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scale e fontana del podio dei Quattro Tempietti Repubblicani |
Il pronao di ogni tempio era formato da sei colonne e le celle misuravano 5,75 X 5,30m.
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pronai e celle dei Quattro Tempietti Repubblicani |
Tra i templi correva un corridoio in
opus spicatum e quattro altari in tufo erano nel sottostante piazzale, un tempo pavimentato in marmo e racchiuso da mura.
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Alle spalle dei
Quattro Tempietti Repubblicani si trova il
Mitreo delle Sette Sfere, uno dei mitrei meglio conservati di Ostia, costruito nel III secolo d.C.
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ingresso al Mitreo delle Sette Sfere |
I
podia e il pavimento del corridoio sono decorati con mosaico bianco e nero.
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mosaico pavimentale del Mitreo delle Sette Sfere |
Sette semicerchi progressivi verso l'altare simboleggiano le sette sfere celesti o anche i sette tempi necessari a raggiungere la conoscenza.
Sui lati dei podia vi sono i simboli dello zodiaco e altre figure.
(Dall'esterno sembra in stato d'abbandono e di non agibilità!)
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Sulla destra del
mitreo si trova la
Domus di Apuleius.
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corridoio d'ingresso della Domus di Apuleius |
L'ingresso è barrato e i mosaici coperti, quindi si può vedere ben poco della
domus edificata nel I secolo d.C.
Il nome dell'abitazione dalla pianta a L, deriva da un'iscrizione rinvenuta su un
fistula di piombo:"APULEIUS MARCELLUS".
Piccoli ambienti con pavimenti in mosaico bianco e nero circondano un atrio colonnato con vasca centrale.
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atrio colonnato della Domus di Apuleius |
Il braccio ovest della
domus è caratterizzato da un corridoio lungo il quale vi sono piccoli ambienti.
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Ritornando su
Decumano Massimo, dall'altro lato della strada si trovano il
Tempio Collegiale, il cosiddetto
Caseggiato di Temistocle e la
Sede degli Augustali.
Il
Tempio Collegiale dei costruttori, una delle tante corporazioni di mestieri di Ostia, era un ambiente recintato riservato solo al culto dei soci del collegio (
sodales).
Del tempio costruito nel II secolo d.C. rimangono la gradinata e l'alto podio, un tempo ricoperti in marmo.
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ingresso al Tempio Collegiale |
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altare e podio del Tempio Collegiale |
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due frammenti dell'iscrizione dedicatoria del Tempio Collegiale |
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Il
Caseggiato di Temistocle, posto accanto e alle spalle del
Tempio Collegiale, prende il nome da un busto raffigurante Temistocle, statista greco del V secolo a.C., qui rinvenuto.
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Caseggiato di Temistocle |
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busto di Temistocle (dal Caseggiato di Temistocle - Museo Ostiense) |
Il
Caseggiato di Temistocle è formato da una fila di botteghe e da un appartamento nel settore occidentale, mentre da quattro appartamenti nel settore orientale.
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Sul
Decumano Massimo aveva il suo ingresso la
Sede degli Augustali, la sede politico-religiosa del collegio sacerdotale addetto alle cure del culto della casa dell'imperatore.
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ingresso della Sede degli Augustali |
La
Sede degli Augustali fu costruita nel II secolo d.C. e ristrutturato nel III/IV secolo d.C.
Un atrio conduceva ad un vestibolo affiancato da quattro botteghe.
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vestibolo della Sede degli Augustali |
Un cortile porticato con pilastri in mattoni (oggi un po' nascosto dalla vegetazione lussureggiante), attorniato da piccoli ambienti e da una sala absidata preceduta da due colonne di granito, è adornato da una fontana con le estremità concave.
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cortile porticato visto da sud |
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lato sud del cortile porticato |
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fontana al centro del cortile porticato |
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lato orientale |
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lato occidentale del cortile porticato |
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lato orientale del cortile dove i portici sono stati chiusi da nicchie |
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camere del lato sud del cortile porticato |
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colonne di granito della sala absidata |
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sala absidata |
La sala quadrata e l'abside erano decorate con marmi policromi.
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resti dei marmi policromi che decoravano la sala absidata della Sede degli Augustali |
Nella sala absidata sono stati collocati due calchi in gesso di statue funerarie di donne di Ostia (di epoca antonina e traianea), qui ritrovate insieme ad altre oggi presenti nel
Museo Ostiense.
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calco in gesso di statua funeraria (epoca antonina) |
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calco in gesso di statua funeraria (epoca traianea) |
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Artemide (dal Collegio degli Augustali - Museo di Ostia Antica) |
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Massenzio (dal Collegio degli Augustali - Museo di Ostia Antica) |
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Sabina (dal Collegio degli Augustali - Museo di Ostia Antica) |
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mosaico di una camera del lato sud della Sede degli Augustali |
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Percorrendo la strada che costeggia sulla sinistra l'edificio della
Sede degli Augustali, si incontra nel retro di questo una
Fullonica.
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fullonica |
E' la lavanderia più grande e meglio conservata di Ostia.
Venne costruita tra 161 e 180 d.C.
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vasche per l'acqua nella fullonica |
Si possono ancora vedere le vasche grandi per l'acqua e quelle piccole in terracotta dove invece gli addetti alla lavanderia (
fullones) lavavano e coloravano le stoffe pestandole con i piedi; poi le stoffe venivano stese sul terrazzo sovrastante l'edificio (rimane solo la scala d'accesso).
In una di queste vaschette fu trovata una buona quantità di sostanza bianca simile a sapone, la cosiddetta
creta fullonica.
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vasche in terracotta per il lavaggio e la colorazione delle stoffe |
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Sempre sulla
Via degli Augustali, ma sull'altro lato della strada, si trova una
Domus dal pavimento in
opus sectile di marmi colorati.
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Domus di Via degli Augustali |
Anche la parte bassa dei muri era coperta di lastre di marmo, mentre il resto delle pareti era dipinto.
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lastre marmoree lungo le pareti della stanza |
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particolare del disegno del pavimento |
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Alla fine di
Via degli Augustali si trova il
Tempio della Bona Dea, di cui rimangono basse strutture in
opera reticolata: la cella e gli ambienti adiacenti riservati alle vestali.
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strutture del Tempio della Bona Dea |
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Sulla destra del muro di cinta del
Tempio della Bona Dea si trova il
Mitreo di Felicissimo.
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Mitreo di Felicissimo |
E' stato ricavato in un edificio del III secolo .
Il mosaico in bianco e nero del pavimento tra i due podia è diviso in sette rettangoli, con raffigurati i pianeti, che corrispondono ai sette gradi d'iniziazione dei fedeli.
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pannello di fronte ad una nicchia, con raffigurato un altare su cui arde un fuoco |
(Quando anni fa visitai il mitreo si potevano ancora vedere i riquadri, oggi purtroppo coperti di terra!).
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il mosaico pavimentale non si legge più! |
Un altro pannello del pavimento riporta il nome di chi fece costruire il luogo di culto: "FELICISSIMUS EX VOTO F(ecit)".
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Spostandosi ancora verso la zona dove in quest'area finiscono gli scavi, si entra tra erba alta e abbandono, nelle cosiddette
Terme del Nuotatore.
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mosaico con il "nuotatore" che dà il nome alle Terme |
Queste terme, che prendono il nome dalla figura di un nuotatore rappresentata in un lacerto di pavimentazione, furono costruite nel I secolo d.C. sotto Domiziano, e furono successivamente più volte ristrutturate.
Alla fine del III secolo andarono in disuso, furono saccheggiate e divennero una discarica.
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frigidarium e passaggio per l'unctorium |
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frigidarium con il mosaico del nuotatore |
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raffigurazione di cinta muraria del mosaico del frigidarium |
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unctorium |
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calidarium |
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calidarium |
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Ritornando sui nostri passi troviamo accanto alla
fullonica la
Domus dei Capitelli di Stucco.
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peristilio della Domus dei Capitelli di Stucco |
Fu costruita nel I secolo a.C. e successivamente alcuni ambienti furono occupati dall'abside della
Sede degli Augustali.
Della
domus rimane il
peristilio che originariamente era composto di colonne in tufo, tranne che negli angoli dove vi erano colonne in travertino.
Più tardi le colonne in tufo vennero sostituite da colonne in mattoni decorate con stucchi che imitavano scanalature.
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colonne rivestite in stucco della Domus dei Capitelli di Stucco |
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Proseguendo sulla
Via della Fortuna Annonaria, si trova sulla sinistra il
Caseggiato dei Lottatori, di età adrianea.
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ingresso del Caseggiato dei Lottatori |
Prende il nome dalla gilda dei lottatori, rappresentati in un riquadro del mosaico del pavimento del vestibolo, posto tra due botteghe.
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mosaico con lottatori del Caseggiato dei Lottatori |
Il mosaico raffigura due lottatori, uno vincente e l'altro inginocchiato ai suoi piedi, e la scritta ARTEMI(dorus) SACAL(?).
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cortile porticato del Caseggiato dei Lottatori |
Al centro del caseggiato vi è un cortile porticato con nel mezzo un largo bacino.
Si sono conservate solo le basi in travertino delle sei colonne del portico.
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pavimento a mosaico del Caseggiato dei Lottatori |
I pavimenti delle stanze sono coperti con
opus spicatum o mosaici a motivi geometrici.
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pavimento a mosaico del Caseggiato dei Lottatori |
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pavimento a mosaico del Caseggiato dei Lottatori |
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Alle spalle del
Caseggiato dei Lottatori si trova la
Domus del Pozzo, costruita nel IV secolo d.C. all'interno di un'insula di età traianea (II secolo d.C.).
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ingresso della Domus del Pozzo |
L'ingresso è affiancato da due semicolonne in mattoni.
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stanze con pavimento in opus sectile divise da colonne |
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una stanza con pavimento in opus sectile |
La
domus era ad un solo piano ed adorna di colonne e mosaici.
Le due camere a sinistra dell'ingresso, divise da due colonne, hanno pavimento in
opus sectile.
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pavimento in opus sectile |
Il nome della
domus è stato dato dalla presenza di una cisterna sotterranea.
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cisterna sotterranea della Domus del Pozzo |
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Dall'altro lato della strada si trova il cosiddetto
Caseggiato del Pozzo per la presenza di una cisterna collegata ad un pozzo.
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pozzo del Caseggiato del Pozzo |
Alle sue spalle vi sono due caseggiati forse con funzione di edifici d'immagazinamento.
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caseggiati con funzione di magazzini |
Il secondo dei due con una pianta allungata (coperto oggi da una tettoia di protezione), in parte era di età augustea e in parte del II secolo.
Molto spazio di questo edificio era a cielo aperto.
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caseggiato con sala colonnata |
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caseggiato con sala colonnata |
In posizione centrale vi era un cortile con vasca e pozzo.
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cortile con vasca e pozzo del caseggiato con sala colonnata |
Sul lato opposto all'ingresso si trovava una stanza (probabilmente un ufficio), preceduta da due colonne in tufo e con pitture parietali.
Si sono qui trovati tre strati di pavimento (ora in parte collassati).
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sala colonnata |
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sala colonnata con pitture murarie |
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pavimenti della sala colonnata |
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L'ingresso a questo ultimo caseggiato si trova sulla
Semita dei Cippi, la via che, congiungendosi con il
Cardo Massimo, conduce verso
Porta Laurentina.
Percorrendo la
Semita dei Cippi in direzione invece opposta, verso il
Decumano Massimo, ci si trova davanti un
Molino.
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ingresso al Molino |
Alcuni resti lo datano 80/100 d.C. mentre la maggior parte è del 100/125 d.C.
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un negozio del Molino |
Il mulino aveva quattro negozi che affacciavano sul
Cardo Massimo e quattro negozi che affacciavano sulla
Semita dei Cippi.
L'accesso al laboratorio avveniva tramite due corridoi tra i negozi (uno sul
Cardo Massimo e uno sulla
Semita dei Cippi).
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hall basolata del Molino |
Nel centro dell'edificio vi era una grande
hall con pavimento in blocchi di basalto.
Solo la parte settentrionale di essa sembra aver avuto una copertura poggiante su una doppia fila di pilastri di mattoni.
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pilastri in mattoni di sostegno ad una copertura |
Sul lato nord del porticato vi erano cinque macchine impastatrici in pietra vulcanica, mentre sul lato sud vi erano otto macine in pietra vulcanica.
Su di alcuni vi sono delle lettere.
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in primo piano una macina e dietro una macchina impastatrice |
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macine |
Il grano veniva riversato nei mulini dall'attico e il pane veniva cotto in un grande forno.
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scale che portavano all'attico e dietro l'ambiente del forno |
Nella parete sud-est della hall sono state ritrovate due cisterne sotterranee.
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Sulla destra della strada invece vi è l'ingresso della
Domus del Protiro (IV secolo d.C.).
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ingresso della Domus del Protiro |
La
domus prende il nome proprio dal protiro in marmo davanti all'entrata, colonne sormontate da un timpano nel quale forse era scritto il nome del proprietario dell'abitazione.
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atrio della Domus del Protiro (pavimento a mosaico policromo a tessere grandi del V sec.d.C.) |
Ai lati dell'ingresso e dell'atrio vi erano due botteghe e retrobotteghe che affacciavano sulla strada.
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atrio tra due botteghe e ninfeo della Domus del Protiro |
Il centro della
domus è occupato da un cortile con vasca ed entrate su tre lati, mentre il lato ovest (il quarto lato), è occupato da un doppio ninfeo decorato con marmi.
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cortile della Domus del Protiro |
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cortile e lato orientale del doppio ninfeo |
La parte occidentale del ninfeo è formata da un'abside con finestra al centro e affiancato da nicchie semicircolari, mentre davanti si trova un bacino.
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nella parte alta della foto s'intravede il lato ovest del ninfeo |
Il lato est del ninfeo è costituito da nicchie rettangolari decorate in marmo, poste ai lati della finestra.
Due colonne sostengono un'architrave e un timpano, e avanti vi è un bacino rettangolare.
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lato est del ninfeo |
Una scala conduce al di sotto del cortile e del portico, dove sembra ci fosse una camera di culto e un pozzo circondato da tre nicchie.
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scala per scendere nei sotterranei del cortile |
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corridoio sotterraneo nel cortile |
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una nicchia del sotterraneo del cortile |
Nel lato posteriore del cortile, preceduta da due colonne, si trova la sala più importante della
domus, ricoperta di marmi sul pavimento e in parte sulle pareti.
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cortile e sala principale della domus |
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sala principale della domus |
Ai lati di questa sala si trovavano due ambienti di rappresentanza (da una parte) e due ambienti privati (dall'altra).
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cubicula della Domus del Protiro |
Le camere da letto (
cubicula) si trovavano sugli altri due lati del cortile.
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scala d'accesso al primo piano della domus |
Le camere della servitù erano collocate sul piano superiore.
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Apollo (dalla Domus del Protiro - Museo di Ostia Antica) |
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Artemide (dalla Domus del Protiro - Museo di Ostia Antica) |
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Sempre sulla destra della strada si trovano le cosiddette
Terme del Filosofo.
Il complesso attuale risale al IV secolo d.C. ed era probabilmente la sede di una scuola neoplatonica.
Sorge su una struttura severiana.
In facciata vi era un piccolo portico con retrostanti camere, forse botteghe e ambienti domestici di servizio, e forse al centro un passaggio carrabile.
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corridoio d'ingresso con scala delle Terme del Filosofo |
Sulla destra della facciata si trova l'ingresso all'edificio, seguito da un lungo corridoio con scala per accedere ai piani superiori.
Dal corridoio si poteva accedere anche ad alcuni ambienti posti sulla sua sinistra (di cui uno con vasca), e ad una grande latrina, forse anche aperta al pubblico.
In epoca traianea l'edificio era forse una stazione per "taxi".
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latrina |
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sedile della latrina |
In origine la parte posteriore dell'edificio era dedicata al culto.Il tempio (circa 200 d.C.), preceduto da una scalinata, era posto sul fondo di un cortile.
Fu poi demolito nel III secolo per far spazio ad un portico con una stanza voltata, forse una scuola neoplatonica.
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ingresso alla stanza adibita forse a scuola neoplatonica |
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stanza adibita forse a scuola neoplatonica |
Sul muro di fondo del porticato una nicchia forse conteneva il busto di un filosofo trovato nell'edificio.
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cortile porticato con nicchia per busto di filosofo |
Solo più tardi si aggiunse all'edificio il complesso termale ad uso privato.
L'
apodyderium (spogliatoio) aveva i rivestimenti in marmo e un bancone.
Con una scala si raggiungeva il
frigidarium con due vasche, e decorato con marmi e mosaico.
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una vasca del frigidarium |
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l'altra vasca del frigidarium |
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interno di una vasca del frigidarium |
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pavimento in mosaico del frigidarium |
Una piccola camera di passaggio con bacino conduceva agli ambienti tiepidi e caldi termali.
Il
calidarium aveva due vasche ricoperte di marmo.
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forno per il riscaldamento delle terme con prefurnio e sopra il calidarium |
E' ancora presente il forno di riscaldamento circondato da un corridoio di servizio (
prefurnio).
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forno e prefurnio |
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prefurnio |
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forno |
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Dall'altro lato della strada si trovano degli
Horrea di età tardo traianea o adrianea: un corridoio sul quale si affacciano botteghe.
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Horrea |
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Se dalla
Semita dei Cippi si prende a destra per la
Via della Fortuna Annonaria, ci si trova sulla destra davanti all'ingresso della
Domus della Fortuna Annonaria.
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ingresso della Domus della Fortuna Annonaria |
Questa
domus è un adattamento del III/IV secolo d.C. di una dimora del II secolo d.C.
Varcato un ingresso
che un tempo era
costituito da due colonne in granito rosso che sorreggevano un timpano (
protiro), si entra in un cortile colonnato su tre lati con colonne di travertino (un tempo intonacate).
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cortile colonnato della Domus della Fortuna Annonaria |
Il portico, il cui centro era occupato probabilmente da un giardino con una vasca e un pozzo, era decorato con la statua di
Giunone e Cerere (oggi vi si trova il calco di una statua di
Diana ritrovata in pezzi nella
sala estiva).
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Artemide in veste Amazzonica (dalla Domus della Fortuna Annonaria - Museo di Ostia Antica) |
Sullo stesso lato del portico è stata messa su una base di colonna di travertino, una statua di donna seduta su un trono, con testa turrita e reggente una cornucopia e un remo: la
Fortuna Annonaria (o forse la personificazione della città di Ostia).
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Fortuna Annonaria (o personificazione di Ostia) |
Sul lato occidentale del cortile si apre la
sala estiva, con tre arcate dai pilastrini con pulvino.
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sala estiva della Domus della Fortuna Annonaria |
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pilastrini con pulvino della sala estiva della Domus della Fortuna Annonaria |
In questa sala, dal pavimento in
opus sectile, il lato sinistro è occupato da un ninfeo, con due nicchie rettangolari e due semicircolari, davanti alle quali vi è un bacino rettangolare, nel quale sono stati trovati una statua di
Genio dell'autunno e una testa di
Venere (mentre il corpo della dea è stato trovato sulla strada).
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rivestimenti marmorei del pavimento e delle pareti della sala estiva |
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opus sectile delle pareti della sala estiva |
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ninfeo della sala estiva |
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Venere tipo Doidalsas (dalla Domus della Fortuna Annonaria - Museo di Ostia Antica) |
Nella
sala estiva sono stati anche ritrovati una statua di
Atena e due
ritratti maschili, mentre una statua di
Cerere è stata travata nella latrina.
Accanto alla
sala estiva si trova infatti una
latrina singola, ricavata da un sottoscala.
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latrina singola |
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sedile della latrina |
Sul lato orientale vi sono due ambienti con pavimento decorato.
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pavimento della cosiddetta sala invernale |
Una stanza, forse un
cubiculum dalle pareti riscaldate, ha un mosaico in bianco e nero con riquadrature ottagonali nelle quali sono raffigurate personaggi mitici e animali (Teseo e il ladro Sinis, Teseo e il cattivo Prokrustes, il cacciatore Aktaion trasformato in cervo per aver visto Diana nuda, Ganimede, un Centauro, una tigre, un leopardo, la Lupa Capitolina con i gemelli).
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pavimento a mosaico del cubiculum |
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particolare del pavimento a mosaico del cubiculum: Centauro e la Lupa Capitolina con i gemelli |
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particolare del pavimento a mosaico del cubiculum: un leopardo |
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particolare del pavimento a mosaico del cubiculum:Teseo e i cattivo Prokrustes |
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cubiculum: cornice e mosaico a disegni geometrici per il posto del letto |
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particolare del pavimento a mosaico del cubiculum: il cacciatore Aktaion traformato in cervo |
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particolare del pavimento a mosaico del cubiculum: Ganimede |
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Tra
Via Della Fortuna Annonaria e la parallela
Via dell'Invidioso, si trovano edifici di non facile lettura.
La piccola strada perpendicolare a queste due vie, la cosiddetta
Via del Caseggiato del Sole, divide due caseggiati dell'epoca di Antonino Pio, che arrivano nella loro estensione fino al
Decumano Massimo: il
Caseggiato del Sole, con il
Mitreo dei Serpenti, e l'
Insula dell'Invidioso, con annesso un
complesso termale.
Il
Caseggiato del Sole è composto da abitazioni e botteghe, e tra queste delle scale.
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Caseggiato del Sole (visto da una terrazza) |
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Caseggiato del Sole |
Il nome del caseggiato deriva da un graffito sul quale si legge "DOMINUS SOL HIC AVITAT (= HABTAT)", ovvero "
Il Dio del Sole vive qui", riferendosi probabilmente a Mitra, data la presenza nel caseggiato di un mitreo.
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dipinti parietiali del Caseggiato del Sole |
Sono ancora presenti anche delle pitture murarie negli appartamenti orientali.
Fa parte del caseggiato il
Mitreo dei Serpenti.
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Mitreo dei Serpenti |
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podia del mitreo |
Era probabilmente un mitreo privato istallato nel III secolo d.C.
Non si sono conservati né il pavimento né il soffitto.
Rimangono invece un piccolo altare e degli affreschi raffiguranti due serpenti, uno femminile e uno maschile (
Genius loci), che danno nome al mitreo, e che sono antecedenti alla costruzione di questo luogo di culto.
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parete di fondo del mitreo con altare e dipinti |
E' raffigurato vicino ai serpenti anche un
Genius con una toga e capo coperto, che tiene una cornucopia
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dipinto del serpente maschile |
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Serpente femminile e Genius |
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L'
Insula dell'Invidioso prende il nome dalla parola "INBIDOSOS" scritta all'interno di un mosaico che raffigura una scena marina con pesci e pescatori.
Al centro del mosaico era stata fissata una vasca.
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bottega dell'Insula dell'Invidioso |
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scritta "INBIDOSOS" nel mosaico della bottega dell'Insula dell'Invidioso |
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particolare del mosaico della bottega dell'Insula dell'Invidioso |
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mosaico della bottega dell'Insula dell'Invidioso |
Il mosaico si trova in una bottega all'angolo dell'
insula, e probabilmente qui veniva venduto il pesce.
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scena marina nella pescheria dell'Insula dell'Invidioso |
Vicino alle botteghe di pescivendoli sopra citate, vi sono gli ingressi a due vestiboli pavimentati con mosaici che raffigurano una Nereide su un ippocampo e una scena marina.
Questi ingressi sono uno su
Via dell'Invidioso e uno sulla
Semita dei Cippi.
Annesse all
'insula vi sono le cosiddette
Terme dell'Invidioso costruite nel 50 d.C., e modificate durante l'epoca di Antonino Pio.
I mosaici sono del III secolo d.C.
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abside del frigidarium delle Terme dell'Invidioso viste esternamente (lato orientale) |
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Nereide sull'ippocampo di un vestibolo delle Terme dell'Invidioso |
L'ambiente dell'
apodyterium (spogliatoio) mostra sul muro le nicchie per riporre gli abiti che furono in un secondo tempo tamponate.
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apodyterium delle Terme dell'Invidioso |
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nicchie tamponate dell'apodyterium |
Accanto vi era il
frigidarium con vasche absidate, le camere del
calidarium e la
palestra.
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frigidarium delle Terme dell'Invidioso |
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rivestimento in marmo del frigidarium |
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una vasca del frigidarium |
Nell'angolo tra
Via dell'Invidioso e
Via del Sole vi era un "
bar" e le sale per il riscaldamento delle terme.
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praefurnium delle Terme dell'Invidioso |
Tramite un corridoio, dalla palestra si poteva uscire sul
Decumano Massimo.
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Si è di nuovo sull'arteria principale di Ostia, il
Decumano Massimo, dove si trova, con l'intersezione con la
Via dei Molini, un
Tempietto Repubblicano.
Del tempio rimane il podio e resti del pavimento a mosaico della cella.
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podio del Tempietto Repubblicano |
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Segue poi sulla sua destra un lungo
caseggiato di botteghe nel quale è stata poi istallata, nella parte centrale, l'
Aula del Gruppo di Marte e Venere.
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una bottega originaria del caseggiato, annessa poi all'aula, con nicchietta nel muro usata per culto |
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una bottega adibita a luogo di ristoro |
L'
Aula del Gruppo di Marte e Venere fu istallata nel caseggiato nel IV secolo nella parte centrale del caseggiato con botteghe.
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Aula del Gruppo di Marte e Venere |
Per far questo è stata costruita, nel muro nord delle botteghe, un'abside con una nicchia semicircolare e due rettangolari: un ninfeo.
Di fronte al ninfeo vi era un'altra piccola abside con nicchia.
Sulla destra del ninfeo vi era una sala rialzata con ingresso colonnato con quattro scalini.
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scalini d'accesso alla sala rialzata dell'Aula del Gruppo di Marte e Venere |
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sala rialzata dell'Aula del Gruppo di Marte e Venere |
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sala rialzata dell'Aula del Gruppo di Marte e Venere |
L'
aula aveva alcune stanze pavimentate con
opus sectile e decorazioni alle pareti di gesso e marmo.
Il
Gruppo di Marte e Venere fu ritrovato in pezzi sul pavimento ma probabilmente, date le grandi dimensioni delle statue rispetto all'altezza delle porte dell'aula, non era posizionato qui.
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Marte e Venere (Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano) |
Il gruppo statuario è salito alle cronache perché fu portato, per volere dell'allora Presidente del Consiglio Berlusconi, a
Palazzo Chigi e restaurato delle parti mancanti.
Ora è tornato al
Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano dove è stato sottoposto nuovamente a restauro per eliminare le parti aggiunte
.
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Marte e Venere (Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano) |
Non si può sapere con certezza l'uso dell'
aula, forse è stata la sede di una corporazione o una basilica cristiana.
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cippo sepolcrale ritrovato nell'Aula di Marte e Venere |
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Alle spalle di questi edifici, tra
Via dei Grandi Horrea e
Via dei Molini, si trovano i
Grandi Horrea.
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Grandi Horrea |
Erano dei grandi magazzini, i più grandi di Ostia, dove si conservava soprattutto il grano, insieme ad alimenti di facile deperibilità.
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facciata sud-est dei Grandi Horrea |
Furono costruiti nel I secolo d.C. dopo la costruzione del
Porto di Claudio, con ingresso verso il Tevere.
Furono poi ingranditi sotto Nerone e Commodo e poi ancora in epoca severiana.
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una cella dei Grandi Horrea |
Furono usati per la loro costruzione grossi blocchi di tufo per proteggere le merci in caso d'incendio, e in seguito vennero alzati i pavimenti su pilastrini per proteggerle dall'umidità.
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muratura in tufo dei Grandi Horrea |
Il piano superiore, innalzato in un secondo tempo, veniva raggiunto con rampe.
Vi erano anche scale antincendio.
Erano dotati di 64 celle, le più antiche poste intorno a un cortile porticato colonnato.
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celle dei Grandi Horrea |
Di questi grandi magazzini rimane ben poco, perché parte dei suoi materiali di costruzione furono usati per costruire il
Casone del Sale, l'attuale
Museo.
www.ostia-antica.org
www.ostiaantica.beniculturali.it
Orari: ultima domenica di ottobre/15 febbraio 8.30/16.30
16 febbraio/15 marzo 8.30/17.00
16 marzo/ultimo sabato di marzo 8.30/17.30
ultima domenica di marzo/ agosto 8.30/19.15
settembre 8.30/19.00
1 ottobre/ultimo sabato di ottobre 8.30/18.30
lunedì CHIUSO
Il Museo apre alle 9.30
Costo: 8€
la prima domenica del mese
GRATIS
CONCLUSIONI
Questo è solo un altro assaggio di quello che si può vedere nel sito degli scavi di Ostia.
Non tutti gli edifici da me descritti sono elencati tra quelli di maggior importanza e da visitare se si ha poco tempo, ma la mia è una passeggiata alla scoperta di un sito che conosco e che voglio, forse come alcuni di voi, indagare meglio.
Permettetemi quindi di annoiarvi magari un po' con la descrizione degli edifici minori, che anche se non sono interessanti come quelli più noti, ci parlano ancora della vita di questa città!
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