Il quarto post dedicato ad Ostia Antica percorre un itinerario che tocca più o meno gli edifici costruiti nell'antico
Castrum, l'insediamento fortificato sorto a 16 miglia da Roma, alla fine del IV secolo a.C., per difendere il corso inferiore del Tevere.
Ecco i luoghi visitati lungo questa passeggiata:
Caseggiato della Cisterna - Caseggiato del Pantomimo Apolausto - Caseggiato del Bacone Ligneo - la cosiddetta Basilica e Aula del Buon Pastore - Foro della Statua Eroica - Caseggiato dei Triclini e Latrina - Terme del Foro - Foro - Tempio di Roma e Augusto - Sacello dei Lares Augusti - Basilica - Curia - Capitolium - Caseggiato dietro la Curia - Domus del Tempio Rotondo - Tempio Rotondo - Caseggiato del Larario - Officina Stuppatoria - Tempio Collegiale - Mitreo di Fructosus.
Le porte del
Castrum si trovavano a cavallo dei due assi viari perpendicolari che lo attraversavano: il
Decumano Massimo e il
Cardo Massimo.
Il
Castrum era circondato da mura di blocchi di tufo, che si trovano ancora inglobati qua e là in alcuni edifici meno antichi.
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resti di mura del Castrum inglobate nelle botteghe del Piccolo Mercato |
Rispetto al post precedente torniamo indietro sul
Decumano Massimo sino all'incrocio di questa strada conD
Via dei Molini, dove si trovava la
Porta Orientale del
Castrum, per descrivere i monumenti e gli edifici sorti sui due lati della strada principale di Ostia; andremo da questa porta sino alla porta che ad occidente usciva dall'insediamento militare della colonia romana.
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Porta Orientale del Castrum e Caseggiato del Portico delle Mura del Castrum con inglobata parte della cinta muraria |
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Porta Orientale del Castrum |
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Porta Orientale del Castrum |
Il
Caseggiato del Portico delle Mura è stato da me descritto nel post precedente, quindi non ne riparlerò di nuovo.
Sulla sinistra della strada invece, in posizione più elevata, vi è l'
esedra del retrostante
Caseggiato della Cisterna.
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esedra (vista all'angolo tra la Semita dei Cippi e il Decumano Massimo)
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Il muro semicircolare dell'esedra ha al centro una nicchia rettangolare ed è fronteggiato da un colonnato.
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muro di fondo dell'esedra con nicchia (visto dal Decumano Massimo) |
I piani di basalto dell'
esedra costruita nel IV secolo d.C. appartenevano ai resti del panificio sul quale fu eretta.
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esedra vista dalla Semita dei Cippi |
Sul pavimento dell'esedra si possono ancora vedere i resti della grande
sala ottagonale di età adrianea che occupava il lato nord occidentale del caseggiato.
La sala conteneva quattro nicchie semicircolari.
Forse la
sala ottagonale era il
vestibolo delle terme di epoca adrianea trovate sotto l'adiacente
Foro della Statua Eroica.
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resti della nicchia nord-occidentale della sala ottagonale |
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sala ottagona |
Nella nicchia sud-est è stato in seguito inserito un forno, quando la parte settentrionale del caseggiato fu trasformato in panificio.
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forno nella nicchia della sala ottagona |
Su lato orientale del caseggiato, lungo
la Semita dei Cippi, si aprivano delle botteghe.
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Semita dei Cippi e botteghe del Caseggiato della Cisterna (sulla destra) |
Nella parte meridionale del caseggiato fu collocata nel IV secolo d.C. una grande cisterna (con una capacità di 80.000 litri), che diede il nome all'edificio.
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Ritornando sul
Decumano Massimo, dall'altro lato della strada troviamo un
Ninfeo.
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ninfeo sul Decumano Massimo |
Il ninfeo fu posto su un livello più alto di questa strada nel IV secolo d.C. e aveva uno scopo decorativo.
Cinque nicchie rettangolari e semicircolari decoravano il muro di fondo curvo.
Si è ipotizzato che potesse essere coperto da una semicupola.
Davanti alle nicchie e sui loro lati vi sono basi in muratura per colonne.
Proprio un'iscrizione in marmo di riuso, utilizzata e trovata nel
ninfeo, ha dato il nome al caseggiato nel quale il ninfeo è stato istallato:
Caseggiato del Pantomimo Apolausto.
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botteghe del Caseggiato del Pantomimo Apolausto poste dietro al ninfeo |
Il Pantomimo Apolausto era un liberto di Marco Aurelio e Lucio Vero.
Accanto al ninfeo vi era un portico e dietro invece dei negozi.
Il
Caseggiato del Pantomimo Apolausto, costruito nel 120 d.C., inizialmente costituiva un unico complesso con l'adiacente
Caseggiato del Balcone Ligneo, posto nella parte settentrionale che aveva un ingresso anche su
Via della Casa di Diana.
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Caseggiato del Balcone Ligneo (affaccio su Via di Diana) |
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Caseggiato del Balcone Ligneo (affaccio su Via di Diana) |
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Caseggiato del Balcone Ligneo (affaccio su Piazza dei Lari) |
Sicuramente nel caseggiato fu istallato più tardi anche un panificio (resti di macine, forno, bacini, pavimento in basalto...)
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locale con pavimento a basoli del Caseggiato del Balcone Ligneo
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Accanto al
Ninfeo si trova la cosiddetta
Basilica, una sala con accesso dal
Decumano Massimo di epoca adrianea.
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Basilica |
Pilastri di mattoni dividono questa sala in due navate.
La navata di sinistra, di maggior larghezza, termina a nord con una parete absidata, ha una vasca rettangolare in muratura ed è affiancata da un corridoio.
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Basilica |
Una placca in marmo qui trovata, fu
eretta per l'imperatore Cesare Marco Antonio Gordiano tra il 238 e il
244 dalla gilda di un traghetto che prestava servizio sul Tevere (
lenuncularii traiectus Luculli), di cui la
Basilica era forse la sede.
Nella
Basilica è stata trovata una lastra di marmo con un'iscrizione dove viene menzionato PUBLIO AUFIDIUS FORTIS.
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lastra di marmo con iscrizione di PUBLIO AUFIDIUS FORTIS |
A nord-est si trovano una latrina, una scala e due stanze.
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ambienti a nord-est della Basilica |
A nord-ovest si trova la cosiddetta
Aula del Buon Pastore.
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nicchia nell'Aula del Buon Pastore |
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Aula del Buon Pastore (scala e abside della Basilica) |
L'aula (IV secolo d.C.) presenta nella parete di fondo una nicchia semicircolare con semicupola.
Forse divenne un luogo di culto cristiano perché fu qui trovata una colonna con la raffigurazione del "
Buon Pastore" (dal quale l'aula prende poi il nome).
Forse anche il
Caseggiato del Thermopolium (già descritto nel precedente post), che si trova a nord ed ad ovest della
Basilica, era di proprietà di questa corporazione.
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Dal lato opposto del
Decumano Massimo si trova il
Foro della Statua Eroica.
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Foro della Statua Eroica |
Questo
foro era inizialmente occupato da
terme di epoca adrianea.
Risale al IV secolo d.C. e si trova in posizione elevata rispetto alla strada.
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Foro della Statua Eroica |
Circondato da portici su tre lati, su quello nord presenta pilastri in mattoni, mentre su quello occidentale e orientale colonne.
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colonne del portico ovest del Foro della Statua Eroica |
La statua seminuda che troneggia nella piazza, mancante di testa e ritrovata in molti pezzi, è adrianea (o forse rappresenta Adriano stesso).
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statua del Foro della Statua Eroica |
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statua del Foro della Statua Eroica |
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Atena con elmo attico (dal Foro della Statua Eroica - Museo Ostiense) |
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Sullo stesso lato della strada segue il
Caseggiato dei Triclini.
Fu costruito nel 120 d.C. circa, ed era la sede della corporazione dei
fabri tignarii, ovvero dei costruttori.
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Caseggiato dei Triclini |
La conferma che il caseggiato fosse la sede di questa gilda, viene dal ritrovamento della base di una statua con dedica a Settimio Severo, con un'iscrizione che porta l'elenco dei nomi dei 350 membri della corporazione.
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base di statua con iscrizione dei nomi dei 350 membri della gilda |
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base di statua con iscrizione dei nomi dei 350 membri della gilda |
Sul
Decumano Massimo si apre un ingresso verso un vestibolo, affiancato da due botteghe, e anche una scala con accanto una stanza con spessi stipiti in travertino.
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scala e spessi stipiti d'ingresso ad una stanza attigua, sul lato nord del Caseggiato dei Triclini |
Entrando nell'edificio ci si trova in un cortile con mosaico bianco e porticato con colonne di marmo e pilastri in mattoni.
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cortile del Caseggiato dei Triclini |
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cortile del Caseggiato dei Triclini |
Quattro stanze sul lato orientale del cortile contengono
triclini in muratura per banchetti sociali, che hanno dato il nome al caseggiato.
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una sala con triclinio del Caseggiato dei Triclini |
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un'altra sala con triclinio del Caseggiato dei Triclini |
Nella stanza più meridionale è stato aggiunto un bacino.
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una stanza del lato est del cortile con bacino |
Sul lato opposto del cortile vi sono altre camere e una cucina, che affacciano con porte e finestre sul porticato.
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stanze del lato ovest del cortile |
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stanza sul lato ovest dell'edificio |
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stanza sul lato ovest dell'edificio |
Una grande sala, un tempo dalla volta a botte, è posta dietro al cortile, e fu trasformata successivamente in santuario.
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sala/santuario del Caseggiato dei Triclini |
Sul podio che corre lungo le pareti avranno trovato posto statue e offerte votive.
La sala era pavimentata con marmi colorati e le pareti erano decorate con pitture che imitavano il marmo giallo.
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Ino-Leucotea (dal Caseggiato dei Triclini - Museo Ostiense) |
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Atena con elmo corinzio (dal Caseggiato dei Triclini - Museo Ostiense) |
Sulla facciata meridionale, che si trovava su
Via della Forica, vi erano botteghe, una scala e nell'angolo sud-ovest una
forica (latrina), la più conosciuta e visitata dai turisti degli scavi di Ostia Antica.
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forica pubblica del Caseggiato dei Triclini |
La
latrina pubblica andò ad occupare nel IV secolo il posto di due negozi.
Sulle pareti vi sono allineati venti posti a sedere in marmo.
Vi era anche una vasca e porte girevoli che garantivano un po' la
privacy.
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forica pubblica del Caseggiato dei Triclini (infestata dalle erbacce!)
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sedili della forica pubblica del Caseggiato dei Triclini |
(mi è dispiaciuto vedere che lo stato della
forica è peggiorato rispetto a quello delle mie passate visite!)
La cisterna che si trovava sul
Foro della Statua Eroica, forniva acqua alla
latrina e alle
Terme del Foro che sorgono alle spalle.
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Le
Terme del Foro sono tra le terme più estese di Ostia (3200 m²).
Furono costruite nel II secolo d.C. dal prefetto pretorio M.Gavio Massimo , ma subirono modifiche e ristrutturazioni in fasi successive.
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capitello di una colonna del frigidarium delle Terme del Foro |
Anche se le terme sono state saccheggiate, si presume che le pareti avessero un rivestimento in marmo sino all'altezza di 3m e poi fossero intonacate.
I pavimenti erano ricoperti con mosaici a tessere bianche e nere e a disegni geometrici (tranne qualche eccezione).
Ma non mancano rivestimenti in marmo di fasi successive.
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rivestimenti in marmo di pavimenti e pareti delle Terme del Foro |
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capitello di una colonna delle Terme del Foro |
Nella parte rettangolare settentrionale delle
terme vi erano le camere fredde, con volta a crociera, mentre le camere calde erano nella parte meridionale, dove potevano ricevere, tramite grandi finestroni, il massimo dei raggi solari durante le ore pomeridiane.
Due
ingressi (su
Via della Forica) immettevano in vestiboli e poi in quattro
apodyteria (spogliatoi).
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apodyterium |
Il
frigidarium, circondato da colonne di marmo di grande dimensioni ed alto 15/17 m, si trovava tra i quattro spogliatoi, preceduto da due vestiboli.
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frigidarium |
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vasca meridionale del frigidarium |
Le vasche avevano nicchie sulle pareti laterali e di fondo.
Alla vasca settentrionale è stata aggiunta poi un'abside.
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nicchie della vasca meridionale del frigidarium |
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vasca absidata del frigidarium |
La sala posta più a sud-ovest, l'
heliocaminus, una sala dove ci si poteva esporsi al sole, aveva finestre aperte.
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heliocaminus |
Accanto si trovava il
sudatorium (o
laconicum), una sala di vapore per la sudorazione di forma ellittica, dove vi erano sedili di marmo che correvano lungo le pareti.
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sudatorium |
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sedili di marmo del sudatorium |
Seguivano due
tepidaria.
Nel secondo
tepidarium le colonne quadrate mostrano i fori per il fissaggio della finestra.
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il primo tepidarium |
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colonna del primo tepidarium |
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secondo tepidarium con colonne quadrate |
Si passava nel
calidarium, dove erano presenti tre vasche d'acqua calda.
Alla vasca meridionale fu successivamente aggiunta un'abside con colonne.
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calidarium |
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calidarium |
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vasca del calidarium |
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vasca del calidarium |
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vasca absidata del calidarium |
Gli ambienti venivano riscaldati tramite gli
ipocausti (pavimenti vuoti), nei quali passava aria calda, riscaldata nei
praefurnia posti nella zona sud-est delle terme.
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forno per il riscaldamento dell'aria |
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corridoio di servizio ai praefurnia |
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ipocausto |
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tuboli per il riscaldamento delle pareti delle sale |
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tuboli per il riscaldamento delle pareti delle sale |
I due archi a due piani che si trovano ad est del corridoio che corre lungo l'impianto di riscaldamento, sono stati interpretati come un collegamento con l'acquedotto.
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due archi sul lato orientale delle Terme del Foro |
Qui si trovavano anche un mulino ad acqua e una cisterna.
Una
palestra trapezoidale si trovava a sud delle camere calde, con portico con pilastri in mattoni e colonne in marmo e granito aggiunte in una seconda fase.
Intorno alla palestra si aprivano delle botteghe e degli ambienti di servizio.
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palestra delle Terme del Foro (vista dall'angolo sud-ovest) |
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palestra delle Terme del Foro (vista da nord)
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portico della palestra delle Terme del Foro |
Nell'angolo sud-ovest della palestra si trova un
tempio in mattoni e una
forica (latrina) con più di venti posti.
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forica delle Terme del Foro |
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sedili della forica delle Terme del Foro |
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Tempio interno alle Terme del Foro |
Non tutte le statue qui ritrovate si pensa siano pertinenti al sito.
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Iside (dalla Palestra delle Terme del Foro - Museo Ostiense) |
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Testa di Pugile e Testa di Atleta (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense) |
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Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense) |
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Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense) |
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Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense) |
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Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense) |
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Fregio delle Storie di Atena e Efesto (dalle Terme del Foro e dalle Terme Bizantine - Museo Ostiense) |
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Annia Cornificia (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense) |
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Satirello (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense) |
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Priapo (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense) |
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Danzatrice (dalle Terme del Foro - Museo Ostiense) |
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A ovest delle
Terme del Foro, estendendosi verso nord fino alle
Logge dei Portici di Pio IX attraversando il
Decumano Massimo, si trova il
Foro, la piazza di forma rettangolare principale della città, il centro politico e religioso di Ostia.
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Foro di Ostia (visto da nord) |
Fu realizzato nel 20-25 d.C. abbattendo antiche strutture del
Castrum.
Inizialmente si costruì il
Tempio di Roma e Augusto, quasi contemporaneamente alla
Basilica e alla
Curia, poi nel 125 d.C. Adriano fece costruire il
Capitolium, al posto di un tempio più antico, fiancheggiato da due
portici colonnati.
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Foro di Ostia (visto da sud) |
Adornava forse la piazza pedonalizzata la statua di Anco Marzio, fondatore di Ostia, e altre statue come quelle di Manlio Rustico (Prefetto dell'Annona) o del sacerdote di Adriano divinizzato Domitio Fabius Ermogene.
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resti di decorazioni architettoniche lungo il lato occidentale del Foro |
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resti di decorazioni architettoniche lungo il lato occidentale del Foro |
A sud del
Foro si trovava il
Tempio di Roma e Augusto, dedicato appunto alla dea Roma e alla figura dell'imperatore Augusto divinizzato.
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resti del Tempio di Roma e Augusto |
Non rimangono che pochi resti di questo tempio, il podio con corridoi e qualche stanzetta.
Era adornato con dieci colonne ed elementi architettonici in marmo, i cui resti sono affissi a un muro moderno ad est del tempio.
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muro moderno con i resti degli elementi architettonici che decoravano il Tempio di Roma e Augusto |
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timpano del Tempio di Roma e Augusto |
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statua della Vittoria del Tempio di Roma e Augusto |
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frammento di statua del Tempio di Roma e Augusto |
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elementi architettonici del Tempio di Roma e Augusto |
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cornice del Tempio di Roma e Augusto |
Si occupava del culto un sacerdote incaricato a vita, il
flamen Romae et Augusti.
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Testa di Vittoria (dal Tempio di Roma e Augusto - Museo Ostiense)
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Sul lato sud-est del
Foro vi è un
portico costruito sotto il regno di Adriano.
Una parete in mattoni, con al centro una grande nicchia, era fronteggiata da una fila di colonne di granito.
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portico del Foro |
Nella posizione centrale del
Foro, a sud del
Decumano Massimo, si trovano i resti del
Sacello dei Lares Augusti, una struttura circolare in mattoni con basamento marmoreo.
C'è chi ha ipotizzato invece che fosse un ninfeo.
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Sacello dei Lares Augusti |
I
Lares Augusti erano divinità protettrici dell'imperatore.
Questo edificio, con all'interno sei nicchie rettangolari pavimentate in mosaico, fu costruito tra il I e il II secolo d.C. a spese dei sacerdoti del culto che era stato istituito nel 51 d.C.
Sul lato sud-ovest del
Foro si trovano i resti della
Basilica, uno spazio coperto usato per esercitare la giustizia e per le transazioni economiche.
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Basilica (vista da Decumano Massimo) |
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Basilica (vista dal Foro) |
La
Basilica risale al periodo domizianeo-traianeo.
File di colonne formavano navate.
La parte centrale era elevata rispetto al resto dell'edificio.
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colonne delle navate della Basilica |
Sulla parte meridionale della navata centrale vi era il podio dei giudici.
Della ricca decorazione rimangono qualche lastra marmorea del pavimento e parti di colonne.
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pavimentazione in marmo della Basilica |
L'ingresso alla
Basilica dal
Foro avveniva sotto un porticato, mentre dal
Decumano Massimo attraverso due scale laterali.
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Basilica e Curia viste dal Capitolium |
Attraversato il
Decumano Massimo, di fronte alla
Basilica, sul lato nord-occidentale del
Foro, sorgeva la
Curia, la sede del senato di Ostia, dove s'incontravano i 100 membri dell'
ordo decurionum.
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Curia |
Oggi rimane ben poco di quell'edificio (costruito insieme alla
Basilica), che rappresentava il centro politico della città.
Probabilmente il muro perimetrale in laterizio era rivestito di lastre marmoree.
Salita una scala, che si trovava sul
Decumano Massimo, si accedeva ad un vestibolo preceduto da sei colonne di granito tra pilastri con semicolonne.
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sala della Curia |
Il vestibolo introduceva in una grande sala nella quale vi erano sulle pareti laterali tre nicchie rettangolari che contenevano statue.
Lungo queste pareti prendevano posto i
decuriones, scegliendo il lato a seconda della loro votazione.
La parete di fondo era occupata da un podio sul quale si accomodavano i magistrati che presenziavano alle riunioni (
duoviri).
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podio per i magistrati della Curia |
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resti dei rivestimenti marmorei della Curia |
La sala era fiancheggiata da due corridoi a cielo aperto.
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ambienti della Curia |
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iscrizione delle liste dei Seviri Augustales |
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iscrizione delle liste dei Seviri Augustales |
La forma templare, le dimensioni modeste (non abbastanza grande da contenere tutti i consiglieri) e le iscrizioni con liste dei
Seviri Augustales alle pareti, hanno fatto pensare che forse l'edificio fosse il tempio di questo collegio sacerdotale.
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Capitolium |
Nella parte settentrionale del
Foro, si trovava il
Capitolium, costruito nel 120 d.C. circa, e dedicato alle divinità della
Triade Capitolina: Giove, Giunone e Minerva.
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Capitolium e lato orientale del portico |
Era un grande tempio (35m X 15,5m), la sua altezza doveva essere di 20m, e tutt'oggi è alto 17m.
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Capitolium |
Un'alta scalinata (21 gradini) conduceva ad un vestibolo circondato da dieci colonne di marmo.
Un fregio con teste di buoi e festoni decorava il vestibolo.
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cella del Capitolium |
Le pareti della cella sono state costruite in mattoni rossi e bipedali gialli, che creano un effetto cromatico.
Ciò nonostante fu poi ricoperto di marmo, e se ne posso ancora vedere i fori di fissaggio.
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parete esterna della cella del Capitolium con fori di fissaggio delle lastre di marmo ed effetto cromatico di mattoni rossi e bipedali gialli |
Una cornice appartenuta al
Capitolium si trova ora poggiata su un muro che delimita il portico orientale.
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cornice del Capitolium |
La cella ha la particolarità di avere la soglia d'ingresso in marmo costituita da un unico pezzo.
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nicchie e podio della cella del Capitolium |
Le pareti laterali hanno tre nicchie: quella centrale è semicircolare, mentre le altre sono rettangolari.
La parete di fondo accoglieva un podio.
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podio della parete di fondo del Capitolium |
Nel XVIII secolo il
Capitolium era divenuto un grande ovile, che svetttava sulle rovine di Ostia antica.
Posto davanti al tempio vi era un
altare in marmo con fregio di armi.
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altare del Capitolium |
Sui due lati del
Capitolium Adriano fece costruire due lunghi
portici.
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portico occidentale del Capitolium |
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portico orientale del Capitolium |
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portico occidentale del Capitolium |
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Trapezoforo a zampa leonina (dalla cella del Capitolium - Museo Ostiense) |
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Dietro alla
Curia si trova il cosiddetto
Caseggiato Dietro la Curia, costruito sotto Adriano.
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Caseggiato Dietro la Curia (visto dal Capitolium) |
Il caseggiato è stato costruito sopra tre case repubblicane e la via che lo costeggia a nord, è stata chiamata per questo
Via delle Case Repubblicane.
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facciata con ingresso e botteghe del caseggiato su Via delle Case Repubblicane |
Sulla facciata di questa strada si aprono sei botteghe.
Accanto all'ingresso si trova una scala.
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una bottega del caseggiato |
Nella parte meridionale del caseggiato si trova un cortile scoperto (tranne la parte centrale).
Nella parte orientale del cortile si trova un pozzo.
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Dietro la
Basilica del
Foro si trova la cosiddetta
Domus del Tempio Rotondo, così chiamata per il fatto di essere posta ad est del tempio omonimo.
Questo caseggiato del III/IV secolo d.C. confina anche con l'area del
Tempio di Roma e Augusto posto ad est.
Sicuramente era una casa di ricche persone o la sede di una gilda.
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ingresso della Domus del Tempio Rotondo |
L'ingresso è posto su
Via del Tempio Rotondo ed immette in un vestibolo, affiancato esternamente da botteghe con mezzanini.
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cortile della Domus del Tempio Rotondo |
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portico e cortile della Domus del Tempio Rotondo |
Al centro dell'edificio vi è un cortile circondato da un corridoio pavimentato con un mosaico a disegni geometrici.
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pavimento a mosaico geometrico del cortile della Domus del Tempio Rotondo |
Nel centro del cortile (con pavimento e parte inferiore delle pareti in marmo), vi è una vasca decorativa in marmo con quattro nicchie.
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vasca a nicchie del cortile della Domus del Tempio Rotondo |
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vasca a nicchie del cortile della Domus del Tempio Rotondo |
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tubatura per l'acqua della vasca a nicchie del cortile della Domus del Tempio Rotondo |
Due colonne separano il cortile da una sala pavimentata con marmi policromi, raggiungibile salendo pochi gradini.
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sala con colonne della Domus del Tempio Rotondo |
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pavimento in marmi policromi della sala con le colonne |
Le stanze poste sul lato ovest erano riscaldate e l'ultima stanza a nord era una cucina.
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stanze del lato occidentale della Domus del Tempio Rotondo |
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sistema di riscaldamento in una stanza occidentale della Domus del Tempio Rotondo |
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forno per il riscaldamento della Domus del Tempio Rotondo |
A nord del corridoio occidentale del portico vi era un pozzo.
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pozzo del corridoio occidentale |
Due delle camere poste ad oriente hanno una panca in muratura, e in una delle due vi è anche una nicchia (forse per il culto).
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stanza con panca in muratura e nicchia per il culto del lato orientale della domus |
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Come ho detto, adiacente a questo caseggiato si trova il
Tempio Rotondo.
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Tempio Rotondo (visto da Decumano Massimo) |
Oggi non rimane molto di quel tempio molto grande, costruito alla fine del III secolo d.C., che aveva un grande piazzale d'accesso sul
Decumano Massimo.
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piazzale d'accesso del Tempio Rotondo |
Era accessibile tramite una scalinata, data la sua posizione più alta rispetto alla strada.
Un piazzale, con nicchie sui lati est ed ovest e forse un porticato, andò a sostituire una precedente piazza colonnata e con pavimento in marmo.
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scalinata con nicchie del Tempio Rotondo |
Precedeva il tempio una larga scalinata di undici gradini, affiancata da due nicchie.
La scalinata portava ad un'anticamera rettangolare con fronte occupato da dieci colonne in marmo.
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scalinata del Tempio Rotondo e resti del fronte colonnato |
La cella rotonda (con diametro di 18m e pareti spesse 2m), aveva al suo interno sette nicchie, rettangolari e semicircolari che avranno potuto contenere numerose statue.
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cella rotonda del Tempio Rotondo |
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cella rotonda del Tempio Rotondo (vista esternamente su Via del Tempio Rotondo) |
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cella rotonda del Tempio Rotondo (vista esternamente su Via del Tempio Rotondo) |
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cella rotonda del Tempio Rotondo (vista esternamente su Via del Tempio Rotondo) |
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Tempio Rotondo (visto dall'angolo sud-ovest) |
Ad ovest dell'ingresso una scala a chiocciola, che si avvolgeva intorno ad una colonna di travertino, permetteva di salire alla cupola.
Ve ne era un'altra anche ad est dell'ingresso.
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lato ovest dell'ingresso alla cella del Tempio Rotondo |
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scala a chiocciola intorno ad una colonna all'ingresso ovest della cella del Tempio Rotondo |
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lato ovest dell'ingresso alla cella del Tempio Rotondo con scala a chiocciola
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La cupola di questo tempio, come quella del
Pantheon a Roma, deve avere avuto un'apertura al centro, dato che si è trovato nella cella i resti di un canale.
E come il
Pantheon questo tempio forse è stato dedicato a tutte le divinità romane, o forse agli imperatori divinizzati.
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Incrocia il
Decumano Massimo sulla destra la
Via del Larario.
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Via del Larario (sulla destra della foto l'angolo sud-ovest del Caseggiato del Larario e sulla sinistra botteghe) |
Sull'angolo che questa strada crea con il
Decumano Massimo, davanti al piazzale del
Tempio Rotondo, si trova il
Caseggiato del Larario.
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Caseggiato del Larario |
L'edificio commerciale fu costruito in mattoni nel 120 d.C.
Sui lati sud e ovest del caseggiato si aprivano sulla strada delle botteghe.
Un vestibolo dalla strada immetteva in un cortile quadrangolare, circondato da altre botteghe.
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vestibolo del Caseggiato del Larario |
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cortile del Caseggiato del Larario |
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una bottega del cortile del Caseggiato del Larario |
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una bottega del cortile del Caseggiato del Larario |
Al centro del cortile vi è una vasca a forma di buco di serratura, e in un angolo un pozzo.
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vasca del cortile del Caseggiato del Larario |
Nel cortile è posta, sul muro di separazione di due botteghe, una nicchia policroma interpretata come
larario, una sorta di santuario per i
Lares Familiares, ovvero gli dei protettori della casa, da cui l'edificio prende il nome.
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nicchia per il culto dei Lari nel cortile del Caseggiato del Larario |
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A nord del
Caseggiato del Larario si trova un edificio che, per le sue caratteristiche (pavimento in basalto di alcuni ambienti e un forno), si riconosce essere stato un
panificio.
Nel caseggiato si trovavano sei botteghe.
Su
Via del Larario (lato sud-occidentale dell'edificio), si trova una scala con gradini di travertino appartenente all'edificio.
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scala dell'edificio commerciale posto sul lato occidentale di Via del Larario |
Sull'altro lato di
Via del Larario di trovano
botteghe intercomunicanti tra loro, che avevano un piano superiore raggiungibile con una scala esterna.
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botteghe sul lato occidentale di Via del Larario |
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Tornando sul
Decumano Massimo, ma sul suo lato opposto, è rimasto da menzionare l'edificio ad ovest del
Tempio Rotondo.
Tra il
Tempio Rotondo e questo edificio vi passa il
Vico del Pino, una strada privata chiusa a nord e sud, dove vi erano tre bacini e veniva forse usata dai
restiones (produttori di corde).
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bacino lungo il Vico del Pino |
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Vico del Pino |
La
parte est dell'edificio era occupata a nord da tre
botteghe di epoca repubblicana (25-15 a.C.) e a sud da un'
officina stuppatoria, un laboratorio per la produzione del cascame a partire dal lino, che aveva preso il posto, durante il regno di Alessandro Severo, di botteghe di epoca traianea.
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Tempio Collegiale visto da Via del Pomerio |
A sud del laboratorio vi era il
Tempio Collegiale della gilda dei lavoratori del laboratorio (
corpus stuppatorum).
Essi erano presenti tra le gilde delle
statio del
Piazzale delle Corporazioni insieme alla gilda dei cordai.
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cortile del Tempio Collegiale |
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cortile del Tempio Collegiale |
La costruzione del tempio non fu mai portata a termine.
Sotto il podio del tempio fu cotruito il
Mitreo di Fructosus, che prende il nome da un membro della gilda che viene citato su una cornice trovata nel mitreo.
I locali della corporazione furono incendiati dai Cristiani.
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podio del Tempio Collegiale visto dal Vico del Pino |
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feritoia nella parete della stanza vicino al podio del Tempio Collegiale |
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Mitreo di Fructosus |
La
parte occidentale del caseggiato, che s'affaccia su
Via del Pomerio, è occupata da una fila di
botteghe del I secolo a.C., un tempo fronteggiate da un portico con colonne di travertino.
Tra di esse vi erano anche due "bar". Quello nella zona centrale conserva un affresco che raffigura forse una
vittoria e una
maschera alata .
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"bar" tra il Decumano Massimo e Via del Pomerio |
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"bar" su Via del Pomerio della zona centrale dell'edificio |
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affresco con maschera alata del "bar"del caseggiato su Via del Pomerio |
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affresco con vittoria alata del "bar"del caseggiato su Via del Pomerio |
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Proprio qui, dove il
Decumano Massimo s'incrocia con
Via del Pomerio, si trovava la
Porta Occidentale del
Castrum.
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Porta Occidentale del Castrum |
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Porta Occidentale del Castrum |
www.ostia-antica.org
www.ostiaantica.beniculturali.it
Orari: ultima domenica di ottobre/15 febbraio 8.30/16.30
16 febbraio/15 marzo 8.30/17.00
16 marzo/ultimo sabato di marzo 8.30/17.30
ultima domenica di marzo/ agosto 8.30/19.15
settembre 8.30/19.00
1 ottobre/ultimo sabato di ottobre 8.30/18.30
lunedì CHIUSO
Il Museo apre alle 9.30
Costo: 8€
la prima domenica del mese
GRATIS
CONCLUSIONI
Un altro tratto del mio itinerario all'interno degli scavi di Ostia Antica è stato percorso.
Ancora rimangono da visitare tanti altri siti più o meno grandi, più o meno importanti, ma tutti molto interessanti per poter comprendere la vita quotidiana di questa antica città.
Vi invito quindi a continuare con me la passeggiata nel prossimo post.
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