Uno dei più sfarzosi palazzi di Roma è sicuramente Palazzo Colonna, ancora oggi abitato da una delle più potenti famiglie nobili romane, che annovera tra i suoi antenati più illustri Papa Martino V, molti cardinali, la beata Margherita, senatori e uomini d'armi quali Sciarra e Marcantonio II.
Il palazzo, situato nel cuore della Capitale, alle pendici del Quirinale e vicino a P.za Venezia, occupa l'isolato compreso tra P.za SS.Apostoli, Via Ventiquattro Maggio, Via IV Novembre e Piazza della Pilotta.
Già prima dell'anno 1000 in questa zona vi erano alcuni edifici di proprietà dei Conti di Tuscolo, coloro che diedero origine alla famiglia Colonna, che avevano i loro feudi a sud di Roma (a Colonna paese da cui la famiglia prenderà il nome, a Palestrina e a Genazzano).
Nel XII secolo un palazzo e un castello occupavano l'area, insieme ad altri edifici posti intorno alla Basilica dei Santi XII Apostoli.
La allora dimora dei Colonna denominata palazzo "dell'Olmo", abbattuto nel 1926 per far spazio all'Università Gregoriana, era inserita tra le rovine del Tempio di Serapide, un enorme complesso circondato da portici, decorato con statue e obelischi, fatto costruire da Caracalla nel III secolo d.C..
ricostruzione prospettica del Tempio di Serapide |
rovine del Tempio di Serapide e dimora dei Colonna nel XVI secolo |
rovine del Tempio di Serapide nel XVI secolo |
Tevere (dal Tempio di Serapide a Piazza del Campidoglio) |
Nilo (dal Tempio di Serapide a Piazza del Campidoglio) |
coccodrillo (dal Tempio di Serapide a Palazzo Colonna) |
Gli alti muri di sostegno della monumentale scalinata del tempio, in laterizio, si possono ancora vedere nei Giardini Colonna, insieme a due enormi blocchi marmorei: un angolo del frontone, e un capitello di lesena, il più grande elemento architettonico esistente a Roma.
La trabeazione del lato posteriore del tempio rimase in piedi fino al 1630.
resti della scalinata del Tempio di Serapide nei giardini di Palazzo Colonna |
resti della trabeazione del Tempio di Serapide |
resti della trabeazione del Tempio di Serapide |
Alleatisi con il re di Francia Filippo il Bello, i Colonna nella figura di Sciarra, furono i protagonisti del famoso episodio dello "schiaffo di Anagni", l'umiliazione inflitta a Bonifacio VIII.
Sciarra Colonna |
Nel 1341 i Colonna ospitarono il loro amico Francesco Petrarca, in una delle due torri di difesa e di avvistamento che facevano parte della loro fortezza cittadina (oggi divenuta una guest house), posta sull'attuale Via delle Tre Cannelle.
Torre dei Colonna su Via delle Tre Cannelle |
Fu ospite dei Colonna anche l'Imperatore del Sacro Romano Impero Ludovico il Bavaro.
I Colonna furono scacciati da Roma nel 1354, quando venne restaurata la Repubblica da parte di Cola di Rienzo, loro nemico.
Questo oltraggio costò caro al tribuno e riformatore romano, che nel 1354 fu ucciso e appeso al palazzo dei Colonna.
All'inizio del XIV secolo Giordano Colonna abitava nel cosiddetto Palazzo del Vaso, posto nella Piazza dell'Olmo (l'attuale P.za della Pilotta), dove visse anche come affittuario Ferdinando Gonzaga.
Un altro palazzo era ubicato nelle vicinanze della Chiesa dei SS.Apostoli, che divenne la dimora dei porporati della famiglia Colonna.
Nel 1417 venne eletto papa con il nome di Martino V il cardinale Oddone Colonna.
Papa Martino V |
Per undici anni il palazzo dei Colonna alla destra della Chiesa dei SS.Apostoli diverrà la sede papale.
Nel 1439 il palazzo divenne la residenza del Cardinal Bessarione, perciò il cardinal Prospero Colonna fece erigere un nuovo palazzo su Via della Pilotta.
Papa Sisto IV della Rovere, un altro alleato degli Orsini, riaccenderà gli scontri tra le due famiglie.
Il nipote di Sisto V, il cardinale Pietro Riario titolare della Chiesa dei SS Apostoli, iniziò a costruire a sinistra della chiesa un palazzo, che venne terminato, dopo la sua improvvisa morte avvenuta all'età di 29 anni, dal cugino il cardinale Giuliano della Rovere, titolare della Chiesa di S.Pietro in Vincoli.
Il cardinale Giuliano della Rovere affidò a Giuliano da Sangallo la realizzazione di un complesso che comprendeva, oltre questo palazzo con torre, un portico davanti alla chiesa che collegava l'altro edificio alla destra della chiesa, sottratto ai Colonna da Sisto V, che corrispondeva all'ala abitata da Martino V (oggi occupata dall'Appartamento della Principessa Isabelle).
Il palazzo, chiamato "Palazzina della Rovere", fu ristrutturato e venne creata una loggia a nove arcate.
Ritornò ai Colonna nel 1508 grazie al matrimonio tra Marcantonio I Colonna e Lucrezia Gara Franciotti della Rovere, nipote di Giuliano della Rovere (ovvero papa Giulio II), che gliela diede in dote.
I diverbi tra gli Orsini e i Colonna dureranno sino al matrimonio tra Marcantonio II Colonna e Felice Orsini, grazie al trattato di pace (Pax Romana) voluto da papa Giulio II della Rovere.
Felice Orsini |
Una figura rilevante del casato in questo periodo storico fu Vittoria Colonna, sorella di Ascanio e musa ispiratrice di Michelangelo, che la ritrasse accanto al suo autoritratto nel Giudizio Universale nella Cappella Sistina.
Vittoria Colonna |
Vittoria Colonna venne anche celebrata da Ariosto nel "Orlando Furioso" e Bembo scambiò con lei dei sonetti.
Il 1571 è l'anno in cui è protagonista degli eventi storici un altro personaggio della famiglia: Marcantonio II Colonna, comandante della flotta pontificia, trionfa nella battaglia di Lepanto contro i Turchi.
Per le sue gesta da combattente il re di Spagna Filippo II lo nominò viceré di Sicilia.
Marcantonio II Colonna |
Nel XVI secolo vi erano sei palazzi Colonna nella zona.
Palazzo Vaso fu ceduto ai Frati minori conventuali da Ascanio Colonna per volere di Sisto V, e questa residenza divenne la Curia Generale dell'Ordine.
Filippo I Colonna, duca di Paliano, fece costruire nel 1618 l'ingresso monumentale su Via XXIV Maggio del giardino da lui voluto sul Monte Cavallo.
Il portale fu decorato con riferimenti ad uno dei simboli araldici della famiglia, la sirena incoronata, e alla grande vigna che i Colonna possedevano vicino a Marino.
portale d'ingresso ai giardini del palazzo su Via XXIV Maggio |
I marmi del tempio verranno poi utilizzati per decorare la Galleria del palazzo, e in parte andranno a far parte della scalinata della Chiesa dell'Ara Coeli.
Nel 1650 il cardinale Girolamo Colonna volle l'accorporamento di tutti i corpi di fabbrica in possesso della famiglia nella zona, dando luogo ad un unico complesso.
Il progetto venne affidato ad Antonio del Grande, e successivamente a Girolamo Fontana.
Cardinale Girolamo Colonna |
prospetto del palazzo su Piazza SS Apostoli |
un portale e un padiglione del prospetto del palazzo su Piazza SS Apostoli |
androne del palazzo di P.za SS. Apostoli con stemma della casata sul pavimento |
Coffee-house |
esterno della sala ottagonale della Coffee-house |
prospetto di Palazzo Colonna su Piazza SS Apostoli |
cortile principale con colonna di Palazzo Colonna |
cortile più interno del Palazzo Colonna |
cortile interno con facciata di Palazzo Colonna |
Il prospetto di Andrea Busiri Vici su Via IV Novembre risale invece al 1879.
prospetto del palazzo su Via IV Novembre |
Carlo Fontana si occupò invece della realizzazione di un nuovo teatro, nel pian terreno dell'edificio adiacente alla basilica (1681).
L'ala più famosa del palazzo comprende la Grande Sala o Galleria, fatta costruire da Girolamo Colonna per contenere la collezione d'arte di famiglia, una della più importanti di Roma, con la supervisione di Antonio del Grande nel 1654 e ripresa poi da Girolamo Fontana nel 1683 per commissione del nipote Filippo II.
L'inaugurazione avvenne nel 1703.
Galleria di Palazzo Colonna |
La collezione però ha subito delle mutilazioni: per poter far fronte infatti alle imposizioni onerose del Trattato di Tolentino (1797), il trattato di pace tra la Francia e lo Stato Pontificio, vennero venduti gioielli, argenteria e opere d'arte.
Filippo III Colonna sostenne militarmente Pio VII e donò al papa il caseggiato a P.za della Pilotta per insediarci una caserma e poi la Pontificia Università Gregoriana.
Pontificia Università Gregoriana |
Nel XIX secolo Prospero Colonna fu sindaco di Roma per tre mandati.
Nel 1880 venne realizzato lo scalone d'ingresso su Via XXIV Maggio dall'architetto G. A. Gui, e posta la colonna antica in marmo caristio al centro del cortile d'ingresso.
Nel XX secolo Ascanio Colonna fu ambasciatore a Washington durante la II guerra mondiale, mentre Marcantonio Colonna sposò Isabelle Sursock, di origine libanese e donna molto intelligente, capace diplomatica e custode delle opere d'arte della famiglia.
Si può ancora visitare l'appartamento quattrocentesco abitato dalla principessa fino agli anni '80 dello scorso secolo.
Nella storia della famiglia Colonna si sono succedute 31 generazioni e il palazzo, in 5 secoli di costruzione, è stato contraddistinto da stili architettonici diversi sia esternamente che internamente.
http://www.galleriacolonna.it
Orario: sabato mattina 9.00/13.15
visite guidate in italiano incluse nel biglietto alle 10.00, alle 11.00 e alle 12.30
Costo: Galleria 15€
visita accompagnata all'Appartamento Principessa Isabelle + Galleria 25€
visita accompagnata al giardino + Galleria 20€
visita Galleria + Appartamento Principessa Isabelle + giardino 30€
CONCLUSIONI
Ho cercato di integrare una così lunga storia costellata di personaggi illustri con le trasformazioni dell'area di Roma appartenuta da un millennio a questa famiglia patrizia.
Racconterò invece nel prossimo post la visita all'interno di questo splendido e ben conservato palazzo privato, rimasto inalterato dal 1700.
2 commenti:
Buongiorno. Potrebbe gentilmente indicarmi l'autore del dipinto raffigurante il cardinale Girolamo Colonna e il luogo in cui si trova? Grazie. A. S.
Penso che l'autore del ritratto sia tratto da un'opera attribuita a Jacopo Bighi, ma non ho notizie riguardo la sua ubicazione.
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