Palazzo Spada Capodiferro si trova nei pressi di Piazza Farnese e Campo de' Fiori, nel rione Regola a Roma.
Il palazzo è sicuramente uno dei più belli e rappresentativi dell'architettura manieristica a Roma, di quella corrente artistica che si sviluppò tra il Rinascimento e il Barocco (1530/1610).
La sua ricca facciata principale si trova su Piazza Capodiferro, piazza così chiamata dal nome dalla casata di colui che fece erigere tra il 1548 e il 1550 il palazzo: il Cardinale Girolamo Capodiferro, uomo raffinato, colto e di ideali umanistici.
Il Cardinale diede l'incarico della realizzazione dell'edificio a Bartolomeo Baronino di Casale Monferrato e le decorazioni a Giulio Mazzoni e Diego di Fiandra (la facciata) e a Tommaso del Bosco e Leonardo Sormani (cortile).
facciata di Palazzo Spada |
Il portone centinato si trova al centro di otto finestre architravate.
centina del portone sormontato da stemmi |
Traiano |
Gneo Pompeo Magno |
Fabio Massimo |
Marcello |
Cesare |
Augusto |
Romolo e Numa |
Le decorazioni scultoree della facciata sono manieristiche.
Tra le piccole finestre del mezzanino, al di sopra dei timpani che coronano le nicchie, vi sono medaglioni con la rappresentazione di un cane e di una colonna fiammeggiante alla quale è avvolto un cartiglio con il motto in latino "UTROQUE TEMPORE" (= "in ogni tempo), l'impresa mistica del Cardinale Capodiferro, ovvero la sua fedeltà alla Chiesa cattolica.
Lo stemma, affiancato dalle personificazioni di due Virtù, posto al centro di quest'ordine, oggi reca i simboli della famiglia Spada (tre spade in banda l'una sull'altra e tre gigli in testa), mentre un tempo recava quelli di Papa Paolo III Farnese (amico del Cardinale Capodiferro).
Al di sopra delle finestre putti sostengono dei festoni.
stemma della famiglia Spada affiancato da due Virtù e da due medaglioni con i simboli del Cardinale Capodiferro |
Nelle specchiature con cornici in stucco, alternate alle finestre, sono raccontate in latino le gesta dei personaggi delle statue del primo piano.
in alto specchiature con iscrizioni della gesta degli uomini illustri romani |
cortile storico di Palazzo Spada |
Le metope sono ornate dal toro (uno dei simboli gentilizi dei Capodiferro) e dal cane con colonna fiammeggiante (del Cardinale Girolamo Capodiferro), mentre lo stemma di Papa Giulio III è posto agli angoli degli archi: le ghirlande di rovere e montagnole formate da tre cime.
Ciò denota l'amicizia tra il Cardinale e il Papa.
simboli araldici di Papa Giulio III: montagnole a tre cime e ghirlande di rovere |
il toro simbolo gentilizio dei Capodiferro |
particolare della Centauromachia |
particolare della Caccia alle fiere |
Marte e Venere |
Ercole e Onfale |
Plutone e Proserpina |
Giunone e Giove |
Nettuno e Anphitrite |
Minerva e Mercurio |
efebi che reggono lo stemma di Papa Giulio III (a sinistra) e lo stemma del Re di Francia (a destra) |
a sinistra giovane armato con stemma Spada |
a destra giovane armato con stemma Spada |
Un fregio con tritoni e divinità marine, e più in alto sopra le specchiature girali d'acanto con figure alate, decorano la parte superiore del cortile.
ammezzato con chimere, satiri e figure alate con festoni (tra le finestre) / parte superiore con tritoni e divinità marine e fregio con girali d'acanto e figure alate |
sovrapposizioni d'immagini: Colonnata Prospettica del Bernini attraverso la vetrata della Biblioteca del palazzo e riflesso sulla vetrata di un lato del cortile storico |
Colonnata Prospettica vista dal cortile storico |
lunedì, mercoledì e venerdì 15.00/17.00
sabato 10.00/12.00
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Alla morte del Cardinale Girolamo Capodiferro il palazzo passò a sua madre Bernardina e a suo nipote Pietro Paolo Mignanelli.
Successivamente il palazzo venne affittato ad alcuni cardinali prima di essere venduto nel 1632 al Cardinale Bernardino Spada.
Il nuovo proprietario volle apportare al palazzo numerose migliorie, moltiplicando gli spazi con illusioni prospettiche.
Si avvalse per le trasformazioni interne del palazzo dell'architetto Paolo Maruscelli, seguito poi nella continuazione dei lavori da Francesco Borromini aiutato da Francesco Righi, e con interventi di Girolamo Rainaldi, di Vincenzo Della Greca e di Gian Lorenzo Bernini (che ristrutturò lo scalone d'onore).
Nel 1642 venne dipinta da Giovanni Battista Magni sul muro del giardino segreto dei melangoli (alberi di arance amare) una veduta prospettica.
giardino segreto dei melangoli e Galleria Prospettica (Borromini) |
Borromini realizzò tra il 1653 e il 1654 sullo stesso muro di cinta la sua prospettiva, nota come Colonnata o Galleria Prospettica.
Galleria Prospettica |
L’arco frontale, alto 6 m e largo 3 si riduce nel fondo ad un’altezza di 2 m e una larghezza di 1 m.
Galleria Prospettica |
Sul fondo della galleria è stato dipinto un paesaggio e nel 1861 il Principe Clemente Spada vi ha posto una statuetta romana di guerriero (sostituita oggi da un calco), che anche se alta 60cm si percepisce molto più grande.
statuetta di Guerriero nel fondo della Galleria Prospettica |
Se si entra nella galleria, man mano che si procede verso il fondo, si appare sempre più grandi, e la statuetta in rapporto a noi apparirà molto più piccola di come era apparsa prima, apparirà delle sue reali dimensioni.
Un vero effetto illusionistico barocco!
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In Piazza Capo di Ferro, di fronte alla facciata principale di Palazzo Spada, si trova la facciata laterale di Palazzo Ossoli.
Anche la facciata di questo palazzo venne decorata con creazioni architettoniche da Francesco Borromini per fare da controscena alla facciata di Palazzo Spada.
facciata principale di Palazzo Ossoli |
facciata laterale di Palazzo Ossoli su Piazza Capo di ferro |
Questa fontana era composta da un'erma femminile dalle cui mammelle zampillava l'acqua in una sottostante vasca, insieme a quella che usciva da sotto la statua in stucco.
Fontana delle mammelle come appare oggi con erma in legno e sarcofago |
sarcofago strigilato con protomi leonine della fontana |
Sul muro della facciata di Palazzo Ossoli sono anche stati disegnati tre ordini di finestre (con finti infissi e vetri e alcune con timpani), e due torri a finto bugnato.
Un enorme trompe-l'oeil.
finte finestre della facciata laterale di Palazzo Ossoli |
altana e meridiana di Palazzo Ossoli |
Fontana delle Mammelle vista dall'androne del giardino del palazzo |
Fontana delle Mammelle vista dall'ingresso al cortile storico del palazzo da Via Giulia |
Fontana delle Mammelle vista dal cortile storico del palazzo |
facciata su Via del Polverone |
ingresso su Via del Polverone |
ingresso all'androne del giardino (e alla Galleria Spada) |
trompe l'oile sulla facciata posteriore del palazzo |
balcone su colonne dell'androne |
particolare del balcone |
cancellata tra l'androne e il giardino di Palazzo Spada |
giardino all'italiana con fontane di Palazzo Spada |
telamone e cariatide della cancellata del giardino di Palazzo Spada |
giardino visto dal Piano Nobile |
Il Cardinale Bernardino Spada, mecenate e collezionista d'arte, trasformò quattro sale dell'ala sinistra del palazzo che affaccia su Vicolo dell'Arco, nella sua quadreria privata, lo stesso spazio che oggi costituisce la Galleria Spada.
La Galleria Spada è stata aperta al pubblico nel 1927, per poi essere chiusa negli anni '40 a causa della Seconda Guerra Mondiale.
Infine nel 1951 è stata riaperta.
I dipinti, come nella raccolta privata del Cardinale Bernardino Spada, si susseguono su file, senza lasciare spazi vuoti sulle pareti, i quadri piccoli in alto sopra quelli grandi, disposti non seguendo una cronologia, ma piuttosto una similitudine cromatica, come si usava allestire le collezioni nel Seicento.
La collezione si è ingrandita con le acquisizioni del pronipote Cardinal Fabrizio Spada e con il matrimonio di Orazio Spada con Maria Veralli (1636).
Per seguire la mia descrizione della galleria vi rimando al post che le ho dedicato: "Roma: la Galleria Spada".
www.galleriaspada.beniculturali.it
Orario: mercoledì/lunedì 8.30/19.30 martedì chiuso
Costo: 5€
GRATIS prima domenica del mese
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Nel 1927 lo Stato Italiano ha acquistato Palazzo Spada, con le collezioni e gli arredi presenti.
Il Piano Nobile del palazzo è oggi occupato dal Consiglio di Stato.
Numerosi sono gli artisti che hanno collaborato alla decorazioni delle sale del Piano Nobile, primo fra tutti Giulio Mazzoni.
Per la mia descrizione più dettagliata vi rimando al post "Roma: il Piano Nobile di Palazzo Spada" interamente dedicato alla visita di questo piano del palazzo.
ATTENZIONE: le visite al Piano Nobile di Palazzo Spada sono consentite solo su prenotazione con email sul sito:
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/Sportellodelcittadino/Storiaearte/sedecds/index.html
Orario: II e III sabato del mese
9.00/13.00 (ultima entrata alle 12.00)
CONCLUSIONI
La visita a Palazzo Spada non riguarda solo il palazzo, ma continua nella sua galleria d'arte e tra le sale del suo Piano Nobile (ai quali ho dedicato due post separati).
Consiglio sicuramente di visitare, se se ne ha il tempo, tutti i suoi spazi, e sarete stupiti anche voi nello scoprire il grande patrimonio artistico racchiuso al suo interno.
3 commenti:
Lo stemma centrale , poi eliminato, potrebbe essere, invece, quello di papa Giulio III ( forse primo proprietario dell'edificio) e non di Paolo III Farnese (che morì nel 1549) ?
Vorrei saper rispondere...
Grazie lo stesso !
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