sabato 8 ottobre 2016

Roma: Palazzo Spada


Palazzo Spada Capodiferro si trova nei pressi di Piazza Farnese e Campo de' Fiori, nel rione Regola a Roma.

Il palazzo è sicuramente uno dei più belli e rappresentativi dell'architettura manieristica a Roma, di quella corrente artistica che si sviluppò tra il Rinascimento e il Barocco (1530/1610).

La sua ricca facciata principale si trova su Piazza Capodiferro, piazza così chiamata dal nome dalla casata di colui che fece erigere tra il 1548 e il 1550 il palazzo: il Cardinale Girolamo Capodiferro, uomo raffinato, colto e di ideali umanistici.


Il Cardinale diede l'incarico della realizzazione dell'edificio a Bartolomeo Baronino di Casale Monferrato e le decorazioni a Giulio Mazzoni e Diego di Fiandra (la facciata) e a Tommaso del Bosco e Leonardo Sormani (cortile).

facciata di Palazzo Spada
La facciata presenta al pian terreno un rivestimento a bugnato rustico a conci alterni.
Il portone centinato si trova al centro di otto finestre architravate.

centina del portone sormontato da stemmi
Il primo piano è invece caratterizzato dall'alternanza di nove finestre e otto nicchie nelle quali si trovano le statue a stucco di Uomini illustri della Storia di Roma: Traiano, Gneo Pompeo, Fabio Massimo, Romolo, Numa, Marcello, Cesare, Augusto.

Traiano
Gneo Pompeo Magno


Fabio Massimo

Marcello
Cesare
Augusto
Romolo e Numa
I loro nomi sono scritti in riquadri.
Le decorazioni scultoree della facciata sono manieristiche.

Tra le piccole finestre del mezzanino, al di sopra dei timpani che coronano le nicchie, vi sono medaglioni con la rappresentazione di un cane e di una colonna fiammeggiante alla quale è avvolto un cartiglio con il motto in latino "UTROQUE TEMPORE" (= "in ogni tempo), l'impresa mistica del Cardinale Capodiferro, ovvero la sua fedeltà alla Chiesa cattolica.

Lo stemma, affiancato dalle personificazioni di due Virtù, posto al centro di quest'ordine, oggi reca i simboli della famiglia Spada (tre spade in banda l'una sull'altra e tre gigli in testa), mentre un tempo recava quelli di Papa Paolo III Farnese (amico del Cardinale Capodiferro).
Al di sopra delle finestre putti sostengono dei festoni.

stemma della famiglia Spada affiancato da due Virtù e da due medaglioni con  i simboli del Cardinale Capodiferro
Sull'ultimo ordine della facciata, cariatidi e candelabra sorreggono un festone.
Nelle specchiature con cornici in stucco, alternate alle finestre, sono raccontate in latino le gesta dei personaggi delle statue del primo piano.

in alto specchiature con iscrizioni della gesta degli uomini illustri romani
Dal portone della facciata principale si accede al cortile storico.

cortile storico di Palazzo Spada
Il portico del pian terreno è decorato da metope e triglifi.
Le metope sono ornate dal toro (uno dei simboli gentilizi dei Capodiferro) e dal cane con colonna fiammeggiante (del Cardinale Girolamo Capodiferro), mentre lo stemma di Papa Giulio III è posto agli angoli degli archi: le ghirlande di rovere e montagnole formate da tre cime.
Ciò denota l'amicizia tra il Cardinale e il Papa.

simboli araldici di Papa Giulio III: montagnole a tre cime e ghirlande di rovere
il toro simbolo gentilizio dei Capodiferro
Al di sopra si trova un fregio in stucco con la rappresentazione di una Centauromachia e una Caccia alle fiere.

particolare della Centauromachia
particolare della Caccia alle fiere
Statue in stucco di divinità pagane, legate due a due da leggende, trovano posto nelle nicchie dell'ordine superiore: Ercole e Onfale, Marte e Venere, Giunone e Giove, Plutone e Proserpina, Minerva e Mercurio, Amphitrite e Nettuno.

Marte e Venere
Ercole e Onfale
Plutone e Proserpina
Giunone e Giove
Nettuno e Anphitrite
Minerva e Mercurio
Alla statua di Nettuno venne troncato un dito da una cannonata francese nel 1849.

Nella parte frontale dell'ingresso del cortile due copie di efebi reggono gli stemmi di Giulio III Ciocchi del Monte e del Re di Francia Enrico II.

efebi che reggono lo stemma di Papa Giulio III (a sinistra) e lo stemma del Re di Francia (a destra)
Alle estremità due giovani armati mostrano scudi con lo stemma Spada, che sostituì quello originale dei Capodiferro.

a sinistra giovane armato con stemma Spada
a destra giovane armato con stemma Spada
A livello dell'ammezzato trovano spazio chimere, satiri e figure alate che reggono festoni.
Un fregio con tritoni e divinità marine, e più in alto sopra le specchiature girali d'acanto con figure alate, decorano la parte superiore del cortile.

ammezzato con chimere, satiri e figure alate con festoni (tra le finestre) / parte superiore con tritoni e divinità marine e fregio con girali d'acanto e figure alate
Stando al centro del cortile si poteva ammirare (oggi celata dalla vetrata della biblioteca), la Colonnata Prospettica del Borromini (di cui parlerò tra breve).

sovrapposizioni d'immagini: Colonnata Prospettica del Bernini attraverso la vetrata della  Biblioteca del palazzo e riflesso sulla vetrata di un lato del cortile storico
Colonnata Prospettica vista dal cortile storico
ATTENZIONE: il cortile storico è visitabile solo nei giorni
                         lunedì, mercoledì e venerdì  15.00/17.00
                         sabato                                   10.00/12.00
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Alla morte del Cardinale Girolamo Capodiferro il palazzo passò a sua madre Bernardina e a suo nipote Pietro Paolo Mignanelli.
Successivamente il palazzo venne affittato ad alcuni cardinali prima di essere venduto nel 1632 al Cardinale Bernardino Spada.


Il nuovo proprietario volle apportare al palazzo numerose migliorie, moltiplicando gli spazi con illusioni prospettiche.
Si avvalse per le trasformazioni interne del palazzo dell'architetto Paolo Maruscelli, seguito poi nella continuazione dei lavori da Francesco Borromini aiutato da Francesco Righi, e con interventi di Girolamo Rainaldi, di Vincenzo Della Greca e di Gian Lorenzo Bernini (che ristrutturò lo scalone d'onore).

Nel 1642 venne dipinta da Giovanni Battista Magni sul muro del giardino segreto dei melangoli (alberi di arance amare) una veduta prospettica.

giardino segreto dei melangoli e Galleria Prospettica (Borromini)

Borromini realizzò tra il 1653 e il 1654 sullo stesso muro di cinta la sua prospettiva, nota come Colonnata o Galleria Prospettica.

Galleria Prospettica
Borromini con l'aiuto del matematico Padre Giovanni Maria di Bitonto, riuscì ad ingannare i sensi facendo convergere verso un unico punto di fuga il colonnato, con colonne doriche che hanno dimensioni sempre minori (da 5,68m a 2,47m), e costruendo il pavimento in salita (con una pendenza di 60cm) e il soffitto inclinato.
L’arco frontale, alto 6 m e  largo 3 si riduce nel fondo ad un’altezza di 2 m e una larghezza di 1 m.

Galleria Prospettica
Inoltre i 42 riquadri a mosaico del pavimento rimpiccioliscono in prospettiva.
Sul fondo della galleria è stato dipinto un paesaggio e nel 1861 il Principe Clemente Spada vi ha posto una statuetta romana di guerriero (sostituita oggi da un calco), che anche se alta 60cm si percepisce molto più grande. 

statuetta di Guerriero nel fondo della Galleria Prospettica
In questo modo la galleria che in realtà misura 8,82m appare all'occhio lunga almeno 30m. 
Se si entra nella galleria, man mano che si procede verso il fondo, si appare sempre più grandi, e la statuetta in rapporto a noi apparirà molto più piccola di come era apparsa prima, apparirà delle sue reali dimensioni.
Un vero effetto illusionistico barocco!



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In Piazza Capo di Ferro, di fronte alla facciata principale di Palazzo Spada, si trova la facciata laterale di Palazzo Ossoli.
Anche la facciata di questo palazzo venne decorata con creazioni architettoniche da Francesco Borromini per fare da controscena alla facciata di Palazzo Spada.

facciata principale di Palazzo Ossoli
Durante un recente restauro sono riapparse queste decorazioni che presentavano un nicchione a finto bugnato contenente la Fontana delle Mammelle, già scomparsa nel '700.

facciata laterale di Palazzo Ossoli su Piazza Capo di ferro
Ci restano di essa la descrizione di Fioravante Martinelli (1660) e una stampa di de Rossi coeva alla fontana.

Questa fontana era composta da un'erma femminile dalle cui mammelle zampillava l'acqua in una sottostante vasca, insieme a quella che usciva da sotto la statua in stucco.

Fontana delle mammelle come appare oggi con erma in legno e sarcofago
Oggi la fontana è stata ricostruita sostituendo l'erma con una sagoma in legno dipinta a monocromo, le cui mammelle non zampillano più, ma sono stati dipinti dei finti rigagnoli che scendono sulle braccia incrociate della ninfa.

sarcofago strigilato con protomi leonine della fontana
L'acqua oggi esce da una testa leonina, che la riversa in un sarcofago strigilato con due protomi leonine che a loro volta riversano l'acqua nella vasca sottostante.

Sul muro della facciata di Palazzo Ossoli sono anche stati disegnati tre ordini di finestre (con finti infissi e vetri e alcune con timpani), e due torri a finto bugnato.
Un enorme trompe-l'oeil.

finte finestre della facciata laterale di Palazzo Ossoli
La facciata inoltre presenta un'altana e una meridiana con numeri romani e gigli in ottone in corrispondenza delle linee orarie delle 11, 13 e 17.

altana e meridiana di Palazzo Ossoli
Borromini aprì anche un secondo ingresso del Palazzo Spada su Via Giulia, in asse con la fontana, in modo da creare l'illusione che la fontana facesse parte del palazzo.

Fontana delle Mammelle vista dall'androne del giardino del palazzo
Fontana delle Mammelle vista dall'ingresso al cortile storico del palazzo da Via Giulia
Fontana delle Mammelle vista dal cortile storico del palazzo
Entrati dall'ingresso del palazzo che si trova su Vicolo del Polverone, si accede all'androne che conduce al giardino verso Via Giulia del palazzo.

facciata su Via del Polverone
ingresso su Via del Polverone


ingresso all'androne del giardino (e alla Galleria Spada)
Sulle facciate del palazzo che si trovano rivolte verso l'androne sono stati creati trompe l'oeil di finte finestre.

trompe l'oile sulla facciata posteriore del palazzo
Anche il balcone su due colonne dell'ala verso il cortile storico è stato progettato dal Borromini.

balcone su colonne dell'androne
particolare del balcone
Il giardino all'italiana, decorato con fontane, che conduce sino all'ingresso su Via Giulia, è separato dall'androne da una cancellata decorata con telamoni e cariatidi (disegnata dal Borromini  realizzata da Michele Arcucci).

cancellata tra l'androne e il giardino di Palazzo Spada
giardino all'italiana con fontane di Palazzo Spada
telamone e cariatide della cancellata del giardino di Palazzo Spada
giardino visto dal Piano Nobile
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Il Cardinale Bernardino Spada, mecenate e collezionista d'arte, trasformò  quattro sale dell'ala sinistra del palazzo che affaccia su Vicolo dell'Arco, nella sua quadreria privata, lo stesso spazio che oggi costituisce la Galleria Spada.

La Galleria Spada è stata aperta al pubblico nel 1927, per poi essere chiusa negli anni '40 a causa della Seconda Guerra Mondiale.
Infine nel 1951 è stata riaperta.

I dipinti, come nella raccolta privata del Cardinale Bernardino Spada, si susseguono su file, senza lasciare spazi vuoti sulle pareti, i quadri piccoli in alto sopra quelli grandi, disposti non seguendo una cronologia, ma piuttosto una similitudine cromatica, come si usava allestire le collezioni nel Seicento.

La collezione si è ingrandita con le acquisizioni del pronipote Cardinal Fabrizio Spada e con il matrimonio di Orazio Spada con Maria Veralli (1636).

Per seguire la mia descrizione della galleria vi rimando al post che le ho dedicato: "Roma: la Galleria Spada".

www.galleriaspada.beniculturali.it
Orario:  mercoledì/lunedì  8.30/19.30     martedì chiuso
Costo:    5€
GRATIS  prima domenica del mese
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Nel 1927 lo Stato Italiano ha acquistato Palazzo Spada, con le collezioni e gli arredi presenti.
Il Piano Nobile del palazzo è oggi occupato dal Consiglio di Stato.

Numerosi sono gli artisti che hanno collaborato alla decorazioni delle sale del Piano Nobile, primo fra tutti Giulio Mazzoni.

Per la mia descrizione più dettagliata vi rimando al post "Roma: il Piano Nobile di Palazzo Spada" interamente dedicato alla visita di questo piano del palazzo.


ATTENZIONE: le visite al Piano Nobile di Palazzo Spada sono consentite solo su prenotazione con email sul sito:
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/Sportellodelcittadino/Storiaearte/sedecds/index.html

Orario:  II e III sabato del mese
              9.00/13.00    (ultima entrata alle 12.00)


CONCLUSIONI
La visita a Palazzo Spada non riguarda solo il palazzo, ma continua nella sua galleria d'arte e tra le sale del suo Piano Nobile (ai quali ho dedicato due post separati).
Consiglio sicuramente di visitare, se se ne ha il tempo, tutti i suoi spazi, e sarete stupiti anche voi nello scoprire il grande patrimonio artistico racchiuso al suo interno.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Lo stemma centrale , poi eliminato, potrebbe essere, invece, quello di papa Giulio III ( forse primo proprietario dell'edificio) e non di Paolo III Farnese (che morì nel 1549) ?

Raffaella ha detto...

Vorrei saper rispondere...

Anonimo ha detto...

Grazie lo stesso !

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