Barolo è il paese che ha dato il nome ad uno dei vini italiani più nobili e più conosciuti a livello internazionale.
Il vino Barolo DOCG (a Denominazione di Origine Controllata e Garantita) è prodotto da uva Nebbiolo al 100%, con le sottovarietà Lampia, Michet e Rosè.
Ha bisogno di un terreno argilloso, calcareo o combinato.
E' prodotto in zona collinare maggiore di 170m e minore di 540m sul livello del mare.
I vigneti devono essere esposti a sud, sud-est e sud-ovest.
E' un vino che deve invecchiare almeno tre anni, di cui uno in legno di rovere a partire dal primo novembre dell'anno di produzione.
Solo dopo cinque anni può fregiarsi della "Riserva".
E' al suo culmine dopo dieci anni d'invecchiamento, ma è ottimo anche dopo vent'anni.
Ha un colore granato intenso, profumo fruttato e speziato, ricorda i piccoli frutti rossi, le ciliege sotto spirito e la confettura, ha suggestioni di rosa e di viola, cannella, pepe, noce moscata, vaniglia, cacao, liquirizia, tabacco e cuoio.
E' un vino che si abbina molto bene agli arrosti di carni rosse, ai brasati, alla cacciagione, alla selvaggina, ai cibi tartufati, ai formaggi a pasta dura e stagionati, al cioccolato amaro, ai marrons glacès e alle paste di meliga (frollini piemontesi).
via di Barolo |
via di Barolo |
piazzetta di Barolo |
L'abitato sorge intorno al Castello Falletti (oggi proprietà pubblica).
Castello Falletti |
Castello Falletti |
Di questa costruzione rimane solo il mastio.
ingresso del Castello Falletti |
Nel 1544 fu saccheggiato dal governatore francese di Cherasco, e restaurato da Giacomo e Manfredi Falletti.
particolari decorativi del castello |
particolari decorativi del castello |
particolari decorativi del castello |
Juliette Colbert Falletti |
Juliette, conosciuta anche come Giulia di Barolo, aveva sposato a Parigi il marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo.
Colta e raffinata, aiutava poveri e carcerati.
Carlo Tancredi Falletti |
Si racconta che Re Carlo Alberto di Savoia avesse rimproverato la marchesa per non avergli mai fatto assaggiare il suo vino.
La marchesa offrì allora al re 325 carrà (botti da trasporto su carro = 600 l) di vino Barolo prodotto nelle sue terre, una per ogni giorno dell'anno (esclusi i 40 giorni della Quaresima).
Giulia di Barolo contribuì così a far conoscere a corte questo vino e a farlo divenire ambasciatore del Piemonte e dei Savoia nelle corti d'Europa.
Venne quindi riconosciuto come
"IL RE DEI VINI, IL VINO DEI RE".Alla morte della marchesa il castello passò all'Opera Pia Barolo da lei fondata, e trasformato nel Collegio Barolo per fa studiare i ragazzi poco abbienti fino al 1958.
Nel 1970 fu acquistato dal Comune di Barolo.
Il castello, poggiato su uno sperone roccioso, si presenta come un blocco aggregato intorno ad un torrione quadrato e a due torrette cilindriche.
Castello Falletti |
arco d'ingresso (visto dall'esterno del castello) |
arco d'ingresso (visto dall'interno del castello) |
stemma della famiglia Falletti |
Al suo interno è ospitato il Museo del Vino WI-MU (Wine Museum) con l'Enoteca Regionale del Barolo.
Il museo etnografico enologico del Barolo, dedicato interamente al vino, è stato allestito da François Confino, specialista di allestimenti museali.
La visita del museo, partendo dal piano più alto del castello e scendendo verso le cantine, aiuta a comprendere meglio lo sviluppo del vino nella storia e nel presente, passando anche attraverso il cinema, la letteratura (vino fonte d'ispirazione per i lirici greci fino ai contemporanei), l'arte (Arcimboldo e Caravaggio, Manet e Cézanne, Matisse e Chagall, gli affreschi egizi
e pompeiani, bassorilievi e miniature), la musica, la cucina (tra tradizione e innovazione).
Nell'arte:
ricostruzione di un atelier d'artista |
Nel cinema:
In cucina:
E' un percorso tra suoni e colori, video e meccanismi interattivi, che rapiscono l'attenzione di adulti e bambini, proiettandoli dentro la cultura del vino in tutti i suoi aspetti.
Perché il vino è anche convivialità, accoglienza, calore, tradizione, storia, rito e mito.
Il terzo piano è dedicato ai tempi del vino.
Al secondo piano viene trattato il vino nella storia e nelle arti.
Il primo piano è dedicato al castello e alla famiglia Falletti che vi ha abitato.
Al piano interrato si trovano i ricordi del Collegio Barolo e il Tempio dell'Enoturista dove si svolgono eventi istituzionali e privati.
Nelle cantine si trova l'Enoteca Regionale del Barolo.
Il museo offre anche un omaggio ai personaggi che lo hanno abitato.
Al piano nobile del castello si ritrovano oggetti e arredi originali della famiglia Falletti.
Nel Salone delle Quattro Stagioni, che prende il nome dalle tele che sovrastano le porte, è allestito un banchetto che ricorda quelli che venivano offerti al castello ad ospiti illustri come Camillo Benso Conte di Cavour.
sala del piano nobile con le sagome a grandezza naturale di gente del luogo, ricavata da vecchie cartoline |
Salone delle Quattro Stagioni con allestimento di un banchetto |
tavola del banchetto |
camino e ricostruzione del banchetto con personaggi illustri |
decorazione della boiserie |
decorazione della boiserie |
Cesare Balbo presentò alla marchesa Juliette Colbert Falletti il patriota Silvio Pellico, di ritorno dalla prigionia nello Spielberg.
Silvio Pellico |
Silvio Pellico rimase nel castello di Barolo fino alla sua morte (1854).
Nel castello è conservata la sua camera-studio e la biblioteca storica da lui curata, con circa 3.000 testi che vanno dal XV al XIX secolo.
CURIOSITÀ: Non fatevi ingannare: le pareti non sono tappezzate ma bensì pitturate in maniera da simulare stoffa da parati.
studio-camera di Silvio Pellico |
scrittoio di Silvio Pellico |
biblioteca storica del castello |
Stanza della Marchesa |
Stanza della Marchesa |
letto stile impero della Stanza della Marchesa |
Gli stemmi rappresentati sul soffitto sono quelli della famiglia Falletti e delle famiglie che con lei si sono imparentate.
Il camino ha una decorazione in stucco cinquecentesca.
Sala degli Stemmi |
Sala degli Stemmi |
stemmi |
stemmi |
camino monumentale cinquecentesco |
stucchi del camino cinquecentesco |
etichette di vino Barolo |
etichette di vino Barolo |
etichette di vino Barolo |
Le etichette nella Wila (Wine labels collection) sono conservate ed esposte nell'edificio della biglietteria del castello (visitabile nei week-end 10.30/19.00).
E' probabilmente la più ricca collezione di etichette di vino d'uva esistente al mondo.
Sono raccolti 282.000 esemplari dalla fine del '700 di tutti i 104 Paesi produttori di vino riconosciuti dall'ONU, tranne l'Iraq.
Sono state collezionate durante 20 anni di lavoro e furono donati al Comune di Barolo nel 2012 dal collezionista Cesare Baroni Urbani.
All'interno del museo vi è anche una ricostruzione di un'aula del Collegio Barolo che per alcuni anni trovò sede tra queste mura (1875/1958).
Classe I C del Collegio Barolo |
L'enoteca, ospitata nelle cantine del castello, raccoglie le migliori produzioni di Barolo degli 11 comuni delle Langhe che lo producono, con possibilità di degustare le migliori annate e acquistarne le bottiglie.
Enoteca |
bottiglie di Barolo in vendita all'Enoteca |
bottiglie di Barolo per degustazione nell'Enoteca |
www.barolofoundation.it
Orari: tutti i giorni 10.30/19.00
Costo: 8€
audioguide 3€
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Davanti all'ingresso del castello si trova la Chiesa Parrocchiale di S.Donato.
Chiesa Parrocchiale di S.Donato |
Un tempo era la cappella gentilizia della famiglia Falletti e divenne parrocchiale nel XVI secolo.
campanile romanico della chiesa |
La sua cupola è di forma ottagonale.
In questa chiesa, sotto al presbiterio, furono sepolti alcuni membri della famiglia Falletti.
ex Confraternita di Sant'Agostino (a sinistra) e Chiesa di S.Donato |
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Nella piazzetta che fronteggia l'ingresso ad arco del castello si trova un altro interessante museo legato al mondo del vino: il Museo dei Cavatappi.
Museo dei Cavatappi |
esposizione del Museo del Cavatappi |
Oltre ad una nomenclatura degli oggetti protagonisti dell'esposizione, ogni teca è descritta da pannelli esaustivi.
cartoline d'epoca |
collezione di grappe della Distilleria di Romano Levi |
Il museo è anche un'enoteca per degustazioni e uno shop dove poter acquistare bottiglie di vino (in particolare di Barolo), cavatappi e tutto ciò che ruota intorno al vino.
enoteca-shop del Museo dei Cavatappi |
Orario: venerdì/mercoledì 10.00/13.00 14.00/18.30
chiuso dal 9 gennaio al 3 marzo
Costo: 4€
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RISTORANTE EASY COSI'
www.easycosi.it
Piazza Municipio 4
331 299 9407
GIUDIZIO
Ci siamo fermati con amici in questo piccolo locale nel centro di Barolo per una veloce pausa pranzo.
Ristorante Easy Così |
L'atmosfera è "easy" e rilassante.
Oltre a taglieri di formaggi e salumi tipici delle Langhe, alcuni piatti della cucina tradizionale.
Il caffè è fatto con la moka.
Una sosta piacevole.
tagliere di salumi e formaggi tipici |
spezzatino al Barolo con polenta |
Cruda di Fassona |
chicche di patate |
A poca distanza dal paese si trova il Castello della Volta (oggi azienda vinicola), un tempo anch'esso proprietà dei Falletti.
Castello della Volta |
CONCLUSIONI
Il vino ha accompagnato la storia dell'umanità, dalla preistoria ai giorni nostri.
Il turismo enogastronomico porta oggi il turista a recarsi nei luoghi di produzione dei migliori vini internazionali, oltre che per degustarli, anche per conoscere tutto quel mondo che vi gira intorno.
Non a caso le Langhe, insieme a Roero e Monferrato, sono stati nominati dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità.
Un patrimonio che bisogna salvaguardare, perpetuare e trasmettere alle nuove generazioni.
2 commenti:
I miei complimenti a te Raffaella per le attente e dettagliate descrizioni di luoghi e sapori ma complimenti anche a Mario per le sue fotografie grazie alle quali le tue esposizioni si animano.
Grazie Melania per aver condiviso con noi questo viaggio e averlo reso ancor più piacevole in vostra compagnia!
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