lunedì 18 febbraio 2019

Napoli: il Complesso Monumentale di S.Lorenzo Maggiore (la zona archeologica)


La zona archeologica, la Neapolis Sotterrata, sottostante il Convento di S.Lorenzo Maggiore, fa parte del Complesso Monumentale di S.Lorenzo Maggiore, insieme alla Basilica di S.Lorenzo Maggiore, al chiostro della basilica (con la Sala Capitolare e la Sala Sisto V) e al Museo dell'Opera di S.Lorenzo.
I primi scavi archeologici sotto il Convento e sotto la Basilica di S.Lorenzo Maggiore furono effettuati nel 1954/1955 per cercare alcune sepolture.
Successivamente si è intrapresa una seconda campagna di scavo tra il 1972 e il 1993 che ha portato a nuove scoperte.
Infine nel 2009 è stato possibile aprire al pubblico un percorso ancora più esteso del sito archeologico.
Dopo aver oltrepassato il portale del convento, ed essersi addentrati nel chiostro (posto alla sinistra dell'androne), ci si può dirigere verso il lato orientale del chiostro per poter visitare gli scavi archeologici, tramite una scala posta tra la Sala Capitolare e l'antico Refettorio (oggi Sala Sisto V).

ingresso verso l'area archeologica dal portale in fondo al portico
Ma ancor prima di scendere nel sottosuolo bisogna dare uno sguardo nel cortile del chiostro, dove si trovano i resti di una tholos, la costruzione circolare con copertura a cupola, fontana centrale e portico, che si trovava nel cortile pavimentato a grandi  tessere bianche del Macellum, il mercato alimentare del I/II secolo d.C. dell'antica città romana. 

resti della tholos nel chiostro
resti della tholos nel chiostro con sepolture di VI/VII secolo d.C.
Della tholos si conservano nel chiostro il basamento, tre gradini e una conduttura in terracotta.
Furono rinvenute anche inserite al suo interno sepolture di VI/VII secolo d.C.

Il Macellum, parzialmente coperto, era formato da un grande porticato quadrangolare con botteghe (70m X 40m).

ricostruzione dei monumenti del Foro romano (con Teatro, Odeon e Tempio dei Dioscuri) e del Macellum
Il Macellum era posto nella parte inferiore del Foro romano, e i suoi quattro lati erano organizzati a terrazzamenti per la pendenza del terreno.
L'ingresso del Macellum era posto sul Decumano Massimo e collegato tramite una scalinata al livello inferiore dell'edificio.

plastico del Macellum
Il Foro romano, posto a Sud-Est dell'Acropoli, era diviso in due piazze dal Decumano Massimo (oggi Via Tribunali), una delle tre arterie principali (oggi identificabili con Via Anticaglie-Pisanelli, Via Tribunali, Via S.Biagio dei Librai), che percorrevano la città da Est a Ovest.
La zona settentrionale del Foro aveva una funzione pubblica e vi si trovavano i Teatri e il Tempio dei Dioscuri, mentre la zona meridionale del Foro aveva funzioni commerciali.

ricostruzione del Foro romano con area meridionale occupata dal Macellum (area occupata poi dal Complesso di S.Lorenzo Maggiore)
ricostruzione dell'area settentrionale del Foro romano con il plastico del Tempio dei Dioscuri
Il Foro romano ricalcava più o meno l'Agorà di Neapolis, l'antica città fondata tra la fine del VI e gli inizi del V secolo a.C. da coloni cumani a cui si aggiunsero Calcidesi, Pitecusani (provenienti da Ischia) e Ateniesi.
Piazza S.Gaetano è ciò che resta dell'Agorà greca (e del Forum romano), centro civile e religioso della città antica.

L'area esplorata della Neapolis Sotterrata è posta sotto il transetto della Basilica e sotto il Convento di S.Lorenzo.

zona archeologica della Neapolis Sotterrata: Macellum, Cardine e Criptoportico
Scesa una scala moderna, che conduce 7m più in basso del livello di calpestio moderno, ci si trova a camminare lungo una strada antica, lunga 60m e larga 3m, uno degli stenopoi e poi dei cardini della città romana.

stenopos greco/cardine romano
stenopos greco/cardine romano
stenopos greco/cardine romano
estremità settentrionale del cardine
La strada greca fu infatti lastricata in blocchi di piperno nel V secolo d.C. e corre sotto il transetto della Basilica di S.Lorenzo Maggiore.
Il cardine romano corrispondeva ad uno stenopos greco, una delle 20/23 strade ortogonali alle plateiai (corrispondenti ai decumani romani), che creavano, incrociandosi con questi, una maglia regolare di strade tra le attuali Via Foria (a Nord), Corso Umberto (a Sud), Via Costantinopoli (a Ovest) e Via Carbonara (a Est).
Stenopoi e plateiai incrociandosi formavano insulae (isolati) rettangolari (35m X 185m).
Questo impianto per strigas (a fasce), diffuso in tutto il Mediterraneo, fu codificato da Ippodamo da Mileto nel V secolo a.C.
La strada correva lungo il lato orientale (uno dei lati lunghi del Macellum) di un edificio costituito da tre ali.
Questo edificio romano, costruito dopo il terremoto del 64 d.C., aveva sostituito un edificio terrazzato greco di IV secolo a.C. (di forma quadrangolare e a due livelli, costruito con grandi blocchi quadrati di tufo), che a sua volta aveva inglobato una costruzione preesistente.

ingressi delle tabernae dell'edificio romano posto lungo il cardine
L'edificio fungeva da sostegno alla terrazza sovrastante sulla quale fu poi costruito il Macellum.
Sul piano superiore (nella zona settentrionale del Macellum) venne poi edificata la chiesa paleocristiana.

blocchi di tufo di epoca greca sotto il pavimento di una taberna
L'edificio romano era composto da ambienti composti da due stanze voltate a botte, che si aprivano sulla strada.

due ambienti comunicanti di una taberna
Le tabernae sono state costruite in opus reticulatum e latericium.

opus reticulatum e opus latericium in una taberna
Inizialmente questi ambienti erano uffici pubblici che vennero trasformati poi in opifici: pescherie con banchi inclinati per far scorrere l'acqua, pistrinum (panetterie) con piccoli forni e madie in muratura, e fulloniche, lavanderie nelle cui vasche si tingevano i tessuti.

taberna
taberna
pistrinum (panetteria)
taberna
taberna
fullonica (tintoria)
vasche in muratura della fullonica
Negli scavi furono rinvenute molte anfore (conservate alcune nel Museo dell'Opera di S.Lorenzo), e tra queste alcune provenienti da Lipari che servivano al trasporto di allume per il trattamento dei tessuti nelle fulloniche.

In una delle tabernae durante gli scavi furono trovate molte ossa umane forse qui sepolte dopo una pestilenza.

Su questo lato orientale dell'edificio vi erano 9 tabernae.
Le ultime tre tabernae all'estremità settentrionale del cardine alloggiavano l'Aerarium, l'erario dove veniva custodito il tesoro cittadino.

cardine e Aerarium
Si può notare che la facciata dei due vani comunicanti di cui era composto l'Aerarium era in laterizi, l'ingresso era affiancato da paraste e sormontato da un timpano e che la finestra sulla via era protetta da un'inferriata.

ingresso e finestra dell'Aerarium
portale d'ingresso dell'Aerarium
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Percorrendo ora in senso inverso il cardine, alla fine della strada sulla destra, si accede ad uno dei quattro lati di un criptoportico, un mercato coperto con piccoli ambienti comunicanti muniti di lucernari e con banconi in muratura per esporre le merci.

Criptoportico
Criptoportico
taberna con banconi in muratura per l'esposizione delle merci e finestra per l'areazione e l'illuminazione
taberna con banconi in muratura per l'esposizione delle merci
taberna con banconi in muratura per l'esposizione delle merci
L'edificio rimase in vita sino al V secolo d.C. quando il piano inferiore e la strada furono sommersi da materiali di origine alluvionale (per circa 4m d'altezza).

detriti alluvionali nel Criptoportico
resti del Criptoportico
resti della cortina muraria del Criptoportico
capitelli corinzieggianti di lesene rinvenuti in uno strato di riempimento nella zona del Criptoportico romano (tarda età giulio-claudia - zona archeologica di Neapolis Sotterrata)
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Alla fine del criptoportico si trova una opera idraulica di epoca tardo ellenistica (IV/III secolo a.C.), con pareti e volta costruite con blocchi di tufo messi vicino l'uno all'altro a secco.

opera idraulica (IV/III sec.a.C.)
opera idraulica (IV/III sec.a.C.)
Probabilmente le maestranze che la costruirono erano etrusche, visto che venne usata la tecnica dell'arco. 
Questa opera idraulica incanalava i flussi d'acqua sfruttando le pendenze naturali.

blocchi di tufo posizionati a secco a formare una volta
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Infine si visitano nel settore Sud-Ovest tre ampi ambienti voltati, comunicanti tra loro.
Questi ambienti sono pertinenti ad un edificio che molto probabilmente era una schola, la sede di una corporazione religiosa o commerciale.  

ambiente della probabile schola
ambiente della probabile schola
Presentano pavimenti a mosaico e un impluvium (una vasca per la raccolta delle acque piovane) nell'ambiente centrale.
 
impluvium dell'ambiente centrale della probabile schola
Gli ambienti, con un pregevole mosaico pavimentale a tessere bianche molto piccole con bande laterali in nero (forse tardo repubblicano ed augusteo), presentano sulle pareti anche lacerti di intonaco con affreschi policromi. 

pavimento a mosaico con tessere piccole bianche e fascia in tessere nere di un ambiente della probabile schola
pavimento a mosaico con tessere piccole bianche e fascia in tessere nere di un ambiente della probabile schola
pavimento a mosaico e parete intonacata con affresco di un ambiente della probabile schola
pavimento a mosaico e parete intonacata con affresco di un ambiente della probabile schola
Provengono dagli scavi di questi ambienti anche le antefisse in terracotta, un mattone bollato e un capitello corinzio di semicolonna conservati nel Museo dell'Opera di S.Lorenzo.




http://www.laneapolissotterrata.it
Orario: lunedì/domenica  9.30/17.30
Costo:  9€ (chiostro + Museo dell'Opera + zona archeologica)
ATTENZIONE: Si possono effettuare visite libere o partecipare a visite guidate organizzate dal sito (compresa nel costo del biglietto).
Noi abbiamo optato per una visita guidata, che non ha deluso le nostre aspettative.

 


CONCLUSIONI
La Neapolis Sotterrata rappresenta un esempio di stratificazione che comprende la città greca, poi quella romana e infine quella medievale.

La visita di questo sito è un vero viaggio nel tempo e insieme alla basilica, al chiostro e al Museo dell'Opera rappresenta uno spaccato della storia di Napoli che va dall'epoca classica all'Ottocento.
Ben 2500 anni di storia raccolti in un solo sito.

 

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