lunedì 18 febbraio 2019

Napoli: il Complesso Monumentale di S.Lorenzo Maggiore (il Chiostro e le sale annesse)


Il Chiostro della Basilica di S.Lorenzo Maggiore (con la Sala Capitolare e la Sala Sisto V) fa parte del Complesso Monumentale di S.Lorenzo Maggiore, insieme al Museo dell'Opera di S.Lorenzo, alla Basilica di S.Lorenzo Maggiore e alla zona archeologica sottostante.

pianta del Complesso Monumentale di S.Lorenzo Maggiore: basilica, chiostro e convento
alzato della Basilica di S.Lorenzo Maggiore e del chiostro
Il Convento di S.Lorenzo Maggiore, adiacente la basilica, fu fondato nel 1234 per donazione fatta dal Capitolo di Aversa a richiesta dal Ministro provinciale di Terra di lavoro fra' Nicola Landi da Terracina.

ingresso al Convento di S.Lorenzo Maggiore tra la basilica (a sinistra con facciata in ristrutturazione) e la torre campanaria
Attraverso un portale quattrocentesco alla sinistra della torre campanaria, chiamato nel XV secolo "Battitora", si entra nell'atrio del convento.

Il portale è sovrastato da un balconcino realizzato nel Seicento da Lorenzo Vaccaro.

Sopra l'ingresso del convento furono posti nel XIX secolo gli stemmi della città e dei sedili cittadini che si riunivano nella Sala Capitolare del convento.

stemmi dei sedili di Napoli sull'ingresso del Convento di S.Lorenzo Maggiore
I sedili erano parlamenti con funzioni giuridiche, amministrative e giudiziarie, che per cinque secoli riunirono qui dal XIII secolo i delegati dei vari rioni della città: i sedili di Nilo, Capuana, Montagna, Porto, Portanova, Forcella e del Popolo.

Nel XIII secolo s'installò nel convento una cattedra di Teologia sussidiata per decreto di Carlo II d'Angiò.
Il convento fu sede dell'Accademia letteraria frequentata da Giovan Battista Vico e Giovan Battista Marino, fu sede della Camera e Archivio notarile della provincia.
Nel 1820 si svolse nel convento la prima riunione del Parlamento del Regno delle Due Sicilie.

CURIOSITÀ: Francesco Petrarca soggiornò nel convento quando si trovava a Napoli per essere incoronato "sommo poeta" da re Roberto d'Angiò, e la notte del 25 novembre 1343 (giorno di S.Caterina d'Alessandria), si unì in preghiera con i frati durante un maremoto (una sorta di tsunami), che colpì gravemente la città portando morte e distruzione.
Lo stesso poeta ne scrive in una lettera a Giovanni Colonna e ne parla nelle sue "Epistolae Familiares" (V libro).

I Frati Minori Conventuali furono espulsi a seguito della soppressione francese (1806) e poi italiana (1866) degli ordini religiosi, ma ritornarono nel convento nel 1937 per intercessione di di Umberto di Savoia.

A sinistra dell'androne si accede al chiostro.

ingresso al chiostro
Il Chiostro, nato nel trecento con impianto gotico, fu trasformato più volte fino ad assumere nel 1771 la sua forma barocca (nell'ultimo intervento il chiostro venne allungato di una campata).

Chiostro di S.Lorenzo Maggiore (angolo Nord-orientale)
Chiostro di S.Lorenzo Maggiore (angolo Nord-occidentale con campanile)
Al centro del cortile si trova un pozzo settecentesco con puteale in marmo e piperno, sormontato dalla statua di S.Lorenzo, scolpito da Cosimo Fanzago.

pozzo con statua di S.Lorenzo (Cosimo Fanzago)
Sempre nella zona interna del chiostro sono messi in evidenza le strutture antiche venute alla luce durante gli scavi archeologici dell'area: una tholos, i cui resti sono il basamento, tre scalini e una canalizzazione in terracotta di una costruzione circolare voltata a cupola, con al centro una fontana e intorno un portico rivestito di lastre marmoree.

cortile del chiostro: resti del tholos del Macellum
cortile del chiostro: resti del tholos del Macellum
Lungo le pareti delle gallerie si trovano monumenti funebri rinascimentali e barocchi.

lapidi lungo la parete dell'ambulacro del chiostro
Il lato settentrionale dell'ambulacro del chiostro è caratterizzato dalle aperture di bifore e trifore delle cappelle del lato destro della navata della basilica (di restauro).

Sulla lunetta dell'ingresso che conduce alla basilica, sotto le arcate del lato settentrionale del chiostro, si trova l'affresco della Madonna col Bambino e devoto, opera di Montano d'Arezzo (1300 circa).

A destra di questo portale, sulla parete dell'ambulacro orientale, si trova il Monumento funebre di Enrico Puderico del XVI secolo di artista anonimo.

Monumento funebre di Enrico Puderico (anonimo - XVI sec.)
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 A metà del lato orientale del chiostro si trova l'ingresso della Sala Capitolare.

Sala Capitolare
Un  portale gotico del XIV secolo introduce nella sala.

portale gotico della Sala Capitolare
Il portale era sormontato da una lunetta ad arco ribassato in cui vi era un affresco che raffigurava S.Francesco che consegna la Regola ai frati e alle clarisse, staccato e oggi conservato nel Museo dell'Opera.
Sulla lunetta rimangono le tracce della sinopia.

lunetta del portale della Sala Capitolare
affresco staccato dalla lunetta del portale della Sala Capitolare: S.Francesco che dà la Regola ai frati e alle clarisse (Museo dell'Opera)
Affiancano l'ingresso due finestroni con quadrifore gotiche in tufo (5m X 1,8m) con quattro archi a tutto sesto.

ingresso e quadrifore della Sala Capitolare
quadrifora della Sala Capitolare (vista dall'interno della sala)
La sala (larga 16,30m, profonda 12,80m e alta 7,50m) fu costruita in epoca sveva (1234/1266).
Questa sala aveva la funzione essere il luogo di riunioni dei frati, ma accolse anche le assemblee cittadine degli Eletti o rappresentanti dei Sedili della città.
Nel 1535 l'imperatore Carlo V in questa sala promulgò 31 capitoli di privilegi per Napoli e 27 per le province del Regno.
La sala è ricoperta con sei volte a crociera sostenute da due grandi colonne romane in granito.

colonne che sostengono le volte della Sala Capitolare
Le volte furono affrescate  da Luigi Rodriguez nel 1608 con motivi a grottesche, allegorie e figure.
Sono anche raffigurati un'Immacolata, con la data della realizzazione degli affreschi, e S.Lorenzo.

volte della Sala Capitolare con raffigurazione centrale dell'Immacolata (Luigi Rodriguez - 1608)
volte della bifora murata nella Sala Capitolare con raffigurazione di S.Lorenzo e dell'Immacolata (Luigi Rodriguez - 1608)
volte della Sala Capitolare (Luigi Rodriguez - 1608)
volte della Sala Capitolare (Luigi Rodriguez - 1608)
volte della Sala Capitolare (Luigi Rodriguez - 1608)
Sulle pareti si trovano raffigurati Fatti storici dell'Ordine francescano e  l'Albero francescano, un albero genealogico di Papi, Santi, Cardinali e Dottori dell'Ordine francescano, i cui ritratti sono stati rappresentati entro ovali.
Sulla parete centrale si trova raffigurato lo stemma francescano.
Oltre allo stemma francescano si trovano dipinti nella sala lo stemma angioino, lo stemma reale asburgico, lo stemma di Napoli e lo stemma vicereale.

Albero francescano (Luigi Rodriguez - 1608) / tra le finte paraste: stemma reale asburgico, stemma vicereale e stemma della città di Napoli
Albero francescano (Luigi Rodriguez - 1608)
Albero francescano (Luigi Rodriguez - 1608) /tra le finte paraste dall'alto: stemma francescano / stemma sabaudo
Albero francescano (Luigi Rodriguez - 1608)
Albero francescano (Luigi Rodriguez - 1608)
Albero francescano (Luigi Rodriguez - 1608)
Episodio storico dell'Ordine francescano (Luigi Rodriguez -1608)
Episodio storico dell'Ordine francescano (Luigi Rodriguez -1608)
Episodio storico dell'Ordine francescano (Luigi Rodriguez -1608)
 Sulla lunetta interna del portale d'ingresso è raffigurato Carlo I d'Angiò che consegna la chiesa ai frati Minori.

Carlo I d'Angiò che consegna la chiesa ai frati Minori (Luigi Rodriguez - 1608)
Nell'angolo Sud-orientale della Sala si trova una cappellina costruita dopo il terremoto del 1456, un  piccolo ambiente circolare coperto da cupola, mentre sulla parete orientale vi è una bifora murata e l'ingresso alla Sagrestia.

cappellina circolare della Sala Capitolare
bifora murata nella Sala Capitolare
Anche sul pavimento davanti all'entrata è stato raffigurato nel 2001 lo stemma francescano.

stemma francescano sul pavimento della Sala Capitolare
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Continuando lungo il portico del chiostro si può entrare in un atrio, un ambiente voltato di epoca sveva.

portico meridionale del chiostro con ingresso all'atrio e arcate ogivali
atrio
Sovrastante il portale d'ingresso di questo atrio vi è la statua di S.Lorenzo, opera di Giovanni da Nola, e lo stemma francescano con la graticola e le palme del martirio simboli del protomartire  S.Lorenzo.

stemma francescano e statua di S.Lorenzo (Giovanni da Nola)
Questo ambiente è sorretto da sei colonne di spoglio.
Le volte sono a crociera a sesto rialzato.

colonne di spoglio dell'atrio
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Dall'atrio si può accedere alla Sala Sisto V : era l'antico Refettorio del convento.
La sala prende il nome da Felice Peretti, divenuto papa col nome di Sisto V, che nella Basilica di S.Lorenzo Maggiore fu consacrato vescovo di Sant'Agata dei Goti.

Refettorio / Sala Sisto V
Dal 1442 la sala fu sede dei Parlamenti Generali del Regno.
Fu in questa sala che il 2 marzo 1443 Alfonso d'Aragona fece riconoscere suo figlio Ferrante come suo successore.                                                                                         Nel 1799, dopo la partenza dei Borbone da Napoli, in questa sala il generale francese Championnet insediò i governamenti della Repubblica Napoletana.                                                                                                                       
E' questa una grande sala (43,60m X 9.80m).
Anche le volte e le pareti di questa sala furono affrescate da Luigi Rodriguez nei primi anni del '600.
Fu il viceré Ferdinando Ruiz di Castro e Andrada a commissionare l'opera.

parete di fondo con targa che attesta la costruzione e la decorazione della sala
controfacciata della Sala Sisto V con lo stemma angioino
La volta della sala è divisa in sette scomparti.

volta della Sala Sisto V (controfacciata)
volta della Sala Sisto V (parete di fondo)
Su ogni scomparto tra raffigurazioni a grottesche e allegorie sono stare raffigurate cinque Virtù: al centro una delle Virtù principali (Provvidenza, Clemenza, Magnificenza, Gravità, Magnanimità, Affabilità e Dignità Regia) e intorno quattro Virtù minori.
Solo coloro che rispettavano queste virtù potevano governare il Regno.

particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù principale: Magnificenza
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù principale: Provvidenza
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù principale:Dignità Reale
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù principale: Gravità
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù principale: Affabilità
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù principale: Clemenza

particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori:Grazia / Benignità
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori: Misericordia / Carità
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori: Vigilanza / Sapienza
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori: Fortezza / Prudenza
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori:Giustizia / Temperanza
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori: Consiglio / Fortuna
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori: Vittoria / Nobiltà
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori:Gloria / Onore
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori: Pace / Mansuetudine
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori: Cortesia / Gratitudine
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori: Fermezza / Perseveranza
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minori: Maturità / Costanza
particolare della volta della Sala Sisto V con Virtù minore: Felicità
Nelle lunette erano affrescate Vedute di Napoli e delle dodici province del Regno.

cartina geografica del Principato Citra (o Citeriore)
cartina geografica di Pantelleria
cartina geografica della Calabria Ultra
All'esterno della sala, sulla destra dell'ingresso, si trova un lavabo in marmo con rilievo raffigurante Gesù e la Samaritana.

lavabo in marmo con rilievo raffigurante Gesù e la Samaritana
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Lungo il lato meridionale del chiostro si aprono tre arcate ogivali: due servono come entrata al già citato atrio, mentre la terza dà accesso ad una saletta sulle cui pareti vi sono affreschi di epoche diverse: una Crocifissione, un Miracolo di Cristo, un fregio e lacerti poco comprensibili.

Crocifissione
Miracolo di Cristo
lacerti di fregio
In questa sala sono conservati un presepe, antichi libri e 180 gusci di noci che contengono rappresentazioni di Episodi della Bibbia (106 del Vecchio Testamento e 74 del Nuovo testamento) realizzate da Beniamino Ascione nel XX secolo.

presepe
libri
libri
noci con rappresentazioni di Episodi della Bibbia e scene della Divina Commedia (Beniamino Ascione)
noci con rappresentazioni di Episodi della Bibbia e scene della Divina Commedia (Beniamino Ascione)
Le sale adiacenti al chiostro furono usate come magazzini per armi, erario pubblico, mensa per le guardie municipali, come deposito del Teatro S.Carlo.
Dal 1617, in ambienti attigui al chiostro, ebbe vita l'Accademia degli Infuriati fondata da Francesco Carafa d'Anzi.
Nel 1679 fu qui fondata da Paduano Guasco l'Accademia degli Oscuri.

http://www.laneapolissotterrata.it
Orari: lunedì/ domenica  9.30/17.30
Costo: 9€  (Chiostro + Museo dell'Opera + Area Archeologica)


CONCLUSIONI
Il Chiostro, la Sala Capitolare e il Refettorio che su esso affacciano sono stati testimoni di memorie storiche e religiose.
La visita di questi siti aiuta a conoscere le vicende legate alla prima comunità francescana della città di Napoli e il suo legame con la corte.
Gli avvenimenti storici che qui hanno avuto luogo e i personaggi che qui hanno trascorso parte del loro tempo, rendono questo complesso monastico interessante ed affascinante.


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