lunedì 18 febbraio 2019

Napoli: il Complesso Monumentale di S.Lorenzo Maggiore (il Museo dell'Opera)


Il Museo dell'Opera di S.Lorenzo fa parte del Complesso Monumentale di S.Lorenzo Maggiore, insieme alla Basilica di S.Lorenzo Maggiore, al chiostro della basilica (con la Sala Capitolare e la Sala Sisto V) e alla zona archeologica sottostante.

Il museo, inaugurato nel 2007, è allestito nei locali del '500 del convento, intorno e all'interno della torre campanaria.
E' un percorso museale ascensionale e cronologico.
Sono qui raccolte le testimonianze storiche dal periodo greco-romano all'Ottocento, attraverso i reperti archeologici, i frammenti di maioliche e i dipinti rinvenuti nel e sotto il Complesso di S.Lorenzo Maggiore.

Negli ambienti dei quattro livelli del convento sono ripercorsi 2500 anni di storia: i periodi greci, romani, normanni, svevi, angioini e aragonesi.
Dall'androne d'ingresso del Convento s'accede al primo piano dove si percorrono le tappe del sito dall'età ellenistica a quella romana.
ingresso al Museo dell'Opera di S.Lorenzo
Sono conservati nelle sale di questo primo piano reperti provenienti dall'Agorà greca e dal Foro romano, che si trovavano nell'area occupata successivamente dalla basilica paleocristiana e poi dalla basilica gotica di S.Lorenzo nell'area meridionale, e dal Teatro nell'area settentrionale della principale piazza greca e romana.

sala del primo piano
Tra questi reperti troviamo iscrizioni in greco e latino, capitelli corinzieggianti, frammenti scultorei, antefisse, lastre di epoca antica riutilizzate al rovescio per lastre sepolcrali di monumenti angioini, anfore (usate nel Macellum per conservare olio, vino, garum e allume), lucerne, vasellame in ceramica basso medievale e vasellame invetriato medievale, frammenti del pavimento musivo appartenuti al diaconicon della basilica paleocristiana, rinvenuti sotto il pavimento del transetto della basilica gotica.

iscrizioni in greco provenienti dal Foro romano
capitelli corinzieggianti di lesene rinvenuti in uno strato di riempimento nella zona del Criptoportico romano (tarda età giulio-claudia - zona archeologica di Neapolis Sotterrata)
capitello corinzio (III sec.d.C.)
frammenti scultorei appartenenti a statue (I sec.a.C./I sec.d.C.)
antefisse e fregi in terracotta / lucerne
sarcofago del IV secolo d.C. riutilizzato come sarcofago nel XV secolo
anfore del IV/VII secolo d.C.
anfore del I/III secolo d.C.
anfora, decorazioni in marmo ed epigrafi
teca con frammenti di vasellame
teca con frammenti di vasellame
teca con frammenti di vasellame
teca con frammenti di vasellame
teca con frammenti di vasellame
frammento musivo del diaconicon della basilica paleocristiana di S.Lorenzo
frammento musivo del diaconicon della basilica paleocristiana di S.Lorenzo
frammento musivo del diaconicon della basilica paleocristiana di S.Lorenzo
Proseguendo il percorso museale ci si immette in un androne (denominata Sala XI), dove troviamo esposti reperti del XV secolo appartenuti alle cappelle della Basilica di S.Lorenzo Maggiore.
Solo una statua in marmo raffigurante S.Michele Arcangelo proviene dal portale laterale della Chiesa di Sant'Angelo a Nilo,  posta nel museo in deposito conservativo.

mattonelle pavimentali di una cappella della basilica (XV sec.)
frammento di monofora in tufo (XIII/XIV sec.)
fronte del Sarcofago di Nicola Antonio Origlia (XV sec. - posto nel Cappellone di Sant'Antonio prima del rifacimento barocco)
S.Michele Arcangelo (XV sec. - dalla Chiesa di S.Angelo a Nilo)
Nella successiva (Sala XII) sono esposti tre lastre tombali di Cavalieri del Nodo, l'ordine fondato nel 1352 da Ludovico da Taranto, cugino e secondo marito di Giovanna I d'Angiò.

lastra tombale di un cavaliere dell'Ordine del Nodo (XIV sec.)
lastra tombale di un cavaliere dell'Ordine del Nodo (XIV sec.)
lastra tombale di un cavaliere dell'Ordine del Nodo (XIV sec.)
Nella piccola sala successiva (Sala XIII) trova spazio la lastra tombale di Giovanni Caputo con iscrizione in caratteri gotici sui bordi.

lastra tombale di Giovanni Caputo (XV sec.)
Ritornando sui propri passi si salgono alcuni scalini dello scalone del convento per accedere alla sala (Sala IX) del piano ammezzato.
Qui trovano posto altri reperti provenienti dalla basilica gotica e dal convento, del periodo angioino e aragonese.
Tra questi trovano posto l'affresco staccato dala lunetta del portale della Sala Capitolare con un S.Francesco che dà la Regola ai Minori e alle Clarisse, una Madonna col Bambino un tempo ubicata nella basilica nella non più esistente Cappella di Sant'Anna e poi nell'attuale passaggio al chiostro, l'affresco staccato di un S.Francesco d'Assisi, la lastra tombale di Giovanni e Giacomo Barrile (il magistrato e guerriero Giovanni Barrile era amico del Petrarca) proveniente dalla Cappella di S.Giuliano (IV cappella del deambulatorio della basilica), 

S.Francesco che dà la Regola ai Minori e alle Clarisse(ignoto giottesco napoletano - 1330/1335)
Madonna col Bambino (autore ignoto - 1355/1365)
S.Francesco d'Assisi (autore ignoto napoletano - 1350/1360)
lastra tombale di Giovanni e Giacomo Barrile (autore ignoto napoletano - XIV sec.)
Sempre presenti in questa sala sono la Madonna col Bambino in trono (mancante della parte superiore), proveniente da una delle cappelle della basilica (negli anni precedenti la seconda guerra mondiale è stata usata per chiudere un finestrone del campanile), i rari frammenti di vetrate policrome provengono da una delle cappelle della basilica gotica, il Crocifisso ligneo proviene dalla Cappella Manso (V cappella destra), una coppia di leoncini proviene dalla Cappella di S.Giuliano della famiglia Barrile (IV cappella del deambulatorio) e la Madonna col Bambino proviene probabilmente dalla Cappella della Trasfigurazione (III cappella del deambulatorio).

Madonna col Bambino in trono (Montano d'Arezzo - 1305 ca.)
frammenti di vetrate policrome della basilica gotica (XIII/XIV sec.)
Crocifisso ligneo (scultore napoletano - 1330/1340)
coppia di leoncini (autore ignoto - XIV sec.)
Madonna col Bambino (autore ignoto napoletano - XV sec.)
Salendo un'altra rampa dello scalone ci si trova sul pianerottolo del II piano decorato con decorazioni a tempera a motivi vegetali e architettonici (XVIII/XIX secolo).

scalone del convento
decorazione a tempera (XVIII/XIX sec.)
decorazione a tempera (XVIII/XIX sec.)
decorazione a tempera (XVIII/XIX sec.)
In questo spazio (Sala XIV) trovano posto una Madonna orante che si trovava nella Cappella di S.Maria della Purità (II cappella del deambulatorio) e il fronte di un tabernacolo rielaborato su una parasta di epoca antica.

Madonna orante (autore ignoto napoletano - XVI sec.)
fronte di tabernacolo (autore ignoto napoletano ambito Jacopo della Pila - XVI sec.)
Proseguendo si entra nella sala seguente (Sala XV) in cui sono conservate testimonianze artistiche del XVI secolo: un'Assunzione ed Evangelisti, attribuita a Pompeo Landolfo e una Madonna di Loreto che si trovavano nell'ambulacro di passaggio tra il lato sinistro della navata e l'ingresso laterale della basilica, un insieme scultoreo di Crocifisso con la Madonna e S.Giovanni Evangelista facente parte di una cona d'altare, una Madonna col Bambino, S.Margherita d'Antiochia e Sant'Antonio, un portalino e battente un tempo murati nel passaggio tra la basilica e il chiostro.

Assunzione ed Evangelisti (attr.Pompeo Landolfo - 1545/1609)
Madonna di Loreto (autore ignoto napoletano - XVI/XVII sec.)
Crocifisso, Madonna e S.Giovanni Evangelista (autore ignoto napoletano ambito di Annibale Caccavello - 1550 ca.)
Madonna col Bambino, S.Margherita d'Antochia e Sant'Antonio (attr.Silvestro Buono)
portalino e battente (XVI sec.)

Nella sala seguente (Sala XVI) sono conservati una Madonna col Bambino, S.Francesco e gli Angeli appartenuto alla cimasa dell'Allegoria dell'Ordine francescano realizzato da Francesco Curia oggi posta sulla controffacciata della basilica, una Natività di Marco Pino da Siena, una Trasfigurazione di Geronimo d'Avitabile originariamente posto nella Cappella della Trasfigurazione (III cappella del deambulatorio), uno Sposalizio della Vergine.

Madonna col Bambino, S.Francesco e gli Angeli (Francesco Curia)
Natività ( Marco Pino da Siena)
Trasfigurazione (Geronimo d'Avitabile - 1615)
Sposalizio della Vergine (autore ignoto napoletano - XVI sec.)
La sala seguente è divisa in tre settori.
Nel primo settore trovano posto due teche contenenti ceramiche del XVII/XVIII secolo legate alla vita del convento, una raffigurazione di S.Gennaro proveniente dalla Sagrestia, e un'Immacolata di Paolo Domenico Finoglia.

primo settore della sala
teca con ceramiche (XVII/XVIII sec.)
teca con ceramiche (XVII/XVIII sec.)
S.Gennaro (autore ignoto napoletano ambito Francesco Solimena - XVIII sec.)
Immacolata (Paolo Domenico Finoglia)
Nel secondo settore sono conservate la Visione mistica di S.Bonaventura di Domenico Antonio Vaccaro precedentemente esposta nella Cappella di S.Bonaventura (II cappella destra), oggi unificata con la prima cappella destra, l'Apparizione di Sant'Anna e della Vergine bambina a S.Bonaventura di Luigi Volpi anch'essa forse proveniente dalla II cappella destra, un'Immacolata e una coppia di Angeli che appartennero ad un monumento funebre rinascimentale.

Visione mistica di S.Bonaventura (Domenico Antonio Vaccaro)
Apparizione di Sant'Anna e della Vergine bambina a S.Bonaventura (Luigi Volpi)
Immacolata (autore ignoto napoletano - XVIII sec.)
coppia di Angeli (autore ignoto napoletano - XVI sec.)
Nel terzo settore della sala si trovano esposti una Madonna col Bambino e S.Francesco attribuito a  Giuseppe Marullo, che si trovava nella I cappella destra, e una ricostruzione di un altare con pezzi spuri del XVIII secolo.

Madonna col Bambino e S.Francesco (attr.Giuseppe Marullo - 1665 ca.)
ricostruzione di altare con pezzi spuri del XVIII secolo
Davanti alle scale per salire all'ultimo livello e all'ultima sala del museo, si trovano sedute di manifattura napoletana di XVIII secolo.

sedute di manifattura napoletana di XVIII secolo
Salita l'ultima rampa di scale moderne si arriva all'ultima sala del museo.

ultima sala del museo
Qui trovano spazio libri da Messa, arredi sacri e paramenti liturgici ricamati (pianete, mitre, stole e dalmatiche), figurine di presepi del XVII/XVIII secolo, sculture e gruppi devozionali in legno dipinto.

paramenti liturgici
paramenti liturgici
reliquario di S.Candida
Annunciazione (XIX sec.)
Madonna Addolorata (XIX sec.)
figurine di presepi (XVII/XVIII sec.)
figurine di presepi (XVII/XVIII sec.)
Sacra Famiglia (XVIII sec.)
A questo punto si può scendere al primo livello del museo tramite l'ascensore posto in questa sala.

http://www.laneapolissotterrata.it
Orario: lunedì/domenica  9.30/17.30
Costo:  9€ (chiostro + Museo dell'Opera + zona archeologica)

CONCLUSIONI
Il Museo dell'Opera di S.Lorenzo è il sito giusto dove poter comprendere il filo che unisce basilica, chiostro, convento e zona archeologica del Complesso Monumentale di S.Lorenzo Maggiore, attraverso i reperti e le opere d'arte qui conservati e tramite i numerosi pannelli esplicativi che s'incontrano lungo il percorso museale.
Una tappa importante per la comprensione dell'area centrale e più antica della città attraverso i secoli.

 

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