Uno dei luoghi più romantici di Ravenna è un giardino posto all'interno del
Palazzo della Provincia: la
Cripta Rasponi con i suoi
Giardini Pensili.
Il
Palazzo della Provicia si trova nel centro storico della città, sulla stessa piazza dove affaccia la
Chiesa di S.Francesco e a due passi dalla
Tomba di Dante.
L'aspetto attuale in stile "neoromanico" con richiami bizantini di questo palazzo si deve al progetto di Giulio Ulisse Arata.
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Palazzo della Provincia |
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Palazzo della Provincia (facciata su Piazza dei Caduti) |
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Palazzo della Provincia (facciata porticata su Piazza S.Francesco) |
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balcone della Sala del Consiglio all'angolo del Palazzo della Provincia |
Il
Palazzo della Provincia fu realizzato tra il 1925 e il 1928 sull'antico
Palazzo Rasponi del XVIII secolo, che fu una dimora nobiliare fino al 1886.
La famiglia Rasponi, divisa in vari rami, è stata una delle più importanti famiglie di Ravenna.
Proveniente dalla Sassonia e venuta in Italia al seguito di Carlo Magno, si stabilì a Ravenna nel 1050.
Tra il XIV e XV secolo era tra le 12 famiglie più potenti della Romagna.
Furono insigniti del titolo comitale dall'imperatore Federico III nel 1469.
Ottennero la signoria di Ravenna e si macchiarono di omicidi, stragi e saccheggi, e per questo furono anche esiliati.
Ma furono molti gli illustri cittadini di questa famiglia.
All'inizio del XIX secolo erano ancora la famiglia più potente di Ravenna.
Il palazzo era stato fatto costruire dal conte e collezionista di opere
d'arte e antichità Cristino Rasponi, che qui, in saloni con affreschi di Felice Giani, aveva raccolto sculture e
una ricca pinacoteca.
Palazzo Rasponi era noto per il suo grande giardino interno di cui oggi rimane solo il
parterre all'italiana con cespugli di bosso e la zona pensile.
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giardino all'interno del Palazzo della Provincia |
Originariamente infatti il giardino era diviso in tre aree: a Nord-Ovest era stato creato un
giardino all'inglese (oggi occupato dal lato settentrionale del
Palazzo della Provincia), a Sud-Est vi era un
giardino all'italiana (dove oggi si trova la Sala Nullo Baldini) con al centro una fontana circolare, e nell'angolo Nord-Est era stata costruita una scalinata che fiancheggiava la
serra e saliva ad una
torretta neogotica.
Nel giardino si trovavano statue, capitelli e bassorilievi antichi
Tra queste antichità c'era il bassorilievo di
Eracle e la cerva di Cerinea (VI sec.d.C.) oggi conservato al
Museo Nazionale di Ravenna.
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Eracle e la cerva di Cerinea (VI sec.d.C. - Museo Nazionale di Ravenna) |
Il bassorilievo, di provenienza ignota (forse decorava la Basilica Herculis), fu reimpiegato nella decorazione della Cattedrale, poi murato nelle adiacenze del Palazzo Arcivescovile.
In seguito finì nella collezione lapidaria di Cristino Rasponi e infine fu donato al Museo Nazionale.
Per visitare oggi quel che resta del giardino con la
Cripta Rasponi e i suoi
Giardini Pensili si accede al
Palazzo della Provincia dall'ingresso posto sotto al portico prospiciente la
Piazza S.Francesco.
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Piazza S.Francesco con la chiesa omonima e il Palazzo della Provincia |
Varcato il portale con cancello a motivo zoomorfo ad api, sormontato da lunetta con lo stemma della Provincia, ci si trova nell'atrio del palazzo.
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facciata del Palazzo della Provincia con porticato e ingresso alla Cripta Rasponi e ai suoi Giardini Pensili |
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portico del Palazzo della Provincia |
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ingresso con lunetta con stemma della Provincia |
L'
atrio presenta due matronei laterali a traforo e abside centrale ad esedra rivestito di marmo botticino.
Ha una volta con crociera romanica con cordonatura in rilievo.
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atrio d'onore |
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balaustra a traforo del matroneo dell'atrio |
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abside dell'atrio |
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decorazione dell'atrio sopra l'ingresso del palazzo |
Nell'atrio una porta sormontata da finestra circolare "a cloisonné" permette di uscire nel giardino.
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finestra "a cloisonnè" dell'atrio |
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abside dell'atrio vista dal giardino |
Qui zampilla una
fontana fatta realizzare da Giulio Ulisse Arata.
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fontana |
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fontana |
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particolare della fontana |
Sul fondo del giardino si nota subito la
torre neogotica con merli a coda di rondine.
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torre neogotica |
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torre neogotica, serra e campanile della Chiesa di S.Francesco |
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merli a coda di rondine della torre neogotica e giardino pensile |
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torre neogotica a livello dei Giardini Pensili |
E' quel che resta del
Palazzo Rasponi.
Sulla parete esterna della
torre si trova l'
Arma della famiglia Rasponi: due branche (zampe) di leone recise, passate in croce di Sant'Andrea.
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Arma della famiglia Rasponi e meridiana |
Nella torre si trova la cosiddetta
Cripta Rasponi, una cappella gentilizia fatta costruire per accogliere i defunti della nobile famiglia, ma che in realtà non servì mai a questa funzione.
La cripta è il nucleo più antico del sito (fine XVIII/inizio XIX secolo).
E' costituita da tre vani.
Il
primo vano, che funge d'accesso, s'innesta alla base della torre neogotica ed ha una pianta poligonale e una copertura a botte.
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vano d'accesso agli ambienti della Cripta Rasponi alla base della torre neogotica
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secondo vano della Cripta Rasponi visto dall'interno del terzo vano |
Il
secondo vano, quello centrale, ha una volta circolare, nicchie all'interno delle quali vi sono
lastre marmoree commemorative della famiglia Rasponi, e una pavimentazione musiva.
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nicchie delle pareti del secondo vano della Cripta Rasponi |
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nicchie del secondo vano |
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lastre commemorative della famiglia Rasponi |
Il
mosaico a cerchi intersecati che ricopre il pavimento di questo vano è composto da più di 20 lacerti rettangolari, assemblati insieme in maniera casuale: i motivi decorativi del bordo del mosaico originario vennero infatti posti nella parte centrale della cappella.
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passerella trasparente per poter osservare i mosaici della cripta |
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particolare del pavimento musivo del secondo vano della Cripta Rasponi |
I frammenti in
opus tessellatum con motivi ornamentali e figurine di animali (teste di arieti, anatre, galline, serpenti, oche), provengono probabilmente dalla decorazione musiva della
Basilica di S.Severo della città di Classe.
Questa basilica costruita nel VI secolo, gemella della
Basilica di Sant'Apollinare in Classe, fu distrutta intorno al 1820/1821 e i conti Rasponi ne avrebbero acquistato parti della decorazione pavimentale.
Nella volta una palla in pietra porta la scritta "SIC VITA PENDET AB ALTO".
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palla nella volta con la scritta "SIC VITA PENDET AB ALTO" |
Il
terzo vano è il presbiterio con abside che richiama la porzione di un ottagono.
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presbiterio della cripta |
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pavimentazione musiva del presbiterio della cripta |
Una finestra con arco a sesto acuto illumina un piccolo
altare per le funzioni religiose, formato da un pulvino di marmo preconneso forse di epoca teodoriciana (mancante al momento della nostra visita perché sostituito da una scultura moderna!).
Nella
torre vi sono esposti alcuni manufatti raccolti da Cristino Rasponi: un
tabernacolo rinascimentale, due
laterizi decorati e un
pulvino.
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tabernacolo rinascimentale e laterizi decorati |
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pulvino |
Usciti dalla cripta si può salire alla parte dei giardini pensili tramite una scala posta vicino alla
serra che risale al 1840.
Un'
erma marmorea dà il benvenuto al visitatore che giunge al cosiddetto "
Volto Rasponi", una terrazza ad archi che connette i giardini di
Palazzo Rasponi al campanile della
Chiesa di S.Francesco.
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scala d'accesso ai Giardini Pensili |
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erma marmorea |
Cristino Rasponi aveva ornato il "Volto" con il
quadrante dell'orologio di
Piazza del Popolo, smontato da Camillo Morigia in occasione dei lavori per la realizzazione della facciata del
Pubblico Orologio (1785/1789).
Il quadrante segnava tutte le 24 ore.
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Volto Rasponi |
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scala e terrazzo del Volto Rasponi |
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quadrante d'orologio |
La facciata in cotto che fa da sfondo al quadrante presenta una finestra bifora con archi acuti tamponata.
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bifora della parete di fondo del terrazzo del Volto Rasponi |
Sulle terrazze dei
Giardini Pensili si trovano cespugli di rose bianche, glicini e rampicanti.
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Giardini Pensili |
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terrazza dei Giardini Pensili e scala esterna della torre neogotica |
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terrazza dei Giardini Pensili |
I giardini servivano a collegare il palazzo con le scuderie e i magazzini, oltrepassando con il terrazzo del "Volto"
Via Santi.
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terrazzo del "Volto" visto dall'ultima terrazza dei Giardini Pensili |
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"Volto" visto da Piazza S.Francesco |
L'ultima terrazza con vista sulla
Piazza S.Francesco e sulla
Zona Dantesca fu aggiunta nel XX secolo.
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ultima terrazza dei Giardini Pensili |
Il
Palazzo Rasponi fu venduto nel 1886 all'ex cameriere Geremia Zoli che lo trasformò nel
Grand Hotel Byron.
L
'hotel fu acquistato da Nullo Baldini nel 1918 per farne la sede della
Federazione delle Cooperative.
Simbolo del potere socialista a Ravenna; l'edificio fu incendiato dalle squadre fasciste di Italo Balbo e Achille Grandi nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1922.
Una targa ne ricorda l'accaduto.
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iscrizione commemorativa |
Come già detto il palazzo fu poi ricostruito nel 1926.
CURIOSITÀ: questo romantico giardino ha visto crescere l'amore di George Byron e della contessina Teresa Gamba Guiccioli.
I due si erano incontrati a Venezia nel salotto della contessa Marina Querini Benzon e allacciarono un legame sentimentale, che li portò a fuggire a Venezia.
La contessina, allora diciottenne, chiese e ottene dal papa la separazione dal marito.
Quando poi George Byron morì, lei scrisse una biografia del suo amato.
Alexandre Dumas padre trasformò la contessina in uno dei personaggi del suo "Il Conte di Montecristo".
https://criptarasponi.it/
Orario: 2 marzo /30 marzo sabato e domenica 10.00/18.30
aprile /2 giugno lunedì /venerdì 10.00/14.00
sabato domenica e festivi 10.00/18.30
3 giugno /6 ottobre tutti i giorni 10.00/14.00
7 ottobre /8 dicembre sabato e domenica 10.00/18.00
Chiuso dal 15 al 25 dicembre
26 dicembre /6 gennaio tutti i giorni 10.00/18.00
Costo: 2€
biglietto cumulativo:
Cripta Rasponi e Giardini Pensili + Domus dei Tappeti di Pietra + Museo Tamo 7€
CONCLUSIONI
La
Cripta Rasponi e i suoi
Giardini Pensili sono un'oasi di pace all'interno del centro storico di Ravenna dove, immersi in un'atmosfera piacevolmente romantica, potersi fermare e riposare un poco prima di riprendere il tour dei monumenti ravennati, senza perdere di vista il
leitmotiv di questa città: i suoi splendidi mosaici.
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