La principale piazza di Ravenna è Piazza del Popolo, così chiamata dal 1946 quando con il referendum i Ravennati scelsero la Repubblica alla Monarchia.
Piazza del Popolo (angolo Sud-orientale) |
vita notturna a Piazza del Popolo |
La piazza incominciò a prendere forma nel XIII secolo, all'epoca in cui la potente famiglia dei da Polenta governava a Ravenna.
Bernardino da Polenta aveva la sua residenza sul lato occidentale dell'attuale piazza, nel punto in cui ancora oggi sorge il cosiddetto "Palazzo Merlato", allora posto lungo l'argine del canale Padenna, che tagliava da Nord a Sud il centro urbano.
Il corso d'acqua fu poi tombato nel XV secolo.
"Palazzo Merlato" |
Questo palazzo dei da Polenta divenne quindi il centro politico della città, la sede del Comune medievale, il cosiddetto "Palazzo Vecchio" del quale non rimane quasi nulla.
Nel 1681 infatti fu realizzato, forse su disegno di Pietro Grossi, il primo nucleo dell'attuale Palazzo Comunale, successivamente ampliato e dotato di un ulteriore piano nel 1761.
Il palazzo prese il nome di "Palazzo Merlato" dopo che nel 1857, in occasione della visita a Ravenna di papa Pio IX, la sommità del palazzo fu decorata con una merlatura ghibellina.
"Palazzo Merlato" by night |
Due degli archi del porticato sono a sesto acuto.
Al primo piano si aprono cinque finestre incorniciate, di cui una con balcone, e al secondo piano cinque tondi.
Corona il palazzo un cornicione in laterizio e la merlatura.
"Palazzo Merlato": primo piano con finestre e balcone e secondo piano con tondi |
La volta di questo passaggio è stata decorata ad affresco, con raffigurazioni dei monumenti cittadini e ritratti di personaggi illustri, da Gaetano Savini nel 1873.
La scala d'accesso al palazzo fu realizzata nel 1411, all'angolo della piazza.
scala d'accesso al "Palazzo Merlato" |
affreschi e cancello (Umberto Bellotto) della scala d'accesso del "Palazzo Merlato" |
Rimase al suo posto la semicolonna con pigna di rosso di Verona, posta alla base della scala.
Nel 1921 fu messo il cancello, opera di Umberto Bellotto.
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Nel 1295 fu costruito sul lato meridionale della piazza il Palazzo del Rettore di Romagna.
La Serenissima governò sulla città di Ravenna dal 1441 al 1509.
Durante questo periodo i Veneziani trasferirono la sede del Comune nel nuovo palazzo da loro costruito sul lato meridionale, tra il Palazzo Merlato e il Palazzo del Rettore di Romagna, e che dai dominatori prese il nome di "Palazzetto Veneziano".
"Palazzetto Veneziano" |
"Palazzetto Veneziano" versione notturna |
I cinque archi con archivolto in terracotta del portico al piano terra del palazzetto sono retti da sei colonne di granito con capitelli di VI secolo d.C.
un capitello del portico del "Palazzetto Veneziano" (VI sec.) |
un capitello del portico del "Palazzetto Veneziano" (VI sec.) |
capitello con il monogramma di Teodorico (VI sec.) |
Il balconcino è invece originale: ha mensole lavorate a bassorilievo e lo stemma del podestà Vitale Lando.
una bifora e il balconcino del "Palazzetto Veneziano" |
balconcino del "Palazzetto Veneziano" |
Risale al 1534 il voltone detto "Cavalcavia" che collega il Palazzo Merlato al "Palazzetto Veneziano", e che permette di accedere a Via Cairoli.
da sinistra: "Palazzetto Veneziano", "Cavalcavia" e "Palazzetto Merlato" |
suggestioni notturne del complesso comunale |
Sempre sul lato meridionale della piazza, accanto al "Palazzetto Veneziano", sorge l'attuale Palazzo della Prefettura, che occupa due terzi di questo lato della piazza.
Palazzo della Banca del Lavoro (al centro) e Palazzo della Prefettura (con ponteggi) |
Quando si ebbe il passaggio di Ravenna allo Stato Pontificio, il Palazzo del Rettore infatti fu ampliato (inglobando parte del "Palazzetto Veneziano"), e divenne la sede del vescovo e poi del Cardinal Legato.
Qui si trovavano anche le carceri (demolite nel 1907), gli alloggi dei funzionari e delle guardie svizzere.
Nel 1688 il palazzo venne demolito perché danneggiato dal terremoto e riedificato tra il 1694 e il 1696 per volere del cardinale Francesco Barberini.
Il palazzo è sede della Prefettura dal 1863.
Purtroppo al momento della nostra visita la facciata del palazzo con portale barocco era coperta da impalcature di cantiere.
Si attribuisce il progetto a Carlo Fontana.
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Il Palazzo della Prefettura è legato tramite un voltone al palazzo della Banca Nazionale del Lavoro.
Mausoleo di Dante Alighieri visto dal voltone tra il Palazzo della Prefettura e il Palazzo della Banca Nazionale del Lavoro posti su Piazza del Popolo |
Nella facciata di questa chiesa vi era inglobato il quadrante dell'Orologio pubblico.
Quando poi accanto a questa chiesa nel 1491 sorse la Chiesa di S.Marco, venne costruito sopra l'orologio un campanile.
Camillo Morigia aveva realizzato nel 1783 una nuova facciata neoclassica per il complesso delle due chiese.
Morigia cambiò anche il meccanismo e il quadrante all'orologio, spostandolo dalla facciata delle chiese alla facciata della torre che guarda verso la piazza.
Il precedente quadrante in pietra d'Istria dell'orologio, che segnava tutte le 24 ore, fu spostato nel 1784 all'interno dei Giardini Pensili del Palazzo della Provincia, costituendo un ingresso ad arco verso un terrazzo che divideva l'ex Palazzo Rasponi dal Convento della Basilica di S.Francesco.
quadrante dell'orologio delle 24 ore che era collocato sulla Chiesa di S.Sebastiano (Giardini Pensili dell'ex Palazzo Rasponi oggi Palazzo della Provincia) |
Durante il periodo napoleonico le due chiese furono sconsacrate ed adibite ad altro uso: furono la sede della Dogana, divennero il primo cinematografo e il teatro di burattini, un mercato di polli, una macelleria e un garage.
palazzo della Banca Nazionale del Lavoro con orologio illuminato |
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All'estremità orientale di Piazza del Popolo si trova la Chiesa di Santa Maria del Suffragio.
Chiesa di S.Maria del Suffragio |
La chiesa in stile barocco ha una pianta ottagonale con cappelle in corrispondenza di ogni lato.
La facciata è in pietra d'Istria a due ordini, decorata con due statue (Pace e Giustizia) e un bassorilievo (Liberazione delle Anime del Purgatorio) realizzati da Celio e Giovanni Toschini.
cupola ottagonale della Chiesa di S.Maria del Suffragio |
porta interna della Chiesa di S.Maria del Suffragio |
interno a pianta centrale della Chiesa di S.Maria del Suffragio |
Carità (Antonio Marinetti) |
Fede (Antonio Marinetti) |
altare maggiore, tribune d'organo, coro ligneo, statue di Giustizia e Pace (Antonio Marinetti) |
Natività di Maria (Andrea Barbiani) |
Pietà (Giovanni Toschini) |
Gloria di S.Vitale (Giovanni Toschini) |
Sul lato settentrionale di Piazza del Popolo si trova il Palazzo Rasponi del Sale (oggi Banca Unicredit).
lato settentrionale di Piazza del Popolo con Palazzo Rasponi del Sale |
Il palazzo presenta nella facciata prospiciente la piazza un portale marmoreo in stile antico con un architrave nel quale è raffigurata una Natività di Gesù.
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La conformazione dell'attuale Piazza del Popolo si deve alle sistemazioni attuate nel XV secolo dai Veneziani.
colonne veneziane di Piazza del Popolo |
Inoltre come a Piazza S.Marco a Venezia, per delimitare la piazza verso il corso del Padenna, alzarono due colonne in granito bigio ponendo alla sommità le statue del Leone di S.Marco (simbolo della Serenissima) e di Sant'Apollinare (patrono della città).
Sant'Apollinare |
Sant'Apollinare |
Nel 1644 la statua di Sant'Apollinare prese il posto del simbolo di Venezia sulla colonna sinistra, mentre al suo posto sulla colonna destra venne posta la statua di S.Vitale realizzata da Clemente Molli.
S.Vitale (Clemente Molli) |
S.Vitale (Clemente Molli) |
Segnalava il mezzogiorno solare a Ravenna e indicava le ore italiche.
Serviva a regolare l'orologio pubblico della piazza.
colonna di S.Vitale con incisa una meridiana (1793) |
un basamento delle colonne di Piazza del Popolo |
basamento di una colonna veneziana di Piazza del Popolo: segno zodiacale dell'Aquario |
La statua era alta circa 5m e dopo essere stata posta forse presso la Basilica Herculis, aveva trovato la sua collocazione nel Foro Asinario (l'attuale Piazzetta dell'Aquila), dove il terremoto del 1591 la distrusse.
L'Ercole reggeva sulle spalle un orologio semisferico simile ad una conchiglia da cui si dipartivano le linee orarie e su cui era posto uno gnomone.
Oggi solo un frammento di un piede e parte della gamba sono conservati al museo Nazionale di Ravenna.
Nel centro della piazza venne posta nel XVIII secolo la statua di Clemente XII, opera di Pietro Bracci (1738).
Clemente XII (Pietro Bracci - 1738 - Museo Nazionale di Ravenna) |
Questa statua era stata forse commissionata per la tomba del papa nella Cappella Corsini della Basilica di S.Giovanni in Laterano a Roma.Durante il periodo della Repubblica Romana (1849) fu posto nella piazza l'Albero della Libertà, simbolo dell'ideologia liberale repubblicana, al posto in cui ne era stato piantato un altro nel periodo napoleonico (1797), e una targa al centro della piazza lo ricorda.
Fu collocata invece a Ravenna in Piazza Maggiore, come si chiamava allora Piazza del Popolo, e spostata più volte durante il periodo napoleonico e poi con l'Unità d'Italia.
La statua fu infine trasferita nel chiostro del complesso benedettino di S.Vitale, sede del Museo Nazionale di Ravenna.
CONCLUSIONI
Nonostante che ogni città abbia più di una piazza importante, in ogni centro cittadino vi è quella che ha avuto una storia più lunga, più significativa, che l'ha portata a essere quella più rappresentativa.
Piazza del Popolo a Ravenna è stata la piazza che ha saputo aggiudicarsi questo privilegio.
Nei secoli Piazza del Popolo fu sempre un luogo di aggregazione e palcoscenico della vita quotidiana degli abitanti di Ravenna.
Qui si svolse la vita amministrativa e sociale, prese luogo fino al Novecento il mercato cittadino, si amministrò la giustizia con esposizioni alla gogna ed esecuzioni capitali, qui si disputarono tauromachie e corse del palio fino al Settecento.
E ancor oggi rimane il cuore della città.
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