sabato 15 febbraio 2020

Padova: la Scuola del Santo


La Scuola del Santo o Scoletta del Santo si trova a Padova sullo stesso sagrato della Basilica di Sant'Antonio, alla destra dell'Oratorio di S.Giorgio.

a sinistra: Oratorio di S.Giorgio / a destra: Scuola del Santo
Il nome "scuola" era stato dato nella Serenissima alle sedi delle confraternite.
L'edificio fu costruito infatti intorno al 1430 come sede della Confraternita di Sant'Antonio (tutt'oggi operante), costituitasi nel 1232 poco dopo la morte del Santo (1231), per promuovere un percorso d'iniziazione cristiana e sviluppare la devozione antoniana.

L'oratorio rettangolare a un solo piano venne sopraelevato di un piano nel 1504, venendosi così a creare due chiesette una sopra l'altra.
Se si osserva infatti la facciata della costruzione si nota una cornice che mostra come l'edificio fosse in origine.

facciata della Scuola del Santo
Nel 1736 fu costruito dall'architetto Giovanni Gloria il corpo di fabbrica che unisce la Scuola all'Oratorio di S.Giorgio.

corpo di fabbrica con loggia tra l'Oratorio di S.Giorgio e la Scuola del Santo
All'interno del nuovo corpo fu costruito uno scalone al quale si accede tramite un piccolo atrio che precede un cortiletto selciato.

atrio e cortiletto interno
Lo scalone inizialmente a doppia rampa si riunisce in un'unica rampa dopo il primo pianerottolo.

una delle prime rampe di scale
primo pianerottolo e campane dell'Oratorio della confraternita
seconda rampa di scale
scalone
pianerottolo del primo piano e loggia
Lungo lo scalone si trovano alcune statue che rappresentano le Virtù a cui i confratelli dovevano attendere: Vigilanza, Obbedienza, Amore per il prossimo e Amore per Dio, Costanza, Modestia, Concordia e Pace.

Obbedienza, Vigilanza e Amore per il prossimo
in primo piano: Amore per Dio
Costanza e Modestia
Concordia e Pace
Due lapidi sotto il poggiolo ricordano che da qui papa Pio VI nel 1782, papa Pio VII nel 1800 e più recentemente papa Giovanni Paolo II nel 1982, benedissero il popolo.

Sul muro del pianerottolo vi è un dipinto a tempera su legno di autore ignoto del XV secolo che raffigura Sant'Antonio su noce intento a scrivere.

Sant'Antonio su noce intento a scrivere (autore ignoto - XV sec.)
Entrando nella sala priorale si nota sulla parete destra un affresco che raffigura un un uomo con abito della confraternita (l'unico ritratto in tutta la sala), che distribuisce focaccine ai poveri, una delle consuetudini che la confraternita aveva ed ha tutt'oggi.
Quest'uomo è Nicola da Strà, guardiano della Scuola, dipinto dalle mani di Tiziano e del fratello Francesco Vecellio proprio dietro la porta dell'aula.

Nicola da Strà/ Statua di Sant'Antonio (Tiziano e Francesco Vecellio - 1511)
Il confratello infatti incaricò nel 1511 Tiziano e il fratello Francesco Vecellio di affrescare nella sala alcune delle 18 pitture sulla Vita e miracoli di Sant'Antonio (15 affreschi e 3 tele) che decorano le pareti.

CURIOSITÀ: la statua in argento di Sant'Antonio che è stata dipinta nell'affresco venne portata in Francia da Napoleone (probabilmente venne fusa).

Le rimanenti opere pittoriche, divise tra loro da parastine di legno dorato e dipinto, sono state realizzate tra il 1509 e il 1530 da artisti veneti: Filippo da Verona, Girolamo del Santo, Domenico Campagnola, Girolamo Tessari, Bartolomeo Montagna, Giannantonio Corona, Benedetto Montagna, Antonio Buttafuoco, Giammartino Frangipani.


decorazione pittorica della sala
decorazione pittorica della sala
A partire dalla parete a destra dell'ingresso, dopo il ritratto di Nicola da Strà, si trovano:

- Il Miracolo del neonato che parla al padre per testimoniare in favore dell'onestà della madre
  (Tiziano - 1511)

Miracolo del neonato (Tiziano - 1511)
CURIOSITÀ: la statua romana antica che compare sulla sinistra del dipinto è stata tratta da Tiziano dall'Apoteosi di Augusto un rilievo che si trova nel Museo Nazionale di Ravenna.

Apoteosi di Augusto (42/43 a.C. - Museo Nazionale di Ravenna)
- Il Miracolo del cuore dell'avaro in cui Sant'Antonio fa ritrovare il cuore di un avaro in uno scrigno
  contenente anche denaro (attribuito a Francesco Vecellio - 1512)

Miracolo del cuore dell'avaro (attr. Francesco Vecellio - 1512)
- Il Miracolo della mula inginocchiata davanti l'Eucarestia (Girolamo Tessari - 1515)

Miracolo della mula inginocchiata davanti l'Eucarestia (Girolamo Tessari - 1515)
- Sant'Antonio appare al beato Luca Belludi predicendo la liberazione di Padova dalla tirannia di 
  Ezzelino (Filippo da Verona - 1510)

Sant'Antonio appare al beato Luca Belludi predicendo la liberazione di Padova dalla tirannia di   Ezzelino (Filippo da Verona - 1510)
- I funerali di Sant'Antonio all'Arcella (Girolamo Tessari - 1513)

I funerali di Sant'Antonio all'Arcella (Girolamo Tessari - 1513)
- La ricognizione del corpo di Sant'Antonio del cardinale Guy de Boulogne (Bartolomeo Montagna -
  1512).
Sono riconoscibili nel dipinto, di fronte al vescovo e cardinale francese Guy de Boulogne, il signore di Padova Jacopo II di Carrara e la moglie Costanza inginocchiata.
In questa occasione (15 febbraio 1350) si prelevò il mento di Sant'Antonio per porlo nel prezioso reliquiario (dono di Guy de Boulogne per essere stato salvato dalla peste nera) che si vede qui dipinto, ancora conservato nella basilica.
Ma in quel giorno non avvenne nessuna riconognizione del corpo: il dipinto è quindi un falso storico.

La ricognizione del corpo di Sant'Antonio del cardinale Guy de Boulogne (Bartolomeo Montagna -  1512)
- Il Miracolo del bicchiere (Girolamo Tessari - 1511)

Miracolo del bicchiere (Girolamo Tessari - 1511)
- Sant'Antonio rimprovera al tiranno Ezzelino le sue crudeltà (Giannantonio Corona - 1510)
 
Sant'Antonio rimprovera al tiranno Ezzelino le sue crudeltà (Giannantonio Corona - 1510)
Si è giunti all'abside con altare sul quale si trova una Madonna col Bambino in terracotta policroma di Andrea Briosco (1533).

altare: Madonna col Bambino (Andrea Briosco - 1533) / S.Francesco, Sant'Antonio e Angelo(Domenico Campagnola - 1520)
L'abside lignea, gli armadi e i cassettoni furono realizzati da Girolamo da Piacenza.
Alle spalle dell'altare Domenico Campagnola ha affrescato S.Francesco e Sant'Antonio (1520) sormontati da un Angelo.

La decorazione pittorica continua a sinistra dell'altare con:
- Sant'Antonio riporta la pace tra gli abitanti di Padova (Giannantonio Corona - 1509)

Sant'Antonio riporta la pace tra gli abitanti di Padova (Giannantonio Corona - 1509)
- Una donna pugnalata dal marito geloso è miracolosamente guarita dal Santo (Tiziano - 1511)

Una donna pugnalata dal marito geloso è miracolosamente guarita dal Santo (Tiziano - 1511)
- Sant'Antonio riattacca il piede ad un giovane (Tiziano - 1511) che pentito di aver dato un calcio alla
  madre se lo era tagliato

Sant'Antonio riattacca il piede ad un giovane (Tiziano - 1511)
CURIOSITÀ: In questo affresco compaiono i pittori Giorgione (con scudo con l'effige di una fenice, simbolo di risurrezione) e Giannantonio Corona (l'uomo con un cestino per raccogliere i vestiti del morto da bruciare), e l'umanista Pietro Bembo (raffigurato con una lunga barba). Inoltre nell'angolo destro dell'affresco compare un "mostriciattolo" che raffigura una malattia infettiva: nel '500 si era iniziato a capire che le malattie potevano essere trasmesse per infezione.

da sinistra: Pietro Bembo (con la barba), Giorgione (alla sinistra del Santo) e Gioannantonio Corona (a destra nella foto)
particolare dell'angolo in basso a destra: mostriciattolo
Sant'Antonio riporta in vita il piccolo Tommasino, un bimbo caduto nell'acqua bollente (Girolamo
   Tessari - 1524)

Sant'Antonio riporta in vita il piccolo Tommasino (Girolamo Tessari - 1524)
- Sant'Antonio risuscita un giovane perché testimoni l'innocenza del padre di Sant'Antonio falsamente
  accusato di omicidio (attribuito a Benedetto Montagna - XVI secolo)

Sant'Antonio risuscita un giovane perché testimoni l'innocenza del padre di Sant'Antonio falsamente  accusato di omicidio (attribuito a Benedetto Montagna - XVI sec.)
- Il Transito di Sant'Antonio (Antonio Buttafuoco - 1775)

Il Transito di Sant'Antonio (Antonio Buttafuoco - 1775)
- Una giovane annegata è risuscitata per intercessione di Sant'Antonio (Domenico Campagnola -
  XVI secolo)

Una giovane annegata è risuscitata per intercessione di Sant'Antonio (Domenico Campagnola -  XVI sec.)
- Il Santo risuscita un bimbo annegato (Giammartino Frangipani - 1511).

Il Santo risuscita un bimbo annegato (Giammartino Frangipani - 1511)
Il soffitto della sala è a cassettoni lignei dipinti, intagliato da Giovanni Cavalieri e dipinto da Domenico Bottazzo (1506/1510).
I motivi decorativi cambiano da un riquadro all'altro.

soffitto a cassettoni lignei della sala
https://www.santantonio.org/it/content/oratorio-di-san-giorgio-0
Orario:     martedì/domenica  9.00/13.00   14.00/18.00
CHIUSO lunedì - Natale - Capodanno
Costo:     7€    biglietto cumulativo ORATORIO DI S.GIORGIO + SCUOLA DEL SANTO + MUSEO ANTONIANO E MUSEO DELLA DEVOZIONE POPOLARE  
GRATIS il 18 marzo e il 4 ottobre


CONCLUSIONI
La Sala priorale della Scuola del Santo è una gemma del Rinascimento italiano.
I dipinti che sono stati commissionati al giovane Tiziano (allora aveva appena vent'anni)  rappresentano la prima committenza autonoma del pittore.
I tre dipinti realizzati da Tiziano furono portati a termine in 27 giorni: ha infatti impiegato 13 giorni per completare Il Miracolo del neonato, 9 giorni per Sant'Antonio riattacca il piede ad un giovane e solo 5 giorni per la realizzazione della Donna pugnalata dal marito geloso!
La chiave di lettura può essere la riconciliazione degli affetti famigliari, ma anche la riconciliazione tra Venezia e Padova.
Ma la Scuola del Santo è anche la testimonianza del panorama artistico del Cinquecento veneto e della svolta dell'arte pittorica italiana..


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