La
Cappella degli Scrovegni a Padova è uno dei capolavori della pittura italiana del Trecento e rappresenta il ciclo più completo di affreschi realizzati da Giotto.
La
cappella, dedicata a S.Maria della Carità, venne eretta per volere del ricco banchiere e uomo d'affari padovano Enrico degli Scrovegni, come oratorio annesso al suo palazzo (palazzo e oratorio erano collegati da un loggiato), dove accogliere dopo la morte lui e i suoi discendenti.
La famiglia degli Scrovegni, di origini modeste ma che in breve tempo era divenuta ricca grazie all'attività di prestavalute, viene ricordata anche perché Dante, contemporaneo, concittadino e amico di Giotto, pose nel girone degli usurai nell'Inferno della Divina Commedia Rinaldo degli Scrovegni, padre di Enrico.
"E un che d’una scrofa azzurra e grossa
segnato avea lo suo sacchetto bianco,
mi disse: "Che fai tu in questa fossa?
Or te ne va; e perché se’ vivo anco,
sappi che ’l mio vicin Vitalïano
sederà qui dal mio sinistro fianco.
Con questi Fiorentin son padoano:
spesse fïate mi ’ntronan li orecchi
gridando: "Vegna ’l cavalier sovrano,
che recherà la tasca con tre becchi!"".
Qui distorse la bocca e di fuor trasse
la lingua, come bue che ’l naso lecchi."
(Divina Commedia XVII, 64-75)
Anche se Dante non fa esplicitamente il nome di Rinaldo (o Reginaldo), s'intuisce che parla di lui perché il personaggio descritto porta raffigurato sul suo sacchetto bianco di usuraio la scrofa azzurra del suo stemma famigliare (la scrofa e il cognome della famiglia provengono da alcune terre di loro proprietà chiamate "peta de Scrufa") e dice di essere padovano.
Enrico nel 1320 fuggi dai conflitti e dalle guerre civili che all'epoca tormentavano Padova stabilendosi a Venezia.
Bandito ufficialmente da Padova nel 1328, morì a Murano nella laguna di Venezia nel 1336, ma venne poi sepolto nell'abside di questa cappella in accordo con i suoi ultimi desideri.
Il
palazzo della famiglia degli Scrovegni venne costruito nel 1300 (anno del primo Giubileo), in un'area precedentemente di proprietà del nobile Manfredo Dalesmanini.
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Cappella degli Scrovegni tra i resti dell'Arena |
Il palazzo fu eretto seguendo il tracciato ellittico dell'
Arena, l'anfiteatro
romano di Patavium (l'antica Padova)
, di cui se ne possono ancora vedere i resti dopo l'abbattimento nel 1824 della ricca residenza da parte degli ultimi proprietari (i Foscari Gradenigo), per ricavarne materiali preziosi.
Questo privò la
cappella di sostegno e protezione.
Nel 1817 era già crollato il portichetto quattrocentesco della facciata della
cappella.
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resti dell'Arena |
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resti dell'Arena |
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interno dei resti dell'Arena / Palazzo degli Scrovegni |
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resti dell'Arena / Palazzo degli Scrovegni |
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resti dell'Arena / Palazzo degli Scrovegni |
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resti dell'Arena dai quali s'intravede la Cappella degli Scrovegni |
La
cappella, consacrata il 25 marzo 1305 nel giorno dell'Annunciazione, si presenta oggi come un'aula rettangolare (20,88 X 12,65m/alta 12,6m) coperta da una volta a botte, con un'abside poligonale poi sopraelevata per erigere la cella campanaria.
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Cappella degli Scrovegni |
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Cappella degli Scrovegni (vista dall'abside) |
Ma dal modellino che Enrico offre alla Madonna raffigurato nell'affresco della controfacciata della cappella, si suppone che a causa della protesta elevata dai vicini frati Eremitani, per l'arroganza di Enrico di aver costruito non un oratorio ma una vera e propria chiesa (nel 1304 papa Benedetto XI concesse l'indulgenza a chi avesse visitato la cappella), l'edificio venne ridimensionato: venne quindi abbattuta l'abside monumentale con transetto.
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esterno della Cappella degli Scrovegni con torre innalzata nel 1700 |
L'abside e la sacrestia infatti sono stati decoranti in un'epoca successiva (probabilmente nel terzo decennio del Trecento), da un pittore ignoto denominato Maestro del Coro degli Scrovegni.
La
cappella è illuminata da una trifora gotica in facciata e da finestre alte e strette poste lungo la parete Sud.
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trifora della controfacciata |
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finestre della parete meridionale e amboni |
L'aula è interrotta a metà da due amboni ai quali sono addossati due altari.
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ambone con addossato un altare |
Giotto, avvalendosi dell'aiuto di 40 collaboratori, realizzò il ciclo d'affreschi in meno di due anni (1303/1305).
L'iconografia, ispirata a vari testi (Vangeli Apocrifi, Leggenda Aurea, Meditationes Vitae Christi dello Pseudo Bonaventura, Psichomachia di Prudenzio, Hortus Deliciarum di Herrad von Landesber, De Officiis di Cicerone, Metamorfosi di Ovidio, De
Ira di Seneca, Decretum Gratiani di fra' Bartolomeo da San Concordio), fu probabilmente concepita da un ecclesiastico (identificato forse nel teologo agostiniano Alberto da Padova), probabilmente lo stesso che inginocchiato sostiene il modellino della cappella offerto alla Madonna da Enrico degli Scrovegni nel Giudizio Universale affrescato sulla controfacciata.
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Alberto da Padova |
All'edificio reale Giotto sovrappose una finta architettura: uno
zoccolo a finti marmi e con finte sculture, e finte finestre nelle quali
dipinse figure a mezzo busto e le scene della narrazione.
Le pareti, l'arco trionfale, la controfacciata e la volta della cappella (per una superficie totale di circa 900mq) sono stati affrescati da Giotto con più di 100 soggetti.
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parete sinistra della cappella |
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parete destra della cappella |
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controfacciata |
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volta |
Le pareti sono divise orizzontalmente in tre registri sovrapposti, entro fasce dipinte con medaglioni quadrilobati con
Santi e
Profeti, alternati a decorazioni geometriche.
Nei medaglioni quadrilobati sono anche raffigurate 10 scene dell'Antico Testamento che sono collegate all'episodio del Nuovo Testamento raffigurato accanto per il concetto agostiniano che"Il Nuovo Testamento si cela nell'Antico e nel Nuovo l'Antico si svela".
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fascia che incornicia le scene: Santi e Profeti |
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fascia che incornicia le scene: Santi e Profeti |
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fascia che incornicia le scene: Santi e Profeti |
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fascia che incornicia le scene: Santi e Profeti |
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fascia che incornicia le scene: Santi e Profeti |
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Elia rapito sul carro di fuoco (vicino all'Ascensione) |
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Patto della Circoncisione che Dio comandò ad Abramo (vicino al Battesimo di Cristo) |
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La creazione dell'uomo (vicino alla Resurrezione di Lazzaro) |
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Giona nelle fauci della balena (vicino al Compianto del Cristo morto) |
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Il leone resuscita i cuccioli (tra il Compianto sul Cristo morto e Noli me tangere) |
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Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia (vicino alle Nozze di Cana) |
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Dieci uomini afferrano un Giudeo per il mantello (vicino all'Entrata in Gerusalemme) |
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Il serpente di bronzo (tra l'Ascesa al Calvario e la Resurrezione) |
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Mosè riceve le tavole della Legge (vicino alla Pentecoste)
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Arcangelo Michele combatte Satana (vicino alla Cacciata dei mercanti dal Tempio) |
Nelle 40 scene sono raffigurati i più importanti episodi della Vita di Gioacchino ed Anna, della Vita della Maria e della Vita di Gesù.
Il ciclo inizia nel
registro superiore della
parete destra (parete meridionale), a partire dall'arco trionfale dell'abside, con la scena della
Cacciata di Gioacchino dal Tempio.
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Cacciata di Gioacchino dal Tempio |
Seguono sulla stessa parete
Gioacchino tra i pastori,
Un Angelo appare ad Anna in preghiera,
Gioacchino offre a Dio il sacrificio di un capretto,
Il sogno di Gioacchino,
L'incontro di Gioacchino ed Anna alla Porta Aurea.
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Gioacchino tra i pastori |
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Un Angelo appare ad Anna in preghiera |
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Gioacchino offre a Dio il sacrificio di un capretto |
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Il sogno di Gioacchino |
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L'incontro di Gioacchino ed Anna alla Porta Aurea |
Il ciclo continua sulla
parete sinistra (parete settentrionale) nel
registro superiore, partendo dalla controfacciata, con
Nascita di Maria e lavanda.
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Nascita di Maria e lavanda |
Seguono le scene della
Presentazione di Maria al Tempio,
Consegna delle verghe,
Preghiera per la fioritura delle verghe,
Matrimonio della Vergine,
Corteo nuziale.
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Presentazione di Maria al Tempio |
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Consegna delle verghe |
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Preghiera per la fioritura delle verghe |
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Matrimonio della Vergine |
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Corteo nuziale |
La narrazione continua nell'
arco trionfale con la
lunetta superiore in cui è raffigurato
Dio Padre incarica l'Arcangelo Gabriele di dare l'annuncio a Maria.
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Dio Padre ordina all'Arcangelo Gabriele di dare l'annuncio a Maria |
L'
Eterno è stato dipinto a tempera su una tavola di legno di pioppo che viene conservata nei vicini
Musei Civici degli Eremitani, e sostituita qui da una copia per ragioni di conservazione.
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Eterno (Giotto - Musei Civici degli Eremitani) |
Risulta un'anomalia in una decorazione pittorica murale.
Si tratta di uno sportello che forse avrà avuto una ragione d'essere prima della modifica dell'abside.
Sotto la lunetta, da una parte dell'arco vi è raffigurato l'
Angelo annunciante, e dall'altra parte la
Vergine annunciata.
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Angelo annunciante |
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Vergine annunciata |
Sempre sull'
arco trionfale, nel
registro centrale troviamo la
Visitazione di Maria ad Elisabetta.
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Visitazione di Maria ad Elisabetta |
Il ciclo ricomincia nel
registro centrale della
parete destra con la
Nascita di Gesù e l'annuncio ai pastori.
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Nascita di Gesù e l'annuncio ai pastori |
Seguono: l'
Adorazione dei Magi, la
Presentazione di Gesù al Tempio, la
Fuga in Egitto, la
Strage degli Innocenti.
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Adorazione dei Magi |
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Presentazione di Gesù al Tempio |
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Fuga in Egitto |
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Strage degli Innocenti |
Sulla
parete sinistra nel
registro centrale troviamo:
Gesù tra i Dottori,
Battesimo di Gesù,
Nozze di Cana,
Resurrezione di Lazzaro,
Ingresso a Gerusalemme e
Cacciata dei mercanti dal Tempio.
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Gesù tra i Dottori |
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Battesimo di Gesù |
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Nozze di Cana |
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Resurrezione di Lazzaro |
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Ingresso a Gerusalemme |
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Cacciata dei mercanti dal Tempio |
La narrazione continua nel
registro centrale dell'
arco trionfale col
Tradimento di Giuda.
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Tradimento di Giuda |
Si prosegue nuovamente sulla
parete destra nel
registro inferiore con l'
Ultima Cena, la
Lavanda dei piedi, il
Bacio di Giuda,
Cristo davanti a Caifa e la
Flagellazione.
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Ultima Cena |
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Lavanda dei piedi |
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Bacio di Giuda |
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Cristo davanti a Caifa |
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Flagellazione |
Sulla parete sinistra il ciclo prosegue nel registro inferiore con la
Salita al Calvario, la
Crocifissione,
Compianto sul Cristo morto,
Resurrezione e Noli me tangere,
Ascensione e
Pentecoste.
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Salita al Calvario |
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Crocifissione |
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Compianto sul Cristo morto |
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Resurrezione e Noli me tangere |
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Ascensione |
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Pentecoste |
CURIOSITÀ: Nella scena che raffigura l'Adorazione dei Magi Giotto ha dipinto una cometa, individuabile con la Cometa di Halley, probabilmente da lui vista nel 1301/1302, appena prima dell'esecuzione di quest'opera
Per questo l'Agenzia Spaziale Europea (ASE) ha chiamato "Giotto" la sonda che ha effettuato il passaggio ravvicinato al nucleo della Cometa Halley nel 1986.
Nel
registro inferiore dell'
arco trionfale Giotto ha dipinto due "
Coretti" o "
Camere segrete": due pitture illusionistiche che raffigurano due vani coperti da volta a crociera dalla quale pende una lampada in metallo, delimitati da un arco gotico e con bifore gotiche dipinte sulla parete di fondo.
Forse Giotto voleva dare una raffigurazione illusionistica del mancante transetto?
Rappresentano in ogni caso la nascita, in senso moderno, della prospettiva pittorica.
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"Coretto" sinistro |
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"Coretto" destro |
Nel
riquadro inferiore destro dell'
arco trionfale si trova un
altare dedicato a S.Caterina d'Alessandria.
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arco trionfale con altare di S.Caterina d'Alessandria |
In alto sono raffigurate le
Sante Caterina e Apollonia racchiuse in tondi e
Cristo in Gloria, mentre nella parte inferiore sono dipinte due scene della passione:
La Preghiera nell'Orto del Getsemani e la
Flagellazione.
Questi affreschi non furono realizzati da Giotto ma come quelli del presbiterio dal Maestro del Coro degli Scrovegni.
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decorazione dell'altare di S.Caterina d'Alessandria |
Sotto queste scene affrescate sono raffigurati 14 riquadri a monocromo con
Allegorie di Vizi (sulla parete sinistra) e
Allegorie di Virtù (sulla parete destra), alternati a specchiature a finto marmo.
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riquadri dipinti a monocromo alternati a finti marmi |
Rappresentano il percorso del settimo giorno, il giorno tra la nascita della Chiesa e il Giudizio Universale.
Il nome della
Virtù o del
Vizio è scritto in latino in alto, accompagnato in basso da componimenti in latino ritmico.
Sono collocati secondo un criterio detto "analogia dei contrari": sono infatti due percorsi alternativi di vita tra cui il fedele può scegliere.
Le
Virtù:
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Prudenza |
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Fortezza |
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Temperanza |
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Giustizia |
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Fede |
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Carità |
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Speranza |
E i
Vizi (l'
Avarizia è stata sostituita dall
'Invidia):
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Stoltezza |
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Scostanza |
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Ira |
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Ingiustizia |
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Infedeltà |
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Invidia |
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Disperazione |
Le sequenze delle storie culminano con la morte e la Resurrezione del Figlio di Dio e nel
Giudizio Universale dipinto sulla controfacciata.
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Giudizio Universale |
Cristo giudice è posto al centro in una mandorla iridata.
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particolare del Giudizio Universale: Cristo giudice |
Sotto il trono di Cristo si intravedono delle strane figure, un tempo identificate con i simboli dei Quattro Evangelisti.
In realtà sono raffigurati da una parte un
pesce (forse un luccio), un'
orsa, un
centauro, e dall'altra un
uomo alato e un
leone alato, che insieme rappresentano l'essenza di Cristo.
Siedono in trono ai lati di Cristo i
Dodici Apostoli.
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particolare del Giudizio Universale: Apostoli in trono |
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particolare del Giudizio Universale: Apostoli in trono |
Sopra di loro schiere di
Angeli.
Nella sommità dell'affresco due
Angeli arrotolano il cielo.
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particolare del Giudizio Universale: schiera di Angeli con Angelo che arrotola il cielo |
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particolare del Giudizio Universale: schiera di Angeli con Angelo che arrotola il cielo |
Nella parte inferiore sinistra trovano posto due file parallele di
Eletti.
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particolare del Giudizio Universale: Eletti |
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particolare del Giudizio Universale: Eletti |
CURIOSITÀ: la tradizione vuole individuare con il ritratto di Giotto l'uomo con lo zuccotto giallo tra gli Eletti.
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l'uomo con il copricapo giallo è per tradizione il ritratto di Giotto |
Una
Croce retta da due
Angeli divide gli eletti dai dannati.
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particolare del Giudizio Universale: Croce retta da due Angeli |
Nella parte inferiore destra invece è raffigurato l'
Inferno con i dannati, i diavoli e un gigantesco
Lucifero.
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particolare del Giudizio Universale: Inferno |
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particolare del Giudizio Universale: Inferno (l'impiccato con veste bianca è Giuda)
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particolare del Giudizio Universale: Inferno |
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particolare del Giudizio Universale: Lucifero |
Come già detto tra gli eletti Giotto raffigurò
Enrico degli Scrovegni nell'atto di offrire il modellino della cappella alla Madonna.
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particolare del Giudizio Universale: Enrico degli Scrovegni con ecclesiastico (forse colui a cui si deve l'iconografia del ciclo di affreschi)
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CURIOSITÀ: il 25 marzo, giorno della consacrazione della cappella e festa dell'Annunciazione, nell'affresco del
Giudizio Universale, un raggio di luce passa tra la mano di Enrico degli Scrovegni e quella della Madonna.
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particolare della mano di Enrico degli Scrovegni e della mano della Madonna tra le quali passa un fascio di luce il 25 marzo (giorno della festa dell'Annunciazione) |
La falsa architettura sorregge una
volta stellata divisa da tre fasce trasversali decorate con
Santi e
Angeli.
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volta stellata e fascia decorata con Santi e Angeli |
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volta stellata e fasce decorate con Santi e Angeli |
La volta è punteggiata da 700 stelle a otto punte (simbolo dell'ottavo giorno) e tra esse si trovano due tondi nei quali sono raffigurati la
Madonna col Bambino e
Cristo Pantocratore.
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Madonna col Bambino |
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Cristo Pantocratore |
A questi due tondi fanno da corona i tondi di sette
Profeti e il tondo con la raffigurazione di
S.Giovanni Battista.
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Profeta Daniele |
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Profeta Isaia |
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S.Giovanni Battista |
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Profeta Michea |
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Profeta Ezechiele |
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Profeta Malachia |
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Profeta Baruch |
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Profeta Michea |
Come già accennato, l'abside e il presbiterio della cappella hanno subito una ristrutturazione e forse altri affreschi di Giotto realizzati in quest'area sono andati perduti.
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abside |
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presbiterio |
La decorazione pittorica infatti è attribuita al Maestro del Coro degli Scrovegni che ha affrescato sei riquadri nel presbiterio che narrano le vicende della Madonna dopo l'
Ascensione di Cristo.
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parete sinistra del presbiterio |
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parete destra del presbiterio |
Partendo in alto sulla parete sinistra, scendendo e poi passando sulla parete destra dal basso verso l'alto, si vedono:
L'Annuncio della morte a Maria,
Il saluto degli Apostoli a Maria, la
Dormitio Verginis,
I funerali di Maria, l'
Assunzione di Maria e l'
Incoronazione di Maria.
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L'Annuncio della morte a Maria / Il saluto degli Apostoli a Maria |
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Dormitio Verginis |
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I funerali di Maria |
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Assunzione di Maria / Incoronazione di Maria |
In due nicchie dell'abside sono state dipinte da Giusto de' Menabuoi due
Madonne che allattano.
Enrico degli Scrovegni chiamò a decorare la sua cappella non solo Giotto, ma anche un altro importante artista dell'epoca: Giovanni Pisani.
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altare della cappella |
Lo scultore realizzò per la cappella le tre statue in marmo bianco apuano poste sull'altare: la
Madonna col Bambino e di due
Angeli cerofori (che purtroppo hanno perso le ali).
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Madonna col Bambino (Giovanni Pisano) / Angeli cerofori (Giovanni Pisano) / Tomba di Enrico degli Scrovegni e di Jacopina d'Este (Maestro del Monumento di Castellano Salomone) |
Alle spalle dell'altare si trova la
tomba di Enrico degli Scrovegni e della seconda moglie Jacopina d'Este, figlia di Francesco d'Este e nipote di Azio VII d'Este, signore di Ferrara.
Enrico degli Scrovegni aveva sposato in prime nozze la figlia di Bonifacio da Carrara e sorella di Ubertino da Carrara, di cui però non si conosce il nome.
Il monumento funebre è attribuito al Maestro del Monumento di Castellano Salomone.
Sull'altare pendeva un tempo un
Crocifisso realizzato da Giotto a tempera e oro su tavola di pioppo, ora conservato nei vicini
Musei Civici degli Eremitani.
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Crocifisso di Giotto (Musei Civici degli Eremitani) |
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retro del Crocifisso di Giotto (Musei Civici degli Eremitani) |
Cappella e palazzo furono venduti dal Consiglio dei Dieci alla famiglia Capodilista che li rivendettero al cardinale Ludovico Trevisan.
Poi passarono ai Foscari.
Nel 1880 la cappella venne infine acquistata dalla città di Padova.
Oggi grazie ad un accurato restauro e ad un impianto di trattamento dell'aria si possono ammirare gli affreschi della
Cappella degli Scrovegni nel loro splendore, con le dovute precauzioni per conservarne ancora per secoli la bellezza.
Prima di visitare la cappella si visita la sala multimediale allestita nei
Musei Civici degli Eremitani, dove tramite sette postazioni è possibile scoprire il ciclo di affreschi della cappella, il suo autore e l'epoca in cui è stato realizzato.
Poi con 5 minuti d'anticipo sull'inizio della visita della cappella ci si deve recare all'ingresso del sito e rimanere per 15 minuti in una piccola sala di compensazione per stabilizzare il microclima interno.
L'attesa sarà "ingannata" dalla visione di un filmato sul ciclo degli affreschi che si andranno a visitare.
La visita, riservata a sole 25 persone per ogni turno, dura solo 15 minuti, e quindi spalancate gli occhi cercando di captare ogni minimo particolare (per questo è meglio documentarsi prima!).
http://www.cappelladegliscrovegni.it
https://cappellascrovegni.comune.padova.it
Orario: 9.00/19.00
CHIUSO solo i giorni di Natale, S.Stefano e Capodanno
visite serali 27/30 dicembre 2019 (19.00/22.00) e 2/6 gennaio 2020 (19.00/22.00)
Costo: visite diurne 13€
(
CAPPELLA DEGLI SCROVEGNI +
MUSEI CIVICI DEGLI EREMITANI +
PALAZZO ZUCKERMANN)
i lunedì non festivi 8€
(perché il lunedì sono CHIUSI i
Musei Civici degli Eremitani compresi nel biglietto)
visite serali 8€
Se si acquista la
PADOVA CARD (48 ore 16€ - 72 ore 21€) il biglietto costa solo1€ di prevendita (ma chiaramente bisogna acquistare la Card prima della prevendita).
ATTENZIONE:
- BIGLIETTO
NON PRENOTABILE PER IL GIORNO STESSO DI VISITA
- PREVENDITA OBBLIGATORIA
- BIGLIETTO NON RIMBORSABILE
- BIGLIETTO PRENOTABILE
SINO AL GIORNO PRIMA SOLO CON
CARTE DI CREDITO
- CON ALTRE MODALITÀ DI PAGAMENTO IL BIGLIETTO E' PRENOTABILE
SINO A 3
GIORNI PRIMA (escludendo il giorno di visita e il giorno di prenotazione)
al numero 049 2010020 (lunedì/venerdì 9.00/19.00 e sabato 9.00/18.00)
CONCLUSIONI
Il ciclo d'affreschi realizzato da Giotto nella
Cappella degli Scrovegni è uno dei massimi capolavori dell'arte occidentale ed è anche l'opera più largamente autografa del pittore.
Rappresenta anche il ciclo dell'Italia medioevale più esteso dedicato alla Vergine.
La cappella è stata d'ispirazione per molti pittori italiani, da Masaccio a Piero della Francesca, dal Mantegna a Raffaello e a Michelangelo, senza dimenticare i più moderni muralisti messicani.
Giotto dimostra di essere un gran pittore per il suo gusto narrativo, per la ricerca compositiva, per la resa realistica degli spazi naturali e architettonici, per la sua capacità di rendere il dramma dei sentimenti eterni dell'uomo e di fondere forma e significato.
"Il quale rimutò l'arte del dipingere di greco in latino e ridurre al moderno"
(Libro dell'Arte - Cennino Cennini).
Enrico degli Scrovegni è stato invece capace di mostrare pubblicamente, ai suoi contemporanei e anche a noi dopo diversi secoli, il suo
status di uomo potente grazie anche alla costruzione di questa cappella.
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