sabato 2 marzo 2024

Lanzarote: la Fondazione César Manrique - Casa del Vulcano


Nel villaggio agricolo di Tahiche, nel Comune di Teguise nel centro dell'isola di Lanzarote, a circa 6 km dalla capitale Arrecife, si trova la Fondazione César Manrique.

ingresso della Fondazione César Manrique

La Fondazione César Manrique è stata creata nel 1982 ed inaugurata nel 1992 dal poliedrico artista César Manrique e da alcuni suoi amici. E' una fondazione culturale privata, autofinanziata e senza scopo di lucro atta a promuovere e conservare la diffusione dell'opera di Manrique e svolge un'attività culturale ed artistica a favore del rispetto dell'ambiente.


Come sede della fondazione fu scelta la dimora in cui abitò per vent'anni l'artista (1968/1988), chiamata "
Taro di Tahiche", dove per "taro" s'intende l'antica capanna che i pastori costruivano sull'isola. Lo stesso Manrique riadattò e ridistribuì gli ambienti della sua casa per adattarli alla sede della fondazione e al museo.

Il Taro di Tahiche era una casa progettata nel 1966 dall'artista al suo ritorno sulla sua isola natale dopo un soggiorno di due anni a New York. L'artista poi lasciò questa sua dimora per trasferirsi in una nuova casa più tranquilla che aveva costruito ad Haria dove visse sino al giorno in cui perse la vita in un incidente automobilistico, proprio nei pressi della fondazione (1992).

Manrique scelse di costruire la sua dimora in un sito naturale modellato dalla lava, su un terreno coperto dalla colata lavica del vulcano Timanfaya (1730/1736). La casa venne scavata dentro e intorno a cinque bolle vulcaniche.

Su una proprietà di 30.000 mq venne realizzata una casa di 3000 mq. La casa, distribuita su due livelli, comprendeva 1800 mq di zona abitabile, 1200 mq di terrazzi e giardino, ai quali si aggiungono 2900 mq di parcheggio. Lo stile adottato da Manrique è allo stesso tempo tradizionale e moderno.

Dopo aver oltrepassato il cancello d'ingresso, i primi ambienti che s'incontrano sulla sinistra erano una volta gli alloggi del personale della casa, oggi sono adibiti a uffici amministrativi della fondazione.

uffici amministrativi della fondazione

Poco oltre, in un giardino il cui terreno è coperto da ceneri vulcaniche, piantumato con palme, cactus, euforbie e alberi da frutta riparati dai tradizionali muretti semicircolari in pietra (socos), i visitatori vengono accolti da due opere di César Manrique: El Triunfador realizzato in acciaio corten nel 1989, e una struttura mobile in ferro della serie El Juguete del Viento, uno dei "Giocattoli del Vento" che punteggiano la geografia dell'isola, costituiti da sfere, cerchi e piramidi che si muovono col vento che spira costantemente su Lanzarote.

giardino

giardino

"socos" nel giardino

El Juguete del Viento (César Manrique)

El Triunfador (César Manrique - 1989)

Sulla sinistra, prima di entrare nella casa, si trova un edificio basso preceduto da un muro in pietra: è questo uno spazio di solito predisposto ad accogliere mostre temporanee.

muro d'ingresso dell'edificio per mostre temporanee
Durante la nostra visita l'allestimento degli spazi museali era stato stravolto per celebrare il centenario della nascita di César Manrique (1919). La mostra era stata prorogata fino a novembre 2023. Per questo quello che descriverò in questo post probabilmente non sarà ciò che vedrete se visiterete questo sito, ma la descrizione della struttura della casa e il percorso di visita rimarrà invece invariato.
Nell'interno di questo primo spazio erano in mostra foto e video dell'artista che evidenziano il suo amore per la sua isola natale, e il grande murale Lanzarote che Manrique aveva dipinto nel 1953 per il Terminal passeggeri dell'Aeroporto di Guacimeta. Il murale descrive il paesaggio e le attività della vita quotidiana del mondo rurale e marino dell'isola e simboleggia la sua apertura e la connessione al mondo esterno.

Lanzarote (César Manrique - 1953)

disegni 

collezione di terrecotte

foto di Manrique

Usciti di nuovo nel giardino si inizia la visita del piano superiore della casa (ovvero del pian terreno) varcando una porta che trafora un muro bianco, affiancata da una fontana in pietra.

ingresso alla casa

fontana in pietra dell'ingresso

Si accede attraverso questo passaggio ad un piccolo patio in cui si può notare l'apertura di una delle "bolle" sottostanti (della cosiddetta "Bolla bianca"). Da questa apertura spunta la chioma di una palma. Lungo il muro di recinzione del patio vi sono appese ossa di animali e oggetti ritrovati nelle bolle durante la costruzione della casa.

patio

stemma in terracotta
Il piano superiore era composto da un Salone, un Soggiorno (spazio oggi chiamato "Sala Espacios"), la Cucina (oggi divenuta una sala di esposizione di opere grafiche), una Camera per gli ospiti, la Camera di Manrique (oggi "Sala Bocetos") e un Bagno.
Il percorso di visita inizia visitando quello che un tempo era il Salone dell'abitazione dell'artista.

Salone

Salone

Salone

Il grande ambiente è illuminato da grandi finestre. Lungo una parete si trova un grande camino in pietra con collezioni di terrecotte.

camino del Salone

Al centro della sala si nota la grande apertura della cosiddetta "Bolla rossa" sottostante (che si visiterà più avanti nel percorso), dalla quale sbucano i rami di un albero secco.

"Bolla rossa" vista dal Salone e albero morto

Un'altra apertura sul pavimento è occupata da una scala a chiocciola in legno, che rappresentava un tempo l'unico modo per raggiungere il piano sottostante. Oggi invece non è percorribile essendo stata realizzata una scala esterna per agevolare il percorso ai visitatori.

scala che dal Salone conduce al piano inferiore

Normalmente in questa spazio sono esposte la Collezione d'arte contemporanea della Fondazione, e parte della Collezione di opere grafiche (tra le quali opere di Picasso e Mirò), ma durante la nostra visita le opere erano stata sostituite da oggetti, opere e foto di Manrique.

opere di César Manrique

foto di Manrique

Si accede quindi ad uno spazio esterno di passaggio con veduta sulla colata di lava e sul jameo (un tratto di tunnel vulcanico il cui tetto ha ceduto) dove è stata costruita la piscina.

veduta della distesa di lava dallo spazio esterno

veduta della distesa di lava dallo spazio esterno

jameo

piscina nello jameo

vasca nello jameo

piscina

Da questo passaggio si accede ad una sala chiamata "Espacios" dove normalmente sono esposti progetti e fotografie delle opere pubbliche create da Manrique, sostituite in occasione del centenario della sua nascita da foto della sua vita. 

"Espacios"

foto di César Manrique

foto di César Manrique

foto di César Manrique

foto di César Manrique

ritagli di giornale

Ritornando sui nostri passi tramite un corridoio dove abitualmente è allestita la Collezione di arte Contemporanea delle Canarie, e riattraversando il Salone, si può visitare quella che è stata la Camera da letto dell'artista, chiamata oggi "Bocetos".

Normalmente lo spazio è occupato da disegni, appunti, schizzi di murales, sculture e ceramiche, mentre durante la nostra visita erano in mostra foto dei viaggi all'estero intrapresi da Manrique, ritagli di giornale, oggetti personali, cartoline.

ritagli di giornale

ritagli di giornale

ritagli di giornale

ritagli di giornale

cartoline

foto di viaggi

foto di viaggi
La visita del piano superiore della casa è terminata, e uscendo in un cortile si può scendere una scala in basalto (realizzato dopo la conversione della dimora in sede della fondazione) per raggiugere il piano sotterraneo dell'abitazione creato nelle cinque bolle vulcaniche collegate da corridoi scavati nella lava e il jameo.
scala per accedere al piano sotterraneo

scala per accedere al piano sotterraneo
Le caratteristiche comuni a tutte le bolle sono quelle di essere più o meno di forma rotonda con un diametro di 5 m e di avere pavimenti e pareti imbiancate a calce che contrastano con il soffitto nero di materiale vulcanico.
La prima bolla che si trova dopo le scale è chiamata "Bolla della sorgente" per la presenza di una fonte.

"Bolla della sorgente"

Dopo aver percorso un corridoio si giunge alla "Bolla bianca", la bolla sotto il patio d'ingresso di cui abbiamo notato la chioma della palma che cresce al suo interno.

corridoio tra la "Bolla della sorgente" e la "Bolla bianca"

accesso alla "Bolla bianca"

"Bolla bianca"

"Bolla bianca"

"Bolla bianca"

palma posta al centro della bolla

La bolla prende il nome dal colore predominante dell'arredamento: divano bianco semicircolare con alcuni cuscini con foto di César Manrique ritratto in questo stesso ambiente e oggetti bianchi in esposizione. Anche la superficie del tavolino è coperta con una foto dell'artista. Particolare è la lampada a forma di torso femminile.

lampada a forma di torso femminile

cuscino con foto di César Manrique

tavolino con foto di César Manrique

cuscino con foto di César Manrique

La bolla che si incontra proseguendo il percorso di visita e percorrendo un altro corridoio, è la cosiddetta "Bolla rossa".

ingresso alla "Bolla rossa"

"Bolla rossa"

Questa bolla si trova proprio sotto al Salone, nel quale avevamo visto i rami secchi di un albero spuntare dall'apertura sul pavimento.

albero di fico morto

albero di fico morto
L'albero morto posto al centro della bolla si narra sia il fico che attrasse l'attenzione di Manrique attraversando il terreno vulcanico di quella che sarebbe diventata la sua residenza.

IL colore predominante dell'ambiente è il rosso: divano rosso, e anche qui cuscini con foto dell'artista e una scultura di Manrique di colore rosso.

scultura rossa e divano rosso con foto di Manrique

divano rosso con foto di Manrique

In questa bolla arrivava la scala che permetteva di scendere dal Salone nel piano sotterraneo, unico modo per raggiungere i vari ambienti ipogei.

corridoio verso il jameo

Da qui un corridoio ci permette di raggiungere il jameo.

jameo e piscina

Nel jameo è stata costruita una piscina con passerella in basalto che l'attraversa. Dal muro che la circonda spunta un getto d'acqua che cade nella piscina.

piscina

getto d'acqua della piscina

piscina

passerella in basalto

L'arredamento della piscina è composto da sedute di colore arancione e sedie trasparenti appese ad una trave.

sedute intorno alla piscina

sedie trasparenti appese ad una trave

sedie trasparenti appese ad una trave

Tra la vegetazione del jameo si trovano anche angoli per il relax, un forno/barbecue, una piccola pista da ballo e una vasca nella quale era stata posta una foto di Manrique che vi  nuotava dentro.

vegetazione nel jameo

vegetazione nel jameo

vegetazione nel jameo

angolo relax

forno/barbecue

vasca con foto di Manrique

Dal jameo si entra tramite un altro corridoio nella "Bolla nera" con quattro pilastri che la puntellano.

"Bolla nera"

Attraversata la bolla il percorso continua verso la "Bolla gialla" nella quale si trova un divano a quadri gialli e un altro fico piantato al centro dell'ambiente.

"Bolla gialla"

"Bolla gialla"

fico nella "Bolla gialla"

Risalendo una scala posta in questa bolla si può visitare quello che un tempo fu lo studio di César Manrique, ambiente ampliato in occasione della trasformazione della casa in sede della fondazione.

scala verso l'ex Studio di Manrique

ex Studio di Manrique

ex Studio di Manrique

ex Studio di Manrique

Particolare è la finestra dalla quale la lava che circonda la casa sembra entrare nella stanza creando un tutt'uno dentro/fuori, la materializzazione del pensiero estetico elaborato da César Manrique di "Arte-Natura/Natura-Arte".

finestra fuori-dentro/dentro-fuori

finestra fuori-dentro/dentro-fuori

Durante la nostra visita l'ambiente era stato allestito con altre foto riguardanti la vita dell'artista, le sue passioni, i premi che gli furono assegnati. Abitualmente invece qui si trova una mostra pittorica permanente, la Collezione Manrique.

oggetti creati o appartenuti a Manrique 

maschere africane e di Carnevale

Manrique davanti al Monumento del Campesino

premi ricevuti da César Manrique

La visita degli interni della casa è terminata. Attraversando due terrazzi si accede poi ad un  giardino nel cui centro si trova una vasca.

giardino

giardino

giardino

giardino

giardino

Lungo il muro di recinzione si trova un coloratissimo murale astratto realizzato nel 1992 da Manrique con pietra vulcanica (le linee di contorno) e maiolica (la parte interna del disegno). 

murale (César Manrique - 1992)

murale (César Manrique - 1992)

particolare del murale (César Manrique - 1992)

Prima di guadagnare l'uscita si passa davanti agli ex garage trasformati in bar e negozio.
 
negozio e uscita dalla Fondazione César Manrique

https://fcmanrique.org/it/casas-museo-visitas/fundacion-cesar-manrique-tahiche/

Orario:   lunedì/domenica  10.00/18.00

Costo:    10 €

               17 €  Casa Vulcano (Tahiche) + Casa del Palmeto (Haria)


CONCLUSIONI                                                                                                                 Anche se abbiamo visitato la sede della Fondazione César Manrique durante un'occasione un po' particolare, e con un allestimento diverso dal consueto, l'attraversare quegli ambienti che l'artista a tutto tondo ha vissuto e dove ha creato le sue opere e i suoi progetti di salvaguardia e sviluppo della sua isola natale ci ha suscitato grande interesse ed emozione. Credo che per conoscere a fondo questo straordinario artista si debba necessariamente visitare le due case da lui costruite su Lanzarote (Casa Vulcano e Casa del Palmeto) per comprendere a pieno la sua personalità artistica e umana.

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