La Città Vecchia (
Ciutat Vella) è uno dei dieci distretti di Barcellona e si divide in quattro quartieri: il
Barri Gòtic,
El Raval,
La Ribera e
La Barcelloneta.
La Ribera è il quartiere che ha come confini la via Laietana (a sud -ovest), la Ciutadella (a nord-est), il mare (a sud) e l'Eixample (a nord).
Il quartiere di Barcellona che ha mantenuto molto del suo passato medievale è La Ribera che in catalano significa "
La Riva".
Nel medioevo infatti il mare a Barcellona era più arretrato rispetto ad oggi e i nuovi quartieri che si vennero a formare oltre le mura della città ne lambivano le acque...e da qui il nome.
Allora La Barcelloneta era ancora un'isola.
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scorcio medievale de La Ribera |
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via de La Ribera |
Quando infatti le mura dell'antica Barcellona furono divenute troppo strette per contenerne la popolazione, si formarono due nuovi stanziamenti ad est della città:
Villanova del Mar, intorno ad una parrocchia di marinai e pescatori costruita sulla sabbia nel X secolo (che diverrà la Esglesia de Santa Maria del Mar) e
Villanova de Sant Pere, un altro agglomerato intorno al monastero di Sant Pere de les Puelles.
Nel primo si trasferirono marinai e uomini d'affari con interessi commerciali all'estero, nel secondo si concentrarono gli artigiani.
Molte delle strade in questo quartiere mantengono i nomi dei mestieri e delle corporazioni che nel medioevo avevano qui le loro sedi.
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scorcio de La Ribera |
Con la crescita del commercio marittimo e le conquiste di Juame I La Ribera divenne il centro economico di Barcellona.
Tra il XIII e il XV secolo si costruirono in
Carrer de Montcada palazzi signorili per ospitare la vecchia borghesia.
Divenne la via nobile di Barcellona.
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Carrer de Montcada |
Le case avevano una struttura tipica catalana, con un cortile interno con scala per accedere al primo piano.
Molti degli edifici erano provvisti di torre per avvistare le navi in arrivo al porto ed arrivare per primi ad iniziare il commercio.
Al piano terra vi erano magazzini e stalle, mentre le famiglie abitavano ai piani superiori.
L'ultimo piano era abitato dalle persone di servizio.
Per la loro eleganza questi edifici venivano usati anche per ospitare nobili e regnanti europei.
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cortile di un palazzo |
La via prende il nome dalla famiglia Montcada: Ramon I de Montcada fu un siniscalco, il più importante funzionario di palazzo della corte dell'epoca.
La famiglia aveva ricevuto questa terra come ricompensa da parte dei re-conti catalani per il sostegno dato a Ramon Berenguer IV alla conquista di Tortosa.
Ancora oggi Carrer de Montcada mantiene le caratteristiche della stretta strada della Città Vecchia, con palazzi medievali, rinascimentali e barocchi.
Il suo passato ricco e glorioso lo si respira ancora percorrendola o visitando i musei ospitati nei suoi antichi palazzi.
Due di questi ospitano due musei: il
Museo del tessuto, nel palazzo del Marchese di Llio e il
Museo d'Arte Precolombiana.
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un palazzo del Museu Picasso |
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un palazzo del Museu Picasso |
Il
Museu Picasso occupa cinque edifici medievali (XIII/XIV secolo) di Carrer de Montcada, collegati tra loro con cortili alberati: il primo e il secondo piano di
Palau Meca, l'entrata del museo,
Palau Barò de Castellet e
Palau Aguilar, l'uscita della mostra, sono adibiti alla mostra permanente ; gli altri due palazzi (
Palau Mauri e
Palau Finestres) ospitano mostre temporanee di altri artisti.
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cortile interno al Museu Picasso |
Nel museo sono esposte 3.800 opere di Pablo Ruiz Picasso, di tutti i periodi della vita dell'artista ma soprattutto della sua gioventù.
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fila per il Museu Picasso in Carrer de Montcada |
Fu infatti a Barcellona che Picasso consolidò la sua formazione accademica.
Le opere sono esposte in ordine cronologico.
Importante è l'esposizione della serie completa (44 tele) de "
La Meninas", dipinti ispirati al capolavoro di Velasquez.
Pezzi di ceramica dipinti da Picasso furono donati dalla vedova dell'artista.
Lunghe code si formano sempre davanti alla biglietteria.
www.museupicasso.bcn.es
Orario: martedì/domenica e festivi 9.00/19.00
mercoledì sino alle 21.30
dal 20 marzo sino alle 21.30
Costo: collezione permanente 11€
collezioni temporanee 6,50€
collezioni temporanee + collezioni permanenti 14€
gratis la I domenica del mese e ogni domenica dopo le 15.00
giornate "porte aperte" il 12/2 17/4 24/9
audioguide 5€ in italiano
NO FOTO
Picasso frequentò l'Accademia Reale per le belle Arti e le Arti industriali (dove insegnava anche il padre di Picasso), che dal 1847 era ospitata nella
Llotja, una delle prime borse valori costruita in Europa.
La costruzione di questo edificio risale al XIV secolo.
Era il deposito per le merci e aveva una sala per le contrattazioni.
Si trova in Plaça del Palau .
Anche se la facciata settecentesca è stata rifatta in stile neoclassico, il suo interno si è mantenuto gotico.
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L'antica
chiesa di Santa Maria de les Arenes attorno la quale sorse Villanova del Mar fu costruita su una necropoli romana.
La leggenda vuole che qui fu seppellita Santa Eulalia dopo il suo martirio nel 303, e i suoi resti poi furono murati nella cripta della chiesa nel 711 durante l'invasione araba.
Furono riscoperti dal vescovo di Barcellona nel 871 e traslati poi nella Cattedrale.
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portale della chiesa di Santa Maria del Mar |
La
basilica di Santa Maria del Mar o "
Cattedrale del Mare" che prese il posto dell'antica chiesa è un'opera di Berenguer de Montagut.
Fu ricostruita tra il 1329 e il 1384 (in soli 55 anni!) in un puro
stile gotico catalano, in quanto non ebbe, per la sua costruzione allora
in tempi record, contaminazioni artistiche.
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torri della chiesa di Santa Maria del Mar |
E' chiamata anche "l
a chiesa del popolo" perché fu costruita con i fondi dei mercanti e costruttori navali.
Sul portale sono rappresentati i
baistaxos, gli scaricatori di porto che portarono le pietre grigie da Montjuic sulle spalle.
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facciata della chiesa di Santa Maria del Mar |
La facciata è affiancata da due torri ottagonali.
Un rosone di grande dimensioni, con vetrata istoriata ricostruita dopo il terremoto del XV secolo, illumina la grande navata centrale.
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rosone della chiesa di Santa Maria del Mar |
Le navate laterali sono divise da quella centrale da esili colonne ottagonali molto distanziate tra loro (ben 15m), l'esempio di più ampio spazio tra colonne mai visto in chiese gotiche.
Questo crea insieme alla non grande differenza d'altezza delle tre navate, un ambiente quasi unico.
Questa chiesa non è superata da nessun edificio medievale al mondo per l'altezza.
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le tre navate della chiesa di Santa Maria del Mar |
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navata centrale e navata laterale |
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colonne e volte dell'abside |
Gli arredi e il coro, come in altre chiese di Barcellona, andarono persi durante la Guerra civile, quindi l'interno ha un aspetto semplice che evidenzia ancor più le proporzioni perfette e la purezza delle linee di questa bella chiesa.
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colonne dell'abside |
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colonne ottogonali |
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abside |
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altare maggiore |
Alcune vetrate sono del XV secolo.
La chiesa custodisce le reliquie di Sant Cugat nella cripta.
Un tempo per ragioni di sicurezza vi era un ponte che collegava la chiesa al Palazzo del Vicerè che si trovava in Plaça del Palau.
Il ponte fu demolito nel 1986 in quanto il palazzo venne distrutto nel1875.
Nella chiesa vi era anche un palco reale.
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intrecci di archi e volte |
Molti modellini di navi testimoniavano, prima dell'incendio in cui vennero distrutti, la devozione dei marinai alla Vergine.
Oggi ne rimane uno in ricordo.
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statua della Vergine con modellino di nave |
www.santamariadelmar.es
Orario: lunedì/sabato 9.00/13.00 17.00/20.30
domenica e festivi 10.00/14.00 17.00/20.00
Di rimpetto al lato meridionale della chiesa si trova il
Fossar de les Moreres, ove sorgeva un tempo un cimitero sopra una collinetta di gelsi.
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Fossar de les Moreres |
Questo è un luogo importante per i Catalani: furono sepolti qui gli eroi che morirono per difendere la città durante l'assedio del 1714 da parte di Filippo V.
La Catalonia infatti avevano sostenuto l'arciduca Carlo d'Austria alla successione al trono di Spagna, mentre la Castiglia era favorevole a Filippo d'Angiò.
Il cimitero fu rimosso per ragioni d'igene ma arde qui una fiamma in loro ricordo.
Sotto vi è scritto:
"EN EL FOSSAR DELES MORERES NO SE ENTERRA CAP TRAIDOR"
ovvero "
nella fossa dei gelsi non si seppellisce qualsiasi traditore".
Si dice infatti che un padre riconobbe tra i morti dell'assedio suo figlio che però era passato dalla parte francese e per questo non lo fece seppellire in questo posto.
L'11 settembre in ricordo di questa battaglia viene celebrata la
Diada de Barcellona, la giornata nazionale della Catalonia.
Dall'abside della chiesa di Santa Maria del Mar inizia il
Passeig del Born.
Era questo il fulcro dei traffici commerciali.
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Passeig del Born |
Questa zona de La Ribera è chiamata
El Born.
La parola
"born" in catalano antico aveva diversi significati: "
ciò che entra in un pugno" con valore di misura, "
limite" in quanto quartiere periferico, "
recinto" in quanto il Passeig del Born nel medioevo era una grande piazza e qui venivano organizzate fiere, feste popolari, tornei cavallereschi, spettacoli teatrali e venivano giustiziate le vittime dell'Inquisizione e le esecuzioni pubbliche non religiose.
Qui si celebrarono i primi carnevali e si svolgevano le processioni della Settima Santa.
Oggi questo viale acciotolato e pedonale che si estende sino all'ex mercato del Born è divenuto uno dei luoghi più trendy di Barcellona, con boutiques, gallerie d'arte, cocktail-bar, tapas-bar e caffè.
Le case che lo costeggiano risalgono al settecento e all'ottocento.
Sino al 1971 alla fine del Passeig del Born si trovava il
Mercat del Born eretto nel 1876.
Il suo tetto in ferro e vetro s'ispirava a quello parigino di Les Halles.
Sotto il mercato sono stati trovati resti medievali.
Altro mercato ancora in attività de La Ribera è il
Mercat de Santa Caterina, il primo mercato coperto costruito su un terreno appartenuto ai frati Domenicani, del convento di SantaCaterina, del XIII secolo, prima sede del
Consiglio dei Cento.
Il convento venne demolito per far spazio al mercato nel 1835.
Oggi si possono vederne i resti dalla preistoria ad oggi del sito nel
Centre d'Interpretacio Arquelogica.
www.museuhistoria.bcn.cat
Orario: lunedì/sabato 10.00/14.00 domenica e festivi chiuso
Costo: GRATIS
L'innnagurazione del mercato, prevalentemente del pesce, progettato da Josep Mas Vila si ebbe nel 1848.
Tra il 1997 e il 2005 Enric Miralles e Benedetta Tagliabue realizzarono il tetto ad onde composto da 200.000 tasselli di ceramica colorata in 67 colori diversi.
Il mercato si articola su tre livelli con un centinaio di bancarelle.
Orario: lunedì 7.30/14.00
martedì, mercoledì e sabato 7.30/15.30
giovedì e venerdì 7.30/20.30
La Ribera conobbe tempi di splendore e ricchezza fino a quando i commerci marittimi si svolgevano nel Mediterraneo.
Il porto di Barcellona, quando poi i commerci si rivolsero all'Atlantico,fu escluso dal commercio con le Americhe e perse d'importanza.
Nel XVIII secolo poi per la già citata Guerra di Successione Spagnola il quartiere de La Ribera fu in parte distrutto per far posto ad una fortezza a forma di stella, la
Ciutadella.
Era una punizione per i Barcellonesi che avevano combattuto contro Filippo V.
Fu progettata da Jorge Prospero de Verboom.
Si trattava di 5 bastioni uniti tra loro e circondati da un fossato e di due forti: il forte Don Carlos verso il mare e il forte Pienc a nord.
Con l'allontanamento dei Borbone dal trono si decretò l'abbattimento della fortezza che divenne esecutivo nel 1871.
In sostituzione della fortezza venne progettato un
parco da Josep Fontsere i Mestre per l'Esposizione Universale del 1888.
Si costruirono così l'
Arco di Trionfo, il
Castello dei Tre Draghi (oggi
Museu de Zoologia), l'
Estany, un lago artificiale, la Fontana dei Draghi o
Cascada Monumental alla quale collaborò anche Antoni Gaudì, l'
Hivernacle, una serra e l'
Umbracle, un giardino botanico.
Inoltre nel parco si trovano anche il
Parlamento Catalano, l'ex arsenale, lo
zoo e il Museu de Geologia.
In tutto il parco si possono ammirare lavori scultorei di artisti catalani.
Insomma per passare il tempo libero ce n'è per tutti i gusti!
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Nella zona settentrionale de La Ribera si trova la
chiesa di Sant Pere de les Puelles, mentre il monastero annesso andò distrutto.
Intorna a questa chiesa incominciò nel medioevo a popolarsi questo quartiere.
Della chiesa originaria del X secolo pre-romanica, si conservano la struttura a croce greca e i capitelli corinzi del XII secolo sotto la cupola.
Anche il campanile è di epoca romanica e viene chiamato
Torre dels Pàrajos perché dà rifugio a numerosi uccelli.
Era anche una torre difensiva e un osservatorio astronomico.
Orario: lunedì/venerdì 8.30/13.00 17.00/19.30
sabato 8.30/13.00 16.30/19.00
domenica 11.00/14.00
festivi 9.30/13.00
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Non lontano dalla chiesa si trova lo splendido teatro dichiarato dall'Unesco Patrimonio Universale dell'Umanità: il
Palau de la Musica Catalana.
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Palau de la Musica Catalana |
Fu commissionato nel 1905 da L'
Orfeo Català, un istituto fondato nel 1891 per supportare la musica e la cultura catalana.
Simboleggia il rinascimento del nazionalismo catalano.
Fu costruito in un sito ristretto dove sorgeva il monastero di San Francesco da Paula.
Grazie al finanziamento popolare e al progetto di Lluis Dominèch i Montaner i lavori andarono avanti per tre anni.
Il teatro s'inaugurò nel 1908 con opere di Clavè e Handel.
Il mattone rosso e il mosaico sono gli elementi decorativi ricorrenti della facciata.
E' un'apoteosi di piastrelle, pietre scolpite e vetrate.
E' l'unica sede di concerti in stile modernista ed è anche l'unica in Europa ad essere illuminata da luce naturale.
Riunì per la sua costruzione tutte le arti decorative.
All'angolo dell'edificio si trova la scultura dell'
Allegoria della Musica Popolare di Miquel Blay.
Raffigura due ragazzi e due uomini anziani che abbracciano una ninfa mentre San Giorgio li protegge con la bandiera catalana.
Pilastri in mosaico con busti di Palestrina, Bach e Beethoven fiancheggiano la facciata.
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Allegoria della Musica Catalana |
Tra le colonne che fiancheggiano la porta principale si trova la biglietteria.
L'
atrio è riccamente decorato: volte con piastrelle valençiane e una doppia scalinata con balaustre in vetro dorato.
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scalinata del Palau de la Musica Catalana |
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scalinata del Palau de la musica Catalana |
Il
foyer, caratterizzato da grandi arcate con mattoni, ceramiche smaltate e motivi floreali, accoglie un caffè-restaurant.
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Foyer |
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caffè-restaurant del foyer |
L'
auditorium è illuminato da una cupola concava con vetrate istoriate raffiguranti coristi angelici femminili.
Il lucernario nella parte centrale è a forma di sole con cristalli nella tonalità del giallo.
Pesa una tonnellata.
Lo sfondo del palcoscenico è adornato con 18 sculture di Eusebi Arnau raffiguranti gli spiriti della musica.
Sono fatte di terracotta e
trencadis e vengono chiamate "
Les Muses del Palau".
Il boccascena in pietra pomice è ornato a sinistra dal busto di J.Anselm Clavé (che rappresenta la musica popolare) con l'
Allegoria dei Fiori di Maggio (una canzone catalana) e a destra dal busto di Beethoven (che rappresenta la musica universale) con sopra le valchirie wagneriane che cavalcano verso Clavé (simboleggiando un legame tra i due generi musicali).
Intorno alla sala corrono due file di balconi e un doppio colonnato d'influenza egiziana.
La sala può contenere 2000 persone.
L'organo è stato costruito in Germania.
Le lampade sono in stile medievale.
Sul soffitto e sulle vetrate ricorrono motivi floreali.
Di recente è stata demolita la chiesa del convento che si trovava qui, per far spazio al Palazzo e alla piazza sotto la quale è stata costruita una sala polivalente (il
Petit Palau) con tecnologie all'avanguardia.
www.palaumusica.cat
Orario visite guidate: ogni 1/2 ora 10.00/15.30
agosto 9.00/20.00
luglio e Pasqua 10.00/18.00
durata 55' non in italiano
Costo 18€
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La
Via Laietana rappresenta come si è detto il confine occidentale del quartiere.
Questa lunga strada che collega l'Eixample al porto prende il nome dal primo popolo iberico che abitò questa zona.
Al suo progetto parteciparono, dividendo i lavori in tre tronchi, Domenech i Montener, Josep Puig i Cadafalch e Ferran Romen.
Fu strutturata nel 1908 sventrando e demolendo molte case e palazzi del quartiere medievale.
Tra le costruzioni risparmiate rimase gran parte de la
Casa del Gremi dels Velers del 1758, opera di John Garrido, sede della corporazione dei tessitori di vele di seta, esistente a Barcellona dal 1553.
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Casa del Gremi dels Velers |
La Casa è decorata da incisioni settecentesche originali di cariatidi e telamoni, tranne che per la facciata sulla via Laietana per la cui sistemazione fu tagliato un muro su quale venne rifatto il graffito nel 1930, imitando quello originale.
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graffiti sulla Casa del Gremi dels Velers |
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cariatidi incise sulla Casa del Gremi dels Velers |
Su un angolo ospita la cappella della
Madonna degli Angeli.
Ancora oggi il
Collegio dell'Arte della Seta ha sede al primo piano del palazzo.
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cappella della Madonna degli Angeli |
Accanto a questo palazzo si trova la
Caixa de Pensions, sede della cassa di risparmio.
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Caixa de Pensions |
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Allegoria della Parsimonia |
La costruzione in stile neogotico è un progetto di Enric Sagnier i Villavecchia del 1917.
Una torre s'ispira alle chiese gotiche dell'Europa centrale: archi ogivali, vetrate multicolori e una scultura d'angolo rappresentante l'
Allegoria della Parsimonia.
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Caixa de Pensions |
Altri edifici che s'incontrano lungo la Via Laietana sono la
Casa Bulbena-Salas (1911) dall'ampia facciata con angoli arrotondati e con elementi barocchi, e la
Caixa de Catalunya, costruito nei primi anni Trenta con elementi classici e storicisti esternamente e interni che s'ispirano allo stile della Secessione viennese, e sede della Banca di Spagna dal 1955.
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Casa Bulbena-Salas |
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Caixa de Catalunya (a destra) |
CONCLUSIONI
Quel che rimane dell'architettura medievale de La Ribera ci fa immaginare quale fosse lo splendore del fulcro del commercio della Barcellona del tempo.
Non sempre è facile farlo, soprattutto quando sono stati fatti interventi pesanti nella struttura urbanistica.
Ciò non di meno si può trovare diversi scorci dell'antico passato barcellonese tra i palazzi e le case che costeggiano le strette vie e vicoli del quartiere e quell'orgoglio catalano caro ai suoi abitanti.