sabato 8 marzo 2025

Marocco: la Kasbah di Télouet, dimora dei "Signori dell'Atlante"


Nel Sud-Est del Marocco si trova uno dei gioielli dell'architettura Amazigh e dello stile ispanico-moresco: la Kasbah di Télouet.

Kasbah di Télouet

La Kasbah di Télouet prende il nome dal piccolo villaggio berbero in cui è stata costruita, posto sulle montagne dell'Alto Atlante, a 1800 m sul livello del mare e a 80 km a Nord-Ovest da Ouarzazate.

La parte più antica della kasbah costruita in stile architettonico berbero risale al XVIII secolo, ma la parte più ben conservata e riccamente decorata venne realizzata dalla famiglia Glaoui, una tribù originaria della regione, a partire dal 1860. Dalle tre generazioni di questa famiglia vennero costruite tre kasbah: una in argilla, una in pietra, e una in pietra e cemento armato.

kasbah più antica

kasbah più antica

kasbah più antica

kasbah più antica

kasbah più antica

seconda kasbah

seconda kasbah

seconda kasbah

seconda kasbah

seconda kasbah

seconda kasbah

seconda kasbah

La Kasbah di Télouet è stata sia una residenza signorile che un comando militare che controllava la via carovaniera e la regione. Era composta da stalle, prigioni, corte di giustizia, cortile delle feste, e saloni di rappresentanza.

edifici annessi alla kasbah

Le carovane che trasportavano l'oro di Timbuktu, schiavi, spezie e sete cinesi, provenienti dalle città pre-sahariane e dirette a Marrakech, transitavano lungo la strada che passava per Télouet (prima della costruzione della strada che passa per il passo Tizi n-Tichka), erano obbligate a pagare una royalty alla tribù dei Glaoui. 

Le carovane scambiavano e bilanciavano l'oro con il sale, estratto dalla vicina miniera di sale (posta a circa 8 km da Télouet): in un'epoca in cui non esistevano i frigoriferi per conservare i cibi, era essenziale il sale (dal sale deriva la parola "salario" in quanto gli antichi soldati Romani ricevevano parte delle loro ricompense in sale).

Nel 1682, a causa di una tempesta di neve, trovò rifugio nella kasbah il re Moulay Ismail Ben Chérif. Nel 1893 (per lo stesso motivo) fu ospitato nella kasbah il Sultano alawita Hassan I che ricompensò con armi (un cannone Krupp da 77mm conservato oggi nel cortile d'ingresso della Kasbah Taourirt a Ouarzazate) e potere per i fratelli Madani e Thami El Glaoui. Madani divenne successivamente Gran Visir e Thami (figlio di una concubina etiope)divenne Pascià di Marrakech (1912) e acquisì un grande potere politico per aver aiutato i Francesi a prendere il controllo del Marocco. 

cannone Krupp 77 mm nel cortile della Kasbah Taourirt

La famiglia Glaoui dominava il commercio delle olive, dalle mandorle, dello zafferano, del sale e dei minerali estratti dalle vicine miniere. Il pascià di Télouet (l'equivalente di un duca) istituì un controllo locale imponendo tasse e mantenendo l'ordine in quello che prima del 1957 era il sistema feudale del Marocco (makhzen).

ingresso alla kasbah

Il Pascià di Marrakech Thami El Glaoui, soprannominato il "Signore dell'Atlante", era divenuto uno dei più potenti pascià del XX secolo e uno degli uomini più ricchi del mondo negli anni '50. Nei suoi palazzi ospitava personaggi famosi di tutto il mondo (Edith Piaf, Joséphine Baker, Maurice Ravel, Colette, il Generale Patton, Charlie Chaplin) e fu a sua volta ospitato da Winston Churchill all'incoronazione della regina Elisabetta II (1953).

Thami El Glaoui ampliò il palazzo in pietre rosse e terra battuta di questa roccaforte costruendolo in pietre e cemento armato nel 1920. 

Kasbah di Télouet (palazzo più recente)

Kasbah di Télouet (palazzo più recente)

Kasbah di Télouet (palazzo più recente)

Kasbah di Télouet (palazzo più recente)

Kasbah di Télouet (palazzo più recente)

Vennero impiegati per la costruzione della kasbah 1000 schiavi. Per tre anni 300 artigiani lavorarono per realizzare le decorazioni interne: soffitti in legno di cedro scolpito, marmi italiani e zellige su parte delle pareti e sul pavimento, stucchi cesellati e finestre con inferriate lavorate.

esterno di una sala del palazzo

finestra con inferriata lavorata

Per le sue ricche decorazioni la Kasbah di Telouet viene anche chiamata "Palais du Glaoui".

Ma il destino ad un certo punto voltò le spalle a Thami El Glaoui. Dopo aver cospirato con i Francesi per rovesciare il Sultano Mohammed V fu abbandonato da coloro che aveva sostenuto: nel 1955 finì il protettorato, i Francesi si ritirarono, e ritornò il Sultano precedentemente esiliato. L'anno successivo Thami El Glaoui, dichiarato traditore, morì e i suoi palazzi vennero saccheggiati e confiscati dallo Stato. La Kasbah di Télouet cadde pian piano in rovina e venne restaurata solo cinquant'anni più tardi.

CURIOSITA': nel gergo politico francese si trova il verbo "glaouser" che significa "tradire", derivante dalla fama di "traditore" di T'hami El Glaoui.

Nel campo di fronte alla kasbah, dove un tempo sfilavano i cavalieri del Pascià, giocano oggi a calcio i bambini del villaggio.

da campo dove sfilavano i cavalieri...a campo da calcio

Purtroppo la Kasbah di Télouet a causa del terremoto che ha colpito il Marocco nel settembre 2023 ha subito danni che hanno portato alla chiusura temporanea del sito. Per questo la nostra visita guidata si è limitata all'esterno del palazzo e degli annessi. Che peccato!

La nostra guida oltre ad averci raccontato la storia del sito intramezzata da battute divertenti ci ha portato ad assaggiare il tipico pane cotto nei tipici forni dalle donne del villaggio, sfornato al momento...una vera prelibatezza da condividere!

antico forno e donne del villaggio

buonissimo pane!

la nostra simpatica guida a Télouet

Abbiamo fatto visita anche al negozio di artigianato berbero che si trova in prossimità della kasbah dove un tè all'origano e la gentilezza di Rachid, che parla molto bene l'italiano, ci ha condotto ad acquistare uno dei tantissimi tappeti esposti e a portare a casa un ricordo del nostro passaggio da "moderni carovanieri" in Télouet!

il negozio di artigianato berbero

Rachid con il tappeto berbero che abbiamo acquistato

il tè che Rachid ci ha offerto


CONCLUSIONI                                                                                                                 Anche se per il momento non è possibile visitarne gli interni, la Kasbah Télaouet racconta ugualmente una storia di splendore, sfarzo, ricchezza, lotta e tradimento. Poco nota già prima dalla massa di turisti, oggi soffre ancor più per l'impossibilità di essere visitata...speriamo che presto possa essere restaurata e messa in sicurezza per poter ammirare, non solo nelle foto, le ricche decorazioni realizzate da abili artigiani dei suoi interni. 


lunedì 3 marzo 2025

Marocco: la Kasbah Amridil

In Marocco per "kasbah" si intendono tre tipi di costruzioni: una cittadella fortificata, una residenza fortificata e un quartiere reale circondato da mura. Sono cittadelle fortificate la Kasbah degli Oudaya a Rabat, la Kasbah Oufella di Agadir, la Kasbah di Chefchaouen. Sono residenze fortificate lo Ksar di Ait Ben Haddou, e quelle che si trovano nella Valle del Draa ("Strada delle mille kasbah"). Sono quartieri reali la Kasbah di Marrakech, la Kasbah An-Nouar di Fes e la Kasbah di Tangeri. Alcune kasbah possono includere un villaggio fortificato chiamato ksar

Kasbah Amridil
Una delle kasbah più belle e meglio conservate del Sud-Est del Marocco è la Kasbah Amridil.

ingresso della Kasbah Amridil

La Kasbah Amridil si trova a circa 40 km da Ouarzazate, al limitare del Palmeto di Skoura, sulla riva destra del El Hajjaj Wadi.

Questa kasbah fu costruita in terra cruda nel XVII secolo da Mohammed Nassiri El Hashouri, studioso di religione, e dalla sua costruzione la kasbah appartiene ancor oggi allo stesso gruppo famigliare, la famiglia Nassiri, che ha provveduto per sei generazioni e provvede ancora a mantenere e restaurare di continuo questa antica residenza. 

Come ksar (villaggio fortificato) venne costruito da una tribù nomade araba, ma il palazzo fortificato (tighremt in amazigh) fu fatto costruire nel XIX secolo presso il villaggio da Madani El Glaoui (fratello maggiore di Thami El Glaoui) come ricompensa a Ben Brahim Mohammed Nassiri, giurista islamico, per aver educato i suoi figli alla lettura del Corano.

Durante il periodo della dinastia saadiana la scuola coranica (madrasa) di questa kasbah fu frequentata da studenti provenienti dalla regione sahariana.

Kasbah Amridil

Appartengono al nucleo originario otto abitazioni disposte intorno ad un passaggio centrale. La kasbah si può dividere in quattro parti: una oggi in rovina, una ancora abitata, una divenuta un albergo e una divenuta un museo.

La parte della kasbah visitabile occupa la parte meridionale del complesso, mentre lo ksar si trova nella parte settentrionale.

Kasbah Amridil

La Kasbah Amridil è composta da costruzioni su più livelli, e da alte torri riccamente decorate da disegni amazigh.

torri

decorazione delle torri

decorazione delle torri

decorazione delle torri

I muri delle costruzioni si assottigliano man mano che si sale di livello: da 1,20 m alla base divengono spessi 30 cm alla sommità. 

Pe problemi di staticità e di difesa le basi non presentano numerose aperture, mentre i piani superiori presentano oltre che finestre basse (per la privacy e la sicurezza), protette a volte da grate, anche buchi per vedere all'esterno della kasbah e feritoie per difendersi dai nemici, buttando, come da quelle dei castelli, liquidi bollenti.

finestra con grata

finestra con grata

finestra con gelosia

buchi e feritoie

buchi

feritoie

Sempre per motivi difensivi gli ingressi sono bassi (durante la visita attenti alla testa!), per costringere gli eventuali nemici a chinarsi, e le scale hanno alti gradini.

Abbiamo visitato la Kasbah Amridil condotti da una guida locale che parlava molto bene in italiano e che ci ha fatto conoscere i segreti di questa kasbah.
la nostra guida intenta a mostrarci il funzionamento di un'antica serratura
 
Superato il vestibolo d'ingresso si accede ad un cortile (wust ad-dar) o meglio ad un riad in quanto presenta al suo centro una fontana ed è piantumato con 5 tipi di alberi: fichi, melograni, viti, palma da dattero, albicocchi.

cortile interno con melograni, fichi, viti e palme 

cortile

cortile

Come ci ha spiegato la guida, il numero 5 ricorre spesso in questa kasbah e infatti come: 

- 5 sono i pilastri fondamentali dell'Islam (professare la fede in Allah, elemosina, pellegrinaggio alla Mecca, preghiera rituale giornaliera, Ramadan)

- 5 sono le preghiere quotidiane

così:

- 5 sono i frutti del cortile

- 5 sono le torri di questa kasbah (4 torri angolari più una torre aggiunta in un secondo tempo sul lato Sud)

- 5 sono i piani della costruzione

- 5 sono le finestre rivolte verso la Mecca della camera da letto a forma di moschea del proprietario di questa kasbah

- 5 sono gli strati di canna utilizzati nella costruzione dei soffitti (partendo dall'interno degli ambienti si trovano legno, 5 strati di canna per la sua flessibilità e resistenza, foglie di palma per renderli impermeabili, fango e paglia per isolarli dalla pioggia, dal caldo e dal freddo).

Il perimetro del cortile è coperto da una tettoia sotto la quale vi sono sedili e sono conservati numerosi attrezzi da lavoro antichi, utensili domestici (mortai, macine, recipienti per fare il burro...), vasellame, tavolette di legno di tamerice per scrivere i versetti del Corano, chiavi e serrature, lampade, bilance, frantoi...e anche un grammofono.

sedili nel cortile

sedili nel cortile

collezione di oggetti d'uso domestico

aratro, grata e gelosia

arcolaio e attrezzo per fare il burro

attrezzo per fare il burro

collezione di vasellame

borracce, staffe e contenitore in foglie di palme per trasportare i bicchieri per il tè (a sinistra)

collezione di utensili vari

grammofono

grata

macina

porta in legno con disegni amazigh

porta in legno borchiata

frantoio

Sono qui conservate anche ruote di carri: da Skoura a Marrakech ci volevano 4 giorni di viaggio mentre s'impiegava una settimana per tornare a casa carichi di merci.

ruota di carro

Sono in mostra anche frantoi e una cassaforma per preparare l'impasto di paglia, terra e acqua per la costruzione dei muri della kasbah, soggetti alla continua erosione delle intemperie.

cassaforma per costruire i muri della kasbah

Nel cortile vi era poi un pozzo per l'autonomia idrica della kasbah. Qui era protetto da eventuali avvelenamenti dell'acqua in caso di guerra.

pozzo nel cortile

Negli ambienti che circondano il cortile centrale venivano conservati gli alimenti, le merci e gli animali che ricoverati nelle stalle nei mesi invernali offrivano, insieme alle numerose cucine, una fonte di riscaldamento ai piani superiori.

stalla

stalla all'aperto

Tramite una scala posta nel cortile si può accedere ai piani superiori. Il primo piano era usato come cucine e per la conservazione dell'olio, della frutta e del grano.

scala per accedere ai piani superiori

una cucina

recipienti per alimenti liquidi

una cucina

una cucina

una cucina

legnaia

Una grande cucina era usata invece nei mesi estivi per limitare in un solo ambiente il calore e conservare al fresco il resto della casa. 

grande cucina

grande cucina

Sono presenti forni di due tipi funzionanti come nel XVI secolo: uno era una sorta di tandoor per cuocere il pane simile a focacce addossandolo alle pareti, mentre un altro tipo di forno permetteva di cuocere il pane direttamente su piccole pietre  (e per questo chiamato "pane di pietre").

forni con pietre

forni per porre i pani sulle pareti

macina per il grano

foto dei pani tradizionali cotti nei forni della kasbah

Il piano superiore era destinato ad accogliere le stanze del proprietario e della sua grande famiglia.

ingresso ad una stanza

una stanza

oggetti presenti in una stanza

E' qui che si trova la camera da letto a forma di moschea con 5 finestre rivolte verso Est (verso la Mecca).

camera a forma di moschea

le 5 finestre rivolte verso Est

L'ultimo piano era costituito da una grande terrazza che permetteva l'accesso alle torri. Dalla terrazza si più apprezzare più da vicino la decorazione delle torri della kasbah e godere del panorama sul Palmeto di Skoura.

terrazza dell'ultimo piano

terrazza dell'ultimo piano

panorama sul Palmeto di Skoura

panorama sul Palmeto di Skoura

CURIOSITA': la Kasbah Amridil è ritratta con il re Hassan II (padre dell'attuale re del Marocco) sulle vecchie banconote da 50 MAD stampate nel 1987.

banconota da 50 MAD con la Kasbah Amridil

CURIOSITA': la Kasbah Amridil è stata il set cinematografico dei film Lawrence d'Arabia, Ali Baba e i quaranta ladroni e più recentemente del film Hanna (2011) diretto dal regista Joe Wright, film che ha richiesto la presenza di 130 dromedari e 200 comparse.

foto del film Hanna e di altri film e reality girati alla Kasbah Amridil

CURIOSITA': "Amazigh" significa "uomo libero" e indica l'antico popolo berbero. Troverete sulle pareti interne della kasbah alcuni simboli tribali che lo rappresentano.

simbolo tribale


Orario: 9.00/19.00

Costo:  20 MAD

guida   50 MAD

CONCLUSIONI                                                                                                                              La visita della Kasbah Amridil è stata molto interessante e ci ha fatto scoprire molti aspetti della vita in una kasbah che ancora non conoscevamo. Sicuramente la Kasbah Amridil, una delle kasbah meglio conservate del Sud del Marocco, rappresenta un ottimo inizio nella scoperta della "Valle delle 1000 kasbah".