venerdì 21 novembre 2025

Pisa: Borgo Largo, Borgo Stretto e la Chiesa di San Michele in Borgo

Borgo Stretto è una via pedonale e porticata del centro storico di Pisa, che collega Piazza Garibaldi a Via Guglielmo Oberdan, una via più larga che viene chiamata anche per questo Borgo Largo.

Borgo Largo e Borgo Stretto

Borgo Stretto e Borgo Largo costituiscono insieme la principale arteria commerciale della città, e oggi come in passato costituiscono due delle vie più frequentate di Pisa per lo shopping

Numerosi sono i negozi, i ristoranti e le caffetterie che si susseguono sotto i portici. Piacevole è passeggiare o fermarsi per un caffè o un aperitivo nei dehors lungo i portici. 

portici di Borgo Stretto

portici di Borgo Stretto

portici di Borgo Stretto

Tra gli edifici più interessanti di Borgo Largo vi è Palazzo Scorzi Tobler

Palazzo Scorzi Tobler

Il palazzo, costruito nel XIV secolo, presenta una parte sporgente sorretta da un portico con archi ribassati. La facciata è ricoperta da conci in marmo e presenta due quadrifore gotiche con archetti a sesto acuto trilobati.

capitello del portico di Palazzo Scorzi Tobler

capitello del portico di Palazzo Scorzi Tobler

Il palazzo è famoso anche per aver accolto nel 1664 gli inviati di papa Alessandro VII e di re Luigi XIV che siglarono il Trattato di Pisa: il re concedeva al pontefice Avignone e la Vancluse, mentre il papa scioglieva la guardia corsa e cedeva i feudi di Castro e Ronciglione a Ranuccio II Farnese in cambio di 650.000 scudi da versare in 8 anni (Ranuccio non riuscì a versare l'importo e i feudi rimasero al pontefice).

Borgo Stretto era una via posta in origine fuori dalle mura e facente parte del quartiere Fuoriporta. Per questo prese il nome di "Borgo". La strada divenne parte del centro storico nel XII secolo.

Borgo Stretto

Borgo Stretto è ancora affiancata da edifici antichi, alcuni dei quali sono di epoca medievale. Numerose erano le logge e le botteghe che si trovavano sotto i portici degli eleganti palazzi che fiancheggiavano questa arteria commerciale della città.

I portici erano costituiti da colonne che sostenevano strutture in legno, sostituite poi da elementi in pietra e il marmo in epoca rinascimentale, sotto il governo di Cosimo I e di Ferdinando de' Medici.

Tra i palazzi che di più attirano lo sguardo vi sono:

- Casa Vanni, costruzione del XIV secolo posta tra Via Notari e Borgo Stretto. sulla facciata vi è una loggia medievale sormontata da una quadrifora decorata con rilievi scultorei con elementi vegetali e puttini. Lo stemma posto al centro facciata è quello della Compagnia di Santa Bona.

- Palazzo Poschi costruito all'angolo con Via San Francesco sui resti delle mura medievali. E' costituito da due corpi costruiti in due stili diversi in due tempi diversi: una torre dell'XI o XIII secolo e un edificio in laterizio con porticato di quattro colonne e bifore sormontate da archi a tutto sesto.

Palazzo Poschi

- l'adiacente Torre Taccola del X secolo.

- Palazzo Bocca con in facciata un'epigrafe in marmo che ricorda la ristrutturazione del 1595 con lo stemma della famiglia Della Seta e il busto del Granduca Ferdinando I de' Medici. Colonne e pilastri reggono un portico. In angolo con Via Mercanti si trova una lapide con stemma in memoria di Vincenzo Galilei, compositore, teorico musicale, liutista e padre di Galileo, che visse in questo edificio con la sua famiglia nel XVI secolo.

Palazzo Bocca

lapide su Palazzo Bocca che ricorda Vincenzo Galilei

A ricordarci che qui visse Galileo Galilei è stata posta nel 2020 in Largo Ciro Menotti (slargo lungo Borgo Stretto) una statua in bronzo posta su un basamento in marmo di Carrara che raffigura lo scienziato pisano con in mano un cannocchiale e un globo (simboli delle sue scoperte astronomiche). La statua, opera di Gabriele Vicari e Armando Barbon, è alta 260 cm.

Largo Ciro Menotti

Galileo Galilei (Gabriele Vicari e Armando Borbon - 2020)

Al N° 3 di Borgo Stretto, a chiudere un arco del portico dell'edificio che si affaccia su Piazza del Pozzetto, si trova una copia lignea del rilievo marmoreo raffigurante una Madonna col Bambino, chiamata Madonna dei Vetturini. L'opera trecentesca attribuita a Nino Pisano (oggi al Museo Nazionale di San Matteo) è racchiusa all'interno di un tabernacolo ligneo cinquecentesco, e fu trasferita qui nel Cinquecento dopo aver decorato la Chiesa di Santa Maria della Spina.

portico con la Madonna dei Vetturini

Madonna dei Vetturini (Nino Pisano - XIV sec.) / tabernacolo (XVI sec.)

Lungo Borgo Stretto si trova un unico edificio di culto: la Chiesa di San Michele in Borgo.

Chiesa di San Michele in Borgo

La chiesa veniva ricordata in origine come "Foras et Prope Civitate Pisa" in quanto si trovava fuori dalle mura cittadine.
L'edificio religioso fu costruito dai benedettini nel 1016 come trasformazione di una preesistente cappella sorta sui resti di un tempio romano dedicato a Marte. Venne ristrutturata nel XIII secolo e ricostruita più volte nei secoli (anche dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale). Tra il 1105 e il 1111 la chiesa e il monastero passarono ai Camaldolesi che vi rimasero sino al 1782 quando venne trasformata in prioria.
La facciata a vela della chiesa è in stile romanico pisano con influenze gotiche. E' rivestita di lastre di marmo e di pietra calcarea di San Giuliano intervallate orizzontalmente. 

facciata della Chiesa di San Michele in Borgo

La facciata fu realizzata in due fasi successive. 
La parte inferiore risale al XIII secolo e fu realizzata dal monaco domenicano fra' Guglielmo. Presenta tre portali. Il portale centrale, più grande di quelli laterali, è affiancato da colonnine con capitelli corinzi ed è sormontato da una lunetta con con conci di colori alternati e protome leonina e da un cuspidato tabernacolo gotico con la raffigurazione della Madonna col Bambino, Angeli e Abate offerente. E' opera di Lupo di Francesco (è posta qui la copia mentre l'originale si trova al Museo Nazionale di San Matteo).

portale centrale con tabernacolo: Madonna col Bambino, Angeli e donatore (Lupo di Francesco - XIV sec.)

Le scritte goliardiche in vernice rossa tra i portali sono seicentesche e vennero realizzate per l'elezione del rettore dell'Università.

scritte sulla facciata della chiesa

La parte superiore tripartita della facciata venne realizzata nel XIV secolo e presenta tre ordini di loggette (che la fanno apparire un piccolo Duomo), le cui arcatelle trilobate sono decorate con testine e intarsi floreali.

Il campanile medievale in laterizio posto sulla destra della facciata ha subito una trasformazione nel 1676.

La chiesa ha mantenuto l'impianto interno dell'XI/XII secolo a tre navate divise da colonne con capitelli romanici differenti (la quinta colonna è stata sostituita da un pilastro). Vi sono 8 campate con archi a tutto sesto. 

interno della Chiesa di San Michele in Borgo

Le ultime tre campate sono più alte e anche le basi delle colonne sono più alte: il presbiterio infatti era in posizione rialzata rispetto all'aula perché poggiante su una cripta poi distrutta.

colonne del presbiterio

La navata centrale è coperta da capriate, mentre le navate laterali presentano volte a crociera.

La chiesa ha subito un riadattamento tardo-barocco nel XVIII secolo, ma si possono ancora intravedere affreschi del XII e XIV secolo. 

affresco (XIII sec.)

affresco (XIII sec.)

L'altare maggiore poggia sopra una cripta dell'XI/XII secolo. L'altare in marmo policromo è stato realizzato da Giovanni Battista Vacca su disegno di F.Melani nel 1733. 

presbiterio e altare maggiore

Sopra l'altare vi è una tela che raffigura la Madonna col Bambino e i Santi Lorenzo, Giovanni Battista, Francesco, Chiara, Giovanni Evangelista e Vito, opera di Baccio Lomi (1572/1574).

altare maggiore: Madonna col Bambino e i Santi Lorenzo, Giovanni Battista, Francesco, Chiara, Giovanni Evangelista e Vito (Baccio Lomi - 1572/1574).

La vetrata dietro l'altare raffigura San Michele Arcangelo, la Vergine e la Chiesa Militante, opera di Nino Rosi (1959).

vetrata: San Michele Arcangelo, la Vergine e la Chiesa Militante (Nino Rosi - 1959)

Il Crocifisso accanto all'altare è stato donato dall'Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto ai giovani della città.

Crocifisso

Nel coro della chiesa si tenevano le sessioni del Conciliabolo di Pisa, prima che l'assemblea di prelati si trasferisse nella Cattedrale.

Sull'altare del 1811 posto lungo la navata sinistra è posto un Crocifisso marmoreo trecentesco proveniente dal portale sinistro del Camposanto Monumentale, donato alla chiesa nel 1794. Il Crocifisso è opera di Nino Pisano.

altare con Crocifisso (Nino Pisano - XIV sec.)

Nella navata destra si trova invece un altare con raffigurazione in marmo di San Michele Arcangelo.

altare barocco con San Michele Arcangelo

Sulle pareti delle navate laterali sono stati posti dipinti del XVII e XVIII secolo: Concezione tra Sant'Anna e San Gioacchino (Matteo Rosselli 1627), Presentazione al Tempio (Aurelio Lomi 1611), San Michele Arcangelo (Aurelio Lomi 1651), Riposo della Sacra Famiglia (Giuseppe Melani 1733), Le Quattro Virtù Cardinali (Aurelio Lomi 1605).

dipinti sulla parete (XVII/XVIII sec.)

Le lastre marmoree del pulpito collocato in passato in prossimità del coro della chiesa, attribuito ad Andrea Pisano, sono oggi conservate nel Museo Nazionale di San Matteo.

In controfacciata sulla lunetta posta sul portale laterale destro si trova raffigurato il Beato Domenico Vernagalli, opera di Antonio Fascetti (1996). Nella lunetta del portale sinistro vi è un affresco che raffigura l'Arcangelo Michele.

affresco sulla lunetta interna del portale sinistro: San Michele Arcangelo (XIV sec.)

lunetta interna del portale destro: Beato Domenico Vernagalli (Antonio Fascetti - 1996)

Nella navata destra, in prossimità della controfacciata, si trova una campana del XII secolo. 

campana (XII sec.)


CONCLUSIONI                                                                                                                       Visitare una città non vuol dire trascorrere il tempo solo tra monumenti e chiese, ma include anche passeggiare lungo le sue strade cittadine e immergersi nelle atmosfere quotidiane della città. Passare del tempo in strade ricche di storia è come visitare un museo a cielo aperto, e uno di questi luoghi è Borgo Stretto con la sua continuazione in Borgo Largo. Come poter dire di essere andati a Pisa senza aver visitato Piazza dei Miracoli, Piazza dei Cavalieri e le sue vie storiche?

domenica 16 novembre 2025

Pisa: la Chiesa di Santa Maria della Spina, gioiello dell'architettura gotica

Se a Pisa passeggiate lungo l'Arno non potete non notare una piccola chiesa posta lungo la riva sinistra del fiume...è la Chiesa  di Santa Maria della Spina, un vero gioiello dell'architettura gotica pisana.

"Piccola ma ornatissima                                                                                                                                   Giorgio Vasari

La chiesa originariamente nacque nel 1230 come oratorio votivo formato da una loggia posta sul greto del fiume, vicino al Ponte Novo (ponte distrutto nel XV secolo e non più ricostruito), e per questo inizialmente fu chiamata Chiesa di Santa Maria in Pontenovo. A volerne la costruzione fu la ricca famiglia Gualandi.

L'oratorio fu poi ampliato nel 1322 sotto la guida di Lupo di Francesco.

Dal 1333 la chiesa prese il nome di Chiesa di Santa Maria della Spina per una reliquia donata dalla famiglia Longhi: una spina della corona che venne posta sul capo di Cristo durante la Passione e la morte sulla Croce.

La reliquia, oggi non più presente nella chiesa ma conservata nella Chiesa di Santa Chiara (l'Opera dell'Ospedale di Santa Chiara era affidataria di entrambe le chiese), fu lasciata nel 1266 nella casa della famiglia Longhi da un ricco mercante che dovette fuggire da Pisa per debiti, e qui rimase sino alle decisione di donarla alla chiesa.

La chiesa è rivestita di marmo a fasce bicrome e presenta una ricca decorazione costituita da cuspidi, timpani, tabernacoli, statue, rosoni e tarsie. Oltre a Lupo di Francesco parteciparono alla decorazione Giovanni Pisano e Giovanni di Balduccio.

Le sculture in marmo sono state tutte sostituite da copie nell'Ottocento (le opere originali si trovano esposte al Museo Nazionale di San Matteo di Pisa).

La facciata principale è rivolta ad Ovest e presenta due porte sormontate da archi a doppia ghiera. 

facciata della Chiesa di Santa Maria della Spina

I portali della facciata sono affiancati da sei formelle quadrate in marmo rosa. Sulla prima formella in basso del portale destro è incastonata un'acquasantiera a conchiglia (esterna al tempio come nella tradizione giudaica).

portale della facciata con acquasantiera

Le porte sono separate da un pilastro su cui poggia un tabernacolo con le statue della Madonna col Bambino (attribuita a Giovanni Pisano) tra due Angeli.

tabernacolo centrale tra le porte della facciata

copia di Madonna col Bambino tra Angeli (attr. a Giovanni Pisano)

La parte alta della facciata è coronata da tre frontali triangolari decorati con rosoni e intarsi marmorei e da edicole con le statue del Redentore tra quelle dell'Annunciazione (attribuite alla bottega di Andrea Pisano). Nelle edicole dei pilastri angolari vi sono due Angeli attribuiti a Lupo di Francesco.

frontali triangolari ed edicole della facciata 

nelle edicole in alto: Redentore e Annunciazione (attr. alla bottega di Andrea Pisano)

edicola su pilastro a destra: Angelo (attr. a Lupo di Francesco)

La facciata meridionale (lato strada) presenta due portali e tre quadrifore sormontate da una galleria di colonnine, timpani e pinnacoli. 

facciata meridionale della Chiesa di Santa Maria della Spina

portale sinistro della facciata meridionale

quadrifora della facciata meridionale

Il portale destro è affiancato da due file di tarsie e presenta un architrave greco-siriaco di riuso (III secolo). 

portale destro della facciata meridionale

decorazione del portale destro della facciata meridionale

Il portale è sormontato da un timpano con due rosoni e termina con l'aquila, simbolo di San Giovanni Evangelista. L'edicola del pilastro angolare destro include una Madonna col Bambino, opera di Giovanni di Balduccio.

edicola del pilastro destro: Madonna col Bambino (Giovanni di Balduccio)

Le statue tra le colonnine raffigurano gli Apostoli e in un tabernacolo centrale il Cristo. Sulla sommità dei timpani vi sono statue di Santi Angeli (realizzati dalla bottega di Nino Pisano).

tabernacolo: Cristo

tra le colonne: Apostoli  / sui timpani: Santi Angeli

tra le colonne: Apostoli / sui timpani: SantiAngeli

La facciata settentrionale della chiesa, rivolta verso il fiume, non presenta grandi decorazioni. E solo scandita da otto bifore.

facciata settentrionale della Chiesa di Santa Maria della Spina

Il retro della chiesa, ovvero la facciata orientale, è tripartito da arcate a sesto acuto con all'interno delle monofore. Sui timpani poggiano tre simboli degli Evangelisti (l'aquila, il simbolo di San Giovanni Evangelista è posto sul timpano della porta destra della facciata meridionale). Nelle tre edicole si trovano le statue dei SS. Pietro, Paolo e Giovanni Battista (la quarta edicola, quella a sinistra è già stata citata nella descrizione della facciata meridionale). Le guglie piramidali terminano con le statue della Madonna col Bambino tra due Angeli, opera di Nino Pisano.

facciata orientale della Chiesa di Santa Maria della Spina

monofore della facciata orientale

La Chiesa di Santa Maria della Spina ha un'aula unica rettangolare (19m X 10m) con soffitto in legno a capriate dipinto durante la ricostruzione ottocentesca.

aula della Chiesa di Santa Maria della Spina

aula della Chiesa di Santa Maria della Spina

soffitto in legno dipinto

Illuminano l'aula le monofore, le bifore, le quadrifore e i rosoni delle quattro facciate.

bifore della chiesa

Il presbiterio è separato da tre arcate su pilastri.

presbiterio e altare della Chiesa di Santa Maria della Spina

Le statue della Madonna col Bambino (opera di Andrea e Nino Pisano), chiamata anche Madonna della Rosa perché in origine la Madonna teneva una rosa in mano, e dei Santi Pietro e Giovanni Battista (opere di Nino e Tommaso Pisano), ornano il presbiterio, anche se disposte diversamente da come lo erano originariamente. Le statue, un tempo dipinte e dorate, erano infatti poste fino all'Ottocento su un altare marmoreo cinquecentesco.

Madonna della Rosa (Andrea e Nino Pisano) e San Pietro (Nino e Tommaso Pisano)

Madonna della Rosa (Andrea e Nino Pisano)

San Pietro (Nino e Tommaso Pisano)

San Giovanni Battista (Nino e Tommaso Pisano)

Sulla parete sinistra del presbiterio vi è anche il tabernacolo marmoreo che accoglieva un tempo la sacra reliquia della spina. Fu realizzato da Stagio Stagi nel 1534.

tabernacolo della Sacra Spina (Stagio Stagi - 1534)

Oggi l'interno della chiesa appare spoglio e semplice se paragonato alla decorazione di cui è dotata la chiesa esternamente. Alcune delle opere che l'abbellivano si trovano oggi al Museo Nazionale di San Matteo: le Virtù Cardinali e Teologali, i bassorilievi del coro in marmo realizzati da Andrea di Francesco Guardi (1453), la Sacra Conversazione di Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma (1542). Un'Annunciazione in marmo di Stoldo Lorenzi è stata invece spostata nella Chiesa di Santa Chiara.

Anche per la Madonna del Latte di Andrea e Nino Pisano è stata fatta una copia esposta in un altare in marmo con nicchia e pilastri ornati da volti di Putti, realizzato da Girolamo da Cortona, posto sulla controfacciata della Chiesa di Santa Maria della Spina. 

altare (Girolamo da Cortona - 1524) e copia della Madonna del Latte (Andrea e Nino Pisano - 1345/1348)

 copia della Madonna del Latte (Andrea e Nino Pisano - 1345/1348)

Un tempo adornava la chiesa anche una Madonna col Bambino trecentesca attribuita a Nino Pisano, la cosiddetta Madonna dei Vetturini. E' così chiamata perché messa su un supporto in legno e fissata sotto l'arco di una casa di proprietà dei monaci di Nicosia, posta all'inizio di Borgo Stretto, dove sostavano le vetture. Oggi sul sito è stata posta una copia mentre l'originale è collocato nel Museo Nazionale di San Matteo.

Madonna dei Vetturini (copia dell'originale attr. Nino Pisano)

Il terreno di Pisa e la vicinanza al fiume crearono ben presto problemi di stabilità e di sicurezza alla chiesa, che continuarono fino al 1871 quando si decise di smontarla e di ricostruirla alcuni metri più a Est e 4 m più in alto rispetto al fiume, inserire alcuni gradini e alzare le pareti di un metro. Si decise anche di non ricostruire la sagrestia annessa alla chiesa. Gli interventi attuati furono all'epoca molto criticati.

Oggi la chiesa è sconsacrata e utilizzata per mostre di arte contemporanea.

Orari: sabato/domenica  10.00/13.00  15.00/18.00

Costo: GRATIS


CONCLUSIONI                                                                                                                     Pisa non è solo Piazza dei Miracoli ! Passeggiando lungo le vie e i lungarni si possono scoprire altri tesori che hanno la sfortuna di essere conosciti e apprezzati di meno rispetto ai monumenti più noti della città. Basta solo cercarli e scoprirne la bellezza!

Lungarno Gambacorti con la Chiesa di santa Maria della Spina