domenica 24 novembre 2019

Vicenza: il Palazzo del Monte di Pietà


Nel centro storico di Vicenza, sul lato settentrionale di Piazza dei Signori, di fianco alla Loggia del Capitanio, si erge il Palazzo del Monte di Pietà.

Palazzo del Monte di Pietà e Chiesa di S.Vincenzo visti dal Palazzo della Ragione
Il Palazzo del Monte di Pietà è il monumento più antico della piazza, avendo inglobato altri edifici preesistenti, tra i quali la medievale Chiesetta di S.Vincenzo, che divenne proprietà del Monte.

E' anche il primo Monte di Pietà del Veneto.
Fu istituito infatti nel 1486 dal beato Marco da Montegallo contro l'usura praticata dagli Ebrei prima della loro espulsione dalla città.
Inizialmente si concedevano minicrediti: non più di 3 ducati per famiglia che avevano una durata minore di sei mesi, in cambio di un pegno.
Nel 1494 poi, per prestiti superiori a 5 soldi, si richiedeva l'interesse annuo del 5%, che scese poi nel 1547 al 4%.
I pegni erano inizialmente custoditi al piano terra del Palazzo della Ragione, ma quando la loggia dell'angolo Sud-Ovest del palazzo dove erano ubicati crollò, i conservatori furono costretti a pensare di costruire, sopra le botteghe già esistenti alla sinistra della chiesetta, la sede del Monte dei Pegni (1499).
E' per questo che ancor oggi alle finestre del piano superiore sono presenti le grate.

Palazzo del Monte di Pietà
Tra il 1553 e il 1557 il palazzo fu ampliato risultando composto da due ali uguali con al centro la chiesa.

Il palazzo si estende per due isolati ed è composto da quattro livelli: le botteghe ancora adibite ad uso commerciale, un mezzanino, il piano nobile ed un ammezzato.

Lungo l'intera facciata (lunga 72m), costituita dal piano inferiore quattrocentesco e quello superiore cinquecentesco, corre un ballatoio retto da mensoloni.

ballatoio di Palazzo del Monte di Pietà
Le finestre sopra le botteghe sono raggruppate nell'ala occidentale del palazzo in bifore, trifore, e quadrifora, mentre nell'ala orientale in bifore.

ala occidentale del palazzo con bifore, trifore e quadrifora
ala orientale con bifore di Palazzo del Monte di Pietà
Al piano nobile si aprono finestre sormontate da timpani triangolari.

finestre del piano nobile e dell'ammezzato
Tra il 1556 e il 1563 Giambattista Zelotti affrescò la facciata con Storie di Mosè.
Gli affreschi della facciata furono poi rifatti da Domenico Bruschi tra il 1907 e il 1909, ma anche di questa decorazione pittorica non rimane che qualche frammento nella parte alta della facciata.

frammenti degli affreschi della facciata del palazzo
Il lato del palazzo su Contrà Monte presenta invece una facciata settecentesca realizzata da Francesco Muttoni che realizzò anche il salone del piano nobile, dove venne allestita la Biblioteca Comunale "Bertoliana".

 La Chiesa di S.Vincenzo, ampliata da Francesco Muttoni nel 1700, presenta invece una facciata barocca realizzata tra il 1614 e il 1617 da Paolo Bonin adeguando l'altezza alle ali laterali del palazzo.

Chiesa di S.Vincenzo
La facciata è costituita da due logge sovrapposte a tre archi in stile corinzio e composto, d'ispirazione sansoviniana. 
La loggia superiore fa parte degli ambienti del palazzo.

facciata della Chiesa di S.Vincenzo
arcate delle logge della facciata della Chiesa di S.Vincenzo
A coronamento della facciata della chiesa si trovano cinque statue realizzate dalla bottega dell'Albanese, che raffigurano S.Vincenzo, S.Carpoforo, S.Leonzio, S.Felice e S.Fortunato.

loggia superiore della facciata della Chiesa di S.Vincenzo
fastigio della facciata
Il gruppo scultoreo della Pietà, un Cristo compianto da Angeli, è opera di Giambattista Albanese.

Pietà (Giambattista Albanese) e statue di Santi (bottega degli Albanese)
Il campanile che svetta dietro la facciata è alto 32m.
Le forme attuali del campanile risalgono al 1733.

campanile della Chiesa di S.Vincenzo
Nel 1945 il Palazzo del Monte di Pietà fu danneggiato dai bombardamenti anglo-americani, e successivamente restaurato.
Ancor oggi il palazzo ospita negozi, uffici, abitazioni e un'area espositiva.


http://www.fondazionemontedipietadivicenza.it/
Orari: visite su richiesta il primo sabato del mese   10.00/12.00

CONCLUSIONI
Come non notare il Palazzo del Monte di Pietà passeggiando per Piazza dei Signori.
Si può ancora immaginare la frequentazione di questo luogo e i sentimenti di chi vi entrava speranzoso di aiuto e ne usciva con qualche pensiero in meno, ma anche con qualche oggetto in meno lasciato come pegno, magari prezioso solo di ricordi.
Anche edifici come questo raccontano la storia di una città.





mercoledì 20 novembre 2019

Vicenza: la Chiesa di S.Lorenzo


Vicenza possiede, oltre ai siti palladiani riconosciuti dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, altre chiese e palazzi costruiti nelle epoche precedenti alla ventata innovativa di Andrea Palladio, che ancora oggi contribuiscono alla bellezza della città.
Uno di questi siti è rappresentato da una della chiese più antiche della città: la Chiesa di S.Lorenzo.

Chiesa di S.Lorenzo
La chiesa francescana si trova lungo Corso Fogazzaro, in Contrà Porta Nuova, nell'area Nord-Est del centro storico cittadino.

fianco della Chiesa di S.Lorenzo lungo Corso Fogazzaro
La chiesa è stata costruita nel XIII secolo in forme gotiche cistercensi lombardo-padane con alcuni elementi romanici.
La costruzione della chiesa, iniziata nel 1280 dove già esisteva un oratorio dedicato a S.Lorenzo, era probabilmente già terminata nel 1300.

A fine Settecento la chiesa e il convento vennero occupati dalle truppe napoleoniche che li trasformarono in una caserma e in un ospedale.

Nel 1810 vi fu la soppressione dell'Ordine,e nel 1836 il complesso religioso divenne proprietà del Comune.
La chiesa venne restaurata (1871/1911) e qui vennero portati monumenti e sepolcri da altre chiese.
Fu poi riaperta al culto affidandola nel 1927 ai Minori Conventuali che qui rimasero fino al 2017, quando la chiesa passò ai Frati Minori del Vangelo.

La facciata "a vento", cioè con forma a campana dallo spessore sottilissimo, è stata costruita in laterizio, con effetti cromatici e chiaroscurali.

facciata della Chiesa di S.Lorenzo
La parte superiore (separata da quella inferiore da un ballatoio), presenta un rosone e cinque oculi rotondi, ed è decorata lungo gli spioventi del tetto da archetti pensili.

La parte inferiore è caratterizzata da sette arcate gotico ogivali cieche occupate centralmente da un protiro all'interno del quale si trova un portale a strombo in pietra di Vicenza realizzato tra il 1342 e il 1344.

arcate cieche della facciata
La decorazione scultorea del portale fu realizzata da Andriolo de' Santi e dalla sua bottega.
A frate Pace da Lugo si deve l'idealizzazione dell'iconografia del portale.

protiro e portale della Chiesa di S.Lorenzo
particolare del protiro e del della Chiesa di S.Lorenzo
Nella lunetta del portale, su uno sfondo azzurro stellato, sono raffigurati a rilievo la Madonna in trono col Bambino tra i Santi Francesco e Lorenzo, e il committente Pietro da Marano detto il "Nano", qui raffigurato inginocchiato.
Pietro da Marano, cavaliere e consigliere di Cangrande della Scala, fece erigere con lascito testamentario questa porta e anche quella del lato destro della chiesa, per espiare la colpa di aver in vita praticato l'usura.
lunetta e ghiera del portale
Sulla ghiera del portale sono raffigurati i busti di cinque Profeti e cinque Patriarchi tra tralci.

Sull'architrave è rappresentato sotto un'architettura ad arcate Cristo benedicente tra alcuni Santi: Vincenzo, Ludovico, Francesco e Giovanni Evangelista (a destra), e Lorenzo, Antonio, Chiara e Stefano (a sinistra).

architrave del portale
Sugli stipiti sono raffigurati i busti di dieci Apostoli e i simboli degli Evangelisti.
I capitelli corinzi sono decorati da numerose palmette.

capitelli e decorazioni del protiro e del portale
Sorreggono le colonnine del protiro due leoni stilofori.

un leone stiloforo del protiro
leone stiloforo
iscrizione alla base della colonna del leone stiloforo
Le arcate ai lati del protiro accolgono quattro arche sepolcrali trecentesche, sostenute da modiglioni e sovrastate da baldacchini ad arco acuto (entro i quali vi erano un tempo decorazioni ad affresco): a sinistra quella di Benvenuto Porto e quella di Marco da Marano (due giuristi vicentini; il secondo fratello del committente del portale), a destra quella di Lapo di Azzolino degli Uberti (fiorentino) e quella di Perdono dei Repeta (proveniente dalla Chiesa di S.Tommaso).

da sinistra: arca sepolcrale di Benvenuto Porto / arca sepolcrale di Marco da Marano

da sinistra: arca sepolcrale di Lapo di Azzolino degli Uberti / arca sepolcrale di Perdono dei Repeta
Il fianco destro della chiesa (lato orientale), visibile dall'esterno (il lato occidentale è invece visibile dal chiostro), è scandito da contrafforti e alte finestre.
Il transetto è leggermente sporgente.

Il campanile in stile romanico addossato al transetto sinistro fu realizzato nella seconda metà del XIII secolo.
E' composto da sei livelli decorati da archi e da una cella campanaria aperta da quattro bifore.

campanile (visto dal chiostro della chiesa)
La pianta della Chiesa di S.Lorenzo è a croce latina a tre navate terminanti con absidi poligonali.
Le navate sono divise da pilastri cilindrici a fasce alternate in pietra chiara e in pietra scura, con capitelli a foglie di cardo ed abaco ottagonale.

interno della Chiesa di S.Lorenzo
 Le navate sono coperte da volte a crociera a sesto acuto costolonate in cotto.

pilastri e navata sinistra
pilastri e navata destra
Sulla controfacciata, collocato sopra al portale, si trova il Monumento di Giambattista Da Porto, conte e prefetto generale della Serenissima, realizzato in stucco nel 1661.
Le tele che dovevano essere realizzate per glorificarne il ricordo, ed essere inserite tra gli stucchi del monumento, non furono mai realizzate.

Monumento a Giambattista Da Porto
particolare del Monumento a Giambattista Da Porto: prigionieri che fungono da cariatidi tra bandiere e armi
particolare del Monumento a Giambattista Da Porto: Angelo della Vittoria
Sulla destra del portale si trova il Monumento a Vincenzo Scamozzi: demolito durante il periodo napoleonico, il monumento dell'illustre architetto fu ricomposto durante i restauri ottocenteschi.

Monumento a Vincenzo Scamozzi (XVII sec.)
Alla sinistra del portale è invece posto un trittico in pietra con tracce policrome dove è rappresentata la Madonna col Bambino tra S.Sebastiano S.Antonio Abate, facente parte originariamente dell'Altare Pojana e qui spostato nel 1950 per aprirvi al suo posto una finestra.

Madonna col Bambino tra S.Sebastiano S.Antonio Abate (1474)
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Ogni navata è composta da cinque campate.
La prima campata della navata destra è occupata dall'Altare Gualdo del XVI secolo realizzato in pietra di Vicenza, marmo nero e verde e con pilastri decorati a bassorilievo con elementi classici.
L'altare fu voluto da Elisabetta Gualdo.
Lo stemma della famiglia Gualdo è retto da putti alati.

Altare Gualdo
Sull'altare è posta dal 1940 la tela di Antonio Fumiani che raffigura Pio V in preghiera implora la Madonna affinché i Veneziani vincano contro i Turchi (proveniente dalla Chiesa del Corpus Domini di Venezia).
Al suo posto vi era l'opera di Felice Boscarati raffigurante S.Giuseppe da Copertino (oggi posta nella terza campata sinistra).

Pio V in preghiera implora la Madonna affinché i Veneziani vincano contro i Turchi (Antonio Fumiani - 1674)
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Nella seconda campata ha trovato posto l'Urna di Ferreto dei Ferreti, letterato e storico vicentino.
Originariamente l'urna duecentesca era posta sulla facciata della chiesa (al posto di quella di Perdono dei Repeta), e fu qui collocata nel 1642.

Urna di Feretto dei Feretti (XIII sec.)
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La terza campata era occupata originariamente dall'altare fatto erigere nel XVII secolo da Odorico Capra, e dedicato alla Natività di Cristo e poi a S.Luigi Gonzaga.

Altare Capra (1605) / oggi portale laterale della chiesa
Altare Capra (1605) / oggi portale laterale della chiesa
Giambattista Albanese è l'artista che ha realizzato l'opera insieme alle statue di Adamo ed Eva.

Adamo (Giambattista Albanese - XVII sec)

Eva (Giambattista Albanese - XVII sec)
L'altare era abbellito dalla tela Adorazione dei Pastori di Alessandro Maganza (oggi nella Chiesa dei Filippini).
All'interno dell'arcata dell'altare è stata riaperta l'entrata laterale della chiesa, come prima della costruzione dell'altare.
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Segue nella quarta campata una porta che permetteva di accedere all'Oratorio della Concezione, demolito nel 1909.
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Nella quinta campata troviamo una copia della Deposizione di Luca Giordano, realizzata da Michele Desubleo nel 1600.
L'originale, proveniente dalla Chiesa di S.Maria del Pianto, è oggi nella Galleria dell'Accademia a Venezia.

Deposizione (copia di Desubleo dall'originale di Luca Giordano - 1600)
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Nella testata del braccio destro del transetto si trova l'Altare Pojana o Altare della SS.Trinità, fatto costruire nel 1474.
L'altare, capolavoro del Quattrocento con influenza derivante dall'arte di Donatello e del Mantegna, è composto da affreschi e rilievi di diverse epoche.
Nei pennacchi dell'arcata sono posti due stemmi della famiglia Pojana.

Altare Pojana (XV sec.)
La Crocifissione (fine 1500), posta sotto l'arcata a lacunari a fiori della lunetta, è stata attribuita a Bartolomeo Montagna o a Giovanni Bonconsiglio.
Nei clipei sono raffigurati Isacco e Abramo.

lunetta: Crocifissione  / clipei: Abramo e Isacco
Nel comparto inferiore, la parte più antica dell'altare (1456), è collocato un trittico in pietra policroma raffigurante Cristo deposto nella tomba tra i Santi Francesco e Bernardino da Siena (Bernardino da Siena predicò in questa chiesa nel 1423 e nel 1443).
Questo trittico era stato realizzato per l'Oratorio di S.Bernardino, e venne qui posto nel 1731/1732.

Cristo deposto nella tomba tra i Santi Francesco e Bernardino da Siena (1456)
Sopra al trittico è raffigurato il Padre Eterno tra teste di cherubini.
Ai lati della lunetta sono rappresentati la Madonna annunciata e l'Angelo annunciante.

Sulla sinistra dell'altare vi è la statua di S.Chiara, mentre a destra è posta la statua di S.Elisabetta regina d'Ungheria, opere di Giuseppe Giordani (1954).

 S.Elisabetta regina d'Ungheria (Giuseppe Giordani - 1954)
S.Chiara (Giuseppe Giordani - 1954)
Sulla parete destra del transetto si trova il Monumento ai caduti vicentini.

Sulla parete sinistra ha trovato posto il monumento funebre di Giacomo Zanella, sacerdote e massimo poeta vicentino.
L'opera è stata realizzata da Zanetti nel 1925.

Due acquasantiere a forma di conchiglie, poste nella navata centrale, ricordano il componimento "Sopra una conchiglia fossile" scritto da Giacomo Zanella.

acquasantiera con dedica a Giacomo Zanella
Sulla piazza antistante la chiesa si trova una statua di Giacomo Zanella realizzata da Carlo Spazzi (1883).

statua Giacomo Zanella (Carlo Spazzi - 1883)
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Conclude la navata destra la Cappella Priorato, detta Cappella di S.Francesco d'Assisi.
L'abside rettilinea fu resa poligonale nel 1324.

Cappella Priorato con a destra il sarcofago di Guglielmo Pagello (XIV sec.) e a sinistra il sarcofago di Isabella Alidosio Priorato (XVI sec.)
L'altare barocco in marmo del XVII secolo è sormontato dalla statua del San Francesco opera di Vittorio Guelfi (1934).
Sulle pareti della cappella si trovano il sarcofago di Guglielmo Pagello (XIV secolo), realizzato da maestranze veronesi e proveniente dalla Chiesa di S.Corona (qui dal 1839) e il sarcofago di Isabella Alidosio Priorato (XVI secolo).

altare barocco e statua di S.Francesco d'Assisi
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La navata centrale termina con un abside poligonale con cinque finestre oblunque.

abside e presbiterio della Chiesa di S.Lorenzo
L'altare maggiore di marmo è settecentesco, mentre il tabernacolo, proveniente da una chiesa di Venezia, è seicentesco.

altare maggiore (XVIII sec.) e tabernacolo (XVII sec.)
Nel 1960 è stato posto il Crocefisso ligneo del XV secolo che pende sull'altare.

Crocefisso (XV sec.)
Fino al 1588 era invece qui collocato il Polittico della Dormitio Virginis e Santi Francesco e Antonio, opera di Paolo Veneziano (1333), oggi esposto al Museo civico di Palazzo Chiericati.

Polittico della Dormitio Virginis e Santi Francesco e Antonio (Paolo Veneziano - 1333)
Sulla parete destra del presbiterio si trovano due tele: Presentazione al Tempio di Maria e Gesù risorto appare alla Madonna, opere di Francesco Pittoni.

a destra: Presentazione al Tempio di Maria (Francesco Pittoni - 1700) / a sinistra: Gesù risorto appare alla Madonna (Francesco Pittoni - 1700)
Sulla parete sinistra si trova il Monumento funebre di Leonardo Porto e dei figli Pietro e Ludovico (1564), che occupava la terza campata sinistra e qui posizionato nel 1914.
L'attribuzione dell'opera è incerta: forse Andrea Palladio, o Michele Sanmicheli, o Giovanni di Giacomo da Porlezza.

a sinistra: Monumento funebre di Ippolito Da Porto / a destra: Monumento funebre di Leonardo Porto e dei figli Pietro e Ludovico (1564)
Sempre su questa parete vi è il Monumento funebre di Ippolito Da Porto.
Questo monumento celebra la cattura di Federico di Sassonia da parte del nobile cavaliere vicentino nella battaglia di Muhlberg.

Il bassorilievo rappresenta le gesta del nobile e la sua incoronazione con l'aquila imperiale.
Le statue scolpite raffigurano Ippolito da Porto e un soldato.
Lorenzo Rubini deve aver scolpito l'opera.
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La cappella con cui termina la navata sinistra è la Cappella Da Porto detta Cappella della Madonna.

arco d'ingresso della Cappella Da Porto e porta d'accesso al campanile (sulla sinistra nella foto)
L'abside con due finestre oblunghe e l'arco acuto, traforato nei pennacchi, che divide la cappella dal transetto, furono realizzati nel 1443.
Da allora il patronato della cappella passò alla famiglia Da Porto.

abside e altare della Cappella Da Porto
Sull'altare a marmi intarsiati della cappella (XVIII secolo) è posto il gruppo scultoreo in marmo della Madonna col Bambino tra i Santi Pietro e Paolo, realizzata da Antonino da Venezia (XV secolo).

Madonna col Bambino tra i Santi Pietro e Paolo (Antonino da Venezia - XV secolo) / a destra: tabernacolo (XV sec.)
Sulla destra dell'altare è posto un tabernacolo quattrocentesco.

Sulla parete sinistra della cappella è posta l'Arca di Bartolomeo Da Porto, realizzata nella bottega di Pierpaolo delle Masegne (fine 1400/ inizio 1500).

Arca di Bartolomeo Da Porto (bottega di Pierpaolo delle Masegne - fine 1400/ inizio 1500)
Gli affreschi sulla stessa parete raffiguranti S.Pietro e S.Paolo sono stati attribuiti a Bartolomeo Montagna.

S.Paolo (attr.Bartolomeo Montagna)
S.Pietro (attr.Bartolomeo Montagna)
Sulla parete opposta vi è l'affresco strappato e riportato su tela della Decollazione di S.Paolo anche quest'opera attribuibile a Bartolomeo Montagna (inizi 1500).

Decollazione di S.Paolo (attr.Bartolomeo Montagna - inizi 1500)
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Alla sinistra della Cappella Da Porto si trova l'accesso al campanile, sormontato da una lunetta nella quale è stato affrescato S.Francesco con le stimmate, opera di scuola giottesca realizzata alla fine del 1300.

Sul fondo del transetto sinistro si apre il passaggio per accedere alla Sacrestia.

Altare Caldogno oggi passaggio per accedere in Sacrestia
L'inquadratura di quello che era l'Altare Caldogno del XVI secolo funge da ingresso.

L'ingresso è affiancato da due tele attribuite a Francesco Pittoni: Lo Sposalizio della Vergine e Gesù ritrovato al Tempio (XVII secolo).
Sopra l'ingresso è invece La Vocazione di S.Chiara di Ina Barbieri (1935).

Gesù ritrovato al Tempio (attr.Francesco Pittoni - XVII sec.)
Lo Sposalizio della Vergine (attr.Francesco Pittoni - XVII sec.)
 Più sopra ancora è posizionato un organo moderno.

organo
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Dallo stesso passaggio si può uscire nel Chiostro, ricostruito in stile rinascimentale nel XV secolo al posto di quello trecentesco.

Chiostro della Chiesa di S.Lorenzo
 Pilastri quadrati di calcare bianco e rosa alternati sorreggono le arcate del chiostro.

Chiostro
galleria del Chiostro
gallerie del Chiostro
Al centro del chiostro si trova una vera di pozzo del Trecento decorata con stemmi della famiglia Loschi.

vera di pozzo trecentesca
Sotto le volte delle gallerie orientali e occidentali del chiostro sono state poste urne funerarie, lapidi, statue.

statue conservate nel chiostro
urna sepolcrale e busto conservati nel chiostro
lapidi e statue nel chiostro
La Sala del Capitolo si apre sul lato settentrionale del Chiostro.
L'ingresso è affiancato, entro archi a sesto acuto dai conci alternati di mattoni e pietra, da due bifore gotiche della seconda metà del Duecento.

ingresso alla Sala del Capitolo
bifora della Sala del Capitolo
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Rientrati nella chiesa si prosegue la visita percorrendo la navata sinistra verso l'ingresso principale della chiesa.

Nella quinta campata si trova l'Altare Magrè o Altare di Sant'Antonio.
Quest'altare del 1288 fu rinnovato dalla famiglia Magrè nel 1486.
E' forse attribuibile ad Alvise Lamberti da Montagnana.

Altare Magrè (1486) e Madonna che offre il Bambino all'adorazione di Sant'Antonio da Padova (Giulio Carpioni)
Una conchiglia dorata occupa il catino.L'arco e i pilastri sono riccamente decorati.
Sull'altare è posta la pala di Giulio Carpioni raffigurante la Madonna che offre il Bambino all'adorazione di Sant'Antonio da Padova.
La figura di S.Gaetano è stata aggiunta successivamente.

Alla destra dell'altare una Madonna col Bambino, due Santi e un donatore, opera del XV secolo.

Madonna col Bambino, due Santi e un donatore (XV sec.)
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Segue nella quarta campata l'Altare di S.Lorenzo del XV/XVI secolo.
L'altare fu spostato forse dalla quinta campata destra quando sostituì qui il Monumento funebre di Isabella Alidosio, a sua volta spostato nell'abside.

Altare di S.Lorenzo
File di foglie dorate ornano il catino la cui doppia ghiera è retta da un doppio ordine di colonnine lombardesche.
Due busti femminili sorreggono la trabeazione.

La pala posta sull'altare, opera fu attribuita al Vassillachi e poi a Parrasio Micheli (1551), raffigura S.Lorenzo appoggiato alla graticola.

S.Lorenzo appoggiato alla graticola (attr. Parrasio Micheli - 1551)
Posto sulla sinistra dell'altare vi è un altorilievo in marmo raffigurante il Volto di Cristo.

Volto di Cristo
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La terza campata è occupata centralmente da una nicchia nella quale si trova un Compianto delle Marie sul Cristo deposto, affresco trecentesco attribuito al Guariento riportato alla luce nel 1914, quando venne spostato il Monumento funebre dei fratelli Da Porto nel presbiterio.

terza campata navata sinistra
Compianto delle Marie sul Cristo deposto (attr.Guariento - XIV sec.) / Cristo giacente ( Luigi Strazzabosco - 1945)
Sotto l'affresco è posta la statua in terracotta di Cristo giacente opera di Luigi Strazzabosco (1945).

A sinistra di questa nicchia si trova un'altra nicchia nella quale ha trovato posto la statua in bronzo di S.Massimiliano Kolbe, realizzata da Nereo Quagliato e qui collocata nel 1983.

statua di S.Massimiliano Kolbe (Nereo Quagliato- 1983)
A destra della nicchia centrale è posta la tela di Felice Boscarati che rappresenta S.Giuseppe da Copertino in estasi (1762).

S.Giuseppe da Copertino in estasi (Felice Boscarati - 1762)
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Nella seconda campata ha trovato posto il Monumento funebre di Brunoro Volpe, eretto dagli eredi del giureconsulto.

Monumento funebre di Brunoro Volpe (XVI sec.)
Il monumento, che proviene dalla Chiesa di Santa Corona, potrebbe essere un'opera di Andrea Palladio, mentre il busto che sovrasta l'arca è forse opera di Gerolamo Campagna.

Al di sopra di questo monumento vi è l'Arca di Trevisano Volpe, anch'essa proveniente dalla Chiesa di Santa Corona.

in alto: Arca di Trevisano Volpe (XIV sec.)
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Nella prima campata infine si trova l'Altare Piovene costruito dalla famiglia Piovene nel XV secolo, e poi rimaneggiato nel XVIII secolo.

Altare Piovene
La tela posta nell'altare nel 1848 rappresenta l'Eterno Padre sollevato da Angeli, opera di Matteo Ingoli (XVII secolo).

Eterno Padre sollevato da Angeli (attr,Matteo Ingoli - XVII sec.)


Orari:  giorni feriali          9.30/12.00      15.30/18.00
            giorni festivi       10.00/10.45      15.30/18.00


CONCLUSIONI
La Chiesa di S.Lorenzo, armoniosa sintesi tra romanico e gotico, è uno di quei luoghi a Vicenza che meritano di essere visitati, anche se la città offre molto da vedere ed attira soprattutto per la presenza dei monumenti e dei palazzi palladiani.
La luce che penetrando dalle numerose aperture inonda gli spazi interni è davvero particolare, e gli eleganti altari la rendono piacevolmente visitabile.