Durante il nostro "fugace" passaggio per Torino, con solo il tempo necessario per visitare il Museo Egizio, abbiamo avuto l'occasione di far tappa in alcuni dei tanti rinomati locali della città, consigliati da Alessia, una cara amica che vive in questa elegante città da alcuni anni.
Incomincerei col proporvi una colazione golosa...
CAFFE' AL BICERIN
Piazza della Consolata 5
https://bicerin.it/
Caffè Al Bicerin |
Il palazzo dove quest'attività era collocata venne nell'Ottocento ristrutturato e anche il locale prese un altro aspetto, divenendo il "Caffè della Consolata".
Il nome della caffetteria venne ben presto sostituito con quello "Al Bicerin", per ricordare la bevanda inventata in questo locale, che divenne talmente famosa da essere preparata anche dagli altri caffè della città.
il "bicerin" |
Inizialmente i tre ingredienti base del bicerin (il caffè, la crema di latte e la cioccolata), venivano serviti separatamente, ma ben presto si unirono in un piccolo bicchiere (il" bicerin" appunto).
Esistevano tre varianti: pur e fiur (una sorta di cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ‘n poc ‘d tut (letteralmente "un po’ di tutto"), composto con tutti e tre gli ingredienti.
La terza variante fu quella che andò per la maggiore ed è quella che ancora viene proposta in questo Locale Storico d'Italia.
Il bicerin veniva venduto per tre soldi (15 centesimi di lira) e rappresentava la bevanda di coloro che, digiuni per poter fare la Comunione, volevano rifocillarsi usciti dalla Messa.
Erano molte le signore che nel locale si sedevano a sorseggiare questa bevanda, ma molti furono anche i personaggi illustri che frequentarono il questo caffè: Camillo Benso Conte di Cavour che per ideologia non frequentava le funzioni religiose, ma aspettava al suo tavolino abituale (quello sotto l'orologio), che la famiglia reale uscisse dal Santuario della Consolata.
tavolino abituale di Camillo Benso conte di Cavour |
facciata del Santuario della Consolata vista dal caffè |
Hanno frequentato il caffè anche Friedrich Nietzsche, Alexandre Dumas padre, Giacomo Puccini, Italo Calvino, Guido Gozzano, Mario Soldati, Umberto e Gianni Agnelli, Carlo Campanile, Wanda Osiris, Erminio Macario, Mario Merz, Pina Bausch e Susan Sarandon.
Inoltre nel romanzo di Umberto Eco "Il Cimitero di Praga" si può leggere una descrizione del locale, perché qui viene ambientata una parte del racconto.
Il locale è anche stato una location di alcuni film: "Amore e ginnastica", "La meglio gioventù" (di Marco Tullio Giordana), "Ora e per sempre" (di Vincenzo Verdecchi), "Ciao ragazzi" (di Liliana Cavani), "Noi credevamo" (di Mario Martone), "Cuore", "Le cinque giornate", "E' nata una star"...e anche quando abbiamo visitato noi il locale, le gentili signore del caffè raccontavano ad un habituè che presto il piccolo caffè sarebbe stato il set di un nuovo film.
ingresso al Caffè Al bicerin |
Annesso al caffè vi è sulla sinistra dell'entrata un piccolo negozio che vende specialità dolciarie piemontesi.
bancone del caffè |
Lungo le pareti una boiserie in legno biondo, con specchi e vetrinette, e panche in velluto rosso.
particolare dell'interno del locale |
particolare dell'interno del locale |
Noi l'abbiamo degustato accompagnato da ottimi croissant al gianduia...una vera goduria!
Attenzione: viene consigliato di non mescolare gli ingredienti, che oltre al sapore hanno consistenze e temperature diverse, ma di farli fondere direttamente sul palato.
"bicerin" e croissant al gianduia |
CHIUSO il mercoledì (tranne in alcune occasioni - consultare il sito)
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Proseguirei con un aperitivo sfizioso...che può divenire uno spuntino veloce o sostituire il pranzo.
CAFFE' MULASSANO
Piazza Castello 15
http://www.caffemulassano.com
Caffè Mulassano |
La storia di questo locale incomincia angli inizi del Novecento quando il signor Amilcare Mulassano, proprietario di una bottiglieria in Via Nizza, trasferisce in Piazza Castello la sua attività, iniziata nella seconda metà dell'Ottocento.
La scritta "Menta Sacco" affissa dietro al bancone ricorda lo sciroppo alla menta prodotto dalla distilleria Sacco, di cui Mulassano era proprietario.
bancone e scritta "Menta Sacco" |
Oltre ad introdurre in città il "toast" americano, realizzato con una tostatrice portata dagli Stati Uniti, pensarono di realizzare dei sandwich con lo stesso pane utilizzato per la loro specialità: nacque il "tramezzino", così chiamato da Gabriele D'Annunzio per italianizzare la parola americana.
il nostro aperitivo con "tramezzini" al Caffè Mulassano |
Vennero anche girate scene dei film "Addio giovinezza" (di Ferdinando Maria Poggioli) e "Quattro mosche di velluto grigio" (di Dario Argento).
Nel 1938 il caffè venne venduto, e con la seconda guerra mondiale cadde in declino.
Solo negli anni '70 fu avviato il restauro e il recupero del suo prestigioso arredamento, opera dell'ingegnere Antonio Vandone di Cortemilia.
Per la lavorazione e la ricercatezza dei materiali usati, fu considerato nel 1909 uno dei migliori esempi di architettura per il commercio: bancone in ciliegio con decori in bronzo e medaglioni in onice, soffitto ligneo a cassettoni con inserti in cuoio di Madera, pavimento in marmo, tavolini in onice, specchi e boiseries in stile liberty.
particolare della decorazione dietro alla cassa |
Ai lati dell'entrata, riparati sotto il portico, vi sono alcuni tavolini in marmo Bardiglio.
esterno del Caffè Mulassano |
bancone con fontanella dell'acqua e orologio (nascosto dietro la pianta) |
"tramezzini" del Caffè Mulassano |
Orari: 7.30/24.00
CHIUSO il mercoledì (ma se la lampada appesa di fronte al locale è accesa di mercoledì vuol dire che per qualche evento speciale, come uno spettacolo al Teatro Regio, il caffè è aperto)
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Un'altra sosta golosa? Magari un gelato?
PEPINO
Piazza Carignano 8
http://www.gelatipepino.it/
Pepino |
Si trova davanti a Palazzo Carignano, dove nacque Vittorio Emanuele II.
Piazza Carignano con Palazzo Carignano e la gelateria Pepino |
In seguito gli imprenditori che la rilevarono, Giuseppe Feletti e il genero Giuseppe Cavagnino, trasferirono in Piazza Carignano la gelateria (1929) e apportarono delle innovazioni alla produzione, tra le quali il "ghiaccio secco" che permetteva l'asporto del gelato senza farlo sciogliere.
La ditta venne insignita di quattro stemmi reali e divenne "Fornitore di Real Casa".
Risale al 1939 il brevetto del primo gelato ricoperto su stecco al mondo: il "Pinguino" prodotto in sei varianti: crema, caffè, gianduia, nocciola, menta e violetta.
Benito Mussolini, che andava matto per il "Pinguino", se lo faceva spedire a Roma.
gelato "Pinguino" |
il "Pinguino" |
E per cena? Cucina tradizionale o creativa? Perché dover scegliere...noi abbiamo scelto di non farlo!
CASA DEL BAROLO - RISTORANTE ENOTAVOLA
Via dei Mille 10 bis / Via Bodoni 7b
011 2876272
http://www.casadelbarolo.com/enotavola
dehors del Ristorante Enotavola - Casa del Barolo |
Ma non è stato un grande problema, visto che anche le sale interne del ristorante sono arredate con gusto, in stile moderno, un po' minimalista, ma senza perdere quell'atmosfera accogliente, fattore importante per rendere rilassante la serata.
sala ristorante |
bancone nella sala del ristorante |
Si definisce un "ristorante enotavola" in quanto si può mangiare bene e bere altrettanto bene: infatti, essendo vicino alla propria enoteca, ha una cantina molto fornita.
sala del ristorante |
I piatti del Menù Piemontese rispecchiavano molto attentamente le ricette della tradizione, oltre ad essere realizzati partendo da ingredienti del territorio di alta qualità.
vitello tonnato alla Piemontese |
raviolini del plin al burro e crema di toma |
brasato di vitello cotto a bassa temperatura, glassato con il fondo di cottura |
bunet, amaretti e pesca |
L'unica pecca si è presentata con il secondo, dove a mio parere non era stata troppo curata la cottura del tonno.
tartare di gamberi rossi di Mazara del Vallo con bufala e nocciole |
paccheri con ragù di seppia e rucola |
tonno, pistacchi e cipolla rossa |
frutti di bosco, pasta sfoglia e crema chantilly alla vaniglia |
varietà di pani e grissini stirati |
Nel complesso è stata un'ottima cena.
Un ristorante da consigliarvi sicuramente.
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Infine, dove dormire? Questa volta in un appartamento...
PORTA PALACE APPARTAMENTS
Via delle Orfane 34
011 5211947
http://www.portapalace.com
ingresso del Porta Palace Appartaments |
Non vi fate ingannare dalla reception, che può apparire un negozio piuttosto che una struttura di ricezione...varcato il portone del palazzo, e oltrepassato un atrio, ci si trova in un piccolo cortile con la facciata di uno stabile su tre piani che accoglie gli appartamenti.
ingresso agli appartamenti |
Noi abbiamo scelto l'appartamento verde con due camere da letto matrimoniali.
Un piccolo spazio esterno arredato con sedie in ferro è a disposizione dei singoli appartamenti posti al piano terra come il nostro.
angolo del cortile |
appartamento verde |
angolo salotto |
angolo salotto |
angolo pranzo/cucina |
angolo pranzo/cucina |
muro che divide la zona notte da quella soggiorno |
letto matrimoniale alla francese |
televisore inserito nel muro divisorio |
i due ambienti del bagno |
avantibagno |
bagno |
scala d'accesso alla camera seminterrata |
camera nel seminterrato |
camera nel seminterrato |
letto con baldacchino cinese |
Per coloro che si fermano in città più giorni, è certamente un'ottima alternativa ad un hotel o a un b&b.
CONCLUSIONI
Torino è una città che non si può di certo visitare in 24 ore, e quindi per noi è stato solo un approccio per poter dire di volerci ritornare per scoprire tutte le bellezze che custodisce.
E' stato solo un "assaggio", ma gastronomicamente parlando non ha deluso le nostre aspettative.
I tanti locali storici testimoniano l'importanza della città sabauda durante il Risorgimento e la vita culturale che da sempre ha animato i suoi caffè.
Sedendosi ai tavolini di questi locali si avverte l'amore di mantenere vivo il ricordo storico e la tradizione culinaria piemontese.
Caffè Torino |
Confetteria Baratti & Milano |
Caffè Fiorio |