Ostia, fondata secondo la leggenda nel VI secolo a.C. dal quarto re di Roma Anco Marzio, fu il
Portus Romae, l'approdo per navi onerarie e da guerra romane, il maggior emporio del Mediterraneo.
Fu la prima colonia di Roma verso il mare, e ne costituiva un avamposto armato.
Il suo nome deriva dalla parola latina
ostium, ovvero "imboccatura, foce".
In epoca antica il mare lambiva la città e il fiume aveva un altro corso, deviato dall'innondazione del 1557.
La città si espanse costantemente fino al IV/V secolo d.C., sovrapponendo nel limitato spazio racchiuso dalle mura sillane, edifici nuovi su edifici vecchi, strade nuove su strade antiche, la città imperiale su quella repubblicana.
I suoi edifici privati e pubblici non raggiunsero mai lo splendore di quelli di Roma, ma i suoi abitanti dediti al commercio e all'artigianato vissero una vita dignitosa.
Nel IV secolo a.C. fu costruito il
castrum, in
opera quadrata e di forma rettangolare (14.500m²).
Dal III secolo il
castrum fu accerchiato da un nucleo abitativo e vennero costruiti templi alle divinità,
domus di ricchi commercianti e armatori, magazzini per le derrate del porto.
Nel 87 a.C. Silla fece costruire una cinta muraria e nel 12 a.C. fu innalzato il
Teatro.
Nel 54 d.C. s'innaugurò il nuovo
Porto voluto da Claudio, i
Grandi Horrea e il
Foro delle Corporazioni.
Sotto Traiano venne ampliato il
Porto con un
bacino esagonale e magazzini.
Adriano rinnovò la città e fece costruire il
Capitolium, il
Foro e le
Terme adiacenti.
Dopo la caduta dell'Impero Romano la città fu devastata e saccheggiata, e dal IX secolo divenne una cava di materiali edilizi preziosi (vennero prelevati da Ostia i marmi per la costruzione della Basilica Vaticana, del Duomo di Pisa, di Orvieto e di edifici di Genova!).
Lo scavo scientifico e il restauro di Ostia antica incominciò agli inizi del '900 e si protrasse per anni (600.000 m³ di detriti furono smaltiti).
L'area scavata è pari ai 2/3 della città imperiale di II secolo (340.000 m²), e si estende da
Porta Romana a
Porta Marina (1800m), da
Porta Laurentina al Tevere (600m).
Quello che appare nel visitare questo sito è la vita quotidiana di una cittadina molto attiva, costituita da 66
insule, 22
domus, 162 caseggiati, 19 terme, 18 mitrei, 2 mulini, due
fulloniche, un teatro, templi, magazzini, edifici pubblici,
foriche, centinaia di
tabernae.
Ecco i luoghi principali descritti in questo post:
Necropoli Ostiense - Via dei Sepolcri - Porta Romana - Piazza della Vittoria - Magazzini Repubblicani - Terme dei Cisiarii - Portico del Tetto Spiovente - Horrea di Antonino Pio - Mosaico delle Province - Portico del Nettuno - Terme del Nettuno - Caserma dei Vigili - Insula dell'Ercole Bambino - Insula del Soffitto Dipinto - Caseggiato delle Fornaci - Caupona di Fortunato - Horrea di Hortensius - Horrea di Artemide - Magazzino dei Dolii - Teatro - Piazzale delle Corporazioni - Tempio di Cerere - Sacello dell'Ara dei Gemelli.
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Via Ostiense all'ingresso del sito archeologico |
All'ingresso del sito archeologico ci si trova sull'antica e basolata
Via Ostiense, la strada che collegava Roma a Ostia, che come tutte le strade d'accesso alle città, era fiancheggiata da tombe.
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Necropoli Ostiense |
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Necropoli Ostiense |
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Necropoli Ostiense |
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Via Ostiense all'ingresso del sito archeologico |
La
Necropoli della Via Ostiense, la necropoli di Ostia più antica (II secolo a.C./IV secolo d.C.), fu utilizzata ininterrottamente per sei secoli, ed era destinata ai ceti abbienti e ai funzionari della città.
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tombe della Necropoli Ostiense |
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Tomba a colombaio |
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Tomba a colombaio |
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un sarcofago strigilato |
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coperchio di sarcofago lungo la Via Ostiense |
I sepolcri correvano lungo la
Via Ostiense, ma solo sul suo lato sinistro, perché il pretore Caninio in epoca repubblicana aveva destinato l'area tra la strada e il Tevere ad uso pubblico.
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cippo di C.Caninio sotto il livello stradale imperiale |
Lungo la
Via Ostiense e la sua prosecuzione dentro le mura, il
Decumano Massimo, si trova una serie di cippi in travertino, tutti con lo stesso testo, che ricordano:
"C.Caninio figlio di Gaio, pretore urbano, per decisione del senato assegnò quest'area ad uso pubblico".
Uno di questi cippi è ancora posto vicino al
Portico del Tetto Spiovente, entro le mura, sotto il livello stradale di età imperiale.
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iscrizione su di un cippo di C.Caninio |
La Necropoli Ostiense si estende anche sulla
Via dei Sepolcri, parallela alla
Via Ostiense, con tombe a colombaio e tombe ad arcosolio, iscrizioni funebri e sarcofaghi.
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Via dei Sepolcri |
Tra le tombe della
Necropoli della Via Ostiense meglio conservate:
- i
Colombari Gemelli, due tombe distinte ma speculari e costruite nello stesso
momento. Le camere sepolcrali hanno nicchie semicircolari per accogliere in
olle i resti dei defunti bruciati nell'
ustrino (recinto per la cremazione dei corpi),
comune alle due tombe.
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Colombari Gemelli (al centro l'ustrino) visti dalla Via dei Sepolcri |
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Colombari Gemelli |
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camera sepolcrale di uno dei Colombari Gemelli |
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ingresso di uno dei Colombari Gemelli |
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ustrino dei Colombari Gemelli |
- un grande
sarcofago del III secolo d.C., di tipologia orientale. Dall'iscrizione si
deduce che il sarcofago accoglieva due coniugi.
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sarcofago in stile orientale |
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iscrizione sul sarcofago in stile orientale |
- la
Tomba degli Archetti, in origine un recinto a cielo aperto costruito in
opera reticolata all'inizio del I secolo d.C. L'ingresso era posto sul lato opposto
del'edificio che si affaccia su
Via dei Sepolcri. La facciata era spartita da
lesene in laterizio terminanti con archetti che la dividono in cinque campate.
Le lunette sono decorate ad intarsio con mattoni rossi e gialli e pietra pomice.
L'architrave originaria del sepolcro porta la scritta "
h(oc) m(onumentum)
h(eredes) n(on) s(equentur)" ovvero "questo sepolcro non diverrà degli eredi"
per dire che non verrà venduto o destinato ad altri usi.
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Tomba degli Archetti |
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facciata su Via dei Sepolcri della Tomba degli Archetti |
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arco d'ingresso alla Tomba degli Archetti |
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archetti che danno il nome alla tomba |
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decorazione architettonica di un archetto |
-
una tomba con vestibolo, due camerette sepolcrali ed ampio ambiente con
sarcofaghi, in laterizio e reticolato, dove viene alternato il basalto al tufo
creando un
effetto cromatico decorativo.
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tomba con effetto cromatico decorativo |
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elementi cromatici decorativi |
- il
Mausoleo di Ermogene (tra la
Via Ostiense e la
Via di Ermogene), di
pianta quadrata, un tempo a due piani, che venne costruito a spese della città
in età adrianea per lo scriba e membro del consiglio e cavaliere Ermogene.
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Mausoleo di Ermogene |
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iscrizione sul Mausoleo di Ermogene |
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Visitata la necropoli si varca quel che resta della
Porta Romana, dove la
Via Ostiense diviene il
Decumano Massimo.
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Porta Romana (sulla destra il basamento per una statua di un imperatore) |
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basamento per la statua di un imperatore |
Il basamento della porta si trova al livello più basso e più antico del piano stradale (I secolo a.C.).
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Porta Romana e inizio del Decumano Massimo |
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basamento della Porta Romana |
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basamento della Porta Romana |
La porta ad un solo fornice era collegata con due torri quadrate alla struttura muraria sillana (82/79 a.C.), fatta di conci di tufo in
opera quadrata.
La porta, originariamente in tufo, fu rivestita in marmo nel I secolo d.C.
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resti dei rivestimenti marmorei della Porta Romana |
Due
frammenti d'iscrizioni con lo stesso testo, facenti parte dell'attico della porta e poste oggi a ridosso delle mura, attestano la costruzione e il restauro della cinta muraria.
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frammenti delle iscrizioni poste sull'attico di Porta Romana |
Decorava forse il frontone della porta la
Vittoria alata posta nella
Piazza della Vittoria, appena oltre la porta, vicino ad una grande vasca che costituiva un
ninfeo in
opera vittata.
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Vittoria alata (dal Piazzale della Vittoria - Museo Ostiense) |
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copia della Vittoria alata |
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ninfeo |
Questa grande piazza permetteva lo stazionamento dei
cisiarii (carrettieri) addetti al collegamento tra Roma e Ostia delle merci.
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ninfeo |
Sul lato destro della piazza invece vi sono i grandi
magazzini repubblicani, dotati di infrastrutture legate al commercio fluviale.
Il complesso presenta un grande portico con pilastri in tufo che circondava botteghe.
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Magazzini repubblicani |
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Magazzini repubblicani |
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Magazzini repubblicani |
Il settore centrale e settentrionale fu trasformato in epoca adrianea (II secolo d.C.) in terme che s'affacciavano verso il fiume, le cosiddette
Terme dei Cisiarii, che probabilmente apparteneva al
Collegio dei carrettieri.
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Terme dei Cisiarii |
Dopo aver varcato l'ingresso delle terme (oggi sotto una strada moderna), si entrava nel:
-
apodyterium, lo spogliatoio con ancora i resti di un bancone.
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apodyterium (con pavimento a motivi geometrici) |
- poi nel
frigidarium, con mosaico del II secolo d.C. che raffigura scene della
vita dei carrettieri fuori di una doppia cinta muraria con torri sorrette da
telamoni.
La vasca di quest'ambiente fu trasformata in epoca tarda in calcara.
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frigidarium |
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particolare del mosaico del frigidarium |
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particolare del mosaico del frigidarium |
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particolare del mosaico del frigidarium |
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particolare del mosaico del frigidarium |
- e per finire nei
tepidaria e poi nei
calidaria.
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vasche del frigidarium (in primo piano) e i calidaria e i tepidaria (in secondo piano) delle Terme dei Cisiarii |
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tepidarium delle Terme dei Cisiarii |
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Faustina Maggiore (dalla calcara delle Terme dei Cisiari - Museo Ostiense) |
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Ritornando sul
Decumano Massimo si possono notare alcuni
pavimenti in mosaico policromo appartenenti ad un
sacello.
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mosaico policromo di un sacello sul Decumano Massimo |
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mosaico policromo di un sacello sul Decumano Massimo |
S'incontra poi il
Portico del Tetto Spiovente, costruito in opera laterizia in epoca adrianea, con retrostanti botteghe.
Alle spalle di questo portico si trovavano gli
Horrea di Antonino Pio, costruiti durante l'età di Commodo.
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Portico del Tetto Spiovente |
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Girando a destra su
Via dei Vigili, si costeggiano sulla sinistra le
Terme di Nettuno ed una cisterna delle terme.
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Via dei Vigili |
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Via dei Vigili |
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cisterna delle Terme di Nettuno su Via dei Vigili |
Sotto il piano stradale, dove il percorso di visita s'interrompe, si trova un pavimento a mosaico bianco e nero, il
Mosaico delle Province, che apparteneva ad un edificio termale (il più antico di Ostia), di età claudia e distrutto da Domiziano per far posto alle nuove
Terme di Nettuno e alla
Caserma dei Vigili, rialzando di un metro anche il livello stradale.
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Mosaico delle Province e il livello stradale di età domizianea |
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cornice con fascia a meandro del Mosaico delle Province |
I soggetti raffigurati nel mosaico alludono alle funzioni internazionali e commerciali di Ostia: formelle con figure femminili raffiguranti le quattro Province (Spagna, Sicilia, Egitto e Africa), e formelle con i venti raffigurati da teste maschili, incorniciano il pannello centrale con delfini.
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Mosaico della Province (pannello centrale con delfini) |
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Mosaico delle Province (formelle a disegni geometrici e raffigurazioni di venti e province) |
I disegni sono poco leggibili a causa degli aghi di pino, pigne e sporcizia che li ricoprono!!!!
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Ritornando sui propri passi sino a riguadagnare il
Decumano Massimo, al centro della trada si nota un
pozzo medievale, mentre sulla destra si trova il
Portico del Nettuno, costruito in età adrianea.
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pozzo medievale davanti al Portico del Nettuno |
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Portico del Nettuno |
Questo portico monumentale, dalle alte arcate separate da lesene in opera laterizia con basi e capitelli in travertino, era dotato di botteghe.
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Terme del Nettuno (area sud-occidentale) |
Dietro il portico si trovavano le grandi
Terme di Nettuno, costruite dal governo centrale in età adrianea sulle precedenti terme domizianee.
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Terme del Nettuno |
Salendo su di un terrazzino, corrispondente al primo piano delle terme,si possono apprezzare meglio l'estensione e i mosaici del complesso termale.
Originariamente l
'ingresso era su
Via dei Vigili, accedendo direttamente nella sala con il mosaico di Nettuno.
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ingresso principale originario delle Terme del Nettuno posto su Via dei Vigili |
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ingresso principale originario delle Terme del Nettuno posto su Via dei Vigili |
A lato dell'ingresso vi era una latrina e gli spogliatoi.
Verso nord, sul lato est, si trovavano il
frigidarium, due
tepidaria e due
calidaria, circondati da locali di servizio.
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area dei bagni termali |
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ambiente di servizio delle terme con mosaico a disegni simbolici (coperto da teli di protezione) |
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locale di servizio delle terme |
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locale di servizio delle terme |
Sul lato occidentale delle terme si trovava la
palestra colonnata all'aperto.
Anch'essa era decorata con mosaici che soggetti alle intemperie si sono rovinati già in epoca antica.
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palestra delle Terme del Nettuno |
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ambienti posti dietro il colonnato della palestra |
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Sabina come Cerere (dalla Palestra delle Terme del Nettuno - Museo Ostiense) |
Le terme prendono il nome dal grande (18 x 12m)
mosaico di Nettuno che occupa una grande sala: Nettuno guida una quadriga di ippocampi circondato da animali marini, delfini e tritoni.
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Mosaico del Nettuno |
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particolare del Mosaico del Nettuno |
Nella sala accanto si trova il
mosaico di Anfitrite (in questo momento ricoperto da teli per la conservazione), la sposa di Nettuno, che si dirige verso il suo sposo preceduta da Imene con la fiaccola nuziale e da quattro tritoni che suonano cembali e
kantharos.
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sito del mosaico di Anfitrite |
Nel
mosaico di Scilla e Nereidi del
frigidarium è rappresentato il mostro marino che sferra un colpo di remi tra Nereidi e tritoni.
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frigidarium con mosaico di Scilla e Nereidi |
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frigidarium con mosaico di Scilla e Nereidi |
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Dietro le terme, parallela a
Via dei Vigili, corre la
Via della Palestra, dove si trova l'attuale ingresso della
Caserma dei Vigili.
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Via della Palestra (a sinistra la Caserma dei Vigili e a destra l'uscita settentrionale delle Terme del Nettuno) |
La caserma fu costruita nel 90 d.C. ma nella configurazione attuale fu inaugurata nel 137 d.C.
Esternamente si presenta come un edificio aperto solo da feritoie e poche finestre.
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Via della Palestra (a sinistra le Terme del Nettuno e a destra la Caserma dei Vigili) |
Nel cortile interno, porticato con pilastri e pavimentato con bipedali, si svolgevano le esercitazioni.
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cortile della Caserma dei Vigili |
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cortile della Caserma dei Vigili |
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portico del cortile della Caserma dei Vigili |
Su un lato ci sono due
fontane per le abluzioni, mentre sul lato opposto si trova il
Caesareum, il sacello per il culto imperiale, di cui rimangono due colonne e un mosaico con raffigurato il sacrificio di un toro (coperto per proteggerlo).
Sul podio vi sono are e basi di statue dedicate agli imperatori.
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fontana per le abluzioni |
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fontana per le abluzioni |
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Caesareum |
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Caesareum |
Gli alloggi dei vigili e i depositi degli attrezzi erano disposti intorno al cortile, ed avevano soffitti lignei.
Su tutti i lati del cortile si trovava un piano superiore.
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alloggi dei vigili e ambienti per le attrezzature |
Sul lato est, dove si trovava l'ingresso principale della caserma, si trova un ambiente affrescato e con un pavimento a mosaico, forse un
ambiente di rappresentanza.
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lato est della Caserma dei Vigili |
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ingresso principale della Caserma dei Vigili |
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ambiente affrescato e pavimentato con mosaico |
La caserma era dotata di due
latrine: una sul lato ovest, e una sul lato est.
In quest'ultima si trova ancora un altare dedicato alla dea Fortuna.
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latrina del lato ovest della Caserma dei Vigili |
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latrina del lato est della Caserma dei Vigili |
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latrina del lato est della Caserma dei Vigili |
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sedili della latrina del lato est della Caserma dei Vigili |
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tempietto alla dea Fortuna nella latrina del lato est della Caserma dei Vigili |
In età severiana vennero costruite ai lati dell'ingresso principale, su
Via dei Vigili, tre
mescite per i soldati.
Di queste rimangono solo i mosaici del pavimento con scene riguardanti il bere.
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pavimento di una mescita |
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pavimento di due mescite |
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ritratto di Augusto (da Via dei Vigili - Museo Ostiense) |
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Nelle vicinanze si trova una delle
fulloniche (le antiche lavanderie e tintorie romane) di Ostia.
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fullonica |
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fullonica |
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Via delle Corporazioni |
Ritornando
verso il
Decumano Massimo, percorrendo
Via della Fontana o
Via delle Corporazioni, si costeggiato due
insule e un caseggiato: l
'Insula dell'Ercole Bambino, l'
Insula del Soffitto Dipinto e il
Caseggiato delle Fornaci.
Il caseggiato apparteneva probabilmente dello stesso proprietario.
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insula lungo Via delle Corporazioni e passaggio con la parallela Via della Fontana |
L'
Insula dell'Ercole Bambino è di epoca adrianea.
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Insula dell'Ercole Bambino |
Su
Via della Fontana s'affacciano cinque botteghe, mentre la parte dell'
insula che s'affaccia su
Via delle Corporazioni consta di una bottega e del primo piano di un appartamento (di tipo
medianum).
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Via della Fontana (botteghe dell'Insula dell'Ercole Bambino sulla destra) |
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botteghe dell'Insula dell'Ercole Bambino |
In quest'
insula si ritrovano sobrie pitture parietali a riquadri colorate e alcune piccole rappresentazioni figurate.
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resti di pittura parietale |
L'
Insula del Soffitto Dipinto era certamente una casa a due piani abitata da persone del ceto medio.
Su
Via delle Corporazioni s'affacciavano cinque botteghe (di cui una era un "bar"), mentre la parte est dell'insula era occupata da un appartamento (del tipo
medianum).
Un corridoio che attraversava l
'insula ne permetteva l'ingresso sia da
Via delle Corporazioni che da
Via della Fontana (oggi gli ambienti sono chiusi al pubblico).
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corridoio d'accesso all'appartamento dell'Insula del Soffitto Dipinto |
Due scale esterne permettevano l'accesso agli appartamenti superiori.
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scale d'accesso ai piani superiori dell'insula |
Le decorazioni pittoriche di quest
'insula risalgono alla fine del II secolo d.C.
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resti di pitture dell'insula |
A nord dell'
Insula del Soffitto Dipinto si trova il
Caseggiato delle Fornaci.
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Caseggiato delle Fornaci (sulla sinistra) visto esternamente su Via della Fontana |
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passaggio tra l'Insula del Soffitto Dipinto e il Caseggiato delle Fornaci |
Una grande sala era circondata da sale più piccole.
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Caseggiato delle Fornaci |
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ambiente del Caseggiato delle Fornaci |
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frammenti di macchine per la fresatura del grano e l'impastatura delle farine |
L'edificio è stato occupato da un panificio, e nel piano superiore probabilmente erano conservati il grano e la legna.
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scale esterne dell'edificio per accedere ai piani superiori |
Probabilmente vi erano anche stalle per gli animali adoperati nel mulino.
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probabile stalla |
In epoca medievale nell'edificio è stata istallata una calcara.
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calcara medievale nel Caseggiato delle Fornaci |
Via della Fontana prende il nome da una
fontana pubblica, del tipo "a bauletto", ancora ben conservata, posta sol lato orientale della strada.
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fontana "a bauletto" su Via della Fontana |
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fontana "a bauletto" su Via della Fontana |
Questa è una delle fontane di questo genere che si potevano trovare ad Ostia, dove la copertura a botte serviva a mantenere l'acqua fresca.
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schema della fontana "a bauletto" |
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interno della fontana "a bauletto" |
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L'ultima porzione del
Portico del Nettuno, tra le
Terme del Nettuno e il
Teatro, è stata trasformata in un
ninfeo.
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Ninfeo sul Decumano Massimo |
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Ninfeo sul Decumano Massimo |
A chiudere
Via della Fontana invece, si trova una rivendita di bevande, l'equivalente di un nostro piccolo "bar", la
Caupona di Fortunato.
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Caupona di Fortunato |
Il locale, che prende il nome dal suo probabile proprietario, viene erroneamente chiamato
caupona, mentre sarebbe più esatto chiamarlo
taberna vinaria, non offrendo possibilità di alloggio.
Sul pavimento della
caupona vi è un mosaico a tessere bianche e nere con raffigurato un cratere e l'iscrizione:
"Fortunato dice: poiché hai sete, bevi il vino dal cratere"
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mosaico pavimentale con iscrizione della Caupona di Fortunato |
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Di fronte alla
caupona, sul lato sinistro del
Decumano Massimo, si trovano gli
Horrea di Hortensius, gli
Horrea di Artemide e il
Magazzino dei Dolii, dentro il
Porticato degli archi trionfali.
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ingresso agli Horrea di Hortensius (a destra della foto) |
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Horrea di Hortensius (ingresso e retrostante cortile porticato) |
Questo è un grande gruppo di magazzini annonari, di cui il più antico è l
'Horrea di Hortensius (I secolo a.C.), più in basso degli altri due perché posto sul piano stradale repubblicano.
Era un edificio a più piani, con cortile porticato al centro e intorno ambienti quadrangolari.
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Faustina Maggiore (dagli Horrea di Hortensius - Museo Ostiense) |
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cornice sul Portico degli archi trionfali |
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cornice del Portico degli archi trionfali |
Sotto questo portico si racconta che subirono il martirio S.Aurea, S.Ciriaco e alcuni loro compagni.
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Decumano Massimo: Horrea di Hortensius (a sinistra) e Portico del Nettuno e Teatro (a destra) |
Ci si trova ora davanti al
Teatro, fatto costruire nel 12 a.C. da Agrippa, genero di Augusto.
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Teatro |
Commodo aggiunse il fronte ad arcate in laterizio e ingrandì la cavea (3500/4000 posti).
Dopo la sua morte il teatro fu inaugurato da Settimio Severo e Caracalla (196 d.C.).
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iscrizione dell'inaugurazione del Teatro di Settimio Severo e del figlio Caracalla su un corridoio laterale d'accesso all'orchestra |
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iscrizione di Settimio Severo e Caracalla |
Davanti all'entrata del
Teatro, a cavallo del
Decumano, furono innalzati nel 211/217 due archi gemelli dedicati a Caracalla.
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resti di uno degli archi gemelli |
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resti di uno degli archi gemelli |
All'interno del portico anulare della facciata si trovavano le scale che portavano alla cavea e le
tabernae.
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resti del portico anulare del Teatro |
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tabernae del portico anulare del Teatro |
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tabernae e scale nel portico anulare del Teatro |
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Testa di Traiano (da una taberna del Teatro - Museo Ostiense) |
Il corridoio d'accesso all
'orchestra era decorato con stucchi sul soffitto, ancora oggi in parte conservati, e marmi sulle pareti.
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corridoio d'accesso all'orchestra del Teatro |
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corridoio d'accesso all'orchestra del Teatro |
Il disegno degli stucchi erano composto da ottagoni e tondi con motivi vegetali e animali, mentre aree rettangolari erano decorate con scene più complesse.
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stucchi del soffitto del corridoio d'accesso al Teatro |
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stucchi del soffitto del corridoio d'accesso al Teatro |
Sull'
orchestra semicircolare convergevano i gradini della
cavea.
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orchestra |
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cavea |
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gradinate della cavea |
La
cavea era divisa in tre settori, ma se ne sono conservati solo due.
Le prime tre file di gradini marmorei vicino all'orchestra costituivano dei posti d'onore.
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cavea del Teatro (in un raro momento senza turisti!) |
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scena, orchestra e cavea |
La
scena ha un prospetto con nicchie semicircolari e rettangolari.
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scena del Teatro |
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scena del teatro |
Un portico ad arcate in
opera quadrata di tufo di età augustea si trova dietro la
scena, e su di esso sono stati messi elementi architettonici che decoravano il
Teatro.
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portico in tufo con elementi architettonici teatrali |
Le colonne in cipollino che si trovano dietro alla
scena e sul
Decumano davanti l'ingresso del
Teatro, un tempo decoravano la pare alta della cavea.
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colonne in cipollino della parte alta della cavea oggi poste dietro la scena |
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colonna in cipollino della parte ata della cavea oggi sul Decumano |
Arcate crollate ed elementi architettonici decorativi del
Teatro sono posti lungo
Via delle Corporazioni.
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arcata del Teatro crollata |
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elemento architettonico decorativo del Teatro |
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elementi architettonici decorativi del Teatro |
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Ino-Leucotea (dal Teatro - Museo Ostiense) |
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Cornificia (nei pressi del Teatro - Museo Ostiense) |
Ancor oggi, nelle calde serate d'estate, il
Teatro viene utilizzato per spettacoli di vario genere.
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Incorniciano il
Teatro due ninfei, uno a destra e uno a sinistra dell'ingresso principale.
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ninfeo a sinistra del Teatro |
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ninfeo alla destra del Teatro |
I ninfei semicircolari sono di età imperiale.
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Scilla (dal ninfeo del Teatro - Museo Ostiense) |
Sul ninfeo di destra venne costruito nel VII/VIII secolo un oratorio cristiano, la cosiddetta
Chiesa di S.Ciriaco, il vescovo di Ostia del III secolo che, come ho già detto, si pensa abbia qui subito il martirio.
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ninfeo e oratorio cristiano |
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ninfeo e oratorio cristiano |
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iscrizione dell'oratrio cristiano |
Il sarcofago con l'effige di Orfeo qui presente, con la scritta
"Qui Ciriaco dorme in pace", deriverebbe dal sepolcreto di epoca tardo antica sul quale l'oratorio prese posto, e poi fu attribuito a S.Ciriaco.
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sarcofago di S.Ciriaco |
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Dietro la
scena del
Teatro si trova il
Piazzale delle Corporazioni, il centro degli affari marittimi e commerciali di Ostia, ed un
unicum nelle città romane.
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Piazzale delle Corporazioni |
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Piazzale delle Corporazioni |
E' un grande spiazzo quadrangolare porticato, con due file di colonne laterizie di ordine dorico.
Fu costruito in in età augustea come un corridoio con funzioni annesse al
Teatro, per passeggiare o ripararsi dalle intemperie.
In epoca adrianea il portico fu dotato della doppia fila di colonne e vennero chiusi gli undici ingressi a pilastri sul lato verso il Tevere.
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antico ingresso al Piazzale delle Corporazioni |
Nel 196 d.C. il piazzale subì dei rimaneggiamenti, tra i quali l'allargamento del portico e il sollevamento di 40cm del pavimento.
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stationes del porticato del Piazzale delle Corporazioni |
Sui due lati lunghi e su un lato corto del portico si poteva accedere a 50 piccoli ambienti (
stationes), divenuti poi 64, sedi di rappresentanza di agenzie marittime di città che avevano rapporti commerciali con Ostia, create dividendo la navata del portico.
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Piazzale delle Corporazioni |
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stationes del porticato del Piazzale delle Corporazioni |
Ancor oggi si possono vedere i mosaici a tessere bianche e nere che decoravano i pavimenti (un po' deturpati da restauri grossolani!), con soggetti e iscrizioni che pubblicizzavano le attività che ogni
statio operava.
Erano rappresentate le
Corporazioni dei vinai, dei macellai, dei conciatori di pelli, dei commercianti di stoffe e corde, che operavano a Ostia.
Sono raffigurati moggi, fiere destinate ai giochi, pesci e divinità marine, temi che alludono alla caccia o alle attività legate al commercio del grano.
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statio 7: moggio e rutellum (per la misurazione del grano) |
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statio 11: amorino alato su delfino, due delfini e due busti femminili |
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statio 17: moggio e spighe di grano - "NAVICULARI GUMMITANI" (dell'Africa) |
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statio 34: moggio e due delfini, "NAVICULARI CURBITANI" (da Kurba, Tunisia) |
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statio 48: anfora tra due palme da dattero e tre pesci (commercianti dell'Algeria) |
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statio 52: scena di venatio con cacciatore e toro |
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statio 53: Nereide, cavallo marino e delfino |
Ma erano anche rappresentate le merci che provenivano dalle province (per esempio l'elefante della
statio 28 allude al commercio dell'avorio) o il paese di provenienza (il Nilo della
stazio 27 rappresenta l'Egitto, l'elefante della
statio 14 rappresenta i commercianti di Sabrata).
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statio 14: commercianti di Sabrata (Libia) |
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statio 28: l'elefante, cervo e cinghiale |
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stazio 27: il Nilo e un ponte di barche |
I mercanti provenivano dal nord Africa (Libia, Mauritania, Egitto e Cartagine), dalla Sardegna (Porto Torres e Cagliari), dalla Spagna...
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il triangolo di marmo sul muro porta la scritta "NAVICULARI AFRICANI" |
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statio 21:" NAVICUL ET NEGOTIANTES KARALITANI" (da Cagliari) |
Ma sono anche rappresentate le attività portuali: lo scarico delle merci sulle banchine o in trasbordo dei sacchi da una nave all'altra, il faro o le diverse navi di trasporto di derrate alimentari o prodotti di ogni genere.
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statio 22: delfini e faro |
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statio 46: due navi, un delfino e il faro |
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statio 25: trasferimento di merci da una nave all'altra |
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statio 23: faro, due delfini, due navi e un polpo |
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statio 18: "NAVICUL KARTHAG" (da Cartagine) |
Il centro del piazzale, attorniato da cippi e monumenti di cittadini benefattori di Ostia, era occupato da un giardino dove vi fu costruito alla fine del I secolo d.C. su un podio un
Tempio dedicato probabilmente a Cerere, dove i commercianti andavano a fare un'offerta di ringraziamento dopo un buon affare.
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Tempio di Cerere |
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Tempio di Cerere (visto posteriormente) |
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Tempio di Cerere |
Il
Tempio era provvisto di
pronao e di due colonne marmoree di stile corinzio.
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colonna dorica del Tempio di Cerere |
Nell'angolo sud-occidentale del
Piazzale delle Corporazioni si trova il
Sacello dell'Ara dei Gemelli, un piccolo ambiente con base per statua.
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Ara dei Gemelli: Rinvenimento di Romolo e Remo |
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Ara dei Gemelli: Carro di Marte |
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Ara dei Gemelli: Marte e Venere |
Qui venne rinvenuto un altare in marmo con dedica del 124.
Sull'
altare sono raffigurati
Marte e Venere, il
Carro di Marte e il
Rinvenimento di Romolo e Remo allattati dalla lupa.
In sito si trova il calco dell'originale.
www.ostiaantica.beniculturali.it
Orari: ultima domenica di ottobre/15 febbraio 8.30/16.30
16 febbraio/15 marzo 8.30/17.00
16 marzo/ultimo sabato di marzo 8.30/17.30
ultima domenica di marzo/ agosto 8.30/19.15
settembre 8.30/19.00
1 ottobre/ultimo sabato di ottobre 8.30/18.30
lunedì CHIUSO
Il Museo apre alle 9.30
Costo: 8€
la prima domenica del mese
GRATIS
CONCLUSIONI
Questo è un primo
step della mia lunga passeggiata lungo le strade e i vicoli di una città romana marittima.
Ho visitato più volte gli scavi di Ostia Antica, non riuscendoli mai a vedere in modo completo e approfondito, per mancanza di tempo (un'intera giornata non basta in questo caso!), e anche per sfinimento fisico!
Ho pensato quindi di rivisitare la città con occhio più attento, prendendomi il tempo dovuto, magari approfittando delle prime domeniche del mese quando alcuni musei e i siti archeologici sono gratis, per tornarci più volte.