Grinzane è un borgo delle Larghe, nel comune di Cuneo, a circa 5 km da Alba.
Il paese è diviso in due centri: Gallo e Grinzane Cavour.
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centro storico di Grinzane Cavour |
Il centro storico di Grinzane è costituito da poche case ottocentesche, poste ai piedi dell'antico e ben conservato
castello.
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Castello di Grinzane Cavour |
La parte più antica dell'edificio è il mastio, l'alta torre centrale risalente all'anno Mille.
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mastio |
Il mastio fu costruito come struttura difensiva dalla contessa Adelaide Manfredi (figlia di Olderico Manfredi), che sposò in terze nozze Oddone di Savoia.
Poi il nuovo signore fu Bonifacio del Vasto, e alla sua morte il figlio Guglielmo, primo marchese di Busca (1128).
Nel XII secolo il feudo venne dato in vassallaggio alla famiglia De Grinzaneis.
Nel 1381 Grinzane fu confermata al marchese Manfredo di Busca.
Alla torre vennero poi aggiunti nuovi corpi di fabbrica tra il XIII e il XIV secolo.
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corpi di fabbrica del castello meno antichi |
Nel 1435 Grinzane passò ai marchesi di Monferrato.
Nel 1533 l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V devolse Grinzane ai Gonzaga.
L'investitura del feudo passò poi a diverse famiglie.
Ma la storia del castello è legata soprattutto alla famosa figura risorgimentale che ha rappresentato Camillo Benso Conte di Cavour.
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busto di Camillo Benso Conte di Cavour |
Nel 1815 la duchessa Vittoria de Sellon, zia di Camillo, che aveva sposato in seconde nozze il duca Jules Gaspard Aynard de Clermont-Tonnerre, pari di Francia, acquistò parte del castello di Grinzane insieme a 180 ettari di terra.
Affidò l'amministrazione della sua parte del castello al cognato Michele Benso (padre di Camillo), che a sua volta comprò l'altra parte del castello e altra terra.
Camillo Benso Conte di Cavour, arrivò ventunenne a Grinzane, dopo aver terminato la sua breve e non amata carriera militare.
Arrivò a Grinzane con il titolo di sindaco fattogli pervenire dal padre, che gli lasciava anche l'amministrazione del castello.
Camillo conferì una nuova impronta all'agricoltura locale, e aiutato dai consigli tecnici del generale Staglieno e dell'enologo francese Louis Oudart, contribuì fortemente, insieme alla Marchesa Julliette Colbert Falletti di Barolo, alla nascita di quel grande vino che è il Barolo.
Alla morte di Camillo (1861), la proprietà passò alla nipote prediletta Giuseppina Benso che sposò il conte Carlo Alfieri di Sostegno.
La figlia Adele Alfieri, che ereditò a sua volta la proprietà, donò al Comune d'Alba il castello e i fondi agricoli (1932).
Oggi il castello è del Comune d'Alba e del Comune di Grinzane.
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Castello di Grinzane Cavour |
Il castello è un esempio di architettura medievale.
Ha una pianta quadrangolare con all'interno un piccolo cortile.
Esternamente è in laterizio, con decorazioni ad archetto e a denti di sega.
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decorazioni ad archetti e a dente di sega della muratura esterna del castello |
All'interno del cortile si può vedere l'unica decorazione in pietra del castello: il capitello di una bifora.
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bifora con capitello in pietra |
L'imponente struttura del castello presenta un "
palatium" a forma di parallelepipedo a nord e un'alta manica caratterizzata da torrette pensili cilindriche, costruite nel XVI secolo, a sud.
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facciata sud del castello con torrette pensili |
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torretta pensile |
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facciata est del castello |
Il castello ospita un
Museo delle Langhe, un museo etnografico dove vengono raccontati la civiltà contadina con i prodotti di questa terra, il tartufo e il vino, i vini albesi nella romanità, dove vengono mostrati oggetti dell'enogastronomia locale, ambientazioni della cucina albese del '600 e del '800, una distilleria del '700, la bottega del bottaio e del maniscalco.
La visita del museo ha inizio al pian terreno con la "
Sala del Territorio", dove si trovavano un tempo le antiche cantine e le scuderie del castello.
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Sala del Territorio |
Nella sala viene raccontato tramite pannelli il territorio delle Langhe, la sua suddivisione in zone (
Langhe di Cesare Pavese, Langa della nocciola e della toma, Langhe di Dogliani e del Manregalese, Langhe del Barolo, Langhe del Barbaresco, le Terre del Roero), e i suoi borghi.
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Sala del Territorio |
Al centro della sala si trova un "torchio latino" del 1704, tuttora funzionante, quello che per lungo tempo è stato l'unico torchio di Monasterolo.
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torchio di Monasterolo |
Si può anche assistere ad un filmato che racconta la presenza di Camillo Benso Conte di Cavour al castello.
Si sale poi per una stretta scala.
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una scala del castello |
Si giunge così alla "
Sala delle Maschere".
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Sala delle Maschere |
E' così chiamata per il suo soffitto in legno a cassettoni del 1547, decorato con 157 tavolette dipinte con ritratti, stemmi nobiliari, mostri fantastici, allegorie, animali.
La sala è stata decorata in occasione del matrimonio di Pietrino Falletti con Giulia Damiani d'Asti.
In questa sala si svolge dal 1999 l'Asta Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba, che coinvolge chef stellati e personaggi noti.
Vengono qui celebrati anche matrimoni civili.
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Sala delle Maschere |
La visita prosegue nella "
Sala del Tartufo" in quanto è qui descritta la "
pepita" delle Langhe: la sua composizione aromatica, le sue colorazioni, i periodi di maturazione,...
Il tartufo era amato da Plutarco, Cicerone, Carlo V e Napoleone.
Cavour era solito donarla per il buon esito dei suoi affari diplomatici.
Giacomo
Morra di Alba fu colui che incentivò la conoscenza di questo prodotto
in tutto il mondo: chiedeva ai contadini di portare al suo Hotel Savona
le trifole che trovavano, e lui le serviva ai clienti del suo
ristorante o le rivendeva alle cucine dei transatlantici da crociera;
oppure le regalava a Vip o Star (al presidente americano Truman venne
regalato un tartufo che pesava 2,5 kg).
C'è poi la "
Sala del Vino" con una sezione dedicata al vino nell'antichità e ai reperti sui vini albesi di epoca romana.
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anfore vinarie |
Vi è anche una vetrina che espone bottiglie dei vini prodotti in Langa:
Barolo, Barbaresco, Nebbiolo d'Alba, Roero Arneis, Langhe Favorita, Dolcetto di Diano d'Alba, Dolcetto di Dogliani, Verduno Pelaverga, Langhe Freisa, Langhe Arneis, Asti, Moscato d'Asti.
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vetrina con i vini delle Langhe |
Qui le etichette riportano i comuni di produzione, l'uva, il colore, l'odore, il sapore, la gradazione alcolica e l'abbinamento ai piatti di ognuno di loro.
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caratteristiche del Barolo |
Si accede poi alla "
Sala degli Affreschi", sovrapposta alla
Sala delle Maschere.
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Sala degli Affreschi |
Viene così chiamata per gli affreschi del '600/'700 che decorano le sue due volte a crociera.
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volte a crociera affrescate |
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decorazioni di una volta |
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decorazioni dell'altra volta |
Gli affreschi sono trasposizioni di pitture cinquecentesche riconducibili allo stile di Giulio Romano.
Il pittore, allievo di Raffaello, lavorò a
Palazzo Tè a Mantova (
Sala di Psiche e
Sala delle Aquile) per i Gonzaga, e Alba e Grinzane sino al 1630 furono un dominio di questa casata.
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particolare della volta affrescata |
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particolare della volta affrescata: La Discesa di Fetonte |
L'allestimento della sala è dedicato alla "
Verità sul Vino", diviso in tre sezioni: l
'UVA, il
VINO e la
TAVOLA.
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Verità sul Vino |
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pannello esplicativo |
Sono riportati anche gli studi svolti sul tema del rapporto vino/salute promosso dall'
Osservatorio Nazionale sul Consumo Consapevole del Vino.
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un pannello sul rapporto vino/salute |
Anche in questa sala con camino trova posto un torchio.
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camino della Sala degli Affreschi |
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bifora della Sala degli Affreschi |
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torchio |
Nella sala seguente sono allestite una cucina albese rustica del '600 e una cucina borghese del '800 più raffinata.
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cucina del '600 |
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cucina del '600 |
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cucina del '800 |
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cucina del '800 |
Inoltre nelle vetrine sono esposti oggetti che, come la bottiglia albeisa adatta a contenere i vini delle Langhe, ricordano le origini contadine.
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allestimento museale della cucina nelle Langhe |
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bottiglie in vetro di diverse forme |
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stoviglie |
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piatti dell'uva della vecchia Mondovì |
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varie tipologie di bottiglie |
Si passa poi a visitare la
"Sala degli Stemmi", la parte del castello che fu abitata da Cavour.
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soffitto e decorazione della Sala degli Stemmi |
La decorazione della sala comprende otto stemmi disegnati a fregio entro una doppia composizione floreale: tre presentano scudi con aquile rampanti, uno un leone rampante con un quadrupede bianco, altri con motivi architettonici e araldici, uno irriconoscibile.
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stemma con aquila rampante |
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stemma con aquila rampante |
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stemma araldico |
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stemma irriconoscibile |
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stemma con aquila rampante |
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stemma araldico |
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stemma con leone rampante quadrupede bianco |
La sala contiene dei cimeli di Camillo Benso Conte di Cavour, tra i quali la sua striscia tricolore da sindaco e una delibera comunale autografa, e gli unici mobili rimasti della sua camera: il letto, il cassettone e le sedie.
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cimeli di Cavour |
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mobili della camera di Cavour |
Vi sono poi, a concludere la visita, le ricostruzioni di una
bottega di bottaio, una
bottega di un maniscalco, di una
distilleria del XVIII secolo e di una
cantina.
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bottega del bottaio |
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utensili e attrezzi di lavoro per la realizzazione di una botte |
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carretto con botte |
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cantina |
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distilleria del '700 |
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bottega del maniscalco |
Ha sede nel castello l'
Enoteca Regionale Cavour.
E' la prima enoteca ad essere stata fondata in Piemonte (1967), e la la seconda in Italia.
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Enoteca Regionale Cavour |
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Enoteca Regionale Cavour |
Il castello è anche sede permanente del Premio Letterario "Grinzane Cavour", dell’ONAF (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi), dell'Ordine dei Cavalieri del tartufo e dei vini d'Alba, e del Vino e Salute (Osservatorio Nazionale sul Consumo Consapevole del Vino).
Qui inoltre si svolge, la seconda domenica di novembre, l'Asta Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba, il cui ricavato è donato ad enti benefici.
Dalla spianata che circonda il castello si possono ammirare i panorami sulle colline del Barolo.
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Panorama sulle colline del Barolo |
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Panorama sulle colline del Barolo |
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Panorama sulle colline del Barolo |
www.castellogrinzane.com
Orario: mercoledì/venerdì
aprile/ottobre 9.30/19.00
febbraio/marzo e novembre/dicembre 9.30/18.00
settembre/15 novembre aperto tutti i giorni
chiusura variabile tra gennaio e febbraio
Costo: 5€
audioguida 1€
Ai piedi del castello si trova la
Chiesa Parrocchiale di Maria Vergine del Carmine. fatta erigere a parrocchia da Cavour nel 1833.
La chiesa con facciata in cotto neoclassica, era stata ricostruita nel XVII secolo e fu poi ampliata nel 1848.
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Chiesa Parrocchiale di Maria Vergine del Carmine |
CONCLUSIONE
Nel 1916 alla denominazione Grinzane del paese venne aggiunto quello di Cavour per
omaggiare il conte che fu sindaco del paese per 17 anni consecutivi
(1832/184), e che divenne poi deputato del Regno di Savoia nel 1848.
I ricordi cavouriani e il mondo enogastronomico che ha preso il via in parte dalle cantine di questo castello, rendono questo sito interessante da molti punti di vista, oltre che permettere di conoscere la storia di questo luogo e del territorio delle Langhe di cui fa parte.