Se si vuole fare un tuffo nella storia quotidiana tra il Medioevo e il Rinascimento di Firenze bisogna visitare il Museo di Palazzo Davanzati (o Museo della Casa Fiorentina Antica), posto in Via Porta Rossa a due passi da Piazza Santa Trinità e Via Tornabuoni.
Il museo, inaugurato nel 1956, è allestito in una affascinante dimora trecentesca fatta costruire entro la prima cerchia di mura medievali dai Davizzi, famiglia di mercanti benestanti dell'Arte di Calimala (o dei mercatanti), e banchieri del Papato nel periodo avignonese.
Nel 1427 parte del palazzo fu affittato all'ufficio del Catasto. Tra il 1469 e il 1497 al pian terreno del palazzo vi erano tre botteghe che vendevano lana, ma nonostante la vendita di panni francesi e scozzesi arricchisse la famiglia, questo non scongiurò la vendita del palazzo nel 1516 al protonotaro apostolico Onofrio Bartolini.
Nel 1578 il palazzo fu acquistato da Bernardo di Anton Francesco Davanzati, membro della famiglia da cui poi il palazzo prende ancor oggi nome.
E' della famiglia Davanzati lo stemma in pietra della facciata del palazzo.
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stemma della famiglia Davanzati
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La famiglia Davanzati, che fu proprietaria del palazzo fino al 1838 (anno del suicidio di Carlo ultimo discendente), era un'antica casata fiorentina che si era arricchita esercitando l'arte del cambio. Su una tela seicentesca esposta nel cortile del palazzo è disegnato l'albero genealogico della famiglia Davanzati.
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Albero genealogico della famiglia Davanzati (pittore toscano - XVII sec.)
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Bernardo Davanzati fece costruire (forse da Baccio d'Agnolo), l'altana all'ultimo piano del palazzo, al posto della merlatura che coronava l'edificio. L'altana presenta colonnine sulle quali poggia una grondaia aggettante.
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altana di Palazzo Davanzati
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CURIOSITA': Nel Settecento il palazzo ospitò l'Accademia degli Armonici, che tenne qui concerti e rappresentazioni alla presenza del granduca, e a cui parteciparono anche il compositore Luigi Cherubini e il violinista Pietro Nardini.
Con l'estinzione della famiglia Davanzati il palazzo passò agli Orfei (ramo cadetto), e poi fu diviso e sottoposto a modifiche strutturali: fu occupato da botteghe, depositi, circoli, associazioni e famiglie indigenti. Il palazzo corse anche il rischio di essere demolito durante il corso di ristrutturazione urbanistica che interessò Firenze nel periodo in cui fu capitale d'Italia.
CURIOSITA': Nel 1902 una stanza fu affittata da Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini e venne qui fondata la vista "Leonardo".
Nel 1904 fu acquistato dal pittore e antiquario Elia Volpi, che dopo averlo arredato con mobili e oggetti antichi, lo trasformò in un museo privato : il "Museo della Casa Fiorentina Antica", inaugurato nel 1910. Ma l'intero mobilio fu venduto ad un'asta di New York nel 1916. Il palazzo venne riarredato nel 1920 ma il mobilio nuovamente venduto nel 1924 agli antiquari Vitale e Leopoldo Benguajat, che nel 1927 acquistarono anche il palazzo. Ma anche il nuovo allestimento di mobili fu venduto nel 1934.
Il Palazzo Davanzati fu infine acquistato dallo Stato nel 1951 e allestito con le opere provenienti dai depositi delle Gallerie fiorentine, fu aperto al pubblico come museo nel 1956.
Dopo le notizie storiche passiamo alla descrizione di questo antico palazzo.
Il palazzo, frutto dell'accorpamento di alcune case-torri, presenta una facciata alta e stretta, con rivestimento in pietra arenaria.
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facciata di Palazzo Davanzati
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Nel piano terreno a bugnato si aprono tre arcate ad arco ribassato, un tempo prive di porte, affiancate da arpioni ad anello per legare i cavalli.
I tre piani superiori sono separati da cornici marcapiano. In ogni piano si aprono cinque monofore ad arco ribassato.
La facciata, terminante con un'altana, è ancora provvista da ferri portafiaccola e da arpioni da stanghe, detti "erri" perché a forma di "r", che sostenevano pertiche alle quali si appendevano gabbie di uccelli, si legavano i guinzagli di scimmie e cani, o si appendevano drappi.
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"erro" con pertica e anello
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"erro" con pertica e anello
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"erri", ganci e portafiaccola
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Varcata un'arcata d'ingresso della facciata ci si trova nella Loggia divisa in tre campate con volte a crociera.
Se si alza lo sguardo, in corrispondenza degli accessi, si notano delle aperture, sono quattro piombatoi da difesa dai quali attraverso botole poste nel pavimento della sala madornale del primo piano, venivano versati liquidi bollenti sui possibili intrusi.
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botola nel pavimento della Sala Madornale del primo piano
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Il responsabile della
Sala Madornale ci ha visto interessati alla botola e gentilmente si è offerto di aprircela!
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botola aperta del piombatoio
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piombatoio nel soffitto della Loggia
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Nella Loggia, corredata di panche in pietra o legno, si trattavano gli affari, si celebravano matrimoni, feste e si conferivano onori funebri.
Alle pareti di questo ambiente si trovano affreschi con stemmi dei Davizzi, lo stemma Corbinelli in pietra, affreschi provenienti da altre case abbattute durante il ripristino urbanistico di Firenze e lapidi che ricordano i fratelli Vitale e Leopoldo Bengujat ed Elia Volpi.
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stemma Corbinelli
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decorazione parietale dalla Casa dei Lamberti (pittore fiorentino - XIV sec.)
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decorazione parietale dalla Casa dei Davanzati (pittore fiorentino - XIV sec.)
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decorazione parietale dalla Casa dei Pilli (pittore fiorentino - XIV sec.)
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lapide che ricorda l'opera svolta da Vitale e Leopoldo Bengujat
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Si accede quindi al Cortile trecentesco del palazzo.
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Cortile
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Cortile |
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loggiato del Cortile |
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loggiato del Cortile
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Su due lati del cortile corre un loggiato con volte a crociera, sorretto da pilastri ottagonali con capitelli a fogliami e uno figurato: le testine raffigurerebbero i membri della famiglia Davizzi.
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capitello con decorazione figurata |
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capitello con decorazione figurata |
Su uno dei pilastri si trova lo stemma del gonfaloniere Giuliano di Niccolò Davanzati con insegne papali: l'illustre membro della famiglia, ambasciatore papale, era stato insignito dal papa Eugenio IV del titolo di Cavaliere dello Sprone d'Oro nel 1424 e perciò poteva concedersi di aggiungere tali insegne nel suo stemma.
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stemma di Giuliano Davanzati con insegne papali
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Sotto il loggiato si conservano panche, una cassapanca, affreschi staccati e una Madonna che allatta il Bambino di pittore umbro.
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panche e cassapanca (italia settentrionale - XIX sec.)
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dipinto murale con Storie di Tristano e Isotta (pittore fiorentino - XIV sec.)
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Madonna che allatta il Bambino (pittore umbro - XIII sec.)
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Sotto il loggiato si aprono tre cancelli in ferro battuto: uno collegava il cortile con il chiassuolo, il vicoletto che permetteva agli asini di rifornire di legna e viveri il palazzo.
Sotto il loggiato si trova anche l'ingresso ad un ambiente oggi adibito a sala video dove sono conservati rilievi di decorazioni murali e lacerti di affreschi con Scene cavalleresche e di caccia staccati da una bottega.
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Scene cavalleresche e di caccia (attr.Stefano d'Antonio di Vanni - XV sec.)
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rilievi di decorazioni murali (disegnatore fiorentino - XIX sec.)
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Dal
Cortile si potevano raggiungere tramite scale le
cantine sottostanti.
Un Marzocco in pietra sorveglia l'accesso ai piani superiori.
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Marzocco in pietra all'inizio della scala
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Scale a sbalzo collegano i quattro piani superiori: solo la scala che porta al primo piano è in pietra, le altre sono in legno.
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scala in pietra di Palazzo Davanzati
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I ballatoi sono sorretti da mensoloni.
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ballatoi retti da mensoloni
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Che Palazzo Davanzati fosse la residenza di una famiglia molto agiata lo si deduce dalla presenza di un pozzo che serviva i quattro piani del palazzo.
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grondaia
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L'acqua piovana, proveniente da gocciolatoi lungo i ballatoi e da una grondaia lungo la parete del cortile del palazzo, veniva raccolta in una cisterna nel sottosuolo, passando nel pavimento tramite una pietra forata, e al bisogno estratta tramite carrucola dal pozzo posto nell'intercapedine del muro che ad ogni piano era accessibile, tramite aperture con sportelli, sia dai ballatoi che dalle sale madornali.
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pozzo visto dal ballatoio
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pozzo visto dalla sala madornale
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secchio del pozzo
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gocciolatoi lungo il ballatoio
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Salite le scale si giunge sul ballatoio che come in ogni piano permetteva di raggiungere i vari ambienti, alcuni anche comunicanti tra loro.
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ballatoio del primo piano
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Lungo le pareti del ballatoio si trova, a proteggere la casa, un dipinto murale trecentesco che raffigura
S.Cristoforo con il Bambino Gesù.
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S.Cristoforo con il Bambino Gesù (pittore fiorentino - XIV sec.) / stemma della famiglia Davizzi
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In ogni piano del palazzo gli ambienti seguivano la stessa disposizione: una sala madornale (così chiamata per le sue grandi dimensioni), che era lunga quanto la facciata, una sala da giorno, lo studiolo, la camera da letto e agiamenti (servizi igienici) ad ogni piano.
Ogni ambiente ha pavimento in cotto, soffitto ligneo decorato, pitture murali trecentesche a finta tappezzeria o con vedute su giardini o con cicli figurati.
Gli ambienti erano riscaldati da camini e oggi sono arredati con mobili e oggetti di uso comune antichi: letti, cassoni nuziali istoriati, culle, forzieri, tavoli e credenze.
Dal ballatoio si entra nella Sala Madornale, un'ampia sala dove si svolgevano riunioni, feste e banchetti.
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Sala Madornale (primo piano)
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Sala Madornale (primo piano)
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Le cinque finestre che illuminano la sala nel Trecento non avevano come ora i vetri, ma erano provviste delle cosiddette "impannate", ovvero un infisso di chiusura delle finestre costituito da tele impregnate d'olio di trementina oppure cerate, che venivano tese su telai (apribili verso l'esterno) e proteggevano gli ambienti dal freddo.
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porta d'ingresso e finestre della Sala Madornale
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La sala è coperta da un
soffitto in travi di legno originale (XIV/XV secolo). Le testate delle travi furono decorate con gli stemmi della famiglia Davizzi e con le insegne papali (per ricordare il rapporto d'affari che la famiglia aveva col Papato avignonese).
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soffitto ligneo della Sala Madornale (primo piano)
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particolare del soffitto ligneo decorato
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testata della trave del soffitto con stemma dei Davizzi
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Molte sono le opere d'arte che arredano la sala: due busti di imperatori romani e il busto dell'imperatore Adriano (sopra le porte), due arazzi a colonna del XIV/XVI secolo che fronteggiano la coppia di arazzi a colonna del XVI/XVII posti sulla parete di fronte, un tondo raffigurante una Madonna col Bambino con S.Giuseppe e S.Gerolamo, su un armadio cinquecentesco una Madonna col Bambino in terracotta e una coppia di Angeli portacero, su un armadio in noce del XV secolo un busto di fanciullo di Antonio Rossellino, lungo la parete opposta su una credenza in legno intagliato e intarsiato una terracotta raffigurante una Madonna (o Sant'Anna) con libro e una statuetta in legno raffigurante un Santo Papa, appesi alla parete il bassorilievo in terracotta invetriata della Madonna della Misericordia e un altarolo dipinto, e infine sulla parete da cui si accede al successivo ambiente si trova una Madonna col Bambino in stucco. Infine al centro della sala si trova un lungo tavolo in legno di bottega fiorentina.
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busto di imperatore romano (Bottega Benedetto Buglioni - XVI sec.) |
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busto dell'imperatore Adriano (Bottega Benedetto Buglioni - XVI sec.)
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busto di imperatore romano (Bottega Benedetto Buglioni - XVI sec.) |
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Arazzo a colonna (Arazzeria fiorentina - XIV/XVI sec.)
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Arazzo a colonna (Arazzeria fiorentina - XVI/XVII sec.) |
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Madonna col Bambino con S.Giuseppe e S.Gerolamo (Pittore toscano - XV sec.)
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Armadio a tre sportelli (Bottega toscana - XVI sec.)
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Madonna col Bambino (Maestro del S.Pietro di Orsanmichele o Filippo Brunelleschi - 1402/1405)
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Angelo portacero (scultore senese - XV sec.)
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busto di fanciullo (Antonio Rossellino - XV sec.)
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credenza in legno intarsiato e intagliato (bottega toscana)
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Madonna (o Sant'Anna) con libro (scultore ferrarese - XV sec.)
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Santo Papa (Bottega lombarda - XV sec.)
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Madonna della Misericordia (Bottega dei Della Robbia - 1528)
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Altarolo con Annunciazione /S.Francesco e S.Bernardino (Scuola fiorentina - XV sec.)
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Madonna col Bambino (Gregorio di Lorenzo - 1470 ca.)
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Dalla Sala Madornale si può accedere a due ambienti: alla cosiddetta Sala dei Pappagalli e alle due Sale dei Merletti.
Le Sale dei Merletti sono così denominate perché in esse è conservata una importante e preziosa collezione di merletti e ricami.
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prima saletta
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Nella prima saletta sono esposti strumenti di lavoro per il ricamo e il merletto (rocchettiera a pedale, aspo, arcolaio...) e pannelli didattici.
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oggetti per ricamare: rocco, tombolo, navetta, ferro da stiro, forbici...
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rocche e fusi
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Il nucleo originale della collezione fu donato al
Museo Nazionale del Bargello, fu poi conservato al Museo degli Argenti per poi passare al Museo Davanzati nel 1977. Nel frattempo la collezione si arricchì di numerose altre donazioni e acquisti.
Sono qui presenti soprattutto merletti ad ago e fuselli realizzati tra il XVI e il XIX secolo in tutta Europa per arricchire con colli e polsi gli abiti femminili e maschili.
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merletti esposti nelle vetrine
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Oltre a guardare i manufatti esposti, fate scorrere i cassetti del mobile...scoprirete un vero tesoro di arte applicata!
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balza a punto Venise à la rose (Venezia - 1690/1710)
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colletto da uomo ricamato ad ago a punto Venezia (Manifattura italiana - 1670/1680)
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bordo a punto Venezia Coralline (Venezia - XVII/XVIII sec.)
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giroletto ad ago con punte a fusello (Manifattura italiana - XVII sec.)
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Ottocentesca e novecentesca è invece la collezione di ricami (fazzolettini e abiti da battesimo per neonati).
Importanti sono anche i disegni, i modelli, le documentazioni delle tecniche di lavorazione e circa 150 esemplari di "samplers" (o "imparaticci", tele dove esercitarsi a ricamare) qui raccolti.
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disegno per motivo a ricamo (Giovanni Alfonso Sanmarco di Bari) |
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disegno per motivo a ricamo (Giovanni Alfonso Sanmarco di Bari) |
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disegno per motivo a ricamo (Giovanni Alfonso Sanmarco di Bari) |
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disegno per motivo a ricamo (Giovanni Alfonso Sanmarco di Bari) |
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disegno per motivo a ricamo (Giovanni Alfonso Sanmarco di Bari)
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Sulle pareti sono appesi alcuni quadri in cui si può notare come i merletti abbiano influenzato la moda delle epoche passate.
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Ritratto del gran principe Ferdinando de' Medici (Taddeo Baldini - XVII sec.)
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Ritratto di Dama (attr. Giusto Suttermans - XVII sec.)
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Ritratto di Emilia Spinelli (ambito fiorentino - XVI/XII sec.)
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Ritratto di donna (Ferdinand Voet Jakob - XVII sec.)
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Ritratto di Violante Beatrice di Baviera (Giovanna Fratellini - 1720)
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Ritratto della contessa Faustini Bolognetti (Giovanna Fratellini - XVIII sec.)
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Rientrati nella Sala Madornale del primo piano si può accedere alla Sala dei Pappagalli, così denominata per la presenza di questi uccelli nella decorazione geometrica parietale di questa stanza da giorno.
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Sala dei Pappagalli
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Sala dei Pappagalli
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Sulle pareti sono state dipinte le finte tende con decorazioni a losanghe, i cosiddetti "capiletto", che si usava attaccare tramite anelli alle pareti per riscaldare e ornare le stanze. Sopra alla finta tenda è dipinta una loggia con colonnine, attraverso la
quale si intravvedono giardini, orti o frutteti popolati da uccelli
delle diverse specie. A coronare le pareti sono stati disegnati finti archetti.
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particolare della decorazione parietale: finta tenda con decorazione a losanghe e pappagalli
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particolare della decorazione parietale: loggiato con vedute su verzieri
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Il soffitto in travi di legno decorato è originale.
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soffitto della Sala dei Pappagalli
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Sul grande camino è stato dipinto lo stemma della famiglia Davizzi affiancato da quello dei Ridolfi e degli Alberti, mentre lo stemma degli Alberti, imparentati con la famiglia Davizzi, compare anche sull'architrave del camino.
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camino con gli stemmi dei Davizzi, dei Ridolfi e degli Alberti
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Affianca il camino un
mantice in legno e cuoio del XVII secolo.
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mantice (XVII sec.)
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Nelle due nicchie ricavate nelle pareti, corredate di sportelli decorati, hanno trovato posto alcuni oggetti in maiolica.
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nicchia della Sala dei Pappagalli ricavata nel muro
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oggetti in maiolica in una nicchia della sala: uno scaldino e una mattonella
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oggetti in maiolica in una nicchia della sala: un catino e un orciolo
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Il tavolo in legno posto al centro della sala risale al XVII secolo, mentre all'interno di panchetti sono riposte antiche collezioni di maioliche (XIV/XVII secolo).
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sulla credenza (XVI sec.):coppia di orcioli farmaceutici ((XVII sec.) / dentro la credenza: collezione di maioliche arcaiche (Manifattura Italia centrale - XIV sec.)
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maioliche (Manifattura di Montelupo - 1620/1640)
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Nella credenza in noce della parete d'ingresso sono conservate
maioliche di Montelupo.
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maioliche (Manifattura di Montelupo - 1620/1640): Piatti ad Arlecchino
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Una piccola porta della sala permette di entrare nel cosiddetto "
Agiamento", uno dei servizi igienici presenti nel palazzo. I rifiuti da questo piccolo ambiente giungevano in una cisterna sotterranea che veniva periodicalmente svuotata.
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Agiamento
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Questo
Agiamento era anche un passaggio per accedere allo
Studiolo, dotato di un secondo
Agiamento.
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ingresso allo Studiolo
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Studiolo
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Il cosiddetto
Studiolo era un piccolo ambiente con grande camino allestito oggi come tale, ma di cui s'ignora la reale destinazione d'uso.
Sono qui riunite le collezioni in bronzo del museo.
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Venere (attr.Massimiliano Soldani Benzi)
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Tra i dipinti appesi alle pareti vi sono alcuni dipinti:
Il Tempio di Ercole, un
Ritratto di scultore, il
Ritratto di Giovanni di Bicci de' Medici, una
Madonna del Latte e un
Giovanni ordina la ricerca della coppa. |
Il Tempio di Ercole (attr.Antonio di Donnino del Mazziere - XVI sec.) | cassaforte (bottega lombarda - XVI sec.) /parete sinistra: Giovanni di Bicci de' Medici (pittore fiorentino - XV sec.)/ parete destra: Ritratto di scultore (scuola fiorentina - XVI sec.)
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Madonna del Latte (bottega di Bicci di Lorenzo - 1420/1430)
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Giovanni ordina la ricerca della coppa (attr.Francesco Granacci - 1515/1520) / stipo (bottega veneta o ferrarese - XVI sec.) / coppia di sedie alla "fratina" (XVI sec.)
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Usciti da questo ambiente da una porta che permette di accedere al ballatoio, si raggiunge, attraversando un corridoio con pareti decorate a motivi geometrici, l'ala del palazzo che faceva parte di una casa-torre.
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Corridoio
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a sinistra: accesso al Corridoio e all'ala della casa torre / a destra: ingresso allo Studiolo
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Si visita quindi la
Camera dai Pavoni, la camera da letto del primo piano, il regno della padrona di casa.
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Camera dei Pavoni
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La stanza è così denominata per la sua decorazione murale: sopra a una finta tenda sono raffigurati pavoni che sorreggono stemmi a forma di scudo con armi di famiglie regnanti e di illustri famiglie fiorentine imparentate o in affari con i Davizzi, armi di personaggi famosi e altre insegne araldiche.
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decorazione parietale
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particolare della decorazione parietale con pavoni e stemmi
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particolare della decorazione parietale con pavoni e stemmi |
Mobilio del XVI /XVII secolo arreda la sala: letto a "colonne", sul quale poggia una copia della cosiddetta "Coperta Guicciardini" (un lavoro a "trapunto" della fine del XIV secolo con scene del poema epico-cavalleresco di Tristano e Isotta con scritte in dialetto siciliano), cassone (XVI secolo), culla (XVII sec.), inginocchiatoio (XVII secolo), cassone con l'arme dei Ridolfi da Ponte (XV secolo), una coppia di sedie nane (XVII secolo).
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letto a "colonne" (Manifattura fiorentina e veneziana - XVI e XX sec.) /copia della "Coperta Guicciardini" (dis.Marisa Silvestri Sardini - opera di Silvana Morgantini Vannini - 2005/2010)
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culla (Bottega Italia settentrionale - XVII sec.) / inginocchiatoio (bottega toscana - XVII sec.)
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cassone con le armi dei Ridolfi di Ponte (bottega toscana - XV sec.) / sedia nana (bottega toscana - XVII sec.)
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cassone (Manifattura toscana - XVI sec.)
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In una nicchia ricavata nel muro, chiusa da
sportelli dipinti da Neri di Bicci, è custodito un rilievo in stucco raffigurante una
Madonna col Bambino.
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sportelli: S.Benedetto, S.Tobia e l'Arcangelo Raffaele, Arcangelo Gabriele e Vergine Annunciata (Neri di Bicci - 1473 ca.) / rilievo: Madonna col Bambino (Bottega di Desiderio da Settignano - XIV sec.)
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Appeso alla parete dietro al letto si trova il dipinto della
Madonna in adorazione del Bambino e S.Giovannino, opera di Filippino Lippi.
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Madonna in adorazione del Bambino e S.Giovannino (Filippino Lippi - XV sec.)
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E' anche appesa in questa stanza una
Madonna col Bambino in legno dipinto.
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Madonna col Bambino (scuola umbra - XIII sec.)
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In una teca sono conservati uno zoccolo da uomo (1600/1650), pantofole ricamate (1575/1600), una pianella (XVI secolo) e un cuscino ricamato (XV/XVIII secolo).
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zoccolo da uomo (1600/1650) / pantofole ricamate (Manifattura veneta - 1575/1600) / pianella (XVI sec.) /cuscino ricamato (XV/XVIII secolo) |
CURIOSITA': La pianella e lo zoccolo sono stati ritrovati in un muro della casa di Boccaccio a Certaldo.
Anche questa camera è dotata di Agiamento, nel quale sono esposti una bagnarola e due brocche.
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Agiamento della Camera dei Pavoni
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Agiamento: bagnarola e due brocche (Manifattura toscana - XIX sec.)
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La visita di Palazzo Davanzati prosegue al secondo piano...e nel post successivo.