Ai margini della laguna veneziana, lungo la riva destra del Naviglio del Brenta, la via fluviale che in passato collegava Venezia a Padova, sorge
Villa Foscari chiamata anche
"La Malcontenta".
E' questa l'unica villa lungo la Riviera del Brenta ad essere stata progettata da Andrea Palladio, anche se le numerose ville che sono sorte lungo questo corso d'acqua vengono chiamate "ville palladiane", perché riprendono in parte i canoni dell'architettura del grande maestro.
Come le altre ville venete del valente architetto,
La Malcontenta è iscritta dal 1996 nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco.
Andrea Palladio progettò nel 1554 la villa per Nicolò e Alvise Foscari, discendenti del doge veneziano Francesco Foscari che resse per 34 anni la Repubblica di Venezia.
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modellino in legno di Villa Foscari e modellino della sua bicromia (Palladio Museum - Vicenza) |
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modellino in legno di Villa Foscari (Palladio Museum - Vicenza) |
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pianta di Villa Foscari |
I terreni sulla riva destra del Brenta su cui sorse la villa erano stati acquistati a metà del Cinquecento da Ferigo Foscari, padre dei committenti.
La villa, a differenza delle ville-fattoria progettate da Andrea Palladio, è una villa suburbana, non avendo in origine nessun annesso agricolo.
La villa, costruita a pochi passi dall'acqua e posta molto vicina a Venezia, doveva impressionare chi navigava sul Brenta, ed è per questo che la sua facciata principale, come le residenze veneziane, affaccia sul corso d'acqua.
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battello che percorre la Riviera del Brenta che permette di ammirare come un tempo la villa dall'acqua |
La Malcontenta è posta su un alto basamento che isola il piano nobile dall'umidità e nello stesso tempo rende maestosa la sua immagine.
La villa è composta da tre piani: il piano terra era adibito ad attività
funzionali (vi erano cucine, tinelli e locali di servizio), il primo
piano era il piano nobile in quanto vi abitava il signore, e il secondo
piano era adibito a deposito delle derrate alimentari (anche se poi
acquisì funzioni domestiche).
La villa è stata costruita in mattoni ricoperti da un intonaco a finto marmorino inciso che simula un bugnato gentile.
Anche le colonne sono in mattoni rivestiti d'intonaco, tranne le basi e i capitelli realizzati in arenaria.
Marcano orizzontalmente la facciata principale, e le altre facciate, ornamenti in cotto.
I fusti delle colonne e le fasce delle modanature erano in origine dipinti in rosso.
Con La Malcontenta ha inizio la stagione veneziana della bicromia bianca e rossa (tipica del medioevo veneziano), che caratterizzò le opere di Palladio a Venezia. L'architetto adotterà questa scelta cromatica per dieci anni, fino alla progettazione della Loggia del Capitaniato a Vicenza,
La
facciata principale della villa, come un antico tempio, presenta un portico esastilo d'ordine ionico.
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facciata principale di Villa Foscari |
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portico esastilo con timpano triangolare |
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passaggio tra le colonne per accedere alla scala |
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colonne ioniche del portico |
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tetto del portico con travature in legno |
Vi sono colonne anche sui due lati del portico, e da qui partono due scale a doppia rampa: nessun'altra villa progettata da Palladio ha scale poste in questa posizione.
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una delle due scale della facciata |
Per la vicinanza all'acqua, l'alto podio e il pronao aggettante in facciata, ricorda molto l'antico Tempietto del Clitumno di epoca romana posto vicino Spoleto.
Il timpano del pronao è triangolare con cornici a dentelli.
Sulla cornice sotto il timpano vi è un'iscrizione che attesta i nomi dei costruttori della villa:
"NICOLAUS ET ALOYSIUS FOSCARI FRATRES FEDERICI FILII".
Ai lati del portico vi sono due semplici finestre.
Al di sopra del piano attico si apre un abbaino con frontone triangolare.
Sopra le cornici della sommità dell'edificio vi sono grandi comignoli.
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uno dei comignoli |
I
prospetti laterali sono scanditi da tre file di tre finestre.
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fronte laterale di Villa Foscari |
La
facciata posteriore della villa è caratterizzata da una grande finestra con ampiezza pari alla sezione della sala centrale.
L'ampia finestra ricorda quelle delle terme romane.
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facciata posteriore di Villa Foscari |
Sotto il porticato della facciata principale si trova una porta in cotto che evoca il portale di un antico tempio romano.
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portale d'ingresso |
Al di sopra della porta un'iscrizione ricorda che Enrico III di Valois, ospite a Venezia a Ca' Foscari, il 27 luglio 1574 fu di passaggio in questa villa durante il suo viaggio verso Parigi per essere incoronato.
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iscrizione che ricorda la visita di Enrico III posta sopra l'ingresso della villa |
Attraverso la porta s'accede all'interno dell'edificio a pianta centrale.
La disposizione degli ambienti è perfettamente simmetrica: due appartamenti autonomi composti da tre stanze ognuno con uno spazio centrale di rappresentanza ad uso comune.
Ogni appartamento consta di due stanze rettangolari e di una terza stanza a pianta quadrata.
La sala centrale di rappresentanza ha una pianta a croce.
L'articolazione spaziale e la copertura con volte degli ambienti risentono di un'influenza delle costruzioni termali.
Anche il sistema strutturale è di concezione romana: i solai sono sostenuti da volte in laterizio che scaricano il peso e le spinte sulla muratura sempre più spessa man mano che scende al suolo.
All'interno della villa non si possono scattare foto, e quindi mi limiterò a dare solo piccoli cenni della decorazione interna.
Nel progetto di Palladio le pareti e le volte dell'interno della villa dovevano essere intonacate in bianco, in contrasto come l'esterno, con il cotto dei pavimenti "a pastellone".
Ma così non fu.
Fu inizialmente chiamato Battista Franco a realizzare un ciclo di affreschi a carattere mitologico che ricoprisse ogni superficie del piano nobile.
Ma l'artista morì e lasciò la sua opera incompiuta.
Venne allora chiamato Giovanni Battista Zelotti affiancato da Bernardino India che dipinse le grottesche delle sale più piccole.
Le scelte iconografiche furono forse dettate da Alvise Foscari che fu conservatore dell'Accademia degli Uniti per molti anni.
Purtroppo nell'Ottocento parte degli affreschi furono strappati (oggi alcuni si conservano in parte nel
Museo di Castelvecchio a Verona, altri sono conservati nella
Basilica di Monte Berico a Vicenza), e quelli rimasti in loco furono coperti di calce.
Oggi si possono ancora ammirare i restanti affreschi dopo i restauri compiuti negli anni '70 del secolo scorso.
Per quel che riguarda il parco che circonda Villa Foscari bisogna sapere che i cosiddetti "giardini segreti" che Andrea Palladio aveva progettato ai lati della villa non furono poi realizzati.
Nel Seicento vennero invece costruiti dei portici per uscire a livello del piano nobile.
Ad Est venne realizzata una foresteria e a Ovest un oratorio e una barchessa, demoliti nel XIX secolo.
Attualmente oltre alla villa sono presenti una barchessa con annesso un caseggiato.
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annesso della villa |
Alla morte di Nicolò Foscari fu il fratello Alvise ad ultimare la villa.
Durante il periodo napoleonico la villa fu lasciata a sé stessa ed iniziò un periodo di decadimento.
Durante il periodo austriaco furono danneggiati gli affreschi.
Dopo più di un secolo di incuria in cui fu adibita a magazzino agricolo, nel 1924 la villa fu acquistata da Albert Clinton Landsberg che la restaurò.
Venne anche disegnato da Paolo Rodocanachi il giardino davanti alla Riviera con la cosiddetta "isola dei conigli" e una darsena.
I due giardini all'italiana sono costituiti uno da aiuole definite da siepi di bosso al cui interno sono sistemate piante di lavanda, e l'altro con una sorta di labirinto con aiuole fiorite.
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"giardino segreto" con bosso e lavanda |
Nel 1973 la villa è tornata alla famiglia dei suoi antichi proprietari.
Nel 1566 fu in visita alla villa Giorgio Vasari.
Furono molti gli ospiti illustri che passarono per
La Malcontenta: Ferdinando Gran Duca di Toscana (1629), Ernesto Augusto Gran Duca di Bunswich (1685), Cristiano Ernesto marchese di Brandeburgo (1687), Augusto II re di Polonia (1692), Federico IV re di Danimarca e Norvegia (1709), Augusto IV di Polonia (1717), Charles de Brosses (1739), e più recentemente la Regina d'Inghilterra Elisabetta II (1966).
Visitarono la villa anche Papa Clemente XIII, Papa Pio X, il commediografo Carlo
Goldoni, lo scrittore Gabriele D'Annunzio, il compositore Gian Francesco Malipiero e il musicista
Igor Strawinsky.
Sorge spontaneo chiedersi da cosa o da chi
Villa Foscari abbia preso il soprannome di "La Malcontenta"... ci sono più tesi.
Se si crede alla leggende si troverà affascinante che il nome derivi da una dama di casa Foscari che finì la sua vita "mal contenta".
Si racconta infatti che Elisabetta Dolfin, vedova di un Pisani, sposata poi da Nicolò Foscari, fosse stata relegata in solitudine in questa villa per essere stata accusata di condotta licenziosa.
Per trent'anni visse da sola e non si vide mai nessuno portarle cibo.
Ancor oggi c'è qualcuno che giura di sentire la sua presenza nel giardino o nella villa, e chi ha persino visto nelle notti di luna piena una bellissima dama dai capelli rossi e dalla carnagione chiara, vestita con un abito scollato, aggirarsi per questi luoghi.
Ma forse il nome "La Malcontenta" deriva dal definire la corrente del Brenta "male contenta" dal latino "male comtempta", cioè "che non si riesce a domare", anche dopo che si era costruita una fossa per alleggerirne il flusso nel 1444.
CURIOSITÀ: la villa, per volere dei proprietari, è ancora priva di elettricità.
https://www.lamalcontenta.it/
Orari: aprile/novembre tutti i giorni tranne il martedì e il sabato 9.00/12.00
Costo: 10€
NO FOTO
CONCLUSIONI
Villa Foscari è una delle opere più geniali progettate da Andrea Palladio, sia per il suo perfetto equilibrio che per l'armonia stabilita tra architettura e paesaggio.
La storia e l'arte di questo edificio vi fanno "approdare" tantissimi turisti, sia da terra che dal canale navigabile, per addentrarsi nell'aristocratica atmosfera che qui si respira, velata anche da un alone di mistero.