domenica 3 febbraio 2013

Palacio Nacional de Queluz: la Versailles portoghese

 

SITO TURISTICO          www.pnqueluz.im-ip.pt



A soli 12 chilometri a nord-ovest di Lisbona si trova il Palacio Nacional de Queluz, chiamata anche la Versailles portoghese per gli sfarzi architettonici, gli specchi, gli stucchi e la ricchezza dei suoi arredi, che ricordano in piccolo quelli della reggia francese.
Venne chiamata anche "una torta di compleanno molto costosa".
L'austerità dell'entrata al pubblico tradisce la bellezza degli interni e i giardini che questo gioiello portoghese custodisce al suo interno.



Il Palazzo nasce nella seconda metà del XVIII secolo come residenza estiva del secondogenito del re Joao V, il principe Dom Pedro III di Braganza, che diverrà il principe consorte di sua nipote e poi regina Maria I.

Dom Pedro e Maria I


Gli inizi dei lavori di costruzione del Palazzo, già tenuta di caccia aristocratica, risalgono al 1747, sotto la guida di Mateus Vicente de Oliveira, e proseguono con il suo progetto sino al 1758.
Questo architetto, che aveva progettato anche la Basilica de Estrela e la Chiesa di Santo Antonio da Sè a Lisbona, adottò lo stile rococò dell'epoca per abbellire il Palazzo costruendo nella sua parte centrale la sala della Musica e la Cappella.
I lavori furono interrotti nel 1755 per il grande terremoto che colpì Lisbona che recò grandissime distruzioni alla città e l'urgenza della ricostruzione.

Tra il 1760 e il 1786 i lavori furono affidati al francese Jean Baptiste Robillion che dopo il terremoto applicò modelli costruttivi più idonei ad un fenomeno di questo genere, ideando un Palazzo che si estendesse in orizzontale più che in verticale per una maggiore stabilità.
Fu lui che introdusse lo stile francese nei progetti di ampliamento del Palazzo, trasformando la tenuta di Queluz in una vera residenza reale dopo il matrimonio di Dom Pedro con Maria I.
A lui si deve il Padiglione Robillion dalla facciata barocca con colonne doriche, la sontuosa Sala del trono, i giardini con la scalinata dei leoni e la ristrutturazione della Sala della Musica.

facciata barocca del padiglione Robillion

Il terzo architetto che intervenne dal 1786 al 1792 nella costruzione del Palazzo fu Manuel Caetano de Sousa, a cui si deve la realizzazione degli appartamenti del principe Joao e della principessa Carlota Joachina di Borbone.

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La prima sala che s'incontra varcato l'ingesso è la Sala del trono costruita tra il 1768 e il 1774 dopo le nozze di Dom Pedro con la nipote, con funzione di rappresentanza.

Sala del trono
finta porta a specchio


E' l'ambiente più grande del Palazzo, realizzato da Robillion in stile Regency rococo al posto delle cinque stanze che originariamente occupavano questo spazio.


Le sue decorazioni sono costituite da finte porte a specchi, statue di Atlanti dorati realizzati da Silvestre Faria Lobo, pilastri, finestre alla francese come anche i soffitti.
Questa sala ospitò balli, banchetti, rappresentazioni teatrali, i battesimi dei figli di Joao VI e della regina Carlota Joachina, e veglie funebri.
Ancor oggi la sala ospita concerti e banchetti.







Nella visita segue la Sala della Musica progettata in stile neoclassico da Mateus Vicente de Oliveira, dove l'orchestra di Maria I suonava"le serenate": ovvero serate musicali.

Sala della Musica
ritratto di Maria I



Completata nel 1759, è una delle stanze più antiche del Palazzo.
Il soffitto che allude al tema della musica fu realizzato da Silvestre Faria Lobo.
In questa sala al di sopra di un piano Impero si trova un ritratto della regina Maria I.




coro della Cappella del Palazzo











Uno dei locali più antichi del Palazzo è la Cappella disegnata da Mateus Vicente de Oliveira, completata nel 1752.
E' dedicata alla Nostra Signora della Concezione patrona di Queluz e per questo il soffitto evoca la Vergine.





soffitto della Cappella
La Cappella ha una sola navata con cupola che esternamente è ricoperta in ottone ed è a forma di cipolla.
Gli intagli dorati decorativi sono in stile rococò e realizzati anche qui da Silvestre Faria Lobo.
Un trompe l'oeil simula i materiali preziosi del marmo e dei lapislazzuli.
Nel coro diressero la musica Scarlatti e Cordeiro da Silva.
Alcune gallerie nella parte superiore erano ad uso dei reali per seguire le Messe.

 Cappella del Palazzo

Proseguendo nella visita si percorrono gli Appartamenti della Principessa Maria Francisca Benedita. 

un salotto degli appartamenti privati

un salotto privato
Erano gli appartamenti privati della principessa del Brasile, sorella più piccola della regina Maria I e vedova del principe Josè.
Le camere e i salotti sono arredati e decorati in stile neoclassico e in stile impero.

una camera da letto

I soffitti e i pannelli di stoffa sono dipinti con temi archeologici e Pompeiani, con nastri e foglie palmate, uccelli, ghirlande e medaglioni.
C'è anche un oratorio, la Cappella di Nostra Signora del Carmine, opera di Antonio Angelo.

una camera stile impero

una camera da letto

I nomi delle stanze prendono il nome dal ruolo che ebbero nel XIX secolo durante il soggiorno di re Luigi e della regina Maria Pia di Savoia: un ambiente per esempio prende il nome di Studio di scultura della regina.


particolare di un soffitto
un soffitto di una camera


un ambiente di passaggio


Si arriva poi al Corredor das Mangas (dal nome delle cappe di vetro che proteggevano le candele), un corridoio adorno di pannelli di azulejos, le tipiche maioliche portoghesi, che rappresentano i continenti, le stagioni, scene della mitologia classica, scene di caccia e figure orientali.

Corredor das Mangas

I pannelli decorativi policromi sono di Francisco Jorge da Costa.
Vi si trovano anche vasi in ceramica blu e bianca della Royal Ceramica di Rato.
Questo è l'unico ambiente che si è salvato dall'incendio che colpì il Palazzo nel 1934.

 
un pannello di azulejos
particolare del corridoio


Spettacolare è la Sala degli Ambasciatori chiamata in origine "Sala delle colonne" o "Sala delle serenate" e poi "Sala degli stucchi".
Questa sala di rappresentanza disegnata da Robillion serviva per le udienze diplomatiche e per concerti.


Sala degli Ambasciatori


Il trompe l'oeil del soffitto rappresenta la famiglia reale ad un concerto, copia di quello di Giovanni Berardi del 1762 andato a fuoco nel 1934.
In questa rappresentazione il re Josè e la regina Mariana Vitoria sono con i giovani figli, tra i quali la futura regina Maria I e le sue sorelle che recano nelle mani delle partiture musicali.
Due pannelli del XX secolo rappresentano la Musica e un Concilio degli dei sul monte Olimpo.
Vasi di porcellana cinese si trovano su piedistalli di legno dorato e intagliato.
Due baldacchini con colonne specchio delimitano i troni dove trovavano posto il re, la regina e i principi del Brasile.


l'altro baldacchino del trono
un baldacchino del trono


soffitto della Sala degli Ambasciatori

soffitto della sala degli Ambasciatori

Camera dei Dispacci





Segue la visita la Camera dei Dispacci con decorazioni neoclassiche, dai pannelli alle pareti dipinti ad olio rappresentanti capricci, rovine dell'antichità italiana che Giovanni Berardi ha realizzato ispirandosi al Panini.
Sul soffitto vi è rappresentata un'allegoria del "Passaggio del Tempo".
Questa camera fu utilizzata come sala delle udienze e come camera da letto.


Camera dei Picnic

La sala da pranzo privata viene chiamata la Camera dei Picnic (o das Merendas) in quanto sulle pareti sono raffigurate scene di colazioni sull'erba durante le pause di una caccia, con signore e cavalieri sedute sul prato attorniate da cani.
La stanza quadrata ha un soffitto a nido d'ape ed espone una mise en table dell'epoca.




tavola della Camera dei Picnic

Camera di Don Chisciotte



Si arriva a visitare la camera da letto reale denominata Camera di Don Chisciotte per la presenza di pannelli raffiguranti scene della vita di Dom Quixote della Mancha di Cervantes dipinte da Manuel de Costa.


La camera è stata progettata da Robillion, con un bellissimo pavimento in pregati legni esotici e otto colonne che tagliano gli angoli e sorreggono la cupola del soffitto, il tutto per dare l'illusione di uno spazio circolare.



pavimento della Camera di Don Chisciotte








Stucchi e intagli dorati ornano in stile rococò la stanza.
Il soffitto in stile neoclassico ha raffigurata l'allegoria della Musica.
In questa stanza nacque Joao IV e nacquero e morirono i figli di Joao VI e Carlota Joachina.



soffitto della Camera di Don Chisciotte

Allegoria della musica del soffitto

Boudoir



Dopo aver attraversato altri spazi privati si arriva al Boudoir con le sue decorazioni rococò composte da cornici dorate e multicolori di cartapesta, con pannelli raffiguranti scene di bambini intenti a svolgere la propria toilet, come quella che attendevano i signori e le dame dell'epoca.


Il soffitto ha decorazioni floreali e sembra un cestino che rispecchia il disegno del pavimento in legno.


pavimento del Boudoir

soffitto del Boudoir
pannello del Boudoir







Meritano anche una visita i Giardini del Palazzo di Queluz, una vera estensione delle sale interne.
Spesso vennero usati come luoghi d'intrattenimento all'aperto, per concerti e feste con fuochi d'artificio.
Sono abbelliti con fontane, statue e piante esotiche ornamentali.
Gli architetti che si sono succeduti hanno contribuito alla realizzazione dei giardini e delle facciate del palazzo, ma soprattutto Robiliion ha lasciato la sua impronta stilistica.



La Sala del Trono e la Sala della Musica si affacciano sui Giardini di Malta chiamati così perché Dom Pedro era Gran Maestro dei Cavalieri di Malta.
I suoi giochi geometrici sono realizzati con essenze provenienti dai Paesi Bassi.
E' adorno di statue rappresentanti le Arti e da una fontana con tre delfini e un ragazzo.

Giardini di Malta
fontana con un ragazzo e tre delfini
Giardini di Malta

Robillion ha progettato i Giardini Pensili che giacciono su archi per sopraelevare la zona rispetto al parco all'italiana, disegnandoli in uno stile che ricorda i giardini progettati da Le Notre in Francia.

facciata cerimoniale e giardini pensili

In questo giardino, davanti alla facciata dell'ala del Palazzo che ospita la Sala degli Ambasciatori, si trova la Fontana del Nettuno con statue che raffigurano tre Stagioni e i gruppi di Meleagro e Atalanta e di Pomona e Vertumno.


fontana del Nettuno

Giardini pensili

Dal capo opposto del giardino si trova la Fontana di Anfitrite e statue di sfingi abbigliate come le dame dell'epoca.


fontana di Anfitrite
sfinge
scalinata dei leoni

Uscendo dal Palazzo, scendendo i gradini della Scalinata dei Leoni disegnata da Robillion, ci si trova dinnanzi al Canal Grande, un approdo privato sul fiume Jamor costeggiato da argini decorati con azulejos dipinte da Costa Rosado; le piastrelle raffigurano porti marittimi e fluviali.
Il canale lungo 115m veniva percorso con piccole barche dagli ospiti del Palazzo.


Canal Grande e Casa del Lago


azulejos del Canal Grande

ponte decorato con azulejos
scene fluviali sulle piastrelle





Accanto ad esso si trova la Casa del Lago o casa della Musica o Casa Cinese, decorata da cineserie, dove si svolgevano concerti.
Il canale fu restaurato dal re Carlo e dalla regina Amalia.

Maria I impazzì dopo la morte del figlio Josè dovuta al vaiolo.
Il Palacio Nacional de Queluz, dopo l'incendio del Palazzo Ajuda avvenuto nel 1786, rimase la residenza ufficiale del principe Joao VI sino al 1807, anno in cui avvenne l'invasione della Francia e i reali andarono in esilio in Brasile.
I reali tornarono in Portogallo dopo 14 anni e vi rimasero al comando sino al 1810.

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Noi ci siamo recati a Queluz in macchina.
Da Lisbona però si può raggiungere Queluz in treno dalla stazione di Rossio scendendo alla fermata Queluz-Belas (30') e poi proseguire a piedi (15') sino al Palazzo.

Orari:  9.00/17.30 bassa stagione
            9.00/18.30 alta stagione
Costo:  9€ Palazzo + giardino
            3,50€ giardino
            22€ Palacio de Queluz + Palacio Nacional de Sintra + Palacio da Pena


CONCLUSIONI
Il Palazzo di Queluz con il suo fascino discreto ci ha piacevolmente sorpresi.
La buona conservazione del monumento e il suo restauro rendono la visita interessante.
Rispetto ai palazzi di Sintra presi d'assalto dai turisti, il Palazzo di Queluz rimane più facile da visitare in tranquillità e i suoi ameni giardini rendono piacevole il soffermarsi all'interno di questo monumento.



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