domenica 3 febbraio 2013

Palacio da Pena, un castello da fiaba


SITO TURISTICO                      www.parquesdesintra.pt
                                                    www.cm-sintra.pt

Il Palazzo da Pena si trova a Sintra nell'Estremadura, a circa 20km a nord-ovest di Lisbona.
Prende il suo nome dalla collina su cui sorge, dalla quale il panorama spazia sulla vallata sottostante.
Arroccato e immerso in una maestosa vegetazione, dalle forme e dai colori eccentrici, di esso si potrebbe parlare più di un castello che di un palazzo.
Il suo aspetto infatti ricorda un castello disneyano.




E' considerato una delle 7 meraviglie del Portogallo e insieme agli altri monumenti di Sintra è iscritto nel Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.

Il Palacio da Pena fu costruito tra il 1836 e il 1885 da Fernando de Saxe Coburgo-Gotha (conosciuto come Ferdinando II), consorte di Maria II di Braganza regina del Portogallo, in occasione delle loro nozze, come residenza reale estiva.

Dom Fernando II
Dona Maria II


















La costruzione del Palazzo fu una riutilizzazione e trasformazione del Monastero di Nostra Signora da Pena, un convento di frati dell'Ordine di S.Geronimo, costruito da Manuel I nel XV secolo, divenuto una rovina dopo essere stato colpito da un fulmine e dopo il grande terremoto del 1755.





Il palazzo-castello fu progettato dal barone e architetto tedesco Ludwing von Eschwege.
Gli stili adottati per la costruzione furono il neo-gotico, il neo-manuelino, il neo-islamico, il neo-rinascimentale e il neo-barocco, che ebbero come risultato un complesso eclettico e stravagante, frutto di un'architettura romantica tedesca ispirata ai palazzi della Baviera (Ferdinando II era nato in Austria).

stile manuelino di una facciata
Mura merlate, torri e torrette, cupole orientali rotondeggianti, la sala araba e la sala indiana, i suoi colori giallo, rosa e viola, sono elementi del revivalismo dell'epoca.

Dopo aver percorso una salita nel verde del parco, ed aver passato l'arco d'entrata che ricorda una moschea, si varca un secondo arco d'ingresso con passaggio a volta e muri a bugnato, affiancato da torrette merlate.

arco d'entrata
arco d'entrata


arco d'ingresso
Ci si trova quindi in uno spazio aperto dove si può incominciare ad ammirare i diversi elementi costruttivi  tra i quali l'arco del Tritone decorato in stile manuelino che è sovrastato da un mostro marino, mezzo uomo e mezzo pesce.


Arco del Tritone con mostro marino
chiostro del ex convento



Si entra nella parte antica del convento geronimita preesistente, dove si conservano la Cappella e il Chiostro.
L'antico Chiostro del convento decorato con mudejar policrome e geometriche d'ispirazione ispanico-moresca, è in stile manuelino.


azulejos del chiostro
chiostro manuelino
secondo piano del chiostro
Intorno ad esso si aprono le stanze private: la stanza da pranzo dalle volte intrecciate del soffitto e con affaccio sulla vallata , la camera da letto, la stanza da bagno e lo atelier di Dom Carlos, studio del re pittore naturalista situato nella ex sala del Capitolo .

sala da pranzo

sala da pranzo

camera da letto
atelier di Dom Carlos

stanza da bagno

stanza da bagno

La Cappella facente parte del vecchio convento è in stile manuelino, decorata con motivi naturali, con le armi reali, con sfere armillari, croci e le 5 ferite di Cristo.
Le piastrelle dai bordi verdi sono del XVI secolo.
Le piastrelle multicolori dei muri del transetto e del coro sono del XVII secolo.
Il mobilio del coro è del XVII secolo.

coro della Cappella


soffitto della Cappella


azulejos della Cappella

particolare del muro della Cappella

La Pala d'altare del XVI secolo, in marmo e alabastro, è stata realizzata in stile rinascimentale italiano da Nicolau Charentenne, architetto del Monastero dei Jeronimos di Lisbona.
In ognuna delle 15 nicchie della pala è scolpita una scena della vita di Cristo, con gli episodi della Morte e della Resurrezione nella parte centrale.
Una targa in latino dice che l'opera fu donata al monastero nel 1532 dal re Joao III.
Accanto alla Cappella si trova la Sacrestia.

Sacrestia
Pala d'altare della Cappella
bagno piastrellato








Seguono una sala da bagno interamente piastrellata, la Camera da letto della Regina appartenuta prima a Ferdinando II e poi alla regina Amelia, un soggiorno con mobili di cartapesta e un salotto della famiglia in stile vittoriano.







camera da letto della regina

particolare della decorazione della camera da letto

salotto vittoriano

Tra queste vi è anche la Sala araba con affreschi trompe l'oeil orientaleggianti.
I mobili del XIX secolo sono neogotici e indo-portoghesi.


Sala araba
soffitto della Sala araba
Sala araba
Di gusto esotico è anche la Sala indiana.


Sala indiana

Sala indiana

 


La Grande Sala Reale o Sala da ballo, era al momento della nostra visita in rifacimento (fine dicembre 2012), priva di mobili ed in essa era allestito l'atelier di restauro.
Questa bella sala decorata con stucchi a motivi naturali, ha finestre con vetrate policrome e quattro statue di uomini a grandezza naturale con turbanti in testa che reggono dei candelabri.
I mobili sono del XIX secolo.

Grande Sala Reale

statua-candelabro
restauro di una finestra

La Camera Manuel II che occupa il piano nobile della torre rotonda del Palazzo, era anch'essa in restauro. Prende il suo nome dall'ultimo re del Portogallo ad occupare questa camera quando era un Infante.
Questa camera era in origine destinata a Dom Ferdinando II e Dona Maria II, ma la morte della regina fece decidere a Dom Ferdinando di occupare gli appartamenti collocati nel vecchio monastero (descritti prima).

Cucine
Le Cucine al piano terra sono ancora molto attrezzate con utensili e pentole dell'epoca.

Cucina
Cucina



La visita degli interni del palazzo è terminata, ma prosegue all'esterno per salire su grandi e piccole terrazze dalle quali ammirare il panorama sottostante.







Il Palazzo è circondato da un lussureggiante parco all'inglese, ricco di vegetazione esotica, sequoie e cipressi, e nel quale è piacevole fare una passeggiata.
Per la sua bellezza è stato celebrato dal musicista Richard Strauss e dal poeta George Byron.


il parco



Dopo alcuni anni dalla morte della regina Maria II, Ferdinando II sposò la sua amante la contessa di Edla che, alla morte del re nel 1885, andò a vivere nello Chalet che prese il suo nome, all'interno del parco.
Dal 1889 al 1908 il re Carlos I e la regina Amelia d'Orleans divennero i nuovi abitanti del Palazzo. Passò poi dal 1908 al 1910 al loro figlio il re Manuel II, dopo l'assassinio del padre e del fratello Luigi Filippo.

Orari: novembre/22 marzo   10.00/18.00
           23 marzo/ottobre       10.00/19.00
Costo 13,50€ parco + palazzo
            6€  parco
           10€  parco + chalet
           22€ Palacio da Pena + Paço Real de Sintra + Palacio de Queluz
           3€ audioguida

Dal centro di Sintra si può raggiungere il Palazzo con una passeggiata in salita nel bosco (4,5km), con l'autobus 434 dalla stazione, o in macchina con parcheggio gratuito.
Dalla biglietteria poi si deve salire un'erta a piedi o con una navetta (2€ A/R).
La visita del palazzo e del parco dura circa 3 ore.


CONCLUSIONI
Dopo aver visitato il Paço Real nel centro storico di Sintra, non si può certo partire senza visitare anche questo palazzo-castello.
L'impressione di trovarsi nel mondo delle fiabe è quella che inizialmente si prova soprattutto visitando le strutture esterne, ma la ricchezza dei decori interni e l'arredamento dell'epoca sono molto interessanti.
Non si può certo negare una ricerca del bello e una certa genialità che proprietario ed architetto hanno messo nell'ideare un luogo dove più stili riescono ad amalgamarsi senza divenire troppo kitsch.




3 commenti:

Marty ha detto...

Bello questo castello arabegiante.. effettivamente sembra uscito da una favola, o da un cartone animato!

Anonimo ha detto...

raffaella...i tuoi racconti sono molto belli,precisi e dettagliati.
Grazie per ciò che ci racconti

Raffaella ha detto...

grazie, i vostri complimenti sono sempre graditi, e mi danno l'entusiasmo per continuare a raccontare.

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