Quando durante un nostro viaggio nella Maremma Toscana scelsi di pernottare in un B&B di Bibbona, non immaginavo di trovare in questo borgo non molto conosciuto, testimonianze del passaggio in questa zona dell'Ordine dei Templari, e delle leggende legate a questo ordine cavalleresco, nato in Francia e diffusosi anche in Italia all'epoca delle Crociate, di Leonardo da Vinci e dei collegamenti di questo borgo con Rennes-le-Chateau, nelSud delle Francia.
Bibbona si trova nella Maremma Toscana, in provincia di Livorno, immersa nei boschi e nella campagna, ma poco distante dal mare.
Di origine villanoviana, Bibbona divenne poi etrusca.
campagna intorno Bibbona |
La storia di Bibbona sembra sia legata fortemente alla presenza misteriosa dei Templari, l'Ordine cavalleresco cristiano di monaci-combattenti fondato a Troyes (in Francia) il 14 gennaio 1128, che aveva il compito di assicurare l'incolumità dei pellegrini che visitavano Gerusalemme.
La loro regola monastica fu appoggiata da Bernardo di Chiaravalle.
Il simbolo che contraddistingueva i Templari era una piccola croce patente (croce i cui bracci terminano con un tridente, "patte d'oie", e simbolo della Linguadoca) rossa in campo bianco o nero, posta sulla sinistra della loro veste.
Il loro nome deriva dal luogo a Gerusalemme dove avevano il loro quartier generale: la Cupola della Roccia, il santuario islamico sul Monte Moriah, vicino a dove si credeva fosse un tempo collocato il Tempio di Salomone.
Gestendo i beni dei pellegrini l'Ordine dei Templari costruì un forte sistema bancario capillare.
Questo fatto lo portò ad inimicarsi il re di Francia Filippo IV il Bello, desideroso di azzerare i suoi debiti appropriandosi dei beni dei Templari.
I monaci templari furono arrestati e dovettero subire un processo con accuse infamanti (idolatria, sodomia, eresia).
Torturati ammisero le loro presunte colpe, i loro beni furono trasferiti ai Cavalieri Ospitalieri e l'Ordine fu soppresso(1313/1314).
L'ultimo Gran Maestro Jacques de Molay che ritrattò le accuse in primo tempo confermate, fu arso vivo con Geoffrey de Charnay sull'Ile de la Cité, davanti a Notre Dame a Parigi.
Jacques de Molay |
I Templari, per un certo esoterismo, sono stati associati al Priorato di Sion, ai Rosacroce, ai Catari, agli Esseni, alla Sacra Sindone.
Questo alone di mistero ha avvolto anche Bibbona.
Testimonianze a Bibbona della presenza di cavalieri templari si ritrovano in alcuni dei monumenti religiosi e civili del borgo.
Bibbona conserva l'aspetto medievale di una fortezza abitata.
Del castello di Bibbona di epoca medievale, che fu una delle piazzeforti più importanti dell'Alta Maremma, rimangono le mura e una torre duecentesca della rocca, costruita con pietre arenarie squadrate.
Rocca |
Il piano superiore crollò col terremoto del 1846.
piazza della rocca |
Da un quadro di una veduta di Bibbona di Alessandro Sei (del seicento), conservato nella Pieve di S.Ilario, si identifica, appena fuori dalle mura, dove sorge la Fonte di Bacco, una costruzione simile ad una fortezza.
Fonte di Bacco (Arco di Bacco) |
Supposizioni:
Nell'interno dell'Arco di Bacco si nota un affresco con un giglio.
- Forse è un giglio fiorentino?
Bibbona era sotto l'influenza di Pisa e quindi perché rappresentare l'immagine della sua città rivale?
- Forse allora è un fleur de lys, il giglio francese?
Il Priorato di Sion, le cui origini lo fanno risalgono ai cavalieri templari, ha come simbolo il giglio francese.
Sull'arco è scolpita una spiga che reca incisa una croce patente nella corolla (simbolo dei templari) racchiusa in un cerchio dentellato (forse uno sperone).
- Era questo un simbolo esoterico?
- La ruota si riferisce invece a S.Caterina d'Alessandria (il cui simbolo è la ruota con cui fu martirizzata), la Santa a cui i Templari erano devoti?
Inoltre sempre nell'arco vi è l'affresco scolorito di un cavaliere inginocchiato.
L'Arco di Bacco è interrato per metà della sua altezza.
- Era quindi questo l'accesso alla fortezza templare che si vede nel dipinto?
...
Rientriamo ora nel borgo medievale.
mura del castello di Bibbona (sotto il Palazzo del comune Vecchio) |
Sulla rampa d'accesso al castello si trova il Palazzo del Comune Vecchio, già Palazzo Pretorio.
Sino al 1785 era affiancato dalla Porta del Sole, l'antico accesso alla rocca.
Sulla facciata, con balcone dei primi del novecento, si trova lo stemma de' Medici e l'unità di misura in uso in Toscana sino al 1860.
Palazzo del Comune Vecchio |
La chiesa risale al XII secolo, ed era la chiesa plebana del castello.
navata della Pieve di S.Ilario |
navatella della pieve di S.Ilario |
Inizialmente ad una sola navata, venne nel XV secolo ampliata aggiungendo una navatella sinistra, divenendo così di forma trapezoidale, ma mantenendo alcune parti in stile romanico.
La facciata è a capanna con portale sormontato da una lunetta ad arco e un rosone.
facciata della Pieve di S.Ilario |
lato destro della chiesa con campanile |
Sull'acquasantiera del trecento sono raffigurati:
- due protomi leonine
- una rosa a 5 petali (simbolo di S.Giovanni Battista)
- S.Giovanni Evangelista ritratto con lineamenti femminili (viso glabro)
- S.Giovanni Battista (viso barbuto)
- un leone passante (i Templari non potevano affrontare il leone con le armi)
- l'agnello crocifero (un'altra iconografia dei Templari)
- una ruota con croce patente (spianata per non apparire come tale)
tutti simboli questi legati ai Templari.
acqusantiera del trecento con: S.Giovanni Evangelista, la rosa a cinque petali e protome leonina |
acquasantiera del trecento con: protome leonina, l'agnelo crocifero, il leone passante e la ruota con croce patente |
In esso sono rappresenti S.Ilario e S.Bartolomeo, e anche questi due Santi erano venerati dai Templari.
S.Ilario Vescovo di Poitiers, protettore dei Templari, si festeggia il 14 gennaio che corrispondeva al giorno dell'approvazione della regola dell'Ordine del Tempio.
Di S.Bartolomeo invece i Templari conservavano la reliquia di un braccio del Santo.
S.Ilario e S.Bartolomeo in un dipinto di A.Sei nella Pieve di S.Ilario |
Madonna del Rosario |
ciborio del XVI secolo |
fonte battesimale del XVI secolo |
Alla sinistra del portale della chiesa si può trovare incisa sul muro la croce patente dei Templari, e sempre sullo stesso muro il graffito di un "Golgota", un simbolo iconografico diffuso presso i Templari.
Croce dei Templari incisa sul muro della Pieve di S.Ilario |
"Golgota" inciso sul muro della Pieve di S.Ilario |
Qui si trovava un tempo un ospedale che accoglieva in quarantena i pellegrini provenienti dalla Terra Santa.
Nel XV secolo l'ospedale passò ai Cavalieri di S.Giovanni di Gerusalemme (Cavalieri di Malta), come molti beni dei Templari quando l'ordine fu soppresso.
Sul muro esterno vi sono due teste scolpite: si ritiene che rappresentino due Santi decollati: S.Giacomo Maggiore e San Giovanni Battista.
I Templari erano devoti ai due Santi.
Ma le teste potrebbero anche essere semplici figure apotropaiche, di altre epoche.
E' d'obbligo una passeggiata tra vie e vicoli dell'antico borgo, tra archi e passaggi, con pietre antiche che parlano del loro misterioso passato.
Poi ci si può recare, fuori dalle mura, alla Chiesa di Santa Maria della Pietà.
Chiesa di S.Maria della Pietà |
La chiesa fu costruita alla fine del '400 da due allievi di Leonardo da Vinci: Ranieri Jacopo da Tripalle e Vittorio Ghiliberti (figlio di Lorenzo Ghiliberti).
Ci si è chiesti se nella progettazione della chiesa non vi abbia "messo lo zampino" lo stesso Leonardo.
Un illustre studioso di Leonardo, Carlo Pedretti, ha ritrovato in una mappa della Toscana occidentale disegnata da Leonardo e conservata dalla famiglia reale dei Windsor, la riproduzione di solo questa chiesa a Bibbona.
Leonardo trascorse un po' di tempo presso il castello di Bibbona intorno al 1503.
Inoltre, nel suo dipinto la Vergine delle Rocce della collezione Cheramy (le altre due versioni del dipinto si conservano alla National Gallery a Londra e al Louvre a Parigi), si è voluto identificare la chiesa sullo sfondo con quella di Bibbiona.
Vergine delle Rocce - Leonardo (collezione Cheramy) |
Chiesa di S.Maria delle Rocce nel dipinto di Leonardo la Vergine delle Rocce |
Perché Leonardo, XII Gran Maestro del Priorato di Sion (1510/1519) e devoto a S.Giovanni Battista, aveva tanto a cuore questa chiesa?
Il motivo della costruzione di questa chiesa va cercato in un episodio miracoloso che avvenne in epoca longobarda.
Un giorno la figlia di un nobile del luogo si fermò davanti all'edicola di una Madonna dipinta su un sasso, e venne rapita da Agilulfo, un guerriero longobardo che terrorizzava e predava gli abitanti di questa zona.
Agilulfo e la ragazza caddero da cavallo e vennero soccorsi e curati dai monaci benedettini di S.Maria del Masio, che riuscirono anche a convertire il guerriero.
Venne così costruito un monastero per ringraziare la Madonna.
L'immagine della Madonna miracolosa viene conservata incastonata nell'altare maggiore della Chiesa della Madonna della Pietà.
Il monastero passò poi all'ordine dei Vallombrosiani nel 1257, che lo abbandonarono per l'aria malsana e si spostarono dentro al castello (chiesa di S.Giuseppe).
La chiesa di S.Maria del Masio fu poi demolita.
Secoli più tardi, nel XV secolo, la Madonna fece altri miracoli, trasfigurandosi, ovvero cambiando di colore.
Anche il Savonarola in alcuni suoi versi menziona l'accaduto.
Si pensò quindi d'innalzarle una chiesa.
La chiesa è stata costruita interamente in mattoni e riproduce fedelmente la Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
La sua pianta è a croce greca, con al centro un cerchio iscritto in un quadrato.
E' uno dei primi esempi di chiesa rinascimentale a pianta centrale a croce greca.
Sopra l'intersezione dei bracci sorge una cupola rotonda.
cupola sull'intersezione dei bracci della chiesa |
Sulle architravi dei portali vi sono tre frasi tratte dalla Bibbia, dalla Genesi (28,17), dove si parla del risveglio di Giacobbe e del suo sogno di una scala che collegava la Terra al Cielo.
portale con la scritta "Terribilis est lucus iste ets" |
portale con la scritta "Domus est Pietas et Gratiae" |
Le frasi riportate sulle architravi sono:
"TERRIBILIS EST LOCUS ISTE ETS"
("Questo è un luogo terribile")
"HAEC EST DOMUS ET PORTA COELI"
("Questa è la casa e la porta del Cielo")
"DOMUS EST PIETAS ET GRATIAE"Perché questo doveva essere un "luogo terribile"?
("E' casa di pietà e grazia")
E qui si spiega il titolo del mio post: la stessa scritta compare sull'architrave della Chiesa della Maddalena a Rennes-le-Chateau nella regione della Linguadoca, in Francia.
architrave della Chiesa della Maddalena a Rennes-le-Chateau |
Come si poi scoperto, scrittori e giornalisti hanno fantasticato molto sui collegamenti possibili tra questo luogo e segreti scomodi mai rivelati, sul Sang Real ("Sangue Reale" divenuto San Greal e poi Santo Graal), la dinastia che discenderebbe da Gesù (non morto sulla croce) e Maria Maddalena, che approdarono sulle coste francesi (Marsiglia), dando vita alla dinastia dei Merovingi.
Inoltre la parola "terribilis" in latino significa anche "cosa che incute rispetto" (= il "timor di Dio").
Ognuno è libero di credere a quello che vuole, ma è ormai certo che vi sia poco di reale in tutte queste elucubrazioni e che comunque, non solo queste due chiese portano scritte sui loro portali queste frasi bibliche (per esempio il Santuario di S.Michele a Monte S.Angelo - FG).
Forse la traduzione della parola ETS con cui termina la frase è il vero mistero.
All'inizio la chiesa fu sotto la giurisdizione della Badia dei Magi, poco distante dal paese.
Poi venne costruito un monastero annesso alla parte settentrionale della chiesa, retto dai Canonici di S.Pietro, che seguivano la regola di S.Agostino (colui che accolse nella chiesa le teorie neoplatoniche).
Nel XVI secolo fu chiesta la soppressione di quest'ordine locale perché i monaci erano stati accusati di apostasia.
Il monastero fu affidato ai Vallombrosiani che, eressero nella chiesa una pala d'altare raffigurante S.Bernardo da Chiaravalle (che come dissi all'inizio del post, aveva collaborato ala regola dell'Ordine dei Templari).
All'interno della chiesa è anche conservata l'epigrafe tombale del cosiddetto Cavaliere del Tau.
I cavalieri del Tau era il più antico Ordine religioso cavalleresco che lungo la Via Franchigena (Romea) assistevano i pellegrini.
Tau è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico, e con essa si effigiavano anche gli scudieri dei Cavalieri Templari, e tale simbolo veniva cambiato con la croce patente al passaggio di grado a cavalieri.
Ma la lettera Tau era usata anche dai Vallombrosiani e da S.Francesco.
Il misterioso cavaliere dell'epigrafe era Marco Antonio Raspollinius, chirurgo a Bibbona proveniente da Terranova Bracciolini e morto a ventiquattro anni.
Il cognome potrebbe essere volgarizzato in "Grappolini" ed essere associato al grappolo d'uva tenuto da un braccio che si trova nello stemma dell'epigrafe.
Sull'epigrafe c'è anche, nell'enigmatico stemma con il Tau, un sole con raggi inclinati in senso antiorario (= negazione della luce=tenebre), il Sol Niger degli alchimisti?
A quei tempi (XVII secolo) i chirurghi erano soliti avvalersi di pratiche magiche e s'interessavano spesso di alchimia.
Ma in epoca di Cotroriforma era difficile rappresentare in una chiesa questi simboli.
Anche qui sono solo supposizioni sull'interpretazione di segni enigmatici che vengono fatte da esperti e non.
Appassionati di misteri, o amanti dell'arte, questa è comunque una chiesa da visitare.
Noi non siamo riusciti a vedere i suoi interni, e neanche ho trovato foto che li ritraessero (forse questo è il vero mistero!?).
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B&B LA LOCANDA DI VILLA TOSCANA
www.lalocandadivillatoscana.it
Via Vittorio Emanuele 41
0586 671936
338 9651142
335 6852353
camera matrimoniale 130 €
Locanda di Villa Toscana |
GIUDIZIO
Posto appena al di fuori del borgo, tra la Fonte di Bacco e la Chiesa di S.Maria della Pietà, è questo un B&B al quale bisogna telefonare una mezz'ora prima dell'arrivo per farsi accogliere.
L'antica casa si articola su tre piani, divisa da una ripida scala centrale, che separa le due piccole sale per la colazione/salotto.
una sala colazione/salotto |
una sala colazione/salotto |
l'altra sala colazione/salotto |
l'altra sala colazione/salotto |
scale del B&B |
giardinetto davanti alla suite |
piani superiori del B&B |
la nostra suite |
zona letto della suite |
particolari dell'angolo soggiorno |
particolari dell'angolo soggiorno |
La camera, molto bella, accogliente, spaziosa, con angolo salotto, con camino e volta a vela, possedeva solo una grande porta finestra.
zona soggiorno della suite |
il bagno della suite |
Devo dire che in parte è così, nella scelta della location, nella cura dell'arredamento e dei particolari.
Quel che invece ho trovato inadempiente alle mie aspettative è il tipo di servizio.
In special modo la colazione, scarsa e di non alta qualità: piccola macedonia, succo d'arancia confezionato, un solo tipo di marmellata, un solo croissant a persona (direi surgelato e scaldato al momento, dato che dentro era crudo!), senza dolci fatti in casa (prerogativa di tutti i B&B), ma solo due tipi di biscotti di cui potrei dire la marca!
colazione |
CONCLUSIONI
Se ci si addentra nelle viuzze e nei vicoli del borgo di Bibbona si respira un'aria di un'epoca passata, con le vecchiette sull'uscio di casa o sedute sulle panchine davanti alla chiesa che con le loro chiacchiere cercano di far passare il tempo, felici di poter osservare il passaggio di uno "straniero" che, come noi, le saluta.
La visita del borgo diviene più intrigante poi se si pensa che Bibbona è stata un luogo magico degli Etruschi, una sede dei Templari, ha avuto l'attenzione di Leonardo da Vinci e rimandi al Sacro Graal.
Lasciamoci affascinare dunque da questo borgo e dai suoi misteri.
Se si vogliono avere su Bibbona altre interessanti notizie o approfondire meglio certi argomenti vi rimando a questi link :
http://folledicorsa.blogspot.it/2015/03/bdc-7-i-cedri-e-le-botti-di-bibbona.html
www.lacaliforniaitaliana.it
5 commenti:
Salve,
complimenti per la descrizione.
Se vuole su www.lacaliforniaitaliana.it può trovare altro su Bibbona per arricchire il suo blog.
Marco
Grazie Marco
Grazie ! bellissimo resoconto. confesso che pur vivendoci non conoscevo questo aspetto della storia di Bibbona legata ai templari , molto interessante !
Grazie a te per averlo letto...è bello suscitare l'interesse dei miei lettori!
Grazie della visibilità, sono una delle persone che ha contribuito a far emergere questi aspetti "nascosti" di Bibbona nel periodo dal 2009 al 2016, prendendo il testimone lasciatomi da Anna Giacomini e Alberto Cavazzoli.
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